DESCLAMERS: I personaggi non sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene ogni tanto me li presta!!

DEDICHE: a Najka-padrona-sensei senza la quale questa fic sarebbe rimasta senza titolo!!! Inoltre alla mia sys Marty_Mika ed a Ely sperando che le ritorni l'ispirazione!!!^^

NOTE: questa è la mia seconda AU ^^ naturalmente non è fantasy. Racconta una storia da me pensata forse non sarà il massimo dell'originalità, ma quando mi è venuta l'idea, non ho potuto non scriverla. Inoltre è stata scritta già da molto tempo, solo che ora ho deciso di continuarla.

Spero vi piaccia, buona lettura!!^^

 

 

 

 

COME CUOCERE UNA VOLPE

 

I Parte

 

di Lucy

 

 

Tokyo, capitale del Giappone.

"VATTENEEEEE NON TI VOGLIO VEDERE MAI PIU'!!!"
Questa frase detta con odio immenso rimbombava per tutto il famoso ristorante Sakura, il più conosciuto nel paese del sol levante sia per i suoi piatti tipici giapponesi che per la cucina europea, nella quale i suoi cuochi eccellevano.
Dalla cucina rumore di pentole e posate buttate a terra, il tutto corredato da grida isteriche.
"Toshio è meglio che te ne vada...."
"Ma io..."
"Vattene" intimò la voce di un uomo alto quasi 2 metri e dalla capigliatura bruna.
Il ragazzo in questione senza aggiungere altro si allontanò lasciando il ristorante, mentre dall'altra parte della sala un ragazzo rannicchiato vicino alla madre piangeva amaramente.
"Shhhh..... va tutto bene, piccolo mio.... tutto bene.... calmati...." la voce gentile della donna si risuonò nella cucina ora silenziosa.
"Si è calmato??" chiese l'uomo, avvicinandosi alla moglie.
La donna teneva stretto il suo bimbo, il quale appoggiava la testa sul grembo della madre che dolcemente lo rassicurava.

Passarono molti minuti di silenzio.
Il ragazzo singhiozzava, stretto tra le braccia della donna, mentre le grandi mani del padre gli accarezzavano al schiena.
Dopo un respiro più profondo alzò il volto ancora rigato dalle lacrime.
"Scusate, non dovevo arrabbiarmi..." disse il ragazzo.
"Hai fatto bene Hana, quel Toshio non mi è mai piaciuto..."
"Lo so papà, ma credevo che..." abbassò gli occhi gonfi, mentre un ciuffo di capelli rossi gli velava lo sguardo.
"Dai, Hana-chan sono sicura che tutto si sistemerà..."
Hana guardò la madre che sorrideva amorevolmente, poi ruotò il volto verso il padre che, anche se sorrideva, nelle iridi nocciola leggeva tutta la sua preoccupazione.
Prese il coraggio a due mani.
"Mamma, papà... io pensavo di andarmene..."
"C-cosa???" chiese incredula la signora Sakuragi.
"Io, vorrei provare a farcela da solo. Voglio andarmene via un po' giusto per rilassarmi e dimenticare... e poi vorrei provare a mettere in pratica i vostri insegnamenti..."
Un lungo momento di silenzio avvolse la cucina.
"E va bene. Hana puoi andare dove credi, ma quando starai meglio tornerai qui... in fondo sei grande, hai vent'anni..." disse il signor Sakuragi che a stento tratteneva le lacrime.
"Se Takeshi è d'accordo, anch'io ti do il mio consenso..." sussurrò la donna che ormai si era messa a piangere apertamente.
"Mamma... io... grazie" rispose il rossino.
Hanamichi si alzò da terra e corse al piano superiore, quello che dava all'appartamento. Senza perdere tempo prese un sacca e lanciò al suo interno tutti i vesti che potevano essergli utili, i suoi cd preferiti e il lettore, la sua agenda e il marsupio nero, con all'interno i documenti e il portafoglio.
Uscì dalla camera senza esitare oltre.
Corse giù in cucina, dove i suoi genitori lo aspettavano.
"Hai preso tutto ciò che ti serve???"
"Si, mamma... ho tutto!!" sorrise dolcemente alla donna, poi si volto verso l'uomo che teneva in mano un pacchetto.
"Qui c'è un regalo per te..." e glielo porse, vide Hana aprirlo "No, l'aprirai quando sarai sul treno..." accarezzo la guancia del suo ragazzo.
Sorridendo aggiunse "Vai e guarisci il tuo cuore..."
"Si, lo farò.... e grazie!!!" come un tornado abbracciò il padre posando un bacio sulla guancia, per poi fare la stessa cosa con la madre.
Senza aspettare oltre uscì dal locale, corse per tutta la strada.
Non poteva fermarsi, altrimenti non avrebbe avuto più il coraggio di lasciarli.

I coniugi Sakuragi invece guardavano sparire il figlio tra la folla.
Un braccio si appoggiò alla spalla della donna che posò la testa sull'ampio petto di Takeshi.
"Già mi manca..."
"Non fare così Sakura.... anche a me manca ma è la sua scelta..."
Sakura si specchio negl'occhi del marito e, senza aspettare oltre, gli posò un live bacio sul mento.
Abbracciata al suo compagno rientrò in cucina.

Attraverso le finestre della metropolitana, guardava la sua città scivolargli via stotto gli occhi.
Era tutto così strano.
Lasciare ogni cosa e ricominciare una nuova vita... così, senza aspettare oltre, senza sapere cosa fare, senza una meta precisa...
Eppure tutto ciò attenuava il dolore del suo cuore.
Restò a fissare per momenti interminabili la città.
Senza rendersene conto la metrò lo portò alla stazione dei treni.
Arrivato all'interno si guardò attorno...

Ora che sono arrivato, dove posso andare??? Ci sono tanti luoghi che vorrei visitare...
Idea!! Sono proprio un TENSAI!!!!

Prese la mappa con i treni, chiuse gli occhi e puntò l'indice sulla carta.
Lentamente aprì gli occhi...

"Bene, treno E25... ora vediamo.... dunque.... ecco la pagina..."

Rifece lo stesso rito e quando aprì gli occhi, fece un glorioso sorriso.

"Ok!! Si parteeeeeee!!!!!!!!" gridò e molte persone si girarono per vedere cosa stesse succedendo, ma appena notarono il gigante, rinunciarono a qualsiasi protesta.

Veloce come il vento comprò il biglietto e salì sul treno.
La sua vita aveva un nuovo inizio.
E quell'inizio portava il nome di Kanagawa.

Seduto nell'unico scompartimento vuoto, si gustava il paesaggio.
Il sole ormai era alto, ed i suoi pensieri volarono al ristorante dove, a quell'ora, era solito preparare le varie pietanze, dal sushi ai crauti.
Sorrise tra sè ricordando che da bambino voleva diventare uno chef, infondo era o no il tensai della cucina...
Sulle sue labbra si formò un sorriso pensando alla prima volta che aveva cucinato un piatto europeo, da non crederci...
Si era impegnato al massimo e tutto filava liscio come l'olio, e poi tutto era bruciato per colpa della sua disattenzione...

All'improvviso il pacco che suo padre gli aveva dato gli tornò alla mente, cosa c'era all'interno di quella carta marrone???
Lentamente l'aprì e trovò una specie di libro.
L'aveva già visto da qualche parte, ma non si ricordava dove.
Sfogliò qualche pagina e i suoi occhi s'allargarono.
Il libro altro non era che il diario della sua famiglia, con tutte le ricette dei Sakuragi.
Iniziò a leggere una ricetta molto attentamente.
Infatti oltre alla ricette normali si susseguivano ricette segrete e consigli... poi il suo sguardo cadde su un foglietto scritto dal padre:

Spero che ti possa essere utile, fatti onore mio tensai!!!
Ricorda che ti vogliamo bene e aspettiamo tue notizie.
Baci papà e mamma


Abbracciando il diario iniziò a piangere.
Non era proprio da lui, ma non riusciva proprio a trattenersi.
L'amore dei suoi genitori era l'unico affetto che gli fosse rimasto.
Strinse ancora più forte il diario e, non appena si calmò, iniziò a leggerlo.

Appena mise piede in stazione fu travolto da una folla di persone che correva in tutte le direzioni, non capiva neppure dove fosse l'uscita, finché, girando su se stesso, non adocchiò il cartello che la indicava.
Facendosi spazio tra la folla uscì dalla stazione.

Bene sono arrivato!!
Ed ora cosa faccio???
Dovrei trovare un alloggio e poi un lavoro!!!
Ma come faccio???
Mah proviamo a chiedere se c'è da queste parti una locanda o qualcosa del genere...
Chiediamo a questo signore, mamma mia è più largo che alto...

"Mi scusi non sono di queste parti e vorrei sapere dove posso trovare alloggio..."
L'uomo l'osservò critico.
Non gli piaceva quel ragazzo con i capelli rossi, e poi era così grosso...
Di sicuro era un teppista ma non appena vide il suo sorriso cordiale e luminoso si rassicurò.
"Oh, oh, oh poco lontano da qui c'è una pensione, si chiama pensione Nadeshiko, se ti fa piacere ti accompagno!!"
"Grazie, ma non vorrei disturbarla!!!"
"Ma dai è qui vicino, coraggio!!" lo esortò con una pacca sulla spalla.
Leggermente sconcertato da quell'arzillo nonnetto, Hanamichi lo seguì.

Per alcuni istanti l'uomo stette zitto e poi cominciò a parlare con il rossino.
"Quanti anni hai?? Da dove vieni??"
"Ho vent'anni è sono di Tokyo... mi chiamo Hanamichi Sakuragi!! Picare di conoscerla!!"
"Oh oh oh io sono Ryu Anzai!! Scusa per la domanda ma giochi a basket??" chiese l'uomo con una punta di curiosità.
"Beh, mi piace ma non lo pratico da molto... ma infin dei conti sono il tensai dei rimbalzi!!! HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA" e scoppiò nei suoi vaneggiamenti di superiorità facendo sorridere Anzai.

Chiacchierando allegramente giunsero davanti alla pensione.
"La ringrazio nonnetto!!!"
"Oh oh oh" rispose lui, e senza aggiungere altro, se ne andò.

Hana entrò nella locanda e subito fu accolto da una dolce signora che gli ricordava sua madre.
Alcuni istanti dopo ebbe una stanza.
"Bene, per qualsiasi cosa chieda pure!!"
"La ringrazio!! Quindi approfitterò subito della sua gentilezza: sa per caso se da qualche parte c'è un campetto da basket??"
"Ma certo si trova a 10 minuti da qui!! Appena esce, giri a sinistra e proceda fino all'incrocio e subito lo noterà!!"
"Arigatou gozaimasu, è stata molto gentile!!!"

Si guardava attorno con grande curiosità.
La città era bellissima, anche se erano le 15.00, tutto era ancora in movimento.
Soffermandosi davanti ad una vetrina notò una bacheca con esposte degli annunci cercalavoro.
Ne lesse alcuni, poi il suo sguardo cadde su un biglietto dal bordo dorato, posto sul lato sinistro della bacheca.
In un lampo prese nota di ciò che era scritto e chiese a qualcuno delle indicazioni.

Circa mezz'ora dopo arrivo davanti ad una villa enorme, con giardino e piscina, con un po' di timore suonò il campanello.
"Chi è??" chiese una voce distinta.
"Ehm... ho letto il vostro annuncio e sono venuto per un colloquio..."
"Prego..."
Il portone si aprì ed Hana vene catapultato in un mondo tutto nuovo.
Il giardino era grandioso, tantissime specie di alberi e fiori lo ricoprivano, mentre gli uccellini cinguettavano sui rami più alti.

"Prego da questa parte..." disse il maggiordomo che l'accompagnò in cucina, dove un uomo stava cercando di cucinare, ma proprio non ci sapeva fare e Hanamichi non poteva stare a guardare quello scempio!
Così seguì il suo istinto.
Si tolse il capellino, gli occhiali da sole ed iniziò a tagliare le verdure. Le sue mani si muovevano rapide sul tagliere, senza timore di tagliarsi, poi appena finito con le verdure, asciugò l'insalata e la porse in un terrina con i bordi alti, rapidamente grattò le carote e poi la condì con un filo d'olio e sale.
Sempre senza rendersene conto tagliò lavò le patate, le tagliò a spicchi, e le mise nell'olio già precedentemente scaldato.

Tutta questa scena era avvenuta davanti ai due uomini che guardavano il rossino a bocca aperta.
Non avrebbero ami pensato che potesse esistere un ragazzo così giovane, ma con una tale esperienza.
Si vedeva da come si muoveva nella cucina, da come tagliava e sbucciava che era esperto.
Mezz'ora dopo, il tavolo era pieno dei piatti preparati dal rossino.
"Complimenti!!! Sei in gamba!!"
Solo allora si accorse di aver combinato una gaffe!!
Si era comportato come se fosse stato nella sua cucina!!!
Tutto rosso abbassò gli occhi ormai il danno era fatto...
"Grazie...."
"Sei assunto!!" decise l'uomo che prima stava tentando di cucinare.
Hana lo guardò strabiliato...
"Sul serio???"
"Certo!! Ed ora vai, ti voglio qui per domani alle 11 per preparare il pranzo per il mio signore e la sua famiglia!!!"
"Grazie e arrivederci!!!"

Stava per usciere quando la stessa voce chiese "Qual è il tuo nome??"
"Hanamichi Sakuragi!! Piacere!!" disse tutto felice il rosso, mentre stringeva la mano del biondino.
"Piacere mio. Io sono Akito e sono il cameriere personale del padrone di casa!! Qualsiasi cosa dovrai chiederla a me, per quanto riguarda al lavoro, ci mettiamo d'accordo domani!!"
"Va bene, arrivederci!!"

Per tutta la strada corse.
Era felice di aver risolto i suoi problemi, ora bastava che dimenticasse al storia con Toshio e tutto sarebbe andato al posto giusto.
Il suo cuore batteva forte, era felice di essere lì, dopo tanto tempo riusciva a respirare senza sentire nessun dolore.
Forse era vero che bastava cambiare un po' per sentirsi meglio.
Con parecchi problemi arrivò al campetto da basket, ci entrò e lo guardò meravigliato... era bellissimo!!!
I suoi pensieri vennero interrotti da una voce al quanto arrabbiata.
"Cosa ci fai qui!!??"
Hana si voltò e si scontrò con un ragazzo un po' più basso di lui, con dei lunghi capelli neri e con una fascetta viola in testa.
Fisico asciutto e sodo.
"Non sei il padrone mi sembra!!" lo canzonò Hana che sinceramente si stava arrabbiando.
"... Ma come ti permetti razza di scimmione!!!"
"Cosa??? Scimmione?? A parlato il babbuino!!!"
E così iniziarono a litigare.
"ORA FINITELAAAAAAAAA!!!!!!!!!" gridò una ragazzina carina*.
"Haruko.. cosa ci fai qui??" chiese il moretto.
"Nobunaga, lo sai che mio fratello non vuole che litighi!! E tu scusalo se puoi!!" disse sorridente la ragazza.
"Non preoccuparti, non è colpa tua ma di questa bertuccia!!"
"C-cosa!!! Ti sfido!!"
"Ai venti!!"

I due iniziarono a giocare, anche se non sembrava Nobunaga era veloce, ma Hana riusciva a tenergli testa, lo marcava in modo impeccabile, e quando saltava era come un angelo che spiccava il volo.
Arrivati alla parità i due ragazzi si studiarono, mancavano pochi punti per la vittoria, quando...
"CRETINO!!" e un pugno in testa colpì Nobunaga.
Hana guardò la scena e rimase senza parole, davanti a lui un ragazzo altissimo con l'aspetto di un gorilla che sbraitava al ragazzo.
Poi sempre più incredulo il gorilla lo guardò e disse:
"Ho visto che sai giocare bene. Ti andrebbe di sostituire un mio giocatore???"
"A-ha Gorilla..."
Essendo ancora sotto shock non riuscì a evitare il micidiale pugno in testa.
"ITE!!!!!"
"Forza andiamo!!" e lo prese per un braccio e lo trascinò verso un altro campetto.

Appena arrivati alcuni ragazzi si fiondarono verso il capitano della squadra.
"Capitano, hai trovato un sostituto per Kogure???" chiese un ragazzo piuttosto bassino e con un orecchino.
"Si, è questo ragazzo!!" lo mostrò come se si trattasse di un premio.
"Bene, allora possiamo prepararci!!" gridò euforico Kogure che nonostante tutto era andato a vedere la partita.
"Ma prima è meglio presentarci, io sono Akagi e sono il capitano..." disse il gorilla.
"Ryota Miyagi e sono il play!!"
"Io sono il rookie numero 1...."
SBONK!!!
"Ma capitano!!!"
"Io sono Koshino..."
Hana guardò i ragazzi e con la solita baldanza rispose.
"HA HA HA HA HA IO SONO IL GENIO HANAMICHI SAKURAGI!! BWAAAA HA HA HA HA HA HA!!!!" gridò con quanto fiato aveva.
Si mise le mani ai fianchi e rise come un matto.
"Do'aho..."
"CHI OSA....."
Come si girò si ritrovò davanti alla squadra avversaria.
I suoi occhi si posarono su tutti i giocatori...
Uno aveva i capelli messi in una maniera assurda, e lo segnò come porcospino.
Un altro aveva una piccola cicatrice sul mento e decise che lui era lo sfregiato.
Uno alto quanto Akagi decise di chiamarlo il re delle scimmie.
Poi c'era uno che sembrava un vecchietto e allora pensò che lui fosse vecchia ciabatta.
Infine il suo sguardo si posò su un ragazzo dalla pelle lattea, i capelli gli cadevano davanti gli occhi, sembrava dormire in piedi ma quando lo guardò decise che lui fosse la kitsune.

I loro occhi rimasero incatenati per un istante come se si leggessero l'anima, ma poi il carattere di Sakuragi si fece sentire!!

"Chi è stato!!! Allora???"
"Tzè... do'aho!!" disse il moretto.
"Teme kitsune!! Non offendere il tensai..."
"Nh..."
"Ma io ti disintegroooo!!!!!!"

Come una tormenta Hana si gettò sul volpino e i due iniziarono a picchiarsi sotto lo sguardo incredulo dei presenti.
I pugni scattavano da tutte le direzioni, senza mai fermarsi.

"La volete piantare voi due??!!!" gridarono i due capitani che come fulmini presero per la collottola i due ragazzi.
"Ma gori..."
SBONK!!!
"ITE!!!"
"Uozumi, scusami per il comportamento di questo ragazzo!!"
"Non fa niente... e poi anche Rukawa ha le sue colpe...."
"Senti, noi dobbiamo far giocare questo ragazzo se non ti dispiace!!"
"Per me va bene!! Come ti chiami???"
Il rossino si mise a posto il berretto e con la solita aria da super uomo rispose: "Hanamichi Sakuragi!!"
"Io sono Uozumi, il capitano..."
Poi si fece da parte e mettendosi accanto ai suoi compagni iniziò le presentazioni.
"Questo con i capelli a punta è Akira Sendo"
Il porcospino fece un passo avanti e foggiò il suo migliore sorriso da mandrillo.
"Poi c'è Hisashi Mitsui...."
Quello con la cicatrice fece un segno con la testa.
"Questo e Kaede Rukawa...."
Il quale non si degnò neanche di guardarlo, irritando maggiormente il rosso.
"Infine Maki ..."
Il nonnetto fece un sorriso e un saluto.
"OK!! ED ORA TUTTI IN CAMPO RAGAZZI!!!" gridò Akagi che iniziò subito a dare ordine per la disposizione in campo.

Tutti erano pronti.
L'arbitro guardava le lancette.
Pochi secondi e la partita sarebbe iniziata.

 

 

Continua...

 

 

 

 

 La RUbricHANA

 

Lucy: Bene!! Ho finito il primo capitolo!!! ^_______^ 

Hana: mi piace ma.... perché devo picchiare la mia volpe ç___ç e poi perché mi hai allontanato dalla mia famiglia... ç___ç 

Ru: e poi io sono apparso appena alla fine!!! >_____<

Lucy_che_grida_furiosa: BASTAAAAA!!!!!!! MI AVETE ROTTO!! >______<

Hana e Ru: GULP 

Lucy: Mi devo vendicare per "Assemblare, che passione!!"  quindi preparatevi é_____é perché sarà un luuuunga tortu.... ehm ^^" fic.

Hana e Ru: che Kami ci salvi....

 

 

 

* Perdonami Seimei per la blasfemità!!! ç__ç non lo farò più te lo prometto!!!