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Calore
parte V
di
Mel
Appena fuori dalla palestra il ragazzo si allontanò velocemente , superò
il cancello e rallentò immettendosi in una strada secondaria …..
………..sospirò
……………….quello che aveva visto ………….chiuse gli occhi, sarebbe dovuto essere
positivo e invece sentiva qualcosa ……in fondo , dentro di sé…..amarezza
,inquietudine ……….in quello che aveva visto c’ era qualcosa di
sbagliato…………..
eppure sapeva come stavano le cose……………doveva essersi sbagliato ……………..tirò
un altro sospiro e decise di raggiungere a piedi casa sua …… tanto oramai
il suo appuntamento era saltato e lui aveva bisogno di pensare …….
Sakuragi indugiò a lungo sotto la sua seconda doccia , poco più in là Rukawa
aveva finito di sistemare tutta la sua borsa , il ragazzo dai capelli rossi
sentì i suoi passi avvicinarsi lentamente, poi la sua voce più vicina….
“Io
vado , raggiungimi per strada”
Mentre la porta dello spogliatoio si chiudeva, con un gesto carico di
disperazione Sakuragi appoggiò la fronte alle piastrelle imperlate d’ acqua
e strinse gli occhi , stava combattendo con il suo dolore , quel solito
sordo dolore che ora attanagliava sia il suo corpo che il suo cuore,
combatteva contro la frustrazione di vedere ogni volta le sue speranze
infrangersi e contro la rabbia di non sapere come uscirne e contro la paura
di stare per perdere tutto nonostante i sacrifici sempre più pesanti che
doveva pagare e contro anche una punta di repulsione per sé stesso e per il
suo compagno …..per quel rapporto appena avuto che non era riuscito a
conservare niente del sentimento da cui derivava.
Anche
se non aveva potuto vedere i suoi occhi, l’ aveva capito dal movimento quasi
prepotente delle sue mani, dal suo primo bacio aggressivo, da quelle spinte
violente ………………..non era stato amore….in tutto quello si leggeva solo
possesso……………
Non
aveva potuto avere anche la conferma del suo sguardo …era stato girato e
sbattuto contro il metallo freddo senza nemmeno l’ ultima cosa che gli
rimaneva……il rispetto……… ma era così … si ripeté ancora più convinto …..solo
, puro e semplice possesso , soddisfazione d sé
……egoismo……………………………………………………………………………………
Nemmeno come una bambola , un giocattolo…………le bambole e i giocattoli
vengono accuditi da chi li possiede, tenuti bene , è vero ci si gioca ma
vengono considerati, ci si parla anche, ci si
affeziona……………………………………………………………….
…………………………………. ed invece dopo averlo ancora usato , continuando a
distruggerlo poco alla volta , il suo amante non era nemmeno rimasto ad
aspettarlo per qualche minuto ,si era a stento degnato di avvertirlo con un
altro ordine e un lampo di appagamento negli occhi , lo sguardo duro e la
voce fredda come se tutto fosse niente……………………lui……………………..né persona, né
giocattolo, né bambola, nemmeno un sentimento come
niente……………………………………si……pensava di essere sfuggito a questo pensiero che da
anni ormai lo tormentava…………………”io non sono che niente” mormorò muovendo
solo le labbra senza un suono………e ancora tutti quei sentimenti che cercava
di dominare, eccoli ritornare insieme ancora più forti e salire alla sua
gola rischiando di soffocarlo e un senso di nausea assalirlo……………………………………..
si chiese per la prima volta nella sua vita se era possibile morire di
disperazione, arrivò a sperare di si anche se forse non sarebbe importato a
nessuno………….ci si dispiace per una bambola rotta , un giocattolo rovinato
irrimediabilmente………..ma non si prova tristezza per………………………………………..niente.
Era
così …………..per Rukawa lui non aveva alcuna importanza, alcun valore ……ad
interessarlo era solo quello che poteva fare con lui …………quello che riusciva
ad ottenere……………………………………………………………………il suo corpo…………….
…….era solo sesso ………..davvero non più amore…………………..era solo sesso il
motivo per cui non lo lasciava nonostante non lo sopportasse……….era così
chiaro , lo leggeva in lui guardandolo…….lo sentiva provare quei
sentimenti……..fastidio quando gli parlava con il suo solito entusiasmo,
rabbia per qualsiasi intromissione nel suo privato, indifferenza per ogni
altra cosa e solo desiderio e possesso mentre lo guardava per poi
prenderlo senza chiedere e senza ricambiarlo , lasciandolo distante da sé
ogni notte in quel letto………….
…………..
L’acqua tiepida e leggera continuava a scorrere sul suo corpo cercando di
lenire il suo dolore fisico……………….
Eppure non voleva crederlo, sentiva la sua mente cercare ogni possibile
appiglio per sperare ancora qualcosa , come poteva crederlo….
……………significava abbandonare ogni cosa ………………….sogno , speranza,attesa,
fiducia…………..tutto………………
Uscendo dalla doccia Sakuragi si sedé su una panca , di fronte a lui quella
vuota appena lasciata dal suo ragazzo……………………….
Ripensò alla conversazione con il suo migliore amico , quello che gli aveva
detto era vero , nonostante tutto Rukawa non lo aveva
lasciato, non lo aveva nemmeno mai accennato…………………………certo……… per non
perdere la condizione di potere che poteva esercitare su di lui , sul suo
corpo………………..ma era tanto ormai che era lui stesso a decidere quando
concedersi e quando trovare una scusa per andarsene…..nonostante quegli
occhi lo chiedessero lui aveva rifiutato più volte e Rukawa non poteva
obbligarlo…………….
……….se veramente Rukawa fosse stato interessato solo al sesso l’ avrebbe
lasciato quando non riusciva più ad ottenerlo come prima
… e
anche quando lo otteneva ……era dopo averlo chiesto più volte , anche se solo
con i gesti, dopo aver insistito col proprio corpo e atteso un qualche
consenso……un bacio ricambiato, le braccia intorno alle spalle , una
carezza………………………….. anche tutto quello era vero …………e quel bacio così dolce
e senza altre pretese alla fine di tutto poco prima……………………….
Con
un tenue sorriso Sakuragi pensò di aver trovato ancora una volta un piccolo
appiglio al quale stringersi e iniziando a
vestirsi velocemente pensò di raggiungerlo per strada , per andare a casa
con lui , per stargli almeno un altro po’ accanto, per cercare qualche altra
piccola cosa , anche la più inutile, per rendere più saldo quell’
appiglio………………………………..
Rukawa passeggiava tranquillamente per la strada deserta , faceva freddo, il
vento si insinuava nei suoi vestiti e nei suoi capelli scuotendoli
scompostamente……….eppure lui si sentiva bene………pensò ancora al suo ragazzo
e a quello che era successo in quello spogliatoio….
………….era vero , era stato poco delicato e troppo precipitoso …….avrebbe
dovuto aspettare di tornare a casa , per distendersi con lui sul loro letto
e fare l’ amore per bene……………………….e invece aveva sentito quel desiderio
prenderlo fino in fondo e l’ esigenza di farlo , di potersi rassicurare sui
suoi sentimenti , l’ aveva portato a quel bacio aggressivo e a prenderlo lì
contro un muro , addirittura facendolo voltare , in una posizione che a lui
stesso non piaceva per niente…………………………………………………………..
……eppure il suo ragazzo lo aveva lasciato fare ……….e lui ne era stato felice
perché significava che qualcosa esisteva ancora tra di loro
……….poi Hanamichi era ritornato sotto la doccia e sentendo l’ acqua
scorrere , lui aveva ripensato al suo corpo, a quello che avevano condiviso
appena pochi attimi prima e si era trovato a desiderarlo ancora una
volta…………………………si era avvicinato alle docce , lo aveva guardato un attimo e
aveva detto che se ne andava, in tono freddo, per mascherare ciò che
provava, mentre invece avrebbe voluto rimanere con lui , entrare sotto
quella doccia , così com’ era , vestito, e baciarlo ancora
………………………………………era dovuto andare via altrimenti l’ avrebbe fatto ……..
………………..ma aveva aggiunto di raggiungerlo , guardando il suo amante con un
lampo di gioia nello sguardo , perché era ancora il suo ragazzo e non era un
sogno ed era suo ………………………………………………………………………….infine era andato via ed ora
stava camminando molto lentamente , aspettando il suo arrivo, voleva
arrivare a casa con lui , passeggiare nelle strade deserte con lui, magari
aspettare che gli chiedesse ,come era successo tempo fa ,di prenderlo per
mano……………………………..e quella sera forse l’ avrebbe fatto………………………………….
Sakuragi uscì quasi di corsa , i capelli completamente bagnati , a passo
veloce quanto si poteva permettere con il suo corpo dolorante………………………..
avanzò ansimando poi lo scorse poco lontano , il passo lento ma fermo
……………….lo raggiunse e gli sorrise , passeggiando per l’ ultimo pezzetto di
strada accanto a lui rispettando il suo silenzio nell’ unico modo che ancora
aveva per stargli accanto e senza chiedere davvero niente.
Il
mattino seguente appena sveglio Sakuragi avvertì la solita assenza del suo
compagno, ma senza volerci più pensare si alzò gemendo per il dolore e si
preparò per uscire, sopportò gli allenamenti come meglio poteva e aspettò
fuori dalla palestra la fine di quelli supplementari del suo ragazzo.
Così
furono i giorni seguenti………..veramente…. l’ unico modo ……in cui il ragazzo
dai capelli rossi poteva stragli accanto ……era quello……..agli allenamenti,
sulla strada del ritorno e in casa ……………………………………….nonostante il freddo di
fine novembre , nonostante la solita indifferenza , nonostante la fatica ,
nonostante i rifiuti che doveva dargli da quella sera in palestra per il
dolore fisico che non accennava a diminuire e per la paura di sentirne
ancora di più…………………………………………………..
….nonostante tutto era con lui che aveva deciso di stare.
Appoggiato contro il solito muro anche quella sera Sakuragi aspettava fuori
dalla palestra, rabbrividì ancora una volta tirando su con il naso , sentiva
un freddo tremendo e una stanchezza pesante , sperava che Kaede si
sbrigasse.
Dopo
tanto lo vide uscire e incrociare il suo sguardo indifferente con il suo in
un copione che oramai si ripeteva da giorni ma aveva imparato a rassegnarsi
e gli andò incontro dolcemente.
Camminarono fino a casa sempre in silenzio, ognuno nei propri pensieri ,
Sakuragi si sentiva sempre più spossato, ogni passo più pesante
……..sentiva
sempre più freddo anche se si stava muovendo , rabbrividì ancora e girandosi
verso Kaede incontrò il suo sguardo profondo.
Arrivati a casa salirono in camera, Rukawa decise di preparare la vasca per
concedersi un bel bagno caldo e dopo essersi spogliato entrò sparendo dietro
la porta, Sakuragi si lasciò cadere sul letto , aveva fissato per tutto il
tempo il suo bel volpino, avrebbe voluto tirarlo a sé , abbracciarlo ,
chiedergli di fare il bagno insieme e magari anche lasciarsi amare ………….ma
aveva paura , paura della sua reazione e paura del dolore………………………..qualunque
cosa pensasse era sempre in un vicolo cieco …………………………………….
Si
lasciò andare sui cuscini , levandosi appena il cappotto con un brivido di
freddo e stringendo la sciarpa si addormentò vestito sul letto mentre
aspettava il suo compagno.
Kaede
uscì dal bagno stretto nel suo accappatoio scuro, non vi era restato molto,
giusto il tempo di riscaldarsi nell’ acqua , avrebbe voluto qualcuno accanto
a sé lì dentro e invece non poteva ………………………chiudendosi la porta alle spalle
, osservò la figura del suo ragazzo stesa sul loro letto ……………………quel do’
hao si era addirittura addormentato…………..ed era così bello e indifeso, aveva
ancora la sciarpa intorno al collo e la stringeva con le mani come per
riscaldarsi…………………………………….l’ aveva visto in strada tremare e stringersi
nella giacca …………………………si avvicinò e lo chiamò svegliandolo………..quando
quegli occhi si aprirono confusi con un altro brivido di freddo lungo tutto
il corpo Kaede provò il fortissimo desiderio di abbracciarlo……………………………………
“Kae..de…..che c’ è?” rispose incerta quella voce.
Il
ragazzo moro lo strinse a sé , Hanamichi si sentì spingere contro il cotone
morbido dell’ accappatoio e rimase immobile senza rendersi conto di quello
che succedeva , ancora confuso alzò debolmente le mani stringendo la schiena
del suo ragazzo.
“Il
bagno è pronto”
Kaede
, Kaede lo stava abbracciando, dopo averlo svegliato per dirgli che era
uscito………. si sarebbe potuto vestire in silenzio e sarebbe potuto scendere
senza chiamarlo , senza interessarsi…………………………invece lo stringeva forte come
non succedeva da tempo ed era un attimo di felicità.
Kaede
si scostò leggermente guardandolo.
“Il
bagno è pronto comunque” ripeté.
Hanamichi lo guardò, senza dire niente, rabbrividendo ancora un’ altra
volta.
Kaede
lo strinse ancora e iniziando a baciarlo sul collo mormorò:
“Ti
sei addormentato con tutti i vestiti …….hai freddo?…………………….”
Hanamichi sentì le sue mani farsi strada sotto la sua maglia, Kaede sopra di
lui continuava a baciarlo.
“………potresti riscaldarti anche senza fare il bagno….” sussurrò malizioso
senza lasciare la sua pelle.
Il
ragazzo dai capelli rossi lo allontanò leggermente per guardarlo poi rispose
lentamente
“Sono
talmente stanco da essermi addormentato subito………..”
Vide
passare un lampo scuro in quegli occhi poi udì la sua voce atona
“Ah……..sei stanco……………….”
Silenzio.
Kaede
stava per ritrarsi rigidamente quando Hanamichi lo strinse e avvicinandosi,
ad un soffio dalle sue labbra ,sussurrò :
“Ma
cosa importa…………ho freddo” e lo baciò unendo i loro visi.
Kaede
si spostò su di lui approfondendo quel contatto e quando si separarono
Hanamichi si abbandonò tra le sue mani.
Hanamichi si era sentito chiamare dalla sua voce, aveva schiuso gli occhi ,
pensava fosse stato un sogno ed invece si era trovato davanti il suo Kaede
che lo fissava, aveva domandato cosa c’ era , ancora intontito dal sonno e
si era ritrovato col viso premuto contro la stoffa morbida di un
accappatoio , le mani di Kaede dietro le spalle, non si era nemmeno reso
conto di quello che stava succedendo ……….poi aveva capito ed ora avvertiva
tutto il corpo del suo ragazzo contro di sé , con forza e si era sentito
veramente felice ……………………
…………lo aveva ricambiato unendosi al suo abbraccio………………………..ma sapeva che
sarebbe stato solo un altro breve attimo in più …….ma in fondo era per
attimi come quello che continuava ad andare avanti ………………………………………………..
Poi
Kaede si era scostato per ripetergli qualcosa a proposito del bagno ed
Hanamichi aveva sentito ancora quel gelo pungente che lo aveva avvolto
prima e che sembrava essersi attenuato in quel dolce abbraccio e si era
trovato a provare un altro brivido……..
……………….e ancora Kaede si era stretto a lui posandogli le labbra sul collo
chiedendogli come mai si fosse addormentato con i vestiti
addosso………………………..se aveva freddo……
Kaede
che gli chiedeva se aveva freddo…………….
Kaede
che gli chiedeva qualcosa
…..qualcosa
che esulasse dallo stretto necessario della vita quotidiana ……
…..qualcosa
che riguardava lui …………
Hanamichi non riusciva nemmeno a crederci…….non ricordava affatto l’ ultima
volta che era successo e non lo credeva davvero possibile……….in effetti in
strada il ragazzo moro doveva averlo visto rabbrividire ……..aveva
incrociato il suo sguardo girandosi e ora doveva anche aver avvertito il
brivido che lo aveva involontariamente scosso………………………….quindi non solo il
suo ragazzo l’ aveva osservato ma si era anche preoccupato di sincerarsene
mentre ancora lo stringeva……………………………….
Ora
Hanamichi lo sentiva anche insinuare le sue mani sotto la propria maglia e
avvertiva le sue dita leggermente fredde toccarlo sensualmente…………fu un
altro brivido di freddo ………..e quelle mani portate in una carezza come
simbolo di una richiesta che era poi stata espressa in una frase dolcemente
maliziosa inframmezzata da quei baci continui ………………………ed infine aveva
potuto leggere quella stessa richiesta in quello sguardo che aveva voluto
incontrare scostandosi leggermente da lui ………………………….
…..avrebbe
voluto farsi solo abbracciare, sentire solo quel tepore , magari fino ad
addormentarsi, ma non poteva essere così………… …….non osava quasi
pensarlo…figurarsi chiederlo…..se voleva sentire ancora un altro po’ quel
calore doveva solo sopportare ancora quel dolore atroce ………………poteva
accettare ……………………
Ma
Hanamichi aveva voluto rispondergli con la verità………….non voleva mentirgli
anche quando non ve n’ era necessità…………
la
stanchezza che sentiva addosso e che lo aveva portato a cedere al sonno
appena posata la testa sui cuscini era tanta , la confusione che ancora
provava annebbiava i suoi sensi……………..tra quel risveglio particolare e il
turbinio di pensieri che ne era seguito ………non era effettivamente nelle
condizioni adatte per quello che veniva reclamato e aveva deciso di
dirlo………………………………………..
ed
allora aveva visto un lampo scuro passare nei suoi occhi, un chiaro lampo di
dolore, lo sguardo ferito da quello che sembrava chiaramente l’ ennesimo
rifiuto poco velato e la voce nuovamente fredda di Kaede , la stessa che
aveva accompagnato tutti i loro fittizi dialoghi di quei giorni si era
levata in un mormorio gelido e atono dall’ apparenza indifferente ma
fondamentalmente pieno di dolore e delusione…………………………………..“Ah …sei
stanco..” aveva ripetuto ……………….e poi quel loro silenzio teso ritornato
a dividerli ……..mentre il suo compagno si ritraeva lentamente per annullare
quel contatto il cui seguito veniva così chiaramente rifiutato.
Ma
Hanamichi aveva già deciso dal momento in cui era stato abbracciato ed ora
doveva solo rendere il suo amante partecipe della sua
decisione……………………………………e quale modo migliore di una stretta mentre ad un
soffio dalle labbra gli parlava con la stessa malizia usata prima dall’
altro ed era ancora la verità quello che gli stava dicendo ……………….. “Ho
freddo” ……………… ma anche un consenso, un accettare quella richiesta fino
in fondo mentre per sottolinearlo Hanamichi si abbandonò a lui su quel
letto.
Uscendo dal bagno Kaede lo aveva subito cercato con lo sguardo e lo aveva
visto dolcemente avvolto dal sonno , così indifeso mentre stringeva con le
mani la sciarpa di lana che non si era tolto………………aveva provato una stretta
al cuore e aveva desiderato essere lui quella sciarpa ……..per poterlo
circondare e per farsi stringere da lui …………..smettendo di sognare aveva
deciso di svegliarlo chiamandolo piano……l’ acqua si sarebbe raffreddata
………aveva visto i suoi occhi socchiudersi e poi aprirsi con aria assonnata
in uno sguardo confuso e tenero….
…………………aveva provato l’ impulso violento di abbracciarlo ……………………………………….
Poi
aveva visto un brivido di freddo passare su quel corpo e aveva sentito la
sua voce incerta ancora impastata dal sonno e ancora più forte il suo
impulso di stringerlo a sé ……………………………………………………………………………………………..
E
Kaede lo aveva ascoltato senza farlo passare attraverso la ragione e l’
orgoglio ………..e aveva stretto a sé il suo ragazzo………..
Avvertiva ora il suo Hanamichi immobile contro il proprio corpo avvolto
dall’ accappatoio poi aveva sentito le sue mani ricambiarlo debolmente e
aveva sussurrato qualche parola ……………..si era scostato infine quasi
imbarazzato dal suo stesso lasciasi andare ripetendo le parole di prima
come per celare la vera motivazione del suo avvicinamento e si era trovato
ancora una volta quegli occhi incredibilmente caldi fissi nei suoi prima di
avvertire un altro brivido provenire da quel corpo………………………………………..
Ed
allora aveva ripensato a quando in strada lo aveva visto rabbrividire e
stringersi la giacca addosso, e quando poco prima lo aveva trovato ancora
vestito e avvolto nella sciarpa e a tutti i brividi che aveva sentito
scuoterlo e iniziando a baciarlo gli aveva chiesto se avesse freddo
………………….in modo spontaneo , naturale con un interesse che da tanto non
traspariva nelle frasi che gli rivolgeva …..
Poi
all’ improvviso si era ritrovato a desiderare di poter essere lui a calmare
quei brividi e a riscaldarlo con il proprio corpo …..amandolo……..
E
dopo un attimo Hanamichi gli aveva risposto …………….parlando di stanchezza
…………………………………………………….
………………………………
e
Kaede non aveva potuto fare niente per nascondere il dolore nel suo sguardo
e la delusione di sentire ancora una volta quella stessa scusa già usata e
sempre più insofferente nel sentirla si stava lentamente ritraendo da quell’
abbraccio rifiutato ripetendo gelidamente e in tono piatto quanto detto dal
suo ragazzo…………………il dolore lo aveva già nuovamente avvolto…………………..
Ma
improvvisamente dopo un silenzio teso e sofferente il suo Hanamichi lo
aveva abbracciato e gli aveva mormorato sensuale di non considerare
importante la propria stanchezza e aveva accettato di farsi scaldare come
solo lui poteva fare …………………….
….come solo loro insieme potevano fare………………………..con un bacio.
Continua…………….
Un
grazie a tutti i lettori ^_________^
Un
kissone a Naika e Ila ……grazie
(a
proposito Naj senti mi dispiace per il ritardo col quale ti ho inviato i
cap. ma ho avuto enormi problemi con la posta ……non mi inviava più
niente…….ç___ç sigh………….)
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