DEDICHE:a tutte le persone che conosco,con l'augurio di un buon Natale e di un 2005 che porti loro felicità e soddisfazioni in ogni campo

NOTE:fanfic cominciata per Natale e finita il primo gennaio in condizioni pietose(ovvero dopo essere rincasata alla mattina alle 9 e aver dormito solo due ore "^^).Come al solito non è nulla di eclatante,ma spero apprezzerete lo sforzo...

DISCLAIMER:Slam Dunk e i suoi personaggi sono del sensei Inoue,io li uso solo per diletto e non ci guadagno niente...


Christmas Night

di Masha

24 Dicembre 2004

 

Liceo Shohoku, prefettura di Kanagawa

 

Sicuramente la serata avrebbe potuto iniziare in modo migliore.

Sono appena arrivato all’ingresso della palestra della scuola, dove quest’anno il preside ha deciso di organizzare una festa per Natale, e già la tentazione di tornare a casa è fortissima.

Non fosse che in pratica Ayako mi ha supplicato di venire qua, stasera, girerei immediatamente sui tacchi. Purtroppo per me, però, le ho promesso che mi sarei presentato, e non sono il tipo che si tira indietro di fronte alla parola data. Perciò chiudo gli occhi cercando di scacciare la sensazione di fastidio che mi provoca il trovarmi in un luogo affollato, e faccio il mio ingresso nella palestra riccamente addobbata con allegri festoni natalizi.

Riesco a malapena a compiere pochi passi, mentre mi guardo intorno alla ricerca dei miei compagni di squadra, che mi ritrovo circondato da un gruppo di ragazze decisissime a farmi gli auguri e a consegnarmi personalmente i loro regali di Natale.

Lo sapevo che sarebbe andata a finire così!!!

Se dopo essermi sottoposto a questa tortura il do’aho non accetta di diventare il mio ragazzo può tranquillamente considerarsi un uomo morto.

Infatti, l’unica ragione per cui ho accettato di partecipare alla festa di stasera è stata l’assicurazione da parte di Ayako che Sakuragi sarebbe stato presente.

E quale occasione migliore per trascinarlo in un luogo appartato per poi dichiararmi?

Con la collaborazione della nostra manager, che da quando ha scoperto i miei sentimenti per il rossino si è auto eletta mia confidente e aiutante, e non fa che elaborare piani su piani per creare l’occasione adatta alla mia confessione.

E’ stata proprio Ayako a convincermi a dichiararmi stasera.

Secondo lei Hanamichi ricambia i miei sentimenti, ma è troppo impaurito dai 50 rifiuti che ha subito in precedenza per fare la prima mossa, che quindi spetta a me essendo io il più forte caratterialmente tra i due.

Io non sono del tutto sicuro che le cose stiano così; il do’aho è troppo schietto e sincero per riuscire a nascondere quello che prova e, ad un osservatore attento quale sono io nei suoi confronti, non sarebbe di certo sfuggito un suo eventuale interessamento particolare verso di me, cosa che invece non ho notato.Però è anche vero che tra noi le cose sono piuttosto migliorate rispetto ai primi tempi.

Ora riusciamo a rimanere da soli nella stessa stanza senza insultarci ogni dieci secondi, e abbiamo anche raggiunto un buonissimo affiatamento in campo.Non so se si può dire che siamo diventati amici, ma sembra che siamo sulla buona strada.

E io, senza quasi rendermene conto, mi sono innamorato di lui.

Del resto restare indifferenti alla sua presenza è praticamente impossibile, persino per me che ho fatto del concentrarmi esclusivamente sulla mia persona il mio stile di vita.

Piano piano è riuscito a infilarsi nei miei pensieri; dapprima come fastidioso elemento di disturbo dei miei preziosissimi elementi di basket poi, via via che il tempo passava, ho cominciato ad osservarlo con occhi diversi.Ad ammirare la sua grinta e la sua determinazione sul campo.Ad invidiare la sua indole gentile, i suoi sorrisi così caldi e sinceri, i suoi occhi dolci e profondi. In poco tempo, insomma, mi sono ritrovato con una cotta di dimensioni galattiche nei suoi confronti e a desiderare di avere i suoi occhi, i suoi preziosissimi sorrisi, il suo corpo, la sua anima intera solo per me.

Sono talmente concentrato su questi pensieri da essermi dimenticato di essere attorniato dalle mie fan, con il risultato di ritrovarmi con le braccia cariche di pacchettini colorati più o meno voluminosi. Mi riscuoto con uno sbuffo, mentre finalmente riesco ad individuare Akagi e gli altri vicino al tavolo del buffet, e ricomincio a camminare verso di loro senza curarmi minimamente delle ragazze che ancora urlano cercando inutilmente di attirare la mia attenzione.

Ma che vadano al diavolo, queste scocciatrici!

In realtà sono attirate unicamente dal mio aspetto fisico, a loro non interessa nulla di quello che sono e che voglio.

Se davvero mi amassero, capirebbero che per me non significano niente, e allora mi lascerebbero in pace.Invece continuano a infastidirmi con la vana speranza che io dedichi loro un po’ della mia attenzione, cosa che le farebbe sentire importanti e accrescerebbe a dismisura il loro ego.

Queste considerazioni mi urtano terribilmente; io mi sono sempre conquistato tutto lottando con le unghie e con i denti, non sopporto quelli che si accontentano di vivere di luce riflessa pur di essere considerati importanti.

Finalmente raggiungo i miei compagni, che ridacchiano divertiti di fronte al caos creato dal mio arrivo e soprattutto dalla mia espressione infastidita.

Lancio loro uno sguardo gelido e getto tutti i pacchetti che ho ricevuto finora su una sedia libera lì vicino, senza degnarli di un’occhiata ulteriore. So perfettamente che il mio comportamento può risultare poco gentile e forse maleducato, ma sarebbe peggio se mi comportassi da ipocrita e fingessi di apprezzare regali che non ho chiesto e che avrei preferito non ricevere, perché fatti da persone che neanche conosco.

Prima di unirmi agli altri ragazzi del club vado a riporre il cappotto nel ripostiglio degli attrezzi, adibito per l’occasione a guardaroba.Ora le occhiate adoranti nei miei confronti, se possibile, sono addirittura aumentate. Ammetto di essere particolarmente bello stasera; il maglione turchese cade languidamente sull’orlo di un paio di attillati pantaloni neri, che slanciano ancora di più la mia figura.

Persino Ayako vedendomi manifesta tutto il suo apprezzamento strizzandomi un occhio e annuendo decisa, attirandosi così le lamentele di Miyagi e un’occhiataccia fulminante da parte mia.

Ma non è certo per lei che mi sono preparato con particolare cura, né per la sorella di Akagi che mi sta guardando con aria sognante né tanto meno per una di queste ragazze che non fanno altro che mangiarmi con gli occhi.

Questo pensiero mi riporta al motivo reale della mia presenza qui.

Portandomi un bicchiere di coca cola alle labbra, mentre ascolto distrattamente Kogure raccontare qualche aneddoto sulla festa dello scorso anno lascio che il mio sguardo attento vaghi per la palestra, alla ricerca di una persona in particolare.Se non è con la squadra, sicuramente sarà qui intorno a fare casino con il suo gruppetto di scapestrati.

Non ci metto molto ad individuare quello che mi interessa. Gli amici di Sakuragi sono poco distanti da me, accanto al tavolo delle vivande dove il più grasso dei quattro è intento ad ingozzarsi, tra le risate degli altri.

Del mio rossino, però, non c’è traccia.

Sono ormai le undici passate e lui non è ancora arrivato.

Sbuffo di nuovo, frustrato. E anche un po’ preoccupato, se devo essere sincero.

Figurarsi se quel casinista decide di perdersi una festa alla quale sono presenti tutti i suoi amici!

Certo, potrebbe voler passare la serata con i suoi parenti, ma non è un’ipotesi molto plausibile. Qui in Giappone, infatti, il Natale è una festa puramente consumistica, non ha alcuna valenza religiosa, perciò non è tradizione festeggiarlo in famiglia.

A meno che…e se fosse uscito con qualcuno?

Del resto avere un appuntamento per la sera della vigilia è ormai una consuetudine consolidata…

Però anche questo mi sembra improbabile.

Non mi risulta che quella testa matta abbia una ragazza, o un ragazzo.

E come ho detto in precedenza, quando si tratta di lui sono tutt’altro che una volpe addormentata!

A questo punto, però, sono decisamente inquieto: dovrebbe essere qui già da ore!

Ho bisogno di vederlo, subito, di sapere che sta bene.

Sobbalzo leggermente nel sentire una mano che si posa delicata sul mio avambraccio.Impegnato com’ero nello scandagliare la sala in cerca della testa rossa non mi sono accorto della persona che mi si è avvicinata silenziosamente.

E’ Ayako, che mi sorride tranquilla.

“Stai tranquillo, Ru, sarà qui tra poco. Ha telefonato a Mito poco prima che tu arrivassi per avvertirlo che avrebbe tardato un po’”

“Hn” butto fuori, fingendomi indifferente, quando in realtà devo trattenermi dall’esalare un profondo sospiro di sollievo e il mio corpo si rilassa all’istante.

Ayako mi sorride divertita, gli occhi scintillanti.

“Sei proprio cotto, eh?!” mormora intenerita, come farebbe con il suo fratellino minore. E in fondo è un po’ questo quello che siamo l’uno per l’altra; lei è la mia unica amica, l’unica ragazza che abbia sorvolato sul mio aspetto fisico per dedicarsi alla mia anima, e io mi trovo a mio agio a stare con lei, le voglio bene.

“Lo sai” mi limito a risponderle, distogliendo a malapena lo sguardo dalla sala per portarlo su di lei.

La sto ancora osservando quando noto il suo viso distendersi in un sorriso ancora più ampio.

“Toh guarda, si parla del diavolo…il tuo bel principe è arrivato, Kaede” mi sussurra accennando col capo all’ingresso della palestra.

Mi volto in quella direzione, ed Hanamichi è lì, sulla porta, avvolto in un pesante giaccone, le gote arrossate per il freddo dell’esterno e gli occhi luccicanti.

D’improvviso la festa mi appare meravigliosa e mi sento scoppiare di gioia.

Hanamichi si fa largo tra la folla per raggiungere la sua armata, fermandosi di tanto in tanto a salutare qualche conoscente o qualche sua fan.Dopo la brillante prestazione ai nazionali la sua popolarità a scuola è cresciuta, sono state in molti a rendersi conto del suo talento e di che persona meravigliosa sia.Ne sono contento per lui, ma la cosa non manca di irritarmi terribilmente.

Passano alcuni minuti, durante i quali lo vedo scambiarsi battute scherzose con i suoi amici, prima che si avvii da questa parte, probabilmente diretto anche lui verso il guardaroba.

Non appena scorge Ayako e me fa un gran sorriso.

“Brrr…fuori si gela!” annuncia allegro quando si ferma davanti a noi “Ehilà, Ru!Ma allora Ayako è riuscita sul serio a trascinarti qui, non credevo che ce l’avrebbe fatta davvero!Dì un po’, è bastato il suo ventaglio per convincerti o ha dovuto sfoderare tutto il suo fascino?”

“Hn” Do’aho!!Io sono qui solo perché sapevo che si saresti stato anche tu!

“Kitsune, qualche giorno dovremo imbavagliarti per impedirti di parlare così tanto!O chissà, forse quando ti accorgerai finalmente di essere inferiore al grande Tensai del basket il cinema muto sarà tornato in voga…potresti diventarne il nuovo divo, lo sai vero?”

Ma quanto sei cretino!Dolcissimo e adorabile, però…

Mi rende felice vedere come brillano i tuoi occhi mentre fai queste battute, anche se sono rivolte a me.Si nota chiaramente che non sono più dette con cattiveria, per ferire, come accadeva i primi tempi.Ora sono semplici frasi scherzose, come quelle rivolte a Miyagi o Mitsui, una dimostrazione che ha accettato la mia presenza nella sua vita.

Scuoto la testa, fintamente seccato, impedendo agli angoli della mia bocca di sollevarsi pericolosamente verso l’alto.

Dopo una risatina divertita a seguito del nostro scambio di battute anche Ayako prende parte alla conversazione

“Ti dirò, Hana…non è stato poi così difficile convincere Kaede a partecipare alla festa, è bastato tirare fuori gli argomenti giusti!”

“E quali sarebbero questi argomenti?Potrebbe essere interessante avere delle armi per costringere la stupida volpe ad esaudire tutti i desideri del Tensai!”

“Mi spiace ma è un segreto, Hana!”esclama la sempai, strizzandomi un occhi con malizia.

Scoppiano entrambi a ridere, incuranti della mia espressione sempre più scura.Ovviamente non sono arrabbiato, ma ho pur sempre una reputazione da gelida volpaccia da difendere.

“Mi sa che dovrai scoprire da solo quali sono i punti deboli del nostro Rukawa” continua Ayako “Piuttosto, come mai sei arrivato così tardi?”

“Beh…se non altro la festa era ancora tranquilla fino a pochi minuti fa…” borbotto io, provocandolo a mia volta…adoro questi nostri litigi scherzosi!Non penso che riuscirei a farne a meno neanche se Hana dovesse davvero accettare di stare con me.

“Cosa vorresti insinuare, volpaccia?”sbotta lui, alterandosi immediatamente e assumendo un colorito rosso acceso

“Esattamente quello che ho detto”

“Kitsuneeeeeeee!!!!Se non fosse la vigilia di Natale un bel pugno non te lo leverebbe nessuno!Comunque, per rispondere alla domanda di Ayako, sono andato a cena dai miei zii a ***.Vedete, la nostra famiglia ha origini europee, perciò siamo soliti festeggiare il Natale secondo la tradizione cristiana, con il cenone della vigilia e tutto il resto” comincia a raccontare Hana, con espressione entusiasta “I miei cuginetti hanno insistito perché giocassi n po’ con loro e li mettessi a letto.Erano così elettrizzati per la giornata che li aspetta domani che non volevano saperne di addormentarsi…”

In questo momento mi fa una tenerezza infinita.

Grande e grosso com’è, a capo di una banda di teppisti, eppure si scioglie mentre racconta dei suoi cuginetti…Tutto questo non fa che rendere più profondi i sentimenti che provo per te, lo sai scimmietta?

“Ci vediamo così poco, e loro sono la mia famiglia…Mia madre purtroppo ha il turno di notte in ospedale e non è potuta venire con me, ma io ci tenevo tantissimo ad andare!”

“Hai fatto benissimo!”esclama Ayako con tono dolce “E poi sei riuscito a partecipare lo stesso alla festa, no?A proposito, ma lo sapete che…”

La nostra manager si blocca di colpo, spalancando gli occhi

“Ru!!!!Prima quando sono passata a casa tua…ho dimenticato il regalo per Ryota sul divano in salotto!!”

Eh??

Ha dimenticato il regalo di Natale di Miyagi a casa mia?

Ma è impazzita?

Primo non mi aveva detto di aver comprato qualcosa per il nostro capitano. E secondo…ma se sono tre giorni che non viene a casa mia come avrebbe fatto a lasciarlo da me?

“Ayako, guarda che…”

Una forte gomitata in un fianco mi impedisce di terminare la frase.

Ma cosa le è preso tutto di colpo?

Devo avere un’espressione piuttosto stranita perché continua a spiegare

“Massì, Ru! Non ti ricordi che quando sono passata avevo quel bel pacco colorato?”

Continuo a non capire…

“E adesso cosa faccio?Non posso mica presentarmi a mani vuote quando lui mi consegnerà il suo…dobbiamo tornare a casa tua a prenderlo!!Però se me ne andassi ora dovrei dargli una spiegazione e mi spiacerebbe mentirgli…” si ferma un attimo, pensierosa.

Dopo qualche secondo di attesa il suo volto si illumina, come se avesse trovato un’idea geniale

“Ma certo!Potresti andare tu a prenderlo per me, Kaede!E Hana potrebbe accompagnarti, tanto non si è ancora tolto la giacca…” ci guarda implorante, come se ne andasse della sua vita stessa.

Il do’aho alza le spalle, ancora sorpreso dal fiume di parole da cui siamo stati investiti, come a dire che per lui non c’è problema.

Io, intanto, credo di aver capito cosa frulla per la testa di Ayako. E vorrei abbracciarla all’istante!Mi ha appena servito su un piatto d’argento l’occasione che stavo aspettando per stare un po’ da solo con il mio rossino.

Annuisco, e senza aggiungere nulla vado verso il guardaroba, per recuperare il mio cappotto.

Pochi minuti dopo Hanamichi ed io siamo in strada, diretti verso casa mia.

La notte è limpida e fredda, il cielo trapuntato di stelle.

Mi da una sensazione piacevole camminare con lui lungo le strade quasi deserte, in silenzio. Non è un silenzio pesante, ma rilassante e significativo. Non stiamo zitti perché non abbiamo niente da dirci, ma semplicemente perché è bello stare così, senza parlare, avvolti dal calore avvolgente che emana questa complicità che ci avvolge.

Camminiamo senza fretta, come se nessuno di noi due avesse voglia di sbrigarsi per tornare alla festa, godendoci la vicinanza reciproca.

La villetta dove abito non è molto lontana da scuola, si trova in un bel quartiere residenziale ed è circondata da un piccolo giardino.

Non impieghiamo molto tempo ad arrivarci e non appena entriamo conduco Hana in salotto e lo faccio accomodare sul divano.

Naturalmente non c’è traccia del regalo per Miyagi. Gli unici pacchetti colorati presenti sono quelli sistemati sotto il grande abete decorato che si trova in un angolo della stanza; al contrario di quella di Sakuragi la mia famiglia non ha origini occidentali, ma la mia passione per gli Stati Uniti mi ha portato ad assimilarne le tradizioni.

Ora che Hanamichi è qui a casa mia mi sento un po’ nervoso.Nonostante sappia da tempo quello che provo per lui, ora che è arrivato il momento non ho idea di come prendere il discorso.Del resto non è che abbia molta esperienza in proposito, è la prima volta che mi capita di trovarmi in una situazione del genere.

Faccio un profondo respiro, tentando di calmare i battiti impazziti del mio cuore, e mi guardo attorno alla ricerca di un po’ di coraggio per cominciare a parlare. I miei occhi si posano sui regali che fanno mostra di sé sotto l’albero e finalmente mi ricordo di una cosa.

Vado verso l’abete e mi siedo ai suoi piedi, sul pesante tappeto che ricopre il pavimento.

Nel frattempo la testa rossa segue interessato le mie mosse dal suo posto sul divano, in silenzio.

Bene, adesso è il momento.

“Vieni qui, Hanamichi”gli faccio segno di avvicinarsi a me, picchiettando sul tappeto vicino al mio fianco.

I suoi occhi si sgranano all’inverosimile, increduli.Non mi stupisco, è la prima volta che lo chiamo per nome, con questa famigliarità poi.

Hana annuisce e viene ad accoccolarsi accanto a me.Allungo una mano verso i regali e ne prendo uno ricoperto da una carta da regalo rossa.Lo fisso per un attimo e poi lo porgo al do’aho.

“Per te” dico semplicemente.

Hanamichi è sempre più meravigliato.E’ evidente che non riesce a capacitarsi di quanto sta succedendo

“Per…per me hai detto?!”

“Sì”

“Ma…io non…non ti ho preso…”

“Silenzio” lo zittisco posandogli dolcemente un dito sulle labbra “Non importa.Adesso pensa solo a scartare il tuo regalo di Natale, ok?”

Hana fa cenno di sì col capo e si appresta ad aprire il mio dono con un’espressione di gioia fanciullesca sul bel viso.

Sono assolutamente felice che sia stato un mio regalo a procurargliela.

“Rukawa, ma è bellissimo, grazie!!” esclama contento, rigirandosi tra le mani l’ultimo cd degli U2.

Qualche giorno fa l’ho sentito parlare con Mito e dirgli che si sarebbe comprato questo disco con i soldi che gli avrebbero regalato per Natale e ho subito pensato di comprarlo io per lui.

“Non so come ringraziarti!Ma come facevi a sapere che vado matto per gli U2?”

Ha gli occhi che brillano di una luce abbagliante e di entusiasmo, mentre appoggia delicatamente il cd a terra e mi getta le braccia al collo, per scoccarmi un sonoro bacio sulla guancia.Il suo fiato caldo contro la pelle del mio viso mi spande brividi incontrollati lungo la spina dorsale.

E’ così vicino, così vicino…riesco a sentire distintamente il calore del suo corpo che mi circonda…

All’improvviso ha un sussulto e si stacca da me, abbassando lo sguardo e arrossendo furiosamente

“Io…scusa…volevo solo ringraziarti…non volevo…” farfuglia senza guardarmi, tentando di vincere l’imbarazzo causatogli dal gesto avventato che ha compiuto poco fa.

E’ così dolce in questo momento…

Senza pensare gli poso un dito sotto il mento e sollevo il suo viso fino a far incontrare i nostri occhi; quando questo accade rimango ancora una volta stregato dal suo sguardo limpido e l’unica cosa che riesco a fare è sussurrargli un “Ti amo” quasi senza fiato sulle labbra prima di ricoprirle con le mie.

Ci scambiamo un bacio dolce, dapprima timido e impacciato, poi sempre più infuocato.

La sua bocca ha un sapore buono, leggermente caramellato, ed è un piacere poterla esplorare con la mia lingua.Se fosse possibile non vorrei fare altro per il resto della mia vita.

Ci stacchiamo con il respiro corto, ma continuo a sfiorare la sua pelle con le labbra; un bacio sulla guancia rosea, uno sullo zigomo, e poi è la volta della fronte, della punta del naso.

Kami è peggio di una droga, l’ ho appena sfiorato e sono già dipendente.

La sua reazione alla mia dichiarazione e al mio bacio è di incollarsi di più al mio corpo e nascondere il viso contro la mia spalla.

Gli accarezzo lentamente la schiena ampia, in attesa che si calmi e mi dica qualcosa.Sono impaziente di avere la sua risposta, ma in ogni caso la sua reazione ha smorzato l’ansia che ho provato finora.Quantomeno non devo più aspettarmi che mi cacci in malo modo, a giudicare dalla stretta con cui mi si è avvinghiato.

“Kaede…io…” lo sua voce mi giunge soffocata; lo allontano delicatamente dal mio corpo per permettermi di sentirlo meglio e gli sorrido con dolcezza, incoraggiandolo a continuare “Anche io ti amo”

Il mio sorriso si accentua e così la mia stretta attorno alla sua schiena.Sono felice, davvero felice, ora non mi devo più limitare a sognarlo, ma posso toccarlo, abbracciarlo, baciarlo…

Chino nuovamente il mio viso e appoggio la mia bocca sulla sua.

Continuiamo a baciarci a lungo, abbracciati stretti sul tappeto.Non c’è altro che potrei desiderare, ora, a meno che…

“Hana, vorresti rimanere a dormire qui con me?”gli mormoro in uno dei rari momenti in cui stacchiamo le nostre labbra per respirare “Non voglio lasciarti andare stanotte”

“Non c’è niente che desideri di più, Kaede”

Annuisco soddisfatto della sua risposta e mi sollevo da terra, prendendolo per mano e conducendolo al piano superiore, nella mia camera da letto.

Una volta nella stanza ci prepariamo per la notte, con un attimo di imbarazzo nel momento in cui ci troviamo entrambi in boxer prima di infilare il pigiama. A pensarci bene è strano perché ci è capitato più di una volta di vederci nudi negli spogliatoi, ma forse è la stranezza della situazione a farci sentire così.

Ci infiliamo sotto le coperte del mio letto a una piazza e mezza, e io spengo la luce che illumina la stanza.Siamo sdraiati vicini, ma senza toccarci.In realtà sto morendo dalla voglia di abbracciarlo e tenerlo stretto a me per tutta la notte ma, a dispetto dei baci infuocati che ci siamo scambiati poco fa, Hanamichi mi è sembrato parecchio impacciato e insicuro, e io non voglio forzargli la mano. Senza contare che anche io mi sento parecchio imbranato in questo momento.

Sto meditando su tutte queste cose quando la sua voce incerta raggiunge le mie orecchie

“Kaede, senti…posso…posso dormire abbracciato a te…se…non ti da fastidio…”

Ma sei proprio un do’aho, Hanamichi!Sono innamorato di te, come potrebbe darmi fastidio una cosa del genere?

Sorriso nel buio e allungo una mano verso il mio amore

“Vieni qui” gli sussurro, attirandolo a me.

La sua testa si sistema nell’incavo della mia spalla e io poso un bacio sui folti capelli rossi, prima di chiudere finalmente gli occhi e abbandonarmi ad un sonno sereno, stringendo tra le braccia il più bel regalo di Natale che potessi desiderare.

 

OWARI

 

 







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