Pairing: RuHana per la gioia di Naika
Note: Solo il titolo è preso dal film Roger Rabbit, il resto non c'entra una vaga mazza.
Dediche: A Miki per il suo compleanno!!! Augurissimi cucciola^*^

 

Chi ha incastrato il do'aho?
di Seimei e Kieran
Prologo


Lo studio era in completa penombra.
In un angolo c'era un vaso con una felce ormai appassita, le cui foglie si adagiavano mollemente su una scrivania scalcinata.
Davanti ad essa era seduta una ragazza dall'aria scialba, con capelli anonimi castani, dal taglio sciatto, e occhi grandi, che le fornivano un'espressione perennemente stupita.

Scriveva velocissima su una vecchia macchina da scrivere malmessa, che scricchiolava impazzita ogni volta che la ragazza schiacciava un tasto.

Con la coda dell'occhio guardava il suo capo, la testa leggermente piegata su una spalla, le gambe sollevate sulla scrivania.
I capelli neri, perennemente spettinati, gli cadevano sparsi sulla fronte, senza celare i suoi occhi cerulei, che abbagliavano ad ogni battito di ciglia.
Indossava un completo nero giacca e pantaloni, di taglio classico, e una camicia bianca, i primi due bottoni slacciati a lasciar appena intravedere il petto glabro e muscoloso.
Masticava una gomma rosa, dall'intenso profumo di fragola, facendo dei piccoli palloni che puntualmente scoppiavano, incollandoglisi sulle labbra, che ripuliva sapientemente con la lingua.

Semplicemente divino.

"Haruko, portami la pratica Winsley" disse il capo, scandendo le parole con voce sensuale e profonda.
"Ma non abbiamo nessuna pratica Winsley" rispose chiocciando la ragazza.
"Lo so anche io... era una prova per quando ci sono dei clienti. Sempre fingere di avere molto lavoro."

Haruko emise un risolino isterico, tipico di chi non ha capito ma finge, ed il capo roteò gli occhi sbuffando piano.

Allungò un braccio sulla scrivania, per raggiungere il registratore portatile, ma si accorse che con le gambe sollevate non ci arrivava.
Si sforzò per qualche secondo, ma si arrese.
Riprese la posizione seduta, e agguantò infine il suo registratore.
Pigiò il tasto rec e si portò il microfono alla bocca.

"Lunedì, caldo, noia. Sono sempre Kaede Rukawa. E mi sto ancora rompendo i coglioni"

Haruko sussultò a quella parolaccia, e arrossì appena.
Povera bambina, sembrava così ingenua.

All'improvviso l'aria venne pervasa da un sensuale battere di grancassa, che proveniva chiaramente dalla porta.

"Una figura si staglia contro il mio vetro" sussurrò Rukawa al registratore.

L'ombra alzò un braccio, e bussò.

"Sta bussando" confidò al nastro.

Un altro colpo sul vetro smerigliato.

"Bussa ancora"
TOC.
"E ancora"
TOC.
"E ancora"

Rukawa si accorse che se non diceva all'ombra di entrare quella cosa sarebbe durata all'infinito.

"Avanti" sussurrò di nuovo con le labbra sul microfono.
Poi si diede dello scemo, e, a voce alta, accordò il permesso di varcare la soglia..

La figura aprì lentamente la porta, ed avanzò ancheggiando, seguendo il battere della grancassa, che accompagnava perfettamente il suo dondolio sexy.

Si fermò di fronte a lui, la mano su un fianco, lo sguardo assassino. Indossava un tailleur di seta blu, con un ampio cappello a tesa larga, sotto il quale risplendevano di luce i suoi boccoli freschi di parrucchiere.
La camicetta lasciava ben poco all'immaginazione, e la gonna cortissima permetteva di ammirare le sue gambe più che perfette.

/E' bella, sexy e con degli splendidi capelli. Devo chiederle che shampoo usa/ si disse Rukawa squadrandola con uno sguardo enigmatico.

"Lei è Kaede Rukawa, il famoso detective?" chiese con voce sobria ed elegante.

Famoso?
4 casi in un anno, di cui l'unico risolto trattava di un gatto scomparso, che si era semplicemente nascosto su un albero.
Famoso non era il termine giusto.
Proprio no.

Ma a Kaede non importava.

"Il mio nome è Rukawa, Kaede Rukawa e sì, sono un detective. In cosa posso esserle utile?"

La donna si sedette con un balzo felino sulla scrivania ed allungò la mano destra a carezzare il braccio dell'investigatore, posizionando le sue rotondità ben in vista attraverso la scollatura più che generosa.
Si avvicinò al suo orecchio e sussurrò qualcosa di molto provocante, ma Kaede non raccolse l'invito, limitandosi a mantenere il suo sguardo enigmatico.

/Donna poco pudica, ma con una fantastica tonalità di ombretto e delle splendide ciglia finte/ pensava il detective.

La donna si sollevò e rimise a posto l'arsenale.
/Avrei fatto meglio a mandare Ryota/ pensò la donna che era molto furba /lui l'avrebbe guardato più volentieri/

"Il mio nome è Ayako e sono il capo della Kanagawa Inc." disse poi, risvegliando in un colpo solo l'interesse di Rukawa.

Nessuno conosceva il vero volto del manager della Kanagawa Inc. tranne i suoi dipendenti.
E ora lui l'aveva lì, davanti agli occhi.

Prese una macchina fotografica da un cassetto e scattò una foto alla donna.
Se, come succedeva spesso, nemmeno quella volta fosse stato pagato, poteva sempre rivendere la foto a qualche giornale scandalistico.

"Mi dica signora Ayako... cosa la porta a cercare la mia collaborazione?"

"Uno dei miei dipendenti è stato assassinato, e il principale sospettato è uno dei miei uomini migliori."

Rukawa si grattò dietro l'orecchio, si scostò i capelli dalla fronte e fece un altro piccolo pallone di gomma.

"Non capisco a cosa le serva il mio aiuto"

Ayako cambiò la gamba accavallata e prese in mano la cravatta blu dell'Investigatore, traendolo a sé.

"Non è lui l'assassino. Qualcuno sta cercando di incastrarlo. Lei deve scoprire chi è"

Ayako mollò la cravatta, e Rukawa meditò per un attimo sul caso.

"Lei è sicura della sua innocenza?"
"Assolutamente. La notte dell'omicidio lui era con me. Ma non vogliono credere all'alibi. Tutte le prove portano verso di lui, ma non può essere il fautore dell'omicidio, a meno che non abbia il dono dell'ubiquità"
"Lei e questa persona siete amanti?"
"Nonostante la domanda sia particolarmente indiscreta, le rispondo che no, non siamo amanti. Lui era con me per un corso di... uhm... aggiornamento"

Lampo interrogativo sul viso del detective.

"Il ragazzo è molto istintivo, ha degli enormi margini di miglioramento, e impara in fretta. Solo manca totalmente di basi"

Rukawa annuì, mentre la sua mente formulava un piano.

"In che sezione è impiegato il ragazzo?" chiese.
"Sezione Shohoku"
"Bene. Da domani avrà un nuovo dipendente, me."

Ayako sorrise, mollò un fascicolo e 100.000 yen, e se ne andò ancheggiando, mentre ripartiva il rimbombo della grancassa.

"Il nome del ragazzo è Hanamichi Sakuragi, la sua scheda la trova nel fascicolo. La aspetto domani mattina alle 8 e 30. E sia puntuale."

Ayako chiuse la porta.
Le membra rigide di Haruko finalmente si rilassarono.
Quella donna la inquietava.
Eccome se la inquietava.

Fine prologo


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