DISCLAMERS: I personaggi
non sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene
ogni tanto me li presta!!
DEDICHE: questo capitolo
lo dedico alla mia cara sys, a
NOTE: O__O sto quasi per
finirla, non ci posso ancora credere, ancora un capitolo, e poi è finitaaa!!!!^O^ Che bello!!! ^^ In questo capitolo non succederà
nulla di eclatante, sarà solo un capitolo dolce (nei miei limiti -.-) spero vi
piacerà!!
COME CUOCERE UNA VOLPE
XII Parte
di Lucy
Un raggio di sole entrò
leggero dalla finestra, le cui tende tirate non gli
permettevano di farlo entrare totalmente. Il piccolo raggio però s'intrufolò
all'interno della stanza, per posarsi pigro, su due corpi che abbracciati
dormivano beatamente.
Un testa mora riposava placida su
un torace dorato. I capelli neri sparsi come ad abbracciare
quel petto, le braccia stringevano il corpo sotto il suo in una morsa, come se
fosse stato un enorme peluche morbido e caldo.
Le gambe intrecciate si intravedevano da sotto il leggero lenzuolo, mentre il
volto androgino riposava placidamente.
Il ragazzo che faceva da
cuscino all'altro dormiva tranquillo.
Cingeva con un braccio le
belle spalle modellate, mentre la mano stringeva forte quella di Kaede, come se
avesse avuto paura che scomparisse.
Lentamente gli occhi blu fremettero,
infastiditi da quel lieve tepore sul viso.
Senza rendersene conto si
strinse ancora ad Hana per poi svegliarsi totalmente
avvolto dal calore del rossino.
Sorrise impercepibilmente.
Gli piaceva quel tepore
che l'avvolgeva.
Guardò le loro mani: si
stringevano.
Si chiese il perché di
quel gesto così dolce, eppure per la prima volta non si capiva.
Gli era difficile credere
ad alcuni suoi comportamenti… tipo quello!
Non capiva e non ci sarebbe riuscito, se restava ancora avvolto in quel calore.
Lentamente alzò il capo.
Piano senza svegliare il
suo amante si puntò su un gomito, appoggiando la testa alla mano.
Iniziò a contemplarlo.
I capelli rossi arruffati
e sparsi sulla federa del cuscino, la fronte ampia, gli occhi chiusi ma che
anche così esprimevano la forza e l'allegria del ragazzo. I
zigomi appuntiti, la linea del naso forte ma non volgare, le labbra rosse come
il sangue, socchiuse ed invitanti... senza fretta posò le sue labbra su quelle
del bell'addormentato, assaporando appena il suo calore.
Non lo voleva svegliare.
Almeno non ancora.
I suoi occhi scesero lungo
la gola dorata dove il segno di un suo bacio era stato impresso.
Come un marchio, a
ricordare agli altri che quel rossino dal corpo d'infarto, era proprietà
privata. Senza indugiare poso la punta della lingua su quel
segno bagnandolo, per farlo rilucere in quella stanza ancora semi-scura.
Sorrise malizioso.
Due dita si posarono sul
torace scoperto delineando i muscoli, assaggiando la
pelle vellutata e calda, passando più volte sui capezzoli sfiorandoli senza
però andare oltre.
Percorse la strada ferso
gli addominali, giocandoci lentamente, mentre un flebile sospirò usciva da
quella bocca di rosa.
Accelerando i tempi, fece
scivolare il lenzuolo lungo il corpo rilassato… trovandosi davanti ad una scena
molto invitante.
Il lenzuolo si era fermato
giusto sopra l'inguine, lasciando intravedere la sensuale linea che si tuffavava
sinuosa sotto il candido tessuto.
La sua bocca si seccò.
Fece scorrere la lingua
sulle proprie labbra, cercando di inumidirle mentre il suo sangue gli batteva
nelle tempie, sempre più forte.
Il ricordo della villa e
della sera precedente, erano ancora troppo vividi nella sua mente. Ricordava
ogni cosa: ogni singulto di piacere, ogni sospiro che si trasformava in gemito,
per poi tutto scoppiare in grida dannate di puro piacere.
Tre dita si impadronirono del bordo iniziando a scoprire l'ultima
parte di quel corpo che si stava svegliando, per colpa del caldo e di quegli
sguardi da bruciare la pelle.
Come se quelle attenzioni
fossero una sveglia.
Le palpebre fremettero...
... un solare sorriso si
formò sul volto abbronzato...
... per
poi schiudersi in un leggero sospiro...
"SIGNORINO SI
SVEGLIIIII!!" si sentì da fuori la porta.
Subito dopo tale porta venne aperta dalla governante.
Il volpino come un fulmine
coprì entrambi, ma soprattutto il suo rossino.
Momo guardò i due ragazzi.
Entrambi erano imbarazzati per essere visti in atteggiamento intimo:
Kaede era appena appena arrossito, invece Hana era tutt’uno con i suoi capelli,
mentre la sua mano stringeva spasmodicamente il lenzuolo cercando di calmarsi.
Purtroppo si capiva
benissimo, che entrambi erano nudi sotto il lenzuolo
che timido si posava sui loro corpi stretti l'uno all'altro.
Inoltre Kaede era un
pochino troppo vicino al viso di Hana, mentre questi imbarazzatissimo guardava la donna, con gli occhi fuori dalle orbite.
Momo sorrise dolcemente
hai due, arretrò di pochi passi ma prima di chiudere la porta disse: "la colazione è pronta, sbrigatevi!!"
E sparì dalla loro visuale.
Appena chiusa la porta
Momo sorrise dolcissimamente.
Era la prima volta che
vedeva il 'suo' bambino con un ragazzo, inoltre aveva
capito di quanto il signorino ci tenesse a quel rossino.
Si diresse in cucina
sentendo solo un "che imbarazzo!!" gridato.
"CHE IMBARAZZOOOO!!!" gridò il rossino coprendosi con il lenzuolo fino
al volto, cercando di nascondersi il più possibile.
Cacciando dalla mente lo sguardo
stupito e dolce della donna.
Dall'altra parte Rukawa
era ancora posato su di lui, ma l'interruzione di Momo gli aveva spento ogni
desiderio.
"Do'aho" sbuffò
tra il divertito ed il tenerito.
Avvolte Hanamichi si
comportava come un bambino…… però aveva un che in se…… un qualcosa che lo
stordiva.
"DO'AHO
A CHI BAKA KITSUNE!!!"
"Nh... a te!!"
disse di rimando stuzzicandolo apposta per vederlo arrabbiare. Almeno così
avrebbe perso quella bellissima sfumatura color ciliegio che gli imporporava le
guance.
"KITSUNEEEE!" e
con un colpo di reni invertì le posizioni.
Iniziando
una scazzottata, che porto entrambi allo sfinimento generale.
Anche se... più di una volta il
volpino aveva cercato di mettere fine alla rissa, toccandolo in quei punti
sensibili.
Ma niente da fare.
Il do'aho arrossiva e poi
ricominciava a picchiarlo.
Dopo circa una buona
mezz'ora Kaede si alzò e seguito dallo sguardo di Hana si diresse verso
l'armadio tirandone fuori: boxer neri, calzini
e un asciugamano giallo.
Per poi lanciarli al
rossino che guardò la roba senza capire.
"Nh..." rispose solo Rukawa e con la mano aprì una porta.
Mostrandogli un piccolo bagno
arredato con gusto.
"Baka kitsune!! Non
mi servono i tuoi..." la frase gli morì in gola.
Con passi lenti un Kaede
con solo un lenzuolo a coprirlo lo guardava malizioso.
Il moretto si chinò al suo
orecchio, gli morse piano il lobo per poi sussurraci "voglio che solo i
miei abiti, ti tocchino... nient'altro..."
"Baka kitsune!!!"
Prese in mano la
biancheria, si mise il copriletto sulle spalle per coprirsi da quegli occhi blu
che lo seguivano affamati, chiudendosi in bagno più rosso dei suoi capelli.
Kaede rimase seduto sul
letto ancora qualche attimo, prima di sorridere maliziosamente verso la porta di legno che lo separava dal suo rossino.
Coraggio, altrimenti gli salto addosso anche ora che è in bagno!!
Non mi riconosco più…
prima niente e nessuno riusciva a scalfirmi, solo il
basket... lui era l'unica cosa a farmi sentire vivo...
...ed
ora...
.... ora c'è quel do'aho
imbarazzatissimo!!
Comunque ora gli devo trovare
qualcosa di adatto…… vediamo cosa gli potrei imprestare??
Mi alzo ed inizio a
frugare nel mio armadio quello contenente solo abiti normali.
Non vado neppure ad aprire
quello con le tute!!
Mhhh....
troppo scuro, troppo chiaro, troppo aderente, troppo largo...
Frugo ancora qualche
attimo nel mio armadio per poi sussurrare "trovato"
"Cosa???" una voce calda lo fece sussultare.
Si girò incontrando un
rossino in accappatoio bianco.
Tutto ancora umido mentre
le ciocche rosse ancora bagnate creavano riflessi più chiari, come se fossero fuoco vivo, bruciante, accecante.
Rukawa deglutì osservando
una delle tante gocce scendere dal collo, per poi intrufolarsi nella scollatura
dell'accappatoio.
"Nh..." e con una grandissima forza di volontà, che neppure lui
credeva di avere si diresse in bagno.
Quando ebbe finito rientrò in
camera.
Si guardò attorno ma del
rossino non c'era traccia.
Come un fulmine si rivestì
per poi andare in cucina dove l'allegra risata di Hanamichi risuonava con
quella di Momo.
"Ce ne hai messo di
tempo, kitsune!!"
"Do'aho!!"
"Signorino!! Io non
le ho insegnato di trattare male nessuno!!"
brontolò la donna guardando dritto negli occhi il ragazzo il quale, restò male
per le parole dette dalla sua tata.
Hanamichi guardò il moretto
con due occhioni sgranati mentre un sorriso, anzi un ghigno si dipingeva sul
suo viso.
"Ma tu guarda…… davanti
a Momo-chan non fai il brontolone..."
"Nh..." rispose annotandosi nella sua mente che quando sarebbero ritornati
a casa gliela avrebbe fatta pagare mooolto cara.
Aveva giusto due o tre
idee.
"Signorino, io vado e
ci vediamo domani..."
"Nh???"
"Hanamichi mi ha
detto che penserà lui al pranzo e alla cena!! Per cui dopo aver messo a posto
casa, tolgo il disturbo!!"
Così dicendo, fece
l’occhiolino al moretto che arrossì un poco.
"Allora buona
giornata ragazzi!!" e andò a mettere a posto la casa.
Lasciando i due ragazzi
soli in cucina, con la colazione pronta.
"E' una donna
formidabile!!"
"Nh..."
"Senti
kitsune..."
"Kaede..."
"EH???"
"Do'aho è il mio
nome!!" sbuffò mentre osservava Hana passarsi la lingua sulle labbra, per
non perdere neppure una goccia di cioccolato.
"Ok... Ka... Kaede"
Gli occhi bassi.
Le guance imporporate.
La volpe si sentì mancare
sia per la bella visone, sia per il brivido
procuratogli, dal sentire pronunciare il suo nome da quella voce così calda.
"Allora dove andiamo???"
"Nh... indifferente!!"
"Ok"
La colazione fu molto
silenziosa.
Per Hanamichi era strano
mangiare in silenzio, per Rukawa era una piacevole abitudine, sorseggiare la
sua cioccolata mentre sfogliava una rivista di basket... però questo era prima!
Prima di
aver la possibilità di osservare un certo rossino tutto pepe.
........
Le macchine in corsa si
fermarono tutte davanti al semaforo rosso, le persone iniziarono ad attraversa la strada, spintonandosi, cercando in tutti i
modi di fare presto e di dribblare il più possibile le persone che venivano
incontro.
Rosso.
Giallo.
Verde.
Le macchine partirono come
se si trattasse di un gara automobilistica.
Sui marciapiedi le persone
continuavano a seguirsi, senza badare a nessuno.
Solamente un ragazzo era fermo davanti ad un bar. I suoi occhi guardavano tutte
quelle persone correre, troppo prese dai loro problemi per accorgersi della
giornata magnifica.
Il sole alto splendeva in
cielo riscaldando anche troppo il cemento, le nuvole bianche si muovevano come
sinuose farfalle.
Ma loro non si accorgevano
di nulla.
Di colpo i suoi si posarono
rapidi da una parte all'altra della strada, domandandosi chi gliela aveva fatto
di uscire con lui!
Erano già passati dieci
minuti……. e il suo do'aho non era ancora uscito da
quella fumetteria!!
Meno male che gli aveva
detto 'torno subito'!!!!
Se come no!!
Aspetta e spera!!!
Si era stancato di
aspettare e stava per andarsene, quando il do'aho ritornò tutto felice con in mano un piccolo sacchetto con dentro alcuni albi.
"Scusa!! E adesso
cosa si fa???"
Il moretto si strinse nella spalle per un attimo.
“Andiamo al ****, devo
vedere se sono arrivati alcuni cd!!"
"Che
musica ascolti??"
"Di tutto..."
"Io adoro molto i
******** e *******! Certo sono fortissimi però amo anche alcuni gruppi
stranieri, mi piacciono molto gli Off spring...."
Kaede ascoltava ogni
singola parola di Hana.
E con stupore si accorse
che gli piaceva sentirlo parlare!! Ogni sua frase era detta con un bel sorriso
sempre così spensierato, gli occhi lucenti di gioia, il volto allegro e felice.
Non gli si poteva fargli
del male.
Sarebbe stato un delitto
uccidere quel sorriso.
"Hanamichi..."
Il rosso si girò a quella
voce conosciuta, trovandosi davanti la persona che era stata la causa della sua
fuga.
"Karl...."
"Ciao... ecco
io..."
"Cosa
vuoi??"
Il ragazzo più basso, lo
guardò un secondo ed abbassando il capo rispose "solo chiederti perdono...
io non volevo, credimi..."
Hana strinse le mani a
pugno.
La cicatrice doleva ancora.
Non poteva cancellare
tutto e subito, gli era impossibile.
Strinse gli occhi e poi
riaprendoli disse in un sussurro "non posso perdonarti, non ci riesco..." l'altro sussultò mentre
alcune lacrime iniziarono a bagnargli il viso.
"Ma..."
continuò Hana sorridendo amaramente "non ti
odio..."
Senza aggiungere altro prese per un braccio Rukawa trascinandolo lontano da
quel luogo.
Karl iniziò a piangere
sommessamente. Ora il suo cuore era un po' più leggero, certo non l'aveva
perdonato… ma almeno non l'odiava.
Si ritrovò a sorridere tra
le lacrime.
Non piangeva per Toshio, quel
fottuto si era divertito con lui… ferendolo, maltrattandolo... eppure ora si
sentiva libero.
Libero di ricominciare, di
voltare pagina, con un po' di sollievo.
Senza indugiare entrò in
quel teatro per dare inizio alla sua nuova avventura.
Kaede si lasciò trascinare
per un po'.
Non capiva.
Prima era così allegro… ma
ora sembrava triste, ferito e sconsolato.
Senza riflettere si fermò
e si sganciò da quella presa.
Il rossino si girò sorpreso.
Gli occhi lucidi, le
labbra rosse tristi.
In quell'attimo una nuvola
coprì il sole, creando sopra i due una zona di penombra, avvolgendoli in una piccola semi oscurità. I raggi del sole giungevano
leggeri posandosi sulla maglietta nera, che metteva in risalto le spalle larghe
e il torace forte, per poi sfiorare leggeri i blu jeans. Mentre
una leggera brezza scompigliava le ciocche rosse.
"Cosa
è successo???" chiese gelidamente.
"Nulla..."
"Non
mentire!!"
"Io..."
"Dimmi
la verità!!"
Si ritrovò a gridare.
Una forte gelosia lo
colpiva in pieno, avvolgendolo nella sua rete.
Un attimo dopo il sole
ritornò bello come prima, illuminando il volto abbronzato.
Kaede si avvicinò e gli
mise una mano sotto il mento, voleva sapere la verità!!
Con uno strattone alzò il
volto e rimase scioccato.
Scie luminose rigavano
quel volto.
In un secondo gli cinse le
spalle attirandolo contro il suo corpo, mentre l'altra mano prendeva il
cellulare, compose un numero.
"Sono a *****,
davanti al bar ****"
Dopo quasi dieci minuti una alfa romeo si fermò davanti ai due ragazzi.
Kaede si allontanò dal
muro, dove si era appoggiato con il rossino il quale, placidamente piangeva sommessamente
in quel rifugio caldo.
Con qualche difficoltà
entrò in macchina.
Iniziando ad accarezzare
la schiena di Hana, cercando di calmarlo, facendogli capire che lui era li, con
lui per aiutarlo.
"Siamo arrivati"
disse l'autista.
L’uomo scese per aprire la
portiera al suo padroncino.
"Nh..." rispose solo Kaede con ancora il rossino tra le braccia.
Scese dalla
macchina abbracciato al ragazzo che almeno, per suo piacere aveva smesso
di piangere.
.....
Entrambi erano seduti sul divano, la luce spenta, le tende tirate per
non essere disturbati. Erano in silenzio da molti minuti.
Hana seduto sul divano,
mentre Kaede sulla sua poltrona lo guardava.
Ora voleva delle risposte.
Il rossino sospirò.
Alzò gli occhi rossi per
poi iniziare a parlare piano, come se avesse voluto far disperdere la sua voce
in quel bozzolo di tranquillità.
"Quello era Karl...
il migliore amico del mio ex..."
Gli occhi di Kaede
brillarono gelidi.
Non gli piaceva quella
parola.
Ex...
Gli dava fastidio.
Solo pensare che qualcuno
prima di lui aveva visto i sorrisi timidi ed impacciati del suo rossino.
Cercò di mantenere la
calma.
Quelle labbra fatte per
sorridere, iniziarono a raccontare una triste storia: la nascita di un amore,
dolce e perfetto all'apparenza, per poi spegnersi come una candela al vento.
Il volpino ascoltò quelle parole, si lasciò trasportare dal suono di
quella canzone triste.
Seguendo le ultime
battute, si alzò dalla poltrona ed abbracciò a se il suo do'aho.
Il ragazzo dopo avergli raccontato
tutto, si accoccolò su di lui, lasciandosi blandire e toccare come un gattino
indifeso.
E lui...
... lui, semplicemente lo
coccolava……. cercando di fargli capire che lui era
diverso da quel bastardo...
... si ripromise che
niente e nessuno l'avrebbe fatto soffrire...
... solo allora si accorse
che quella scommessa, l'aveva persa...... perché si
era semplicemente innamorato...
"Niente e nessuno ti
farà più del male" sussurrò piano.
Prima di addormentarsi entrambi,
abbracciati dall'oscurità ma felici di quel tepore che avevano nel cuore.
Continua....
La RUbricHANA
Lucy: ç___ç lo sapevooooooo, sob snif…… altro che ancora due capitoli!!
Per finirla devo aggiungerne uno in più!!! ç______ç
Sendo: quando entro in
scena??? ^_____________^
Lucy: ed io che ne so!!! ç___ç Qui tutti fanno ciò che vogliono!!!