NOTE: il nome tra parentesi dopo il titolo
del capitolo, indica chi è che racconta
I ciliegi, la luna e le nuvole bianche
di Junda
Parte 3/3
3 -
LACRIME E SORRISI
(Rukawa)
Non devo piangere ancora. Non posso: ormai non faccio altro. In questi
ultimi giorni lo sto facendo troppo spesso e non mi piace. Non mi riconosco
più: che fine ha fatto il Rukawa impassibile e indifferente a tutto? Ormai
mi detesto.
Perché sto piangendo poi? Aveva ragione lui: dovevo colpirlo così forte da
rovinargli la faccia. Il suo bellissimo viso, che mi tormenta ogni notte!
E invece sono scappato per l'ennesima volta ("a che ti serve
scappare?").
E ho pianto.
Sto piangendo perché Sendo è un idiota, un pervertito. Come gli è saltato
in testa di baciarmi? Si è fuso il cervello? Mi ha preso per la maglietta e
mi ha baciato..
Avrei dovuto dargli un calcio nei coglioni. Avrei dovuto urlargli che è
solo uno schifoso. E invece sono rimasto lì, imbambolato, senza fiatare.
Sto piangendo perché non ho saputo reagire.
Sto piangendo perché mi è piaciuto, cazzo!
Quelle labbra erano così morbide, e il suo alito fresco come una mattina
d'autunno.. Se ci penso, sento ancora tutta la tremarella addosso! E poi..o
merda! Non voglio pensarci. Sto avvampando.. ho sentito chiaramente la sua
erezione sotto la tuta, l'ho sentito premere contro di me.
E mi sono eccitato anche io.
Merda! Merda!
Non doveva succedere. Sono tutto accaldato: sarà per la corsa in
bicicletta, visto che ho pedalato con quanta forza ho nelle gambe. Sono
arrivato a casa in pochi minuti e mi sono barricato nella mia camera. Sto
sudando, ho il fiato corto e il viso ancora bagnato di lacrime. Ma non
riesco a stare fermo: dentro di me sento un'incontenibile fibrillazione, e
cammino avanti e indietro per la stanza. Ho un caldo pazzesco. Mi sfilo la
maglia e la lancio per terra: ho il petto bagnato per il sudore, e i miei
pettorali si sollevano ritmicamente seguendo i miei respiri affannati. Poi
mi scosto con violenza i capelli dal viso e ripenso alla mano di Sendo che
li ha accarezzati..
Di nuovo i brividi dietro la nuca!
È tutto così pazzesco. Così irrazionale! Sento ancora l'odore del suo
viso attaccato al mio, la sua voce piena di dolcezza e sensualità. E poi la
passione violenta del suo bacio, il suo strattonarmi a sé con un gesto
deciso. Sembrava desiderarmi con tutto se stesso. Perché non riesco a
essere disgustato? Perché non faccio altro che pensare a come sarebbe
andata se non fossero arrivati quei ragazzi? E perché riesco a sentire
ancora il suo calore addosso a me e la cosa mi provoca questo incredibile
turbamento?
Decido di farmi una doccia: l'acqua che scivola sul mio corpo riesce sempre
a rilassarmi.
Il getto tiepido sulla mia pelle mi calma. Placa il mio sconvolgimento.
Devo fare ordine e chiarezza nella mia mente: Sendo mi ha baciato. Non so
perché, ma l'ha fatto. A questo punto ho ancora più diritto di odiarlo. Ma
dentro di me, l'odio sta cominciando svanire.
Ma ci sarà mai stato davvero?
Il suo viso sorridente mi appare all'improvviso, non appena chiudo gli
occhi, e sussulto. È così bello! E se penso che solo poco tempo fa le
nostre labbra erano unite in un bacio, sento il terreno mancarmi sotto i
piedi.
E così, ancora una volta, non posso non ricordare il suo petto abbronzato e
muscoloso che, da quando l'ho visto quella domenica, non fa che torturarmi
dolcemente. Ma questa volta non scaccio via quel pensiero, anzi. Lascio
libera la mia mente di fare quello che gli pare. E allora scopro un lato di
me stesso che mai avrei sospettato di avere. Sto immaginando di baciare
Sendo, con tutta la passione che ho in corpo, di sfiorare il suo viso, di
mordicchiare un suo orecchio. E leccare il suo collo con la punta della
lingua, accarezzare la sua schiena, farmi avvolgere dalle sue braccia
possenti. E ancora, strusciarmi contro di lui, sentire il suo membro duro
contro il mio corpo, e ascoltare i suoi gemiti..
Mi eccito, pensando tutto questo e non me ne vergogno. Per una volta nella
mia vita, voglio lasciarmi andare completamente. Mi accarezzo dolcemente,
sospirando di piacere.
... Sendo... guarda come mi hai ridotto!
È l'ultima cosa che riesco a pensare razionalmente, prima che l'apice del
godimento mi travolga, facendomi accasciare sul fondo della doccia!
(Sendo)
Credo di aver fatto una gran cazzata!
È più di un'ora che me ne sto qui, seduto in mezzo al campetto, a
rimuginare su quello che è successo. Vedere Rukawa piangere per me è stato
uno shock, lo ammetto. Mi sto dando dell'idiota da quando se n'è andato.
Ma una piccola parte di me, non fa altro che gioire per quello che ho
combinato! Ho un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, che non
accenna ad andare via!
Perché, devo ammetterlo, baciarlo è stata la cosa più bella che mi sia
mai capitata! Un incredibile vortice di emozioni, che neppure la partita più
sofferta o la vittoria più insperata, mi avevano procurato!
Ma la cosa che mi stupisce e che non riesco a spiegarmi è che lui non ha
opposto la minima resistenza. Ha accettato la mia lingua che gli perlustrava
la bocca, la mia mano tra i suoi capelli e persino il mio bacino che
spingeva contro di lui. E' rimasto fermo lì, senza fiatare. Senza
divincolarsi, senza disgustarsi.
Era forse così sconvolto dal mio gesto, da non riuscire a fare nulla?
Potrebbe essere così, ma non ne sono così sicuro. E poi perché piangeva?
Perché non ha avuto la classica reazione di spingermi via, di tirarmi un
pugno, o prendermi a calci?
No, è rimasto rigido, di fronte a me, incurante delle lacrime che solcavano
il suo viso.
E in quel momento ho capito che amo Rukawa più di qualsiasi altra cosa al
mondo: l'attrazione che provo per lui è qualcosa di incontenibile, ma il
dolore che ho provato nel vederlo piangere mi ha dimostrato che i miei
sentimenti per lui sono profondi.
E ora, come diavolo faremo ad affrontare la partita, in queste condizioni?
Devo chiarire con lui, assolutamente. Non voglio che tutto questo influisca
sul basket. Devo trovarlo.. Adesso.. Voglio parlargli adesso.
Mi alzo e comincio a correre: ma non so neppure dove abita. Come faccio a
trovarlo?
Mi sento impotente, vorrei poter fare qualcosa, ma questa città è troppo
grande. Non posso mettermi a suonare ad ogni casa e chiedere di lui..
Sto correndo come un matto: la gente si volta a guardarmi incuriosita, ma io
non faccio caso a nessuno.
Rukawa dove sei? Cosa ti ho fatto? Cosa starai facendo adesso? Ti prego, non
devi piangere a causa mia, non riesco a perdonarmi per averti fatto stare
male...
Senza rendermene conto mi ritrovo a casa di Koshino. So che disturbare a
quest'ora è da maleducati, ma ho bisogno di qualcuno. Devo sfogarmi, devo
raccontare quello che ho combinato.
Aspetto davanti al cancello, con impazienza. Finalmente lui esce, con
addosso un vecchio pantalone di tuta e la maglia del pigiama. Merda, forse
era già a letto! Mi guarda sorpreso e subito mi viene vicino: - che diavolo
è successo? Sembri sconvolto. Non è da te!-
Lo so! Io sono quello che ha sempre il volto sereno e deve essere davvero
strano vedermi così teso.
- dai, dimmi che ti prende, non farmi stare sulle spine.
Lo sento nel tono della sua voce che è davvero preoccupato. Bene devo
spiegargli tutto con calma, così potrà darmi un giudizio obiettivo. Ci
sediamo sui gradini che conducono dentro casa, e, dopo un lungo sospiro,
comincio a raccontare di come abbia visto Rukawa al campetto e me ne sia
rimasto nascosto a fissarlo. Di come lui invece si sia accorto di me. E poi
chiaramente, la parte più difficile: tento di trovare le parole adatte per
dirgli che l'ho baciato ardentemente, che l'ho stretto a me, accarezzandolo,
e infine gli racconto delle sue lacrime, della sua faccia triste..
- il suicidio è l'unica soluzione, eh?-
Dico infine, per allentare un po' la tensione. Koshino scuote la testa per
rassicurarmi: - io dico che invece hai fatto bene!-
Le sue parole mi lasciano perplesso. Non mi aspettavo affatto da lui una
simile risposta! Lascio che si spieghi, e comincio a sperare che non tutto
sia perduto: - Da come mi hai descritto la scena, be pensavo che Rukawa ti
avrebbe riempito di botte. Al massimo che si sarebbe voltato e se ne sarebbe
andato senza rivolgerti neppure uno sguardo. Ma il suo pianto... C'è
qualcosa che non quadra.-
- Che vuoi dire?-
Il mio cuore batte veloce.. Forse anche lui.. sarebbe troppo bello...ma non
devo illudermi, no. È troppo assurdo!
- che forse Rukawa non è quel ghiacciolo che sembra, e forse non gli fai
neppure tanto schifo! Sendo, secondo me dovresti parlargli chiaro. Ormai
cos'hai da perdere?-
Lo so, Koshino ha ragione, ma è più semplice dirlo che farlo. Insomma
confessare una cosa simile non è semplice già in circostanze normali,
figurarsi poi con un tipo come Rukawa. Che non si riesce mai a capire quello
che gli passa per la testa.
Però è una cosa che mi tocca fare. È meglio fare chiarezza nelle cose,
prima che diventi troppo tardi.
- credo che tu abbia ragione, devo confessargli tutto! Dimmi dove abita!-
Koshino ride divertito: - calmati. Mica puoi farlo ora. Presentarsi a
quest'ora a casa sua, non è una buona idea! Non sono tutti educati come me!
E poi devi lasciargli il tempo di calmarsi, di valutare la cosa e di capire
quello che è successo.
Aspetta domani, dopo la scuola.. Ora devi calmarti anche tu. Guardati sei
tutto rosso in viso e i tuoi capelli sono spettinati!-
Cosa? I miei capelli sono fuori posto? accidenti, tento di rimetterli a
posto con le mani e mi accorgo che Koshino mi guarda con uno sguardo pieno
di tenerezza!
- ehy ti fa schifo se ti abbraccio? In questo momento ti voglio troppo bene!-
Gli dico, un po' titubante!
Lui allarga le braccia, e mi stringe forte, dandomi colpetti affettuosi
sulla spalla.
Grazie, sei un grande amico e un gran bravo ragazzo! Per fortuna ci sei tu,
se no ne combinerei davvero delle belle!
Venerdì, ore 3 del pomeriggio
(Rukawa)
Cammino come un automa per i corridoi della scuola. Stranamente oggi non mi
sono addormentato durante le lezioni, ma se è per questo non ho dormito
neppure stanotte. Devo avere una faccia da zombie!
Gli altri intorno a me sembrano tutti allegri, corrono spensierati, felici
che sia finito un altro giorno di scuola. Qualche ragazza mi sorride
timidamente: le guardo e cerco di capire perché non mi fanno lo stesso
effetto che mi fa Sendo. Cosa c'è di sbagliato in me?
Akagi e Kogure mi arrivano alle spalle, con le loro sacche in spalla,
diretti in palestra: - ehy Rukawa, vieni con noi?-
Kogure è gentile con me, anche se non siamo molto amici.
Io non ho amici.
Mi unisco a loro, ma rimango silenzioso per tutto il tragitto.
Finalmente varchiamo il grande portone del liceo e ci ritroviamo in un
assolato pomeriggio di primavera. E il mio cuore ha un sussulto: non posso
sbagliarmi. Quello lì poggiato al cancello è Sendo, si riconosce anche da
questa distanza. Che cosa vuole? Perché è qui? E perché mi sento così
emozionato? Lo vedo avvicinarsi a noi con la sua aria amichevole: - salve
ragazzi!-
Stringe la mano ai miei compagni, facendo qualche commento sul tempo, sugli
allenamenti e sull'imminente partita tra le nostre scuole. Poi rivolge il
suo sguardo a me: - vorrei parlarti Rukawa.-
Sento Kogure e Akagi che si voltano sorpresi e mi fissano, in attesa della
mia risposta.
Cerco di placare il tremito della mia voce, mentre gli dico: - Mi spiace, ma
ora ho gli allenamenti.-
Vedo il suo sguardo velarsi. Perchè sono così deficiente? Perchè non ho
accettato?
In fondo ha ragione: dobbiamo parlare di quello che è accaduto. voglio
sapere il perchè.
Voglio capire lui. E soprattutto me stesso.
Fa per andarsene, ma lo blocco: - Se ti va possiamo vederci dopo gli
allenamenti.-
mi sento uno stupido mentre glielo chiedo. Mi sembra di essere quello scemo
di Hanamichi quando parla con la sorella del gorilla.
Spero che Akagi e Kogure non si siano accorti del mio turbamento.
nè del sorriso sollevato ed emozionato di Sendo mentre annuisce.
Ci manca solo che qualcuno capisca quello che sta accadendo, non basta che
sia già così sconvolto di mio!
Gli allenamenti sembrano non finire mai: i miei pensieri volano
continuamente a lui.
Fra poco ci vedremo. Fra poco parleremo......
In realtà dentro di me sento solo un forte desiderio di assaporare ancora
quelle morbide labbra....
Quando esco dalla palestra lo scorgo accanto alla mia bici.
I suoi occhi si posano su di me come languide carezze: - dove andiamo?- mi
chiede.
non ho voglia di andare in qualche locale affollato, nè di camminare, visto
che sono stremato per l'allenamento.
- a casa mia.- mormoro.
Per tutto il tragitto non parliamo.
Riesco a percepire il suo profumo. Quell'odore di ciliegio che mi stuzzica
le narici: ho voglia di sentirlo direttamente dal suo corpo....
Intanto mi accorgo che la sua vicinanza mi fa sentire bene. Ripenso ancora
ai brividi che ho provato quando mi ha baciato e non posso fare a meno di
constatare quanto io desideri baciarlo ancora.
Arriviamo a casa mia.
Ci sfiliamo il giubbotto e poi ci sediamo sul grande tappeto nel salone.
Sendo sembra imbarazzato e così per un po' non parliamo, ma lasciamo che il
nostro respiro regolare, riempia il silenzio che si è creato tra noi.
- Rukawa, è per ieri sera...-
Esordisce finalmente. Lo guardo con la coda dell'occhio e penso che è bello
il suo profilo che si staglia contro il nero della sera oltre la finestra.
- forse ti ho sconvolto col mio gesto, ma vedi, c'è un motivo per cui l'ho
fatto...-
ci siamo, è il momento della verità. Se mi dice che voleva solo
provocarmi, muoio qui all'istante. Sento il mio cuore battere così forte
che quasi ho paura che se ne accorga anche lui!
Avanti Sendo, cosa aspetti a parlare?
- io.. Ecco... tu... tu mi piaci, Rukawa!-
Il mio cuore sta per esplodere. Rimango in silenzio perché non so cosa
dire, perché vorrei urlargli che mai in vita mia mi ero sentito così
felice. Così vivo! Ma taccio, ho paura di essere ridicolo e continuo la mia
messa in scena di freddezza.
Lui continua: - so che non potrai mai ricambiare i miei sentimenti, ma era
giusto che tu sapessi. Almeno ora avrai un valido motivo per odiarmi!-
Che posso dire? Come si affrontano queste situazioni?
C'è solo una cosa che posso fare. Quello che mai avrei pensato di fare in
tutta la vita: mi volto, gli afferro il viso tra le mani e lo bacio. Con
tutta l'irruenza e la passione che posso. Gli premo le labbra sulle sue, e
poi infilo la lingua alla ricerca della sua. Dopo un attimo di smarrimento,
lui si lascia andare, schiude le labbra e ricambia il mio bacio con lo
stesso ardore. Senza accorgermene siamo finiti sdraiati sul tessuto morbido
del tappeto, e non capisco davvero più nulla. Sendo è su di me, con bocca
avida e mani infuocate che cercano la mia pelle nuda. Io gli sfioro
dolcemente la schiena e posso finalmente accarezzare quel petto che tanto mi
ha fatto sognare.
Mi si preme addosso con eccitazione facendomi capire che non resiste, che
vuole il mio corpo... Sono accaldato, e incapace di essere razionale. Mi
sfilo la maglietta e rimango a torso nudo e vedo la sua testa che si piega
su di me e bacia ogni singolo centimetro della mia pelle, lecca i miei
capezzoli turgidi, accarezza con la punta della lingua il mio ventre. Mi
slaccia il primo bottone del pantalone, e io trattengo il respiro, incapace
di fare il minimo movimento. Scende ancora, sbottonandomi completamente e
stuzzicando con i denti l'elastico dei miei slip. Ci infila la lingua,
giocherellando tra i miei peli. Poi con uno atto deciso mi tira giù
pantaloni e mutande, lasciandomi nudo e inerme. Mi rendo conto che è la mia
prima volta, che forse è troppo presto.
Ma è talmente bello che non voglio smettere. Mi lascio cullare dalle sue
carezze, dal suo fiato leggero sulla mia pelle e dalle sue labbra bollenti
che riempiono di baci tutto il mio corpo. Quando comincia a sfiorarmi con la
lingua la punta del membro, mi sembra di impazzire! Mi lecca, lentamente,
come se volesse assaggiarmi. Ma io non ce la faccio a resistere così: con
una spinta del bacino faccio in modo che lo prenda completamente in bocca, e
quando comincia a succhiare delicatamente e a far scorrere le labbra su e giù,
il piacere che provo mi lascia stordito! Ondate di puro godimento scuotono
il mio corpo tremante. Vorrei che questo momento non finisse mai..
Ma Sendo si stacca da me. Si solleva sulle ginocchia e mi guarda e nei suoi
occhi brilla una luce languida, carica di promesse. Si sfila la tuta e posso
vederlo in tutta la sua bellezza. La luce soffusa della lampada provoca un
sensuale gioco di luce e ombra sul suo corpo abbronzato: rimango, muto, a
fissarlo. Si sdraia su di me e io avverto finalmente il contatto col suo
membro duro, che spinge tra le mie gambe, sfregandosi contro la mia
erezione. Seguendo l'istinto, divarico le cosce e riesco a percepire la sua
mano delicata che si infila tra esse. Mi tocca dolcemente i muscoli e poi
con un dito mi sfiora il piccolo foro anale. Trattengo il respiro, quasi
impaurito. Ma lui è così dolce e delicato, che presto mi rilasso..
Avvicina le sue labbra al mio orecchio, mordicchiandone il lobo e poi
sussurrandomi piano: - potrei farti male...-
capisco a cosa allude, ma non voglio tirarmi indietro proprio adesso. In
risposta mi inarco contro di lui, per fargli capire che cos'è che voglio.
Apro le gambe. Chiudo gli occhi, e socchiudo le labbra, avvolgendo con le
mie braccia la sua larga schiena. Sento qualcosa che spinge per entrare.. Un
tentativo, poi un altro e poi finalmente lo sento dentro di me. Serro i
pugni per il dolore violento che ho sentito, ma resisto, perché misto a
quel dolore c'è un piacere sordo che sta diventando sempre più prepotente.
Si muove ritmicamente su di me, e le sue labbra si poggiano sul mio collo,
risalgono sulle guance, sulle palpebre e poi infine raggiungono le mie
labbra imploranti. Mi bacia teneramente, mentre il piacere aumenta ad ogni
spinta.
Ti prego continua così, è troppo bello, non smettere Akira, continua...
Lo sento gemere e sapere che sono io la causa di quei sospiri, mi provoca un
vero sconvolgimento alla bocca dello stomaco. I nostri corpi si muovono in
sintonia, si completano in modo armonioso... l'odore del suo corpo mi
penetra le narici, inebriante come i fiori che sbocciano sugli alberi di
questa città.
Sto godendo. Ogni secondo che passa il mio piacere aumenta e so che sto per
raggiungere l'apice di queste magiche sensazioni. Impugno il mio membro e
bastano pochi colpi perché un caldo fiotto di sperma arrivi sul mio
stomaco.
E anche lui è ormai al limite. Il suo respiro è affannato e la sua fronte
è imperlata da minuscole e scintillanti gocce di sudore.
Mi guarda negli occhi e con voce roca mi dice: - Ti amo..-
Poi sento il suo seme inondare il mio corpo, un calore espandersi dentro di
me.
Si lascia andare su di me, poggiando la sua testa nell'incavo tra la spalla
e il collo.
Mi sento la persona più felice della terra. Amo questo ragazzo e ciò che
abbiamo appena fatto è stata una vera e propria magia. Sono tornato in
vita: il mio cuore e il mio corpo non sono più semplici pezzi di ghiaccio.
Sendo, col calore dei suoi abbracci e dei suoi sorrisi, è riuscito
sciogliere questa specie di igloo in cui mi ero rifugiato!
- grazie- gli mormoro timidamente. Lui mi guarda e mi scosta una ciocca di
capelli dalla fronte.
- mi fai impazzire...-
per me è la stessa cosa, ma non sono bravo a dire certe cose, non ancora!
Ci rivestiamo e poi torniamo a sdraiarci, uno accanto all'altro. Testa
contro testa.
Poi Sendo si alza su un gomito e mi guarda accigliato: - non piangere più
Kaede! Mi fa stare male vederti piangere...-
annuisco e penso che non ce n'è più motivo ormai. Sono davvero felice, per
poter pensare anche solo lontanamente di piangere! E sorrido, questa volta
gli rivolgo un sorriso sincero, aperto, dolce. Un sorriso che mai nessuno
aveva visto. Neppure io stesso!
- Sei bellissimo quando sorridi!-
Mi dice, davvero emozionato. Poi mi scompiglia i capelli e ride di cuore.
Mi sento leggero, entusiasta e tutto mi sembra incredibilmente bello. Un
vero sogno!
Sabato, ore 8,30 del mattino
(Sendo)
Stanotte ho fatto sogno: un vecchio tappeto beige si trasoformava in un
prato verde, con ciuffi d'erba mossi del vento.
E un soffitto grigio in un cielo blu, cosparso da soffici nuvole
bianche.
Ho alzato gli occhi e su una di quelle nuvole l'ho visto correre e ridere
felice, con gli occhi brillanti di allegria.
Ma tutto questo non è solo un sogno.
È solo l'inizio di una meravigliosa realtà... E non mi importa quando e se
finirà.
Sono innamorato.
Siamo innamorati.
E non ho mai provato un sentimento più bello!
E domani c'è la nostra sfida! La partita più importante dell'anno..
Rukawa, ce la metterò tutta, te lo prometto. Ma in qualunque modo finisca,
chiunque tra noi riuscirà a vincere, noi festeggeremo insieme. E saremo
orgogliosi, l'uno dell'altro!
Kaede, sapere che potrò vedere ancora i tuoi sorrisi, e che potrò
asciugare le tue lacrime, è la vittoria più importante di tutta la mia
vita!
A domani, amore mio..
fine
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