DESCLAMERS: I personaggi non sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene ogni tanto me li presta!!

 

DEDICHE: questo capitolo lo dedico a Carol, Ghy e Silene per aver ehm… evitato di farmi la pelle per il ritardo di questo capitolo ^^. Inoltre alla mia sys Marty  per il suo coraggio di affrontare la vita e per ricordarle che io ci sono. E alla mie nuove amiche! Ovvero Kimi-chan, Paine e Kacchan!!!^____^

 

NOTE: Suvvia non mi linciate per la parte di Sendo, vi garantisco che più in avanti si riscatterà!!^^

 

 

COME CUOCERE UNA VOLPE

 

III Parte

 

di Lucy

 

 

Giunse a casa Akagi a mezzogiorno in punto.

Aveva fatto una lunga corsa, infatti per colpa della kitsune, stava per perdere il bus che l’avrebbe condotto senza tanta fatica a destinazione.

Appena giunto davanti casa si accorse che c’era qualcosa che non andava.

Suonò il campanello.

Da lì a poco sentì delle urla provenire al di là della porta, rumori di piatti rotti, grida.

La porta venne aperta e davanti a sé……  si ritrovò  Akagi ricoperto dalla testa ai piedi di panna montata. Cercò di trattenersi, ma poi scoppiò a ridere.

Non poteva farci nulla, ma vedere un ragazzo grande e grosso, con il viso ricoperto di panna, e con varie macchie sulla maglia e pantaloni, per poi finire in bellezza sui capelli…… era troppo divertente!

 

 

“HA HA HA AH HA MA COS’E’ SUCCCESSO!!!!???”  chiese Hana con le lacrime agli occhi, portandosi le mani a stringere la pancia.

Ma lo sguardo omicida del Gori gli fece capire che stava sorpassando il limite.

Fece un paio di respiri profondi ed entrò in casa.

Senza cerimonie sfrecciò in cucina dove la sua risata argentina iniziò a far capolino.

Kogure aveva sulle lenti delle grandissime chiazze di cioccolata, la maglia era colma di panna,  e su tutto il viso c’erano briciole di pan di Spagna. 

Ma Nobunaga era il vero spasso! Poiché su tutto il torace nudo c’erano graffi ricoperti di panna e cioccolata, tra i capelli anch’essi sporchi di dolce, c’era un piccolo frustino dello sbattitore elettrico.

Il pavimento era ricoperto di uova, latte e farina, mentre su tutti i mobili schizzi di panna e cioccolata facevano la loro bella mostra.

Infine il suo sguardo si posò su Ryota, che aveva la camicia bianca sporca di tutti gli ingredienti, tra le braccia il gattino il quale, si divertiva e graffiargli il collo, nell’intento di riuscire a togliergli l’orecchino. 

Tutta la cucina sembrava un campo di battaglia.

Ma le risa di Hana fecero si che anche gli altri scoppiassero a ridere. In quell’attimo entrarono in cucina Haruko e Koshino che avevano sentito le risate da fuori dell’abitazione.

 

“Ma cos’è successo???” chiese Haruko che vedendo la scena, una grossa gocciolina di sudore le colò dal viso. Invece il piccolo scorbutico guardò la  scena senza dire nulla, solo un piccolo sbuffo quando ebbero le loro spiegazioni.

“Dai, voi andate a darvi una ripulita! Intanto io, Haruko e Koshino cercheremo di mettere in ordine la cucina!!”

“Non darmi ordini scimmia rossa!!!!” gridò Kyota sventolando una mano ricolma di cioccolata, ma Akagi intervenne prima che una rissa piombasse nella sua oramai povera ma adorata cucina.

“ITE GORI!!! Ma perché?? Io non ho fatto nulla!!!” piagnucolò Hana massaggiandosi la testa.

“È sempre colpa tua!!! Scimmiaccia!!!” gridò Kyota toccandosi il bernoccolo dolorante.

“DEMENTI!!!! Ed ora andiamo Nobunaga!!!”

Gli altri ebbero la bella idea di andare subito a lavarsi, per non essere fatti a fette da Akagi che come un toro, era pronto alla carica se qualcuno lo stuzzicasse.

 

“Bene cominciamo!! Haruko sai dirmi dove si trovano i canovacci,  la scopa e ramazza per lavare per terra??” chiese il rossino facendole un bel sorriso solare che puntualmente la fece arrossire. Senza dire nulla si apprestò a portargli la roba richiesta e tutti e tre iniziarono a pulire la cucina.

Dopo circa due ore la cucina era tornata normale.

Hanamichi, senza perdere tempo iniziò subito a cucinare,  e grazie all’aiuto di Koshino e Kogure fu tutto molto più semplice.

“Accidenti, siete bravissimi!!!”

“Beh, per me è indispensabile saper almeno cucinare… ma non sarò mai hai tuoi livelli… sei molto abile…” rispose Kogure mentre lavava dei pomodori.

“Io sono un caso a parte, semplicemente sono abituato a cucinare… fin da bambino guardavo i miei genitori cucinare… e da li che ho iniziato ad esercitarmi, ogni giorno… posso dire che… io amo cucinare!!!” disse con voce seria, non più baldanzosa ma dolce e carica di affetto.

Tzè… questo vuol dire che i tuoi hanno un ristorante??”

Hana e Kogure si voltarono verso il piccoletto, che aveva ascoltato tutto senza proferire parola.

“Si, ma dopo anni di aiuto cuoco ho deciso di andarmene per fare un po’ di esperienza…”

“Secondo me c’è dell’altro, vero??” domandò Koshino che si apprestava a setacciare della farina.

Un silenzio irreale si espanse nella stanza.

Hana fece un profondo respiro.

Non poteva dire a loro la verità… era ancora troppo grande la ferita che gli aveva inferto Toshio.

Il rumore del coltello sul tagliere ritornò in cucina, anche gli altri due ricominciarono a lavorare.

 

Accidenti!! Si nota così tanto???

Ma come posso dimenticarmi ciò che quel… quel… quel… BASTARDO MI HA FATTO!!!!

Non posso, semplicemente non posso!!!

Credevo che mi amasse, invece… è stato un grosso errore fidarmi di lui, ma come potevo pensare che… che… sarebbe arrivato a tanto!!!!!!

NON LO PERDONERO’ MAI!!!!

 

“LO ODIO!!!!!”  gridò ad alta voce Hana, facendo prendere un colpo ai due ragazzi i quali, sobbalzarono facendo cadere uno il pacchetto della farina mentre l’altro per poco non si lavò con l’acqua.

“Ehm… scusate…”

Mormorò il rossino che ritornò a tagliuzzare le carote, ora doveva calmarsi e preparare un grande rinfresco per quei snob!! Si erano permessi, anzi solamente il porcospino si era permesso di trattare male i suoi nuovi amici! Ebbene avrebbe preparato qualcosa di magnifico. Così avrebbe capito che tutti andavano trattati con rispetto!!!

Con maggiore forza continuò il suo lavoro, senza più fermarsi, senza lasciare che la sua mente ripensi a Toshio e al male che gli aveva fatto.

Senza sosta i tre ragazzi si darono da fare. 

Hana era felice di avere al suo fianco il quattrocchi e il piccolo scorbutico… grazie al loro aiuto infatti aveva già risolto due terzi del lavoro. Senza smettere di friggere diede uno sguardo all’orologio, erano le sedici.

“Dai, Hana manca poco… e poi avremo finito!!!” disse sorridendo Kiminobu mentre si passava una straccio sulle mani per togliersi la farina. Il rosso osservò il ragazzo ed annuì, ma voleva ancora preparare una cosa… un che di speciale che avrebbe fatto capitolare quei figli di papà.

 

Le lancette dell’orologio batterono le diciotto: nella cucina un gran silenzio regnava. Cosicché Akagi, Miyagi, Nobunaga e Haruko entrarono di soppiatto nella stanza, e ciò che videro tolse il fiato.

Tutta la tavola era stracolma di tramezzini, spunti, antipasti, dolci mentre sui ripiani delle credenze i tre maghi della cucina stavano mettendo a posto le ultime cose.

Hana si accorse di essere osservato e si voltò, trovandosi davanti i ragazzi con gli occhi fuori dalle orbite.

“Allora??? Sono o non sono il genio della cucina???” disse trionfante davanti allo stupore generale, lentamente si passò una mano tra i capelli e sospirò.

I suoi amici ci avrebbero messo un bel po’ per riprendersi.

“Kogure, Koshino è meglio che andiamo a cambiarci! Poi porteremo le portate alla sala!! Faremo vedere di che pasta siamo fatti!!!” gridò euforico proclamandosi il tensai dei tensai della cucina… a quelle parole il capitano si avvicinò al ragazzo.

 

SBONK

 

“Ma Gori!!!! Perché…??”

 

SBONK

 

“Non mi chiamare Gori!! E poi smettila di auto-proclamarti genio!!! Sei bravo questo è vero, ma la modestia dove l’hai lasciata!!! Forza ed ora vai a cambiarti che ti voglio pronto fra un ora!!!”

“Ma come faccio!!! Ho pochissimo tempo!!!!” piagnucolò il rossino, mentre come un fulmine usciva dalla stanza.

Ma la voce gentile di Kogure lo bloccò.

“Senti, facciamo così: io mi preparo e poi vengo da te…… così andiamo insieme alla festa, ok???”

“Grazie!! Allora ti aspetto!!”

 

In circa mezz’ora Kogure fu pronto e con il rossino si diresse verso la pensione che l’ospitava.  Per tutto il tragitto i due parlarono di basket e di cucina. Per il quattrocchi sentirlo parlare in quel modo dolce del suo lavoro, gli faceva provare tenerezza per quel ragazzo grande e grosso.

“… quindi sei qui da poco??!!”

“Si, sono arrivato da due giorni…”

“Posso sapere da dove vieni???”

“Tokyo…”

“Wow! É bellissima!! Io adoro Tokyo, ma perché…”

Il rossino guardò il ragazzo più grande con un piccolo sorriso amaro.

Kogure si sentì un vero cretino, forse a lui non piaceva parlare della sua vita a Tokyo.

“Perché ho lasciato Tokyo???” finì Hana in un sussurrò triste.

“Senti se non vuoi parlarne…”

“Diciamo che è una lunga storia…… ma prima o poi te la racconterò!!” finì sorridendo allegramente all’altro che per l’ennesima volta si sentì un vero idiota.

L’aveva ferito senza volerlo per la seconda volta.

 

………

 

Le luci del grande salone giocavano con gli abiti dei ragazzi che preoccupati si guardavano attorno.

Akagi era il più angosciato, sperava solo di riuscire a rendere bene la festa, sapeva bene che Sendo era un tipo difficile…… ma sperava di riuscirlo a farlo stare buono per tutta la serata.

Per l’ennesima volta guardò i tavoli pieni di bibite e cibo.

Doveva ammettere che quel demente ci sapeva fare in cucina, certo avrebbe dovuto imparare ad essere meno esaltato e sarebbe diventato un cuoco famoso.

“Salve!!”

Akagi si voltò e facendo un grosso respiro andò incontro ai primi ospiti che tutti ben vestiti si avvicinarono con pochi passi.

“Ciao Uozumi…”

“Ciao allora siamo i primi???” chiese Sendo, che per l’occasione si era vestito con una camicia verde scuro sbottonata i primi quattro bottoni, con dei pantaloni neri attillati che gli fasciavano le lunghe gambe.

 

Immediatamente i suoi occhi si posarono su tutta la sala allestita per l’occasione: i tavoli erano messi a gruppetti da una parte della sala, messi in modo da creare angoli molto intimi, altri invece erano più sul davanti. Su ogni tavolino c’era una piccola lampada a forma di fiore, mentre l’odoro d’incenso si espandeva per la sala.

Davanti c’era la pista da ballo, molto spaziosa dove un dj controllava se tutto l’impianto funzionasse. Dall’altra parte della sala i tavoli erano messi vicini a formarne uno solo, dove tanto bendiddio faceva la sua bella mostra, per non parlare dei liquori che si sposavano perfettamente con i cibi esposti.

 

“Siete stati in gamba… comunque non vedo quel rossino….”

“Scusa Akagi ma dov’è Kogure???” chiese Mitsui interrompendo Sendo, che con gli occhi cercava quel ragazzo che l’attirava.

“E’ andato con Sakuragi… dovrebbero essere qui a momenti…”

Una voce dolce si fece strada nella sala “scusate ma Rukawa…” chiese timida Haruko ai ragazzi i quali, sorrisero davanti a tanta dolcezza*.

Uozumi prese la parola.

“Dovrebbe arrivare a momenti!”

La porta si aprì e tutti si voltarono… e come per incanto Haruko iniziò a sbavare per Rukawa.

 

Il volpino indossava una camicia bianca abbottonata con solo i quattro bottoni centrali, lasciando scoperto il collo e un pezzetto degli addominali allenati. La stoffa cangiante si posava dolcemente sui pantaloni di pelle nera,  i quali fasciavano divinamente le cosce per poi cadere morbidi sul resto delle gambe. Creando un bellissimo gioco di vedo non vedo.

Con pochi passi scese i tre gradini dell’entra e si avvicinò al gruppetto.

 

“Buona sera Rukawa!!” diede il benvenuto Akagi stringendogli la mano, mentre il solito “Nh… sera, grazie per l’invito” e senza guardare nessuno si diresse verso un divano messo in un luogo appartato. Da quella posizione poteva vedere l’entrata e anche gran parte della sala… così soddisfatto chiuse gli occhi cercando di addormentarsi.

 

La musica suonava allegra nella sala.

Tutti ballavano seguendo quel ritmo accattivante, i corpi in pista si toccavano con bramosia, cercandosi ed incontrandosi, mentre le luci si posavano sugli abiti rendendoli luminosi come stelle in quel luogo di perdizione. Ormai la festa era giunta a un buon punto, chi amoreggiava per i tavoli, chi in pista, chi cercava di mangiare fino a scoppiare…

 

Rukawa aprì gli occhi solo quando la sete lo chiamò.

Con molta calma osservò tutta la sala: tutti erano impegnati…

Nessuno si sarebbe accorto di lui, così da potersela svignare.

Odiava stare in mezzo alla confusione, e alle persone che l’osannavano per la sua bellezza e bravura.

Senza farsi notare, guardò attentamente le "vie di fuga" da dove poter passare indisturbato, così si ritrovò a posare i suoi occhi per tutta la sala.

 

Il dj aveva messo un pezzo lento e poté notare come Mitsui ballava stretto stretto a Kogure, guancia a guancia. Le mani del tiratore da tre punti si posavano delicatamente dalla vita alla schiena del ragazzo, che si lasciava toccare e guidare da lui senza remore o paura, in totale fiducia. Scambiandosi sorrisi dolci e carichi di significati solo per loro.

 

Lentamente seguì uno spazio per poi posarsi su una coppietta, ovvero Maki che parlava allegramente con Nobunaga, che tutto adorante lo fissava e rideva. Entrambi sembravano felici di stare insieme, e sbadigliando si chiese se il suo amico sapesse che quel tipo con la fascia viola era perso di lui.

 

Per l’ennesima volta fece scorrere il suo sguardo per tutta la sala… e solo allora si accorse di una chioma rossa che rideva allegra con la sorella di Akagi, Ayako e Miyagi, il quale ogni volta che la ragazza riccia si spostava, iniziava a rincorrerla per non lasciarla sola. Sbrodolando come una lumaca per tutto il tempo, mentre il sorriso del do’aho si ampliava sempre più.

 

Con interesse si fermò ad osservarlo attentamente: le ciocche rosse si posavano dolci sulla fronte dorata, due occhi scuri come la notte, le labbra rosse arcuate in un tenero sorriso. Le spalle larghe coperte da una maglietta nera con un disegno tribale alla sinistra, i jeans neri che fasciavano le cosce per poi scendere languidi dai polpacci per posarsi sulle scarpe nere…

 

“Un bel bocconcino, vero Kaede??”

 

La volpe si girò piano verso Sendo che con un bicchiere in mano, lo guardava come sempre sorridendo.

L’osservo molto bene e solo allora si accorse di un piccolo graffio sulla guancia sinistra.

Il moretto inarcò un sopraciglio.

Era sicuro che prima non ce l’aveva!!

E poi notò ancora un piccolo particolare sulla guancia sinistra l’impronta, anche se non più molto visibile, di una mano.

 

“Ma cosa???”

“Una lunga storia, comunque lasciamo perdere!! Ti va se andiamo a prendere da bere qualcosa al rinfresco???”

 

Entrambi con passi lenti e felini si diressero verso il banco dove un barman sorrideva allegro ad ogni cliente. Ma non appena vide i due ragazzi, si mise all’opera iniziando a lanciare in aria le bottiglie  e facendo giochi assurdi con esse. Anche altri ragazzi guardavano Rukawa e Sendo con sguardo voglioso, mentre le ragazze sospiravano alla loro vista.

 

Sendo all'apparenza era calmo… in realtà si sentiva in subbuglio.

Non poteva credere che una così bella serata si sarebbe trasformata in una tragedia... almeno per lui!!!

Quel rossino gliela aveva combinata bella grossa, per non parlare del dopo... se ci pensava gli venivano i brividi! Non avrebbe mai pensato che il piccolo e sempre imbronciato Koshino potesse essere così aggressivo.

 

 

****** FLASH BACK ******

 

 

Sendo si guardava attorno.

Il rossino tutto pepe non era ancora arrivato, così con calma e grazia si diresse verso il bancone per ordinare un aperitivo.

 

Uffi chissà quando arriva...

Spero presto, ho voglia di farmelo!!!

Sono impaziente… mi piace il suo modo di fare, ma soprattutto adoro la sua pelle e i suoi occhi quando si accendono di sfida...

Chissà che sapore ha la sua pelle...

 

All'improvviso la voce allegra del rossino si fece sentire, di scatto si voltò verso l'entrata e ne fu fulminato.

 

Le luci al neon non spegnevano la lucentezza della sua pelle, anzi la rendevano ancora più calda. Una mano spostò una ciocca di capelli dalla fronte e famelico seguì quel piccolo gesto…… la maglia che portava evidenziava le sue forme sode e forti....

Sendo si disse che poteva restarci secco!!

 

Con cautela si avvicinò al ragazzo e con il suo miglior sorriso disse tutto dolce.

 

"Buona sera Hana, stai davvero bene vestito così..."

 

Il rossino per tutta risposta non lo guardò neppure e disse solamente: "Grazie, e non chiamarmi Hana! Mi sembra che non abbiamo mai mangiato insieme!!!"

Il sorriso di Akira si fece più radioso "ma potremmo sempre approfondire..." rispose malizioso. Purtroppo per lui il rossino era già andato con Kogure al tavolo del rinfresco.

Ma Akira Sendo, non si arrese e con passi eleganti si diresse all’inseguimento, iniziando così la sua caccia alla scimmietta rossa.

Purtroppo qualcuno si accorse subito che del suo pedinamento, e quel qualcuno iniziò a fumare della rabbia.

 

Nel frattempo Sendo insisteva con il rossino che proprio non lo calcolava neanche di striscio, anzi era sempre più annoiato dal suo modo di fare.

All'ennesima strusciatina il rossino esplose.

"La vuoi smettere!!!!!"

"Ma io non sto facendo nulla." rispose angelico Sendo che si divertiva un sacco ad infastidire il ragazzo.

"Ascolta, la vuoi capire che non mi piaci neanche un po'??? Quindi SMAMMA!!!"

 

Gridò furente e solo in quell'attimo un bel gruppetto di persone si girarono a fissarli interessati.

Per la prima volta in vita sua Akira si vergognò, era stato umiliato davanti a tutti!

Si sentì ribollire il sangue nelle vene e con uno scatto di ira fece il suo più imperdonabile errore.

 

"Hana..."

"Che diav.."

 

Le labbra del porcospino si posarono rapide su quelle dell’altro, che scoccato non riusciva a pensare a niente.  Le mani di Akira si posarono sulle spalle del rossino cercando più contatto.

Nella mente di Hana scattò un allarme che lo fece ritornare lucido, giusto in tempo per sentire la lingua del ragazzo che si creava una via di entrata tra le sue labbra serrate.

Spalancò gli occhi e con un pugno nello stomaco lo fece indietreggiare mentre con furia si avvicinava ad Akira.

 

"Ma ti sei bevuto il cervello!!!!????" gridò rosso in volto Hana, mentre la vena sulla sua fronte iniziava a pulsare pericolosamente.

"Ma cosa dici... io..." ma non finì che gli arrivò un altro pugno.

Questa volta cadde a terra poiché non era preparato a tale forza, purtroppo cadde proprio vicino a un tavolo è si graffiò superficialmente.

Lentamente si passò il dorso della mano sulla guancia, notando il lieve filo di sangue.

"Ma sei scemo?? Potevo farmi male!!!"

"Sei stato tu ha cominciare!!! Lo vuoi capire che non ti sopporto!!!!!????"

Gli occhi di Akira fiammeggiarono… lentamente si rialzò e guardò il ragazzo di fronte a se.

Quel rossino gliela avrebbe pagata cara, non accettava di essere umiliato in pubblico.

 

Hanamichi si girò e se ne andò lasciando Sendo solo in mezzo ad un gruppetto che lo guardava tra il divertito e lo scherno.

Sendo stava per dirgliene quattro quando da lontano vide Koshino, di colpo si mise a seguirlo, non sapeva il perché ma non voleva che quel ragazzo pensasse male di lui.

In pochi passi gli fu accanto e lo bloccò per un braccio.

"Kosh, io... ecco..." si ritrovò a balbettare il ragazzo.

Non riusciva dire nulla.

i sentiva osservato da quegli occhi scuri.

"Sendo... se non hai da dirmi nulla, MOLLAMI!!!"

Koshino cercò di liberarsi ma fu inutile, appena riuscì a liberarsi un po’ la presa divenne ferrea.

"Mi vuoi lasciare!!!!???" gridò Koshino.

Si sentiva male.

Non poteva restare accanto a Sendo… non dopo aver visto la scena con Hana, ma il ragazzo non sembrava d'accordo.

Fu un attimo.

La mano si alzò e con forza scese sulla guancia di Akira.

Mollò la presa e si portò la mano sulla guancia schiaffeggiata mentre i suoi occhi vedevano la schiena di Koshino sparire tra la folla.

 

 

****** FINE FLASH BACK ******

 

 

Me la pagherai cara, Hanamichi Sakuragi.

Non ti perdonerò mai la figuraccia di prima, ma soprattutto non ti perdonerò mai per avermi fatto litigare con Koshino.

 

Rukawa vide gli occhi di Akira rabbuiarsi mentre una luce, che ben conosceva risplendeva nei suoi occhi.

E di solito quella luce prevedeva grossi guai.

I suoi occhi si posarono alla testa rossa, sicuramente era lui la causa dell'ira del suo amico...

Con i due aperitivi i ragazzi si spostarono per la sala, fino a giungere dalle parti del gruppetto di Sakuragi il quale, raccontava allegre le sue immense doti.

 

"Amore cosa fai qui???!!!"

 

Hana si girò verso quella voce… la sua voce la poteva riconoscere tra mille.

Non poteva essere lui, eppure davanti a se trovò la causa della sua fuga da Tokyo.

 

 

 

Continua....

 

 

La RUbricHANA

 

Lucy: finalmente la storia sta per iniziare!!!^O^

Ru: L.u.c.y. chi è quel tipo é___è

Lucy: ^^ lo saprai nel prossimo capitolo!!! Quindi non rompere!!!>.<

 

*Seimei ç__ç metti via la scure non lo faccio più te lo prometto!!