DEDICHE
E RINGRAZIAMENTI:happy birthday Kie!!!!!Spero che questa fic possa
essere un regalo gradito…
NOTE:schifoooooooo
>________< un pò mi vergogno a postare una cosa del genere per il
compleanno della mia Musa ç_______ç
DISCLAIMERS:i
personaggi di questa fic sono di Inoue e di tutti gli aventi diritto
5 Maggio -
Just a special day
di Masha
La giornata è una di
quelle che non sfigurerebbe di certo immortalata in una fotografia o in un
dipinto; il cielo terso è di un azzurro intenso, quasi abbacinante, e una
lieve brezza primaverile scuote leggermente le foglie degli alberi di
ciliegio che svettano imponenti lungo il viale davanti casa mia.
Stacco
lo sguardo dal paesaggio fuori della finestra per riportarlo all’interno
della stanza, dove Hanamichi ancora riposa sul mio letto.Il suo corpo
abbandonato nudo tra le coltri, pur nella rilassatezza del sonno, rimanda la
stessa impressione di forza e risolutezza che emana da sveglio,eppure…mi
sembra così fragile in questa posizione, scatena in me un istinto di
protezione difficile da controllare.
Il
suo viso ha un’espressione rilassata,le labbra sono distese in un sorriso
sereno; potrei passare ore così, semplicemente immobile a contemplare la
mia piccola peste finalmente tranquilla, e in un’altra giornata certamente
lo farei, tanto più che amo il silenzio, ma oggi ho altri piani per me ed
il do’aho: per una volta tanto ho organizzato qualcosa di speciale; di
solito non sono accomodante con Hana né tanto meno dolce o premuroso e
sebbene lo ami tantissimo non sempre riesco a dimostrarglielo come vorrei.
Mi
sposto dalla mia posizione di fronte alla finestra per portarmi accanto al
letto. Il materasso cede leggermente sotto il mio peso quando mi siedo
vicino ad Hanamichi; le dita della mia mano destra corrono ad affondare
leggere tra le sue ciocche carminio sparse sulla federa candida del cuscino
mentre con il braccio sinistro circondo il suo corpo,poggiando la mano sulle
lenzuola.
“Hana
svegliati” sussurro andando a poggiare le labbra sul lobo del suo orecchio
in un bacio delicato. Hanamichi mugola qualcosa nel sonno, muovendosi piano
sotto di me ma continuando tuttavia a dormire.
Mh…pare
che questa volta sia lui a non avere la benché minima intenzione di
abbandonare il mondo dei sogni…qui urge una soluzione più convincente…
Lentamente
comincio a spostare le labbra dal suo orecchio lungo la linea della mascella
e su tutto il suo viso, tempestandolo di piccoli baci leggerissimi ma
insistenti. Finalmente le mie attenzioni cominciano a dare risultati;
Hanamichi libera le braccia da sotto le coperte e le porta ad allacciarsi
attorno al mio collo,mentre con gli occhi ancora chiusi solleva il volto
alla ricerca di un contatto maggiore con la mia bocca. Mi lascio scappare un
mezzo sorriso che si amplia maggiormente nel momento in cui le sue palpebre
fremono per qualche istante, prima di sollevarsi a svelare due profondi
occhioni nocciola ancora velati di sonno.
“Ben
svegliato,Hana” mormoro facendo giungere a termine la corsa delle mie
labbra sul suo viso nel momento in cui raggiungono le sue. Ci baciamo
pigramente per alcuni minuti, senza lottare per il predominio del bacio ma
solo assaporando per l’ennesima volta il sapore unito delle nostre bocche,
ormai conosciuto ma sempre nuovo ed inebriante.
“Ciao
Kaede” mi saluta il mio do’aho con un sorriso solare,strofinando il
volto contro il mio collo “A cosa devo questo meraviglioso risveglio?”
“Hn…Secondo
te,scemo?” sbuffo scostandomi da lui per andare a prendere nell’armadio
un pacco piuttosto voluminoso, avvolto con della carta da regalo
coloratissima,che gli porgo ricevendo in cambio un sorriso smagliante
“Buon anniversario,do’aho”
Hanamichi
mi guarda storto, con aria fintamente contrariata
“Almeno
per oggi potresti evitare di chiamarmi do’aho! Ah,ma il Tensai è
superiore a queste cose e nella sua immensa magnanimità ha deciso di
perdonarti e darti lo stesso il tuo regalo. Tieni” esclama sporgendosi dal
letto per rovistare nel suo borsone che giace ai piedi della mia scrivania.
Dopo pochi attimi ne trae un pacchettino decisamente più piccolo
dell’altro ricoperto da un’elegante carta blu.
“Buon
anniversario, amore” termina stando ben attento a calcare sulla
parola amore, per sottolineare quanto lui sia superiore al comportamento
villano di una baka kitsune come il sottoscritto. Ridacchio tra di me,
guadagnandomi un’altra occhiataccia da parte di Hana, mentre mi siedo
accanto a lui e prendo il pacchettino dalle sue mani, accingendomi a
scartarlo.
Per
alcuni istanti nella stanza non si sente altro che il rumore della carta da
pacco che viene stracciata.
“Hana”
mormoro qualche minuto dopo osservando il suo dono che fa bella mostra di se
nella sua confezione “Avevamo detto che questo doveva essere un pensierino
da poco, giusto per non rimanere a mani vuote oggi visto che il vero regalo
ce lo siamo già scambiati qualche giorno fa…” Il vero regalo
d’anniversario,infatti, siamo andati a ritirarlo il fine settimana scorso
in un’oreficeria che si trova nel mio quartiere. Si tratta di due piccoli
ciondoli in oro bianco, uno a forma di luna e l’altro di sole, i due astri
che rappresentano alla perfezione i nostri due caratteri. Sul retro dei
ciondoli abbiamo fatto incidere i kanji dei nostri nomi; io indosso il
piccolo sole con il nome di Hana, il do’aho la luna con il mio:è un modo
per portare con noi una piccola parte dell’altro anche quando non siamo
insieme, cosa che capita di frequente dal momento che purtroppo non abbiamo
ancora la fortuna di vivere insieme.
E
invece ora mi trovo a rimirare uno stupendo orologio col cinturino di
metallo che sicuramente gli sarà costato un occhio della testa.
Hana
scuote le spalle con noncuranza.
“Ci
tenevo a farti un altro bel regalo, quanto ho speso non ha importanza”
“Sei
meraviglioso, lo sai?” gli sussurro quasi commosso abbracciandolo con foga
“Ovvio,sono
il Tensai! E comunque anche tu non sei male…certo,c’è ancora molto da
lavorarci sopra ma sono certo che con l’aiuto del genio presto anche
tu…”
“Idiota”
lo zittisco prima di tappargli la bocca con un bacio che lo lascia senza
fiato e gli fa dimenticare la sua tirata.
Il
do’aho fissa con occhi scintillanti il mio regalo,una felpa bianca dell’Adidas
con il cappuccio e la zip sul davanti
“E
comunque anche il tuo regalo è davvero bellissimo,Kaede”
Hn…è
naturale,l’ho scelto io. E poi sono sicuro che su di lui starà
d’incanto;lo adoro quando si veste di bianco, è un colore che fa
risaltare al massimo il suo incarnato dorato e i suoi capelli rossi…
“Meriti
una ricompensa, lo sai?” la voce maliziosa di Hana mi scuote dai miei
pensieri. Le sue mani prendono ad accarezzarmi sensualmente la schiena
mentre si sdraia sul letto e mi trascina sopra di sé.Il contatto con il suo
corpo nudo mi manda a fuoco;insinuo la lingua nella sua bocca calda,
cercando con insistenza la sua, e mi stringo a lui affondando le mani tra i
suoi capelli. Ho una voglia matta di fare l’amore con lui adesso,subito,ma
così rischio di mandare a monte la sorpresa che ho preparato con tanta cura
e che sono certo ad Hana piacerà da morire.
Compiendo
un enorme sforzo di volontà mi stacco dal mio do’aho e mi tiro in piedi,
riallacciando il bottone dei jeans che avevo indossato quando mi sono alzato
stamattina e che Hana aveva già provveduto a slacciare.
Hana
si mette a sedere sulle lenzuola, squadrandomi da capo a piedi con
espressione inquisitoria
“Ru?”
abbozza una domanda,confuso, impreparato al mio improvviso ritrarmi.
“Alzati,do’aho,
e vestiti. Dobbiamo andare” ordino al mio ragazzo con tono imperioso,
girandomi nel contempo verso la cassettiera per prendere una maglietta
leggera: avere davanti Hanamichi mezzo nudo nel letto ancora per qualche
minuto rischia di farmi perdere anche quel poco di autocontrollo che mi
è rimasto.
“Andare?Andare
dove??Io non ho intenzione di andare da nessunissima parte!!!” protesta
Hanamichi incrociando le braccia sul petto e scuotendo energicamente il capo
“Il mio programma per la giornata è uno solo:stare tutto il tempo a letto
a farmi coccolare da te” esclama convinto ma naturalmente non ho
intenzione di dargliela vinta.
E’
vero,oggi ho deciso di dedicare tutta la mia giornata a lui,ma pur sempre
alle mie condizioni.
“E’
inutile che borbotti,Hanamichi” gli sibilo da sopra la spalla destra
voltando leggermente il capo nella sua direzione
“Se
hai intenzione di venire con me bene, altrimenti puoi rimanertene qui da
solo,io sto uscendo” concludo oltrepassando la porta della stanza e
cominciando a scendere le scale che portano al piano inferiore.
Tanto
lo so che tempo due minuti Hana si deciderà a vestirsi e a venirmi dietro
per sentire i miei programmi per oggi;a lui in fondo non importa cosa
facciamo,vuole solo stare con me. Difatti non faccio in tempo ad arrivare in
cucina che sento i suoi passi lungo il corridoio che porta al bagno, mentre
borbotta qualcosa sulla grandezza del Tensai che per l’ennesima volta da
ragione alla volpaccia spelacchiata solo per non offenderlo.
Scuoto
la testa tra il divertito e il rassegnato,non cambierà proprio mai.
Mentre
lo aspetto,estraggo dal frigo i due bento che mia madre ha preparato per me
e il mio ragazzo in previsione della nostra uscita odierna; non è stato
facile far accettare ai miei genitori la mia relazione con un altro ragazzo
e del resto è naturale: non è quello che un padre e una madre sognano per
il proprio figlio. Però alla fine sono riuscito a convincerli della
profondità del sentimento che ci lega ed è bastato fargli conoscere Hana
perché gli ultimi dubbi che ancora avevano si sciogliessero come neve al
sole, senza contare che mia madre se n’è letteralmente innamorata e ora
non fa che parlare di lui!
Sorrido
infilando i bento nello zaino nel momento in cui il mio uragano personale fa
il suo ingresso in cucina.
“Oi
kitsune” esclama allegro, il suo presunto malumore già dimenticato “Ma
secondo te quest’anno…Non ci credo!Non avrai intenzione di andare al
campetto anche oggi,vero?!” termina cambiando tono di voce
rendendosi conto dello zaino pieno appoggiato sul tavolo. Si vede
benissimo che è rimasto un po’ male dalla piega che sta prendendo al
giornata e mi spiace vedere il suo bel musetto velato di delusione e
tristezza, ma se gli dicessi ora che i miei piani sono ben lontani da quello
che immagina gli rovinerei la sorpresa.
Mi
limito a scuotere le spalle in silenzio e a prendere lo zaino, precedendo il
do’aho fuori di casa.
“Kaede,
ma si può sapere dove stiamo andando?”
Hanamichi
siede impaziente accanto a me nel vagone quasi vuoto della metropolitana. Si
è stupito parecchio quando invece di dirigermi verso il solito campetto mi
sono avviato alla fermata del treno e io non ho fatto molto per alleviare la
sua curiosità,anzi! Mi diverte tantissimo vederlo accigliarsi perché non
rispondo alle sue domande…
“Eddai
dimmelo!!Che cosa ti costa?”
Vedendo
che le sue domande cadono nel vuoto Hana sfodera la sua espressione
preferita, quella da cucciolo indifeso con gli occhini castani sgranati e
supplicanti…sa perfettamente che non riesco a resistergli,quando fa così.
Ma questa volta compio un enorme sforzo su me stesso e controbatto con uno
sguardo che definire gelido è un eufemismo.
“Piantala
di fare domande inutili, do’aho! Tanto ormai siamo arrivati…preparati a
scendere, la prossima fermata è la nostra.” Mi alzo, lasciandolo di
stucco e portandomi di fronte alla porta d’uscita.
Dopo
un attimo di smarrimento Hana si alza a sua volta, accigliato.
“Mh…sempre
gentile tu,vero? E sì che non mi sembrava ti fossi alzato con la luna
storta…” borbotta seguendomi giù dal treno.
Fuori
dalla stazione siamo accolti da un venticello dolce che porta alle nostre
narici il profumo salmastro del mare e dal rumore delle onde che si
infrangono sugli scogli.
Il
mio rossino si guarda intorno per un attimo,incerto, prima che un lampo di
riconoscimento si faccia largo nel suo sguardo dorato; ci ha messo un po’
di tempo, ma finalmente anche lui ha capito dove ci troviamo.
“Kaede,tu…”
mi mormora con voce tremante.
Lo
zittisco posandogli l’indice della mano destra sulle labbra, mentre
intreccio le dita della sinistra con le sue.
“Andiamo,
non vorrai rimanere davanti all’uscita della metropolitana per tutto il
giorno.”
Annuisce
piano,stringendo con forza le mie dita.Procediamo così, mano nella mano,
fino al lungomare.
Un
basso muretto di pietra separa la spiaggia dal marciapiede; lo scavalchiamo
dopo esserci tolti le scarpe e ci inoltriamo sulla spiaggia coi piedi nudi
affondati nella spiaggia tiepida, diretti verso un punto preciso, laddove
una piccola scogliera circonda un breve tratto di spiaggia tenendolo al
riparo da sguardi indiscreti.
È
qui che io e il do’aho siamo diventati una coppia, un anno fa.
Me
ne stavo seduto sulla sabbia, con lo sguardo perso all’orizzonte mentre il
giorno lasciava pigramente spazio alla notte, e pensavo. Pensavo a quanto le
cose fossero cambiate nell’ultimo anno e soprattutto a quanto io fossi
cambiato. E non riuscivo a togliermi dalla testa un’immagine particolare,
un volto volitivo circondato da una zazzera di capelli rossi e illuminato da
uno splendido sorriso sbarazzino.
Da
qualche tempo avevo capito di essermi preso una sbandata colossale per
Sakuragi e sempre più spesso mi trovavo da solo in quell’angolo di
paradiso tentando di trovare un’idea che me lo facesse dimenticare,perché
ero convinto che continuare ad amarlo avrebbe significato solo stare male.
Anche
quel giorno ero andato lì con quello scopo, senza tuttavia arrivare a
nulla. Quando alzai il viso, deciso a tornarmene a casa, rimasi bloccato sul
posto: Hanamichi stava avanzando nella mia direzione lungo la riva,immerso
nella calda luce del tramonto, con lo sguardo rivolto verso il mare. Con i
piedi scalzi immersi nell’acqua cristallina, i pantaloni chiari arrotolati
sui polpacci perché non si bagnassero, un maglioncino leggero dello stesso
colore dei calzoni che gli fasciava alla perfezione il petto ampio, le
ciocche rosse scompigliate dalla brezza che spirava dal mare sembrava appena
uscito da uno dei miei sogni…
Arrivato
pressappoco al punto in cui mi trovavo io si fermò, senza notarmi,ad
ammirare il sole che si tuffava dietro la linea dell’orizzonte. Senza
sapere neanche come mi alzai e arrivato a pochi passi da lui lo chiamai,
usando il suo nome. Con un sussulto si girò verso di me, facendo cadere per
la sorpresa le scarpe che teneva con una mano. Restammo a guardarci per un
lungo momento negli occhi, immobili e silenziosi, finché non allungai una
mano a sfiorargli il viso e posai dolcemente le mie labbra sulle sue. Dopo
quel primo bacio ce ne scambiammo molti altri e quella sera tornammo a casa
molto tardi, percorrendo la strada camminando vicini,sfiorandoci in
continuazione con le spalle e le mani.
Questi
dolci ricordi sono allontanati dalla splendida realtà; Hanamichi mi sta
abbracciando con dolcezza, le braccia attorno alla mia vita e il capo
poggiato nell’incavo del mio collo.
“Grazie
Kaede, portarmi qui è il regalo più bello che potessi farmi” mormora
contro la mia pelle,emozionato.
“Ero
certo che la mia sorpresa ti sarebbe piaciuta,amore”
gli soffio nell’orecchio, intenerito dalla semplicità e
dall’innocenza con cui Hana sa esprimere le sue emozioni più profonde.
Ma
è meglio pensare a sistemarci, ora, o rischio davvero di comportarmi in
modo troppo sentimentale
“Cosa
ne dici di sistemare le coperte e di mangiare?Dopo possiamo fare una
passeggiata sulla spiaggia o quello che preferisci”
Mi
slaccio dal nostro abbraccio, togliendomi lo zaino dalle spalle e traendone
fuori un’ampia coperta che distendo sulla sabbia, in modo da poterci
sistemare su di essa;Hanamichi mi rivolge uno splendido sorriso, il miglior
ringraziamento che potessi desiderare per la mia sorpresa.
Una
volta che ci siamo accomodati per terra,seduti vicini vicini, io e Hana ci
dedichiamo al pranzo,imboccandoci a vicenda e scambiandoci piccole tenerezze
da innamorati; è raro che io mi comporti così,non è nel mio carattere, ma
è meraviglioso vedere la luce che illumina gli occhi del do’aho quando ho
questi momenti di dolcezza per lui.
Finito
di mangiare mi sdraio sulla coperta e Hanamichi si accoccola al mio
fianco,con la testa sul mio torace.Sollevo una mano ad accarezzare i suoi
capelli rossi e lo stringo di più a me:è così bello anche solo stare
semplicemente abbracciati; a dispetto di tutte le risse, le battutine acide
e gli insulti che ancora costellano il nostro rapporto non credo che
riuscirei mai a rinunciare ad Hanamichi. Stare con lui è inebriante, mi fa
sentire bene e rilassato come mai mi sono sentito prima.
Gli
occhi mi si chiudono,sto scivolando lentamente nel sonno cullato dallo
sciabordio delle onde che si infrangono a riva e dal calore del suo corpo
stretto al mio…
“Oi
stupida volpe dormigliona,non ti vorrai addormentare proprio adesso
spero!!!”
Apro
gli occhi di scatto a questa frase improvvisa e mi ritrovo a fissare il viso
del mio ragazzo che ora si trova a pochi centimetri dal mio.
“Hn…in
effetti sì,era proprio quello che stavo per fare…”
“Cioè,tu
sei solo su una spiaggia deserta con il Tensai tra le braccia e l’unica
cosa che pensi di fare è dormire?!” sbotta alterato lanciandomi
un’occhiataccia “Allora ho ragione a definirti una baka kitsune!Guarda
che me ne vado!”
Hana
si alza d’improvviso e fa per allontanarsi davvero; con uno scatto mi
metto seduto e lo afferro con forza per un polso, strattonandolo verso di me
e facendolo cadere sdraiato sulla coperta. Senza allentare la presa sulle
sue braccia mi sistemo a cavalcioni sulla sua vita e mi abbasso fino a
trovarmi col volto sopra il suo. Imprigiono il lobo del suo orecchio
sinistro tra i denti,tirandolo piano.
“Scemo,
te ne stavi andando senza le scarpe”
“Mh…e
tu mi hai fermato solo per questo?”
“Certo
che no” soffio prima di dedicarmi con la
lingua ad un’accurata esplorazione del suo padiglione auricolare.
Hanamichi non riesce a reprimere un mugolio eccitato e si struscia contro di
me, liberando con uno strattone le mani che gli tenevo imprigionate e
portandole ad accarezzarmi il sedere.
“Ecco,adesso
sì che si ragiona!” esclama finalmente soddisfatto, cercando la mia bocca
per un bacio ardente che ci lascia senza fiato.
Gli
sfilo la maglietta e la getto lontano, scendendo a baciargli il petto e
dedicando una cura particolare ai capezzoli, che torturo finché non si
ergono davanti ai miei occhi.
“Ru…kami
basta!Non possiamo…qui…noi…”
Hana
cerca di staccarmi da lui,senza tuttavia troppi risultati. Ha ragione
lui,naturalmente, non possiamo certo andare fino in fondo qui in spiaggia,in
pieno giorno. Però mi ha provocato e non posso certo fargliela passare
liscia.
Risalgo
lentamente fino al suo viso e lo bacio dolcemente su una guancia
“Stai
tranquillo, non ho intenzione di andare oltre.Ma se non sbaglio qui c’è
qualcuno che da stamattina non fa che dire di voler passare la giornata ad
essere coccolato,perciò ora non lamentarti e lasciami fare!” lo zittisco
prima di riprendere a baciargli il petto,mentre le sue mani si infilano
sotto l’orlo della mia maglietta e prendono ad accarezzarmi con dolcezza
la schiena.
Continuiamo
così per ore, inconsapevoli del tempo che scorre,sussurrandoci
all’orecchio parole che solo gli innamorati conoscono e il momento di
tornare a casa arriva fin troppo presto.
Lasciata
la spiaggia decidiamo di non prendere la metropolitana ma di fare la strada
a piedi;la realtà è che nessuno di noi due vorrebbe che questa giornata
finisse, ci siamo ritagliati un angolo di mondo dove solamente noi due
avevamo importanza,e vogliamo rimandare il più possibile il momento in cui
dovremo lasciarci alle spalle questi momenti per ricominciare a pensare alla
scuola,alle partite…
Hanamichi
cammina qui di fianco a me,la sua mano che stringe saldamente la mia,un
sorriso di puro appagamento che gli distende le labbra e gli illumina lo
sguardo.
“Sai”
comincia con tono serio,stringendo di più la mia mano per attirare la mia
attenzione “Era da tempo che mi immaginavo la giornata di oggi. Volevo che
fosse splendida, per dimostrarti tutto l’amore che provo per te. Ma
neanche nei miei sogni più belli ha raggiunto la perfezione che abbiamo
sfiorato oggi. E tutto questo grazie a te, Kaede. Sono fortunato ad averti
come compagno. Grazie.”
Mi
fermo in mezzo alla strada,costringendoti a voltarti verso di me. Afferro il
tuo volto tra le mani e mi protendo a baciarti, incurante della gente che
percorre questa stessa via.
Gli
occhi mi bruciano per le lacrime di commozione che faccio fatica a
trattenere. Ogni tua parola penetra nel mio cuore facendomi provare
scintille di vera felicità: tra di noi sono io quello scorbutico, con un
carattere impossibile e che non riesce a dimostrare i propri sentimenti
salvo che in rare occasioni,al contrario di te che mi fai sentire il tuo
amore in ogni gesto,in ogni parola.
Eppure
tu mi stai dicendo…
…grazie…
Sono
io che devo ringraziarti.
Grazie
amore mio.
Grazie
di esserci e di volermi bene per quello che sono.
Grazie
di rendere ogni mia giornata una giornata speciale.
OWARI
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