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Calore

parte VI

di Mel


 

Quando Kaede si era scostato aveva distintamente sentito il suo ragazzo dai capelli rossi lasciarsi  a lui , tra le sue mani ………

gli occhi socchiusi che lo guardavano , la bocca leggermente schiusa dalla quale usciva un respiro che stava accelerando , le mani stese lungo i fianchi ……………………………in abbandono davanti a lui , sulla calda coperta inarcata dal loro peso , con la testa sui soffici cuscini  riempiti di fili rossi……………..

Kaede  spense  ogni  luce  ,salì completamente sul letto, spostandosi poi  a cavalcioni su di lui e con un lungo brivido di eccitazione lasciò scivolare  via il suo accappatoio, scoprendo interamente il suo corpo, prima di iniziare a spogliare il suo amante.

 

Hanamichi cercò di concentrarsi su quelle mani e sul piacere lieve che gli procuravano sfiorandolo nel togliergli gli abiti , non voleva pensare o sarebbe tornato indietro, sentiva la paura crescere…………..il suo corpo gridargli di fermarsi …..di fermare le mani di Kaede………di fermarlo……………………………il suo cuore gridava di andare avanti…………………………………come poteva fermarsi ora ………………………………..no …………………aveva deciso e non si sarebbe tirato indietro ……………per sé stesso e il sentimento che ancora conservava gelosamente per il ragazzo moro, per quel dolce risveglio datogli da Kaede che lo aveva fatto tornare indietro, quando ancora era tutto a posto e ogni risveglio era uguale a quello, per non perdere quel solo contatto che poteva ancora tenerli uniti, per non perdere anche quel poco che potevano condividere perché quei rapporti erano ormai l’ unica cosa che facevano insieme, per non lasciar sospettare a Kaede che il suo sentimento fosse svanito con tutti quei continui rifiuti che era costretto a dargli…………………

…………………………….

Per tutto quello e per il desiderio che lui stesso provava ogni giorno di più ………………ma sopra ogni altra cosa era davvero per il suo Kaede, quella creatura affascinante, dalla pelle liscia e nivea e gli occhi d’ oltreoceano , dalla bellezza che lo aveva incantato, dall’ eleganza che lo aveva avvinto , dalla determinazione che aveva ammirato , un ragazzo talmente bello da non sembrare destinato a lui che di tutte quelle qualità in sé non ne vedeva nessuna e si sentiva di dover essere grato a chi aveva deciso di farli incontrare e a chi quel giorno li aveva fatti parlare prima di cedere l’ uno all’ altro   e a chi aveva lasciato che le loro labbra si unissero………………………………….

……….si………………… solo per Kaede ora tentava in tutti i modi di soffocare ogni dissenso che sentiva nascere nel suo animo …………….solo per tutto quello che il suo Kaede si era sforzato di fare in quei pochi minuti precedenti per curare a modo suo il loro rapporto malato , quell’ abbraccio era venuto da lui spontaneamente, Hanamichi lo aveva avvertito e quelle parole e quella richiesta non erano state un modo per soddisfare le proprie esigenze, ma un modo per riprendere ciò che da tanto avevano lasciato

 

…………………………………………..compreso il bisogno che due ragazzi così giovani avevano di avvertire l’ uno il corpo dell’ altro in modo totale ed avvincente……………………….

 

 

Quindi che diritto aveva lui di deludere tutte quelle aspettative, che scusanti aveva per ferirlo così tanto ancora una volta…….?

…No l’avrebbe fatto …solo per lui, ma l’ avrebbe fatto e sarebbe stato pronto a rifarlo ancora ……………………..davvero solo per   Kaede.

 

Quelle mani terminarono velocemente il loro compito , per poi scendere su quel corpo nudo e tremante con carezze fugaci , le labbra dei due amanti si incontrarono più e più volte tra lo strusciare dei corpi e della pelle………ancora quelle mani, scesero in basso con mugolii indistinti mentre alcune parole chiare sfiorarono l’ orecchio di Hanamichi in un soffio tiepido:

“Voglio ..sentirti gridare” sussurrò Kaede mordendolo delicatamente.

Il ragazzo dai capelli rossi soffocò un sospiro impercettibile contro di lui……..si lasciava al suo amante………………..completamente….

…..anche se consapevole di quello che sarebbe successo , anche se consapevole del dolore che accettava di provare , anche se consapevole quella sera di avere la febbre alta.

Baciò il suo ragazzo annullando tutti i  propri pensieri.

Kaede accolse le sue labbra , socchiudendo di desiderio i propri occhi mentre si allontanava……. invertì le loro posizioni trascinandolo sul proprio corpo ……..

……quella notte lo voleva così……..

… voleva guardare il suo volto , i suoi occhi…..

…possedere il suo sguardo  e non solo il suo corpo…..

..per ritrovarvi dentro le certezze che rischiava di perdere……..

e sapeva che Hanamichi lo aveva capito e glielo stava permettendo in quel primo sguardo in cui si erano incontrati.

Il ragazzo moro stese le sue mani verso di lui, accarezzandolo sul petto verso l’ addome , da lì scendendo sulla linea dell’ inguine fino al suo sesso e Hanamichi gemé  a lungo tra quelle mani dai tocchi  sempre troppo veloci e appena tiepidi…………..

…..una presa più forte e un gemito più alto……..

Kaede catturò i suoi fianchi incapace di attendere oltre e quel ragazzo che stava per prendere tirò indietro la testa , in un lento movimento sensuale  che lo eccitò con le sue velate allusioni……..

ora  Hanamichi guardava verso l’ alto  preparandosi  a sentirlo ….. e con lui quel dolore………..

….un attimo ancora ……….

..e Kaede entrò dentro di lui  spingendolo una sola volta su di sé ….lui gridò…..

in silenzio ……ma gridò , tendendo i muscoli di tutto il corpo in uno spasmo intenso, inarcandosi completamente , i suoi ansimi lenti riempivano l’ aria  nel tentativo di calmarsi.

Il suo amante si era fermato nel sentirlo irrigidire , lo considerava normale all’ inizio e attese un attimo ancora poi lentamente spinse.

Hanamichi sapeva quanto Kaede avvertisse il suo corpo,  aveva cercato nonostante tutto di rilassarsi e poco prima della spinta iniziale,  come stremato dal dolore che cercava di controllare, si era abbassando nascondendo il  proprio volto, sul quale si sarebbe potuto leggere tutto quello, contro la pelle  calda del suo amante.

Le labbra serrate, strette sempre di più ad ogni nuova spinta , il ritmo che aumentava ……….

..lui sapeva che cosa voleva Kaede ……gli era stato chiesto prima con le semplici parole e adesso in quei movimenti………

…in quella stanza calda  lui voleva sentire la sua voce…..voleva sentire il suo piacere…….

……voleva le sue grida.

 

Ma se quel piacere non c’ era come poteva farlo sentire a lui?

Si sentiva solo stanco, il suo corpo bruciava attraversato da fitte dolorose ad ogni movimento, la febbre lo stordiva, a tratti non avvertiva niente ………………voleva solo che finisse ….eppure era stato lui ad accettare ……solo per il suo amore e quell’ abbraccio, ma se lo aveva fatto doveva andare fino in fondo e se il suo ragazzo desiderava sentirlo allora avrebbe gridato…………………..solo per lui.

 

Con un movimento scomposto e improvviso il ragazzo dai capelli rossi si inarcò gettando indietro la testa  per non farsi vedere neanche nella penombra della sera  e delle luci esterne , attese una spinta più forte ansimando  e schiudendo le labbra urlò di un piacere che non  provava,  ma che era deciso a fingere per la felicità dell’ unica persona che amava …….

….e non importava se il giorno dopo sarebbe tornato tutto come prima , non importava se forse quelle grida sarebbero state presto dimenticate ,  non importava se stava soffrendo per la felicità di un istante per un'altra persona ……………..era amore.

 

Altre grida seguirono la prima,  false come quella, simulate mentre quel corpo affondava in lui sempre più velocemente…..

 Hanamichi  sorrise un istante brevissimo…quasi con tristezza…..quelle grida  dovevano essere piaciute….ma avrebbe voluto gridare sul serio senza dover mentire anche in quel modo al suo compagno ……persino in quella loro intimità era costretto a farlo…

….ma non voleva più pensare….cosa poteva fare? Cosa gli rimaneva?

Proprio niente, pensò, fingendo di gridare ancora una volta ….solo il suo dolore , il sacrificio e quel suo amore che sembrava voler a tutti i costi cessare di esistere ferito da un ostacolo dietro l’ altro .

Stringendo le mani alle lenzuola  ai lati di quel corpo che sotto di lui si muoveva penetrandolo Hanamichi attese  le ultime spinte stremato….sempre quel poco piacere che riusciva a portarlo all’ apice ….quel leggero sottofondo d’ eccitazione ampliato in un grido  finto più alto e venne ricadendo sul corpo del suo amante con un ultimo ansimo.

Rimasti immobili istanti  i due corpi respiravano insieme toccandosi ad ogni anelito  ………ma Hanamichi non poteva accorgersene ……non avvertiva più niente …al limite delle forze si era lasciato andare sentiva la testa pulsargli violentemente stordendolo e annebbiando i suoi sensi , il suo corpo faceva male bruciando intensamente, Kaede si mosse e lui si lasciò scostare di lato abbandonandosi sul letto.

Avvertì  il suo ragazzo  sollevarsi per prendere le lenzuola poi suoni ovattati lo raggiunsero ……sembrava una voce…… si , era la voce di Kaede …gli stava dicendo qualcosa , ma lui non riusciva a sentirlo , respirava pesantemente poi sentì ancora quel suono lontano……..allora lo stava chiamando…doveva rispondere anche se non ne aveva la forza altrimenti  Rukawa si sarebbe accorto delle sue condizioni , avrebbe scoperto che stava male , avrebbe chiesto spiegazioni, si sarebbe preoccupato forse  e tutto quello che lui si era sforzato di fare  non sarebbe servito a niente.

Sakuragi si girò verso di lui  e cercò di rispondere ….ma la voce si rifiutava di uscire e riuscì solo ad emettere un mugolio stanco.

Silenzio.

Poi la voce di Rukawa si avvicinò riuscendo a farsi udire.

“C’ è qualcosa che non va?” chiese.

“No –rispose lui parlando con calma  gli occhi  chiusi in un sospiro silenzioso –no, pensavo…..”

Il soffitto su di lui sembrava allontanarsi mentre lo fissava  vacuamente , prese fiato ancora una volta e scandì lentamente le parole  dell’ ultima bugia di quella notte:

“E’ stato bellissimo” 

Una lacrima scese rapida sulla sua guancia , concretizzando il dolore di quella falsità a cui era costretto in quella singola goccia calda poi chiuse gli occhi addormentandosi senza attendere una risposta , senza voltarsi ……..e perse lo sguardo del suo Kaede  e il dolce incurvarsi delle sue labbra …..perché forse, nella penombra, sarebbe riuscito a vedere  quello che era il suo primo vero sorriso dopo tutti quei giorni.

 

 

Sakuragi si sollevò faticosamente mettendosi a sedere con uno dei  gemiti ai quali ormai si era abituato , si portò una mano alla testa ………….. intorno solo oscurità e silenzio ………doveva essere notte fonda , avvertiva poco distante il respiro regolato dal sonno  del suo amante…..tentò di alzarsi, a malapena riusciva a reggersi in piedi , appoggiò una mano al muro avanzando di un passo, sentì un’ ondata di  nausea coglierlo alla sprovvista costringendolo a piegarsi , la testa gli girava paurosamente come del resto tutta la stanza intorno, il suo unico riferimento era quel muro gelido al quale era appoggiato, il freddo dell’ aria attraversava la sua pelle in lunghi brividi  estenuanti  mentre  allo stesso tempo sentiva il suo  corpo sempre più caldo.

 Raggiunse a fatica la porta del bagno ed entrò appoggiandosi al lavandino, aprì l’ acqua , voleva sciacquarsi il viso e pulire il sangue che gli era rimasto addosso …..non sopportava più di sentirlo su di sé ogni volta  come non sopportava più quel dolore , ma doveva andare avanti …….

Per entrambi.

 

Con il tocco fresco dell’ acqua il dolore pulsante alla testa  e il bruciore si erano attenuati, ma i brividi si erano fatti più intensi , talmente tanto da impedirgli quasi  di muoversi ,stringendosi le braccia intorno al  corpo cercò di tornare in camera  per dormire un altro po’, ma  la nausea lo assalì violentemente costringendolo a voltarsi  e rimettere nel lavandino .

Piegato sul marmo freddo lasciò a lungo scorrere l’ acqua mentre  un altro conato  saliva alla sua gola.

 

 

Con un tremito leggero Rukawa  aprì gli occhi ,si  era svegliato improvvisamente, girò la testa e allungando una mano si accertò dell’ assenza  che avvertiva accanto a sé …si chiese dove poteva essere andato il suo ragazzo ….pensando a lui  ricordò  la loro notte ….come il suo Hanamichi   si era abbandonato, come il suo corpo fosse stato così caldo…non lo ricordava così rovente e infuocato ,entrarci  era stato  come farsi avvolgere da fuoco liquido talmente  eccitante da farlo quasi venire subito senza neppure muoversi ……e  pensò alle sue grida  , dopo tutti quei giorni di silenzio tra loro erano state come  un dialogo , un dolce dialogo dannatamente  sensuale ed esaltante….  

 …eppure non era solo per quello, non era solo per il loro significato  erotico, ma per quello che rappresentavano per loro due …….un’ intimità profonda condivisa con il ragazzo che amava nel momento in cui lui gli dimostrava quel sentimento con il dono di sé stesso…in fondo poteva considerare  quelle  grida  come qualcosa che gli apparteneva …….erano state per lui e lui solo,  non sarebbero finite tra i ricordi di un’ altra persona ,un momento unico condiviso tra due cuori e due corpi ,  le aveva richieste in un momento di desiderio ed ora in attesa di poter avere  veramente ogni cosa di quel ragazzo si sarebbe anche accontentato di piccoli pezzi…..una frase, uno sguardo , un gemito ….o le sue grida…….. 

….non importava il resto, ma solo quello che potevano conservare insieme……………….

Quando tutto era finito  lui aveva sentito quel ragazzo dai capelli rossi  lasciarsi andare su di sé ……avrebbe dovuto abbracciarlo eppure le sue mani non si erano mosse ….gli era ancora così difficile lasciarsi a quei gesti …non capiva le proprie contraddizioni ….più facilmente  sapeva che non avendoli  mai ricevuti da nessuno, quei gesti,  non sapeva a sua volta mostrarli  anche se avrebbe dovuto imparare  da tempo……………………..

 ………dal giorno in cui si era innamorato, dal giorno in cui aveva baciato un ragazzo dai capelli rossi…………..

…………………………………………dal giorno in cui aveva amato per la prima volta…………………

 

E il suo Hanamichi non gli aveva chiesto niente si era lasciato distendere accanto senza una parola  , lui l’ aveva chiamato  seguendo un impulso improvviso non sapeva cosa avrebbe voluto dirgli  ……forse che lo amava ma come poteva …sembrava ogni volta più difficile ……più passava il tempo e più quelle due parole si allontanavano dalle sue labbra…avrebbe dovuto trovare il modo di pronunciarle , non era giusto  ….

Qualsiasi altro suo pensiero o intenzione era stato interrotto dal silenzio come unica risposta al suo richiamo, allora si era girato a guardare Sakuragi, non riuscendo a scorgere che la sua immobilità l’ aveva chiamato ancora una volta avvicinandosi un po’ …come preoccupato forse… e lui gli aveva risposto con un mugolio……….sembrava molto stanco e Rukawa aveva ripensato a prima quando lui gli aveva confessato di esserlo e di essersi addormentato per quello e lui aveva creduto che fosse la solita scusa per allontanarlo……doveva essere vero e sicuramente ora lo era ancora di più dopo il loro rapporto e con una punta di preoccupazione gli aveva domandato se c’ era qualcosa che non andava  ,l’ aveva sentito rispondere di no ………e poi quelle parole che non si sarebbe mai aspettato …………………

………………………… “E’ stato bellissimo”……………………………..

 Poteva davvero sentirsi felice, l’ aveva guardato sperando che si girasse per potergli far vedere il bellissimo sorriso che era riuscito a strappargli , forse sarebbe riuscito anche a dirgli qualcosa  , forse quelle  due parole ……..ma lui sembrava essersi già addormentato e poco dopo l’ aveva seguito.

 

Era stato svegliato da qualcosa.

 

Probabilmente  dal rumore di una porta ed ora altri rumori giungevano dal bagno, sentiva l’ acqua scorrere, lui doveva essere lì  , ma  a fare cosa a quell’ ora…….senza voler ammettere neppure con sé stesso la propria preoccupazione rimase a fissare il soffitto, nonostante  il sonno, ascoltando a lungo quei rumori…….. ad un tratto lo scorrere monotono dell’ acqua fu interrotto da alcuni suoni più bassi ….sembravano…….conati …..conati di nausea …Rukawa si mise a sedere di scatto cercando nell’ oscurità di sentire meglio.

 

 

Sakuragi chiuse l’ acqua reggendosi al bordo del lavandino, appoggiandosi a tutto quello che trovava riuscì a raggiungere la porta , la aprì lentamente aggrappandosi alla maniglia , il dolore alla testa era ritornato, più forte di prima, non riusciva ad orientarsi e doveva attraversare la stanza per raggiungere il letto e lì non aveva appigli…….non riusciva a vedere niente al buio…….mosse incerto un passo in avanti barcollando pericolosamente, fece un altro passo sentiva le forze scivolare via .

Improvvisamente non avvertì più il contatto con il pavimento finché non si ritrovò in ginocchio per terra , sentiva freddo e i sensi lo stavano lasciando, sentiva  anche tremendamente caldo e allo stesso tempo rabbrividiva …………….non ce la faceva più….voleva solo chiudere gli occhi e non sentire più niente …………………………

Con un rumore sordo scivolò a terra ………..aveva la gola arsa eppure lo voleva chiamare anche se sapeva che stava dormendo…………

………che non lo poteva sentire ………………………………o che ancora più dolorosamente non l’ avrebbe voluto sentire ……

……..voleva chiamare quel nome e lui ……… ….l’ unica parola che voleva portare con sé in quell’ oblio……………un nome che non avrebbe mai smesso di pronunciare ……….mai ……………………………………..

Mai.

 

“Kae….d.e” sussurrò chiamandolo mentre i suoi sensi scivolavano via.

 

 

Il ragazzo moro era  rimasto in ascolto, seduto tra le lenzuola sparse ,tutti i suoni ad un tratto erano cessati e poi la porta si era aperta leggerissima  e lui avvertì  un passo incerto …..poi un altro………….era lui….sembrava tutto a posto…forse quei suoni prima li aveva immaginati o confusi con altro, lentamente stava per ridistendersi quando un unico rumore era risuonato cupo nella stanza ……qualcosa che cadeva …….

……e poi quel  richiamo  sussurrato…….disperato….

“Kae…d.e”

 

Con uno scatto  Rukawa  si alzò dal letto gettando via le coperte, allungò una mano accendendo la luce e guardò in direzione della porta del bagno.

Hanamichi  in terra riverso sul pavimento.

Fu tutto quello che vide e che non avrebbe voluto vedere.

Corse da lui , lo prese tra le braccia sollevandolo leggermente

“Hana..Hana  rispondi” lo chiamò agitato.

Gli passò una mano sul viso e la ritrasse  di scatto, la sua pelle bruciava , passandogli una mano sul corpo si rese conto di quanto fosse caldo, convulsamente  continuò a chiamarlo stringendolo delicatamente.

Non rispondeva.

Angosciato  riprovò ancora scuotendolo leggermente …..con sollievo vide i suoi occhi schiudersi con fatica.

Lo sguardo confuso del ragazzo dai capelli rossi vagò per la stanza  prima di posarsi  su di lui .

Aveva sentito la sua voce…….la sua voce così bella chiamarlo, ripetere il suo nome tante volte …….doveva rispondere , da sempre pensò non era mai riuscito a non rispondere a quella voce qualunque cosa dicesse quella voce era diventata per lui un affetto …..era amore.

E lo vide chino sopra di sé mentre tentava con le sue forze di riprendersi, forse solo per poter continuare a guardarlo ancora un po’ con i propri occhi e non solo nel ricordo di quando tutto ciò  era normale e lo vide , i suoi meravigliosi occhi azzurri attenti, fissi su di sé senza richieste , vi si poteva annegare dentro trovando il vero Kaede , quello che si esprimeva sempre  troppo a lungo senza parole , ma quello che lui aveva amato appena incontrato……………….

E le sue mani lo stringevano, ora le avvertiva quelle braccia intorno al proprio corpo nudo, la loro pelle a contatto…………….lo avrebbe desiderato anche prima quel contatto, dopo aver sofferto per una mezz’ ora d’ amore, ma non c’ era stato e non poteva chiederlo e forse nemmeno averlo ……ma forse ora …………poteva chiedere qualcosa………………….quelle braccia emanavano tepore e lui aveva freddo, chiuse gli occhi e con un gemito si strinse al suo ragazzo  abbracciandolo.

 

Kaede lo accolse tirandolo a sé , quel corpo era caldo come il fuoco eppure tremava scosso da  brividi intensi di gelo pungente…………..

….aveva la febbre alta….. era chiaro.

 

Hanamichi  lo chiamò appena, con un filo di voce , lasciandosi avvolgere dal suo tepore e dal suo corpo, in quell’ abbraccio ……..disperatamente pensò che aveva dovuto ammalarsi per riceverne uno……………..per farsi amare come lui lo amava cosa avrebbe dovuto fare?………………………………………………………………………………………………………………….Morire?

 

Si sentì sollevare da terra , Rukawa lo aveva preso per portarlo fino al letto dove lo adagiò scostando le lenzuola, il contatto freddo con  queste lo fece rabbrividire , inarcando il corpo Sakuragi ricercò ancora quel calore  che   il ragazzo moro gli aveva donato prima, lo strinse ancora ….ricambiato ….e si lasciò stendere arrendendosi alla stanchezza .

Rukawa si allontanò per aprire l’ armadio e preso un pigiama dei suoi iniziò a vestire il suo ragazzo , gli infilò delicatamente la parte inferiore sollevando con le mani i suoi fianchi e abbottonando la parte superiore sfiorò con le dita il suo  torace , attraverso la stoffa che stava chiudendo bottone dopo bottone sentiva il suo petto alzarsi ed abbassarsi velocemente …………troppo velocemente ……………..

….diede uno sguardo al suo viso , la fronte sudata , gli occhi chiusi e un respiro ansante che usciva dalle sue labbra aride ………finito con l’ ultima asola Rukawa  rimase  a guardarlo, il tremito delle sue ciglia lo attirarono e vide nuovamente quegli occhi aprirsi .

“Ka.e” gemé Sakuragi.

Il suo Kaede era ancora lì accanto , aveva avuto paura che si allontanasse , che se solo avesse chiuso ancora gli occhi  lui sarebbe sparito, invece era lì , ma lo voleva ancora più vicino….perché non più come prima?

Non chiedeva tanto…..non chiedeva affatto tanto……

Rukawa si fece attento accostandosi.

“H.ho fred..do”mormorò.

In realtà  stava mormorando “Abbracciami”……..chiedeva solo questo……. un altro abbraccio ancora, non tanto stavolta per lenire il dolore ,ma la paura , lo voleva ……kami ……quanto lo voleva , gli sarebbe bastata solo un’ ora , nemmeno …mezz’ ora stretto a lui e sarebbe guarito , sarebbe stato felice , veramente , dopo tanto tempo.

 

“H..ho fred..do” aveva detto.

A Rukawa mancò il respiro per un istante .

Quella stessa frase gli era stata detta da lui pochi minuti prima  che facessero l’ amore.

Questa consapevolezza ne portò altre ….pesanti, d’ un tratto dolorose,soffocanti ……

…un sospetto si fece crudelmente strada nella sua mente ……………………….

 

“Da quanto tempo ti senti male ?”

Una domanda precisa.

Rukawa  lo fissava ,attendendo quella risposta importante.

 

Sakuragi sospirò , sapeva cosa significava quella domanda……..

“Og..gi pome..riggio” rispose e chiuse gli occhi con tristezza…………………ancora una volta non c’ era riuscito…….era tutto sbagliato…

….come sempre.

 

Un silenzio pesante e grave si stese tra di loro in quella stanza.

 

Rukawa abbassò lo sguardo e in un attimo tutti i flash di quelle ore tornarono alla sua mente , tutti i particolari , quelli che avrebbe dovuto notare …………………………lo rivide quando lo aveva visto rabbrividire in strada, quando uscito dal bagno lo aveva trovato sul letto addormentato  e ancora avvolto nella sciarpa  di lana , quando l’ aveva sentito tremare contro di sé mentre lo spogliava, quando non aveva avuto risposta dopo averlo chiamato prima di addormentarsi , quando aveva sentito quei rumori………………..e capì che cosa era successo.

Che cosa aveva permesso.

 

Si alzò di scatto girandosi con rabbia………rabbia per sé stesso …….era lui un do’ hao……..

Accostandosi di nuovo al letto vi appoggiò sopra le braccia, ai lati  del viso del suo ragazzo dai capelli rossi,lo guardò scrutando i suoi occhi con in fondo ai propri qualcosa di simile alla rassegnazione di ciò che si sa già , chiedendo:

“E hai fatto lo stesso l’ amore con me?”

Hanamichi annuì lentamente .

Rukawa sospirò .

 

“Non ce n’ era bisogno….” mormorò 

 

Silenzio.

“Anche se non abbiamo molti rapporti ultimamente ….non c’ era bisogno di farlo lo stesso “ ripeté guardandolo.

 

Sakuragi scosse la testa debolmente.

 

“Non importa –sussurrò piano il ragazzo dai capelli rossi –non volevo essere un peso”

Rukawa lo guardò ancora , in silenzio.

 

Sentiva dolore, solo quello capiva.

 

Si allontanò,  entrando in bagno prese una pezza di cotone e la bagnò sotto l’ acqua , tornò in camera e accostatosi ancora la passò con delicatezza su tutto il viso del suo Hanamichi, fino a lasciarla su quella fronte sudata , raccolse le coperte e le lenzuola sparse  e lo avvolse  prima di ritornare stancamente nel letto.

 

Allungò un braccio per spegnere la luce ,stava per farlo quando la voce di Sakuragi lo fermò facendosi ascoltare

“Grazie” si udì appena .

Rukawa si volse a guardarlo, gli occhi socchiusi , fissi dinanzi a sé , la testa abbandonata di lato sul cuscino , lo fissò un istante ancora poi spense la luce.

 

 

 

Continua…

 

 

 

Grazie a tutti………un saluto alle ragazze di tutto il sito ……….e alle splendide amministratrici che pubblicano le nostre storie……..

…saluti da Mel

  


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