DEDICHE:a
tutte le persone che conosco,con l'augurio di un buon Natale e di un 2005
che porti loro felicità e soddisfazioni in ogni campo
NOTE:fanfic
cominciata per Natale e finita il primo gennaio in condizioni pietose(ovvero
dopo essere rincasata alla mattina alle 9 e aver dormito solo due ore
"^^).Come al solito non è nulla di eclatante,ma spero apprezzerete lo
sforzo...
DISCLAIMER:Slam
Dunk e i suoi personaggi sono del sensei Inoue,io li uso solo per diletto e
non ci guadagno niente...
Christmas
Night
di Masha
24 Dicembre 2004
Liceo Shohoku, prefettura
di Kanagawa
Sicuramente la serata avrebbe potuto iniziare in modo
migliore.
Sono appena arrivato
all’ingresso della palestra della scuola, dove quest’anno il preside ha
deciso di organizzare una festa per Natale, e già la tentazione di tornare
a casa è fortissima.
Non fosse che in pratica
Ayako mi ha supplicato di venire qua, stasera, girerei immediatamente sui
tacchi. Purtroppo per me, però, le ho promesso che mi sarei presentato, e
non sono il tipo che si tira indietro di fronte alla parola data. Perciò
chiudo gli occhi cercando di scacciare la sensazione di fastidio che mi
provoca il trovarmi in un luogo affollato, e faccio il mio ingresso nella
palestra riccamente addobbata con allegri festoni natalizi.
Riesco a malapena a compiere pochi passi, mentre mi guardo
intorno alla ricerca dei miei compagni di squadra, che mi ritrovo circondato
da un gruppo di ragazze decisissime a farmi gli auguri e a consegnarmi
personalmente i loro regali di Natale.
Lo sapevo che sarebbe
andata a finire così!!!
Se dopo essermi sottoposto
a questa tortura il do’aho non accetta di diventare il mio ragazzo può
tranquillamente considerarsi un uomo morto.
Infatti, l’unica ragione
per cui ho accettato di partecipare alla festa di stasera è stata
l’assicurazione da parte di Ayako che Sakuragi sarebbe stato presente.
E quale occasione migliore
per trascinarlo in un luogo appartato per poi dichiararmi?
Con la collaborazione
della nostra manager, che da quando ha scoperto i miei sentimenti per il
rossino si è auto eletta mia confidente e aiutante, e non fa che elaborare
piani su piani per creare l’occasione adatta alla mia confessione.
E’ stata proprio Ayako a
convincermi a dichiararmi stasera.
Secondo lei Hanamichi
ricambia i miei sentimenti, ma è troppo impaurito dai 50 rifiuti che ha
subito in precedenza per fare la prima mossa, che quindi spetta a me essendo
io il più forte caratterialmente tra i due.
Io non sono del tutto
sicuro che le cose stiano così; il do’aho è troppo schietto e sincero
per riuscire a nascondere quello che prova e, ad un osservatore attento
quale sono io nei suoi confronti, non sarebbe di certo sfuggito un suo
eventuale interessamento particolare verso di me, cosa che invece non ho
notato.Però è anche vero che tra noi le cose sono piuttosto migliorate
rispetto ai primi tempi.
Ora riusciamo a rimanere
da soli nella stessa stanza senza insultarci ogni dieci secondi, e abbiamo
anche raggiunto un buonissimo affiatamento in campo.Non so se si può dire
che siamo diventati amici, ma sembra che siamo sulla buona strada.
E io, senza quasi
rendermene conto, mi sono innamorato di lui.
Del resto restare
indifferenti alla sua presenza è praticamente impossibile, persino per me
che ho fatto del concentrarmi esclusivamente sulla mia persona il mio stile
di vita.
Piano piano è riuscito a
infilarsi nei miei pensieri; dapprima come fastidioso elemento di disturbo
dei miei preziosissimi elementi di basket poi, via via che il tempo passava,
ho cominciato ad osservarlo con occhi diversi.Ad ammirare la sua grinta e la
sua determinazione sul campo.Ad invidiare la sua indole gentile, i suoi
sorrisi così caldi e sinceri, i suoi occhi dolci e profondi. In poco tempo,
insomma, mi sono ritrovato con una cotta di dimensioni galattiche nei suoi
confronti e a desiderare di avere i suoi occhi, i suoi preziosissimi
sorrisi, il suo corpo, la sua anima intera solo per me.
Sono talmente concentrato
su questi pensieri da essermi dimenticato di essere attorniato dalle mie
fan, con il risultato di ritrovarmi con le braccia cariche di pacchettini
colorati più o meno voluminosi. Mi riscuoto con uno sbuffo, mentre
finalmente riesco ad individuare Akagi e gli altri vicino al tavolo del
buffet, e ricomincio a camminare verso di loro senza curarmi minimamente
delle ragazze che ancora urlano cercando inutilmente di attirare la mia
attenzione.
Ma che vadano al diavolo,
queste scocciatrici!
In realtà sono attirate
unicamente dal mio aspetto fisico, a loro non interessa nulla di quello che
sono e che voglio.
Se davvero mi amassero,
capirebbero che per me non significano niente, e allora mi lascerebbero in
pace.Invece continuano a infastidirmi con la vana speranza che io dedichi
loro un po’ della mia attenzione, cosa che le farebbe sentire importanti e
accrescerebbe a dismisura il loro ego.
Queste considerazioni mi
urtano terribilmente; io mi sono sempre conquistato tutto lottando con le
unghie e con i denti, non sopporto quelli che si accontentano di vivere di
luce riflessa pur di essere considerati importanti.
Finalmente raggiungo i
miei compagni, che ridacchiano divertiti di fronte al caos creato dal mio
arrivo e soprattutto dalla mia espressione infastidita.
Lancio loro uno sguardo
gelido e getto tutti i pacchetti che ho ricevuto finora su una sedia libera
lì vicino, senza degnarli di un’occhiata ulteriore. So perfettamente che
il mio comportamento può risultare poco gentile e forse maleducato, ma
sarebbe peggio se mi comportassi da ipocrita e fingessi di apprezzare regali
che non ho chiesto e che avrei preferito non ricevere, perché fatti da
persone che neanche conosco.
Prima di unirmi agli altri
ragazzi del club vado a riporre il cappotto nel ripostiglio degli attrezzi,
adibito per l’occasione a guardaroba.Ora le occhiate adoranti nei miei
confronti, se possibile, sono addirittura aumentate.
Ammetto di essere particolarmente bello stasera; il maglione turchese cade
languidamente sull’orlo di un paio di attillati pantaloni neri, che
slanciano ancora di più la mia figura.
Persino Ayako vedendomi manifesta tutto il suo
apprezzamento strizzandomi un occhio e annuendo decisa, attirandosi così le
lamentele di Miyagi e un’occhiataccia fulminante da parte mia.
Ma non è certo per lei che mi sono preparato con
particolare cura, né per la sorella di Akagi che mi sta guardando con aria
sognante né tanto meno per una di queste ragazze che non fanno altro che
mangiarmi con gli occhi.
Questo pensiero mi riporta al motivo reale della mia
presenza qui.
Portandomi un bicchiere di coca cola alle labbra, mentre
ascolto distrattamente Kogure raccontare qualche aneddoto sulla festa dello
scorso anno lascio che il mio sguardo attento vaghi per la palestra, alla
ricerca di una persona in particolare.Se non è con la squadra, sicuramente
sarà qui intorno a fare casino con il suo gruppetto di scapestrati.
Non ci metto molto ad individuare quello che mi interessa.
Gli amici di Sakuragi sono poco distanti da me, accanto al tavolo delle
vivande dove il più grasso dei quattro è intento ad ingozzarsi, tra le
risate degli altri.
Del mio rossino, però, non c’è traccia.
Sono ormai le undici passate e lui non è ancora arrivato.
Sbuffo di nuovo, frustrato. E anche un po’ preoccupato,
se devo essere sincero.
Figurarsi se quel casinista decide di perdersi una festa
alla quale sono presenti tutti i suoi amici!
Certo, potrebbe voler passare la serata con i suoi parenti,
ma non è un’ipotesi molto plausibile. Qui in Giappone, infatti, il Natale
è una festa puramente consumistica, non ha alcuna valenza religiosa, perciò
non è tradizione festeggiarlo in famiglia.
A meno che…e se fosse uscito con qualcuno?
Del resto avere un appuntamento per la sera della vigilia
è ormai una consuetudine consolidata…
Però anche questo mi sembra improbabile.
Non mi risulta che quella testa matta abbia una ragazza, o
un ragazzo.
E come ho detto in precedenza, quando si tratta di lui sono
tutt’altro che una volpe addormentata!
A questo punto, però, sono decisamente inquieto: dovrebbe
essere qui già da ore!
Ho bisogno di vederlo, subito, di sapere che sta bene.
Sobbalzo leggermente nel sentire una mano che si posa
delicata sul mio avambraccio.Impegnato com’ero nello scandagliare la sala
in cerca della testa rossa non mi sono accorto della persona che mi si è
avvicinata silenziosamente.
E’ Ayako, che mi sorride tranquilla.
“Stai tranquillo, Ru, sarà qui tra poco. Ha telefonato a
Mito poco prima che tu arrivassi per avvertirlo che avrebbe tardato un
po’”
“Hn” butto fuori, fingendomi indifferente, quando in
realtà devo trattenermi dall’esalare un profondo sospiro di sollievo e il
mio corpo si rilassa all’istante.
Ayako mi sorride divertita, gli occhi scintillanti.
“Sei proprio cotto, eh?!” mormora intenerita, come
farebbe con il suo fratellino minore. E in fondo è un po’ questo quello
che siamo l’uno per l’altra; lei è la mia unica amica, l’unica
ragazza che abbia sorvolato sul mio aspetto fisico per dedicarsi alla mia
anima, e io mi trovo a mio agio a stare con lei, le voglio bene.
“Lo sai” mi limito a risponderle, distogliendo a
malapena lo sguardo dalla sala per portarlo su di lei.
La sto ancora osservando quando noto il suo viso
distendersi in un sorriso ancora più ampio.
“Toh guarda, si parla del diavolo…il tuo bel principe
è arrivato, Kaede” mi sussurra accennando col capo all’ingresso della
palestra.
Mi volto in quella direzione, ed Hanamichi è lì, sulla
porta, avvolto in un pesante giaccone, le gote arrossate per il freddo
dell’esterno e gli occhi luccicanti.
D’improvviso la festa mi appare meravigliosa e mi sento
scoppiare di gioia.
Hanamichi si fa largo tra la folla per raggiungere la sua
armata, fermandosi di tanto in tanto a salutare qualche conoscente o qualche
sua fan.Dopo la brillante prestazione ai nazionali la sua popolarità a
scuola è cresciuta, sono state in molti a rendersi conto del suo talento e
di che persona meravigliosa sia.Ne sono contento per lui, ma la cosa non
manca di irritarmi terribilmente.
Passano alcuni minuti, durante i quali lo vedo scambiarsi
battute scherzose con i suoi amici, prima che si avvii da questa parte,
probabilmente diretto anche lui verso il guardaroba.
Non appena scorge Ayako e me fa un gran sorriso.
“Brrr…fuori si gela!” annuncia allegro quando si
ferma davanti a noi “Ehilà, Ru!Ma allora Ayako è riuscita sul serio a
trascinarti qui, non credevo che ce l’avrebbe fatta davvero!Dì un po’,
è bastato il suo ventaglio per convincerti o ha dovuto sfoderare tutto il
suo fascino?”
“Hn” Do’aho!!Io sono qui solo perché sapevo che si
saresti stato anche tu!
“Kitsune, qualche giorno dovremo imbavagliarti per
impedirti di parlare così tanto!O chissà, forse quando ti accorgerai
finalmente di essere inferiore al grande Tensai del basket il cinema muto
sarà tornato in voga…potresti diventarne il nuovo divo, lo sai vero?”
Ma quanto sei cretino!Dolcissimo e adorabile, però…
Mi rende felice vedere come brillano i tuoi occhi mentre
fai queste battute, anche se sono rivolte a me.Si nota chiaramente che non
sono più dette con cattiveria, per ferire, come accadeva i primi tempi.Ora
sono semplici frasi scherzose, come quelle rivolte a Miyagi o Mitsui, una
dimostrazione che ha accettato la mia presenza nella sua vita.
Scuoto la testa, fintamente seccato, impedendo agli angoli
della mia bocca di sollevarsi pericolosamente verso l’alto.
Dopo una risatina divertita a seguito del nostro scambio di
battute anche Ayako prende parte alla conversazione
“Ti dirò, Hana…non è stato poi così difficile
convincere Kaede a partecipare alla festa, è bastato tirare fuori gli
argomenti giusti!”
“E quali sarebbero questi argomenti?Potrebbe essere
interessante avere delle armi per costringere la stupida volpe ad esaudire
tutti i desideri del Tensai!”
“Mi spiace ma è un segreto, Hana!”esclama la sempai,
strizzandomi un occhi con malizia.
Scoppiano entrambi a ridere, incuranti della mia
espressione sempre più scura.Ovviamente non sono arrabbiato, ma ho pur
sempre una reputazione da gelida volpaccia da difendere.
“Mi sa che dovrai scoprire da solo quali sono i punti
deboli del nostro Rukawa” continua Ayako “Piuttosto, come mai sei
arrivato così tardi?”
“Beh…se non altro la festa era ancora tranquilla fino a
pochi minuti fa…” borbotto io, provocandolo a mia volta…adoro questi
nostri litigi scherzosi!Non penso che riuscirei a farne a meno neanche se
Hana dovesse davvero accettare di stare con me.
“Cosa vorresti insinuare, volpaccia?”sbotta lui,
alterandosi immediatamente e assumendo un colorito rosso acceso
“Esattamente quello che ho detto”
“Kitsuneeeeeeee!!!!Se non fosse la vigilia di Natale un
bel pugno non te lo leverebbe nessuno!Comunque, per rispondere alla domanda
di Ayako, sono andato a cena dai miei zii a ***.Vedete, la nostra famiglia
ha origini europee, perciò siamo soliti festeggiare il Natale secondo la
tradizione cristiana, con il cenone della vigilia e tutto il resto”
comincia a raccontare Hana, con espressione entusiasta “I miei cuginetti
hanno insistito perché giocassi n po’ con loro e li mettessi a
letto.Erano così elettrizzati per la giornata che li aspetta domani che non
volevano saperne di addormentarsi…”
In questo momento mi fa una tenerezza infinita.
Grande e grosso com’è, a capo di una banda di teppisti,
eppure si scioglie mentre racconta dei suoi cuginetti…Tutto questo non fa
che rendere più profondi i sentimenti che provo per te, lo sai scimmietta?
“Ci vediamo così poco, e loro sono la mia famiglia…Mia
madre purtroppo ha il turno di notte in ospedale e non è potuta venire con
me, ma io ci tenevo tantissimo ad andare!”
“Hai fatto benissimo!”esclama Ayako con tono dolce “E
poi sei riuscito a partecipare lo stesso alla festa, no?A proposito, ma lo
sapete che…”
La nostra manager si blocca di colpo, spalancando gli occhi
“Ru!!!!Prima quando sono passata a casa tua…ho
dimenticato il regalo per Ryota sul divano in salotto!!”
Eh??
Ha dimenticato il regalo di Natale di Miyagi a casa mia?
Ma è impazzita?
Primo non mi aveva detto di aver comprato qualcosa per il
nostro capitano. E secondo…ma se sono tre giorni che non viene a casa mia
come avrebbe fatto a lasciarlo da me?
“Ayako, guarda che…”
Una forte gomitata in un fianco mi impedisce di terminare
la frase.
Ma cosa le è preso tutto di colpo?
Devo avere un’espressione piuttosto stranita perché
continua a spiegare
“Massì, Ru! Non ti ricordi che quando sono passata avevo
quel bel pacco colorato?”
Continuo a non capire…
“E adesso cosa faccio?Non posso mica presentarmi a mani
vuote quando lui mi consegnerà il suo…dobbiamo tornare a casa tua a
prenderlo!!Però se me ne andassi ora dovrei dargli una spiegazione e mi
spiacerebbe mentirgli…” si ferma un attimo, pensierosa.
Dopo qualche secondo di attesa il suo volto si illumina,
come se avesse trovato un’idea geniale
“Ma certo!Potresti andare tu a prenderlo per me, Kaede!E
Hana potrebbe accompagnarti, tanto non si è ancora tolto la giacca…” ci
guarda implorante, come se ne andasse della sua vita stessa.
Il do’aho alza le spalle, ancora sorpreso dal fiume di
parole da cui siamo stati investiti, come a dire che per lui non c’è
problema.
Io, intanto, credo di aver capito cosa frulla per la testa
di Ayako. E vorrei abbracciarla all’istante!Mi ha appena servito su un
piatto d’argento l’occasione che stavo aspettando per stare un po’ da
solo con il mio rossino.
Annuisco, e senza aggiungere nulla vado verso il
guardaroba, per recuperare il mio cappotto.
Pochi minuti dopo Hanamichi ed io siamo in strada, diretti
verso casa mia.
La notte è limpida e fredda, il cielo trapuntato di
stelle.
Mi da una sensazione piacevole camminare con lui lungo le
strade quasi deserte, in silenzio. Non è un silenzio pesante, ma rilassante
e significativo. Non stiamo zitti perché non abbiamo niente da dirci, ma
semplicemente perché è bello stare così, senza parlare, avvolti dal
calore avvolgente che emana questa complicità che ci avvolge.
Camminiamo senza fretta, come se nessuno di noi due avesse
voglia di sbrigarsi per tornare alla festa, godendoci la vicinanza
reciproca.
La villetta dove abito non è molto lontana da scuola, si
trova in un bel quartiere residenziale ed è circondata da un piccolo
giardino.
Non impieghiamo molto tempo ad arrivarci e non appena
entriamo conduco Hana in salotto e lo faccio accomodare sul divano.
Naturalmente non c’è traccia del regalo per Miyagi. Gli
unici pacchetti colorati presenti sono quelli sistemati sotto il grande
abete decorato che si trova in un angolo della stanza; al contrario di
quella di Sakuragi la mia famiglia non ha origini occidentali, ma la mia
passione per gli Stati Uniti mi ha portato ad assimilarne le tradizioni.
Ora che Hanamichi è qui a casa mia mi sento un po’
nervoso.Nonostante sappia da tempo quello che provo per lui, ora che è
arrivato il momento non ho idea di come prendere il discorso.Del resto non
è che abbia molta esperienza in proposito, è la prima volta che mi capita
di trovarmi in una situazione del genere.
Faccio un profondo respiro, tentando di calmare i battiti
impazziti del mio cuore, e mi guardo attorno alla ricerca di un po’ di
coraggio per cominciare a parlare. I miei occhi si posano sui regali che
fanno mostra di sé sotto l’albero e finalmente mi ricordo di una cosa.
Vado verso l’abete e mi siedo ai suoi piedi, sul pesante
tappeto che ricopre il pavimento.
Nel frattempo la testa rossa segue interessato le mie mosse
dal suo posto sul divano, in silenzio.
Bene, adesso è il momento.
“Vieni qui, Hanamichi”gli faccio segno di avvicinarsi a
me, picchiettando sul tappeto vicino al mio fianco.
I suoi occhi si sgranano all’inverosimile, increduli.Non
mi stupisco, è la prima volta che lo chiamo per nome, con questa
famigliarità poi.
Hana annuisce e viene ad accoccolarsi accanto a me.Allungo
una mano verso i regali e ne prendo uno ricoperto da una carta da regalo
rossa.Lo fisso per un attimo e poi lo porgo al do’aho.
“Per te” dico semplicemente.
Hanamichi è sempre più meravigliato.E’ evidente che non
riesce a capacitarsi di quanto sta succedendo
“Per…per me hai detto?!”
“Sì”
“Ma…io non…non ti ho preso…”
“Silenzio” lo zittisco posandogli dolcemente un dito
sulle labbra “Non importa.Adesso pensa solo a scartare il tuo regalo di
Natale, ok?”
Hana fa cenno di sì col capo e si appresta ad aprire il
mio dono con un’espressione di gioia fanciullesca sul bel viso.
Sono assolutamente felice che sia stato un mio regalo a
procurargliela.
“Rukawa, ma è bellissimo, grazie!!” esclama contento,
rigirandosi tra le mani l’ultimo cd degli U2.
Qualche giorno fa l’ho sentito parlare con Mito e dirgli
che si sarebbe comprato questo disco con i soldi che gli avrebbero regalato
per Natale e ho subito pensato di comprarlo io per lui.
“Non so come ringraziarti!Ma come facevi a sapere che
vado matto per gli U2?”
Ha gli occhi che brillano di una luce abbagliante e di
entusiasmo, mentre appoggia delicatamente il cd a terra e mi getta le
braccia al collo, per scoccarmi un sonoro bacio sulla guancia.Il suo fiato
caldo contro la pelle del mio viso mi spande brividi incontrollati lungo la
spina dorsale.
E’ così vicino, così vicino…riesco a sentire
distintamente il calore del suo corpo che mi circonda…
All’improvviso ha un sussulto e si stacca da me,
abbassando lo sguardo e arrossendo furiosamente
“Io…scusa…volevo solo ringraziarti…non volevo…”
farfuglia senza guardarmi, tentando di vincere l’imbarazzo causatogli dal
gesto avventato che ha compiuto poco fa.
E’ così dolce in questo momento…
Senza pensare gli poso un dito sotto il mento e sollevo il
suo viso fino a far incontrare i nostri occhi; quando questo accade rimango
ancora una volta stregato dal suo sguardo limpido e l’unica cosa che
riesco a fare è sussurrargli un “Ti amo” quasi senza fiato sulle labbra
prima di ricoprirle con le mie.
Ci scambiamo un bacio dolce, dapprima timido e impacciato,
poi sempre più infuocato.
La sua bocca ha un sapore buono, leggermente caramellato,
ed è un piacere poterla esplorare con la mia lingua.Se fosse possibile non
vorrei fare altro per il resto della mia vita.
Ci stacchiamo con il respiro corto, ma continuo a sfiorare
la sua pelle con le labbra; un bacio sulla guancia rosea, uno sullo zigomo,
e poi è la volta della fronte, della punta del naso.
Kami è peggio di una droga, l’ ho appena sfiorato e sono
già dipendente.
La sua reazione alla mia dichiarazione e al mio bacio è di
incollarsi di più al mio corpo e nascondere il viso contro la mia spalla.
Gli accarezzo lentamente la schiena ampia, in attesa che si
calmi e mi dica qualcosa.Sono impaziente di avere la sua risposta, ma in
ogni caso la sua reazione ha smorzato l’ansia che ho provato
finora.Quantomeno non devo più aspettarmi che mi cacci in malo modo, a
giudicare dalla stretta con cui mi si è avvinghiato.
“Kaede…io…” lo sua voce mi giunge soffocata; lo
allontano delicatamente dal mio corpo per permettermi di sentirlo meglio e
gli sorrido con dolcezza, incoraggiandolo a continuare “Anche io ti amo”
Il mio sorriso si accentua e così la mia stretta attorno
alla sua schiena.Sono felice, davvero felice, ora non mi devo più limitare
a sognarlo, ma posso toccarlo, abbracciarlo, baciarlo…
Chino nuovamente il mio viso e appoggio la mia bocca sulla
sua.
Continuiamo a baciarci a lungo, abbracciati stretti sul
tappeto.Non c’è altro che potrei desiderare, ora, a meno che…
“Hana, vorresti rimanere a dormire qui con me?”gli
mormoro in uno dei rari momenti in cui stacchiamo le nostre labbra per
respirare “Non voglio lasciarti andare stanotte”
“Non c’è niente che desideri di più, Kaede”
Annuisco soddisfatto della sua risposta e mi sollevo da
terra, prendendolo per mano e conducendolo al piano superiore, nella mia
camera da letto.
Una volta nella stanza ci prepariamo per la notte, con un
attimo di imbarazzo nel momento in cui ci troviamo entrambi in boxer prima
di infilare il pigiama. A pensarci bene è strano perché ci è capitato più
di una volta di vederci nudi negli spogliatoi, ma forse è la stranezza
della situazione a farci sentire così.
Ci infiliamo sotto le coperte del mio letto a una piazza e
mezza, e io spengo la luce che illumina la stanza.Siamo sdraiati vicini, ma
senza toccarci.In realtà sto morendo dalla voglia di abbracciarlo e tenerlo
stretto a me per tutta la notte ma, a dispetto dei baci infuocati che ci
siamo scambiati poco fa, Hanamichi mi è sembrato parecchio impacciato e
insicuro, e io non voglio forzargli la mano. Senza contare che anche io mi
sento parecchio imbranato in questo momento.
Sto meditando su tutte queste cose quando la sua voce
incerta raggiunge le mie orecchie
“Kaede, senti…posso…posso dormire abbracciato a
te…se…non ti da fastidio…”
Ma sei proprio un do’aho, Hanamichi!Sono innamorato di
te, come potrebbe darmi fastidio una cosa del genere?
Sorriso nel buio e allungo una mano verso il mio amore
“Vieni qui” gli sussurro, attirandolo a me.
La sua testa si sistema nell’incavo della mia spalla e io
poso un bacio sui folti capelli rossi, prima di chiudere finalmente gli
occhi e abbandonarmi ad un sonno sereno, stringendo tra le braccia il più
bel regalo di Natale che potessi desiderare.
OWARI
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