NOTE: il nome tra parentesi dopo il titolo del capitolo, indica chi è che racconta


I ciliegi, la luna e le nuvole bianche

di Junda

Parte 1/?


IL PROFUMO DEI CILIEGI
(Rukawa)

Domenica, ore 7 del mattino.

Merda! Ho sbagliato ancora: è il terzo canestro che sbaglio! Sto diventando davvero una schiappa, sto raggiungendo i livelli di Hanamichi! Maledizione tra pochi giorni c'è la partita contro il Kainan e non posso perdere! Quella partita vale troppo, non posso assolutamente perdere!
Sto sudando, anche se sono solo le sette del mattino e l'aria è ancora frizzante. Stanotte ho dormito male e mi sono svegliato all'alba con una furiosa smania di giocare. Sapevo che qui non avrei trovato nessuno: credo di essere l'unico pazzo che si sveglia a quest'ora e viene in questo vecchio campetto di basket!
Avanti, questa volta la metto dentro.. Ahhhhhhhh.... si! Ce l'ho fatta!
Il basket è la mia vita, fin da quando ero piccolo: è sempre stato il mio unico grande amore. Non ho mai avuto un amico, né una ragazza. Nei rapporti sociali sono una frana: mi nascondo dietro una maschera di freddezza e indifferenza, ma nessuno conosce il vero Kaede Rukawa. E nessuno mai lo conoscerà!
Vai ancora un altro tiro....
- Ottimo canestro, Rukawa!
Nel sentire quella voce mi irrigidisco: cosa diavolo ci fa qui Sendo?
Proprio l'ultima persona che vorrei vedere. Lo guardo avvicinarsi a me con quello stupido sorriso stampato in faccia! Ma che vuole? Perché ha sempre quello sguardo dolce?
- Che vuoi?
Già per natura non sono mai molto gentile, ma quando si tratta di Sendo divento insopportabile!
Sendo è il mio rivale numero uno. Nell'amichevole contro il Ryonan ha vinto lui, nonostante la mia stretta marcatura è riuscito a mettere a segno il canestro vincente. E non mi è andata giù: non mi piace perdere. E non mi piacciono i tipi che sorridono sempre, né mi piace quell'assurda pettinatura che sfoggia con tanta disinvoltura. Non è un pagliaccio arrogante come Hanamichi. Se lo fosse saprei tenergli testa, potremmo finire a pugni o a insulti. Ma con Sendo no. Lui non fa niente per provocare simili reazioni, anzi è un pacifista, uno che risolve tutto con una pacca sulla spalla. Ed è questo che mi fa rabbia di lui: io non voglio sorrisi e pacche sulle spalle. 
A me piace combattere: è l'unico modo che ho per tirare fuori le emozioni che solitamente nascondo dietro la mia impassibilità!
- Rukawa, ma tu non sorridi mai?
Sendo mi sta guardando con gli occhi che gli brillano di divertimento. Ma che razza di domande fa questo cretino? Che gli importa dei miei sorrisi?
No, non sorrido. Non mi piace avere un'espressione da ebete come la sua! E poi che c'è da ridere? Spero solo che se ne vada in fretta, perché se se ne sta qui mi toglie la concentrazione e non posso più allenarmi.
- Te ne vai?! Non ho tempo per fare due chiacchiere!
Ho cercato di avere un tono deciso, eppure quando mi trovo al cospetto di questo idiota, mi sento quasi imbarazzato. Non è da me: non mi capita neppure con quel gigante di Akagi, o con qualunque altro avversario. 
Maledizione, non lo sopporto. Eccolo qui che continua a fissarmi con quella sua aria pacifica: ma chi si crede di essere? Se continua a starsene lì impalato gli rovino quel suo bel muso con un pugno!
Scuote la testa e mi strizza l'occhio: - Ragazzo mio, così non diventerai mai un giocatore completo. Perché hai scelto il basket se odi stare a contatto con gli altri? Il basket è uno sport di squadra e questo significa che non sei solo. Ma mi sembra che tu non te ne sia mai accorto. Giochi solo per te stesso. E' l'unico limite che hai, per il resto sei davvero perfetto!-
Ma che diavolo sta blaterando? Perché si mette a dispensare consigli non richiesti? Mi sento il sangue affluire al viso, probabilmente sono paonazzo, e lui mi sta fissando. Non devo dargliela vinta, non voglio che si accorga di avermi fatto innervosire: è un mio avversario e non devo mostrare punti deboli!
Mi piego per raccogliere il pallone, poi lo fisso negli occhi e con tutta la calma che riesco ad accumulare, gli rispondo tranquillamente: - non ho bisogno dei tuoi consigli.-
Mi volto e vado via. Mentre cammino verso la mia bicicletta mi sento i suoi occhi addosso. So che nel suo sguardo non ci sarà traccia di rabbia, so che le mie parole lo avranno solo fatto sorridere, e quindi preferisco non girarmi verso di lui. Altrimenti stavolta potrei anche colpirlo per davvero.
Mi infilo la felpa, mi butto la sacca sulla spalla e monto in sella. 
Quel cretino mi ha rovinato la giornata. Comincio a pedalare per correre il più lontano possibile da lui, ma la sua voce mi raggiunge come un'eco lontana: - ma a che ti serve scappare?-
Bastardo! È solo un bastardo. Si diverte a innervosirmi con le sue buone maniere, così quando un giorno ci incontreremo sul campo, potrà utilizzare questi trucchetti per deconcentrarmi. Ah, ma si sbaglia di grosso. Io sono Kaede Rukawa. Non un pivellino qualunque! La mia capacità di concentrazione è nota a tutti, la mia calma, la mia lucidità! Queste sono le doti che mi hanno fatto diventare uno dei migliori giocatori del torneo! E diventerò il numero uno quando ti batterò, Akira Sendo!
Cazzo, sono un deficiente! Sto a gingillarmi a pensare a lui, quando tra pochissimi giorni abbiamo una delle partite più importanti di tutto l'anno scolastico! Il Kainan è la squadra favorita, sembra che sia imbattibile.
Maki è forse il giocatore più forte della prefettura. Jin è un asso nei tiri da tre punti e poi hanno la matricola, quel Nobunaga che è quasi più buffone di Hanamichi, se possibile, ma che a quanto pare è davvero in gamba! Ci sono avversari più importanti a cui pensare ora, non posso perdere la testa dietro a Sendo!
Arriverà il suo turno però! Certo che arriverà!
E ora che faccio? Sono solo le otto del mattino di una domenica di primavera: in giro c'è poca gente, e la città è ancora silenziosa. Non ho voglia di tornare a casa, in quella casa sempre vuota, sempre tetra, muta! 
Se solo Sendo non fosse arrivato a rompere le scatole, ora se me ne starei tranquillamente ad allenarmi, potrei anche passare tutta la mattina con un pallone tra le mani..
Tutta colpa sua! Sempre Sendo! Sempre lui... non devo pensarci più. Non voglio che diventi un'ossessione per me, altrimenti batterlo un giorno diventerà più difficile!
Uffa, che faccio?
Però magari è andato via anche lui, forse il campo è di nuovo libero! 
Pedalo speranzoso fino al parco: il vento fresco del mattino mi accarezza dolcemente il viso, come mai nessuna mano ha fatto. Non ricordo in tutta la mia vita che qualcuno mi abbia accarezzato o abbracciato! Bè, ma chi se ne importa! Non ho certo bisogno di queste cose da femmine! A me sta bene quello che ho: il mio pallone e il mio talento! Un'accoppiata vincente. Non mi serve nient'altro per essere felice!
Scendo dalla bici e con cautela mi avvicino alla rete che circonda il campo. 
Sembra che non ci s.. Merda, eccolo lì! Ma che diavolo fa? Sta correndo verso il canestro, ma non ha una palla, finge di averla! Ma è matto? È solo un esibizionista: probabilmente si è accorto che c'è un gruppo di ragazzine che lo sta guardando, ecco perché è a petto nudo!
Ma sto diventando scemo pure io? È circa un quarto d'ora che sto fissando i suoi pettorali, ma che mi prende? Sono invidioso del suo corpo? Si, ammetto che non è niente male: le gocce di sudore che gli scivolano addosso e brillano sotto i raggi del sole, definiscono perfettamente la linea dei suoi muscoli. Gli addominali sembrano scolpiti sul suo stomaco, e anche la schiena è davvero possente...
Cazzo, sembro un frocio per come lo sto guardando!
Ne vedo ogni giorno di ragazzi come lui nello spogliatoio della palestra, e non mi sono mai fermato a guardarli così!
Merda! Non so neanche io che mi sta succedendo: odio Sendo, ok! Mi da fastidio qualunque cosa faccia, qualunque cosa dica. Odio il suo odore dolciastro, la sua voce bassa, i suoi occhi ingenui. E odio quei capelli ridicoli! E ora odio anche il suo corpo statuario.
Ebbene, l'odio mi sta facendo tremare tutto. Non sapevo che odiare qualcuno facesse questo effetto: sono rosso in volto, sento un formicolio dietro la nuca e uno sfarfallio nello stomaco! Mi sento troppo turbato..
È inutile che io resti qui: mi sembra che ne abbia ancora per un bel po'! 
Specialmente perché quelle quattro galline non gli tolgono gli occhi di dosso: figuriamoci se quello sbruffone perderà una simile occasione per mettersi in mostra! Sta continuando a palleggiare con la sua palla immaginaria! È davvero uno stupido!
Meglio che me ne vada a dormire!
Potrei andare in quel prato, quello dove ci sono gli alberi di ciliegio. 
Ci sono solo dei vecchietti e potrò starmene in pace a fare un pisolino!
L'odore dei fiori sugli alberi è intenso, mi fa quasi girare la testa.. Mi inebria così tanto che mi sento un po' intontito: sento gli occhi che si stanno chiudendo, e la mente che si annebbia. Mi sto addormentando, sdraiato sull'erba fresca di un prato, all'ombra di un ciliegio fiorito.
Che profumo meraviglioso... sembra l'odore del corpo di Sendo...


Lunedì, ore 4 del pomeriggio

Domani è il gran giorno: incontreremo il Kainan. La favorita, la squadra che negli ultimi dieci anni è sempre arrivata alle nazionali! E noi, lo Shohoku, la rivelazione dell'anno, abbiamo il compito di fermare "gli invincibili". E ce la faremo.
Il Ryonan giocherà contro il Takezato e ciò significa che Sendo vincerà. E io non sarò da meno: ce la metterò tutta perché Sendo deve capire che lui non è più forte di me!
- Rukawa, concentrati... dove hai la testa oggi?
Mi riscuoto dai miei pensieri sentendo le parole di Akagi: ha ragione, mi sto deconcentrando troppo. Sempre per colpa di Sendo! Il mio odio nei suoi confronti sta divenendo smisurato; più lo penso e più cresce: ogni volta che chiudo gli occhi rivedo il suo viso, i suoi capelli, i suoi sorrisi e il suo corpo che brilla sotto il sole di una domenica di primavera! E lo odio ancora di più!
Basta! Devo allenarmi!
Prendo palla, dribblo facilmente Kogure e mi avvio al canestro: davanti a me c'è Hanamichi che vuole fermarmi.. Levati dai piedi idiota! Con un'agile finta riesco a evitarlo e infilo elegantemente la palla nel canestro! 
Sakuragi mi sta fissando con rabbia: quello è proprio scemo. Mi odia solo perché Haruko ha una cotta per me! Che ci posso fare io?
Ma in fondo anche io sono scemo, visto che odio Sendo solo perché mi ha battuto in un'amichevole!
- Rukawa, la tua è stata una splendida azione, ma devi ricordarti che bisogna fare gioco di squadra...-
Mentre Akagi mi dice queste parole, mi viene in mente la voce dolce di Sendo: "Il basket è uno sport di squadra e questo significa che non sei solo, ma mi sembra che tu non te ne sia mai accorto. Giochi solo per te stesso. E' l'unico limite che hai, per il resto sei davvero perfetto!" Certo, lui è il campione che può permettersi di giudicare tutti gli altri. Ma gli farò rimangiare tutto quello che ha detto!
- Rukawa, ma mi ascolti?-
Accidenti mi sono distratto ancora. Vedo Akagi che mi guarda in maniera perplessa, e dietro di lui anche Kogure, Myagi e tutti gli altri. Solo Hanamichi ha un ghigno soddisfatto sul viso! Devo avere un'espressione molto strana se tutti sono lì a fissarmi a bocca aperta. Ma che vogliono? 
- Scusa. Mi sono solo distratto un attimo.-
Non mi piace chiedere scusa, ma Akagi è il mio capitano e non voglio mancargli di rispetto.
Gli allenamenti riprendono e io cerco di dare il massimo e di tenere alta la mia concentrazione: ho la palla in mano e tra me e il canestro ci sono due difensori, potrei fare davvero una bella azione perché scartare quei due non sarebbe difficile (.il basket è uno sport di squadra.), muovo qualche passo palleggiando e evito il primo, mi avvicino al canestro (..non sei solo..), potrei saltare e tirare già da qui, ma così non sarebbe divertente. Avanzo ancora e mi trovo faccia a faccia con il mio avversario. Potrei fare una finta, e poi tirare, sarebbe un gioco da ragazzi (...giochi solo per te stesso..).
Merda! Ho passato la palla a Mitsui.
Perché? Potevo fare un canestro spettacolare e invece ho passato la palla. 
Che diavolo mi sta succedendo? Maledizione!
Sento una pacca sulla spalla: è Akagi che mi dimostra di aver apprezzato!
Bè, io non ho apprezzato affatto: mi sto rammollendo e non mi piace! Akagi crede che siano state le sue parole a farmi agire così. Ma si sbaglia: nelle orecchie mi rimbomba solo la voce di Sendo.
"per il resto sei davvero perfetto". Come se avessi bisogno di lui per saperlo. Ma lui gli affari suoi non se li sa fare, eh? Deve andare a ficcare il naso in cose che non lo riguardano altrimenti non è contento.
Si, ma alla fine sono tornato a pensare a lui: ormai è peggio di un incubo!
Appena Akagi annuncia che l'allenamento è finito, mi precipito negli spogliatoi. Mi spoglio di fretta e mi infilo sotto la doccia. Le gocce d'acqua mi scivolano addosso languide, e per un momento la mia mente si libera da ogni pensiero e mi limito ad assaporare quella piacevole sensazione. Mi rilasso, sento i muscoli che finalmente abbandonano la tensione che da un po' di tempo li sta massacrando, e chiudo gli occhi, lasciando che l'acqua calda cancelli dal mio viso tutta la rabbia che ho accumulato!
- Ehy, di là c'è Sendo!-
Cosa? Ho sentito bene? Myagi ha detto che c'è Sendo. Che vuole? Perché è venuto qui?
Il solito sfarfallio nello stomaco, il solito formicolio sulla nuca. Ma stavolta la mia reazione è davvero sconcertante: sto avendo un'erezione. Non appena ho sentito il suo nome, ho cominciato a sentire caldo e senza volerlo ho ripensato al suo petto abbronzato, ai suoi bicipiti ben definiti e alle sue gambe agili. Sono sconvolto. Non è possibile che io mi stia eccitando pensando a lui, è un ridicolo scherzo del mio corpo. Odio Sendo, ma non credo proprio che l'eccitazione sia uno delle manifestazioni dell'odio. Mi sento morire dalla vergogna: guardo il mio pene duro e mi viene quasi da piangere! Non sono un tipo facilmente infiammabile e non riesco davvero a spiegarmi tutto questo. Apro il getto dell'acqua ghiacciata e me lo passo sul corpo con veemenza: devo calmarmi, nessuno deve accorgersi di quello che mi è successo.
Mi infilo l'accappatoio e abbasso il cappuccio fin sugli occhi: sono rimasto solo nello spogliatoio, visto che tutti sono corsi a vedere che voleva lo spilungone. Mi siedo su una panca e mi prendo la testa tra le mani, cercando di mettere un po' d'ordine nei miei pensieri: Sendo è un'idiota. (è un ragazzo dolcissimo) 
È il mio più acerrimo rivale. (gioca divinamente)
È solo un falso modesto. (ha un sorriso che farebbe sciogliere un iceberg)
Lo odio. (lo amo?)
Mi alzo di scatto, col viso stravolto. Cosa ho pensato? Come cazzo ho fatto a pensare una cosa così stupida? Mai in tutta la mia vita ero arrivato a formulare simili idiozie!
Sento salire un'ondata di rabbia così violenta che come un forsennato comincio a prendere a calci qualsiasi cosa mi capiti a tiro. 
Maledizione! Maledizione! Non sono un finocchio...
E improvvisamente mi rendo conto che sto piangendo.
Io..sto..piangendo? Proprio io? Che non lo facevo più ormai da anni?
"smettila di frignare, gli uomini non piangono". La voce di mio padre è ancora nitida nelle mie orecchie.
Papà scusa, ma non riesco a trattenere le lacrime, non riesco a smettere. Ma forse non sono un uomo. Un uomo non si eccita pensando ad un altro ragazzo.
Sono solo uno schifo di persona.
La porta si apre e i miei compagni mi fissano sbalorditi: che spettacolo per loro! Rukawa, l'iceberg vivente, che prende a pugni un muro mentre singhiozza..ora potranno prendermi in giro come gli pare. Hanamichi potrà dire che sono solo una mezzasega, potrà ridere di me, e raccontare ad Haruko di questa scena pietosa.
Nessuno fiata.
Poi sento qualcuno che mi si avvicina e ferma il mio pugno prima che colpisca ancora il muro. È Kogure, e chi se no? Sembra l'angelo custode di tutti. La sua mano stringe il mio polso e posso sentire che è un gesto affettuoso, sento il calore che vuole trasmettermi.
- Rukawa, che fai? Cosa è successo?-
Le parole di Kogure sembrano sbloccare la situazione e tutti mi accorrono intorno con aria preoccupata e incuriosita. Mi subissano di domande, mi chiedono perché piango, perché prendo a pugni il muro, perché sono così rosso in volto.
Andatevene vi prego. Lasciatemi in pace.
Non riesco a emettere alcun suono. Ho placato i singhiozzi, ma le lacrime continuano a scivolare lente sul mio viso.
- non è niente.-
Riesco a dire a denti stretti. Mi libero da quella morsa di persone e mi rivesto.
Sono di nuovo calmo in apparenza. Prendo la mia sacca e mi avvio all'uscita ma sento qualcuno che mi afferra dolcemente per una spalla: - Rukawa, quando vuoi parlare, io ti ascolterò.-
Kogure, quanto vorrei davvero poterlo fare. Mi sento così solo oggi perché questa è una situazione a cui non so far fronte. Ho affrontato il fatto che mio padre se ne sbatta di me, che ogni sera la mia casa è sempre più vuota e silenziosa, che la mia vita sia così diversa da quella dei miei coetanei..
Ma ora non so come comportarmi. Questa è la cosa più difficile che mi sia mai capitata. Kogure, stammi vicino, continua a tenere la tua mano sulla mia spalla, continua a guardarmi con quella tenerezza, ti prego.
- hn.-
È tutto ciò che riesco a rispondere. Sono il solito deficiente. 
L'aria fresca della sera, mi rilassa un po'. Mi dirigo verso la mia bicicletta, a testa bassa.
Ma, impercettibilmente, riesco a sentire un odore familiare: fiori di ciliegio...
E' l'odore di Sendo.
Mi compare all'improvviso di fronte, sbucato da chissà dove e io sento quasi il cuore che mi schizza in gola.
Lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio...
Mi ripeto queste parole come una cantilena perché nessun'altra idea balorda mi venga in mente!
- ciao Rukawa!-
La sua voce è sempre calma, il suo sorriso sempre amichevole, i suoi occhi sempre limpidi.
Lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio..
- che vuoi?-
Sendo ride. Una risata cristallina, ingenua, pura. Una risata che è peggio di un pugno nello stomaco.
Lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio...
- sempre di poche parole tu, eh? Sono solo venuto ad augurarti in bocca al lupo per domani. L'ho fatto coi tuoi compagni ma tu eri rimasto nello spogliatoio e perciò ti ho aspettato..-
Mi ha aspettato. Voleva farmi gli auguri per domani. Ma chi è questo pazzo scatenato? Perché si comporta in questa maniera assurda? Mi guarda, forse si aspetta che io risponda. Ma non ho voglia di rispondere. E così lui continua: - sinceramente preferisco la vostra squadra al Kainan. Quelli sono troppo pieni di sé. poi ora ci mancava pure quel Nobunaga, quella testa calda! È bravo certo, ma è un pagliaccio! E comunque credo che tu sia migliore di lui..-
Basta. Non lo sopporto più. Non può continuare a rivolgermi quei sensuali sorrisi. E non può farmi i complimenti con tanta disinvoltura..
Lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio...
- Mi stai annoiando. Ciao.-
Ecco qua. L'ho messo a tacere. Sono un campione di acidità, lo so! Ma era l'unico modo per togliermelo dai piedi.
Mi sembra che i suoi occhi si siano leggermente velati di delusione: Bè ma che pretende? Che io mi metta  fare conversazione con lui? Che gli sorrida come una delle sue galline adoranti?
- Rukawa aspetta..-
Oddio, ancora. Vattene ti prego, mi sconvolge la tua presenza! Sento la sua mano che si poggia delicatamente sul mio braccio. Una scarica elettrica non mi avrebbe fatto lo stesso effetto. Il mio corpo sembra scosso da una cascata di brividi, mentre le gambe mi tremano. se non vado via subito finisce che mi metto a piangere di nuovo.
Non sono frocio.
Non mi piace Sendo.
Devo scappare via..
- Rukawa, ti va se andiamo a prendere qualcosa da bere insieme?-
Sto impazzendo. Più tento di scappare da questo demonio, e più me lo ritrovo tra i piedi. È una tortura..
Mi libero della sua presa con uno strattone e scappo via.
Monto in sella alla bici e pedalo, pedalo, pedalo. Più in fretta che posso. 
Devo scappare via. Devo allontanarmi da quell'idiota prima che commetta l'errore di guardare ancora quelle labbra invitanti.
La mia camera è un rifugio sicuro: mi sdraio per terra, sul tappeto, circondato da tutti i cuscini colorati, dopo aver messo un vecchio LP di musica classica. L'amore per la musica classica me l'ha trasmesso mia madre.
Prima di morire ascoltava spesso questo disco di Chopin.
Quello per il basket mio padre. Volevo renderlo orgoglioso di me, volevo compiacerlo, e far si che si accorgesse del suo unico figlio. Ma non è andata come speravo. Sono trasparente per lui così come fino ad oggi, tutti gli altri erano trasparenti per me.
Ma poi è arrivato Sendo. E tutte le mie certezze sono crollate, la mia maschera da gelido superuomo si è incrinata, e il mio cuore ha cominciato a resuscitare da quella morte apparente in cui era caduto.
Le note della musica si diffondono nella stanza. Mi raggomitolo in posizione fetale e chiudo gli occhi: vorrei che delle calde braccia mi stringessero e che una mano delicata mi accarezzasse i capelli. Vorrei sentire un respiro caldo sul mio collo e delle labbra dolci sulla mia pelle. 
...mi sto per addormentare finalmente... dopo questa terribile giornata, potrò dimenticare tutto almeno per un po'.. Dimenticare le pessime figure di oggi, dimenticare soprattutto Sendo e quello che provo per lui... perché credo di amarlo..


 
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