DESCLAMERS:
I personaggi non sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene ogni tanto me li presta!!
DEDICHE:
Tantissimi auguri Ely!!!^O^ Spero che oggi sia un
giorno magnifico, pieno di gioia, amore e soprattutto regali!!!^__-
E
ricordati anche se non ci sentiamo spesso ti voglio bene, quindi chiedi pure ed
io ci sarò!^^
NOTE:
ed eccoci alla mia primissima lemon che ho scritto!!!^O^ Spero che vi piaccia, e buona lettura!!!^O^
COME CUOCERE UNA VOLPE
X Parte
di Lucy
Un fulmine squarciò il
cielo, tagliandolo a metà con la sua luce accecante, mentre la pioggia cadeva
incessantemente. I due ragazzi dopo aver corso per tutto il sentiero che li
separava dalla baita di Rukawa, entrarono completamente bagnati dalla testa ai
piedi.
Il proprietario aprì la
luce e chiudendo la porta fece accomodare il rossino, mentre andava al piano
superiore, per ridiscendere subito dopo con in mano un asciugamano.
"Tieni... "
"Grazie..."
Gli occhi del volpino si
catalizzarono sulle languide gocce, che traditrici scivolavano sul quel corpo
perfetto.
Uno starnuto lo risvegliò
dalla sua contemplazione.
"Mpf… ti conviene
fare una doccia…."
Il rosso annuì senza
protestare.
Hana seguì la volpe per le
scale guardandosi attorno: i mobili di ottima fattura,
i lampadari a forma di foglia, i quadri rappresentanti i luoghi attorno alla
baita; dall'enorme finestra un fulmine cadde vicinissimo alla casa facendo
saltare la luce e come una molla il rossino si aggrappò con una mano alla
maglietta fradicia della volpe. A quell'inaspettato contatto il ritmo del cuore
di Kaede aumentò.
Come in una scena a
rallentatore la sua mano si mosse verso quella dell'altro e in un dolce tocco
gliela prese.
Entrambi i ragazzi
rimasero in silenzio al buio mentre i loro cuori battevano velocemente. Non si
chiedevano il perché delle palpitazioni sapevano solo che volevano avere
per sempre quel dolce contatto.
Il padrone di casa
camminava sicuro nell'oscurità come un gatto, stando ben attento ad Hana il quale per paura di farsi male stringeva forte
quella candida mano.
Arrivato ad un mobile il
ragazzo dagli occhi blu separò la mano da quella calda di Hana, per accendere
le candele dei candelabri.
Appena la fioca luce delle
candele illuminò il viso del rossino gli occhi
di Kaede si sgranarono: le
fiammelle giocavano con i suoi lineamenti decisi del volto creando ombre
languide, mentre i capelli bagnati ritraevano cristalli rosso cupo.
Il suo povero cuore ebbe
un sussulto e girandosi l'accompagnò al bagno, solo allora parlò.
"Dietro la porta c'è
l'accappatoio..."
Hana ancora sotto sopra
perla visone di Rukawa con il candelabro in mano accennò un si
con la testa. Appena chiusa la porta s'appoggiò ad essa
cercando di fare chiarezza nel suo cuore.
Si ripeteva come una
litania che non poteva essere vero ciò che gli stava accadendo, che non era lui
ad essersi incantato a vedere la luce delle candele baciare il volto androgino
della volpe.
A sentirsi annegare in
quelle iridi dove l'oceano dormiva, eppure appena chiudeva gli occhi lo vedeva
di fronte a se.
Cercando di non pensarci
si spogliò e si gettò sotto l'acqua calda.
Nel fra tempo la kitsune si stava
facendo una doccia calda nel bagno del primo piano.
Il suo volto era sempre
impassibile ma i suoi pensieri erano tutt'altro che
pudici, erano tutti popolati da rossini bagnati e ansimanti tra le sue braccia.
Aprì di scatto gli occhi e
tolse del tutto l'acqua calda.
Doveva calmarsi.
Uscì con l'accappatoio e
andò subito ad accendere il camino, attizzò il fuoco, girando il legno per
farlo bruciare bene. Dopo alcuni minuti il fuoco scoppiettava allegro e senza
pensare ad altro andò verso l'armadio muro, tirando fuori due coperte spesse.
Solo allora s'accorse di
Sakuragi il quale, era sceso con solo l'accappatoio bianco.
"Che bel calduccio!!!!" disse sorridendo al volpino che a quel
piccolissimo gesto si sentì accaldare.
"Nh..."
Dopo la
solite sillabe, gli passò una coperta ed entrambi si sedettero sul
divano.
Accidenti!! Quando mi ha
rivolto il suo sorriso mi sono sentito accaldare!!!
Devo mantenermi calmo... non posso saltargli addosso...
Gli occhi blu si posarono
sul corpo del rossino che si teneva la coperta sulle spalle.
Come mosse
le gambe i lembi dell'accappatoio si scostarono, lasciando scoperta la
coscia, il volpino si sentì la bocca piena di saliva.
Si ripeteva come una litania "sposta lo sguardo"
ma i suoi occhi salivano e scendevano per quelle gambe dorate, muscolose e lunghe.
La sua mano stava per
appoggiarsi ad essa quando i suoi occhi incontrarono
quelli nocciola.
"Kitsune quanto tempo
ci metterà per finire questo diluvio??"
Deglutì a vuoto e con voce
roca sussurrò "Tra un paio d'ore... credo..."
Il rosso sentì un brivido
percorrere la sua schiena, quella voce calda come mai l’avesse
sentita, profonda e roca……
Inavvertitamente la
coperta della volpe scivolò a terra dalle sue spalle, lasciando alla vista il
collo lungo e bianco che veniva baciato dalle ciocche
nere.
Entrambi i ragazzi mossero
la mano per tirare su la coperta… e le loro dita si toccarono.
Lentamente i loro occhi
s'incatenarono.
Le guance di Hana si
dipinsero di un lieve rossore, quel velo pudico fece andare fuori
di testa la kitsune che si sentì come un lupo.
Lentamente gli prese la
mano nella sua e non lasciando mai le sue iridi avvicinò il suo volto a quello
dell’altro.
Quando
fu a pochi millimetri...
"Ru ma cosa..."
"Shhhhh...."
Le loro bocche si
toccarono da prima lievemente mentre i loro occhi socchiusi nascondevano i loro
volti imbarazzati.
Quella bocca da volpe
iniziò una lenta carezza su quelle del rosso che incapace di resistere sospirò,
lasciando la via libera alla lingua curiosa di Kaede, languidamente entrò in
quel prelibato anfratto che sapeva di
miele.
Alcuni istanti dopo si
staccarono ansimanti e guardandosi negl'occhi vi
lessero solo passione.
Nuovamente le loro bocche
si unirono mentre le candide mani della kitsune si posavano sui fianchi sodi di
Hana il quale, a quel tocco sospirò.
Rukawa lo fece gentilmente
stendere sul divano mentre si posizionava tra quelle
calde cosce, ormai senza freno lasciò libera la bocca del rossino e
languidamente, come un gatto in amore iniziò a baciargli il collo. Per risalire fino al lobo dell'orecchio tirandolo dolcemente per
poi ridiscendere verso quelle labbra carnose.
Intanto le sue mani si
mossero di vita propria iniziando un gioco sulle gambe bronzee: pizzicandole,
accarezzandole, lusingandole.
Hanamichi viveva nel mondo
dei sensi: dove ogni bacio, carezza lo inebriava facendolo desiderare di più.
Ma quando sentì una mano
scivolargli tra le gambe, spalancò gli occhi cercando di liberarsi dal dolce
peso del moretto caddero entrambi a terra sul tappeto: Hana disteso sotto Kaede.
Gli occhi blu lo fissavano
cercando di capire quella brusca interruzione.
Attentamente si misero a
leggere quel viso volitivo.
"Hana, non aver
paura... fidati di me..." sussurrò mentre passava
una mano tra le ciocche rosse, massaggiandogli la testa.
Il ragazzo disteso lo
guardò incerto, non sapeva cosa fare: fidarsi di lui o scappare via, prima che
il suo cuore si facesse a pezzi??
Guardò quel candido volto.
Per la prima volta non
c'era indifferenza ma tanto tanto desiderio e un grandissimo… amore?
Sgranò gli occhi cercando
nuovamente in quei pozzi blu…
Finalmente si lasciò
andare.
"Si..."
Quelle parole fecero
incurvare le labbra della volpe che riprese il a baciarlo con foga.
Nel medesimo istante la
sua mano sinistra slacciò il nodo dell'accappatoio, assaggiando con i
polpastrelli il calore e la sfericità di quella pelle.
Si sedette sull'inguine
dell'altro, stando ben attento a non staccare i loro corpi. Lentamente sciolse
anche il suo accappatoio, con una scrollata di spalle lo fece cadere a terra.
Le mani di Hana iniziarono
a toccare la pelle delle spalle, del petto per giungere sui capezzoli inturgiditi
che toccò appena. Mentre un lamento di piacere uscì dalle labbra del moro il
quale, senza aspettare oltre scoprì quel corpo che da tempo
desiderava.
Sempre
seduto scese con le mani dal torace agli addominali, all'inguine dove si fermò. Senza mai staccare gli
occhi da quelli nocciola si distese su di lui facendo, aderire perfettamente i
loro corpi ormai caldi di passione.
Ritornò a baciare il collo,
lambirlo con la lingua mentre la sua mano sinistra si occupava di un capezzolo
inturgidendolo, mentre l'altra scese fino al sesso.
Posò il pollice sulla
punta calda, accarezzando piano quel punto.
"Ahhhh...... Kaede...." gemette il
rosso iniziando a tremare sotto quella dolcissima tortura.
Un sorriso birichino si
dipinse sul viso della volpe.
Dopo aver assaggiato la
pelle del collo, si spostò su l'altro capezzolo iniziando a tirarlo dolcemente
con i denti.
Hanamichi incapace di
restare fermo sotto quella tortura, rispose titubante
a quelle carezze che lo facevano letteralmente impazzire.
Passò le mani sulla
schiena ampia, accarezzando la pelle tra le scapole, saggiando le dita ogni piccolo muscolo.
Toccando ogni punto che
faceva gemere di più il suo carnefice, delicatamente posò le mani sui glutei di
marmo, spingendo il proprio corpo verso quello dell'altro.
Quel movimento portò i due
sessi a contatto che tolse il respiro ad entrambi.
Rukawa sapeva: stava per
perdere il controllo, se lo sentiva ma non poteva prendere il compagno così, senza
delicatezza.
Non voleva fargli male.
Lasciò i capezzoli e con
la lingua disegnò arabeschi intricati, scendendo lentissimamente, attardandosi
sui punti che rubavano più gemiti.
Quel muoversi caldo e
umido incendiò il corpo disteso sotto al suo, che senza sosta si inarcava e gemeva di
piacere.
Lentamente arrivò al pene
fremente, soffiò su quella carne bollente, Hana a quel contatto inaspettato
spinse il bacino verso la bocca di Kaede che in risposta
gli baciò la punta rossa.
"AHAAAAAAAAAAAAA!!!" gridò Hanamichi in preda al godimento.
Fu attimo.
Si sentì risucchiato in
quella setosa bocca che senza dargli tempo per abituarsi a quella nuova sensazione,
iniziò a suggere rapidamente.
Un'altalena
di piacere da prima forte per poi diminuire, come la presa di Kaede sul suo
sesso.
Una mano scese ad
accarezzare i testicoli e nuovamente il rosso s'inarcò, cercando più contatto e
un modo per dare sfogo a quel piacere che gli bruciava il corpo.
Il fuoco ardeva nel camino tracciando sulla pelle
d'orata sentieri bronzei, sentieri di eterna
perdizione. Che venivano scoperti dalla lingua e dalla
mano di Rukawa il quale, ormai dimentico di tutto continuava quel gioco
delizioso. Fatto di lunghe lappate, morsi leggeri, un lavoro di bocca, denti e
lingua che portava il suo amante sempre più in alto.
All'improvviso la virilità
di Hana venne lasciata libera, le mani che
l'accarezzavano così dolcemente si ritrassero dal suo corpo.
Tutto questo portò un
gemito di disappunto.
Aprì gli occhi e si trovò
davanti a uno sguardo scintillante.
"Hana... sei sicuro???" chiese Rukawa ansimando pesantemente mentre
strofinava il suo bacino contro quello dell’altro.
"Si..." gemette Hana.
Senza alcun freno prese
una mano della volpe e se la portò alle labbra iniziando a succhiarne le dita.
Quel contatto fece
impazzire Kaede che si tuffò come un naufrago sul
petto del prigioniero, la sua
lingua percorse ogni centimetro di pelle asciugandola dal sudore e bagnandola
con la propri saliva.
Il viso arrivò alla
virilità congestionata di Hana e depositò per tutta l'asta dei baci, mentre la
mano libera giocava con la pelle delicata dei testicoli.
Voleva dargli più piacere
possibile.
E quando sentì le grandi
mani del rosso accarezzarlo il più possibile seppe che
non si sarebbe tirato indietro.
Tolse le dita da quell'anfratto
caldo, strinse un po' di più i testicoli ed il rossino inarcò la schiena
possente così da permettere a Rukawa di posare le dita sulla pelle della
schiena. Scese fino alle natiche, lungo la linea di separazione e trovò la sua
porta al mondo dei sensi. Accarezzo all'esterno la piccola
apertura per poi affondare al suo interno.
Un grido
di dolore risuonò nella stanza mentre la pioggia scendeva torrenzialmente,
battendo sui vetri della baita.
Quel dito ben presto
iniziò a massaggiare la sua carne, facendolo gemere nuovamente incontrollato.
Grazie alla suzione e al
massaggio Sakuragi si liberò del proprio calore, inondando la bocca della volpe
che con golosità inghiottì tutto il liquido seminale.
Quando il pene del rossino
s'ammorbidì Kaede lo lascio libero.
Risalendo posò un bacio
sulla fronte del rosso che respirava affannosamente.
"Tutto bene
piccolo??" mormorò Kaede mentre aggiunse un dito all'interno di quel corpo
madido.
"Nh..."
"Non rubarmi le
battute!!" disse lui dagli occhi blu, baciandolo castamente sulle labbra.
Hanamichi era stremato ma
quando un terzo dito si fece strada in lui aprì gli occhi gridando.
"Calmati piccolo..."
mormorava il moretto all'orecchio dell’altro "Ru....
sbrigati... ti voglio..." quella richiesta era
impellente, voleva essere esaudita.
La kitsune tolse le dita
delicatamente e posizionandosi meglio fece scorrere la
punta del suo pene contro la piccola apertura.
"FALLO ORA!!!" gridò Hana in prenda all'eccitazione spingendosi
verso l'inguine teso della volpe.
"Rilassati..." sussurrò prima che con un affondo deciso entrasse totalmente
dentro di lui.
Hana impreparato a tele
dolore gettò all'indietro la testa.
La sua
bocca si dischiuse in un grido di dolore muto, mentre alcune lacrime gli
rigavano il viso.
Il dolore squarciava il suo corpo,
sentire il sesso di Kaede gli procurava dolore. Cercò di calmarsi,
respirando profondamente e concentrandosi
su quel poco di piacere che
sentiva.
Rukawa s'impose di restare fermo per dare al rosso la possibilità di
rilassarsi. Ma era così difficile non impazzire
sentendo quel calore che offuscava i sensi.
Appena sentì la presa
rallentarsi affondò nuovamente, maledicendosi per il gemito di dolore di
Sakuragi.
"Scusa...anf anf......" sussurrò Rukawa che a
fatica stava fermo, mentre una sua mano scendeva verso il membro del rosso,
iniziando ad accarezzarlo.
Quella mano che saliva e
scendeva per la sua virilità gli fece dimenticare il dolore portandolo ad una
nuova erezione.
"Avanti..."
sussurrò.
Uscì, lasciando sola punta
e riaffondò profondamente.
Gli occhi nocciola si
spalancarono mentre un flebile "ancora..." fece perdere ogni freno al moretto.
Scostò l'inguine e
nuovamente rientrò.
Quella guaina calda che lo
circondava gli fece dimenticare tutto. Iniziò a muoversi più velocemente, ogni spinta era calcolata per dare e darsi più piacere possibile.
Spingeva, spingeva, spingeva sempre più forte come se da esso
dipendesse la sua vita.
La mano che era sul pene dell'altro iniziò una tortura ancora più estenuante: si
susseguivano strette delicate e forti.
Voleva vedere Hana
travolto dal piacere.
Sakuragi cercò le labbra
della volpe per un bacio mozzafiato, dove i gemiti si mescolavano con la
schermaglia delle lingue, che impazzite si
accarezzavano, leccavano.
Un affondo più profondo
fece, spalancare gli occhi nocciola facendoli gridare di puro piacere.
"ANCORAAAA....... PIU' FORTEEEEEE!!!"
Kaede accontentò l'amante
e sfioro e disfiorò per molte volte quel punto che
faceva gridare Hana sempre più forte.
Le gambe dorate si
legarono attorno alla vita candida, in una presa decisa, mentre si spingeva
contro la virilità tesa dell’altro.
Impalandosi e cercando più
contatto possibile.
Kaede prese a spingere
senza più freno.
Con le mani alzò quei
glutei e dettando il ritmo riuscì ad arrivare al limite
di quel corpo bruciante. Più di così non poteva possederlo.
Hanamichi sentendolo fino
in fondo venne con un grido, lasciando il proprio seme nella mano di Rukawa.
Sentendo il pene stretto
dai glutei di Hana, Kaede inarcò tutto il corpo affondando con disperazione in
quell'antro, che lo faceva impazzire per riversarsi al suo interno con un grido
di appartenenza.
Spossato cadde sul petto bronzeo cercando di riprendere fiato, senza però
uscire dal compagno il quale, l'abbracciò mollemente posandogli un bacio
sulla testa.
Rukawa istintivamente
strofinò una guancia sulla pelle sudata.
Restarono allacciati per
molto tempo, quel senso di appartenenza era devastante
per i loro sensi. Soprattutto per la volpe che per non possederlo nuovamente
uscì lentamente dall’amante che ebbe un gemito di dolore e disappunto.
La kitsune si distese
accanto ad Hana, subito le braccia diafane se lo
tirarono contro facendo, appoggiare il capo sul proprio petto muscoloso. Prima
di cedere nelle braccia di Morfeo il moretto coprì entrambi con i plaid.
Il fuoco abbracciò i due
amanti, il suo calore arse in tutta la sua magnificenza come se volesse
scaldare quei corpi uniti da quell'amore nato su un campo.
Continua…
La RUbricHANA