Dediche: mini fic di compleanno scritta in poco tempo…non chiedetemi come sia venuta fuori una cosa simile, non lo so. Spero solo che sia accettabile, di più non ho potuto fare u__u” in ogni caso…auguri Saya!! ^*^
Christmas Kiss di Miyuki
“E’ una cosa facile Watanuki…sono convinta che ne rimarrai piacevolmente colpito Watanuki…ti darò un giorno libero se mi farai questo piccolo favore Watanuki…” borbottò il più volte citato ragazzo imitando la voce di Yuuko e ripetendo alcune delle parole che erano state pronunciate dalla donna quel pomeriggio per convincerlo a portare a termine un altro dei suoi strani incarichi. Non era per il lavoro in sé che era così contrariato e di cattivo umore, anzi sembrava quasi troppo facile rispetto a ciò a cui era abituato…nessun cattivo presentimento, niente cose terrificanti in agguato dietro qualche angolo, nessun rischio per la sua incolumità…solo una semplice rischiesta di recupero o così sembrava. La cosa che più lo irritava era il fatto di dover uscire proprio quella notte tra tutte. Era la vigilia di Natale, una persona aveva pur il diritto di prendersi un po’ di meritato riposo almeno in un giorno di festa, no?! D’accordo, era vero che non aveva di meglio da fare quella sera…questo però non giustificava il fatto di venir sempre schiavizzato in quel modo senza alcuna considerazione dei suoi possibili impegni…avrebbe potuto invitare fuori Himawari-chan e trascorrere una splendida serata in sua compagnia (cosa che sapeva impossibile visto che la ragazza era partita con i genitori per andare a trovare dei parenti fuori città) oppure avrebbe potuto restarsene tranquillamente in casa al calduccio a guardare la televisione o leggere qualche libro. Watanuki sbuffò ancora maledicendo Yuuko ed il suo sadismo mentre si stringeva il più possibile nel cappotto e nella sciarpa che gli circondava il collo, il suo respiro creava piccole nuvolette bianche d’aria gelida. Lanciò un’occhiata al proprio orologio e notò che mancavano dieci minuti alla mezzanotte…era in perfetto orario. Si addentrò nel parcò deserto e cercò il punto indicatogli dalla strega, dove avrebbe dovuto trovare l’oggetto in questione allo scoccare dell’ora…non gli era stato detto cosa fosse ma era certo che lo avrebbe riconosciuto subito. Si bloccò di colpo quando vide che sotto il lampione stabilito come luogo di recupero c’era già un’altra persona in attesa. “Doumeki?! Che diavolo ci fai qui??” chiese Watanuki additandolo con un dito guantato. Il ragazzo si voltò verso di lui fissandolo con la solita espressione stoica, sembrava essere lì già da un po’ di tempo a vedere dal leggero strato di neve che si era accumulato sui suoi abiti. “Sei in ritardo.” “C-cosa…non sono affatto in ritardo!! Sono perfettamente in orario! E poi non hai ancora risposto alla mia domanda!” alterandosi come suo solito. “Yuuko ha detto che poteva servirti una mano.” “Ah, c’era da scommetterlo! Beh…si da il caso che abbia tutto sotto controllo! Posso fare benissimo da solo…non hai di meglio da fare che stare qui e soddisfare i capricci di quella donna?” Doumeki lo fissò con attenzione e si limitò a scrollare le spalle in risposta. Watanuki stava per lanciargli di nuovo qualche insulto, irritato dal suo modo di fare quando un rintocco attirò la sua attenzione. La campana di qualche tempio stava segnalando l’inizio del nuovo giorno. Allora il ragazzo iniziò a guardarsi attorno frenetico, non avrebbe sopportato di sbagliare un lavoro così semplice per colpa di quell’idiota…Yuuko non gliel’avrebbe mai fatta passare liscia. Al dodicesimo rintocco però non si era ancora visto nulla di insolito e neppure qualcuno arrivare per consegnare il misterioso oggetto tanto che iniziò a pensare di aver capito male l’ora o il luogo dell’appuntamento ma il fatto che Doumeki fosse lì con lui garantiva l’esattezza delle sue informazioni. “Guarda” disse improssivamente Doumeki facendo un cenno col capo verso l’alto. Watanuki alzò lo sguardo seguendo la sua traiettoria e vide finalmente una delle solite stranezze a cui era abituato. La neve che stava cadendo ininterrotta da quando aveva lasciato la sua abitazione aveva preso a vorticare in modo innaturale sopra le loro teste fino a formare una piccola sfera con i suoi bianchi cristalli. La sfera iniziò a fluttuare a mezz’aria emanando leggeri bagliori argentati mentre altra neve continuava a cadere attorno a loro. “E’ quella?” chiese Watanuki fissando quella “palla di neve” con espressione perplessa ma affascinata allo stesso tempo. “Se non lo sai te.” “Guarda che Yuuko non si è degnata di informarmi sui dettagli!” scoccandogli un’occhiataccia…la sua serata stava degenerando sempre di più se questo era possibile, non bastava essere buttato fuori di casa al freddo la notte della vigilia ma doveva passare questo momento assieme a Doumeki tra tutti. “Ma dobbiamo recuperarla, giusto?” “Mi sembra ovvio.” “Allora ci conviene muoverci…se ne sta andando” disse indicando la sfera che si stava allontanando da loro. Watanuki tornò anche lui a fissarla ed imprecò. “Non potevi dirlo subito!?” gli urlò contro iniziando ad inseguire la loro preda, che quasi si fosse accorta delle loro intenzioni iniziò a scappare più velocemente spingendo i due ragazzi ad accelerare la loro andatura. Corsero per parecchi minuti prima prima che quella palla di neve dispettosa rallentasse, permettendo così a Watanuki di acchiapparla sfruttando quell’occasione favorevole. Stranamente a contatto con la pelle non risultava affatto fredda come si era propensi a credere, visto di che cosa era fatta, era tiepida invece. “Presa!” esultò il ragazzo stringendola al petto, onde evitare che fuggisse di nuovo…se lo avesse saputo si sarebbe portato dietro una gabbia dove rinchiuderla. Doumeki lo fissò con espressione neutra ma evidentemente soddisfatta. “Bene, adesso porto questa…cosa a Yuuko e poi posso finalmente tornarmene a casa!” stava giusto per voltarsi ed incamminarsi verso l’uscita del parco quando il compagno lo fermò di colpo afferrandogli un braccio. Watanuki lo fissò sorpreso. “Beh…che c’è? Diamoci una mossa, sono stufo di stare qua fuori al freddo!” Doumeki ignorò le sue solite lamentele e dopo averlo studiato con sguardo intenso si chinò e senza alcun preavviso posò le sue labbra contro quelle di Watanuki. Quest’ultimo ci mise alcuni istanti per rendersi conto di ciò che stava accadendo, alcuni istanti per trovare un’azione adatta a quell’assurda situazione ed alcuni istanti per convincere il suo corpo a muoversi. Nel frattempo Doumeki continuò a baciarlo dolcemente avvicinandolo di più a sé. Alla fine la molla scattò in Watanuki e generò l’ovvia reazione. Il moretto spinse via il compagmo fissandolo con espressione sconcertata, rosso in viso come mai lo si era visto prima, nonostante fosse terribilmente facile imbarazzarlo con un nonnulla, e con la classica espressione da pesce lesso…apriva e chiudeva la bocca emettendo solo versi sconnessi, troppe erano le cose che voleva dire e non sapeva a quale dare la precedenza. “Tu…tu…cosa diavolo…baciato….perchè?” farfugliò tra l’adirato e l’indignato. Doumeki si limito ad indicare qualcosa sopra le loro teste con un dito. Watanuki seguì la sua traiettoria e vide appeso alle luci natalizie che passavano da lampione a lampione un ramo di vischio. Cosa ci faceva proprio in quel punto con tutto il parco a disposizione non lo sapeva proprio…e non sapeva neppure perché ci erano dovuti finire sotto proprio loro. Tornò a fissare Doumeki gonfiando le guance come un bambino offeso. “Per questo? Mi hai b-baciato per questo!?” disse Watanuki iniziando a gesticolare con energia mentre nella sua testa si disperava al pensiero di aver dato il suo primo bacio a quello stupido di Doumeki quando avrebbe potuto darlo alla sua dolce Himawari-chan. “No” “No? Come sarebbe a dire no?! Perché diavolo lo hai fatto allora!?” Doumeki invece di rispondere frugò nella tasca del cappotto ed estrasse un bigliettino che gli fece leggere, sul quale stava scritto nella inconfondibile calligrafia di Yuuko: Mi raccomando, dai un bacio a Watanuki da parte nostra! –Yuuko e Mokona- Watanuki sbattè le palpebre alcune volte incredulo. Non sapeva cosa era peggio: essere baciato per via di una stupida tradizione o per via delle macchinazioni di una donna sadica amante del sakè. “Quindi cosa…mi avresti dato questo bacio a nome loro!?” alterandosi maggiormente. “No” “No no no…non sai dire altro!?” fumando di rabbia. “Quel bacio non era il loro…questo lo è.” disse avvicinandosi e sfiorando la sua guancia con le proprie labbra “Quello era il mio…ed il vischio mi ha dato solo la scusa per fare ciò che desideravo…” Prima che Watanuki potesse aprire bocca e protestare, Doumeki lo zittì sigillandola con la propria. Watanuki non si accorse che durante quella discussione aveva lasciato cadere a terra la loro misteriosa palla di neve, ne tanto meno che si era volatizzata nel nulla come per magia. Non si accorse neppure che le sue proteste si stavano facendo sempre meno decise man mano che il bacio si prolungava. Di sicuro non poteva accorgersi che la suddetta palla era ricomparsa in mano ad una sorridente Yuuko e di sicuro non seppe mai che tutto quello era il suo regalo di Natale per lui.
*FINE*
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