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Calore
parte XII
di
Mel
Sakuragi corse giù per le scale , raggiungendo la porta , la aprì uscendo,
il vento ghiacciato investì il suo corpo……..
…voleva andare a casa , voleva solo andare a casa sua e sparire, svanire ,
smettere di soffrire……………non ce la faceva più……..
………
Rukawa non aveva potuto fermarlo, era sfuggito in un istante al suo sguardo,
ma dopo un secondo attimo di smarrimento si era già alzato per inseguirlo.
Sakuragi correva , a fatica, stringendo i denti, infilandosi tra i vicoli ,
girando per strade che non conosceva , sentiva Kaede dietro di sé , che gli
gridava di fermarsi , di aspettare , si inseguivano tra i vicoli stretti
……………ma lui non voleva farsi raggiungere , non voleva guardarlo ancora una
volta negli occhi, non ne aveva il coraggio.
Girò
ad un angolo, proseguendo quasi al buio , le luci dei lampioni illuminavano
a malapena degli spazi limitati e lui non vide che in fondo a quella strada
non c’ era uscita.
Fermandosi contro il muro , Hanamichi si girò , appoggiandovisi contro , il
respiro ansante , in attesa, in trappola.
Rukawa camminava lentamente verso di lui, non poteva più sfuggirgli, si
avvicinò, anche il suo respiro irregolare.
Cosa
avrebbe fatto?
Incubi assalirono Sakuragi
Kaede
che gli gridava contro………..
Kaede
che lo disprezzava……………
Kaede
che lo lasciava e questa volta per sempre…….
Lentamente Kaede lo raggiunse, a pochi centimetri l’ uno dall’ altro , il
ragazzo dai capelli neri si lasciò andare appoggiandosi su di lui,sulla sua
spalla , stringendolo tra il proprio corpo e il muro, Hanamichi non si
spostò.
Nel
silenzio rimasero fermi.
Uno
appoggiato all’ altro, insieme.
Sakuragi sentiva i sensi scivolare via , cedere al dolore e alla
stanchezza.
Kaede
si mosse appena , posò le mani sul muro e cercando il viso del suo Hanamichi
fece incontrare le loro labbra , al buio.
Tra i
loro corpi ,ora separati l’ uno dall’ altro, quel bacio era l’ unico
contatto tra loro.
Cos’
era quel bacio?
Un
addio?
Perdono?
Un
inizio?
Si.
Un
altro inizio.
Separatisi Hanamichi perse i sensi , scivolando a terra tra le braccia di
Kaede.
Seduto sulla sponda del letto ,Rukawa guardava il proprio ragazzo riposare.
Lo
aveva riportato a casa ed ora ,aspettando che si svegliasse , aveva tutto il
tempo per pensare a quei mesi ……a tutti quei mesi……
…ora
finalmente quei rifiuti avevano un senso………i suoi comportamenti avevano una
ragione………….e lui aveva tutto il tempo di riflettere mentre la notte da poco
iniziata donava quiete alle strade in attesa delle luci dell’ alba.
Tutto
era cominciato con quella frase ……………………………. <Kaede fai più piano>…………….
all’
inizio dell’ autunno , una sera come le altre, e lui cosa gli aveva
risposto?
…………..<Su….stai un po’ fermo…>………………………….
…..Kami
sama…….
…non
aveva capito e da allora avevano cominciato ad allontanarsi
……….inevitabilmente.
Ora
trovava una spiegazione anche a tutti quegli allenamenti saltati senza
motivo……….allenamenti persi solo dopo le sere in cui facevano l’
amore………ecco la ragione per la quale non correva con loro, evitava le
partite e preferiva ripassare addirittura i fondamentali ……..ecco perché
aveva cominciato a tornare a casa , a calcolare le volte in cui concedersi e
le volte in cui rifiutare e tutte quelle scuse senza senso…..e tutto per
farle coincidere tra gli impegni della squadra e l’ amore…………………...
Ed
altre frasi tornavano alla sua mente ……………….<e poi potremmo fare tutto
quello che vuoi>…………e lui si era chiesto persino perché quello che vuoi e
non quello che vogliamo ………leggendo dietro a quella frase un significato
sbagliato……….
… ‘quello
che vuoi’………….era
la verità……in quelle condizioni come poteva volerlo anche lui……………come
poteva voler soffrire gratuitamente? ………………
Eppure l’ aveva fatto…….. molte volte………..almeno tutte le volte in cui
quelle lenzuola erano state cambiate per nascondere le macchie di sangue
………………….e altre volte ancora………………
….in
palestra il giorno in cui Sendoh li aveva visti ……..e si era rivelato vero
tutto quello che gli aveva detto …….doveva essere stata una tortura per lui
lasciarsi amare …era una tortura tutte le volte come testimoniava quel
sangue che aveva visto …….eppure lo faceva ……..per lui ……per lasciargli
capire che lo amava…… perché lui era stato talmente stupido da non capirlo
in altro modo………. ….da non capirlo da tutte le volte che lo aspettava fuori
al freddo, che si precipitava a casa sua appena lo chiamava , che gli
chiedeva gesti d’ affetto…che cercava di darglieli …….e lui perso nella
propria commiserazione e tristezza non si accorgeva di essere la causa di
tutto il loro dolore …...il giorno in cui lui gli aveva chiesto di tenerlo
per mano, cos’ aveva risposto ? ……………..No …………………
solo
perché non lo riteneva giusto, solo perché tutto non andava bene come
voleva lui …………senza capire che era per colpa di comportamenti come quello
che non andava bene…………
……….e
la disperazione sempre più grande, più profonda ghermiva il suo ragazzo
portandolo via……come il giorno in cui lo aveva trovato sul divano ad
invocare il suo nome tra quelli che sembravano essere solo incubi…………
e lui
che continuava a non capire, a non sentire, a non vedere anche la notte in
cui l’ aveva preso mentre stava male e perso com’ era nel piacere che quel
corpo gli donava ogni volta, non si era accorto del dolore che gli procurava
né del fatto che avesse la febbre …..non si era accorto di niente …aveva
solo ascoltato le sue grida di piacere credendo che fossero vere ,
compiacendosene ………..stupido ……era solo uno stupido…..un pazzo…….rischiava
di perdere tutto quello a cui teneva di più , tutto quello che amava
….eppure avrebbe dovuto saperlo cosa significava perdere una cosa del
genere, aveva avuto l’ esempio di Akira , avrebbe dovuto capire ed invece si
ostinava nella sua inutile superiorità …..ma non aveva proprio nulla di
superiore al ragazzo che guardava , addormentato e indifeso davanti a sé
……….perché tutto quello che aveva sopportato lui non sarebbe stato capace
di sopportarlo, non si sarebbe sacrificato in quel modo, non avrebbe
rinunciato agli allenamenti solo per fare l’ amore una sera ………………
fare
l’ amore e provare solo dolore oltretutto ………
e
farlo solo per il piacere dell’ altro, per fargli sentire amore , per non
fargli sospettare niente, per non farlo preoccupare …….no……… lui non l’
avrebbe mai fatto………….come poteva considerarsi ancora il suo ragazzo, come
poteva permettersi di toccarlo ancora, di sfiorarlo o solo di guardarlo?
……………
E il
pensiero che il suo Hanamichi avesse gridato aiuto per tutto quel tempo e
che lui non lo avesse mai sentito, mai voluto sentire, lo atterrì , avrebbe
potuto perderlo, avrebbe potuto perderlo davvero dopo tutto quello …….no..no…
No……chiuse gli occhi …. e tutte le parole che Akira gli aveva urlato erano
state vere, ora trovavano spazio insieme a tutti gli altri frammenti nella
sua mente……………
mentre tutti i pezzi di quella storia tornavano lentamente al loro posto
dando vita ad uno scenario irrealmente angosciante ……….
e
tutto quello…..la disperazione , il dolore , l’ umiliazione, la
sofferenza…………il suo ragazzo li aveva accettati, sopportati , portati con sé
in silenzio ……….come aveva potuto , come aveva fatto ad andare avanti , in
nome di che cosa ?
Ma
era chiaro………….
….in
nome di quel ti amo che gli aveva gridato poco prima in quello stesso letto
……..
….e
quella era stata l’ unica verità in tutte le menzogne dette tra quelle
lenzuola ………………
Ora
finalmente aveva capito …………
… fin
dall’ inizio non aveva fatto altro che chiedersi un perché dietro l’ altro e
ora si rendeva conto che il suo errore era stato quello di chiederlo a sé
………
….quel perché doveva chiederlo a lui, ad Hanamichi ……….
… era
ancora in tempo per farlo. ……….tante cose ancora esigevano la spiegazione di
quella stessa voce calda e dolce della quale lui si era innamorato …..tante
ancora………….
Kaede
si alzò , lasciando che i suoi occhi si riposassero alla vista del cielo
notturno………ma ben presto il suo sguardo ritornò a quel viso, a quel corpo
, a quel ragazzo ……….più bello della luna, più prezioso di un desiderio
espresso ad una stella cadente, non poteva allontanarsene a lungo……………tornò
da lui, piano, si sedé accanto a lui su quel letto, stringendogli una
mano………
…….
ricevendone calore……..
…..non
era giusto, perché , perché doveva sempre essere l’ altro a donargli
qualcosa…………
…..che
si trattasse di un gesto, il suo corpo o solo…..calore…………
…..prima
non l’ aveva capito , ma era sempre stato così ……ed era sbagliato……..
Cosa
c’ era stato prima di tutto quello ?
Cosa?
Ricordi………cercando nella sua memoria ritrovò i giorni all’ inizio della
loro storia , quelli nei quali si svegliavano insieme , sempre in ritardo ,
dopo le loro notti , quelle notti , materializzazioni terrene di un amore
puro che sembrava forte ed infinito ,le carezze regalate e i baci che
sorprendevano nei momenti più impensati, i loro soprannomi usati dolcemente
, per quegli scherzi infantili che continuavano a farsi con la segreta
intenzione ognuno di loro di mantenere ciò che era stato prima per renderlo
più bello e completo insieme all’ altro……ed erano stati giorni stupendi alla
fine dell’ estate …………..prima che arrivasse l’ ‘inverno’
………………
Ed
ora cos’ era rimasto di quei giorni e di quell’ amore forte e infinito?
Poco
,quasi niente………………….
…..non
c’ era più niente di tutto quello e faceva male , veramente , male da
restare senza respiro…..non c’ erano più state quelle notti , sostituite da
notti di dolore per il suo Hana, non c’erano più state carezze né baci
rubati né soprannomi ……..
…da
quanto tempo il suo ragazzo non lo chiamava più kitsune ridendo felice ?……..
…da
quanto?
……..da
tanto ormai…….. da tanto non lo chiamava affatto ……….e non rideva più
…………………da tanto tempo ….
ed
era facile indovinare di chi fosse la colpa………….davanti all’ evidenza oramai
come poteva nascondersi …….
….come poteva ………
“Dovevo arrivare a vederti soffrire così per me……..per capire…….” soffiò
sulle sue labbra prima di sfiorarle……
Stupito lo vide aprire lentamente gli occhi, lo guardò ….si stava
svegliando…...come se lo avesse sentito…………
…….e
rimase fermo, senza lasciare la sua mano ………….non si sarebbe più tirato
indietro ………….
...avrebbe pagato…….pagato il suo debito d’ amore e dolore ………………
“Kae..de”
“Sono
qui”
Le
loro mani si strinsero più forte…………cercandosi….trovandosi.
“Hana
……… come ho fatto ad essere così cieco?…….Perché sono arrivato al punto di
farmi dire queste cose dagli altri , invece di ascoltarti……………” mormorò.
Hanamichi schiuse le labbra per rispondergli, per prendersi tutte le
responsabilità……………ma Kaede posò un dito su quelle labbra, chiudendole
delicatamente……………
“No…..lasciami
finire…………tu mi hai insegnato ad amare, sei stato solo tu a
riuscirci……….forse pretendendo che imparassi tutto in una volta ………………ma
anche quando mi hai dato tutto il tempo di cui aveva bisogno, restandomi
accanto in silenzio, io non ho capito………..perdonami…………” sussurrò lieve.
Il
silenzio, a lungo , accompagnava le lacrime che premevano per superare i
confini di quegli occhi dai colori caldi, quelle labbra tenute ancora ferme
tremavano sotto quelle dita gentili………….
“E
tu…….tu hai addirittura sacrificato te stesso….affrontando da solo il
dolore…senza chiedermi niente……..solo donandoti …facendomi prendere solo il
piacere…….regalandomelo …….senza lasciarne nemmeno un po’ per te………senza
rendermi partecipe dei tuoi problemi…………”
Hanamichi strinse
ancora quella mano, per poter credere che fosse reale, che non fosse solo un
bel sogno…intanto le lacrime che scorrevano fino alle sue tempie erano reali
e calde………..infinitamente calde…………attese , Kaede si avvicinò ancora di più
…..per fargli sentire ogni singola lettera delle proprie importanti parole
…………….
“ ‘E’
un problema mio’
…hai detto…. ‘perché
dare fastidio anche a te’…….non
voglio più sentirti dire una cosa del genere, più ………….mai più …..io ho
sempre fatto l’ amore con te per noi …non per me e ….”
Sospesa a metà la sua voce sempre così fredda ora si stava incrinando …..spezzandosi
nell’ emozione, nell’ amore che provava dentro di sé per quel ragazzo ….
proseguì.
“E
…………….se tu sei mio……………………allora anche i tuoi problemi lo sono…….capito ?”
Hanamichi non attese più, alzò le braccia, chiamandolo e Kaede lasciò le sue
labbra per insinuare quelle mani sotto la sua schiena, intorno alle sue
spalle e alla sua vita, stringendolo a sé, quanto più poteva fare per
colmare il vuoto e l’ assenza di mesi d’ amore……………..
..e
Hanamichi pianse……….ancora………perché finalmente quelle mani lo stavano
accarezzando senza chiedere niente, non per dovere ……..ma amandolo
………intensamente , con forza e delicatezza……..dolcezza e
…finalmente….calore.
Lentamente si staccarono , senza volerlo, ma per forza, Kaede accarezzò
ancora il suo viso ,senza smettere di fissarlo , passando un dito sui suoi
tratti, delicato, lui chiuse gli occhi facendo scendere le ultime lacrime
…………
“Riposa, ora….” sussurrò Kaede
“Io
……non andrai via …vero?”chiese in risposta …...ancora un accenno di paura in
quegli occhi e in quelle parole ………..paura che fosse solo un bel sogno………
“No……dove vuoi che vada senza di te?”
“Io….”
“Morirei dopo il primo passo …….”confessò Kaede baciandolo un’ ultima volta.
………e
Hanamichi sorrise dolcemente ………………quel sorriso…..adulto ma ingenuo…….quel
grazie dolcissimo ….era tornato
…….solo per quelle parole…………se solo Kaede avesse capito prima quanto poco
bastava per rivederlo…………..
…..ma
ora lo aveva e non lo avrebbe lasciato più sparire………
Sakuragi chiuse gli occhi e sotto le ultime carezze di quelle mani si
addormentò, senza dolore per la prima volta ……….solo felicità e lacrime di
piacere.
Quella notte , senza dormire, Kaede rimase accanto a lui, seduto su quel
letto, a guardarlo, ringraziando chi gli aveva permesso di averlo ancora
solo per sé.
Rukawa si sedé sul divano, era stanco , erano appena tornati, aveva
accompagnato il suo ragazzo di sopra , aveva insistito perché riposasse
ancora e poi era tornato giù per pensare, era tarda sera ormai …………..
Erano
passati pochi giorni da quella notte importante, giorni insoliti, sospesi a
metà tra le convinzioni e le incertezze, le parole dette erano state troppo
poche ancora…… tutto quello poteva non essere per Hanamichi che il seguito
di un lungo sogno destinato a finire con le prime luci di una mattina di
rinnovato dolore…….perché tante cose ancora mancavano affinché diventasse
tutto realtà…………..ma non si erano detti più niente …………solo sguardi ……..intensi
, ma solo sguardi ………………
……Kaede
era teso……aveva pensato solo al problema che avevano, quel problema fisico
che necessitava di una soluzione, di un controllo e quella mattina, proprio
per quel motivo , aveva preso un appuntamento dal suo medico di famiglia ,
portando con sé Hanamichi…………..
…………erano entrati in sala d’ aspetto, Hanamichi era inquieto, si era
guardato attorno con disorientamento e Kaede aveva preferito entrare da solo
……..ricordava perfettamente tutto quello che era successo……………..
…il
suo medico di famiglia lo stava aspettando, un uomo di mezza età , alto ,
dal viso serio e due occhi comprensivi, lui si era seduto e si erano solo
guardati , il medico aveva sorriso……………….. “Sempre di poche parole , Kaede,
eh?…. Anche quando vieni da me……..allora dimmi qual è il tuo
problema……”…………….e Kaede lo aveva guardato in quegli occhi che aveva sempre
stimato e aveva parlato del suo problema , del loro problema , suo e di
Hanamichi, del dolore del suo ragazzo e del sangue, di quel sangue che tante
volte aveva macchiato il loro letto…………….e quell’ uomo che lo conosceva fin
da bambino lo aveva ascoltato in silenzio , lo aveva sempre ascoltato in
silenzio , anche quando tempo prima quel ragazzo gli aveva parlato con
fredda chiarezza delle proprie preferenze sessuali con gli occhi di chi ha
pensato a lungo a quello che sta dicendo e non accetta critiche……………………….lo
ascoltò anche stavolta finché non ritornò il silenzio e i loro sguardi ….poi
un tono professionale , serio……………..”Lui è qui con te?”……….un cenno d’
assenso da parte di Rukawa ……………….
……….
“Chiamalo e dopo rimani lì voglio parlargli, da solo ”…………..Kaede si era
alzato , ritornando in sala d’ aspetto, incontrando subito gli occhi
smarriti del suo amore, gli disse piano d’ entrare , che il medico lo voleva
vedere e lo aiutò ad alzarsi , stringendogli una mano ….con forza
…seguendolo mentre spariva oltre la porta si chiese se sembrava solo a lui
che tremasse lievemente …….
…..passarono
alcuni minuti…dalla dolorosa parvenza di interminabili ore …..e quel dialogo
da cui lui era stato escluso proseguiva …….
…in
quel momento avrebbe voluto essere dentro con il suo Hanamichi …non per mera
curiosità …ma solo per potergli stringere una mano ed aiutarlo , finalmente,
dopo mesi nei quali quel ragazzo aveva tenuto quell’ enorme peso solo per
sé…………
…….poco dopo la porta si aprì…senza nemmeno volerlo Rukawa si era alzato di
scatto in piedi , aspettando….in ansia ….con leggero sollievo aveva visto le
labbra del ragazzo che amava distendersi in un timido sorriso, lo sguardo
sfuggente ma sereno ……….sospirò senza farsi udire poi il suo ragazzo dai
capelli rossi gli aveva detto di rientrare , che il medico lo voleva vedere
di nuovo…….e lui era ritornato dentro……………
Gli
occhi di quell’ uomo fissi nei suoi ……seri, solo seri ……. “L’ hai portato tu
da me?”…….Kaede annuì…… “Lui non ti aveva mai detto niente ?”…………. “Niente”
rispose semplicemente il ragazzo …………… “E tu non ti eri mai accorto di
niente?”……….
…Kaede
scosse la testa …lentamente …colpevolmente …….
Il
medico sospirò …………………. “Sei stato un incosciente …….siete stati degli
incoscienti ……..per ora è solo un’ infezione , una comune ragade, ma avrebbe
potuto degenerare …………….. e voi…..tu ….lui …avete continuato tranquillamente
ad avere rapporti come se niente fosse ………avresti dovuto accorgertene , non
hai idea di quanto lui debba aver sofferto, deve essere stato dolorosissimo
in una situazione del genere, una vera agonia….e siete andati avanti per
mesi ……………Kaede …dovete fare più attenzione…… …entrambi…..lui a sé stesso e
tu a lui , capito?”
Kaede
rimase in silenzio………..sapeva cos’ era successo….ed ora sentirselo ripetere
faceva male , male da morire ….sentirlo parlare con quella rassegnazione ,
ormai nient’ altro che quella , del dolore che l’ unica persona che amava
aveva provato a causa sua ………
…….rimase in silenzio e basta ……….negli occhi lo sguardo di chi da quel
momento in poi avrebbe fatto di tutto perché non succedesse più ………………….si
erano guardati ancora un istante …poi l’ uomo aveva sorriso
debolmente…………….
“Ho
già prescritto al tuo….. ‘ragazzo’ ….giusto? …. Gli ho già prescritto degli
appositi medicinali ,è solo una comune infezione dovuta ad un vostro
rapporto precedente forse un po’ troppo passionale……. – il sorriso dell’
uomo si fece più aperto – ……..era abbastanza spaventato , ma si è
subito rassicurato quando gli ho detto che in breve sarebbe guarito…………ora
mi raccomando con te Kaede , faglieli prendere quei medicinali e……un’ altra
cosa ……niente più rapporti sessuali finché lui non sarà completamente
guarito…..
…è
chiaro questo aspetto?……..E non mi entrare in astinenza …capito?….”
L’
uomo rise e Rukawa non poté fare a meno di incurvare le proprie labbra ,
annuendo poi seriamente.
“Tornate per un controllo tra un paio di settimane”disse ancora e alzandosi
lo salutò familiarmente.
Rukawa lo guardò a lungo.
“Grazie” sussurrò e prendendo con sé Sakuragi uscì tornando a casa.
…………………………….
Era
tardi ormai, il giorno dopo era domenica avrebbero potuto riposarsi, Kaede
si alzò e salì di sopra, entrò al buio , si stese nel letto e
tranquillizzato dal respiro regolare del suo Hanamichi si addormentò.
Alle
prime luci dell’ alba Sakuragi aprì gli occhi , si girò subito ……….il suo
primo pensiero era sempre Kaede……………ed era accanto a lui , dormiva………..ma
sempre nella sua metà di quel letto……………………….
………….che cos’ erano state le parole di quella notte in cui il suo ragazzo
aveva scoperto il suo segreto?
……….. ..che cos’ erano state le carezze, i baci, quell’ abbraccio?
………….che cos’ era stato quel calore che per la prima volta aveva sentito?
Non
lo sapeva, non lo sapeva affatto, tutte quelle cose riguardavano quella
notte isolata , non erano più tornate, non c’ erano più state…….
…che
fosse stato solo un sogno, un’allucinazione nel delirio, una dolce e crudele
illusione?
Era
stato tutto così veloce, così improvviso e ad un passo dal baratro della
loro separazione ora si ritrovavano ancora accanto in quel letto, ma sempre
troppo distanti.
Non
lo sapeva………………non sapeva più niente …………. solo incertezza.
Si
girò ancora una volta sospirando e incontrò lo sguardo fisso e scuro di
Kaede.
“Buongiorno”sussurrò pianissimo il ragazzo dai capelli neri.
Hanamichi arrossì e nascondendosi sul cuscino rispose talmente piano da non
farsi quasi udire.
“..giorno”
Kaede
incurvò le labbra , per l’ innocenza e la dolcezza di quei comportamenti.
Poi
si avvicinò lentamente chiamandolo.
“Hana
…vieni qui”
E lui
era rimasto immobile…..Kaede che lo chiamava …….che lo chiamava così……..
‘vieni qui’ gli aveva detto …quante volte le aveva sognate quelle poche
parole ………quante …..ed ore le sentiva ……….
Kaede
si stava avvicinando e lui aveva ….paura…. la sua insicurezza gli faceva
provare paura , non sapeva cosa voleva fare quel ragazzo dagli occhi blu
scuro , non sapeva cosa sarebbe successo , involontariamente si tirò
indietro leggermente, evitando di guardarlo.
Kaede
si fermò un attimo poi delicatamente prese il cuscino di Hanamichi , quello
contro il quale quel ragazzo si stava ancora nascondendo e lo mise in
mezzo , tra loro , buttando ai piedi del letto il proprio e si adagiò su
quello.
Lo
stesso cuscino, i loro visi vicinissimi, i respiri che si univano, i loro
capelli che si mescolavano in fili bicolore sul bianco puro del
cotone…………………..
…rosso tra nero e nero tra rosso……………insieme…………
….il
viso di Hanamichi che arrossiva , candidamente, per quella vicinanza alla
quale non credeva, le sue guance che prendevano quel colore tenue ,
arrossandosi d’ imbarazzo e poi un sussurro…….
“Kae…”
La
voce morbida di Kaede si fece udire sfiorandogli le labbra con il respiro
che usciva insieme alle sue parole.
“Ssssh ,calmo, non ti farò niente…………..devi guarire ……non ti preoccupare ….
fino a che non sarà tutto a posto non farò più
l’
amore con te …………….perché voglio che sia chiaro ….per me era fare l’ amore
…………
….….perché io ti amo ”
E
Kaede lasciò uscire quelle due parole così preziose , suggellando quella
confessione tanto rara con un bacio, le loro labbra prima vicine poi unite
, sfiorandosi gentilmente , in un bacio semplice e lungo senza nessuna
pretesa da dimostrare tranne l’ amore di cui era fatto.
E in
quel singolo bacio Kaede avvertì gocce calde scivolare sulla sua pelle e
scostandosi leggermente vide il viso rigato di lacrime del proprio ragazzo
, quel viso guardarlo con dolcezza e un amore infinito …………..come aveva
potuto avere dei dubbi su quei sentimenti……..come aveva potuto
………………sarebbe bastato guardare bene e li avrebbe visti scritti in quegli
occhi e sul fondo di quell’ anima che mostravano.
Lo
guardò ancora un attimo prima che Hanamichi gli si stringesse addosso
piangendo contro di lui a voce alta , per l’ emozione che non riusciva a
soffocare , per quella felicità infinita che aveva trovato racchiusa in un
unico bacio e lui , lui lo strinse a sé ,forte, tentando di soffocare quei
singhiozzi contro il proprio petto.
“ Ti
a…mo…anch’ i.o ….ti..amo” tra i respiri sempre più forti , tentando di
farsi udire.
E
anche Kaede lasciò andare una lacrima , una sola , con la quale portò via
tutta l’ amarezza di quei mesi d’ incomprensione …….i primi grandi problemi
della loro storia ……potevano dire tanto………potevano dire che quella storia
era allora qualcosa che valeva ……..qualcosa fatta per durare .
Kaede
lo accarezzò su un fianco , cercando di calmarlo.
“Ssssh……..su …voglio tenerti così oggi…..per tutto il giorno……..”
E
Hanamichi si nascose contro di lui , in quell’ abbraccio , per ritrovarvi
dentro il calore che aveva perduto in tutti quei giorni senza di lui.
E
tutte quelle parole e le parole che vennero dopo , uscirono dalle sue
labbra, le labbra di quel ragazzo dai capelli neri , con naturalezza , così
facili da pronunciare senza farle passare attraverso l’ orgoglio, così vere
e lui stesso le riscopriva sussurrandole, sepolte dal freddo di quell’
inverno ,ma ancora vive e quei gesti ora erano spontanei , il suo corpo si
muoveva da solo , attratto dal calore dell’ altro , dall’ amore.
Le
ore scivolavano via languidamente , facendosi sfiorare dai tenui raggi del
sole del tramonto, il silenzio riempiva quella stanza , i due corpi stretti
, allacciati in quel letto non si erano lasciati nemmeno un istante, da
quell’ alba erano rimasti insieme , Kaede continuava ad accarezzarlo
dolcemente , passando le dita aperte tra i suoi capelli rossi, sul suo viso
ormai asciutto , sulla sua bocca , sui suoi occhi aspettando l’ attimo dopo
in cui l’ avrebbe visti aprirsi di nuovo e quelle labbra piene e belle …….le
toccava fugacemente con le proprie, ogni tanto…………. vi passava sopra le dita
ricevendone piccoli baci sulle punte …………………..ed era felicità …..solo quella
……
…..felicità.
La
sera stendeva il suo manto tra i rumori che cessavano di esistere facendosi
ancora più lievi , ma nessuna notte poteva far loro paura……non più
……abbracciati ancora , al buio , non si lasciavano, non ne avevano motivo e
non l’ avrebbero trovato , un giorno intero , insieme , uniti , non in un
atto fisico di piacere , non in un rapporto, ma uniti ………….Kaede aveva
mantenuto la sua parola , lo voleva tenere così quel giorno, lo voleva
accanto per far morire tutta la paura che aveva provato quando tutto
sembrava perso …….ma erano ancora insieme ……….
“Kaede..”
“Dimmi…..”
“Io
…io ti giuro , ho sempre voluto la tua felicità , mi sono ritrovato a volere
davvero solo quella”
“Lo
so …..lo so ….e lo hai fatto senza pensare che la mia felicità era vedere la
tua …………abbiamo finito per rincorrerci eppure siamo qui” sussurrò Kaede.
Hanamichi lo strinse ancora di più , cercando di annullare totalmente lo
spazio tra i loro corpi…….sospirò , accoccolandosi contro di lui.
“Sei
qui……….non posso ancora crederci………sei qui ...con me ..”
Kaede
gli sorrise dolcemente, asciugando con un dito l’ angolo di uno di quegli
occhi nocciola dal quale stava per cadere un’ altra lacrima , poi fece
scivolare quella stessa mano dietro la sua nuca e tirandolo a sé lo bacio
ancora , a lungo, come se non ci fosse altro che quei baci dolci ,intensi,
caldi, umidi e non c’ era niente oltre loro, non c’ erano allenamenti , non
c’ erano altre persone , non c’ era dolore e nemmeno un mondo fuori da
quella stanza.
Kaede
respirò lasciando andare quella labbra e intrecciate le proprie braccia
dietro la sua schiena, intorno ai suoi fianchi , lo spinse contro di sé ,
tra la propria spalla e il proprio viso e finì quella notte con lui a
dormire tenendo stretto ciò che più amava.
E
così quella notte, in quell’ abbraccio, lui aveva cominciato a raccogliere
tutti i fili spezzati del loro amore con l’ intenzione da quel giorno di
poterli legare di nuovo insieme , con la convinzione che se non vi fosse
riuscito li avrebbe lasciati morire per crearne di nuovi , più forti e
resistenti, vincoli unici di puro sentimento , crearli di nuovo………………
….
insieme.
Continua………………
Mel:
^__________________________________________________________________________________^
Penso
che vi sarà piaciuto questo bel capitolo romantico e puccioso, no?
Soprattutto a Naj che lo aspettava da una vita ………
E’
tutto per te Naj , il momento in cui Ru capisce e comincia a strisciare (o
dovremmo dire a strusciare su Hana……..eh eh )
Cmq
come promesso non è ancora finita , avevo detto che avrebbe strisciato per
almeno due capitoli e quindi è d’ obbligo mantenere la parola ………………………
Saluti anche a Ila a cui voglio un monte di bene.
Mel
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