Caro Diario
parte XI - b
di Rumiko
Quindi il giorno dopo andarono solo il mattino in spiaggia, tornando a
casa per pranzo, e dopo sistemarono i bagagli per il giorno successivo,
lasciando fuori solo le cose che gli sarebbero servite per la sera e per
la notte, e prepararono cibi e bevande e quant'altro si srebbero portati
dietro nel tardo pomeriggio. Decisero di avviarsi verso il tramonto, per
poter cenare ancora con la luce del sole, e così in effetti fecero. Dopo
mangiato si stesero a contemplare la volta stellata come l'anno
precedente, con la sola differenza che stavolta le loro mani non si
limitavano a sfiorarsi, ma erano strette, allacciate, come da tempo ormai
erano le loro anime. Però, come l'anno prima non parlarono molto, ma si
godettero in silenzio quello spettacolo della natura e il rumore del mare
che placido andava e veniva nel suo incessante movimento. Ad un tratto a
Touya venne un'idea: "Yuki?" sussurrò.
"Sì?"
"Che ne diresti più tardi di fare il bagno?"
"Ma non prenderemo freddo?"
"Abbiamo portato degli asciugamano in più per sicurezza, ricordi? Potremmo
usare quelli per asciugarci, e poi abbiamo le coperte per stare caldi,
dai…penso che sarà molto bello, no?"
Yuki sorrise divertito: al suo ragazzo venivano sempre certe di quelle
idee!!! Però gli sarebbe piaciuto in effetti; era un'esperienza che non
aveva mai fatto, e sarebbe stata speciale: l'avrebbe condivisa con chi più
amava al mondo, quindi alla fine accettò, rendendo molto felice Touya.
Dopo un paio d'ore che erano stesi, ancora in silenzio e nella
tranquillità dell'ambiente intorno a loro, fu Yuki stavolta a parlare: "Touya…"
"Dimmi"
"Stavo pensando…sai, l'altro giorno, quando mi hai detto di aver letto il
mio diario…"
"Sì…"
"Beh…anch'io in realtà ho finito di leggere il tuo…"
"E..." lo incoraggiò Touya, avendo capito dal tono di voce dell'altro che
aveva qualcosa da dirgli o chiedergli in proposito.
"Sai…quell'essere che quel giorno hai incontrato…Yue…" e la voce sembrò
quasi diventare un po' più ansiosa. Touya rafforzò la stretta della sua
mano, ma questo non bastò a Yuki, che gli si rannicchiò improvvisamente
contro e nascondendo il viso nell'incavo del collo, disse, con voce
soffocata: "Sì, insomma…lo hai descritto come un essere bellissimo,
meraviglioso, angelico…che…che ti ha incantato…e…mi chiedevo se…se…io…no,
cioè se lui ti…"
Touya si stupì per il turbamento mostrato da Yuki: era la prima volta che
sembrava stesse per arrivare qualcosa a minare la loro felicità, ma
soprattutto la felicità di Yuki, e non voleva né doveva permetterlo; aveva
capito cosa preoccupava Yuki: gli stava chiedendo chi più gli piacesse dei
due, se fosse innamorato di lui o dell'altro, o chi amasse di più, ma
doveva assolutamente rassicurarlo. Movendosi riuscì a posargli un bacio
tra i capelli e nel frattempo gli accarezzò con la mano libera la schiena,
in movimenti lenti e rilassanti, sentendone tutti i muscoli un po' tesi e
irrigiditi, probabilmente a causa dei pensieri che tormentavano il suo
amato. Poi gli disse sottovoce: "Yuki, ma da quando è che hai questi
pensieri?" Lui, ancora rannicchiato contro il corpo dell'altro rispose:
"Beh, da quando ho terminato di leggere il diario, qualche giorno fa…però
sono dubbi che non ho avuto sempre in mente, ma vedi…ogni tanto
ritornano…non lo so perché…dovrei fidarmi di te…poi…poi questa vacanza…e
tutto quello che abbiamo vissuto ancora prima…. è stata magnifica…non
avrei dovuto dire niente, non avrei dovuto permettere a questi pensieri di
tornare, proprio adesso poi…non volevo…davvero non volevo, Touya…ho
rovinato tutto….vero?" concluse con un tono più triste e sofferente del
precedente e premendoglisi ancora più contro come a cercare maggiore
conforto e rassicurazione. Touya gli accarezzò la nuca, poi disse: "Yuki…no…non
hai affatto sbagliato, e anzi, dovrei rimproverarti per non avermelo detto
subito, la prima volta che questi dubbi ti hanno sfiorato…ma non credo che
tu ora voglia una lavata di capo, vero?" gli disse, tentando di scherzare
per allentare la tensione, poi quando Yuki annuì, proseguì: "Ricordi
quando mi sono svegliato quel giorno e quando mi hai detto che sapevi
ormai che eri un altro, cosa ti ho detto?"
"Sì" rispose flebilmente Yuki.
"Bene, allora se ricordi, ti ho detto che non mi importava chi fossi, ma
mi bastava averti vicino e che mi sorridessi sempre...te l'ho detto anche
oggi, no? Poi, se proprio vogliamo andare a vedere meglio le cose, in
realtà è di te, di Yuki, che fin dall'inizio mi sono innamorato, senza
sapere chi fossi, da dove venissi: Yue l'ho conosciuto solo dopo….certo,
quella volta ne sono rimasto incantato, come ne potrei essere da un
qualsiasi altro bel ragazzo, o da qualsiasi altro meraviglioso essere
ultraterreno, ma questo non vuol dire automaticamente che ora ciò che
provo per te è messo in pericolo da ciò che potrei provare per lui….spero
di riuscire a spiegarmi, per me è importantissimo, e so che lo è anche per
te….vedi, credo che quello che ci potrebbe essere tra me e lui, potrebbe
essere solo affetto, un volersi bene come tra amici: mi sembra di averlo
scritto anche nel diario; io lo accetto perché è parte di te, perché anche
quello sei tu, e lui se non ora, ben presto sono sicuro che mi accetterà
perché tu, il suo lato umano, ti sei innamorato di me; non so cosa lui in
realtà provi, ma quella volta, quando gli ho dato la mia forza, l'ho
sentito ringraziarmi con dolcezza, e sicuramente questo significa che si
sta affezionando a me, perché tu mi ami, e che piano piano ha anche capito
e accettato i tuoi sentimenti per me...Sei tu quello che amo, che ho amato
e che sempre amerò, più di ogni altro e al di là di ogni cosa…non
dimenticarlo mai, mai…va bene?"
"Sì" mormorò ora Yuki, mentre in lui si dibattevano sentimenti
contrastanti: sollievo per aver risolto i suoi dubbi, imbarazzo per aver
posto una domanda a suo parere stupida, commozione per le parole di Touya,
e l'unica cosa che riuscì a fare fu stendersi con tutto il suo corpo su
quello di Touya e baciarlo, venendone ricambiato, per poi appoggiare il
suo capo sul petto dell'altro, tirando un sospiro di sollievo. Touya portò
le loro mani ancora intrecciate al lato del proprio capo, baciando le dita
di Yuki, e il braccio libero intorno la vita del suo ragazzo. Dopo essersi
goduti alcuni minuti di serenità, spostando la mano libera sulla nuca
dell'altro e tirando su la propria testa, gli sussurrò: "Che ne dici di
fare il bagno adesso?"
"Va bene" rispose Yuki, ormai del tutto ripresosi, sedendosi a cavalcioni,
prendendo la maglietta di Touya ai bordi, all'altezza della vita, iniziò a
sfilargliela, lentamente, percorrendo coi palmi e con le dita delicate
tutto il busto dal basso verso l'alto, aiutato dal ragazzo
nell'operazione, per poi chinarsi su di lui e baciargli lievemente prima
un capezzolo, poi l'altro, e con l'intenzione di continuare, se Touya non
lo avesse fermato mettendosi seduto e coinvolgendolo in un bacio
passionale e profondo, iniziando a sua volta a togliergli la sua di
maglietta, riservando alla pelle che scopriva man mano lo stesso
trattamento ricevuto poco prima dalle mani dell'altro. Yuki alzò le
braccia per liberarsi dell'indumento e Touya terminò l'operazione
baciandolo prima alla base del collo, poi appena sotto l'orecchio e infine
di nuovo sulla bocca, mormorandogli infine sulle labbra: "Allora,
andiamo?"
Yuki non disse nulla, ma si alzò e gli tese una mano; Touya la prese e si
diressero verso il mare: l'acqua era tiepida e sembrò loro più calda che
in giornata, quindi si godettero quel fuori programma, che risultò molto
gradevole. Si bagnarono lentamente, reciprocamente, passando le mani
ognuno sul corpo, sui muscoli e sulla pelle dell'altro, in incessanti
carezze e in mille tocchi, sottolineando con le loro dita ogni muscolo,
curva, tratto o linea dell'altro, immergendosi poi completamente
nell'acqua e riemergendone abbracciati, Yuki aggrappato alle spalle di
Touya, che catturò le labbra dell'altro mordicchiandone prima una e poi
l'altra, leccandole, impossessandosene, mentre la lingua di Yuki si
muoveva alla ricerca della compagna e trovandola iniziò a corteggiarla,
avvolgerla, ammaliarla con movimenti lenti, suadenti e invitanti. Quando
tornarono alla realtà in cerca di aria, si accorsero che ogni fibra del
loro corpo si stava risvegliando, e senza dire nulla, solo scambiandosi lo
sguardo, si staccarono e per mano si diressero in spiaggia. Arrivati qui,
si asciugarono, e tolsero i boxer per metterli ad asciugare anch'essi
sulla sabbia ancora impregnata del tepore dei raggi del sole, quindi si
stesero, nuovamente come prima, Touya sotto e Yuki su di lui; tirarono su
di loro una delle due coperte che avevano portato e ripresero a baciarsi,
mescolando ancora una volta i loro respiri, i loro ansiti, che ben presto
iniziarono a trasformarsi in gemiti soffocati, per lo strofinamento dei
loro corpi, che stava provocando il risveglio delle loro erezioni. Yuki si
spostò meglio, in modo da farle sovrapporre e combaciare, quindi riprese a
strusciarsi provocante su Touya, che mugolò più forte a quel contatto,
sentendo il proprio sesso teso compresso dall'altro, sotto l'altro,
altrettanto rigido. Strinse le braccia intorno alle spalle di Yuki, e
mentre questi riprendeva a baciarlo, fece scorrere le mani lungo tutta la
sua schiena, accarezzandone ogni centimetro, percependo sotto il tocco
delle dita i muscoli muoversi, tendersi e rilassarsi ritmicamente, mentre
tra di loro sentiva i loro membri indurirsi sempre più e scorrere uno
sull'altro allo stesso tempo dei movimenti di Yuki. Questi a sua volta,
sentendo su di sé le mani del compagno aumentare le carezze e massaggiare
più forte la sua schiena, portando indietro le proprie le guidò sul suo
fondoschiena, lasciandovele per riportare le braccia ai lati del capo
dell'altro. Touya, cogliendo l'invito, accarezzò per primo l'interno delle
cosce di Yuki, che mugolando allargò le gambe ai lati di quelle del suo
ragazzo, flettendo appena le ginocchia per concedergli più spazio. Poi il
moro spostò i suoi palmi ad accarezzare le natiche dell'amante, rendendo i
suoi tocchi via via più insistenti, fino a farli diventare possessivi,
mentre nel frattempo si intrufolava di nuovo nella bocca del proprietario
di quelle delizie che aveva sotto le dita, e infine si avvicinò con le
dita al solco e all'apertura, percependo nei movimenti di Yuki sopra di
lui un fremito. Tentò l'inserimento di un primo dito, al quale il
forellino reagì opponendo un po' di resistenza, e Yuki si irrigidì: ma era
solo una reazione naturale; ben presto Touya sentì l'altro di nuovo
rilassarsi sopra di lui e anzi riprendere a strusciarglisi addosso più
invitante di prima; quindi lui ritentò l'operazione e stavolta riuscì a
fare entrare il primo dito. Senza smettere di muoversi sotto di lui,
insieme a lui, le loro virilità ancora a contatto, che cominciavano a far
uscire le prime gocce di liquido dalle punte tese e infuocate, iniziò con
quel dito una penetrazione superficiale, facendolo lentamente roteare,
massaggiando le pareti interne del canale delicatamente, e andando sempre
più a fondo per quanto poteva. Soddisfatto del lavoro, estrasse il dito,
ora bagnato del liquido lubrificante di Yuki e anche un po' dell'acqua
marina che vi si era insinuata durante il bagno, e ne fece scorrere il
polpastrello tutto intorno all'apertura e lungo il breve tratto di pelle
che conduceva ai testicoli, zona in cui sapeva che Yuki era
particolarmente sensibile. Infatti a quel tocco il ragazzo gemette più
forte e dette una spinta di bacino più vigorosa in segno di apprezzamento
contro il corpo dell'altro. Touya approfittò del momento in cui Yuki
schiuse le labbra per leccargliele e mordergliele, e cercare ancora una
volta la sua lingua, facendolo distrarre: quando ci riuscì, ritornò sul
suo anello ora ben bagnato, e vi infilò d'improvviso due dita; stavolta
Yuki rantolò per il godimento dentro la bocca dell'altro, e mentre Touya,
pur se anche lui fremente e impaziente di un appagamento, si divertiva a
stuzzicarlo ancora non penetrandolo fino in fondo ma rendendolo sempre più
voglioso, lui gli disse con una voce rauca all'orecchio: "Dai…Touya…muoviti…"
Ma Touya teneva le sue dita ancora quasi ferme, movendole ogni tanto solo
impercettibilmente, per provocarlo, e aspettava la prossima mossa di Yuki,
che non tardò ad arrivare: il ragazzo, sempre più desideroso di un
soddisfacimento, iniziò a muoversi con più forza sul corpo dell'altro,
alla ricerca di quelle dita, allargando e stringendo a ritmo la sua
fessura, impalandosi su di esse e rendendo più deciso e veloce il
massaggio tra i loro sessi, finchè anche Touya non decise di partecipare,
e cominciò a far andare avanti e dietro le dita come voleva Yuki,
godendosi i suoi gemiti e mugolii, e rispondendo con propri versi a quelli
del compagno. Sentendo dopo un po' di quel sempre più deciso sfregamento
che il canale di Yuki era completamente rilassato, vi inserì anche un
terzo dito, e massaggiò con più forza, arrivando finalmente a toccare quel
punto interno che faceva impazzire il suo ragazzo; infatti Yuki si tese
tutto incontro quelle dita, e la sua virilità ebbe come uno scatto
improvviso: contro di essa, quella di Touya si accorse del movimento della
sorella e si irrigidì ancora di più, palpitando, ormai quasi dolorante, in
risposta. Touya capì che erano vicini alla conclusione, quindi aumentò la
velocità e il ritmo dei movimenti delle dita, attento ogni volta ad andare
a colpire quel punto magico, mentre Yuki si premeva sempre di più contro
di lui, e contemporaneamente andava incontro a quella profonda
stimolazione che gli provocava intensi sussulti di piacere. I loro bacini
si spinsero con più forza l'uno contro l'altro, mentre Yuki col capo
chinato su una spalla di Touya, gli sussurrava all'orecchio,
leccandoglielo, e con voce appannata dal desiderio: "Mh…Touya…ah...più..più…veloce…ah…ah…mhhhh…."
e non riuscì a finire perché Touya dette un'ultimo colpo con le dita,
portandolo all'estasi, facendolo venire e sentendolo mordergli la pelle
alla base del collo per il piacere che gli aveva fatto provare, mentre
anche lui, sentendo i fiotti del caldo sperma dell'altro sul proprio
ventre e sul proprio sesso, inarcando leggermente la schiena e spingendo
verso l'alto le anche venne ondeggiando in violenti getti di piacere, per
poi riadagiarsi sul telo, ansante, come il suo ragazzo, e come lui
ricoperto da un velo di sudore, oltre che del loro tiepido seme. Senza
dirsi nulla, Touya riportò le braccia intorno alla vita di Yuki e si
addormentò così, col dolce peso del suo amante su di sé, il quale lo seguì
a ruota pochi secondi dopo.
Quando il cielo
iniziava a schiarirsi e a tingersi appena di azzurro e di rosa, fu Yuki ad
aprire per primo gli occhi; capì che l'alba era vicina, e iniziò con
piccoli baci e carezze a svegliare Touya, il quale solo dopo un bel po' di
moine riuscì ad emergere dal sonno che lo stava cullando. Si trovò lo
sguardo dell'altro puntato addosso, felice e sorridente, e ricambiò il
sorriso, attirandolo poi a sé per un dolce bacio, poi gli chiese, con voce
ancora impastata: "Dormito bene?"
Yuki si accucciò sul suo petto e accarezzandoglielo con un palmo, cercando
con l'altra mano quella di Touya, gli rispose: "Mh…mai stato meglio…è
stata una bellissima notte…." Touya gli strinse in risposta le dita che
aveva intrecciato alle sue, gli accarezzò i capelli con la mano libera,
poi facendo scorrere il braccio fino alla vita, afferrandogliela, riuscì a
ribaltare le loro posizioni: ora si trovava a quattro zampe sopra il suo
amato, che come lui aveva ancora gli occhi un po' assonnati, pur se
brillanti di gioia, e i capelli arruffati e sparsi sul telo. Si chinò su
di lui a baciargli il petto all'altezza del cuore, per poi tempestargli il
collo di baci e infine la fronte, la punta del naso e le labbra.
Staccatosi, gli mormorò: "Che ne dici se andiamo in acqua a bagnarci e poi
torniamo a vedere l'alba?"
"Sì"
Quindi si avviarono mano nella mano, nudi come erano rimasti la sera
precedente, e si immersero in mare, ciascuno lavando, accarezzando,
massaggiando la pelle dell'altro, proprio come diverse ore prima, ma
stavolta in gesti che non avevano nulla di erotico, e che invece erano
lenti, dolci, movimenti compiuti in totale devozione, venerazione e
ammirazione del corpo amato dell'altro, e ad entrambi sembrava quasi di
stare compiendo qualcosa come un antico rito sacro, in un momento magico,
speciale, mentre i colori del rosa e dell'azzurro del cielo si facevano
sempre più intensi e brillanti a preannunciare ben presto l'arrivo
dell'infuocato astro diurno. Dopo quella abluzione, che li aveva quasi
come rigenerati e riportati alla vita, rinfrescati e risvegliati, tornati
in spiaggia si asciugarono ugualmente l'un l'altro, compiendo gli stessi
gesti e movimenti di prima, quindi decisero che sarebbe stato meglio
rivestirsi, e si misero i boxer, si sedettero sul telo che li aveva
ospitati durante la notte e avvolsero intorno a loro la coperta, Yuki
seduto davanti e Touya dietro, con le braccia intorno la vita del suo
ragazzo e le mani sovrapposte, le dita intrecciate. Il sole non tardò a
far capolino all'orizzonte, e fu uno spettacolo bellissimo: il mare era
una tavola piatta, e rifletteva in mille bagliori, col suo lieve tremolare
per le piccole onde che pur vi si agitavano, i primi raggi della luminosa
sfera dorata; bagliori che si facevano sempre più intensi e vividi man
mano che il disco saliva, come emergendo dalla profondità delle acque che
si trovavano al di sotto della linea che separava cielo e oceano, tornando
a scaldare ancora una volta la terra e a regalarle i suoi raggi, e tutta
la sua energia vitale. Mentre contemplavano quella lenta, silenziosa,
calma ma potente forza della natura ergersi in tutto il suo splendore,
Yuki disse, in modo da essere appena udibile a Touya: "Sai, in questi
giorni davvero sono stato benissimo, con te…lo sono sempre, ma….finora,
cioè…da quando stiamo veramente insieme, non abbiamo mai potuto vivere
così…"
Touya, forse iniziando a capire, stringendogli lievemente un po' più le
dita, gli chiese: "In che senso?"
Yuki sorrise quasi tra sé, e cercando di spiegarsi disse: "Vedi…qualche
volta capita che resti da me…ma poi è solo per una notte, o per qualche
ora…invece..invece, dopo questa vacanza…a casa…quando non ci sarai, mi
resterà difficile starti lontano…io…io vorrei d'ora in poi stare sempre…il
più possibile con te…insomma…."
Touya lo baciò sul collo, poi portando una mano sul mento dell'altro gli
fece girare il volto, lo guardò sorridendo dolcemente e gli soffiò sulle
labbra: "Cos'è? Una proposta?"
Yuki annullò la distanza tra loro, gli depositò un leggero bacio sulla
bocca, poi gli mormorò: "Pensi…pensi che…sì, insomma..tu…"
Touya stavolta aumentò la stretta del braccio ancora intorno alla vita, e
facendo scorrere lentamente la mano lungo il sottile collo del ragazzo, lo
baciò di nuovo e gli disse: "Sarebbe bellissimo, sai? Avremmo una casa
tutta nostra, una vita finalmente tutta nostra…è…è…la cosa più bella che
si possa desiderare….credi che…potremmo stare a…casa tua?"
Yuki allargò gli occhi per la sorpresa e l'immensa felicità, si girò ora
con tutto il corpo verso Touya, gli si mise a cavalcioni, gli gettò le
braccia la collo, ed emozionato gli disse: "Certo, certo…Touya…staremo a
casa mia, e la faremo finalmente vivere…non sarà più vuota e fredda come
tante volte mi è sembrata…sarà la nostra casa, il nostro rifugio speciale,
mio e tuo…e…grazie, grazie…non sai quanto l'ho desiderato, e in questi
giorni più che mai…ti voglio tanto tanto bene, ti amo…" Touya sorrise
della felicità che aveva regalato al suo amato, e fermò quel flusso di
parole con un altro bacio, poi gli disse: "Però non potremo fare tutto e
subito, dovremo organizzarci per ridare una sistemata, renderla un po'
come piace a noi…e poi dovremo dirlo a Sakura e mio padre: sicuramente non
ci saranno problemi, ma comunque bisogna che lo sappiano, no?"
Yuki sorrise e rispose, abbracciandolo e appoggiando il capo su una spalla
del compagno: "Già, poi nel frattempo ricomincerà la scuola…saranno gli
ultimi mesi, e avremo da fare anche con gli esami per l'università…" e il
tono della voce sembrò un po' intristirsi, dopo l'entusiasmo iniziale.
Touya accarezzandogli i capelli disse: "Beh, ci daremo da fare in tutto e
non lasceremo indietro nulla…vedrai, se veramente lo vogliamo ci
ritroveremo insieme prima di quanto possiamo sperare"
"Sarebbe fantastico…"
"A proposito di università….hai già pensato cosa fare?"
Yuki, ancora abbandonato contro di lui, rispose: "Mi piace molto quello
che fa tuo padre, ma non proprio l'archeologo…mi piace molto di più il
mestiere di insegnante, quindi pensavo di tentare quella strada, per
diventare professore di elementari, medie o superiori…"
"Mhh…ti ci vedo molto bene, sai?" rispose Touya scoccandogli un altro
bacio tra i capelli, poi aggiunse: "A me invece piacerebbe fare ingegneria
meccanica…sai, comincio proprio ad appassionarmi di moto e motori…"
"Sì, anche io ti vedo molto bene in questo tipo di mestiere" sussurrò Yuki,
baciandolo poi appena sotto l'orecchio. Quindi stettero ancora un po'
così, poi Yuki tornò a parlare: "Nel frattempo, pensi di fare qualche
altro lavoretto?"
"Credo proprio di sì…lo sai come sono fatto: non riesco a stare proprio
senza far nulla..ora che ci penso, giusto pochi giorni prima di partire
per venire qui, ho letto l'annuncio di un negozio di fiori che avrebbe
aperto a settembre, quindi fra poco: dicevano che cercavano almeno due-tre
persone part-time: se fosse per il pomeriggio sarebbe l'ideale…"
"Mhh…allora in questo caso verrò anche io…"
"Ne sei sicuro?"
"Sì…finora non mi sono mai dato tanto da fare come te, forse perché non
avevo reali motivazioni….però, ora che abbiamo deciso di vivere insieme,
mi sembra giusto che faccia qualcosa anche io, e poi è anche per
l'università: voglio riuscirci, con le mie forze, e non pesare su
nessuno…"
"Ma se avessi bisogno…per me non saresti un peso, lo sai…"
"Sì, lo so, ma voglio comunque provarci, non sarebbe giusto che fosse
tutto sulle spalle di uno solo di noi due…" e detto questo stavolta fu
Yuki, prendendogli il volto tra le mani, a baciargli la punta del naso, la
fronte e le labbra. Touya comprese quello che voleva dire il ragazzo, e in
risposta, semplicemente acolse il bacio dell'altro.
E
così, una volta tornati a casa, ripresero la solita vita, fatta di studio,
scuola, impegni calcistici per Touya, ritrovi pomeridiani e uscite o sere
e notti insieme per i due ragazzi, che nel frattempo, come avevano deciso,
trovarono anche quel lavoretto part-time nel nuovo negozio di fiori non
distante dalla zona dove abitavano, e iniziarono anche un po' a vedere
come organizzarsi per poter vivere insieme come desideravano. Fra impegni
vari e ore o momenti trascorsi insieme, passarono così i giorni più caldi
dell'estate, e ben presto arrivò settembre: era una giornata assolata e
fresca, erano nel pomergiggio e Yuki e Touya erano al lavoro. In un
momento di tranquillità, in cui non c'erano clienti da servire, Touya
iniziò a lamentarsi con aria piuttosto imbronciata del fatto che quel
giorno a pranzo erano stati scovati dall'Akizuki e costretti a mangiare
con lei: la ragazza, pur non avendo avuto la forza che tanto aveva cercato
di sottrarre a Touya, ostacolandolo il più possibile e fino all'ultimo,
non aveva però rinunciato ancora a ronzargli intorno e a piombargli
addosso ogni volta che se ne presentava l'occasione; sembrava davvero
abile in ciò e ci prendeva anche un bel po' di gusto…
"Accidenti a quell'Akizuki!" brontolò Touya, ma Yuki rispose più
accondiscendente: "Però è più divertente pranzare tutti insieme…" , poi
aggiunse: "Anche perché i suoi onigiri erano molto buoni"
Touya ribattè un po' scocciato: "Senti, ma lei è…" stava per dire molto
probabilmente che lei era stata un'accanita avversaria di Yuki, e quindi
non capiva come Yuki potesse averla ancora in simpatia nonostante tutto,
ma all'improvviso vide un repentino cambiamento nell'espressione del suo
ragazzo, che per un attimo sembrò perdere coscienza di sé e subito dopo si
trasformò in Yue. Era la prima volta che Touya lo rivedeva dopo il giorno
in cui gli aveva dato la forza, e come quel giorno rimase di nuovo
incantato dalla sua apparizione, ma ben presto la meraviglia si trasformò
in preoccupazione, quando capì che se Yue si era rifatto vivo sicuramente
stava accadendo qualcosa…infatti l'essere alato gli disse in tono serio:
"La padrona è in pericolo…"
Quindi senza perdere tempo si diressero di corsa verso il luogo dove Yue
percepiva che fosse Sakura, e nel mentre si verificò una strana eclissi
solare, che fece calare il sonno su tutti quelli che si trovavano nei
dintorni, Touya compreso. Intanto Yue aveva sentito la forza di Clow nella
zona verso cui erano diretti, e quando vide Touya cadere, gli si
inginocchiò accanto preoccupato e lo prese in braccio, continuando poi il
suo volo verso il luogo dove percepiva una sempre maggiore concentrazione
di potere magico. Arrivò giusto in tempo per ergere una barriera
protettiva in difesa di Sakura, Li e Tomoyo contro l'attacco di Spinel Sun,
e quando Sakura lo vide, e vide il fratello svenuto tra le sue braccia, si
allarmò moltissimo, ma Yue, quasi con un tono di sofferenza per i
sentimenti contrastanti che provava, le spiegò: "E' successo perché mi ha
dato tutta la sua forza magica…" quindi rivolse lo sguardo pieno di
rammarico e malinconia verso Eriol, avendo riconosciuto che era lui il suo
vecchio, caro, amatissimo padrone, sussurrando appena il suo nome. Eriol
gli sorrise e gli fece notare: "E' la seconda volta che ci vediamo…" ,
ricordando il giorno in cui Yukito aveva visto Eriol a scuola e
automaticamente era diventato Yue, ma poi lui stesso gli aveva cancellato
quel pezzo di memoria, per fargli dimenticare quell'incontro. Ora però Yue
ricordò, e disse: "Una volta…sarei ritornato al mio vero aspetto, ma senza
accorgemene sono ridiventato Yukito, e in quel momento non ricordavo
niente.." poi, piantandogli i suoi occhi azzurri addosso, gli chiese: "Era
opera tua?" ed Eriol rispose sorridendogli: "In quel momento non volevo
farti ricordare.."
Yue abbassò gli occhi, che facevano trasparire chiaramente tristezza e
dolore, ma anche rimprovero, e domandò: "Se potevi reincarnarti…perché ci
hai fatto scegliere una nuova padrona?"
Il sorriso di Eriol ora divenne più dolce e pieno di comprensione per la
sofferenza che percepiva in quell'essere, ma non fece in tempo a
rispondere, che furono interrotti dall'arrivo di Rubby Moon, che proprio
come il suo aspetto umano sembrava divertirsi in particolar modo a sbucare
fuori dal nulla e interrompere i momenti più cruciali. Quindi Yue fu
costretto a battersi con lei, che si mostrò essere molto più forte, ma
quando provò a notare che la sua debolezza era a causa di Sakura,
intervenne anche Cerberus, in difesa di Sakura, e di fronte a questi, a
sua volta, si parò Spinel Sun: c'era una forte tensione nell'aria e i
quattro avrebbero di sicuro dato vita a una lotta feroce, se non fosse
stato per Sakura, che urlò loro di smetterla. Poi, affidati a Shaoran
Tomoyo e Touya, si rivolse a Eriol, cercando di capire il perché di tutto
ciò, ma il ragazzo le ripetè, come poco prima, che lei lo doveva
sconfiggere, e quindi la costrinse a battersi. Seguirono a ruota attacchi
e contrattacchi, scontri e rincorse tra Eriol e Sakura, che Yue e Cerberos
volevano aiutare, ma furono ostacolati dagli altri due esseri avversari.
Durante una caduta, Sakura fu aiutata dalla magia di Shaoran e fu ancora
più motivata dal gesto dell' amico, e poco dopo, quando di nuovo stava
avendo la peggio, Yue e Cerberos reagirono con rabbia e riuscirono a
superare Rubby Moon e Spinel Sun, che comprendendo la forza dei loro
sentimenti verso la ragazzina li fecero passare. I due raggiunsero Sakura,
che nel frattempo stava pensando a come superare quella ulteriore prova, e
giungendo alla conclusione che per dissolvere quell'oscurità sarebbe
servita la carta della luce, tentò di usarla, ma non ci riuscì. Cerberos e
Yue sapevano cosa fare: era arrivato il loro momento, e non si sarebbero
tirati indietro: le spiegarono che era meglio usare la carta della luce
insieme a quella dell'oscurità e che per avere più forza loro sarebbero
dovuti entrare nello scettro. La ragazzina era terribilmente preoccupata
di perdere due dei suoi più cari amici, e li abbracciò disperata: Yue ne
fu intenerito e il suo viso fu attraversato da un dolce sorriso…già, i
suoi sentimenti verso la sua padrona stavano proprio cambiando, e forse
non solo verso di lei…ma ora non c'era tempo per pensare, dovevano solo
agire, e in fretta: tutti i chiarimenti, era sicuro, sarebbero arrivati
alla fine di quello scontro…quindi guardò Sakura negli occhi, e le parlò,
incoraggiandola, supportato anche dalle parole di Cerberos: i due le
stavano dando tutta la loro fiducia, e la ragazzina si commosse fino alle
lacrime, ma allo stesso tempo riprese il coraggio e ancora una volta
decise di mettercela tutta. Quindi Yue e Cerberos entrarono nello scettro
e iniziò la trasformazine delle due carte che intendeva usare per battere
la magia di Eriol: stava risultando una prova veramente dura, e per un
attimo temette di non farcela, quando arrivò Shaoran ad aiutarla, che
però, già affaticato per i precedenti scontri, dopo un po' non riuscì più
a reggere, e cadde svenuto anche lui. Sakura ora era sola, ma pur se
ancora terribilmente preoccupata, non si perse d'animo, si fece forza, si
ricordò delle parole di Yue e Cerberus, ed essendo ormai la trasformazione
a metà, decise con tutta sé stessa di portarla a termine. In pochi secondi
ci riuscì, e invocando la luce, fece dissolvere l'effetto della magia di
Eriol, con soddisfazione di questi e sollievo della stessa ragazza quando
rivide Shaoran riprendere i sensi, Yue e Cerberos uscire dallo scettro e
Tomoyo risvegliarsi. Però tornò a preoccuparsi nel vedere Touya ancora
addormentato, ma Yue dolcemente la tranquillizzò, dicendole che ben presto
anche lui si sarebbe svegliato, e pensando con affetto ancora una volta
che se il ragazzo era ancora in quello stato mentre tutti gli altri
avevano ripreso i sensi, era perché gli aveva dato gran parte di sé, e che
non avrebbe mai potuto smettere di essergliene riconoscente. Fu distratto
da questi pensieri dall'avvicinarsi di Eriol, e insieme a Cerberus si mise
a difesa della propria padrona, ma il ragazzo disse loro che finalmente
era finita, e ricordò alla ragazza di riportare l'oscurità, visto che
quando avevano iniziato la battaglia prima era quasi notte. Quando anche
questa magia fu compiuta, Cerberos, sfogando tutta la sua rabbia finora in
parte repressa, urlando, chiese a Eriol il perché di tutto ciò, e Yue
guardò il ragazzo ancora una volta con occhi tristi e addolorati; anche
Sakura voleva spiegazioni, ma non ebbero modo di riceverle subito, perché
si accorsero che lì, presente, vi era anche il papà di Sakura. Furono
tutti tremendamente colpiti e stupiti nel venire a sapere dalle parole di
Eriol che quell'uomo era l'altro sé stesso, l'altra parte dell'anima di
Clow, che però non aveva conservato né la memoria né alcuna parte di tutta
la forza del potente mago. Quindi, volendo attuare quello che era stato il
suo scopo, con una magia che ora solo Sakura poteva fare, chiese alla
ragazza, dopo averla rassicurata sulle sue intenzioni, di ripetere le sue
stesse parole. Finito il rito magico, Eriol tranquillizzò Sakura che vide
suo padre privo di sensi, e le spiegò che ora il signor Kinomoto aveva
metà della sua forza, e aggiunse che così adesso non era più il potente
mago del mondo, com'era stato fino ad allora. Vedendo lo sguardo
interrogativo di Sakura, e comprendendo che anche gli altri avevano tante
cose da chiedergli, Eriol li invitò a casa sua per tutte le dovute
spiegazioni. Una volta arivati lì, misero in una camera da letto il signor
Kinomoto e Touya a riposare: al primo pensò Eriol e al secondo pensò Yue,
che di nuovo guardò il moro con tenerezza e gli depose un lieve bacio
sulla fronte, accarezzandogli delicatamente i capelli. Poi si radunarono
tutti nel grande salone al piano terra, ed Eriol iniziò a spiegare,
chiarire tutti i loro dubbi e rispondere a tutte le loro domande circa gli
avvenimenti che li avevano coinvolti per tanto tempo e circa le intenzioni
che aveva avuto il ragazzo nell'agire in quel modo con Sakura, mettendola
prima in difficoltà, inducendola successivamente a trasformare le carte
facendole sviluppare una propria magia e chiedendole infine di usare quel
potere per dividere la sua forza troppo enorme e per lui diventata ormai
insostenibile con l'altro sé stesso, per dare un po' di pace alla sua
anima, per troppo tempo turbata a causa di tutto quel potere che aveva
sviluppato e che sarebbe potuto essere anche molto pericoloso e
incontrollabile, se gli fosse sfuggito di mano, e alla fine ringraziò la
ragazza per averlo aiutato, scusandosi per averla fatta soffrire. Da
ultimo le chiese di avere cura d'ora in poi delle carte e dei loro due
protettori, e ovviamente Sakura rispose ormai felice e risollevata che lo
avrebbe certamente fatto…ma fu sorpresa da una voce dietro la porta che si
congratulava con lei, e che tutti conoscevano molto, molto bene.
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