Caro Diario

parte XI - b

di Rumiko



Quindi il giorno dopo andarono solo il mattino in spiaggia, tornando a casa per pranzo, e dopo sistemarono i bagagli per il giorno successivo, lasciando fuori solo le cose che gli sarebbero servite per la sera e per la notte, e prepararono cibi e bevande e quant'altro si srebbero portati dietro nel tardo pomeriggio. Decisero di avviarsi verso il tramonto, per poter cenare ancora con la luce del sole, e così in effetti fecero. Dopo mangiato si stesero a contemplare la volta stellata come l'anno precedente, con la sola differenza che stavolta le loro mani non si limitavano a sfiorarsi, ma erano strette, allacciate, come da tempo ormai erano le loro anime. Però, come l'anno prima non parlarono molto, ma si godettero in silenzio quello spettacolo della natura e il rumore del mare che placido andava e veniva nel suo incessante movimento. Ad un tratto a Touya venne un'idea: "Yuki?" sussurrò.
"Sì?"
"Che ne diresti più tardi di fare il bagno?"
"Ma non prenderemo freddo?"
"Abbiamo portato degli asciugamano in più per sicurezza, ricordi? Potremmo usare quelli per asciugarci, e poi abbiamo le coperte per stare caldi, dai…penso che sarà molto bello, no?"
Yuki sorrise divertito: al suo ragazzo venivano sempre certe di quelle idee!!! Però gli sarebbe piaciuto in effetti; era un'esperienza che non aveva mai fatto, e sarebbe stata speciale: l'avrebbe condivisa con chi più amava al mondo, quindi alla fine accettò, rendendo molto felice Touya.
Dopo un paio d'ore che erano stesi, ancora in silenzio e nella tranquillità dell'ambiente intorno a loro, fu Yuki stavolta a parlare: "Touya…"
"Dimmi"
"Stavo pensando…sai, l'altro giorno, quando mi hai detto di aver letto il mio diario…"
"Sì…"
"Beh…anch'io in realtà ho finito di leggere il tuo…"
"E..." lo incoraggiò Touya, avendo capito dal tono di voce dell'altro che aveva qualcosa da dirgli o chiedergli in proposito.
"Sai…quell'essere che quel giorno hai incontrato…Yue…" e la voce sembrò quasi diventare un po' più ansiosa. Touya rafforzò la stretta della sua mano, ma questo non bastò a Yuki, che gli si rannicchiò improvvisamente contro e nascondendo il viso nell'incavo del collo, disse, con voce soffocata: "Sì, insomma…lo hai descritto come un essere bellissimo, meraviglioso, angelico…che…che ti ha incantato…e…mi chiedevo se…se…io…no, cioè se lui ti…"
Touya si stupì per il turbamento mostrato da Yuki: era la prima volta che sembrava stesse per arrivare qualcosa a minare la loro felicità, ma soprattutto la felicità di Yuki, e non voleva né doveva permetterlo; aveva capito cosa preoccupava Yuki: gli stava chiedendo chi più gli piacesse dei due, se fosse innamorato di lui o dell'altro, o chi amasse di più, ma doveva assolutamente rassicurarlo. Movendosi riuscì a posargli un bacio tra i capelli e nel frattempo gli accarezzò con la mano libera la schiena, in movimenti lenti e rilassanti, sentendone tutti i muscoli un po' tesi e irrigiditi, probabilmente a causa dei pensieri che tormentavano il suo amato. Poi gli disse sottovoce: "Yuki, ma da quando è che hai questi pensieri?" Lui, ancora rannicchiato contro il corpo dell'altro rispose: "Beh, da quando ho terminato di leggere il diario, qualche giorno fa…però sono dubbi che non ho avuto sempre in mente, ma vedi…ogni tanto ritornano…non lo so perché…dovrei fidarmi di te…poi…poi questa vacanza…e tutto quello che abbiamo vissuto ancora prima…. è stata magnifica…non avrei dovuto dire niente, non avrei dovuto permettere a questi pensieri di tornare, proprio adesso poi…non volevo…davvero non volevo, Touya…ho rovinato tutto….vero?" concluse con un tono più triste e sofferente del precedente e premendoglisi ancora più contro come a cercare maggiore conforto e rassicurazione. Touya gli accarezzò la nuca, poi disse: "Yuki…no…non hai affatto sbagliato, e anzi, dovrei rimproverarti per non avermelo detto subito, la prima volta che questi dubbi ti hanno sfiorato…ma non credo che tu ora voglia una lavata di capo, vero?" gli disse, tentando di scherzare per allentare la tensione, poi quando Yuki annuì, proseguì: "Ricordi quando mi sono svegliato quel giorno e quando mi hai detto che sapevi ormai che eri un altro, cosa ti ho detto?"
"Sì" rispose flebilmente Yuki.
"Bene, allora se ricordi, ti ho detto che non mi importava chi fossi, ma mi bastava averti vicino e che mi sorridessi sempre...te l'ho detto anche oggi, no? Poi, se proprio vogliamo andare a vedere meglio le cose, in realtà è di te, di Yuki, che fin dall'inizio mi sono innamorato, senza sapere chi fossi, da dove venissi: Yue l'ho conosciuto solo dopo….certo, quella volta ne sono rimasto incantato, come ne potrei essere da un qualsiasi altro bel ragazzo, o da qualsiasi altro meraviglioso essere ultraterreno, ma questo non vuol dire automaticamente che ora ciò che provo per te è messo in pericolo da ciò che potrei provare per lui….spero di riuscire a spiegarmi, per me è importantissimo, e so che lo è anche per te….vedi, credo che quello che ci potrebbe essere tra me e lui, potrebbe essere solo affetto, un volersi bene come tra amici: mi sembra di averlo scritto anche nel diario; io lo accetto perché è parte di te, perché anche quello sei tu, e lui se non ora, ben presto sono sicuro che mi accetterà perché tu, il suo lato umano, ti sei innamorato di me; non so cosa lui in realtà provi, ma quella volta, quando gli ho dato la mia forza, l'ho sentito ringraziarmi con dolcezza, e sicuramente questo significa che si sta affezionando a me, perché tu mi ami, e che piano piano ha anche capito e accettato i tuoi sentimenti per me...Sei tu quello che amo, che ho amato e che sempre amerò, più di ogni altro e al di là di ogni cosa…non dimenticarlo mai, mai…va bene?"
"Sì" mormorò ora Yuki, mentre in lui si dibattevano sentimenti contrastanti: sollievo per aver risolto i suoi dubbi, imbarazzo per aver posto una domanda a suo parere stupida, commozione per le parole di Touya, e l'unica cosa che riuscì a fare fu stendersi con tutto il suo corpo su quello di Touya e baciarlo, venendone ricambiato, per poi appoggiare il suo capo sul petto dell'altro, tirando un sospiro di sollievo. Touya portò le loro mani ancora intrecciate al lato del proprio capo, baciando le dita di Yuki, e il braccio libero intorno la vita del suo ragazzo. Dopo essersi goduti alcuni minuti di serenità, spostando la mano libera sulla nuca dell'altro e tirando su la propria testa, gli sussurrò: "Che ne dici di fare il bagno adesso?"
"Va bene" rispose Yuki, ormai del tutto ripresosi, sedendosi a cavalcioni, prendendo la maglietta di Touya ai bordi, all'altezza della vita, iniziò a sfilargliela, lentamente, percorrendo coi palmi e con le dita delicate tutto il busto dal basso verso l'alto, aiutato dal ragazzo nell'operazione, per poi chinarsi su di lui e baciargli lievemente prima un capezzolo, poi l'altro, e con l'intenzione di continuare, se Touya non lo avesse fermato mettendosi seduto e coinvolgendolo in un bacio passionale e profondo, iniziando a sua volta a togliergli la sua di maglietta, riservando alla pelle che scopriva man mano lo stesso trattamento ricevuto poco prima dalle mani dell'altro. Yuki alzò le braccia per liberarsi dell'indumento e Touya terminò l'operazione baciandolo prima alla base del collo, poi appena sotto l'orecchio e infine di nuovo sulla bocca, mormorandogli infine sulle labbra: "Allora, andiamo?"
Yuki non disse nulla, ma si alzò e gli tese una mano; Touya la prese e si diressero verso il mare: l'acqua era tiepida e sembrò loro più calda che in giornata, quindi si godettero quel fuori programma, che risultò molto gradevole. Si bagnarono lentamente, reciprocamente, passando le mani ognuno sul corpo, sui muscoli e sulla pelle dell'altro, in incessanti carezze e in mille tocchi, sottolineando con le loro dita ogni muscolo, curva, tratto o linea dell'altro, immergendosi poi completamente nell'acqua e riemergendone abbracciati, Yuki aggrappato alle spalle di Touya, che catturò le labbra dell'altro mordicchiandone prima una e poi l'altra, leccandole, impossessandosene, mentre la lingua di Yuki si muoveva alla ricerca della compagna e trovandola iniziò a corteggiarla, avvolgerla, ammaliarla con movimenti lenti, suadenti e invitanti. Quando tornarono alla realtà in cerca di aria, si accorsero che ogni fibra del loro corpo si stava risvegliando, e senza dire nulla, solo scambiandosi lo sguardo, si staccarono e per mano si diressero in spiaggia. Arrivati qui, si asciugarono, e tolsero i boxer per metterli ad asciugare anch'essi sulla sabbia ancora impregnata del tepore dei raggi del sole, quindi si stesero, nuovamente come prima, Touya sotto e Yuki su di lui; tirarono su di loro una delle due coperte che avevano portato e ripresero a baciarsi, mescolando ancora una volta i loro respiri, i loro ansiti, che ben presto iniziarono a trasformarsi in gemiti soffocati, per lo strofinamento dei loro corpi, che stava provocando il risveglio delle loro erezioni. Yuki si spostò meglio, in modo da farle sovrapporre e combaciare, quindi riprese a strusciarsi provocante su Touya, che mugolò più forte a quel contatto, sentendo il proprio sesso teso compresso dall'altro, sotto l'altro, altrettanto rigido. Strinse le braccia intorno alle spalle di Yuki, e mentre questi riprendeva a baciarlo, fece scorrere le mani lungo tutta la sua schiena, accarezzandone ogni centimetro, percependo sotto il tocco delle dita i muscoli muoversi, tendersi e rilassarsi ritmicamente, mentre tra di loro sentiva i loro membri indurirsi sempre più e scorrere uno sull'altro allo stesso tempo dei movimenti di Yuki. Questi a sua volta, sentendo su di sé le mani del compagno aumentare le carezze e massaggiare più forte la sua schiena, portando indietro le proprie le guidò sul suo fondoschiena, lasciandovele per riportare le braccia ai lati del capo dell'altro. Touya, cogliendo l'invito, accarezzò per primo l'interno delle cosce di Yuki, che mugolando allargò le gambe ai lati di quelle del suo ragazzo, flettendo appena le ginocchia per concedergli più spazio. Poi il moro spostò i suoi palmi ad accarezzare le natiche dell'amante, rendendo i suoi tocchi via via più insistenti, fino a farli diventare possessivi, mentre nel frattempo si intrufolava di nuovo nella bocca del proprietario di quelle delizie che aveva sotto le dita, e infine si avvicinò con le dita al solco e all'apertura, percependo nei movimenti di Yuki sopra di lui un fremito. Tentò l'inserimento di un primo dito, al quale il forellino reagì opponendo un po' di resistenza, e Yuki si irrigidì: ma era solo una reazione naturale; ben presto Touya sentì l'altro di nuovo rilassarsi sopra di lui e anzi riprendere a strusciarglisi addosso più invitante di prima; quindi lui ritentò l'operazione e stavolta riuscì a fare entrare il primo dito. Senza smettere di muoversi sotto di lui, insieme a lui, le loro virilità ancora a contatto, che cominciavano a far uscire le prime gocce di liquido dalle punte tese e infuocate, iniziò con quel dito una penetrazione superficiale, facendolo lentamente roteare, massaggiando le pareti interne del canale delicatamente, e andando sempre più a fondo per quanto poteva. Soddisfatto del lavoro, estrasse il dito, ora bagnato del liquido lubrificante di Yuki e anche un po' dell'acqua marina che vi si era insinuata durante il bagno, e ne fece scorrere il polpastrello tutto intorno all'apertura e lungo il breve tratto di pelle che conduceva ai testicoli, zona in cui sapeva che Yuki era particolarmente sensibile. Infatti a quel tocco il ragazzo gemette più forte e dette una spinta di bacino più vigorosa in segno di apprezzamento contro il corpo dell'altro. Touya approfittò del momento in cui Yuki schiuse le labbra per leccargliele e mordergliele, e cercare ancora una volta la sua lingua, facendolo distrarre: quando ci riuscì, ritornò sul suo anello ora ben bagnato, e vi infilò d'improvviso due dita; stavolta Yuki rantolò per il godimento dentro la bocca dell'altro, e mentre Touya, pur se anche lui fremente e impaziente di un appagamento, si divertiva a stuzzicarlo ancora non penetrandolo fino in fondo ma rendendolo sempre più voglioso, lui gli disse con una voce rauca all'orecchio: "Dai…Touya…muoviti…"
Ma Touya teneva le sue dita ancora quasi ferme, movendole ogni tanto solo impercettibilmente, per provocarlo, e aspettava la prossima mossa di Yuki, che non tardò ad arrivare: il ragazzo, sempre più desideroso di un soddisfacimento, iniziò a muoversi con più forza sul corpo dell'altro, alla ricerca di quelle dita, allargando e stringendo a ritmo la sua fessura, impalandosi su di esse e rendendo più deciso e veloce il massaggio tra i loro sessi, finchè anche Touya non decise di partecipare, e cominciò a far andare avanti e dietro le dita come voleva Yuki, godendosi i suoi gemiti e mugolii, e rispondendo con propri versi a quelli del compagno. Sentendo dopo un po' di quel sempre più deciso sfregamento che il canale di Yuki era completamente rilassato, vi inserì anche un terzo dito, e massaggiò con più forza, arrivando finalmente a toccare quel punto interno che faceva impazzire il suo ragazzo; infatti Yuki si tese tutto incontro quelle dita, e la sua virilità ebbe come uno scatto improvviso: contro di essa, quella di Touya si accorse del movimento della sorella e si irrigidì ancora di più, palpitando, ormai quasi dolorante, in risposta. Touya capì che erano vicini alla conclusione, quindi aumentò la velocità e il ritmo dei movimenti delle dita, attento ogni volta ad andare a colpire quel punto magico, mentre Yuki si premeva sempre di più contro di lui, e contemporaneamente andava incontro a quella profonda stimolazione che gli provocava intensi sussulti di piacere. I loro bacini si spinsero con più forza l'uno contro l'altro, mentre Yuki col capo chinato su una spalla di Touya, gli sussurrava all'orecchio, leccandoglielo, e con voce appannata dal desiderio: "Mh…Touya…ah...più..più…veloce…ah…ah…mhhhh…." e non riuscì a finire perché Touya dette un'ultimo colpo con le dita, portandolo all'estasi, facendolo venire e sentendolo mordergli la pelle alla base del collo per il piacere che gli aveva fatto provare, mentre anche lui, sentendo i fiotti del caldo sperma dell'altro sul proprio ventre e sul proprio sesso, inarcando leggermente la schiena e spingendo verso l'alto le anche venne ondeggiando in violenti getti di piacere, per poi riadagiarsi sul telo, ansante, come il suo ragazzo, e come lui ricoperto da un velo di sudore, oltre che del loro tiepido seme. Senza dirsi nulla, Touya riportò le braccia intorno alla vita di Yuki e si addormentò così, col dolce peso del suo amante su di sé, il quale lo seguì a ruota pochi secondi dopo.
 

Quando il cielo iniziava a schiarirsi e a tingersi appena di azzurro e di rosa, fu Yuki ad aprire per primo gli occhi; capì che l'alba era vicina, e iniziò con piccoli baci e carezze a svegliare Touya, il quale solo dopo un bel po' di moine riuscì ad emergere dal sonno che lo stava cullando. Si trovò lo sguardo dell'altro puntato addosso, felice e sorridente, e ricambiò il sorriso, attirandolo poi a sé per un dolce bacio, poi gli chiese, con voce ancora impastata: "Dormito bene?"
Yuki si accucciò sul suo petto e accarezzandoglielo con un palmo, cercando con l'altra mano quella di Touya, gli rispose: "Mh…mai stato meglio…è stata una bellissima notte…." Touya gli strinse in risposta le dita che aveva intrecciato alle sue, gli accarezzò i capelli con la mano libera, poi facendo scorrere il braccio fino alla vita, afferrandogliela, riuscì a ribaltare le loro posizioni: ora si trovava a quattro zampe sopra il suo amato, che come lui aveva ancora gli occhi un po' assonnati, pur se brillanti di gioia, e i capelli arruffati e sparsi sul telo. Si chinò su di lui a baciargli il petto all'altezza del cuore, per poi tempestargli il collo di baci e infine la fronte, la punta del naso e le labbra. Staccatosi, gli mormorò: "Che ne dici se andiamo in acqua a bagnarci e poi torniamo a vedere l'alba?"
"Sì"
Quindi si avviarono mano nella mano, nudi come erano rimasti la sera precedente, e si immersero in mare, ciascuno lavando, accarezzando, massaggiando la pelle dell'altro, proprio come diverse ore prima, ma stavolta in gesti che non avevano nulla di erotico, e che invece erano lenti, dolci, movimenti compiuti in totale devozione, venerazione e ammirazione del corpo amato dell'altro, e ad entrambi sembrava quasi di stare compiendo qualcosa come un antico rito sacro, in un momento magico, speciale, mentre i colori del rosa e dell'azzurro del cielo si facevano sempre più intensi e brillanti a preannunciare ben presto l'arrivo dell'infuocato astro diurno. Dopo quella abluzione, che li aveva quasi come rigenerati e riportati alla vita, rinfrescati e risvegliati, tornati in spiaggia si asciugarono ugualmente l'un l'altro, compiendo gli stessi gesti e movimenti di prima, quindi decisero che sarebbe stato meglio rivestirsi, e si misero i boxer, si sedettero sul telo che li aveva ospitati durante la notte e avvolsero intorno a loro la coperta, Yuki seduto davanti e Touya dietro, con le braccia intorno la vita del suo ragazzo e le mani sovrapposte, le dita intrecciate. Il sole non tardò a far capolino all'orizzonte, e fu uno spettacolo bellissimo: il mare era una tavola piatta, e rifletteva in mille bagliori, col suo lieve tremolare per le piccole onde che pur vi si agitavano, i primi raggi della luminosa sfera dorata; bagliori che si facevano sempre più intensi e vividi man mano che il disco saliva, come emergendo dalla profondità delle acque che si trovavano al di sotto della linea che separava cielo e oceano, tornando a scaldare ancora una volta la terra e a regalarle i suoi raggi, e tutta la sua energia vitale. Mentre contemplavano quella lenta, silenziosa, calma ma potente forza della natura ergersi in tutto il suo splendore, Yuki disse, in modo da essere appena udibile a Touya: "Sai, in questi giorni davvero sono stato benissimo, con te…lo sono sempre, ma….finora, cioè…da quando stiamo veramente insieme, non abbiamo mai potuto vivere così…"
Touya, forse iniziando a capire, stringendogli lievemente un po' più le dita, gli chiese: "In che senso?"
Yuki sorrise quasi tra sé, e cercando di spiegarsi disse: "Vedi…qualche volta capita che resti da me…ma poi è solo per una notte, o per qualche ora…invece..invece, dopo questa vacanza…a casa…quando non ci sarai, mi resterà difficile starti lontano…io…io vorrei d'ora in poi stare sempre…il più possibile con te…insomma…."
Touya lo baciò sul collo, poi portando una mano sul mento dell'altro gli fece girare il volto, lo guardò sorridendo dolcemente e gli soffiò sulle labbra: "Cos'è? Una proposta?"
Yuki annullò la distanza tra loro, gli depositò un leggero bacio sulla bocca, poi gli mormorò: "Pensi…pensi che…sì, insomma..tu…"
Touya stavolta aumentò la stretta del braccio ancora intorno alla vita, e facendo scorrere lentamente la mano lungo il sottile collo del ragazzo, lo baciò di nuovo e gli disse: "Sarebbe bellissimo, sai? Avremmo una casa tutta nostra, una vita finalmente tutta nostra…è…è…la cosa più bella che si possa desiderare….credi che…potremmo stare a…casa tua?"
Yuki allargò gli occhi per la sorpresa e l'immensa felicità, si girò ora con tutto il corpo verso Touya, gli si mise a cavalcioni, gli gettò le braccia la collo, ed emozionato gli disse: "Certo, certo…Touya…staremo a casa mia, e la faremo finalmente vivere…non sarà più vuota e fredda come tante volte mi è sembrata…sarà la nostra casa, il nostro rifugio speciale, mio e tuo…e…grazie, grazie…non sai quanto l'ho desiderato, e in questi giorni più che mai…ti voglio tanto tanto bene, ti amo…" Touya sorrise della felicità che aveva regalato al suo amato, e fermò quel flusso di parole con un altro bacio, poi gli disse: "Però non potremo fare tutto e subito, dovremo organizzarci per ridare una sistemata, renderla un po' come piace a noi…e poi dovremo dirlo a Sakura e mio padre: sicuramente non ci saranno problemi, ma comunque bisogna che lo sappiano, no?"
Yuki sorrise e rispose, abbracciandolo e appoggiando il capo su una spalla del compagno: "Già, poi nel frattempo ricomincerà la scuola…saranno gli ultimi mesi, e avremo da fare anche con gli esami per l'università…" e il tono della voce sembrò un po' intristirsi, dopo l'entusiasmo iniziale. Touya accarezzandogli i capelli disse: "Beh, ci daremo da fare in tutto e non lasceremo indietro nulla…vedrai, se veramente lo vogliamo ci ritroveremo insieme prima di quanto possiamo sperare"
"Sarebbe fantastico…"
"A proposito di università….hai già pensato cosa fare?"
Yuki, ancora abbandonato contro di lui, rispose: "Mi piace molto quello che fa tuo padre, ma non proprio l'archeologo…mi piace molto di più il mestiere di insegnante, quindi pensavo di tentare quella strada, per diventare professore di elementari, medie o superiori…"
"Mhh…ti ci vedo molto bene, sai?" rispose Touya scoccandogli un altro bacio tra i capelli, poi aggiunse: "A me invece piacerebbe fare ingegneria meccanica…sai, comincio proprio ad appassionarmi di moto e motori…"
"Sì, anche io ti vedo molto bene in questo tipo di mestiere" sussurrò Yuki, baciandolo poi appena sotto l'orecchio. Quindi stettero ancora un po' così, poi Yuki tornò a parlare: "Nel frattempo, pensi di fare qualche altro lavoretto?"
"Credo proprio di sì…lo sai come sono fatto: non riesco a stare proprio senza far nulla..ora che ci penso, giusto pochi giorni prima di partire per venire qui, ho letto l'annuncio di un negozio di fiori che avrebbe aperto a settembre, quindi fra poco: dicevano che cercavano almeno due-tre persone part-time: se fosse per il pomeriggio sarebbe l'ideale…"
"Mhh…allora in questo caso verrò anche io…"
"Ne sei sicuro?"
"Sì…finora non mi sono mai dato tanto da fare come te, forse perché non avevo reali motivazioni….però, ora che abbiamo deciso di vivere insieme, mi sembra giusto che faccia qualcosa anche io, e poi è anche per l'università: voglio riuscirci, con le mie forze, e non pesare su nessuno…"
"Ma se avessi bisogno…per me non saresti un peso, lo sai…"
"Sì, lo so, ma voglio comunque provarci, non sarebbe giusto che fosse tutto sulle spalle di uno solo di noi due…" e detto questo stavolta fu Yuki, prendendogli il volto tra le mani, a baciargli la punta del naso, la fronte e le labbra. Touya comprese quello che voleva dire il ragazzo, e in risposta, semplicemente acolse il bacio dell'altro.

E così, una volta tornati a casa, ripresero la solita vita, fatta di studio, scuola, impegni calcistici per Touya, ritrovi pomeridiani e uscite o sere e notti insieme per i due ragazzi, che nel frattempo, come avevano deciso, trovarono anche quel lavoretto part-time nel nuovo negozio di fiori non distante dalla zona dove abitavano, e iniziarono anche un po' a vedere come organizzarsi per poter vivere insieme come desideravano. Fra impegni vari e ore o momenti trascorsi insieme, passarono così i giorni più caldi dell'estate, e ben presto arrivò settembre: era una giornata assolata e fresca, erano nel pomergiggio e Yuki e Touya erano al lavoro. In un momento di tranquillità, in cui non c'erano clienti da servire, Touya iniziò a lamentarsi con aria piuttosto imbronciata del fatto che quel giorno a pranzo erano stati scovati dall'Akizuki e costretti a mangiare con lei: la ragazza, pur non avendo avuto la forza che tanto aveva cercato di sottrarre a Touya, ostacolandolo il più possibile e fino all'ultimo, non aveva però rinunciato ancora a ronzargli intorno e a piombargli addosso ogni volta che se ne presentava l'occasione; sembrava davvero abile in ciò e ci prendeva anche un bel po' di gusto…
"Accidenti a quell'Akizuki!" brontolò Touya, ma Yuki rispose più accondiscendente: "Però è più divertente pranzare tutti insieme…" , poi aggiunse: "Anche perché i suoi onigiri erano molto buoni"
Touya ribattè un po' scocciato: "Senti, ma lei è…" stava per dire molto probabilmente che lei era stata un'accanita avversaria di Yuki, e quindi non capiva come Yuki potesse averla ancora in simpatia nonostante tutto, ma all'improvviso vide un repentino cambiamento nell'espressione del suo ragazzo, che per un attimo sembrò perdere coscienza di sé e subito dopo si trasformò in Yue. Era la prima volta che Touya lo rivedeva dopo il giorno in cui gli aveva dato la forza, e come quel giorno rimase di nuovo incantato dalla sua apparizione, ma ben presto la meraviglia si trasformò in preoccupazione, quando capì che se Yue si era rifatto vivo sicuramente stava accadendo qualcosa…infatti l'essere alato gli disse in tono serio: "La padrona è in pericolo…"
Quindi senza perdere tempo si diressero di corsa verso il luogo dove Yue percepiva che fosse Sakura, e nel mentre si verificò una strana eclissi solare, che fece calare il sonno su tutti quelli che si trovavano nei dintorni, Touya compreso. Intanto Yue aveva sentito la forza di Clow nella zona verso cui erano diretti, e quando vide Touya cadere, gli si inginocchiò accanto preoccupato e lo prese in braccio, continuando poi il suo volo verso il luogo dove percepiva una sempre maggiore concentrazione di potere magico. Arrivò giusto in tempo per ergere una barriera protettiva in difesa di Sakura, Li e Tomoyo contro l'attacco di Spinel Sun, e quando Sakura lo vide, e vide il fratello svenuto tra le sue braccia, si allarmò moltissimo, ma Yue, quasi con un tono di sofferenza per i sentimenti contrastanti che provava, le spiegò: "E' successo perché mi ha dato tutta la sua forza magica…" quindi rivolse lo sguardo pieno di rammarico e malinconia verso Eriol, avendo riconosciuto che era lui il suo vecchio, caro, amatissimo padrone, sussurrando appena il suo nome. Eriol gli sorrise e gli fece notare: "E' la seconda volta che ci vediamo…" , ricordando il giorno in cui Yukito aveva visto Eriol a scuola e automaticamente era diventato Yue, ma poi lui stesso gli aveva cancellato quel pezzo di memoria, per fargli dimenticare quell'incontro. Ora però Yue ricordò, e disse: "Una volta…sarei ritornato al mio vero aspetto, ma senza accorgemene sono ridiventato Yukito, e in quel momento non ricordavo niente.." poi, piantandogli i suoi occhi azzurri addosso, gli chiese: "Era opera tua?" ed Eriol rispose sorridendogli: "In quel momento non volevo farti ricordare.."
Yue abbassò gli occhi, che facevano trasparire chiaramente tristezza e dolore, ma anche rimprovero, e domandò: "Se potevi reincarnarti…perché ci hai fatto scegliere una nuova padrona?"
Il sorriso di Eriol ora divenne più dolce e pieno di comprensione per la sofferenza che percepiva in quell'essere, ma non fece in tempo a rispondere, che furono interrotti dall'arrivo di Rubby Moon, che proprio come il suo aspetto umano sembrava divertirsi in particolar modo a sbucare fuori dal nulla e interrompere i momenti più cruciali. Quindi Yue fu costretto a battersi con lei, che si mostrò essere molto più forte, ma quando provò a notare che la sua debolezza era a causa di Sakura, intervenne anche Cerberus, in difesa di Sakura, e di fronte a questi, a sua volta, si parò Spinel Sun: c'era una forte tensione nell'aria e i quattro avrebbero di sicuro dato vita a una lotta feroce, se non fosse stato per Sakura, che urlò loro di smetterla. Poi, affidati a Shaoran Tomoyo e Touya, si rivolse a Eriol, cercando di capire il perché di tutto ciò, ma il ragazzo le ripetè, come poco prima, che lei lo doveva sconfiggere, e quindi la costrinse a battersi. Seguirono a ruota attacchi e contrattacchi, scontri e rincorse tra Eriol e Sakura, che Yue e Cerberos volevano aiutare, ma furono ostacolati dagli altri due esseri avversari. Durante una caduta, Sakura fu aiutata dalla magia di Shaoran e fu ancora più motivata dal gesto dell' amico, e poco dopo, quando di nuovo stava avendo la peggio, Yue e Cerberos reagirono con rabbia e riuscirono a superare Rubby Moon e Spinel Sun, che comprendendo la forza dei loro sentimenti verso la ragazzina li fecero passare. I due raggiunsero Sakura, che nel frattempo stava pensando a come superare quella ulteriore prova, e giungendo alla conclusione che per dissolvere quell'oscurità sarebbe servita la carta della luce, tentò di usarla, ma non ci riuscì. Cerberos e Yue sapevano cosa fare: era arrivato il loro momento, e non si sarebbero tirati indietro: le spiegarono che era meglio usare la carta della luce insieme a quella dell'oscurità e che per avere più forza loro sarebbero dovuti entrare nello scettro. La ragazzina era terribilmente preoccupata di perdere due dei suoi più cari amici, e li abbracciò disperata: Yue ne fu intenerito e il suo viso fu attraversato da un dolce sorriso…già, i suoi sentimenti verso la sua padrona stavano proprio cambiando, e forse non solo verso di lei…ma ora non c'era tempo per pensare, dovevano solo agire, e in fretta: tutti i chiarimenti, era sicuro, sarebbero arrivati alla fine di quello scontro…quindi guardò Sakura negli occhi, e le parlò, incoraggiandola, supportato anche dalle parole di Cerberos: i due le stavano dando tutta la loro fiducia, e la ragazzina si commosse fino alle lacrime, ma allo stesso tempo riprese il coraggio e ancora una volta decise di mettercela tutta. Quindi Yue e Cerberos entrarono nello scettro e iniziò la trasformazine delle due carte che intendeva usare per battere la magia di Eriol: stava risultando una prova veramente dura, e per un attimo temette di non farcela, quando arrivò Shaoran ad aiutarla, che però, già affaticato per i precedenti scontri, dopo un po' non riuscì più a reggere, e cadde svenuto anche lui. Sakura ora era sola, ma pur se ancora terribilmente preoccupata, non si perse d'animo, si fece forza, si ricordò delle parole di Yue e Cerberus, ed essendo ormai la trasformazione a metà, decise con tutta sé stessa di portarla a termine. In pochi secondi ci riuscì, e invocando la luce, fece dissolvere l'effetto della magia di Eriol, con soddisfazione di questi e sollievo della stessa ragazza quando rivide Shaoran riprendere i sensi, Yue e Cerberos uscire dallo scettro e Tomoyo risvegliarsi. Però tornò a preoccuparsi nel vedere Touya ancora addormentato, ma Yue dolcemente la tranquillizzò, dicendole che ben presto anche lui si sarebbe svegliato, e pensando con affetto ancora una volta che se il ragazzo era ancora in quello stato mentre tutti gli altri avevano ripreso i sensi, era perché gli aveva dato gran parte di sé, e che non avrebbe mai potuto smettere di essergliene riconoscente. Fu distratto da questi pensieri dall'avvicinarsi di Eriol, e insieme a Cerberus si mise a difesa della propria padrona, ma il ragazzo disse loro che finalmente era finita, e ricordò alla ragazza di riportare l'oscurità, visto che quando avevano iniziato la battaglia prima era quasi notte. Quando anche questa magia fu compiuta, Cerberos, sfogando tutta la sua rabbia finora in parte repressa, urlando, chiese a Eriol il perché di tutto ciò, e Yue guardò il ragazzo ancora una volta con occhi tristi e addolorati; anche Sakura voleva spiegazioni, ma non ebbero modo di riceverle subito, perché si accorsero che lì, presente, vi era anche il papà di Sakura. Furono tutti tremendamente colpiti e stupiti nel venire a sapere dalle parole di Eriol che quell'uomo era l'altro sé stesso, l'altra parte dell'anima di Clow, che però non aveva conservato né la memoria né alcuna parte di tutta la forza del potente mago. Quindi, volendo attuare quello che era stato il suo scopo, con una magia che ora solo Sakura poteva fare, chiese alla ragazza, dopo averla rassicurata sulle sue intenzioni, di ripetere le sue stesse parole. Finito il rito magico, Eriol tranquillizzò Sakura che vide suo padre privo di sensi, e le spiegò che ora il signor Kinomoto aveva metà della sua forza, e aggiunse che così adesso non era più il potente mago del mondo, com'era stato fino ad allora. Vedendo lo sguardo interrogativo di Sakura, e comprendendo che anche gli altri avevano tante cose da chiedergli, Eriol li invitò a casa sua per tutte le dovute spiegazioni. Una volta arivati lì, misero in una camera da letto il signor Kinomoto e Touya a riposare: al primo pensò Eriol e al secondo pensò Yue, che di nuovo guardò il moro con tenerezza e gli depose un lieve bacio sulla fronte, accarezzandogli delicatamente i capelli. Poi si radunarono tutti nel grande salone al piano terra, ed Eriol iniziò a spiegare, chiarire tutti i loro dubbi e rispondere a tutte le loro domande circa gli avvenimenti che li avevano coinvolti per tanto tempo e circa le intenzioni che aveva avuto il ragazzo nell'agire in quel modo con Sakura, mettendola prima in difficoltà, inducendola successivamente a trasformare le carte facendole sviluppare una propria magia e chiedendole infine di usare quel potere per dividere la sua forza troppo enorme e per lui diventata ormai insostenibile con l'altro sé stesso, per dare un po' di pace alla sua anima, per troppo tempo turbata a causa di tutto quel potere che aveva sviluppato e che sarebbe potuto essere anche molto pericoloso e incontrollabile, se gli fosse sfuggito di mano, e alla fine ringraziò la ragazza per averlo aiutato, scusandosi per averla fatta soffrire. Da ultimo le chiese di avere cura d'ora in poi delle carte e dei loro due protettori, e ovviamente Sakura rispose ormai felice e risollevata che lo avrebbe certamente fatto…ma fu sorpresa da una voce dietro la porta che si congratulava con lei, e che tutti conoscevano molto, molto bene.