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Calore
parte VIII
di
Mel
L’
allenamento proseguì velocemente ,il capitano cercava di recuperare il
tempo perso, tempo che aveva permesso loro di scoprire qualcosa che non
potevano neanche immaginare ed ora giocavano in silenzio con in un angolo
della mente quella storia e in campo quell’ assenza sempre più tangibile
………….Rukawa pensava , non avrebbe voluto dividere con nessuno il passato
di Hanamichi , era qualcosa che apparteneva a loro due , un regalo fatto
solo di parole , un confidenza che rispecchiava quanta fiducia aveva in
lui quel ragazzo dai capelli rossi ….un segreto diviso ….ne sarebbe
potuto essere veramente geloso…………………..eppure si era illuso ancora una
volta, Mito sapeva già tutto ….da tempo ….e lui non era che il secondo
……oramai da tempo sembrava essere secondo in tutto ……non era da lui che
Hanamichi veniva a parlare,non era da lui che Hanamichi veniva a piangere
, non era lui che Hanamichi abbracciava o al quale sorrideva e ……..
…fino
a che punto sarebbe diventato secondo……………..secondo anche …in amore?
No ,
non avrebbe mai permesso una cosa del genere, lui non sarebbe stato il
secondo di nessuno… …kami……………… ………….perché…………………………………………………………………….perché
amava così tanto da stare male?
Ignorando quei pensieri maledetti cercò di concentrarsi sulla partita ……..ma
Sakuragi mancava alla squadra…..mancava a lui ………
…stava male , l’altra notte lo aveva trovato a terra , aveva provato
qualcosa come …..paura….l’ aveva preso tra le braccia come qualcosa di
delicato e non aveva saputo cosa fare…………adesso lui era solo a casa e la
febbre non poteva essere scesa più di tanto…nessuno si sarebbe preso cura
di lui …….. nessuno lo faceva da tanto tempo ……lui aveva promesso di farlo
al posto di tutti quelli che se ne erano andati per sempre ………….ma adesso
non era con lui …………………….
…segnando due punti dopo essersi smarcato pensò di lasciar stare gli
allenamenti supplementari per quel giorno…in fin dei conti si era allenato
fino a tardi tutta la settimana e poi le giornate cominciavano ad
accorciarsi , faceva sempre più freddo quando usciva ….ma in realtà non
poteva sperare di ingannarsi ancora a lungo con quelle scuse …………voleva
tornare a casa …e la sua mente conosceva un unico perché ……………..Sakuragi era
solo a casa.
A
fatica il ragazzo dai capelli rossi riuscì a scendere le scale , si reggeva
alla ringhiera cercando di non cadere , la testa aveva preso a girargli
ancora , ma doveva arrivare in cucina , tra poco Kaede sarebbe tornato a
casa, gli avrebbe fatto senz’ altro piacere trovare qualcosa da mangiare ,
così come qualche minuto prima a lui aveva fatto piacere svegliarsi e
vedere quel bicchiere accanto a sé.
…………………………….
Si
era svegliato da poco, accorgendosi dalla luce che era già pomeriggio, aveva
guardato quella stanza a lungo e soffermandosi sul pavimento che la copriva
aveva chiuso gli occhi ……………anche quella volta non era riuscito a non essere
un peso……non solo si era dovuto far aiutare , ma aveva anche letto su quel
volto che amava, chino su di sé ,il senso di colpa per quel rapporto che
avevano da poco avuto e che lui stesso aveva voluto per forza……….. e
rabbia ………………………non sapeva più cosa fare ……………..cercava di dimostrargli come
poteva il suo amore, con tutte le sue forze ed ogni volta era sempre più
sbagliato …………ogni volta sembrava creargli solo fastidio e insofferenza
……………
…kami
…….per quanto ancora avrebbe dovuto soffrire così?…Era davvero il prezzo che
doveva pagare per aver voluto amare una creatura così bella ?
Che
importava ………..amare ……solo quella parola doveva importare ………………………………
Poi
si era disteso di nuovo, sentiva la gola arsa , avrebbe voluto dell’ acqua,
forse ce l’ avrebbe fatta ad arrivare fino in bagno …….girando la testa per
incontrarne con lo sguardo la porta vide un bicchiere sul tavolino accanto
al letto.
Lo
prese in mano, era pieno, vicino c’ erano anche dei
medicinali……………………………………………………..Kaede………….
…era
stato lui a portarli ……………aveva pensato a lui prima di uscire………………aveva
pensato a lui………….
Sorridendo Hanamichi sentì una lacrima cercare di scendere , la ricacciò
indietro , assaggiando quell’ acqua dissetante ………e appoggiando le labbra
sul vetro pensò a come somigliasse ai baci di Kaede.
Lentamente aveva provato ad alzarsi , il suo ragazzo sarebbe tornato tra
poco, appena messo un piede a terra barcollò ricadendo sulle lenzuola, si
tirò su un'altra volta e aprì l’ armadio raggiungendolo.
Lievemente fece scorrere le dita su quel pigiama che indossava……..era stato
lui a metterglielo ……lo tolse e indossando una tuta da casa decise di
scendere.
Arrivò in cucina e per quanto gli era possibile, tra il dolore alla testa e
i brividi , cercò di preparare qualcosa.
Il
ragazzo dai capelli neri pedalava veloce,non sentiva nemmeno il vento che
gli sferzava il viso, evitò per un pelo due passanti svoltando ad un angolo
…………non era riuscito a fare prima …….Akagi li aveva trattenuti ancora dopo
la fine dell’ allenamento ……..avevano dovuto sistemare la palestra ……lui
aveva lasciato tutti lì ed era andato via qualche minuto prima con una
scusa qualsiasi ………… ma era tardi lo stesso.
Era
preoccupato.
Sistemata la bicicletta sotto il cancello , prese le chiavi dalla tasca
entrando in casa , chiuse la porta , in cucina la luce era accesa , quella
mattina era sicuro di non avercela lasciata.
Camminando lentamente si avvicinò alla soglia e si affacciò.
Sakuragi di spalle, cercava di cucinare qualcosa , Rukawa rimase un istante
a fissarlo ,incredulo.
Era
in piedi e come se non bastasse cercava anche di darsi da fare………in quelle
condizioni………
“Hanamichi” mormorò lui chiamandolo.
Il
ragazzo dai capelli rossi si voltò di scatto lasciando cadere a terra il
piatto che teneva in mano,in piedi sulla soglia Rukawa lo guardava e non
aveva un’ espressione contenta…………..a dire il vero si aspettava di vederlo
tornare un po’ più tardi, pensava di avere un po’ più di tempo, ma forse era
meglio così , Kaede si sarebbe dovuto accorgere per forza che stava
cucinando per lui……….magari lo avrebbe ringraziato …..forse con un
abbraccio…….magari con un bacio…….Dio quanto lo desiderava …………avrebbe fatto
qualunque cosa …qualunque.
Rukawa si avvicinò camminando lentamente.Verso di lui.
Sakuragi attese in silenzio , un timido sorriso gli si stava disegnando
dolcemente sulle labbra.
Rukawa arrivò davanti a lui e si inginocchiò
………………………………………………………cominciando a raccogliere i frammenti del piatto dal
pavimento.
“Cosa
ci fai qui, dovresti essere a letto…”un tono freddo, arido.
Sakuragi deglutì a vuoto…..no, c’ era qualcosa che non andava ………stava
andando tutto male…doveva dire qualcosa …
“No
io….volevo.. –le parole sembravano non farsi trovare –solo …”
Rukawa gettò via i pezzi di ceramica nei rifiuti, il rumore della loro
caduta si mescolò alle sue parole.
“Torna di sopra , immediatamente”
Un
ordine.
Solo
un altro ordine.
Non
“Come stai? ……….Ti senti meglio?…………………….Vieni qui……”
Sakuragi si sentì morire e con lui il suo cuore e la sua speranza , sotto
metri di indifferenza , sepolti vivi.
Si
girò e lentamente sparì oltre la porta , cominciando a salire le scale , la
testa gli girava …………avrebbe potuto….si…..avrebbe potuto lasciarsi andare
una volta arrivato in cima …..lasciarsi andare e cadere …….sarebbe stato
bello non sentire più niente , non sentire più il dolore che piano lo
soffocava …………ma sarebbe stata solo un’ altra sconfitta e avrebbe causato
forse anche solo un po’ di sofferenza a Kaede….forse solo fastidio, ma
comunque un disturbo.
Rukawa rimase a fissare la porta , appoggiato con la schiena ai mobili
della cucina , li guardò incontrando i resti di quello che il suo ragazzo
stava cucinando , cosa si era messo in testa quello stupido……….lui si era
precipitato a casa , saltando il suo allenamento , inventando delle scuse
delle quali avrebbe dovuto rispondere il giorno dopo, correndo come un
matto con il rischio di fare del male a sé e agli altri per strada …………..solo
per poter tornare a casa un po’ prima e prendersi cura di quel ragazzo che
aveva promesso di proteggere ……e invece se lo ritrovava davanti, in piedi ,
a cucinare allegramente come se niente fosse…..come se non stesse affatto
male ………forse sul serio non stava male ………….e lui era stato solo uno stupido
a preoccuparsi…..uno stupido.
Sakuragi tentò di soffocare i singhiozzi tra la coperta e il cuscino, non
ce la faceva più…..non ce la faceva più …voleva solo sparire, smettere di
soffrire e di infastidire la persona che amava …………chiedeva troppo?
No
…ma non gli era concesso neppure di chiedere ...ogni volta che ci provava
immancabilmente soffriva …prima cosa stava per chiedere?………………….solo un
bacio…e se non avesse osato anche solo un abbraccio……..aveva ricevuto solo
un ordine …………
………ma
stavano insieme , dovevano amarsi e allora perché tutte quelle cose non
erano normali per loro…per lui….per quel ragazzo stupendo e silenzioso che
lo stava uccidendo…………………………………………………….uccidendo d’ amore?
Rukawa andò in salotto, vi rimase fino a tardi riflettendo su quello che non
capiva, su quello che non avrebbe mai capito senza parlarne con Sakuragi,
eppure non ne aveva la forza ...non ne aveva più la forza , né la
volontà…………………..era stanco, qualunque strada decidesse di prendere Hana
sembrava non seguirlo , non volerlo seguire …………….perché?
Lentamente tornò in camera , non accese la luce , diede uno sguardo al
ragazzo disteso nel letto, immobile , le coperte tirate su che gli coprivano
il viso…………….probabilmente stava dormendo …..si svestì e silenziosamente si
stese dalla sua parte e cercò di addormentarsi il più velocemente possibile
…………….se non importava a Sakuragi tutto quello che era successo perché
sarebbe dovuto importare a lui?………….
Sotto
le sue coperte Hanamichi si strinse le braccia intorno al corpo tentando di
colmare con sé stesso la lontananza del ragazzo che aveva accanto …..non
stava dormendo ….non ci riusciva ………e piangeva , ancora , lievemente sentiva
quelle gocce diventare un lago sul proprio cuscino e sapeva che non sarebbe
stato ancora abbastanza …..aveva tutta la notte davanti …….sveglio e lontano
da chi amava.
Il
mattino seguente Rukawa si alzò molto presto e decise di uscire per
allenarsi, tornando sopra per prendere il borsone , guardò Sakuragi, era
sveglio e lo osservava in silenzio ,mentre andava via …………
Se la
sera prima si era sentito così bene tanto da alzarsi e andarsene in giro a
perdere tempo non c’ era bisogno di saltare gli allenamenti per rimanere con
lui , sarebbe potuto rimanere da solo senza problemi , anche fino a tardi
eppure ……pur ripetendosi quelle cose si sentiva male ……..cercò delle parole,
per fargli capire almeno un po’ , ma cosa sperava di poter risolvere con una
frase dopo mesi di completo silenzio?
Stava
per chiudere la porta e si fermò, lanciò uno sguardo ancora a quel ragazzo ,
perché i suoi occhi sembravano così lucidi?
“Vedi
di rimanere a letto…….a proposito –aggiunse ricordandosene con una punta di
astio – il tuo amico…Mito… ti saluta”
Ora
perché lo sembravano ancora di più?
Andò
via chiudendo la porta e i propri pensieri.
Stanco.
I
giorni passavano così, tra il silenzio e i fraintendimenti, una settimana
dopo ,pur non avendone desiderio ,Sakuragi tornò a scuola,tutto ritornava
esattamente come prima , al suo posto , tutto tranne i frammenti rotti del
suo cuore e quella speranza , ancora sepolta ,che tentava di continuare a
scavare sotto l’ indifferenza , per salvarsi e salvare lui, ma niente la
aiutava.
Solo
la presenza di Yohei era un po’ d’ aiuto, i sorrisi che gli regalava per
dargli incoraggiamento erano il simbolo di quell’ amicizia rimasta, unico
appiglio solido in quel momento , gli intervalli passati insieme a parlare e
riparlare di quella storia , dei loro sentimenti, le frasi del suo amico che
lo consolavano…<…..andrà tutto bene……vedrai …ancora un po’ …..migliorerà …>
E
Rukawa nell’ ombra li osservava insieme , sempre vicini .mentre lui e il suo
ragazzo sembravano a casa sempre più lontani……………
….la
rabbia e la frustrazione …..la gelosia e la sofferenza ……….
Sakuragi riprese gli allenamenti con gli altri con un giorno di ritardo, i
suoi compagni lo salutarono allegramente , scherzando con lui , come sempre
e Akagi li interruppe iniziando a parlare delle amichevoli che li
attendevano la settimana che stava per venire , la prima contro il Kainan e
a seguire contro il Ryonan e poi ogni settimana un’ altra squadra e
spronati tutti ad allenarsi il capitano diede inizio al riscaldamento.
I
giorni fissati delle partite arrivarono, Rukawa usandoli come scuse,
cercava di tornare a casa sempre più tardi allenandosi fino allo sfinimento,
Sakuragi preferiva rimanere nel suo appartamento , sul divano a pensare ,
disperatamente solo, non andava più nemmeno ad aspettare il proprio ragazzo
fuori dalla palestra, non sapeva a che ora poteva uscire e rischiava di
ammalarsi ancora stando al freddo , la squadra contava anche su di lui per
quelle partite ………e poi ormai , anche aspettarlo sembrava non servire a
niente …………
Ogni sera, uscendo,
Kaede pregava che Sakuragi fosse lì ad aspettarlo, appoggiato al muro oppure
all’ ingresso, sperava di vederlo e ogni volta trovava solo il buio ad
attenderlo, allora correva a casa sperando di riuscire a vederlo almeno lì.,
ma lui non c’ era …da tanto , non c’ era più …Dio cosa stavano facendo?
Gli
spalti erano gremiti nonostante fosse solo un’ amichevole , i giocatori
raggiunsero le panchine all’ intervallo tra i due tempi , la partita vedeva
in netto vantaggio il Kainan, il gioco dello Shohoku era debole , lento e
scordinato in più si sommavano gli stupidi errori del numero dieci e il
nervosismo degli altri.
Da
uno degli spalti vicini si levò un coro di voci, il guntai e Yohei,
incoraggiavano Sakuragi e la sua squadra , il ragazzo dai capelli rossi si
avvicinò sotto di loro, Yohei gli gridò qualcosa e lui ne sorrise , allegro
come Rukawa non lo vedeva fare da tempo e gettato a terra il suo asciugamano
il numero undici si preparò a tornare rabbiosamente in campo.
Il
secondo tempo fu un disastro totale e i giocatori , salutandosi ,
rifissarono una partita per qualche settimana dopo.
Quella sera , negli spogliatoi , Rukawa chiese a Sakuragi di venire a casa
sua , il giorno dopo li aspettava la partita contro il Ryonan,ma Sakuragi
accettò , forse avrebbero trovato il tempo di parlare, insieme, si sentì
meglio e tornò a casa per cambiarsi.
Mentre la partita giungeva al termine , Sakuragi rimaneva col viso coperto
sotto il proprio asciugamano, a sedere , poco dopo l’ inizio del secondo
tempo era stato buttato fuori….troppi falli….ed ora non voleva guardare in
campo, lì c’ era lui, Kaede….dolorosamente ripensò a quello che era successo
la sera prima……..
……………..
Era
arrivato a casa quasi di corsa cercando di sbrigarsi , non voleva perdere
nemmeno un attimo sapendo che proprio quegli attimi poteva passarli con il
suo Kaede , si era infilato addosso la prima cosa che aveva trovato ed era
uscito di nuovo, un’ ora dopo era lì seduto davanti alla casa di Rukawa
…solo…………non c’era nessuno quando era arrivato e solo un’ altra mezz’ ora
dopo aveva sentito il cancello aprirsi,Kaede l’ aveva guardato , gli era
passato accanto incurante e buttando a terra il borsone nell’ ingresso
appena aperto si era girato indietro.
“Sei
già arrivato?”
Sakuragi lo guardò tristemente , non aveva nemmeno provato a scusarsi del
ritardo, lui non aveva le chiavi , l’ altro lo sapeva ed era rimasto ad
aspettarlo per un’ ora e mezza fuori , pur essendo stato malato da poco.
Silenzio.
Stava
per andarsene via , cosa ci faceva ancora là a soffrire per la sua
indifferenza ?
Rukawa lo guardò
entrare e chiudere la porta , appoggiarsi ad essa con quel bel corpo stretto
in quei vestiti sempre semplici che gli piacevano da impazzire e il suo
profumo vicino………….
….in
quell’ ora e mezza era rimasto a lungo seduto in palestra , in terra , a
pensare a cosa avrebbe dovuto fare quella sera ,a tutto quello che avrebbe
dovuto dire al suo ragazzo per fargli capire , ne aveva trovate di parole ed
ora le sentiva sparire dalla sua mente cancellate dalla sensualità del suo
Hana …..si ritrovò solo a volerlo ancora una volta ….e perché? La risposta
era semplice …..perché era così inquieto in quei giorni , così triste e
insicuro per quella loro storia d’ amore …tra i silenzi , la lontananza e
Mito ……………………………tra la gelosia per quei sorrisi che lui sperava solo per sé
e che invece venivano dati ad altri… …………… e per potersi calmare ,
tranquillizzare o almeno illudersi di poterlo fare voleva fare l’ amore con
lui ….in quei momenti d’ amore avrebbe potuto avere delle piccole certezze
sui suoi sentimenti …….avrebbe fatto l’ amore con lui e dopo avrebbero
parlato.
Hanamichi abbassò la testa voleva andare via , avrebbe salutato Kaede e se
ne sarebbe andato.
“Ascolta Kae…”
La
bocca di Rukawa chiuse la sua , improvvisamente , i loro corpi contro la
porta.
Sakuragi non rispose subito, come se non fosse più abituato a farlo , erano
passati giorni dall’ ultimo bacio che si erano scambiati
…..giorni….lunghi
come anni…….
…rispose a quelle labbra pur sapendo cosa sarebbe successo………….si preparò ad
altro dolore …..
Rukawa si allontanò di pochi centimetri dal suo viso.
“Andiamo di sopra?”chiese
Hanamichi piegò la testa e senza il coraggio di alzarla si rifiutò….
“No
…aspetta ..io credevo che …..”si interruppe.
Silenzio.
Kaede
lo guardò serio , gli occhi divenuti più scuri e cupi , lo prese per un
polso cominciando a salire con lui le scale , Sakuragi si lasciò trascinare
per qualche gradino come paralizzato poi prese a divincolarsi…..si liberò
dalla presa del ragazzo moro e cercò di scendere , Kaede lo riafferrò e lo
spinse contro il muro.
Nel
silenzio solo i loro respiri ansanti.
“Kae…lasciami”sussurrò Hanamichi.
Rukawa lo guardò poi si chinò su di lui per baciarlo ancora ……….avrebbe
fatto diventare quel rifiuto un assenso.
Il
ragazzo dai capelli rossi girò la testa rifiutando anche quelle labbra,
anche quel contatto, non era un bacio era solo possesso ….
….un
altro ordine.
Kaede
lo fissò incredulo …per la prima volta provò qualcosa di talmente doloroso
da togliergli il respiro…rimase immobile ….
“Kae..ti prego..lasciami….” supplicò Hanamichi.
“Perché?”un tono ormai vuoto, una domanda ormai vana.
“Io
non credevo…pensavo che tu volessi…lasciami, lasciami andare”
“Che
cosa credevi ..sentiamo….che cosa? COSA PENSAVI CHE AVREMMO FATTO INSIEME
?”gridò Rukawa.
<…….parlato…..>gridò a sua volta Sakuragi , ma solo dentro di sé.
“Io…..” …..Kaede che gridava…..Dio….no..n.no….dov’ erano arrivati……….
“Basta ……… - mormorò Rukawa lasciandolo e sbattendo i pugni al muro accanto
a lui -
….basta………vattene …………...immediatamente…………………………………vattene da qui”
sibilò e mentre la porta di casa sbatteva lasciando fuggire Hanamichi, lui
si accasciò sulle ginocchia gridando contro quel muro.
E
Sakuragi era corso via , verso casa , il volto bagnato , rivedeva nella sua
mente mille volte quella stessa scena , quel suo rifiuto , dopo minuti
passati a pregare solo per quel bacio lo aveva rifiutato…………….quanto avrebbe
voluto ora essere là tra le lenzuola e le braccia di Kaede, a gemere, a
gridare ….sul serio e non fingendo…quanto avrebbe voluto……………..se fosse
stata un’ altra sera forse avrebbe ceduto alla fine………………… ma se avesse
fatto l’ amore con lui quella sera il giorno dopo non avrebbe potuto giocare
, quel dolore non era sparito ed ogni volta che si concedeva a Kaede
ritornava ,sempre più forte ….non avrebbe potuto neanche volendo……..era
stato costretto a rifiutare dal dovere che aveva nei confronti della sua
squadra …………….rifiutare….rifiutare…rifiutare ………quanto ancora , quanto a
lungo? …….non ce la faceva …….non ce la faceva…….
Il
giorno dopo negli spogliatoi non si erano neanche guardati ed ora ,divisi
sul campo e fuori ,aspettavano la fine della partita ed un miracolo.
L’
arbitro fischiò la fine dell’ incontro e i giocatori del Ryonan salutarono
allegramente la squadra perdente , mentre tornavano tutti verso gli
spogliatoi lo sguardo fisso di Sendoh passò da Rukawa a Sakuragi , un
sospiro e poi si avviò anche lui in quella direzione .
Il
ragazzo moro si lavò velocemente , prendendo le sue cose uscì , fuori dalla
porta trovò il giocatore del Ryonan.
“Ehilà” lo salutò Sendoh
“Nh”
“Senti , vado subito al dunque , che ne dici se domani, visto che è
domenica, andiamo a farci un giro insieme?”
Rukawa lo fissò, in effetti da troppo ormai non prendeva un po’ di tempo per
svagarsi ….aveva troppe cose a cui pensare …troppi problemi…..forse avrebbe
dovuto accettare ……..
Mentre rimanevano in silenzio , Sakuragi uscì dallo spogliatoio , li
guardò e iniziò ad allontanarsi senza dire niente.
“D’
accordo, vediamoci in centro , alla stazione” rispose velocemente Rukawa.
“Perfetto, all’ una?”
“Si”
“Allora a domani”
Sakuragi chiuse gli occhi e continuò a camminare , lentamente , sentiva
qualcosa opprimerlo, pesargli addosso, possibile fosse solo il borsone mezzo
vuoto che si trascinava dietro?
Continua…….
N.d
A.
E’ un
capitolo un po’ triste vero?
Mi
dispiace un po’ farli soffrire così (Non è vero , in realtà ti piace !!!!n.
d. Hana&Ru)
Ma no
è solo che dopo è più bello farvi fare la pace …….
(Allora faremo la pace! n.d Hana )
AhAhAH non ci contare troppo AHAHAHAH n.d A.
(Andiamo via tesoro questa qui non è molto sana N.d Ru )
Alle
volte mi sembra di aver descritto un Ru un po’ troppo hentai … ( in
effetti fin dall’ inizio non sembra interessato ad altro tranne me n.d Hana)
però che vogliamo …insomma….dorme , si allena tutto il giorno e poi quando
torna a casa trova un rossino bello e indifeso che gli passeggia
davanti……………….la conseguenza sorge spontanea , no?
(è
così …quindi Hana vieni subito qui e non parlare con altri n. d Ru)
Un
saluto a tutte le ragazze in particolare, come d’ obbligo, a Naj e Ila
Mel
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