Caro Diario
parte XI - a
di Rumiko
Quell'estate, durante un pomeriggio
in cui come al solito si erano ritrovati a studiare da Yuki, in un momento
di pausa, mentre stavano preparando uno spuntino per la merenda, Touya
disse a Yuki: "Che ne diresti se approfittassimo di alcuni dei pochi
giorni di vacanza per tornare al mare, magari proprio nell'appartamento
dell'anno scorso?"
"Beh, sarebbe bellissimo….credi si possa fare?"
"Penso di sì, comunque chiederò a mio padre e vedrò di informarmi, mi
piacerebbe se potessimo prenderci dei giorni solo per noi due, senza
dividerci tra casa, studio e altri impegni"
"Già…" disse con tono pensieroso Yuki. Touya lo guardò con aria perplessa,
poi agitandogli una mano davanti agli occhi, gli chiese: "Ehi, ma qualcosa
non va?"
"No è che…ecco, pensavo a tuo padre…cosa dirà? Se andremo soli, beh…"
Touya lo guardò ora con comprensione: come era capitato altre volte Yuki
aveva detto una cosa volendo intenderne un'altra, e lui l'aveva capito,
quindi ribattè con tono addolcito: "Vuoi sapere in realtà se sa di noi due
e cosa ne pensa, vero?"
Yuki annuì, e Touya proseguì: "Beh, riguardo la mia famiglia Sakura lo sa
sicuramente, e anzi è stata lei a dirti di aver capito che ero io la
persona a cui volevi bene quando lei ti si è dichiarata, no?"
"Sì"
"Però non credo che mio padre lo sappia con certezza, anche se forse può
chiaramente immaginarlo: dopo tutto stiamo gran parte del tempo insieme,
spesso la notte resto a dormire da te…insomma, credo che abbia colto un
po' i vari indizi di questa cosa, e riguardo il mare, penso che ci aiuterà
a trovare la sistemazione che cerchiamo e non farà storie; invece riguardo
noi due, beh, non penso che la prenderebbe male, e penso sia giusto prima
o poi renderlo parte della nostra relazione, e del fatto che ci amiamo e
siamo felici, perché in fondo penso che l'unica cosa che si possa augurare
a chi vogliamo bene è essere felici, e lui sicuramente ci vuole bene,
anche a te…sai che fin dall'inizio sei stato come uno di famiglia per noi,
no?" e gli rivolse un dolce sorriso, arruffandogli i capelli. Yuki sorrise
in risposta, emozionato per quelle parole, e gli posò un delicato bacio
sulle labbra, mormorandogli un lieve 'grazie', che voleva significare
tutto: grazie per essere diventato suo amico, grazie per avergli donato il
suo amore incondizionatamente, e per tanti meravigliosi momenti insieme,
grazie per avergli perfino regalato quella famiglia che lui in realtà non
aveva mai avuto…Touya lo abbracciò e gli carezzò la schiena con movimenti
lenti, posandogli infine le mani sui fianchi e scoccandogli un bacio tra i
capelli prima, e poi spostando i palmi sul viso, e baciandolo sulla
fronte, sulla punta del naso, e dicendogli da ultimo a fior di labbra:
"Allora che ne dici, la facciamo questa vacanza?"
"Sì"
Quindi seguirono alcuni giorni in cui come detto, Touya si fece aiutare
dal padre, e riuscirono ad organizzarsi, a prenotare l'appartamento che
desideravano e a fare tutti i preparativi necessari, compresi i
rifornimenti e le scorte di cibo che sarebbero serviti, oltre all'acquisto
di creme solari, bagnoschiuma, shampoo, nuovi boxer, e di quant'altro
abbisognavano per quella vacanza che avevano deciso sarebbe stata di tre
giorni. Diversamente dall'anno prima, quando erano andati con la macchina
della famiglia Kinomoto, non erano provvisti di un mezzo proprio, quindi
dovettero informarsi anche sui treni e gli orari: cosa che il giorno
stesso della partenza fece fare loro un'alzataccia, ma era l'unico modo se
volevano arrivare in mattinata e non sprecare già fin dall'inizio mezza
giornata tra viaggio e sistemazione nell'appartamento. Quando arrivarono
era piuttosto presto, e una volta sistemate le loro cose, si precipitarono
in spiaggia: erano le undici di mattina, e sarebbero potuti rimanere lì
fin quando avrebbero voluto, liberi da orari e da tutto. Per stendere gli
asciugamani scelsero un posto un po' più appartato, anche se proprio come
l'anno il prima la località era tranquilla e poco affollata; ma volevano
avere un po' di riservatezza, e non preoccuparsi se per caso fosse loro
sfuggita in quel luogo qualche frase più dolce, gentile, affettuosa o
qualche attenzione particolare. La prima cosa che fecero, anzi, che Touya
si preoccupò di fare, fu spalmare la crema solare sul pallido corpo di
Yuki: il ragazzo non era già abbronzato come lui, e la sua pelle chiara,
che lui comunque adorava nel suo candore, avrebbe rischiato serie
scottature. Quando Yuki si sedette e mentre si preparava ad applicare
l'unguento sulle proprie mani, Touya lo fermò, e gli disse: "Lascia fare a
me…posso?"
"Sì" rispose Yuki sorridendogli, cogliendo un lampo di malizia negli occhi
dell'amato. Quindi Touya si sedette di fronte a lui e iniziò a far
scorrere i palmi scivolosi per la crema prima sul sottile collo, poi sulle
spalle, facendoli scendere sul petto e sottolineando con essi tutti i
muscoli, passando lievemente i pollici sui capezzoli, che risposero allo
stimolo, e provocarono un leggero gemito in Yuki; Touya volse lo sguardo
su di lui e vide che già aveva chiuso gli occhi e tirato indietro la
testa, e sapeva cosa significava: bastava davvero poco al suo Yuki!
Sorrise e decise di smettere di tormentarlo, anche perché lì non sarebbero
di certo potuti andare troppo oltre qualche carezza, frase o bacio. Per
cui allontanò anche se a malincuore i suoi polpastrelli da quei deliziosi
bottoncini rosei, e facendo scorrere le mani sui fianchi, lasciandovele
indugiare per un po', lo chiamò sottovoce, avvicinando il viso al suo: "Yuki.."
"Mmhh…" rispose il ragazzo riemergendo dalle sensazioni e dalle fantasie
in cui era sprofondato. Quando riaprì gli occhi, Touya, stringendo un po'
di più la presa su suoi fianchi lo attirò a sé e lo rese partecipe di un
bacio passionale, bramoso, uno di quelli che di solito preludevano a
qualcosa di altro, ma che per il momento non potevano permettersi, non lì…
"Sai che non possiamo fare di più, no?" gli sussurrò sulle labbra Touya,
la fronte apoggiata sulla sua, quando si staccarono.
"Sì" rispose Yuki.
"Allora non mi tentare…" ribattè Touya sempre mormorando sulla bocca
dell'altro e stavolta sorridendo, dato che in realtà l'essere tenatore era
stato lui, con le sue carezze su quel petto alabastrino. Poi si allontanò
dal suo volto, per andare ad occuparsi delle gambe del compagno e quando
ebbe fatto, volendolo ancora provocare gli lambì il lobo di un orecchio
con la punta della lingua, glielo mordicchiò e gli soffiò dentro,
solleticandolo e provocandogli intensi brividi: "Ora girati, stenditi…"
Yuki, completamente ammaliato da quella voce, come incantato da quel
trattamento, fece quanto gli era stato detto, e si stese a pancia in sotto
sull'asciugamano. Touya applicò altra crema alle sue mani, e come aveva
fatto per la parte davanti, iniziò a passare i palmi sul collo, facendoli
scivolare lungo le spalle, e ancora più giù sulle scapole, lungo la spina
dorsale, in lenti ma energici massaggi. Quelle mani grandi e forti che lo
stavano accarezzando stavano facendo impazzire Yuki, che cominciò ad
emettere piccoli versi di soddisfazione e a strusciarsi impercettibilmente
contro l'asciugamano e contro Touya, seduto sul suo fondoschiena. Quel
lieve oscillare stimolò il membro di Yuki, che cominciò a reagire,
compresso contro il telo, e stimolò anche il membro di Touya, che sentiva
sotto di sé tutta la morbidezza delle natiche del compagno e i loro
muscoli rilassarsi e contrarsi lievemente, come quando, come quando….. Ma
di nuovo Touya ricordò che non era il caso che dessero spettacolo in quel
posto, quindi chinandosi in avanti verso Yuki, che ancora non voleva
smetterla col suo movimento, pur se ancora leggero e sicuramente non
visibile a distanza, facendo ombra coi suoi capelli e col suo voiso su
quello voltato da un lato del ragazzo, con voce un po' roca per
l'eccitazione gli disse: "Yu..Yuki…ba…ah…sta, non…possiamo…" e detto
questo stavolta oltre a mordicchiargli come prima il lobo, gli leccò tutto
l'orecchio intorno per poi affondarci la lingua, come significato di
quello che era il suo reale desiderio, come simbolo di ciò che avrebbe
voluto fare con ben altre parti del corpo, sue e del suo ragazzo. Ma Yuki
a quel tocco reagì rantolando dando una spinta verso l'alto col bacino,
comprimendolo ancora di più contro il sesso di Touya, che a sua volta
gemette e soffocò quel suo verso nella bocca di Yuki, invadendola avido,
famelico, divorandola, e leccandogli e mordendogli le labbra prima di
staccarsene.
"Accidenti, mi farai morire prima o poi, lo sai?" gli sussurrò, ancora
chino su di lui, e ripresosi un po' dallo stordimento dei sensi. Yuki lo
guardò e gli sorrise, senza dire nulla, poi socchiuse gli occhi, e Touya
lo baciò di nuovo, stavolta velocemente, sollevandosi e andando a
stendersi sul proprio telo, supino, ma col viso rivolto verso quello del
suo ragazzo, a contemplarne ogni linea e ogni sfumatura. Yuki riaprì gli
occhi, non sentendo più su di sé il peso del compagno, e si ritrovò
addosso quegli occhi in completa adorazione dei suoi tratti; si guardarono
intensamente per quello che sembrò un lungo istante, poi Yuki allungò le
dita a carezzare il volto di Touya, che appoggiò una mano su quella del
compagno e la portò unita alla sua tra i loro corpi affiancati, le dita
intrecciate. Si appisolarono così per qualche minuto, ma quando il sole,
ormai passato mezzogiorno, si fece sempre più cocente, sentirono il
bisogno di andarsi a rinfrescare in acqua, quindi si avviarono verso il
mare. L'acqua era chiara e pulita, e dette loro sollievo dalla calura, ma
fu un bagno breve: avrebbero voluto anche nuotare, ma stavano inziando a
sentire anche i morsi della fame, e decisero che per una nuotata ci
sarebbe stato tempo nel pomeriggio, e per il momento di tornare alla loro
postazione, crogiolarsi ancora un po' al sole per poi andare a pranzo a
casa, cioè, in quell'appartamento che per quei giorni era la loro casa.
Qui, mentre Touya faceva la doccia, Yuki preparava ciò che avrebbero
mangiato: a dire il vero per gran parte avevano comprato cibi pronti, che
non avrebbero fatto loro perdere troppo tempo; si trattava solo di tirarli
fuori dalle confezioni o scatolette in cui erano ed eventualmente se ce
n'era bisogno condirli. Quindi quando Touya uscì era tutto pronto: era
solo rimasto da preparare la tavola, cosa che fece lui mentre Yuki era in
bagno; sempre per non essere troppo impegnati con le faccende di casa come
con i cibi, avevano portato tovaglioli, posate, bicchieri e piatti di
carta. Il pranzo fu piuttosto veloce, e nel mentre decisero di ritornare
in spiaggia non prima delle 4 nel pomeriggio, e nel frattempo di farsi un
sonnellino ristoratore per recuperare un po' del sonno arretrato dovuto al
risveglio alquanto mattiniero di quel giorno. Le camere nell'appartamento,
come ricordavano, erano tutte singole, ma in una delle stanze c'era
abbastanza spazio per due letti vicini, e non volendo ovviamente dormire
separati, riuscirono a portarvi un letto di un'altra camera. Prima di
addormentarsi misero la sveglia, perché se non l'avrebbero fatto
sicuramente avrebbero dormito fino alla mattina seguente, e non volevano
perdere tutto il pomeriggio nel poltrire. Come sempre quando condividevano
un letto insieme, il sonno li colse abbracciati, le gambe allacciate, il
volto di Yuki affondato nel petto di Touya, e un braccio di questi
mollemente adagiato sulla vita del compagno, dopo che si erano a lungo
accarezzati, baciati, mormorati frasi e parole dolci e d'amore, di
affetto, di tenerezza.
Riuscirono a dormire circa un paio di ore, prima che il suono inesorabile
della sveglia li riportasse alla realtà, quindi lentamente si svegliarono
e pigramente e mezzo assonnati radunano le loro cose per la spiaggia.
Arrivati qui si piazzarono di nuovo nello stesso posto della mattina,
notando con piacere che nel pomeriggio quel luogo era ancora più
tranquillo di quanto ricordassero dall'anno precedente. Appoggiarono le
loro cose in terra e toltisi le magliette, Yuki propose: "Che ne dici se
facessimo una passeggiata, prima della nuotata?"
"Bene, perfetto, servirà anche per riscaldarci un po' i muscoli prima di
entrare in acqua" rispose Touya accettando la proposta del ragazzo. Quindi
si avviarono lungo il litorale: si camminava bene, la sabbia era battuta e
i piedi non affondavano, in più ad alleviare il calore c'era una
leggerissima e gradevole brezza marina, e come sottofondo avevano il
regolare rumore della risacca del mare, che con le sue onde lambiva i loro
passi. Camminarono per un po', poi dopo alcuni minuti, essendo in un punto
in cui non c'era nessuno, Touya prese Yuki per mano, venendo ricambiato
dalla stretta del ragazzo e da uno sguardo dolcissimo e pieno di amore,
quindi continuarono ancora per diversi minuti quella passeggiata. Arrivati
ad un certo punto Touya si fermò: aveva notato il gruppo di scogli su cui
Yuki era scivolato l'anno prima, e indicandoglieli disse: "Ti ricordi?"
Yuki sorridendo e ricordando anche lui rispose flebilmente: "Sì"
"Beh, che ne dici di nuotare fin là e poi salire per prendere un po' di
sole?"
"Va bene"
Poi Touya, pizzicandogli le guance come ogni tanto si divertiva a fare,
aggiunse: "Però stavolta stai attento…l'anno scorso mi hai fatto
spaventare con quello scivolone" e detto questo gli scompigliò i capelli e
posò un leggero bacio sulle sue labbra. Yuki sorrise e annuì in risposta.
Quindi si tuffarono in acqua e nuotarono finchè non giunsero a
destinazione: appena arrivati Yuki era un po' più affaticato di Touya, che
invece era abituato a fare sport, e che nel vedere il suo amato ansante
dopo le bracciate compiute ebbe tutt'altri pensieri che quello di
stendersi a prendere il sole delle 5…ed inoltre c'erano ancora i ricordi e
il desiderio rimasto latente di quando quella mattina si erano stuzzicati
senza poter fare altro…senza più pensare a niente, spinse Yuki contro la
parete liscia degli scogli e prese d'assalto la sua bocca, assaggiandone
il sapore salato, iniziando a tormentarla con leccate, piccoli morsi,
succhiandogli ora l'uno ora l'altro labbro, sfiorandogli la lingua che
ogni tanto faceva capolino, per poi accoglierla nel proprio anfratto,
giocare con essa quando Yuki gli chiese il permesso di entrare. Il ragazzo
era ormai prigioniero del calore intossicante di quel bacio, e dei brividi
che invece sentiva lungo la schiena, a contatto con la roccia bagnata,
fredda e scivolosa: caldo e freddo si mescolavano in un insieme di
sensazioni che lo portarono ben presto a tendersi tutto verso il compagno,
ad attirarlo a sé, strusciarglisi contro voglioso, a fargli sentire i
fremiti del proprio corpo, il battito sempre più accelerato del proprio
cuore, il respiro sempre più affannato, i propri capezzoli inturgiditi, il
membro che stava reagendo. Touya sentì, percepì tutto ciò, mentre
continuava a baciarlo, lambirlo con le proprie labbra e con la propria
lingua, a volte allontanandosi da quella cavità per riprendere un po' di
fiato, a volte ritornandovi sopra affamato più di prima. Durante quella
serie infinita di baci e tocchi incessanti, si sistemò meglio contro il
corpo di Yuki, fino a percepire il sesso ormai quasi del tutto sveglio del
ragazzo, e vi si spinse contro, causando un intenso roco gemito in Yuki,
che iniziò a cercare col proprio inguine il membro dell'altro e trovatolo
gli andò incontro premendovisi. Anche Touya iniziò a gemere più forte, ora
soffocando i propri versi nella bocca dell'altro, ora riversandoglieli
sulle labbra quando se ne staccava per mancanza d'aria…continuarono quella
specie di danza, incontrandosi e scontrandosi, finchè non giunsero al
limite e Yuki, affaticato ora decisamente molto più che dopo la nuotata,
gli disse, aggrappandosi con le braccia alle forti spalle: "Touya…ti…ah..ah…ti
voglio…non resisto..pensi, pensi che…mhhhh…" Touya gli aveva tolto le
parole di bocca con un focoso bacio; senza rispondere fece scorrere le
mani lungo i fianchi di Yuki, infilando le dita nei boxer e
togliendoglieli, aiutato da Yuki, poi lo attirò di nuovo a sé e mentre
ancora una volta si impossessava della sua bocca con un profondo bacio,
gli avvolse un braccio intorno alla vita e fece scendere le dita
dell'altra mano lungo il solco tra le natiche, fino all'apertura, che
iniziò a stuzzicare, facendo staccare Yuki dalle sue labbra per gettare di
scatto il capo indietro in un sussulto di puro godimento, che mandò a
sbattere le loro erezioni. Touya emise un roco verso in risposta e
continuando ad accarezzargli il forellino e iniziando ad inserire un dito,
gli leccò e mordicchiò il collo, assaggiandone la pelle salata, come
sempre adorava fare, sentendosi tutto teso per l'eccitazione che lo stava
sempre più prendendo. Non incontrando resistenze da parte di Yuki, e
probabilmente favorito nella penetrazione anche dall'acqua passò ad
inserire subito un secondo e poi anche un terzo dito, finchè Yuki, il
sesso duro e ingrossato premuto tra di loro, strofinandoglisi contro,
emettendo suoni bassi e sensuali, mugolii, versi sconnessi, con le braccia
al suo collo gli avvolse intorno alla vita una gamba, ansimando e
mormorandogli all'orecchio, leccandoglielo: "Mhhh…Touya, sbrigati…non ce
la faccio più…" Anche lui, Touya, non ce la faceva più, quindi senza
ulteriori preliminari decise di liberare anche la sua asta ormai turgida e
che chiedeva a gran voce, tesa e dolorante, uno sfogo. Riuscì a
divincolarsi dalla gamba di Yuki avvolta intorno a lui e a togliersi i
boxer, posandoli su uno scoglio accanto a quelli di Yuki, poi afferrò Yuki
per i fianchi e lo fece girare. Yuki puntò le mani contro la liscia parete
rocciosa, protese il suo fondoschiena verso Touya, allargando un po' le
gambe e si preparò per quello che voleva e che ben presto sarebbe
arrivato, impaziente, desideroso di riceverlo. Touya sapendo che Yuki era
pronto, eccitato e rilassato al punto giusto, se non anche di più,
dirigendo dove sapeva il suo sesso, prendendo il ragazzo per i fianchi,
glielo spinse dentro tutto d'un colpo: Yuki gridò di piacere, sollevando
la testa e inarcando la schiena; il suo urlo si mescolò a quello di
godimento di Touya, che dopo il momento in cui i suoi lombi infuocati
erano stati percorsi da una scossa di elettricità nel passare da un
ambiente aperto e fresco come quello marino a uno più stretto, intimo,
accogliente e caldo, quasi bollente, come il canale di Yuki, iniziò a
muoversi quasi selvaggiamente avanti e dietro nel suo amato, mentre Yuki
faceva palpitare ad arte il suo ano su quel membro che lo stava portando
in paradiso, che voleva sempre di più e che sentiva spingersi sempre più a
fondo e sempre più ingrossarsi e tendersi. Touya si chinò verso di lui,
gli si strusciò col petto sulla schiena, facendo salire le mani ai
capezzoli e pizzicandoglieli, e gli leccò e mordicchiò la pelle della
nuca, della spalla, gli riversò nell'orecchio tutto il suo piacere mentre
lo lambiva con la lingua e mentre affondava nel suo oscillare sempre più
col suo membro; ad un tratto, sentendo sempre più vicino l'orgasmo,
iniziando a battergli dentro in modo più frenetico e sconnesso, avvolse un
braccio intorno alla vita di Yuki per continuare a tenerlo stretto a sé, e
portò la mano dell'altro sulla dura virilità del compagno, afferrandola
col proprio pugno, stringendola e iniziando a masturbarlo violentemente e
allo stesso ritmo scoordinato delle spinte che stava dando, assecondato da
Yuki, che ormai era la goduria fatta persona e gemeva, rantolava, si
dimenava e contorceva contro quella doppia stimolazione, provando un
miscuglio esplosivo di dolore per la forte presa sul suo sesso e piacere
per la penetrazione, facendo increspare e spumeggiare l'acqua intorno a
loro, movendo i fianchi e roteando il bacino finchè finalmente non vennero
entrambi, gridando all'aria, alle rocce, al mare, al cielo, al sole tutto
il loro godimento, Touya riversandosi dentro l'amato con copiosi ed
energici getti, che Yuki percepì chiaramente e piacevolmente uno ad uno, e
Yuki liberandosi nella mano di Touya e nell'acqua, rendendola torbida per
qualche secondo, finchè il suo seme non vi si mescolò e si dissolse. Si
abbandonarono poi sfiniti uno sull'altro, ma Yuki prima di chiudere gli
occhi fece in tempo a girarsi e accogliere tra le braccia il corpo esausto
di Touya: questa volta ci avevano davvero messo tutto sé stessi, tutta la
loro anima, e immaginava che Touya si fosse particolarmente stancato,
quindi per un po' lo lasciò riposare su di sé, il capo appoggiato su una
sua spalla e tutto il corpo mollemente adagiato sul suo. Stettero diversi
minuti in quella posizione, poi il freddo, causato dagli scogli umidi e
dall'acqua fresca intorno a loro, iniziò a farsi sentire, quindi Yuki,
accarezzando Touya sul volto, lo chiamò sottovoce: "Touya?"
Il ragazzo emerse dal dormiveglia in cui era sprofondato, e aprì
lentamente gli occhi, rivolgendo lo sguardo verso l'altro, che proseguì:
"Prenderemo freddo, se continuiamo a stare qui…che ne dici di salire per
metterci un po' al sole?"
"Mhhh…"
Yuki capì che era un sì, pur se Touya non era ancora molto in grado di
connettere, cosa che lo fece leggermente e dolcemente sorridere, quindi lo
staccò da sé, gli prese il volto tra le mani, gli accarezzò coi pollici
gli zigomi, e gli depositò un lieve bacio sulle labbra; Touya pigramente
riaprì gli occhi assonnati, che aveva di nuovo chiuso, e Yukigli chiese:
"Allora, saliamo?"
"Sì"
"Stavolta vado prima io, poi ti aiuto, va bene? Non preoccuparti, starò
attento, tu aspetta che sia arrivato, e non addormentarti, capito?" gli
mormorò sulle labbra prima di un altro bacio. Ora Touya sembrava essere un
po' più cosciente, e annuì, mostrando di aver capito, quindi Yuki,
aggrappandosi con le mani alla roccia fece subito ad arrampicarsi: dopo
tutto pur stando in acqua poco prima erano riusciti ad appoggiare lì sopra
i loro boxer solo allungando un po' le braccia, quindi non erano scogli
molto alti. Una volta arrivato, tese una mano verso Touya, che la prese e
guadagnò lo slancio per salire senza troppi sforzi. Il sole, pur essendo
ormai quasi le 6 del pomeriggio era ancora piuttosto alto nel cielo, e
caldo: proprio quello di cui avevano bisogno i loro corpi infreddoliti
dall'essere stati per diverso tempo fermi, dopo l'amore, immersi
nell'acqua fresca. La superficie su cui si stesero era piana, levigata, e
scaldata dal calore dell'astro diurno, quindi anche le loro schiene
potevano ricevere un po' di quel tepore. Dopo qualche minuto di silenzio e
di tranquillità, Yuki disse: "Touya…"
"Mmh…" rispose l'altro come un gatto che facesse le fusa.
"Sai, l'anno scorso, quando eravamo qui…e io sono caduto…beh, quando mi
hai preso e abbracciato…quella è stata la prima volta in cui avrei
fortemente voluto dirti cosa provavo…ed essere anche tuo…sì, insomma…"
Touya aveva capito, anche perché proprio pochi giorni prima aveva teminato
di leggere il diario di Yuki, e quindi sapeva cosa il suo ragazzo aveva
desiderato in quel momento, quindi rispose, voltando il viso verso
l'altro, e sorridendogli: "Sì, lo sapevo…"
"Ma…ma…" rispose Yuki, iniziando ad intuire che forse c'entrava proprio
quello che aveva scritto sul diario.
Touya cambiò il suo sorriso in uno un po' più furbesco e malizioso, e
disse: "Già, forse è proprio quello che stai pensando…ho letto quello che
avevi scritto nel tuo diario, e ho voluto far sì che si
realizzasse….l'idea mi piaceva…ti avevo detto tempo fa che mi sarei
divertito a stuzzicarti…e…non è stato male…no?" concluse poi, abbassando
il tono della voce e avviciandosi all'altro, per lasciargli un bacio umido
sul collo, appena sotto la mascella. Yuki, superato il momento di stupore
e imbarazzo, sorrise, solleticato da quel tocco e per l'idea che aveva
avuto il suo ragazzo, e gli rispose sollevando il busto e chinandosi su di
lui per un fugace bacio sulle labbra, concludendo mormorando: "Già…è stato
meraviglioso" , quindi facendosi un po' più audace, scese a frugargli col
naso sotto il sesso, ispirandone l'odore, e gli baciò lievemente i
testicoli molli e poi lo stesso membro che ora riposava morbido e languido
tra le gambe. Touya ancora sorridendo gli chiese: "Che c'è? Vorresti
fare…altro?"
Yuki, tornando su di lui, ricambiando il sorriso e parlandogli sulle
labbra rispose: "No, ma volevo ringraziare anche lui, oltre che il suo
proprietario"
"Beh, se è per questo il proprietario accetta con piacere e ricambia" e
detto questo afferrò Yuki per la nuca e lo attirò a sé per un bacio più
profondo, ma non violento, quanto piuttosto dolce e lento. Quando si
separarono Yuki si stese su un fianco, mentre Touya era ancora supino,
accavallò una sua gamba su quelle di Touya, gli appoggiò il capo sul petto
e una mano all'altezza del cuore, ed emise un sospiro di soddisfazione per
la sistemazione che aveva trovato. Mentre Touya gli accarezzava lentamente
i capelli, crogiolandosi al calore del corpo del suo amato e al tepore del
sole, Yuki sentiva sotto il palmo il leggero e regolare pulsare del cuore
del ragazzo, che ben presto lo cullò e lo portò ad un piacevole sonno,
accompagnato anche dal lieve sciabordio e dal leggero infrangersi delle
onde su quelle rocce, che col loro ritmo fecero addormentare ben presto
anche Touya. Il primo a svegliarsi, quando ormai erano le 7 passate, fu
ancora una volta Yuki, che pur non capendo bene che ora fosse, vedendo
però il sole iniziare a scendere, capì che tra poco sarebbe quasi del
tutto tramontato, e che era proprio arrivato il momento che si avviassero
verso casa. Delicatamente, con carezze e sussurri, come sempre faceva con
lui, riuscì a riportare alla realtà anche Touya e pur se un po' a
malincuore per il memorabile pomeriggio appena trascorso, si rivestirono,
nuotarono fino a riva e si riavviarono a piedi dove avevano lasciato le
loro cose, tenendosi per mano lungo tutto il tragitto di ritorno, durante
il quale la brezza leggera che veniva dal mare e il sole che pur se basso
era ancora molto caldo asciugarono la loro pelle e i loro indumenti da
spiaggia. Arrivati raccolsero i loro teli, che non erano stati per nulla
stesi, e le loro borse, che ugualmente erano rimaste lì, con tutto il loro
contenuto disposto come lo avevano messo dopo pranzo, e si diressero verso
casa. Per arrivare a destinazione dovevano solo attraversare una strada,
poiché l'alloggio era quasi sul mare, e ad entrambi piaceva anche per
questo: facevano presto ad andare e tornare, e permetteva loro di perdere
meno tempo negli spostamenti, per averne di più per godersi il mare.
Entrati in casa, fecero come il giorno a pranzo: mentre Touya faceva la
doccia Yuki preparò la cena, e poi, quando fu il turno di Yuki, Touya
apparecchiò la tavola. Nonostante la doccia li avesse un po' rigenerati,
finito di mangiare sentirono in breve subito il peso della stanchezza, per
l'alzataccia della mattina, per il breve riposo dopo pranzo, per la
particolare 'attività' in cui erano stati intenti nel pomeriggio, quindi,
benché fosse piuttosto presto, andarono a dormire di lì a poco per farsi
un bel sonno ristoratore che li rimettesse a posto il giorno successivo.
Si addormentarono nella stessa posizione del pomeriggio, dopo lievi baci e
carezze e tanti altri piccoli e delicati gesti d'affetto, come adoravano
fare in quelle circostanze, godendo dell'abbraccio e della vicinanza
reciproci.
Il giorno dopo fu decisamente più tranquillo, e fu di totale riposo e
relax: la mattina tornarono in spiaggia, portandosi dietro il pranzo
stavolta, perché avevano deciso di starci fino al pomeriggio, per poi
tornare presto per cena e uscire dopo a farsi un giretto per le vie di
quella località, dove avevano saputo ci sarebbero state bancarelle e vari
stand, come nella festa al tempio Tsukimine di poco tempo prima. La
mattina presero il sole per quasi tutto il tempo, e come il giorno
precedente, solo quando sentirono forte il bisogno di andare a
rinfrescarsi, entrarono in acqua. Fino a quel momento erano stati
piuttosto tranquilli, soprattutto Touya, ma una volta in mare, ritemprato
e risvegliatosi dall'intontimento che lo stare per parecchio al sole gli
aveva causato, pensò che fosse giunto il momento di movimentare la
giornata, quindi iniziò a schizzare Yuki con vigorosi spruzzi, mentre
questi doveva ancora del tutto immergersi; Touya lo colse divertito di
sorpresa e continuò a schizzarlo e a godersi le sue proteste e i suoi
inutili tentativi di sfuggire a quella tortura. Ma a Touya sembrava
proprio non bastare: mentre Yuki tentava di scappare da quell'assalto,
indietreggiando, riparandosi con le mani, Touya riuscì a raggiungerlo, e
lo trascinò in acqua, ridendo e scherzando, per poi addirittura
immergergli la testa sott'acqua, mentre Yuki, sopraffatto dalla forza
dell'altro non riuscì a fare altro che agitare le braccia e far increspare
tutta la superficie marina intorno a loro. Comunque Touya ve lo tenne
davvero per pochissimi secondi, giusto per proprio gusto, ma facendo in
modo che non risultasse troppo pericoloso, e quando Yuki riemerse, gli
occhi semiaperti, brucianti e un po' arrossati, le labbra semichiuse in
cerca di un po' di aria, l'altro lo attirò a sé mettendogli un braccio
intorno alla vita e gli mormorò, sorridendogli quasi con un ghigno: "Sai
che a volte mi fai divertire da matti? Adesso poi, sei proprio adorabile…"
E prendendolo per la nuca si tuffò sulla sua bocca, penetrandola e
cercando la lingua del compagno, trovandola e invitandola ad una danza che
l'altra non gli negò: non c'era nulla da fare, per quanto Touya provasse
gusto a spaventarlo o a tormentarlo a volte, quando poi cercava di farsi
perdonare in quel modo, Yuki non poteva che accettare le sue scuse: eh, sì
, avrebbe proprio dovuto abituarsi a certi 'trattamenti' del suo ragazzo!
Finito il bacio, però Touya, pensando che forse era stato in realtà uno
scherzo stupido e di cattivo gusto, gli disse preoccupato, guardandolo un
po' più seriamente negli occhi e accarezzandogli una guancia: "Comunque
stai bene, vero?"
Yuki sorrise per l'apprensione mostratagli e mettendogli le braccia
intorno al collo gli rispose un leggero 'Sì', per poi affondare il viso in
quell'incavo che tanto gli piaceva, mentre Touya gli accarezzava e
massaggiava delicatamente la schiena e i fianchi. Poi Yuki ad un tratto si
staccò da lui, e guardandosi in giro, vedendo che in spiaggia pur se poche
c'erano comunque alcune persone disse: "Non è che abbiamo dato un
po'…troppo spettacolo?"
"Pensi che ci abbiano visti? Che si sono scandalizzati per un bacio e un
abbraccio? Beh, a me non importa molto, sai? Se ti ho vicino, il resto non
conta…davvero…ricordi cosa ti ho detto il giorno che mi sono svegliato
dopo averti dato la mia forza? Che mi sarebbe bastato averti accanto e
sempre sorridente…il resto...beh, viene tutto dopo"
Yuki sorrise dolcemente a quelle parole, e rispose: "Anche io desidero la
tua felicità, e l'ho sempre desiderata, anche quando non stavamo insieme,
perché ti ho sempre voluto bene…"
"Anche io Yuki, anche io…ti amo…" e stavolta fu Yuki a unire le loro
labbra e le loro bocche in un bacio dolce e lento.
Terminato il bagno, si rimisero al sole per asciugarsi, quindi fecero
pranzo e per aiutare la digestione decisero di fare una passeggiata,
ancora una volta tenendosi per mano. Quando arrivarono nel punto con gli
scogli non poterono trattenere un sorriso e scambiarsi uno sguardo di
intesa ai ricordi del pomeriggio precedente, ma ora era ancora troppo
presto per un altro bagno, quindi continuarono la passeggiata, per poi
tornare indietro, una volta che si resero conto di aver camminato per un
bel po'. Tra andata e ritorno si accorsero che erano già trascorse un paio
di ore, quindi dopo aver preso ancora un po' di sole, verso le 4 rifecero
un altro bagno, e una volta usciti e asciugatisi tornarono a casa. Si
fecero la doccia e prepararono cena e tavola, poi dopo mangiato si
prepararono per uscire, Yuki molto entusiasta per la festa a cui sarebbero
andati. La cittadina era molto tranquilla e le vie tutte illuminate,
c'erano molte bancarelle, che con i loro dolciumi e giochi a premi
incantarono Yuki, e Touya non poteva che sorridere nel ritrovare nel suo
ragazzo la felicità, la sorpresa e l'ammirazione quasi fanciullesche che
cose come quelle gli suscitavano ogni volta. Sapendo quanto gli piacessero
i dolciumi gli comprò una mela caramellata, come aveva fatto una volta al
tempio Tsukimine, poi passando davanti a una bancarella, in cui uno dei
premi era un orsetto di peluche, gli disse: "Che ne dici, ti piacerebbe?"
Yuki, con gli occhi luccicanti come quelli di un cucciolo adorante, gli
chiese: "Me lo prenderesti davvero? E' carinissimo…"
Touya gli sorrise e scompigliandogli i capelli rispose: "Ti ricordi quella
volta al tempio Tsukimine, mi sembra, quando mi sono battuto con L …ehm,
con QUEL ragazzaccio per un coniglietto di peluche?"
Yuki divertito al ricordo, gli rispose: "Sì, devo averlo anche scritto nel
diario….siete stati buffissimi, e alla fine ve ne hanno dato uno
ciascuno…"
Touya un po' imbronciato al ricordo di non essere riuscito a battere Li,
gli rispose: "Beh, sì…ma poi, mentre lui ti dava il suo e io davo il mio a
Sakura, ho pensato che mi sarebbe piaciuto averne uno anche per te…."
"E allora che ne diresti di rifarti ora di quella volta?" ribattè Yuki
sorridendogli.
Detto, fatto: pochi minuti dopo Yuki girava allegro e contento col suo
peluche in una mano, l'altra stretta affettuosamente in quella di Touya.
Dopo un po' che ebbero continuato la loro passeggiata tra le bancarelle,
stand, lanterne illuminate, odori e profumi di dolci e cibi vari, decisero
di ritornare. Sulla strada che li riportava a casa, Yuki con voce dolce e
vellutata osservò: "Sai, questa estate mi sembra che si siano avverati
tutti i nostri desideri, grandi e piccoli, non credi?"
Touya gli rivolse lo sguardo, cercando di capire: "In che senso?"
"Beh, come prima cosa finalmente ci siamo messi insieme, poi ad esempio
quella sera al tempio Tsukimine nei pressi del lago abbiamo visto insieme
quello spettacolo di lucciole che tempo prima avevo desiderato vedere con
te….poi ancora ieri pomeriggio, sugli scogli…e infine stasera, tu hai
vinto questo orsetto per me, come avresti voluto quella volta…" e guardò
Touya in attesa di una risposta, battuta o conferma. Touya si fermò, gli
prese il volto tra le mani e baciandogli prima la punta del naso, poi le
labbra, gli chiese mormorando: "E…c'è qualcos'altro che desideri si
avverasse?"
Yuki con un lieve sorriso, rispose: "Beh, non potremmo tornare a vedere le
stelle domani sera, in spiaggia come l'anno scorso?"
"Ok, affare fatto!" rispose Touya arruffandogli i capelli, accettando
volentieri quella proposta, poi aggiunse: "Anzi, sai che facciamo? Ci
portiamo la cena in spiaggia, teli e coperte, e ci passiamo tutta la
notte, va bene?"
Yuki rispose entusiasta: "Sì, è una magnifica idea" Già, sarebbe stata
l'ultima notte in quel posto che amavano, e sarebbe stata meravigliosa: la
sera avrebbero contemplato le stelle, e la mattina avrebbero visto l'alba,
dopo aver dormito insieme; di sicuro un altro bel ricordo da conservare di
quella vacanza.
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