Pairing: RuHana per la gioia di Naika
Note: Solo il titolo è preso dal film Roger Rabbit, il resto non c'entra una vaga mazza.
Dediche: A Miki per il suo compleanno!!! Augurissimi cucciola^*^
Chi ha
incastrato il do'aho?
di Seimei e Kieran
Capitolo 1
/Non sono stato io! Cazzo!/
Seduto sul pavimento unto dell'officina, Hanamichi Sakuragi teneva le braccia e le gambe incrociate, con viso imbronciato.
Come sempre, lui era il capro espiatorio.
Lo avevano incolpato senza colpo ferire.
Che se poi si fossero azzardati a ferirlo li avrebbe riempiti di testate uno alla volta fino a farli urlare basta.
Ce l'avevano tutti con lui, quegli stronzi!
Solo perché era un genio e tutti lo invidiavano.
Ma questa volta non era colpa sua, ne era sicuro... quasi.
No, no, niente quasi!
Non era stato lui!
Mentre qualcun altro consumava la tragedia, lui era comodamente seduto sulla tazza del bagno, leggendosi l'ultima uscita di "Auto Anonime Che Dovrebbero Essere Rottamate".
Poi era uscito dal cesso, ed eccoli subito ad additarlo come colpevole.
Lui si era voltato per vedere cosa aveva fatto.
In principio aveva pensato di non aver tirato l'acqua e invece... che bastardi!
Solo per invidia, ovvio!
Perché lui era il Tensai del disegno, il grande, unico ed inimitabile aerografatore degno di essere insignito dell'oscar per la macchina più bella mai decorata, il magnifico Hanamichi Manidoro Sakuragi, che tutti ammiravano ed idolatravano.
Senza esagerare in alcun modo!
C'era qualcuno che lo voleva togliere di mezzo!
E si era inventato quell'accusa assurda, per riuscirci!
Una subdola serpe, un essere invidioso!
Ed ora tutti credevano che fosse stato lui!
Ma lui non aveva in alcun modo rotto la punta dell'aerografo, perché era in bagno quando qualcun altro lo aveva fatto!
Ma adesso era necessario sostituirla quella dannata punta, e per farlo doveva trovare quelle nuove.
Bella impresa -.-
Quell'officina era un caos assoluto.
Una volta nella cassa delle vernici ci aveva trovato un'iguana.
No, dico, un'iguana!
Chi cazzo si porta un'iguana al lavoro e poi la infila nella cassa dei colori???
A prescindere...
Dove cazzarola erano quelle dannatisisme punte???
Si alzò con un balzo e si guardò intorno, cercando il suo collega.
- Mitsui? - chiamò.
Niente.
- Mitsui? - riprovò.
Niente.
- Mitchiiiii!!!!! - urlò, ma ancora niente.
Osservò con attenzione le macchine nell'officina, poi roteò gli occhi, scuotendo il capo con aria rassegnata.
- Non è possibile!!! Di nuovo i vetri appannati della Civic!
Si avvicinò ed aprì con uno scatto la portiera posteriore, e due esseri così avvinghiati da rischiare di stritolarsi, caddero con la schiena nel vuoto, ma in qualche modo riuscirono a non finire a terra.
- Mitsui! E basta! Ma che palle! È già la quinta volta questa settimana che ti becco a limonare con Mito!
- Cinque volte non sono tante! - protestò il suo migliore amico senza preoccuparsi di coprire le sue nudità.
- Yohei...oggi è lunedì!
- Sei solo invidioso perché non hai uno straccio di uomo che te lo dà! - ridacchiò Mitsui facendogli le linguacce; Hanamichi gli scaricò una serie di insulti, poi si appoggiò alla portiera spingendo con tutto il corpo e riuscì a chiuderli di nuovo nella macchina.
Si allontanò di qualche passo, ringhiando come un animale, poi si ricordò che doveva parlare con Mitsui.
Così aprì di nuovo la portiera, e di nuovo i due polipi caddero all'indietro.
- Hana, e la pianti? Noi staremmo anche cercando di concludere qualcosa! - sbottò Yohei, ma il rosso non lo guardò.
- Mitchi, dove sono le punte nuove per l'aerografo?
- E cosa vuoi che ne sappia io? Chiedilo al capoofficina!
- Lo farei se sapessi dov'è! - sbottò Hanamichi voltandogli le spalle.
La porta dell'ufficio del capo si aprì e ne uscì il gorillesco occupante, seguito da un'altra persona che Hanamichi non riuscì a vedere, perché coperta dalla grossa stazza di Akagi; il capoofficina gli si piazzò di fronte, guardandolo dall'alto.
- Ragazzi, tutti qui! - urlò stordendo il povero rossino, già vicino a lui.
Da vari angoli del garage uscirono i lavoratori dello Shohoku, che si avvicinarono al loro capo; Akagi si guardò intorno, poi inarcò un sopracciglio.
- Dov'è Mitsui?
- Nella Civic. - rispose Hanamichi; il gorilla sbuffò.
- Quante volte ho detto che Mito non deve venire durante gli orari di lavoro? Vabbè, lasciamo perdere! Allora, ragazzi, da oggi in poi avrete un nuovo collega! Si chiama Kaede Rukawa!
Da dietro l'ampia schiena gorillesca, se ne uscì un ragazzo moro, con la lunga frangia a sfiorargli gli occhi blu, una pelle pallida ed un'aria mezza addormentata.
Ruminava una profumata gomma rossa, che ogni tanto formava dei palloncini che puntualmente scoppiavano appiccicandosi alle sue labbra.
Per poco Hanamichi non ebbe un colpo.
Quel ragazzo era bellissimo!
Era il suo sogno che diventava realtà!
Era un angelo sceso in terra!
Era Kaede Rukawa!
Il detective che pochi mesi prima aveva stoicamente lottato per trovare il gatto della sua cuginetta.
E che aveva risolto brillantemente il caso in soli tre mesi!
Ricordava ancora quando aveva varcato la soglia di casa della cugina, con il piccolo mostro bianco aggrappato con tutte le unghie alla sua schiena.
E ricordava quanto aveva invidiato quel gatto!
Si era innamorato a prima vista di quell'angelo con i vestiti strappati in più punti dalla belva.
Ricordava anche che aveva dimostrato un grande cuore, accettando i pochi soldi che quella tirchia di sua zia gli aveva dato per il ritrovamento.
Probabilmente non gli erano bastati per comprarsi un vestito nuovo.
Che grande cuore!
Kaede Rukawa non salutò nessuno dei suoi nuovi colleghi di lavoro, ma cominciò a fissare lui.
Hanamichi si sentì esplodere di felicità.
Quel bellissimo detective lo aveva notato!
Il fascino del Tensai aveva colpito!
Però gli veniva un dubbio.
Perché un detective veniva assunto per lavorare in un'officina meccanica?
Sapeva fare le aerografie?
Che strano.
A meno che...
Forse c'entrava quel caso di omicidio di cui lui era il primo sospettato!
Ma certo!
Ora capiva tutto!
Rukawa si era infiltrato per scoprire chi aveva ucciso quella piattola di Hikoichi!
Ma...non è che sospettava di lui, vero?
Nooo!!!
Solo quegli idioti della polizia potevano pensare che lui avesse ucciso qualcuno.
Figurarsi, lui odiava l'odore del sangue!
E poi quella sera lui era con Ayako!
Già, un alibi di ferro, cui tutti non potevano che credere!
Però se un detective era lì e pretendeva di prendere in mano un aerografo, un motivo doveva esserci.
Doveva indagare e, data la prestanza del soggetto, lo avrebbe fatto in un modo diciamo 'particolare'.
Tanto particolare che alla fine, Rukawa, avrebbe preso in mano ben altro!
Fine cap 1
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