DISCLAIMER: I personaggi
non sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene ogni tanto me li presta!!
DEDICHE: Questa dedica è
super speciale!! Oggi ringrazio e dedico questo capitolo alla mia sys sperando che le piaccia, a Najka-padroncina-sensei per avermi aiutato con il
titolo della ficci, alla mia rucolina
NOTE: ciò che succederà
non è colpa mia!!!>.< E' tutta colpa di Ru!!! Io
non centro assolutamente nulla!!^^"""
COME CUOCERE UNA VOLPE
XIII Parte
di Lucy
Hana si muoveva
per la cucina con molta facilità, Momo era davvero in gamba pensò tra sé.
Teneva la cucina pulita ed
ordinata, come uno specchio.
Un sorriso dolcissimo gli
si dipinse sulle labbra, stava cucinando per il suo
ragazzo.
Non poteva ancora crederci
che Rukawa l'amasse…
Insomma lui non si trovava
bello, e anche se si atteggiava a grande Tensai…… beh, avvolte si sentiva
ridicolo!!
Ma era nel suo carattere
essere così!!
E Rukawa l'accettava con
tutti i suoi difetti.
Certo si picchiavano, litigavano ma poi si sentiva bene tra le
braccia del suo volpacchiotto!
Hana non pensare ha queste
cose!! Altrimenti brucerai tutto, e poi che figura ci faresti??
... ma mi sgrido da solo,
adesso???!!!!
Acc... tutta colpa della
mia volpetta!!!
Però... sono felice di
cucinare per lui!!!
Il rossino strinse tra le
braccia uno straccio, arrossendo lievemente, immaginando di stringere a se il
suo amato volpino.
Come si era ridotto!!
"Do'aho..."
Sussurrò una voce roca e
calda al suo orecchio.
Immediatamente lo straccio
cadde a terra, gli occhi nocciola si spalancarono, mentre una
sfumatura rosso ciliegia si diffondeva per tutto il viso.
Hana si girò, pronto a
replicare ma trovandosi a pochi centimetri la sua volpe…… non resistette e la
baciò.
Prima piano, poi quando le
loro bocche si aprirono, approfondendo il loro contatto.
Kaede con un gesto secco
spostò tutte le ciotole dal tavolo, le quali cadendo si ruppero.
Ma al ragazzo poco
importava.
Voleva far suo il rossino!
Così lo spinse piano sulla
tavola, strusciandosi contro il ragazzo che gemendo inarcò il proprio corpo,
facendo sfregare insieme i loro inguini.
Le lingue lottavano per il predominio del bacio, nessuno voleva alzare
bandiera bianca…… si toccavano, attorcigliavano, come i loro corpi che ormai
caldi si strusciavano vicendevolmente.
Di colpo il bacio venne interrotto.
Kaede si staccò da Hana.
Strinse la maglietta
dell'altro e gliela tolse, aiutato dal rossino che si era alzato giusto un
attimo per poi essere scaraventato sul tavolo.
Senza fretta si ripresero
a baciare.
Intanto una mano di Kaede
si posò in una bacinella salvatasi dal suo attacco di passione.
Immerse la mano al suo
interno per poi passarla piano sul petto dell'amante il quale, per riuscire a
gemere staccò la sua bocca da quella dell'altro.
La maionese fu spalmata
sui capezzoli, sullo sterno e poi sugli addominali, in carezza lente ma
estenuanti. Alle mani seguì la lingua che sinuosa leccò via tutto, passando più
volte sui capezzoli, ripulendoli e mordicchiandoli appena…… giusto per sentire
i gemiti sempre più forti dell’ amante.
Scese
lentamente verso i pantaloni della tuta, appoggiò le mani sul bordo...
PIPIPIPIIPIPIIPIPIRIPIIIIII
La musichetta del
cellulare iniziò a suonare allegramente.
Kaede cercò di fulminare
con lo sguardo quel stramaledetissimo oggetto. Non riuscendoci
iniziò a baciare con trasporto il suo rossino, inserendo rapida la mano nei
pantaloni.
PIPIPIPIIPIPIIPIPIRIPIIIIII
"Kitsune.... forse è importante... dai lasciami rispondere..."
"Nh..."
"D...dai..."
Kaede lasciò il suo
amante.
In un balzo il
proprietario andò a prendere il cellulare che era posato su una mensola.
Aprì la comunicazione.
"Si, sono io!! Dimmi
tutto!! Ok... cosa?? Io... veramente..." arrossì
Hana osservando il moretto ancora seduto sul tavolo.
Lo guardava torvo, chi era
mai per far arrossire in quel modo il suo ragazzo!!!??
Stava per arrabbiarsi.
"OK, allora ci
vediamo tra poco!!"
Il bip segnalò la chiusura
della telefonata.
"Dove credi di andare???" disse glaciale il moretto.
"Devo andare a
lavorare!! Mi stanno aspettando!!"
"Tu non vai da
nessuna parte..." disse
categorico il moretto incrociando le braccia la petto.
Non avrebbe rinunciato a
fare l'amore.
Hana si morse il labbro
inferiore, porgendogli uno sguardo bruciante e carico di desiderio. Lentamente
si scostò dal volto una ciocca rossa, per riportarla dietro all'orecchio….. con esasperante lentezza arrivò vicino a Kaede.
Si posò completamente sul
suo corpo, le labbra gli corsero al lobo dell'orecchio e glielo succhiò piano.
Poi vi sussurrò sopra
"sta notte tutto ciò che vorrai..."
Gli occhi di volpe
brillarono a quell'offerta.
Di colpo Hana si ritrovò
nuovamente schiacciato dal peso del compagno il quale, si gettò sulla gola
dorata.
Baciando con passione il
pomo d'Adamo.
"Ricordati la
promessa do'aho!!" sussurrò malizioso il volpino lasciando il ragazzo.
Hanamichi guardò il sguardo malizioso e bruciante di Kaede.
"S..si, ma mi sa che
ho fatto male..." bisbigliò cercando di rivestirsi
la maglietta.
"Nh..." disse ferino l'latro mentre si preparava all'idea di quella
sera.
"Ok, ora vado... ci vediamo più tardi!!"
Il rossino uscì.
Il volpino si mise a spiarlo dalla finestra, lo vide guardare l'orologio e
correre a lavoro.
Era bello con quei
pantaloni neri…
Si rese conto che anche la
tuta gli stava bene al suo do'aho…… si passò la lingua sulla bocca, pensando
alla magnifica nottata che lo attendeva.
Si allontanò dalla
finestra ed andò a mettere a posto la cucina, sospirando per il chiasso fatto.
Ma anche quel piccolo
inconveniente gliel'avrebbe fatto pagare.
Il rossino arrivò a
destinazione circa in mezzora.
Subito fu accolto dal
sorriso gentile di Akito che dopo i saluti lo
accompagnò dritto in cucina.
"Allora cosa desidera
il capo???!" chiese sorridendo Hana al biondino
che per tutta risposta gli strizzò un occhio.
"Hai carta bianca!! Vuole
solo che tutto si pronto per il pranzo!! Quindi hai circa quattro ore per preparare tutto!! Deve
essere semplice ma speciale… sai ha invitato suo
figlio e alcuni suoi amici a pranzo!!"
"Accidenti!!! Allora è meglio che mi sbrighi altrimenti non ce la farò
mai!!"
"Proprio per questo sono
qui!!! Ti darò una mano, tu dimmi ed io obbedisco!!"
disse facendo un bel inchino mentre Hana gli tirava addosso un grembiule.
"Tieni
questo...!"
"Grazie!! Bene allora con cosa si comincia??"
Hana prese il suo zaino,
dal quale tirò fuori il suo portafortuna, ovvero il regalo fattogli dal padre prima di partire.
Sorrise ed iniziò a
sfogliarlo.
Diede un
occhiata
a molte pagine, ma niente era di suo gradimento, poi si fermò su una ricetta,
facile da fare e soprattutto faceva bella figura!!!
"Allora… mi sai dire
che frutta abbiamo???"
"More, ciliege,
pesche, banane, mele e..." ma
venne interrotto dal rossino che prese subito in mano la situazione.
"Allora tu lava e
pulisci la frutta, io mi occuperò degli antipasti, ovvero..."
Così dicendo prese in mano
il suo amico coltello, ed iniziò subito a pelare le patate, carote, per poi
passare rapido agli sottaceti.
Entrambi i ragazzi
lavoravano sodo fino a quando gli occhi attenti di Akito iniziarono a fissare
una certa parte di Hana.
Un sorrisetto gli si formò sulle labbra.
Con molto nonchelance il
biondino, gli si avvicinò e gli chiese "dimmi come sono andati questi
giorni di vacanza???"
Hanamichi sul primo
momento impallidì, per poi vedere davanti i suoi occhi ogni giorno…… per poi
arrossire come un pomodoro bello e maturo.
"B…bene,
certo..."
"E dimmi... come
procedono le cose per quel tipo che ti faceva la corte???"
domandò facendo finta di niente, passando una straccio sul tavolo per ripulirlo
almeno un po'.
"Q…quel tipo, ehm... si insomma... veramente... io... cioè...
praticamente..." Hanamichi era ormai nel pallone! Non sapeva come e cosa
dirgli, il suo volto diventava sempre
più rosso, tanto che Akito impietosito dal ragazzo rispose candidamente.
"Sai, hai un
bell'ematoma sul pomo d'Adamo..." e glielo sfiorò.
K.O.
Hanamichi sorrise imbarazzatissimo
per poi bisbigliare.
"Io e lui... stiamo
insieme"
"Ne sono felice ma
ora diamoci dentro!!! Cosa devo fare adesso??"
rispose sinceramente felice Akito, sembrava che anche il suo amico era riuscito
a trovare una piccola oasi di felicità.
Entrambi si rimisero a lavorare.
Nel frattempo il padrone
di casa era come sempre seduto alla sua scrivania in mogano, con gli occhi
puntati su dei contratti, studiando ogni minima riga, per poi firmarlo.
La luce entrava solo dalla
grande finestra alla sua sinistra, l’altra, quella
dietro di se era chiusa. I raggi di sole scaldavano il grande studio dove, una grande libreria faceva mostra di se in tutto il suo
splendore, accanto ad essa una poltrona in raso rosso con un piccolo tavolino,
dove un libro ed una lampada giacevano. Davanti alla scrivania due poltrone di
pelle nera, al lato opposto della libreria un piccolo divano era addossato alla
parete.
L'uomo fissò il telefono,
pochi attimi e prese la cornetta compose il numero attese
risposta.
Dopo vari minuti una voce
rispose dall'altro capo.
"Sono
papà... vieni a pranzo! Ci saranno anche i tuoi amici!! Ok, allora ci
vediamo tra un ora!! Ciao ti voglio
bene!!" e chiuse la comunicazione con un sorriso.
Esattamene dopo un ora Akito accolse gli ospiti.
Con un gentile sorriso e
con un inchino, li accompagnò tutti in salotto, dove il padrone di casa gli
aspettava allegro.
"Ben arrivati! Scusate
se vi ho invitato senza preavviso ma avevo bisogno di
parlarvi di una cosa!! Vorrei sapere se partecipereste
alla festa che si terrà qui tra pochi giorni."
I ragazzi in questione si
guardarono per poi annuire felici.
In quell'attimo entrò in
sala anche il figlio dell'uomo che dopo un saluto generale, si sedette sulla
poltrona.
Dopo pochi attimi Akito entrò
in salotto.
"Se
vi volete accomodare!!"
"Grazie Akito! Da
questa parte ragazzi!!" e fece strada agli ospiti
"sapete ho trovato un cuoco formidabile!! Sa cucinare
benissimo!!"
"Davvero?? Sono proprio curioso allora!!" disse il più sorridente
di tutti. Gli ospiti lo seguirono interessati di scoprire la bravura di questo
cuoco. Tutti sapevano che Koichi aveva la fama di essere un gran
intenditore di cibo e vini.
Il pranzo si volse tra chiacchiere
e cambi di portata.
Tutti erano stupiti dalla
squisitezza dei piatti, dalla leggerezza e dalla bellezza delle portate.
Tutti mangiarono abbondantemente,
mentre fiumi di parole venivano usati per decantare la
bontà dei piatti.
Tra tutti complimenti ci
fu una domande che fece zittire tutti, e puntare gli
occhi sul figlio del padrone di casa.
"Come ti vanno le
cose Kaede???"
Tutti i suoi amici lo
guardarono con un sorriso malizioso.
Il ragazzo rispose
semplicemente.
"Bene, se non ci
fosse Momo, sarei perso..."
"Ne sono felice! Ed ora scusatemi ma il lavoro mi chiama! buon
divertimento ragazzi!!"
"Grazie signor
Rukawa, e buon lavoro!!" rispose Mitsui alzandosi dalla sedia per
raggiungere gli altri nel grande soggiorno.
"Kaede come vanno le
cose con il rossino??" chiese Mitsui ricordando che proprio alcuni giorni
fa, aveva intravisto da lontano i due ragazzi camminare vicini.
"Nh...."
"Senti Ru, io te lo
dico perché Nobu-chan è molto preoccupato! Se ti devi
solo divertire non farlo... e lascialo prima che lui soffra!" disse Maki
guardandolo dritto negli occhi.
Il moretto fu colpito da
quella frase, ma prima di rispondere si prese qualche attimo.
"Kaede… non sarà
ancora per la scommessa, vero???!!" esclamò Akira.
Da una parte si sentiva in
colpa ma dall'altra lui…… lui l'aveva disdetta!! Ed
era pronto anche a pagarne il prezzo, eppure Rukawa la stava ancora portando
avanti.
"Che scommessa???" chiese Maki guardando i due ragazzi.
"Akira..." sussurrò il volpino con voce cavernale, guardandolo con
occhi di ghiaccio.
"Allora Sendo??!! Cos'è
sta storia della scommessa???"
"Io... allora avevamo
scommesso…… che…… se Ru riusciva a far innamorare di se Hanamichi…” e si interruppe un attimo come a trovare le parole adatte “…allora
io avrei chiesto a papà di parlare con il signor Rukawa per un possibile
inserimento di Kaede nell'NBA……"
"COSAAA MA SIETE
IMPAZZITI!!!???" gridò Mitsui saltando in piedi,
guardando con astio i due.
Se non fosse stato per Maki
che l'aveva bloccato, ci sarebbe stata di sicuro una rissa.
"Ma...??
C'è un ma… vero Akira???"
"Si... io avevo
interrotto la scommessa!! Sapevo che era sbagliato far del male ad Hana, così lo interrotta... ma Kaede voleva avere una
rivincita sul rossino..." rispose Akira.
"Ok... e tu Kaede??"
mormorò Maki lasciando Mitsui.
Il tiratore da tre si era
accorto di qualcosa… senza preavviso spalancò la porta trovando dietro di essa un Hanamichi sotto schok.
Era immobile.
Gli occhi persi nel vuoto.
Tutti rimasero storditi
nel trovarlo li, non capivano che cosa ci facesse in quella casa. Ma soprattutto si resero conto che, aveva sentito tutto.
Tutto quello che si erano
detti.
Kaede si alzò di colpo in
piedi per raggiungerlo ma prima di fare un passo, la voce del signor Rukawa lo
fermò.
"Scusami Sakuragi! Non
immaginavo che i miei ospiti fossero qui… comunque già
che ci sono vi presento il mio cuoco personale" disse sorridendo
apertamente.
"Ci conosciamo già..."
parlò calmo Hana cercando di trovare la voce. Sembrava
solo a lui che le sue labbra si muovessero da sole??
"Siamo amici...."
"Si..." rispose Akira non sapendo cosa fare.
Poteva solo restare li a guardare, Hanamichi che fissava il volpino.
L’uno di fronte all’altro.
"Mi fa piacere, ma
ora vieni ti devo parlare di alcune cose..."
"Mi dispiace signor
Rukawa, ma credo che la mia gavetta in questa casa sia finita..." rispose sinceramente.
L'uomo in giacca a
cravatta lo guardò.
"Vorresti dire che te
ne vai??"
"Si, volevo parlarle
oggi stesso. Vede per me è necessario mettermi in competizione con altri
cuochi, soli così potrò diventare il numero uno..."
Parlò cercando di sorride ma a tutti, tranne che al
padrone di casa, quel sorriso era dettato solo dalla disperazione.
"Capisco allora buona
fortuna Sakuragi!!" e gli strinse la mano.
"Grazie di
tutto!!"
Così dicendo uscì,
lasciando Koichi con i suoi ospiti i quali, cercarono di
essere tranquilli.
Kaede non poteva lasciarlo
andare!
Di corsa dribblo suo padre.
Corse dietro al rossino il
quale, senza sosta era arrivato davanti alla porta di casa.
"Hana aspetta!!"
gridò Kaede.
Non poteva perderlo per
colpa di una stupidissima scommessa!! Lui amava quel do'aho.
Lo vide sparire dietro la
porta.
Senza scoraggiarsi l'aprì
per poi correre lungo il vialetto, per bloccare il suo amato rossino.
Tre metri.
Due metri.
Un metro.
E riuscì a fermarlo per un
braccio.
Lo girò verso di se… e ciò
che vide gli tolse il fiato.
Hana, il suo Hana…… aveva
gli occhi lucidi, ed alcune stille salate bagnavano paino
il suo volto.
"Hana io..."
"STA ZITTOOOO!!!" gridò il rossino.
Si era fidato nuovamente e
ciò che aveva ricevuto era solo un'altro smacco.
"Io ti amo..."
Fu un attimo.
Sakuragi alzò un pugno
pronto a colpire il volto diafano, ma a un centimetro si
bloccò… Kaede che aveva chiuso gli occhi per non vedere il colpo, li aprì piano.
Ciò che vide lo distrusse.
Il suo Hanamichi……
……il suo amore……
……il suo mondo……
Ora lo guardava con
disprezzo.
Restò immobile.
Il rossino si rimise a correre lontano da quella casa, lontano da Kaede
Rukawa.
Lontano da colui che amava con tutto se stesso ma che ora odiava con
tutta la sua vita.
Continua...
La RUbricHANA
Ru: autriceeeeeeeeeeeee!!! é___è dove sei!!!!!????
Sendo_con_in_mano_una_lettera:
Kaede, c'è posta per te ^_________^
Ru_la_legge: "scusami Ru!! Ma non potevo lasciar incompiuta la faccenda
della scommessa, quindi porta pazienza."
Sen: ^___________^ questa
volta è stata furba, si è nascosta da subito ^_______^
Ru: é_è
appena ti ritrovo autrice ti faccio a pezzi!!!!é______é