Caro Diario
parte XII - a
di Rumiko
Furono tutti molto stupiti nel vedere che in effetti come avevano pensato,
la persona di cui si trattava era proprio la professoressa Mizuki. Eriol
le cedette il posto nella poltrona in cui era seduto, e con l'entrata
della donna si avviarono verso gli ultimi chiarimenti. Nel frattempo Yue
era uscito in giardino: mille pensieri gli giravano per la testa…provava
emozioni contrastanti; aveva ritrovato il suo amatissimo Clow, ma questi
si era praticamente rifatto un'altra vita, aveva altre due nuove creature
ai suoi ordini, e ora c'era anche qualcuno che amava e da cui era amato.
Si sentiva tradito, ferito, addolorato, e quando sentì Eriol dire che
nonostante la magia è comunque impossibile prevedere i sentimenti e
soprattutto l'amore, e lo vide voltarsi proprio verso di lui, l'essere
alato gli girò le spalle, con un gesto quasi di stizza: non voleva sentire
oltre di quelle parole che tanto lo facevano soffrire, e ancor più per il
fatto che provenivano da colui che aveva più amato nella sua vita e che
invece sembrava aver giocato coi suoi sentimenti, e si allontanò in un
angolo più appartato del giardino.
Finite tutte le spiegazioni, e mentre tutti gli altri si preparavano per
un meritato spuntino, Eriol lanciò un affettuoso e dolce sguardo verso Yue,
e pensò che era arrivato il momento di chiarire le cose anche con lui.
Aprì la grande finestra, e raggiunse il protettore, o meglio, quello che
Clow tanto tempo prima aveva eletto a giudice del futuro candidato padrone
delle carte, e lo invitò ad entrare. Yue gli era di spalle, ma voltandosi,
non essendo certo il suo pensiero più importante quello di fare uno
spuntino, puntandogli uno sguardo particolarmente tagliente addosso, gli
fece notare: "Non mi hai ancora risposto…perché non mi hai mai detto che
saresti resuscitato?" e aggiunse, con un tono di voce più afflitto:
"…cancellando perfino i ricordi…perché?"
Eriol pacatamente rispose: "Altrimenti tu avresti continuato a cercare
Clow…" e Yue, ora quasi disperatamente ribattè: "Certo! Se lo avessi
saputo, ti avrei cercato ovunque! Invece…come mai hai voluto che trovassi
una nuova padrona?"
Ora Eriol si fece un po' più serio e gli spiegò: "Anche se sono
resuscitato, io non sono più Clow…" a queste parole tutto il viso di Yue
sembrò assumere un'espressione come smarrita: il suo Clow, quello che
aveva pensato di aver rincontrato, in realtà…non era lui…e non l'avrebbe
più rivisto…mai più.
Eriol nel frattempo proseguì: "Certo, ho i ricordi di Clow, ma questo non
vuol dire che sia resuscitato.." , poi addolcendo lo sguardo e il tono
della voce disse ancora: "E' impossibile che una persona morta resusciti,
perciò Clow vi ha affidato a Sakura" Yue, che si era chinato verso il
ragazzo, ora cadde in ginocchio, soffrendo per quelle parole che gli
confermavano la triste verità, e abbassò la testa, come sconfitto e
rassegnato a quello che il destino gli aveva riservato. Eriol,
comprendendo ciò che stava provando, gli accarezzò il capo, e gli chiese:
"A te…non piace Sakura?"
Yue, ancora con la testa china, gli occhi chiusi e tanti risplendenti fili
argentei a coprirgli il volto, rispose con un filo di voce: "…non è che
non mi piace Sakura…"
Ora Eriol sorrise, non visto da Yue, e riprese a parlare: "Yue, sono molto
contento di essere venuto qui…perché ho potuto conoscere Sakura, e te e
Cerberus, i protettori creati da Clow…" , quindi fece una breve pausa, e
aggiunse: "E poi…è successa una cosa che non avevo previsto…" a queste
parole Yue alzò lo sguardo, cercando di capire cosa l'altro volesse dire.
"Il cuore della tua figura provvisoria…pensavo che a Yukito sarebbe
piaciuta Sakura perché è la padrona del suo vero aspetto, e che anche a
Sakura sarebbe piaciuto Yukito...però non è andata così: i sentimenti di
Yukito li conosci più di chiunque altro…infatti ha scelto il fratello di
Sakura…" In quel momento Yue non potè non pensare al ragazzo che ancora
riposava in una camera al piano di sopra, poi udì le ultime parole con cui
Eriol concluse ciò che aveva da dire: "…e la persona a cui Sakura tiene di
più, la conosceremo tra poco…"
Quando rientrarono, Yue non potè fare a meno di tornare nella stanza dove
era Touya, e rimase lì finchè non fu il momento di andare. Il tempo che
passò in quella stanza lo trascorse cercando di fare chiarezza in sé; nel
giro di poche ore aveva provato tante emozioni diverse e contrastanti, e
nei confronti di più persone. Eriol lo aveva fatto molto soffrire, prima
perché aveva creduto che fosse il suo adorato Clow, e che questi li avesse
crudelmente ingannati e traditi, e poi perché invece con le sue
rivelazioni aveva fatto crollare tutte le sue speranze di poter rivedere
il mago che tanto aveva amato, di poterlo riabbracciare, di poter di nuovo
mettere la propria vita al suo servizio…poi c'era quello che aveva provato
per Sakura al momento della battaglia: certo, come aveva detto a Eriol, la
ragazzina gli piaceva, e col passare del tempo in realtà le si era
affezionato sempre più, ma solo quando erano giunti a quello scontro
finale, solo quando si era trattato di rassicurarla, aiutarla, di dare la
forza al suo scettro, aveva realmente compreso quanto le volesse bene, e
quanto Sakura tenesse tantissimo non solo a Cerberus, ma anche a lui,
l'ultimo arrivato, quello che all'inizio non voleva accettarla, che
l'aveva attaccata e che aveva lottato con lei per non voler avere un
padrone diverso da Clow…Sakura nonostante tutto ciò, nonostante la sua
ostilità iniziale, lo aveva voluto, e non come servitore, ma come amico,
allo stesso modo in cui considerava Cerberus, dandogli lo stesso caldo e
profondo affetto che aveva per l'altro…
E infine c'era lui…
'I sentimenti di Yukito li conosci più di chiunque altro…' : quando, come
a conclusione dei pensieri in cui era sprofondato, volse lo sguardo
proprio verso Touya, gli tornarono subito in mente le parole di Eriol…certo
che conosceva i sentimenti di Yukito, anche se forse finora non era
riuscito ad accettarli del tutto, perché aveva sperato, desiderato e
creduto fortemente fino all'ultimo di poter finalmente ritrovare Clow, e
la differenza di ciò che lui provava da quello che provava Yukito, non
poche volte lo aveva dilaniato e tormentato nel profondo del suo cuore.
Dal momento in cui Touya gli aveva dato la propria forza, aveva sì,
provato riconoscenza e un po' di affetto per quel ragazzo, che si era dato
senza riserve a chi più amava per non farlo sparire, e quella volta lo
aveva anche ringraziato per quel grande gesto…però…però…forse era stato un
po' come per Sakura: non aveva voluto abbandonarsi totalmente all'amore
che Yukito provava per lui, pur se era stato costretto con un po' di
sofferenza ad accettarlo, e non di spontanea volontà, almeno non subito.
Infatti, così come gli era stato difficile all'inizio accettare la nuova
padrona, gli era anche stato difficile capire, subire l'amore tra i due
ragazzi: lui, Yue, amava Clow, non avrebbe dovuto tradirlo così, non
avrebbe dovuto permettere al suo aspetto provvisorio di amare un altro che
non fosse stato colui che invece lui amava, e non si era mai voluto
arrendere a questa realtà dei fatti….ma a quanto pareva aveva tentato di
resistere inutilmente; se ne era accorto anche nel pomeriggio: quando
Touya aveva perso i sensi, lui pur sapendo che era dovuto alla perdita
della sua forza, subito si era quasi preoccupato come avrebbe fatto Yukito.
Al momento non aveva avuto modo di analizzare ciò che aveva provato e il
perché, ma evidentemente l'amore di Yukito per quel ragazzo era davvero
troppo forte, e piano piano, molto probabilmente, era riuscito a
raggiungere e toccare anche alcune corde del suo cuore, del cuore di Yue…inoltre,
se Touya aveva accettato la sua presenza in Yukito, e amava il ragazzo
nonostante il suo essere non umano, perché anche lui non avrebbe potuto
aderire ai sentimenti di Yukito per l'altro? …infine, c'erano stati i
chiarimenti con Eriol: ormai sapeva, e ne era sicuro, purtroppo, che nella
sua vita non avrebbe più potuto rincontrare Clow; e questa certezza lo
aveva raggiunto, colpito e atterrito con una chiarezza e una crudeltà
disarmanti: gli sarebbe rimasto difficile per un po' di tempo uscire da
quel dolore, dopo che il mondo di desideri e speranze in cui aveva
rinchiuso tutto il suo amore per il potente mago si era frantumato nel
giro di pochi attimi, però…forse la risposta era lì, vicina, a portata di
mano: così come aveva accettato prima e amato poi la sua nuova padrona,
dal momento in cui si sarebbe ripreso avrebbe anche amato una persona che
non fosse il suo Clow, e di questi avrebbe conservato per sempre in un
angolo della sua anima il dolce ricordo. Prima, tanto tempo fa, il suo
padrone e colui che amava erano la stessa persona…ora il suo padrone era
una ragazzina…e la persona che probabilmente avrebbe amato… beh…Guardò di
nuovo Touya, e tirando un respiro di sollievo misto a un po' di
rassegnazione, gli sorrise affettuosamente…già, la persona che avrebbe
amato sarebbe stata sicuramente il fratello di quella ragazzina…
Quando la serata a casa di Eriol terminò, questi si preoccupò di
riaccompagnare a casa il papà di Sakura, mentre Yue e Sakura, accompagnati
anche da Tomoyo e Li portarono Touya a casa di Yuki, che tornato al suo
aspetto umano, come sempre non ricordandosi nulla, chiese a Sakura cosa
fosse successo…Sakura a grandi linee glielo spiegò, anche se si trovò un
po' impacciata nel farlo, ma stavolta volendo essere sincera col ragazzo,
e poi chiese a Yuki di prendersi cura del fratello.
Yuki, rimasto solo con Touya, gli si stese accanto, abbracciandolo
delicatamente, pronto a cogliere ogni segnale che avesse percepito
nell'altro; Touya poteva aver bisogno di lui da un momento all'altro, e
nel mentre riflettè su tutto ciò che Sakura gli aveva spiegato: ora aveva
compreso meglio chi era il suo altro aspetto, Yue, e anche tutti gli
accadimenti e strani fenomeni che bene o male li avevano coinvolti tutti
negli ultimi tre, quasi quattro anni….ma ben presto fu distratto da questi
pensieri dal risveglio di Touya. Il ragazzo si mosse lentamente e accanto
a lui Yuki si sollevò sul busto e lo guardò negli occhi mentre l'altro li
apriva. Touya vedendolo gli sorrise e gli accarezzò con una mano una
guancia, e Yuki vi pose sopra la propria, proprio come nel giorno in cui
si erano ritrovati dopo che Touya gli aveva dato la sua forza. Yuki gli
chiese sussurrando: "Tutto bene?"
"Mhhh…mai stato meglio, ho dormito beniss…ehi, ma che ore sono?"
"Credo che siano le 9 o 10 di sera…hai fame?"
"Direi di sì…ma…cosa è succ…no, aspetta: Sakura? Dov'è? Sta bene?" chiese
il moro con tono un po' più allarmato.
"Sì, sì, ora sta bene…ed è tutto finito, ma ti spiegherò poi, avremo
tempo…ora tu fai con comodo, io vado a preparare qualcosa, ok?" gli
rispose l'altro tranquillizzandolo.
"Sì"
Quindi Yuki lo lasciò dopo un dolce bacio e andò di sotto a darsi da fare
per cena, mentre Touya rimase ancora un po' a letto, dopo di che andò a
fare una bella doccia, che lo rimise definitivamente in sesto. Quando Yuki
lo sentì arrivare al piano di sotto, mentre era ai fornelli, voltando solo
il capo e vedendolo notò subito il cambiamento e gli disse sorridente:
"Vedo che ci siamo ripresi alla grande, eh?"
"Già, devo aver dormito per parecchie ore…" poi gli si avvicinò a passi
felpati, come quelli di un felino che prende di mira la sua preda e con
uno sguardo che poteva significare tutto, aggiunse: "Credo proprio che
stanotte non dormirò moltissimo, sai?" , quindi lo abbracciò da dietro e
premendoglisi lievemente addosso lo baciò sul collo. Yuki sorrise per il
gesto e sollevato un braccio e portata una mano ad accarezzare la nuca
dell'amato, girò il viso verso di lui in cerca di un profondo bacio, poi
gli disse sulle labbra: "Ma prima di NON dormire, non credi sia meglio
mangiare?"
Touya sorrise e lo lasciò terminare, anzi, lo aiutò, poi si misero a
tavola. Qui Yuki gli raccontò più o meno cosa aveva capito di ciò che gli
aveva detto Sakura, e Touya si ripromise di indagare più a fondo,
chiedendo quando ne avesse avuto occasione ulteriori spiegazioni alla
sorella, che ormai non avrebbe avuto da nascondere più nulla a nessuno dei
due. Arrivarono presto le 11 e mezza, e dopo aver sparecchiato e
riordinato, decisero di andare a letto, nonostante Touya in realtà, come
aveva detto, non avesse molto sonno, ma comunque intanto Yuki avrebbe
fatto la doccia; ed in effetti per quando finì e si apprestarono a dormire
erano intorno alla mezzanotte passata. Entrò in camera e vide Touya di
spalle a lui, steso su di un fianco: era rivolto verso la finestra
semiaperta; nonostante fossero i primi giorni di settembre e avesse un po'
rinfrescato, era comunque ancora abbastanza caldo, e probabilmente il
ragazzo si stava godendo la leggera fresca brezza che entrava appena
dall'anta lasciata aperta. Yuki gli andò vicino e si stese anche lui di
fianco, dietro a lui, accavallando una gamba sulle sue e abbracciandolo
alla vita. Touya lo accolse quasi facendo le fusa e posando le proprie
mani su quelle dell'altro. Le dita di Yuki però rimasero ferme solo per
poco, perché iniziarono lentamente e dolcemente a scorrere lungo tutto il
busto del moretto, accarezzandogli i muscoli dell'addome, i fianchi, poi
salirono fino all'ampio petto e al collo, dove lo baciò dietro l'orecchio;
dopo, fece al contrario il percorso con le mani, e tornò a farle scorrere
su e giù, su e giù, a godere del calore e della consistenza di tutta
quella pelle. Ad un certo punto iniziò anche a muovere leggermente la
gamba che teneva accavallata sopra quelle di Touya, e questo provocò anche
un lieve sfregamento del bacino di quest'ultimo con lo stesso inguine di
Yuki, il quale iniziò a rendere un po' più consistenti i tocchi sulla
pelle dell'altro, e mentre tornava per l'ennesima volta al petto del
compagno, cominciò a stuzzicargli coi soli polpastrelli i capezzoli,
facendo scorrere su di essi le punte delle dita su e giù, e poi in
movimenti circolari, per poi stringerli un po' più forte ogni tanto tra i
pollici e gli indici, e portarli così piano piano a ergersi e indurirsi.
Touya, dopo essersi goduto le prime piacevoli carezze, ora chiuse gli
occhi e iniziò a mugolare e ad avere il respiro un po' più accelerato,
sentendo le prime scosse di piacere attraversarlo: nella maggior parte dei
casi era lui che iniziava o conduceva il gioco, ma gli piaceva anche
quando era Yuki a farlo…e per la prima volta gli venne in mente un'idea…o
meglio, un desiderio, una cosa a cui più volte aveva pensato e che man
mano subiva quel trattamento si faceva ora sempre più avanti nella sua
mente…rispondendo ai tocchi di Yuki, e volendolo provocare a sua volta,
iniziò a spingere con più determinazione il proprio fondoschiena contro le
anche dell'altro, stando ben attendo a sfregarglisi in particolar modo
nella zona del basso ventre. Ben presto anche Yuki iniziò ad avere il
respiro affannato, che Touya sentiva sul collo, mentre i tocchi delle mani
del compagno sembravano essere sempre più ardenti e i movimenti dei loro
corpi sempre più accentuati. Dopo un po' di quel reciproco stuzzicarsi
Touya percepì il membro di Yuki cominciare a svegliarsi, e vi si strusciò
contro con più forza: gli piaceva quella sensazione finora mai provata
lungo la piega che separava le sue natiche, e fu percorso da alcuni
brividi nel sentire il sesso già caldo e semieretto dell'altro contrò di
sè, e quando anche Yuki rispose aumentando le sue spinte e gli insistenti
tocchi delle sue dita su tutto il corpo dell'altro, che ora lo
brancicavano, palpavano, stringevano, massaggiavano, Touya emise il primo
gemito di piacere. Rallentando i suoi movimenti, voltò appena il capo
verso Yuki, ne cercò la bocca, trovandola e invadendola dolcemente, ma con
decisione, facendo scorrere, giocare, danzare la propria lingua con quella
dell'altro, assaggiandone per l'ennesima volta il dolce sapore. Quando si
staccarono, gli sussurrò all'orecchio il suo desiderio; Yuki ne rimase
stupito, cercò di opporsi, ma Touya fermò le sue parole con un altro bacio
mozzafiato che lo convinse. Yuki era molto emozionato e quasi intimorito
per ciò che si apprestava a compiere; non l'avevano mai fatto in quel modo
e soprattutto era Touya che sapeva come portarlo al piacere per poi farlo
godere e far godere entrambi…ma ora quella richiesta: toccava a lui, e
avrebbe fatto del suo meglio, per ricambiare Touya di tutte le volte in
cui gli aveva dato amore e piacere, e per essere stato sempre attento e
non avergli mai, mai, fatto male…per prima cosa si tolse i boxer, e
lentamente tolse i boxer anche a Touya, attento a far sfregare la stoffa
dell'indumento lentamente lungo tutto il membro, tanto per iniziare a
stimolarlo, quindi fece mettere Touya supino e riprese a baciarlo e
stavolta a percorrere il suo corpo non solo con le dita, ma anche con le
labbra e con la lingua, disseminando baci umidi e sottili scie di saliva,
e ancora piccoli delicati morsi un po' ovunque. Scese lentamente giù,
sempre più giù, e quando giunse allo stomaco gli penetrò con la lingua
l'ombelico, provocandogli una forte scossa di piacere e un lieve sussulto.
Quindi andò ancora più giù, costellando il tratto che univa l'ombelico al
sesso di minuscoli baci e lappate, e quando arrivò all'organo che ora era
quasi del tutto eretto, lo baciò alla base, poi scese a baciargli i
testicoli che si stavano lentamente contraendo, e quindi tornò sulla
virilità, la cui punta iniziava a fare capolino; Yuki gliela scoprì del
tutto con le dita di una mano, e iniziò a titillarla appena, con fugaci
leccate, tenendo tutto il resto del membro nel pugno della mano. Touya
mugolava di piacere, e godeva ancora di più solo al pensiero di quello che
sapeva sarebbe arrivato dopo; sentì ad un tratto tutto il calore del suo
corpo e tutto il piacere concentrarsi nel suo basso ventre: riaprì gli
occhi che aveva chiuso, e vide attraverso la luce che passava dalla
finestra il suo pene, ora lucido, che a ritmo regolare scompariva e
riappariva tra le labbra di Yuki, che lo stava meravigliosamente
lavorando. Il ragazzo lo sentì nella sua cavità orale diventare sempre più
bollente e turgido, e quando ritenne che era abbastanza pronto, se ne
staccò e si mise a cavalcioni su Touya, poi si chinò su di lui, e Touya lo
attirò a sé per un bacio passionale e molto, molto profondo, assaggiando
nella bocca dell'altro parte del proprio sapore. Durante quel bacio, Yuki
strofinò le proprie natiche contro la dura asta dell'altro, e le proprie
dita sui capezzoli, facendo sobbalzare Touya per il godimento e
accogliendo nella sua bocca il suo gemito di piacere. Contro quello
strofinamento la sua apertura palpitò, quasi come segno che aveva
riconosciuto l'unico che ne era e ne sarebbe sempre stato l'ospite, e il
ragazzo avrebbe davvero voluto accoglierlo…ma era altro ciò che Touya gli
aveva chiesto. Scese quindi dal corpo del compagno, gli si stese di nuovo
di fianco, fece girare anche lui di fianco, come stavano prima, e iniziò
ora a baciargli la schiena e ad accarezzargliela, fino a giungere alle
natiche; gliele allargò delicatamente, e vi inserì la lingua, alla ricerca
del foro nascosto. Trovatolo, cominciò a dare leggere lappate per
inumidirglielo, mentre Touya riprendeva a respirare più affannosamente e a
mugolare leggermente e si mosse in modo da dargli un po' più di spazio,
piegando una gamba: non aveva mai provato nulla del genere, ed era
qualcosa che gli dava intense fitte, e gli faceva desiderare ancora di
più. Yuki, per farlo rilassare, e provando una cosa che a lui piaceva da
impazzire, fece scorrere la lingua sul tratto di pelle che portava ai
testicoli: sentì Touya emettere un verso un po' più forte, e pensò che
evidentemente anche a lui piaceva quel trattamento. Lungo quel percorso,
al termine, raggiunse anche le due piccole rotondità e le leccò
velocemente, per poi baciarne il punto di attaccatura con il sesso.
Intanto aveva anche tentato di inserire un primo dito nella fessura e pur
se questa aveva avuto una lieve contrazione, aveva iniziato una
penetrazione superficiale: tornando con la bocca su di essa, estrasse quel
dito, strappando a Touya un lamento di insoddisfazione e riprese il lavoro
con la lingua. Sentì l'anello allargarsi a quell'intrusione umida, per poi
restringersi intorno ad essa: Touya stava morendo di goduria, e avrebbe
voluto sentirsi frugare fino in profondità, ma secondo Yuki era ancora
troppo presto, doveva farlo rilassare ancora di più, mentre comunque
sentiva anche la propria virilità ora molto, molto tesa e ormai pronta.
Continuando a stimolarlo in quel modo, gli prese il già rigido pene in
mano e cominciò a masturbarlo: intendeva andare piano e ogni volta che
andava e veniva con la mano, cercava di penetrare anche più in profondità
col proprio umido muscolo; ma capì che Touya voleva di più, e subito,
perché il moro iniziò ad andare incontro ai movimenti della sua mano con
particolare veemenza, e allo stesso tempo a cercare sempre di più quella
lingua che lo stava portando all'estasi. Dondolò più e più volte avanti e
dietro, dando le ultime spinte in modo sconnesso, finchè il suo sesso
ormai incandescente e bagnato di piacere non tremolò e vibrò nella mano
dell'amante, venendo in essa in caldi getti. A quella reazione l'asta di
Yuki ebbe come uno scatto e si irrigidì ancora di più, fino a diventare
quasi dolorante, quindi il ragazzo si stese di nuovo lungo tutto il corpo
affannato del compagno, e mentre con la mano libera, chinato verso il suo
volto, gli scostava via i capelli umidi dalla fronte, con le dita di
quella bagnata di seme, cominciò a penetrarlo per un ultimo preliminare.
Le dita entrarono facilmente, essendo già stato preparato il foro per
l'intrusione, e Touya, mentre si riprendeva lentamente dall'orgasmo appena
avuto, si sentì ora piacevolmente allargare, massaggiare, e ulteriormente
stimolare. Yuki, ancora curvo sul suo viso, lo vedeva muoversi e
contorcersi contro quella fonte di godimento, gli occhi socchiusi, le
labbra lambite ogni tanto dalla lingua, il respiro affannato, mentre lui
muoveva avanti e indietro le dita, le roteava, cercava di spingerle sempre
più a fondo…ispezionò, frugò, cercò quel punto particolare che sapeva
doveva esserci, e quando lo trovò, vide Touya allargare gli occhi, avere
una specie di scatto di piacere, e gettare indietro la testa in un grido
muto. Yuki allora fermò le dita, gli accarezzò la fronte, mentre Touya
riapriva gli occhi e lo attirava a sé per baciarlo con fremente desiderio.
Senza dirsi nulla, Yuki vide il bruciante sguardo che l'altro gli lanciò,
e capì che era arrivato il momento. Si stesero di nuovo di fianco, poi
Yuki invitò Touya con il tocco di una mano a sollevare di nuovo la gamba,
e tolte le dita dal foro, iniziò a inserirvi il suo membro, in un'
avanzata lenta, il più dolce possibile, sentendosi amorevolmente accolto,
voluto, desiderato dal bollente, caldo, stretto, umido canale dell'altro.
Una volta riuscito ad arrivare fino in fondo, cominciò a ritrarsi e
riaffondare, sempre dolcemente, mentre Touya si sentiva finalmente
meravigliosamente riempito, completo, e in riconoscenza iniziò a
ondeggiare e muoversi allo stesso ritmo e con la stessa armonia data da
Yuki, ad allargare e restringere a tempo il proprio anello, cercando di
risucchiare sempre di più in sé il sesso dell'amante. Fu una danza
accompagnata dal leggero fruscio delle coperte e dai loro respiri
affannati, sinuosa, ammaliante, delicata, fino quasi all'ultimo, che solo
con le ultime spinte divenne un po' più selvaggia, essendo finalmente Yuki
giunto a battere e a dare piccoli colpi in sequenza lì dove Touya provava
più piacere, cosa che li portò in breve all'estasi, mugolando e gemendo ad
ogni movimento di Yuki dentro il moretto e infine facendolo venire dentro
di lui, con un intenso lamento di soddisfazione. Touya si sentì per la
prima volta invaso da quelli che gli sembrò bollenti fiotti di seme, e ne
provò un estremo piacere, li sentì dilagare e diffondersi dentro di sé,
come a volergli raggiungere ogni cellula del corpo, e perfino l'anima; nel
frattempo la sua virilità, stimolata dal massaggio interno del pene del
suo ragazzo si era risvegliata, e quando Yuki uscì dal suo corpo, se ne
accorse. Si diede pochi secondi per riprendersi e poi si rituffò su quell'asta
che chiedeva un'altra volta soddisfazione. Prese un po' del seme rimasto
sul proprio sesso e iniziò con esso a lubrificare quello dell'amato
masturbandolo a piena mano mentre gli leccava e baciava i testicoli di
nuovo contratti, quindi vi tornò con bocca, labbra e lingua, prima
stuzzicandone la punta e il piccolo forellino all'estremità, dal quale
sarebbe uscito il nettare che tanto gli piaceva, e poi prendendone il più
possibile dentro, allontanandosene, leccandolo per tutta la lunghezza e
tornando letteralmente a inghiottirlo e divorarlo voglioso e affamato.
Touya portò le proprie mani sul capo del ragazzo, e riprese a dimenarsi
sotto quelle attenzioni, allargò le gambe e chiuse gli occhi, il suo petto
ansante per il respiro accelerato, e tutto il suo corpo imperlato di
sudore. Ad un tratto sentì Yuki fermarsi, e lo guardò: il ragazzo lo stava
fissando con uno sguardo furbesco, che poche volte gli aveva visto in
viso, e teneva fra le labbra solo il glande, giusto per mantenere alta
l'eccitazione dell'altro e stuzzicarlo. Touya capì l'invito, e tenendo
fermo con le proprie mani il capo del compagno, iniziò a far ondeggiare le
anche verso l'altro e a penetrarlo, mentre Yuki si godeva quello
sfregamento contro il proprio palato, la propria lingua e le proprie
labbra. I colpi di Touya divennero sempre più veloci e profondi, arrivò ad
affondargli dentro quasi del tutto, e il sentirsi completamente circondato
da quelle pareti umide e calde, stretto da quelle labbra, languidamente
accarezzato da quella lingua e lievemente graffiato dalla ruvidezza del
palato, ben presto lo portarono di nuovo all'apice, e venne con violenti
sussulti, in forti getti, inarcando la schiena, gettando indietro la
testa, facendo uscire versi strozzati dalla gola, mentre afferrava con più
forza i capelli di Yuki e gli riversava dentro tutto il suo intenso,
stordente piacere, e Yuki, il respiro ormai pesante, si godeva quell'invasione
succhiando, inghiottento quasi a sorsate, non permettendo a una sola
goccia di andare sprecata. Poi Touya, con le ultime forze, affannato e
quasi in un bagno di sudore, allentando la presa delle sue mani, invitò
Yuki a raggiungere il suo volto, gli leccò e baciò le labbra gonfie e
infuocate, e infine lo invase con la lingua, di nuovo alla ricerca del
proprio sapore, che stavolta sentì più consistente di poco prima, e che
raccolse e condivise con l'altro, le cui cavità e lingua erano ancora più
umide e scivolose per quanto ricevuto poco prima. Yuki ricambiò con
passione il bacio, e a lungo, accarezzandogli i capelli bagnati, e
sentendo le mani di Touya scorrere lungo la sua schiena e il suo collo;
quindi, al momento in cui si separarono lo baciò lievemente sul collo,
assaporandone il gusto salato, gli posò il capo sul petto umido e cercò
con una sua mano una di Touya, che la allacciò alla sua affettuosamente e
sospirando di appagamento: non si erano detti nulla per tutto il tempo, e
non si dissero nulla, ma i loro corpi avevano comunicato più e meglio di
ogni altra parola la loro passione, e ora, soddisfatti e appagati, stesi
uno sull'altro, le mani strette, le dita intrecciate, più di ogni altra
cosa comunicavano l'uno all'altro la reciproca presenza, vicinanza, e il
profondo affetto, amore.
La mattina dopo si svegliarono piuttosto presto, perché Touya prima di
andare a scuola doveva passare a casa; arrivati qui, incrociarono Sakura
che sfrecciava via da casa per correre a scuola, e una volta entrati
incontrarono anche il signor Kinomoto che stava per uscire: Touya notò con
sollievo che dopo gli avvenimenti del giorno precedente suo padre stava
bene e non sembrava averne risentito; anzi, sembrava particolarmente
felice ma non ebbe tempo di parlarne meglio perché l'uomo sarebbe dovuto
andare via nel giro di pochi minuti, però disse loro se per quel giorno e
fino a che non fosse tornato la sera avrebbero potuto restare in casa dopo
la scuola per badare a Sakura, che altrimenti sarebbe rimasta sola. Mentre
usciva e li salutava fu Touya a chiedergli se quella sera stessa avrebbero
potuto parlare di una cosa piuttosto importante e l'uomo sorridendo
gentile disse di sì: i due ragazzi avevano deciso proprio quella mattina,
dopo un dolce risveglio, di parlare del loro rapporto e del loro desiderio
di una vita insieme alla famiglia di Touya, non volendo più attendere
tanto oltre il momento di andare a vivere da Yuki; più passavano i giorni,
più diventavano numerose le notti trascorse insieme, e più ne sentivano il
forte bisogno, e anche se dai giorni della vacanza fino a quel momento non
avevano potuto risistemare almeno in parte la casa come avrebbero voluto,
pur avendo buttato giù diverse idee, ormai questo non importava più:
quello lo avrebbero fatto più avanti, piano piano, nel tempo libero; ora
ciò che più volevano era realizzare quel loro sogno di vita comune.
A scuola, durante la pausa pranzo, la Akizuki ancora una volta riuscì a
scovarli mentre erano a mangiare in giardino, con ennesimo disappunto di
Touya e divertimento di Yuki, il quale fra l'altro tutte le volte non
poteva che fare complimenti alle doti culinarie della ragazza, apprezzando
molto tutte le prelibatezze da lei preparate. Dopo le lezioni Touya
rientrò a casa prima di Sakura, non avendo per quel giorno impegni con le
attività di club o altro, e Yuki prima di andare da lui fece un salto a
casa sua, mentre la ragazza tornò prima che arrivasse Yuki e dopo il
fratello, salutandolo velocemente e precipitandosi subito in camera. Touya
vide subito, nonostante il saluto fugace, che era diversa dal solito…era
come mai l'aveva vista finora, e intuì cosa poteva esserle successo: tutta
colpa di quel ragazzino, molto probabilmente….più tardi ne parlò anche a
Yuki, che a volte era abbastanza sveglio nel comprendere le cose, ma altre
volte era…ehm… piuttosto lento…stavano preparando alcuni piatti e pentole
in cucina per cena, quando fu Yuki a iniziare il discorso: "Sai che la
professoressa Mizuki è tornata?"
"Sì". In effetti si ricordava che Yuki la sera prima gliene aveva
accennato, quindi aggiunse: "Lei conosceva Hiiragisawa, e lui si chiamava
Clow Leed, vero? E combinava un sacco di guai…" concluse sospirando, e
ricordando tutto ciò che proprio a causa di quel mago avevano passato. Ma
Yuki rispose con tono conciliante e sorridendo: "Però credo che dovrei
ringraziarlo, visto che è stato lui ad aver creato la mia vera figura…per
questo ho potuto incontrare te e Sakura…" Touya ora addolcì la sua
espressione e senza dire nulla gli lanciò uno sguardo di tenero affetto.
Poi Yuki a proposito della ragazza chiese: "Sakura è chiusa nella sua
stanza?" Il moro rispose con tono un po' seccato: "E' lì da quando è
tornata da scuola…" , quindi l'altro ribattè preoccupato: "E' successo
qualcosa?"
"Sì, oggi…" , al che Yuki insistette: "Touya, ma tu lo sai?" Touya si fece
serio e disse: "Sì, lo so da un po' di tempo…e so anche che cosa
succederà….per questo quel ragazzino non mi è mai piaciuto…"
Yuki ora capì che si trattava di Li, e gli sorrise dolcemente: gli faceva
sempre tenerezza vedere e sentire quanto il suo ragazzo tenesse alla
sorella, e per fargli capire che comunque lui gli era vicino e lo
comprendeva lo abbracciò affettuosamente.
Per la cena attesero che rientrasse il signor Kinomoto, e intanto anche
Sakura era scesa: sembrava ancora un po' preoccupata, impensierita, ma
comunque stava bene. Prima che arrivasse l'uomo i due ragazzi le
comunicarono che la sera stessa avrebbero parlato di loro e delle loro
intenzioni al padre, e la ragazzina ne fu contenta: sapeva da tempo cosa
legasse i due giovani, lo aveva capito ancora prima di quel giorno della
festa a scuola, e lo aveva accettato tranquillamente, perché li vedeva
bene insieme, e molto felici, e a sua volta non poteva che esserne anche
lei felice, e li ringraziò anche per aver deciso di dirlo a lei prima di
tutti, e li abbracciò e si congratulò calorosamente. Quando anche il
signor Kinomoto arrivò, gustarono tutti insieme la deliziosa cenetta
preparata dai due ragazzi, quindi una volta sparecchiato e riordinato il
tutto tutti quanti insieme, Sakura andò ben presto a dormire: un po' era
per la stanchezza e per quello che ancora la turbava, circa la
dichiarazione di Sahoran ricevuta in giornata, e un po' era perché
riteneva che fosse meglio lasciar soli i due ragazzi e suo padre, che
avrebbero dovuto parlare di una cosa piuttosto importante. I tre, una
volta data la buona notte a Sakura, si sedettero in salotto, l'uomo su una
poltrona e Touya e Yuki sul divano, e il signor Kinomoto chiese loro cosa
ci fosse, e fece parlare il figlio per tutto il tempo, ascoltando fino
all'ultimo e con attenzione. Touya iniziò a raccontare a grandi linee
della sua amicizia con Yuki, di come poi nel tempo avesse iniziato a
sentire qualcosa di più e di diverso per il ragazzo, e di come anche Yuki
avesse iniziato a provare le stesse cose per lui, e quindi di come
avessero scoperto il reciproco amore: non gli parlò di tutta la vicenda di
Yue e del fatto che gli aveva dato la sua forza, né tirò in ballo tutti
gli altri eventi e avvenimenti a questo collegati…semplicemente disse che
in un momento di particolare bisogno aveva aiutato Yuki, e questo li aveva
fatti avvicinare ancora più di prima e scoprire l'un l'altro i loro
sentimenti, e che era stato quello il giorno in cui si erano messi
insieme. Poi proseguì, raccontando di come stessero bene e fossero felici,
e infine quando giunse ad uno dei punti più cruciali, prese Yuki per mano,
che per tutto il tempo gli aveva offerto la sua incoraggiante presenza, ed
espresse al padre il suo, il loro desiderio. Quando il discorso terminò,
fu la volta dei due ragazzi ascoltare il signor Kinomoto, che in realtà
non era rimasto troppo sorpreso dalla rivelazione, avendo capito quale
profonda amicizia li avesse da sempre legati, ma all'inizio dovette
ammonirli e avvisarli del fatto che una tale relazione, un rapporto come
il loro poteva non sempre essere ben accettato e spesso non sarebbe stato
facile, ma mentre parlava rivide apparire accanto a sé, come la mattina,
Nadeshiko, sorridente, che si sedette su un bracciolo della poltrona e con
un gesto di invito a proseguire gli avvolse delicatamente un braccio
intorno alle spalle. Cambiando un po' il tono del discorso e addolcendo la
propria voce, l'uomo disse anche ai due giovani che comunque li capiva,
perché anche lui e Nadeshiko avevano dovuto affrontare molti ostacoli per
giungere al matrimonio e vivere felicemente la loro vita insieme: nel loro
caso i problemi erano stati un po' la differenza di età, ma anche lo
scandalo che aveva suscitato il fatto che lui fosse professore e lei
ancora una sua alunna, e infine il grado sociale e la provenienza
sconosciuta di lui, contro quella di più elevata classe di lei, e di
conseguenza l'accanita opposizione della famiglia della ragazza, che però
lo amava così tanto da aver voluto sacrificare un futuro che sarebbe stato
ben più ricco e promettente. E nonostante tutte le difficoltà, concluse,
erano stati felici, e non avevano avuto fino all'ultimo modo o motivo di
essersi pentiti della loro scelta o di aver rimpianto un solo giorno di
vita insieme. Quindi guardò affettuosamente negli occhi suo figlio e il
ragazzo che amava, e come a voler dir loro che comprendeva il loro
desiderio e accettava la loro decisione, augurò loro di essere felici
d'ora in poi quanto lo erano stati lui e sua moglie, la quale sorrise
dolcemente mentre il marito abbracciava prima il figlio e poi Yuki, per
poi raggiungerlo ed essere accolta delicatamente tra le sue braccia con un
lieve bacio, una volta che i due giovani se ne furono andati.
Yuki e Touya erano felicissimi, e per strada stavano parlando di quanto
appena accaduto: "Non ci posso credere…finalmente…quanto ho atteso questo
momento.." disse Yuki con voce sognante. Touya guardandolo quasi divertito
rispose: "Visto? Immaginavo che mio padre avesse capito qualcosa, e che
avrebbe compreso i nostri sentimenti…proprio come pensavo, anche la sua
storia con la mamma è stata sofferta, ma poi alla fine sono stati felici…"
"Già…" gli disse Yuki, ripensando agli ostacoli e sofferenze che anche
loro due avevano dovuto superare prima di trovarsi definitivamente, pur se
erano stati di altra natura…e se ne avessero dovuti affrontare altri in
futuro sapevano che avrebbero avuto l'appoggio e l'aiuto di persone che
volevano loro un bene profondo, e che non li avrebbero mai abbandonati, e
questo li rendeva ancor più sereni e tranquilli. Poi il ragazzo prese per
mano il moro, e senza aggiungere nulla si avviarono verso quella che da
quel momento in poi sarebbe stata la loro casa. Appena arrivati fecero la
doccia, prima Yuki e poi Touya, e mentre era il turno di questi, il primo
si mise seduto a letto, la schiena contro la spalliera, e le gambe distese
a leggere un libro. Quando Touya rientrò in camera, avvolto solo da un
asciugamano, dato che per l'idea che gli era venuta sarebbe stato inutile
mettere un qualche indumento, avvicinandosi a Yuki e vedendolo intento
nella lettura lo apostrofò in tono scherzoso: "Cos'è? E' la nostra prima
notte nella nostra casa e ti metti a leggere libri?" poi salendo in
ginocchio sul letto, sedutosi a cavalcioni sul ragazzo, gli tolse gli
occhiali, gli prese il libro e lo appoggiò su un basso mobile lì accanto,
e dopo averlo baciato gli disse, provocante e divertito: "Non vogliamo
festeggiare l'occasione?"
"Mhhh…direi di sì…mi trovo pienamente d'accordo…" gli rispose Yuki con
aria anche lui divertita, quindi aggiunse: "Dai, vieni qui…" e presolo
delicatamente con le sue sottili dita per i fianchi, lo fece sollevare
dalle proprie gambe e avvicinare a sé, quindi iniziò a massaggiargli
lentamente le cosce sotto l'asciugamano che il ragazzo aveva alla vita,
per poi slegarglielo con gesti che crearono attesa nell'altro.
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