Disclamairs: i pg nn sn miei...ma ke peccato!
*Non chiedetemi come mi sia venuta in mente questa ff, ne il motivo, semplicemente mi sembrava di aver scritto veramente poco sui miei tesorini, anzi specialmente sul mio amore numero 1(a pari merito con Akane e Hitonari di GB, of course!) Mikael in prima persona si fa conoscere da noi! Come si accorge di essere innamorato di Raphael? Come reagisce? Che fa? EHEHEH...io lo so ma non lo dico....o meglio lo scrivo in questa ff, se volete saperlo leggete!
Ah, dovendo essere sincere in questa ff sono presenti alcune frasi tratte da 2 canzoni diverse, ma solo frasi che sono pure poche, il resto, cioè la trama l'idea ecc è tutto frutto della mia mente. Se volete sapere quali sono ste due canzoni...ve lo dirò sono due artisti completamente diversi fra loro che in comune non hanno assolutamente nulla, ne l'età, ne la nazionalità, né le idee, ne il genere musicale...nulla: sono Baglioni ed Eminem! Ma siccome Mikael è una contraddizione e confusione vivente non ci ho fatto molto caso neppure io!
Baci io(Akane)*

!


 

Catturo il mio momento

Di Akane 

Cammino lento, almeno credo di camminare, in realtà potrei benissimo volare che nemmeno me ne renderei  conto, non vedo e non sento nulla, ho i sensi assopiti e ciò mi fa sembrare un robot con le pile scariche, un po' come si sente Camael quando ha bisogno di ricaricarsi...peccato che per dare carburante alla mente non esista nulla, altrimenti oltre ad averglielo già dato a lui(mi fa venire i nervi la sua lentezza nel parlare) me ne sarei preso un po' pure io così ora non mi ritroverei qui come un idiota a non saper che
Pensare e che fare con Raphael.
Maledizione, in fondo io non sono adatto a riflettere, preferisco seguire il mio istinto che non mi fa mai fallire, perché devo iniziare proprio ora?
Già...perché?
Non mi capisco più bene come prima...devo trovare una risposta dentro di me ma io odio dover ragionare per forza, anche se questa volta è inevitabile...suppongo che ci voglia concentrazione...non mi aspettavo che mi accadesse una cosa del genere.
Tenendo gli occhi socchiusi posso rivedere la sua immagine ma questo non mi permette di percepire il cambiamento repentino che avviene intorno a me, non mi rendo conto del gelo che si insinua lentamente e silenzioso nell'aria, un gelo che io soprattutto dovrei conoscere molto bene, non sento la temperatura del mio corpo farsi automaticamente senza nessun mio comando più calda, come quando si prepara a far fuoriuscire la mia spada di fiamme dal corpo, come quando si prepara a sprigionare forti vampate di fuoco, come quando si prepara a combattere.
Normalmente nel momento stesso in cui sento quel freddo familiare avvolgermi come un serpente fa sensuale con la sua vittima, mi esalto, sono contento, mi eccito all'idea che qualcuno osi sfidarmi, sorrido sadicamente perché mi pregusto già il buon sapore del sangue dei demoni sulla mia pelle, sulla mia spada, mi lecco le labbra mentre la consueta luce di pazzia mi illumina pericolosamente gli occhi; mi rendo conto che in quei momenti la stessa linfa che scorre nelle vene di mio fratello prende il sopravvento, ma mi va bene così, sono ugualmente io il più forte, in quegli attimi capisco benissimo Lucifero e il suo tradimento, qua non è ammesso provare cose del genere, agire come faccio io, ma a me non potrebbe fregare di meno, mi fa stare bene e non seguirò mai ciò che dicono gli altri se questi non sono d'accordo coi miei metodi e desiderano mettersi contro di me, tuttavia mi diverte stare fra gli angeli, così posso contrastare i demoni e giocare un po' con loro, altrimenti mi annoierei troppo.
Ma ora non faccio caso a tutto questo, rimango coi miei pensieri incasinati cercando di capirmi come meglio posso.
All'improvviso la mia spada mi compare fra le mani lasciandomi allibito ed è solo in quel momento che avverto tutto, mentre un demone mi attacca da sotto il terreno; avrei dovuto immaginarlo che girovagare nel confine come faccio sempre quando sono di malumore non era una grande idea stavolta, ma non mi sono di certo messo a pensare alla mia incolumità!
Così ora mi ritrovo con una caviglia artigliata e il fuoco che mi cresce dentro sempre più pericolosamente, sempre di più senza riuscire a controllarmi, come ha osato questo essere inferiore disturbarmi mentre cercavo di riflettere? Un disgustoso ed insignificante mostro delle tenebre che si illude di essere più forte di me, che crede veramente di potermi battere...fra un po' si renderà conto di quanto sia sola e triste la sua esistenza pensando di far parte dell'enorme esercito delle tenebre, fra un po' si renderà conto che non significa nulla per nessuno...gli farò rimpiangere il momento in cui ha pronunciato il mio nome per attaccarmi.
- Lasciami.-
Mormoro con voce bassa e penetrante, la mia calma apparente cela una profonda malvagità che deriva dallo stesso luogo che dimostra chi è il mio gemello.
Continua a tenermi il piede affondando le unghie fino a farmi uscire del sangue e insieme ad esso la mia ira esplode, stringo la spada con forza, la alzo e grido con rabbia sprigionando una violenta fiammata:
- LASCIAMI!!!-
E veloce come un fulmine il mio braccio si abbassa conficcando la spada nel terreno ai miei piedi, Non so cosa ho colpito, cosa ho reciso, ma non mi interessa, ora la pagherà per la sua stupidità; lo sento urlare con quel suo verso schifoso, devo avergli tagliato la mano, anche perché non sento dolore su di me.
Nonostante tutto si leva dal terreno fino a sovrastarmi, con odio mi guarda con quei suoi occhi piccoli e deformati, alza gli arti e senza rendersi conto della mia aura che si eleva pericolosamente ne delle mie ali che silenziose si spiegano, tenta di attaccarmi nuovamente.
Ancora, non ha capito che deve lasciarmi in pace?
Normalmente mi metterei ad urlare e sbraitare minacce a tutto andare ma ora non sono dell'umore giusto per giocare con nessuno, ho bisogno di stare solo; senza sforzo blocco il suo polso ad un cm dal mio volto stringendolo fino a rompergli le ossa, nei miei occhi sento ardere scintille di fuoco che escono anche dal resto del mio corpo, lo brucio in un nano secondo e prima di trasformarlo definitivamente in cenere lo lacero in più parti con la spada che non aspettava altro che essere usata, una volta eliminato definitivamente appoggio la punta a terra aspettando gli altri demoni, i rinforzi, che sicuramente arriveranno.
Chissà cosa aspettano e se fra loro ce ne sarà uno in grado di farmi fuori facendo cessare tutta la confusione che provo dentro di me!
Ne dubito!
Il mio sguardo si posa ai miei piedi, artigliata alla mia caviglia c'è ancora la sua mano tagliata ricoperta dal sangue un po' suo un po' mio, il colore mi attira come succede ogni volta con qualsiasi cosa che sanguini per causa mia, sono strano agli occhi degli altri, forse non sono puro come dovrebbe essere un arcangelo del fuoco, il re della luce...tutti lo sanno ma si guardano bene dal dirmelo, i pochi che ci provano vengono cancellati all'istante; nessuno prova a cacciarmi dal paradiso perché sanno bene che non ci sarebbe nessuno in grado di farlo, ormai sono troppo forte per chiunque e Raphael che potrebbe contrastarmi...a lui non interessa cacciarmi, anzi dopo quello che mi ha detto oggi...che devo fare?
Ad ogni modo faccio comodo agli angeli, uccido i demoni mantenendo pulito ed incontaminato il paradiso...meglio di così!
Ma questo non mi aiuta a comprendermi come devo!
Soprappensiero raccolgo la mano del demone a comincio a fissare con occhi assenti il sangue che a gocce cola sul terreno.
Non capisco ed io odio non capire quando invece lo voglio!
Maledizione anche a lui!
Perché me l'ha detto ora?
Non potevamo rimanere come prima?
- Raphael...-
 Nell'istante in cui nomino a fior di labbra il tuo nome avverto altre presenze da sotto il terreno, nuove creature stanno venendo in superficie per combattermi...non li deluderò se vogliono semplicemente lottare un po' con me, non ho mai rifiutato il divertimento, loro in cambio dovranno farmi sfogare perché ne ho bisogno, ho bisogno di non pensare per un po' e se mi fermo non ne posso fare a meno.
Quando uno di loro per darmi il buon giorno mi graffia la guancia facendomi correre un rivoletto di sangue che arriva alle labbra, me le lecco e con un sorriso esaltato e sadico mi lascio invadere dalla furia come di consueto, non erano questi i patti, io li avrei lasciati combattere un po' con me come desideravano ma sono io che dovevo sfogarmi e così farò.
Mi alzo in volo e mentre con una mano stringo ancora la mia fedele e forte spada infiammata, nell'altra faccio nascere una sfera di fuoco pronta ad esplodere contro di loro appena lo deciderò; mi lascio circondare in silenzio e nell'attimo in cui mi attaccano tolgo la sicura al mio controllo già inesistente, la mia ira si libera insieme alle fiamme, l'eccitazione che solo uccidere esseri inferiori ed insignificanti mi dà, si espande trasformandomi in un'irrefrenabile furia.
Adesso tocca a me e 'fanculo tutti!


Rientro che è notte fonda e sono più o meno quasi tutti a dormire, alla fine l'ho tirata per le lunghe di proposito anche se non c'era  nessuno forte e alla mia altezza, ho provato a divertirmi ma non ci sono riuscito poi così bene se devo essere sincero!
Anzi non mi è piaciuto per nulla...per quanto io mi concentrassi nel combattere l'immagine e le parole di Raphael, quel grosso scemo chirurgo da strapazzo, mi occupavano la mente senza che io riuscissi a controllarle, ed è sempre per questo che sono riusciti anche a colpirmi qualche volta.
Che fastidio ste gocce di sangue che mi escono dalle ferite che ho alla guancia, alla caviglia, al petto e alla spalla, non mi fanno neppure male...io non le disinfetto! Che bisogno c'è? Non lo faccio neanche quando Raphael mi obbliga a farmi curare le rare volte che mi faccio male(che in realtà non sono affatto rare!)!
Vado in camera e mi tolgo la maglia a rete nera ormai rotta ancora più di prima, mi sfilo gli stivali di pelle e senza neppure buttarmi sul letto per provare a dormire mi avvio verso la finestra e spiegando le ali volo sul tetto del palazzo sedendomi sul cornicione di cemento che mi ha ospitato in molti momenti di indecisione e ricordi.
Come ora.
Mi passo una mano fra i capelli sbuffando, che palle...ma perché?
Eh, Raphael? Dovresti essere tu a rispondermi non io a trovare una risposta da solo!
Non puoi spiattellarmi i tuoi sentimenti in faccia e pretendere una risposta così su due piedi fissandomi con quei tuoi occhi blu grandi e distaccati da ogni cosa tranne che da me...
E i ricordi senza che io lo chiedessi mi arrivano implacabili, l'immagine di stamani mi torna alla mente, il palazzo del capo delle virtù, le ragazze che venivano e uscivano in continuazione finché non sono arrivato io che con le mie grida e le mie fiamme le  spaventavo tutte, Raphael che si è arrabbiato per un motivo che non  ho ancora capito e che mi ha bloccato contro il muro dicendomi che gli piacevo, io che gli chiedevo ingenuamente in che senso ed infine sempre lui che mi gridava che era innamorato di me.
Ma come è possibile?
Sul momento non ho neanche afferrato bene il concetto, infatti me ne sono stato incredibilmente in silenzio ed immobile...più che altro perché è strano vederlo così serio e arrabbiato contemporaneamente, è difficile che si scomponga per qualcosa, non ci sono molte cose che prende seriamente, che riescono ad interessarlo, soprattutto quando arrivo io e comincio a "sparare le mie solite scemenze" come le definisce lui stesso; quando irrompo nel suo ufficio sparando fuoco e fiamme facendo un casino dell'accidenti lui non mi caga mai...non capisco cosa gli sia preso stamani, assurdo, come è assurdo che alla sua domanda su cosa ne pensassi di lui io l'abbia prima colpito e poi me ne sia andato senza aggiungere altro.
Che cazzo mi è preso?
Anzi no, che cazzo gli è preso a lui...io non c'entro nulla porco cane!
Perché deve complicarmi la vita?
Non gli andava bene il rapporto che abbiamo?
Ma poi che rapporto è?
Io ho sempre odiato definirlo di amicizia, perché non volevo essere scambiato per amico di un chirurgo maniaco sessuale che ragiona con gli ormoni dimenticandosi del cervello, non capivo come potesse servirsi delle donne, esseri così superficiali ed inutili, ma non mi facevo domande, mi limitavo a non comprenderlo e non mi ha mai dato fastidio perché nemmeno lui mi giudicava, mi è sempre stato vicino in silenzio prendendomi in giro e facendomi incazzare.
Adesso cosa dovrei dirgli?
Cosa dovrei fare?
Che cacchio si aspetta da me?
Io sono fatto per combattere, per provocare guerre e distruzioni, per spaventare tutti, per stare in mezzo al fuoco, non di certo per riflettere sui miei sentimenti, l'ultima volta che l'ho fatto è stata quella volta del tradimento di mio fratello, e sono praticamente impazzito...se non fosse stato per Raphael non ne sarei uscito.
Già, gli devo un sacco di cose, ma il problema è che non so che pensare di lui, definire il nostro rapporto è così complicato ed inutile, guardarmi dentro è un impresa per me, inoltre mi sarei aspettato di tutto da Raphy fuorché una sua dichiarazione...a parte che non ne ho mai ricevute, ma appunto per questo ora non so come devo comportarmi, solitamente quando non so che fare vado sempre da lui che mi sa consigliare per ogni cosa, blatera di un sacco di cose megalomani usando grandi parolone complicate dandosi un sacco di arie per questo, ma almeno sa dirmi qualcosa.
Cavoli, è lui la mente fra noi due, io sono la forzo...è per questo che per combattere guerre e battaglie ci mettono sempre insieme; ora però non posso di sicuro andare da lui!
L'unica cosa è provare ad immaginare che mi direbbe, vediamo, lo conosco abbastanza da poterlo immaginare...no, non ci riesco, è troppo difficile visto che devo anche pensare a cosa provo per lui: non l'ho mai fatto e devo iniziare ora...ma ti pare possibile?
Si che è possibile visto che due semplici parole sue sono riuscite a mandarmi in crisi come se fosse stato mio fratello a parlarmi, ora che ci penso mi sono persino lasciato sorprendere(anche se per una frazione di secondo) da un demone rincoglionito e dagli altri suoi seguaci ancora più rincoglioniti di lui; almeno è servito a farmi sfogare un po', adesso sono più rilassato.
Il sangue ha smesso di uscire dalla ferita alla guancia, me ne accorgo passandoci una mano sopra, ce n'è poco ma mi ha sporcato ugualmente il palmo che per pulire lecco lentamente assaporandolo ad occhi chiusi.
E' buono il sangue, me ne rendo conto e non posso farci nulla, mi piace da sempre e non l'ho mai nascosto, mi dà una sensazione strana, di forza e beatitudine, mi sembra di riuscire a dominare qualunque cosa io voglia.
Faccio scorrere la lingua delicatamente sulla ferita alla spalla mantenendo gli occhi chiusi e un espressione di abbandono, continuo a leccare il mio sangue anche da lì mentre passo l'altra mano sul taglio al petto.
Ora sto bene e i dubbi di prima sono estremamente lontani eppure riesco a pensare a Raphael ugualmente senza sentirmi pesante e in confusione.
Sento la luce della luna colorarmi la pelle d'argento e i capelli ricadermi sul viso coprendomi il volto, la mano che mi sfiora il corpo non più dolorante, l'anima leggera e nella mente l'immagine di Raphael più bello che mai, non mi domando come mai mi sia uscita quella parola, non l'ho mai considerato bello ma forse in questa situazione e con questa atmosfera riesco ad essere veramente sincero, non posso fare a meno di te, dei momenti passati in tua compagnia, dei tuoi grandi occhi chiari, dei tuoi capelli che tieni sempre in ordine, sei ancora quello di sempre o sei cambiato?
Non voglio che tu cambi...
Io ti odio, perché sei troppo bello ti odio, perché non scompari, perché non ti uccidi, perché sei ancora quello che eri? Così non riesco a starti lontano, ad essere obiettivo con i miei sentimenti, a capirmi.
Mi sembra di impazzire, ti odio o ti amo come vorresti?
Ti odio e ti amo allo stesso tempo?
L'unica cosa che so è che non posso fare a meno di te...può bastarti?
Cosa mi rispondi?
Non sei qui con me ma potrei venire io da te e chiedertelo; eppure è strano, in questo istante se voglio ce la faccio a sentire anche le tue parole...una volta mi dicesti, non mi ricordo per quale occasione, queste esatte parole, non le ho mai dimenticate, mi hanno colpito molto, forse perché mi sono state di grande aiuto.
"Guarda, se avessi un colpo, un'opportunità per prendere qualcosa che hai sempre voluto,
 un momento,
 lo cattureresti o lo lasceresti scivolar via?"
Non capii subito cosa voleva dire, dove voleva arrivare, lui usava sempre parole difficili ed io non lo ascoltavo mai, ma quella volta me ne stetti in silenzio cercando di comprendere.
"meglio che catturi questo momento e speri che non passi oltre"
Ancora silenzio da parte mia, ero catturato de lui, dalle sue parole ma soprattutto dal tono della voce calda.
"il momento ti appartiene, meglio che non te lo lasci mai sfuggire.
 Hai un colpo solo, non perdere la tua occasione di spararlo,
 quest'occasione viene una volta nella vita,"
Compresi perfettamente ciò che voleva dirmi e non potevo che essere d'accordo, in fin dei conti è quello che ho sempre fatto anch'io, per questo non mi fermo mai a pensare prima di fare le cose, sono così impulsivo...se riflettessi potrebbe scivolar via l'occasione della mia vita, quel momento magico che è solo mio, poi potrei pentirmi per non averlo catturato, per non averlo fatto subito mio...in fin dei conti la mia esistenza non è così bella come altri potrebbero pensare, anzi è uno schifo ma mi limito a non pensarci e a vivere i momenti, a crearmeli da solo e a non farmi seghe mentali come fanno invece molti, odio piangermi addosso e quando l'ho fatto, quell'unica volta, per mio fratello per il suo tradimento non riuscivo più a perdonarmi, ed è stato ancora Raphael a tirarmi fuori dalla mia pazzia, in seguito non ci sono più ricaduto, la mia ossessione era semplicemente di battere una volta per tutte Lucifer e dimostrargli che nessuno nell'universo è più forte di me.
Ma per il resto è tutto così schifoso che è' meglio non farci caso e dedicarsi al colpo, all'occasione, al momento.
"amico, puoi fare qualsiasi cosa se lo decidi"
E' vero, basta deciderlo veramente ed io non sono mai stato indeciso, in ogni istante ho saputo cosa fare ed ho catturato i miei momenti, ora cosa mi prende?
Non so riconoscere più le occasioni mie da quelle che non lo sono?
Devo solo vedere se la voglio fare mia o no sta opportunità.
Che faccio?
Stare senza Raphael non ci penso nemmeno, lo odio o lo amo?
Che importanza ha?
Magari tutt'e due le cose, ciò che è certo è che provo qualcosa per quello scemo, come al solito sarà lui stesso a farmi capire cos'è ma questo solo se starò con lui.
Io intanto catturo il mio momento, poi vedrò cosa farne!
E' sempre così che ho fatto e non cambierò di sicuro ora!
Anzi glielo vado a dire subito, sarà pure tardi ma non me ne frega nulla, non posso aspettare!
E così come sono spiego le mie ali e senza indossare null'altro di quello che ho già (che si riduce a un paio di pantaloni corti di pelle nera!) spicco il volo verso casa sua.
So che brontolerà  come sempre per il solito casino che farò in piena notte ma tanto ormai ci siamo abituati!
Ora devo andare a prendere il mio momento!

FINE
 


 


 


 


 


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