NOTE.: Ehm... Sei-chan è abbastanza out of character....^^;;
Ovviamente i personaggi non sono miei... ma di quelle sadiche delle Clamp e di tutti gli aventi diritto.



Change your destiny

di Minako

Parte: 4/4


Seishiro sudava, sforzandosi di non mostrare all'amato il dolore che quelle barriere gli stavano infliggendo.
Le avrebbe potute distruggere in un sol colpo, ma era lì in missione pacifica...
Pacifica.
Sua madre non l'avrebbe riconosciuto di certo in quel momento mentre si avviava al patibolo per l'uomo che amava.
Un sorriso amaro increspò le sue labbra per poco meno d'un istante, poi il dolore l'attanagliò nuovamente.
- Cosa c'è Sei-chan?- gli chiese il giovane puntando i suoi grandi occhi sul ragazzo più adulto.
- Niente... perché?- solo allora s'accorse di star stritolando la mano di Subaru- Oh! Scusami!
- Sei sicuro di star bene? Sei pallido.
- Sì, sto bene.!
Ad un tratto una rivelazione colpì il Sumeragi come una schiaffo.
- Ma certo! Questo luogo è protetto! Quelli del tuo clan non posso entrarci!- mormorò sconvolto, temendo di farsi scoprire- È meglio se torni a Tokyo.
-Non se ne parla!
- Ma...?
- Hai bisogno di me in questo momento! Non ti lascerò solo!
- Sei-chan...- lo abbracciò senza curarsi del fatto che altri potessero vederlo, poi pronunciò un incantesimo di protezione per alleviare almeno d'un minimo il dolore del suo amore.
- Grazie.
La macchina si fermò e i tre furono fatti scendere.
- Cos'è questa storia! Avevo chiaramente ordinato di portare qui SOLO Subaru!
- Mi perdoni, ma non potevo lasciare la signorina da sola alla stazione.- cercò di giustificarsi Ryochi.
- E l'altro chi è?
- È un nostro amico.- disse Subaru parandoglisi davanti.
- Non è vero. Un Sakurazukamori non può essere amico di un Sumeragi!- tuonò la donna dimostrando una forza d'imporsi eccezionale.
Tutti squadrarono il nuovo venuto e anche i più deboli si prepararono a contrattaccare.
- Subaru! Mi hai deluso! Non posso credere che la mia visione sia stata esatta!
- Nonna.
- Ti sei fatto prendere in giro da un assassino! E dire che ti ho parlato a lungo del suo clan!
- Nonna!- provò di nuovo ad interromperla ma non ci fu verso.
- Sei ancora giovane. troppo giovane! Non avrei dovuto lasciarti andare a Tokyo! Ho sbagliato! La colpa di tutto è mia.
- No! La tua sola colpa è quella d'impedirmi di scegliere chi amare!
- Cosa? Lui ha fatto solo del sesso con te! Non vuole altro!
- Come fai a saperlo? È vero che hai avuto una visione! Ma non puoi sapere cosa abbiamo provato noi due! Non puoi conoscere i nostri sentimenti!
- I Sakurazukamori sono tutti uguali!
- Come puoi saperlo! Seishiro mi è stato accanto in tutto questo tempo! Mi ha sostenuto e mi ha aiutato a capire delle cose... compreso me stesso!!!!!!!!!!!
- Mandalo via prima che lo faccia io!- esclamò la donna.
- Perché lei odia tanto il mio Clan?- domandò Seishiro all'improvviso.
- Perché siete degli assassini!
- Ma lei, personalmente perché mi odia?
- Te l'ho già detto.
- Può mentire a me, a suo nipote, ma non a sé stessa. C'è un motivo per cui mi odia tanto... qual è? 
La donna si rinchiuse in un ostinato silenzio, mentre il Sakurazukamori si tratteneva a stento dal colpirla.
- Non m'importa perché lo odi, nonna. Ma io non posso vivere senza di lui!!!!
- Subaru...- Hokuto gli posò una mano sulla spalla.
- Ho bisogno di lui! E ho capito che se devo scegliere tra lui e te...- un respiro profondo- scelgo lui!
Il gelo scese tra i presenti.
- Andiamocene Seishiro.- mormorò dirigendosi nuovamente verso la stazione.
...
Poco dopo erano di nuovo nello scompartimento vuoto.
Hokuto guardava il fratello ancora stupita.
- Sei cresciuto Subaru-kun... sei cresciuto...- mormorava guardandolo.
Il ragazzino osservava le file di case che scorrevano velocemente senza quasi vederle; una mano appoggiata sotto il mento ed una stretta a quella di Seishiro.
...
- Siamo di nuovo a Tokyo.- disse Seishiro parlando per la prima volta da quando erano partiti.
- Già.- rispose Subaru, poi con un sorriso amaro aggiunse- Siamo a casa.
Il veterinario lo strinse a sé e gli baciò i folti capelli, poi aggiunse: - Mi spiace... ma questa sera non potrò starti accanto... mi aspettano alla clinica.
- Forse è meglio così.- mormorò l'altro- Ho bisogno di tempo.
- Prenditi tutto il tempo che vuoi amore mio...- e lo baciò con infinita dolcezza, poi si diresse verso la clinica.
- Andiamo Hokuto-chan?- domandò Subaru rivolto alla sorella.
- Tu avviati, io devo fare un po' di spesa o non mangeremo niente.- sorrise.
- Cosa vuoi che cambi... non mangerò comunque.
- Subaru...- il richiamo si perse tra la folla che saliva e scendeva dal treno.
...
La casa era avvolta in un silenzio irreale.
Subaru si diresse verso camera sua, chiuse la porta e pianse tutte le sue lacrime.
Aveva dovuto fare una scelta e aveva fatto quella che riteneva più giusta, ma ora... ora capiva che non sarebbe più potuto tornare alla sua vecchia casa.
E il suo lavoro? I suoi poteri? Che fina avrebbero fatto?
Non era più degno d'essere il tredicesimo capofamiglia. Lo aveva desiderato da sempre, eppure... ora capiva che gli sarebbe mancata quella che orami era la routine della sua vita.
Nascose il capo tra le ginocchia e cercò di soffocare i singhiozzi, Hokuto sarebbe potuta tornare da un momento all'altro.
...
Il Sakurazukamori si aggirava inquieto in casa propria.
C'era qualcosa che non lo convinceva nell'atteggiamento della signora Sumeragi.
"Nascondeva qualcosa... ne sono certo! Ma cosa?" guardò l'orologio che ormai segnava le nove e trenta "Forse è il caso di passare a farle un salutino."
un sorriso illuminò il suo volto mentre un turbine di fiori di ciliegio lo avvolgeva.
Quando i petali caddero a terra il ragazzo non era più lì.
...
Anche la signora Sumeragi era in ansia.
Aveva chiesto di portarle solo il nipote in modo da provare a chiarire le cose con calma... ma non era successo così. E per di più un Sakurazukamori si
era avvicinato molto alla residenza! Troppo!
Una finestra sbatté ed ancora prima di vedere i petali di ciliegio penetrarvi, la signora esclamò: - Mi domandavo quando saresti venuto.
- Buona sera signora.- sorrise Seishiro togliendosi gli occhiali.
- Cosa vuoi? Non hai già distrutto la famiglia Sumeragi? Dovresti ben saperlo che mio nipote è molto più forte di me!
- Lo so, infatti.- sorrise nuovamente, poi aggiunse- Non mi chiede come sono penetrato sin qui nonostante i suoi sforzi per tenermi lontano?
- Hai già provato tutte le protezioni della casa e Subaru ti ha aiutato a scoprire com'eliminarle.
- È arrabbiata con lui?
- No... è ancora un ragazzino.
- Perché mi odia?
- Ancora questa domanda? La risposta è sempre la stessa!
- Non credo.- mormorò il Sakurazukamori, poi fissò la donna negli occhi fino a che non svenne.
...
Poco dopo erano sotto l'Albero di Sakura.
- Dunque vuoi aggiungermi alla lista delle tue vittime, eh?
- Può darsi.
- Perché non ti sbrighi? Così Subaru capirà con chi ha a che fare!
- Lei mi dica perché mi odia.- mentre Seishiro parlava un'ombra si sollevò dalle radici del Sakura.
- Midori..- chiamava lo spirito- Midori.
- No! Non può essere!
Sei-chan si voltò e non riconobbe quell'ombra.
- Chi sei?- domandò.
- Sono tuo nonno. Kenji
- Nonno? Perché sei qui? Le anime non possono liberarsi.
- Per Midori... voglio che venga con me.
- Signora... il suo nome è forse... Midori?- la donna non rispose, ma dalla sua espressione era chiaro di sì.
- Come conosce mio nonno?
- Io... l'ho conosciuto.- mormorò cercando di riprendere il suo abituale contegno.
- Cosa è successo tra di voi?- domandò incuriosito.
- Niente! Era un assassino! Come te! Non poteva esserci niente tra noi!!!!!!!!
- Midori.- chiamò ancora lo spirito.
- Vattene Kenji!!!!
- Cos'è successo tra di voi?- domandò nuovamente Sei-chan.
- Niente!- urlò la donna, poi spostò lo sguardo altrove.
- Mi spiace ma non le credo. un morto non torna per niente.
- ...- la signora rimase in silenzio.
- Midori... io t'ho sempre amata... vieni con me...
- Sei un bugiardo come tutta la tua famiglia!!!!- sbraitò e l'illusione finì. Erano ancora ai piedi del Sakura, ma lo spirito era scomparso.- Un'illusione...- mormorò asciugandosi gli occhi.
- Già...
- Mi sono fatta ingannare da un'illusione!
- Lei amava mio nonno.
- Sì. Mi promise che ci saremmo sposati quello stesso anno. Ero giovane e gli credetti. Gli concessi il mio amore ed il mio corpo, credevo. che saremmo riusciti a cambiare il mondo! Ci amavamo e quello era tutto per noi!- grosse lacrime scesero sul volto della donna- Ma il mondo non si può cambiare.!
- Cosa successe poi?
- Lui venne da me il giorno stabilito e...
- E...?- lo incoraggiò lui.
- Mi presentò sua moglie!!!! Mi disse anche che presto avrebbero avuto una bambina!!!! Potenziai tutte le protezioni contro il tuo clan e cercai di proteggere la mia famiglia da voi... ma a quanto pare ho fallito!
- Io amo Subaru. Lo amo sinceramente, come mio nonno amava lei.
- Non è vero!!! Kenji mi ha ingannato!
- È vero, lui non l'ha sposata. però l'amava sinceramente.
- Midori.
- È ancora una delle tue illusioni ragazzino?
- No... non sto facendo niente.
- Perdonami Midori! Ti amo! Ti amo da sempre! Sono stato obbligato a sposare quella ragazza, ma tu... tu sei il mio unico amore!!!!! Vieni con me.- la figura gli porse una mano.
- Kenji!- la donna sorrise tra le lacrime e si strinse a lui.
Non si accorse neanche che il Sakurazukamori l'aveva uccisa, mentre il suo sangue irradiava le radici dell'albero lei si allontanava mano nella mano con il suo amato.
Si voltò.
- Non fare il nostro errore!- disse- Sii felice con il mio amato nipotino.
- Lo farò signora... è una promessa.
...
I fiori si moltiplicarono velocemente assumendo il colorito roseo. 
Nacquero nuovi germogli e l'Albero riprese a vivere autonomamente, senza bisogno del Sakurazukamori.
...
Erano ormai tre giorni che Subaru stava rintanato in camera sua.
- Subby! Aprimi! Dovrai pur mangiare qualcosa!!!!!- Hokuto bussava disperatamente alla porta della stanza.
- Subaru-kun... ascoltami.- mormorò Seishiro avvicinandosi alla porta- Non è colpa tua se tua nonna è morta! Era anziana ed ha avuto un attacco di cuore...!
- E chi gliel'ha procurato???? IO! CON IL MIO COMPORTAMENTO INFANTILE!!!!!
- Non è stato un comportamento infantile!!!!! È ora che stai facendo l'infantile!!!! Sei il capofamiglia dei Sumeragi! Non può comportarti così! 
Subaru guardò a lungo la porta, poi mise una mano sulla maniglia e l'aprì. 
- Fratellino! Stai bene?- il ragazzo aveva gli occhi rossi e gonfi- Ti preparo qualcosa da mangiare.- disse poi per lasciare soli i due amanti.
- Su-kun.- lo abbracciò.
- NON MI TOCCARE!!!! È anche colpa tua se la nonna è morta!!!! Se non fossi entrato nella mia vita io non l'avrei mai trattata così!!!!
- Ora lei è contenta.
- Come fai a saperlo?! Lei è morta! Non ho neanche il coraggio d'invocare il suo spirito per la paura di sentire le sue accuse!
- Non ce ne sarà bisogno.- mormorò una voce conosciuta.
- Nonna!!!!
- Subaru... io e il tuo amico ci siamo chiariti, sono morta sapendo che ti lasciavo in buone mani.- prese il volto del ragazzo tra le sue- Non vorrai farmi preoccupare Subaru-kun. vero?
- Io...
- So che lo ami... allora continua a farlo!
- Ma i Sakurazukamori...
- Non esistono più.
- Cosa?
- Il Sakura è diventato un normale albero. Lo potrai riconoscere perché è più rigoglioso, ma null'altro. Oramai cresce autonomamente, non ha più bisogno di sangue.
- Ma...?- lo stupore era dipinto sul volto del giovane Sumeragi.
- Consideralo un mio regalo per il tuo futuro.- sorrise e baciò il nipote sulla fronte- Addio... siate felici...
Così com'era apparsa se ne andò.
Un profumo di ciliegi si diffuse nella stanza.
- Nonna...
- A quanto pare abbiamo la sua benedizione.- disse Sei-chan mettendogli una mano sulle sue spalle, poi sorrise- Allora possiamo riprendere da dove c'eravamo interrotti l'altro giorno.- mormorò baciandogli il collo.
- Eh no!- l'interruppe Hokuto- Prima Subaru deve mangiare! Come fa a reggere i tuoi ritmi di uomo maturo se no?
- Hokuto!- il colorito del ragazzo era tornato rosso.
- Hai ragione! Subaru-kun, dopo i piaceri della tavola ci dedicheremo ad altri piaceri...- gli morse un lobo- carnali...
Subaru sorrise smaliziato.
- Dobbiamo proprio aspettare...
- Sì! È tre giorni che non mangi! E ora finirai tutto! Dovessi ingozzarti!!!!
- Non far arrabbiare tua sorella. Ubbidisci e poi.- gli baciò la mano libera, l'altra reggeva il cucchiaio, e risalì fino alla spalla.
- Seishiro...- era evidente che quella maglietta senza maniche era loro d'impiccio.
- Hai finito...?
- Sì...- stranamente nel piatto non era rimasto nulla. 
- Allora andiamo.
Hokuto sorrise e sistemò i piatti mentre i due si allontanavano verso la stanza del più giovane.
La porta si richiuse sbattendo.
...
- Seishiro...?
- Sì?- rispose lui togliendosi la camicia.
- E i tuoi poteri?
- Li ho ancora.
- Ma l'Albero...?
- I miei poteri non sono legati all'Albero, solo che la mia famiglia li ha sempre utilizzati per l'Albero.
- Come mai?
- Perché vuoi perdere tempo a parlare?- così dicendo gli tolse i pantaloni, poi i calzini e cominciò a baciarlo partendo dai piedi, risalendo alle gambe sino al basso ventre dove l'eccitazione di Subaru era tangibile. 
L'erezione del ragazzo fu resto ricoperta dalle lebbra carnose dell'amante. 
Il piacere lo investì mentre ondate di fuoco risalivano per tutto il suo corpo.
Subaru non riusciva a trattenere i gemiti di piacere e fu sollevato quando sentì richiudersi la porta di casa.
Hokuto era uscita per lasciarli soli.
Seishiro fece di tutto per far dimenticare al Sumeragi gli ultimi due giorni, ma non lo portò al piacere assoluto né se ne procurò per sé stesso. 
Il Sumeragi era ancora tanto giovane ed inesperto, avrebbe avuto tempo per insegnargli il sottile gioco della seduzione e dell'amore.
Sorrise stringendo a sé l'amato.
Per quanti altri giorni si sarebbe svegliato così dolcemente? 
Sperava per l'eternità.
...
Due anni dopo
- Congratulazioni!!!!
- Evviva gli sposi!!!!
Hokuto indossava uno strano abito bianco con delle maniche a sbuffo e una gonna a pagliaccetto color panna.
Accanto a lei un ragazzo dai lunghi capelli chiari sorrideva.
- Andiamo?
- Sì.
Il municipio era pieno di gente, i giornalisti s'erano precipitati in frotte sapendo del matrimonio della famiglia Sumeragi, ma non erano riusciti ad oltrepassare i cancelli.
Il vecchietto che aveva celebrato il matrimonio sorrise: - Vi dichiaro ufficialmente sposati!
Hokuto abbracciò con foga il marito, mentre Seishiro baciò con passione il suo amato.
Tutti e quattro portavano una fede d'ora all'anulare sinistro.


 
Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions