Colpa d'amore?

di Dark Sirya

 

"Oscura notte, accogli i nostri spiriti..."
Un sussurro disperso nell'oscurità, illuminata dai tremuli bagliori delle stelle.
Il ragazzo dai capelli neri fissa il suo compagno, che ha posato la sua testa color terra bagnata sulle sue gambe e ha gli occhi chiusi.
Un lieve tocco sulle sue labbra e le iridi del giovane dai ricciuti capelli si aprono e fissano quelle del suo compagno.
Sorride.
"Ti amo... Lo sai Alexander?" mormora.
Gli occhi azzurri del giovane dai capelli di tenebra, dinanzi a quelal confessione, si illuminano, come due acquamarine immerse nell'argento liquido.
Una lieve carezza sulla fronte.
"Lo so... Lo so Diego... E ti amo anche io..."
Tacciono e osservano il mare, cupo come un abisso di Ade, illuminato dalle stelle che accarezzano con riverenti dita d'argento la superficie, quasi timorose di essere risucchiate in quell'abisso nero.
"Il mare di notte... E' come noi..." mormora Diego con un sospiro.
Gli occhi di Alexander si spalancano.
"Vedi, il sole illumina il mare, durante il giorno, dandogli un colore chiaro e puro, che cela gli abissi sotto la superficie azzurra."
"Ma di notte, quando il sole dorme, può mostrarsi nella sua affascinante bellezza, che solo persone sensibili possono capire."
"Noi siamo come il mare: di giorno il sole, rappresentato dai cosiddetti bigotti, ci illumina spietatamente, costringendoci a mascherare i nostri sentimenti e solo la notte è nostra amica..." conclude Diego.
"Bigotti..." sussurra Alexander. Pensa alla sua famiglia e al suo paese... Gente ipocrita, capace di giudicare un sentimento limpido come il loro una depravazione... Perchè? Perchè erano due ragazzi e si amavano, desideravano amarsi nel corpo e nell'anima... E due giovani di sesso maschile non potevano amarsi! Era una colpa che macchiava il loro animo!
Ma è una colpa l'amare? E' una colpa sentire di non potere vivere senza una persona che ti ha rapito l'anima, sia pure essa del tuo stesso sesso? Che colpa c'è?
Una lacrima scende sul viso del giovane dai capelli neri.
"Perchè dovrei condannarmi all'infelicità? Perchè secondo la loro morale dovrei scegliere una ragazza? E' così importante la morale comune da condannare tre persone ad una esistenza di lacrime e sofferenze?" pensa il ragazzo. Se avesse seguito i pensieri di una massa amorfa nel modo di pensare, avrebbe condannato al dolore se stesso, Diego e la sua fidanzata, che non avrebbe mai avuto da lui l'amore che una donna merita dal suo compagno...
"Alex..." mormora il ragazzo dai ricci castani.
"Sì Diego?" domanda il suo compagno.
"Perchè dobbiamo rubare dei momenti alla notte? Perchè il nostro amore è considerato impuro? Eppure, i nostri sono sentimenti sinceri..."
"Non lo so... So solo che vorrei essere libero... Hai mai pensato di diventare come la notte? Hai mai pensato di lasciare una esistenza che non ti appartiene?"
Bacia sulle labbra e sugli occhi il compagno e sussurra: "Io sì... Ed è un pensiero che non mi abbandona. Il mio cuore è lacerato da un desiderio di te intenso... Voglio che tu stia con me per sempre..."
Alex sorride.
"Come potrei non essere tuo? Mi hai rubato l'anima... Ovunque tu andrai, io sarò sempre con te...."

La mattina dopo il mare restituì due corpi senza vita.
Due ragazzi che tanto avrebbero potuto dare al mondo e che avevano scelto la morte per non vivere una esistenza che li avrebbe condannati al dolore della lontananza.
Avevano scelto il freddo, ma dolce, abbraccio della morte per non sentire le occhiate di coloro che avrebbero dovuto amarli, incapaci di andare oltre la loro meschinità e capaci invece di vedere nel loro amore una colpa da espiare.
Ma è una colpa amare?



- fine -