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Calore
parte III
di
Mel
Pochi giorni trascorsi lentamente.
Allenamenti solitari, appuntamenti mancati, tensione e inquietudine.
Liti
in palestra che aumentavano, fomentate da sciocchezze e quei pugni ,dati
prima per cercare un qualsiasi contatto fisico e dopo per le apparenze con
gli altri….ora facevano male.
Erano
sempre di meno le occasioni in cui potevano rimanere da soli e ancora meno
erano le occasioni in cui potevano stare in “intimità” ,
Sakuragi sembrava calcolare accuratamente ogni occasione per decidere se
tornare a casa sua , tornare a casa di Kaede ,ma ignorare le sue proposte o
lasciarlo avvicinare qualche volta e quando succedeva sembrava fare ogni
volta più male ………………senza partecipare , muovendosi il meno possibile ,
sperando che finisse presto, sperando che la volta dopo sarebbe andata
meglio o sperando che la volta dopo fosse il più lontana possibile …….senza
baci appassionati , né carezze o abbracci……
………..non
era così per lui fare l’ amore…….
non
sembrava più fare l’ amore………..
Rukawa pedalava lentamente per le strade poco illuminate dei vicoli.
Era
uscito ora dalla palestra, ancora più tardi del solito……………….non sapeva se a
casa avrebbe trovato Hanamichi…….l’ aveva sperato ogni giorno da quando
stavano insieme, ma ora……era arrivato a pensare che sarebbe stato meglio non
vederlo………….
ogni
giorno più del precedente lo sentiva inquieto, angosciato……come un animale
in gabbia ……..sperò tristemente che non fosse il loro rapporto quella
gabbia……………..eppure sembrava essere così …….ogni giorno irrimediabilmente
perso…..e quel sorriso che lo aveva conquistato sempre più spento e il lampo
di sofferenza in quegli occhi sempre più delineato………..perché? PERCHE’?………..
………se
lo chiese con rabbia…..aumentando la velocità, facendo stridere le gomme……se
anche si fosse schiantato non gli sarebbe importato ………………………………sapeva solo
che ogni volta che incontrava lo sguardo del suo ragazzo leggeva riflesso in
quegli occhi tristi il suo stesso sordo dolore.
Arrivato in prossimità della sua abitazione Rukawa scese , facendo a piedi
l’ ultimo pezzo, pensava ancora a lui, a come in quegli ultimi, pochi giorni
fosse riuscito a mettere tutta quella distanza tra loro, con il suo tornare
a casa …..con i suoi rifiuti e le sue scuse……si…..
……stava cercando di mettere quanta più distanza possibile …….a partire da
quella fisica……………….per spiegarselo poteva solo credere che non lo amasse
più………ma quando lo pensava si sentiva morire e scuotendo la testa si
ostinava a cacciare via quel pensiero con tutte le sue forze.
Entrò
in casa, tutte le luci spente…………..Sakuragi non c’era………….meglio così………..il
solo vederlo era tristezza, rabbia e dolore.
Accendendo la luce Rukawa si immobilizzò sulla soglia, distinse la figura
stesa sul suo divano……………il corpo perfetto , abbandonato tra le dolci mani
del sonno , le labbra delicate socchiuse e quei capelli di fuoco sparsi in
contrasto sul blu notte dei cuscini…
……..com’
era bello…………….come poteva pensare di separarsene…….indietreggiò spegnendo
la luce della cucina ……avrebbe potuto infastidirlo ………….non lo voleva
svegliare perché avvicinandosi piano aveva realizzato che oramai sembrava
tranquillo solo quando dormiva ……….mentre stava per allontanarsi verso le
scale gli sembrò di sentir pronunciare il suo nome, si voltò e lo sentì un’
altra volta, più forte……….tornò accanto al suo ragazzo fissandolo…………..gli
occhi chiusi…..ma dalle labbra semiaperte uscivano il suo respiro ed un nome
“Kae..de, Ka.e..de……….t.ti…..pre..go……..dov..e…..sei….”
Rukawa si lasciò scivolare accanto a lui in terra, in ginocchio.
Il
suo Hana lo chiamava , nel sonno , pensava a lui….e lo chiamava.
Se lo
chiamava , se lo sognava voleva dire che provava ancora qualcosa.
Kaede
sorrise dolcemente. Al buio . In silenzio.
Alzò
una mano passandola tra quei capelli lisci e morbidi, piano, per
rassicurarlo
Hanamichi sospirò appena tranquillizzandosi , si mosse girandosi su un
fianco e lasciando una delle sue mani appoggiata al bordo del divano.
Kaede
la prese stringendola nella sua e avvicinando il viso rimase immobile alcuni
istanti sentendo i loro respiri mescolarsi………….
………………quanto gli era mancata quella vicinanza……………si accostò ancora unendo
le loro labbra in una carezza……
“Hana
………………sono qui….con te…”
Lo
strinse a sé appoggiando la sua testa contro di lui.
“Perché non mi parli …Hana….potremmo….dovremmo essere felici………”
Un
sospiro, un’ altra volta il suo nome e poi un bacio e un’ altra carezza……….Kaede
si alzò dirigendosi in camera loro.
Sakuragi si svegliò senza aprire gli occhi…….strinse una mano…..era come se
avesse perso un contatto, aveva sentito del calore in quella mano….eppure
sapeva di essere sul divano…solo…si portò quella mano alle labbra ,
sfiorandole……..le leccò con la sua lingua avvertendo vagamente il sapore
di…………Kaede?…….non era possibile eppure……… anche sulla sua mano si sentiva
il suo profumo……il profumo della sua pelle………aprì gli occhi.
Era
solo, in salotto, a notte fonda ………….avrebbe dovuto sentire freddo
invece………………….abbassò lo sguardo sul suo corpo e notò una coperta pesante
posata su di lui……….sorrise accarezzandola…….la stessa coperta che avevano
usato tante volte ………..
………..insieme
…………………..quando rimanevano a guardare la tv fino a tardi o solo quando non
volevano andare subito in camera.
………..ma
quella coperta significava molto di più ……con quella si erano coperti e
addormentati insieme dopo la loro prima volta …….Kaede l’ aveva sempre
tenuta e ora l’ aveva usata per coprirlo……………..poteva significare
molto……………….
stringendola Sakuragi si riaddormentò …….sperando.
Sakuragi si strinse le mani intorno alla braccia, stava congelando, era
tardi ormai, ma ancora Rukawa non usciva dagli allenamenti, era più di un’
ora che lo stava aspettando lì all’ ingresso della palestra………………….
Beh
era ovvio che Rukawa non si sbrigasse……lui non sapeva nemmeno che qualcuno
lo stava aspettando……..né tantomeno era stato lui a chiederglielo eppure,
sempre per il suo innato entusiasmo, era lì fermo nel gelo del crepuscolo
invernale di novembre……………
……….era arrivato presto il freddo quell’ anno…………come nel loro rapporto
pensò tristemente il ragazzo dai capelli rossi mentre una foglia si
innalzava sospinta dal vento…………..una foglia d’ acero…..rossa.
Rukawa raccolse la palla posandola nel cesto prima di dirigersi verso gli
spogliatoi , doveva essere tardi ormai, si sentiva stanco ….e triste…..avrebbe
voluto allenarsi con il suo ragazzo………passare il suo tempo nel luogo più
importante con la persona più importante
…..si
chiese ancora perché mentre guardava fuori prima di farsi una doccia e
tornare a casa.
Sakuragi si era appoggiato con la schiena contro la parete per ripararsi dal
vento freddo , alzò lo sguardo sentendo dei passi e vide in lontananza il
suo Kaede uscire………..sorridendo pensò che quella coperta , quel gesto, l’
aveva davvero fatto sperare……………
Alzò
una mano in segno di saluto facendosi notare,oramai aveva solo quel modo per
stare con lui, per entrare a far parte di quel mondo che lo assorbiva
completamente, l’ unico modo che gli restava e intendeva utilizzarlo fino in
fondo per non lasciare che anche gli ultimi deboli fili del loro legame si
spezzassero.
Rukawa lo guardò con sorpresa, oramai erano diverse volte che lo trovava lì
fermo ad aspettarlo, come se quella fosse l’ unica cosa che potesse fare per
lui, per loro.
Lo
fissò camminando avanti, lentamente, mentre con un cenno del capo lo
salutava.
Fianco a fianco si incamminarono verso casa.
La
strada era silenziosa ,come loro , i pochi lampioni non bastavano a
illuminarla in modo continuo, nel freddo della sera non si vedeva nessuno in
giro.
Sakuragi giocava con il suo fiato, facendolo uscire per vederlo condensare
in leggere nuvolette condannate a sparire nell’ aria gelida.
Rukawa camminava guardando dritto davanti a sé , lo sguardo velato dalla
lunga frangia.
Sakuragi si soffiò sulle mani, era uscito senza guanti e ora rischiava di
congelarsi, guardò le mani di Kaede , nemmeno lui era uscito con i guanti ,
ma sembrava non soffrire particolarmente per il gelo.
Il
ragazzo dai capelli rossi fissò alcuni secondi la mano del compagno poi
parlò d’ istinto:
“Kae………………posso tenerti ………………….per mano?”
Rukawa non si girò continuava a camminare , sembrava non aver udito la
richiesta del suo ragazzo…………..invece l’ aveva sentito, si era sorpreso e
poi rattristato, come poteva chiedergli una cosa del genere …………come se
andasse tutto bene……………….erano giorni che quasi non si parlavano ed ora
dovevano tornare a casa mano nella mano come se niente fosse…………Sakuragi
attendeva paziente una risposta……………sapeva che Kaede l’ aveva
udito……………sperò che accettasse, aveva un bisogno disperato di un gesto d’
affetto…………….anche solo uno………………per poter andare ancora avanti……………………………….
“No”
Silenzio
Sakuragi chiuse gli occhi ,ma continuò deciso ad insistere
“Non
c’ è nessuno per strada……….non ci vedrà nessuno”
Rukawa si voltò finalmente per guardarlo negli occhi, vi lesse supplica e
ancora dolore.
Rigirò il viso , se avesse continuato a guardarlo si sarebbe arreso, ma
ormai aveva già detto di no e lui non era tipo da tornare sulle sue
decisioni……………………………………..eppure sapeva che in fondo sarebbe piaciuto anche a
lui farlo………….
ma
non avrebbe avuto senso…………………………………
“E’
tardi , sbrighiamoci” fu la sua risposta definitiva.
Mentre il ragazzo moro lo vide di sfuggita abbassare la testa in un gesto
disperato sentì una fitta di dolore al cuore e pensò di non poter andare
avanti così.
Sakuragi si spogliò velocemente gettando la divisa sulla sedia , piegandosi
per cercare una maglia incrociò lo sguardo scuro del suo ragazzo, lo vide
lasciar scorrere i suoi occhi sul suo corpo seminudo e provò rabbia.
Si
rivestì con la prima cosa che trovò e si infilò nel letto coprendosi fino
alla spalle poi disse:
“E’
tardi….puoi spegnere la luce ?” un tono inespressivo.
Rukawa finì a sua volta di vestirsi prima di premere l’ interruttore e
scendere in salotto.
Sakuragi si rigirò irrequieto nel letto, quello sguardo fisso…………sapeva cosa
voleva Rukawa, ma se prima era troppo tardi e non potevano perdere tempo in
gesti futili come quello che lui aveva chiesto ora con quale coraggio poteva
domandargli il suo corpo, anche solo con lo sguardo?Era troppo tardi anche
per quello……………………………………………………….Hanamichi sentì qualcosa di familiare
bagnargli il volto e decidendo che fossero solo lacrime di rabbia si
addormentò sfinito.
Nel
buio del salotto il ragazzo moro continuò a pensare addormentandosi a sua
volta dopo che, per la prima volta in tanti anni, riuscisse a far scendere
una lacrima di dolore .
Sakuragi si alzò tardi, non voleva affrontare un’ altra giornata come tutte
quelle precedenti, non poteva andare avanti così, rischiava di impazzire,
entrò alla seconda ora deciso a parlare con l’ unica persona che in quel
momento lo poteva sostenere.
Yohei
vide il suo migliore amico avvicinarsi, tirò un sospiro di sollievo
vedendolo arrivare, già si sentiva angosciato per il suo stato d’ animo poi
non vederlo nemmeno a scuola avrebbe veramente destato la sua
preoccupazione…………………era troppo ormai che lo vedeva così triste……svuotato di
qualsiasi energia………era furioso perché non poteva fare niente , perché Hana
non gli permetteva di fare niente con il suo silenzio…………avrebbe voluto
prenderlo a pugni fino a fargli dire tutto,ma sapeva che in realtà il suo
amico aveva solo bisogno di tempo……………e lui avrebbe aspettato………………………………………
Sakuragi si diresse verso il suo migliore amico con uno sguardo serio negli
occhi dorati e fermandosi accanto a lui gli mormorò:
“Yohei ….ti vorrei parlare…….puoi venire con me sul tetto a pranzo?”
Yohei
gli sorrise e con un cenno del capo gli confermò la sua disponibilità.
La
campanella dell’ intervallo risvegliò il ragazzo moro dai suoi sogni
tormentati, nei quali il protagonista dai capelli rossi lo chiamava in
continuazione solo per poi fuggire quando lui tentava di raggiungerlo e
tanti altri flash nei quali quel volto gli sorrideva dolcemente o quel corpo
si stringeva a lui e quella voce lo chiamava ..si…ma invocando appagamento
fra i gemiti e le grida………….. Rukawa decise di alzarsi per andare in bagno a
sciacquarsi il viso…………………………anche se avrebbe fatto volentieri una bella
doccia fredda…….
…………quei sogni e quei ricordi l’ avevano eccitato …………………….era così tanto
che non facevano l’ amore come si doveva …..
……..a
dire il vero era tanto che non riuscivano nemmeno a farlo………………il suo
ragazzo si rifiutava così spesso ormai da non ricordarsi neppure l’ ultima
volta in cui l’ aveva sentito gridare di piacere…………………….. Rukawa decise
che dopo pranzo forse si sarebbe diretto al suo solito posto sul tetto per
saltare le ultime lezioni, voleva pensare ancora…….da solo…………………………
Mito
si sedé contro la ringhiera in un angolo del tetto vicino alla porta ,
osservava con quale nervosismo il suo compagno rimaneva in piedi
torturandosi le mani.
Infine lo chiamò invitandolo a sedersi accanto a lui.
“Yohei….io”
“Rilassati Hana ….io sono qui ……..quando deciderai di parlare ti
ascolterò”lo interruppe sorridendo Mito.
Sakuragi lo guardò con riconoscenza…………quanto bisogno aveva di quelle
parole.
“Yohei….io….non ce la faccio più…….” mormorò il ragazzo dai capelli rossi
nascondendo il viso tra le mani con un sospiro .
Mito
gli si fece vicino appoggiando una mano sulla sua spalla , stringendola.
E
Hanamichi gli parlò di quei giorni d’ inferno , dell’ incertezza dei
sentimenti di Rukawa, del suo non riuscire a parlargli, della distanza tra
loro………..con sospiri di liberazione ad ogni frase che riusciva a
pronunciare………
“Yohei io non riesco quasi più a stargli accanto……..e lui , lui viene
portato via dal basket ogni giorno di più……..sembra non avere altro
interesse…….”
“Perché non gli chiedi di allenarsi con te ? Sono certo che non
rifiuterà…….potreste fermarvi dopo gli allenamenti regolari……….”
Sakuragi scosse la testa , sollevando il volto.
“No…..lui
non accetterebbe ..e poi in palestra avremmo troppo tempo per parlare……..sicuramente
finirei col dire qualcosa e lo ferirei………no Yohei non voglio vederlo
soffrire…………………………………………non voglio che mi odi.”
Mito
sorrise stancamente ripensando a quando il suo amico lo aveva chiamato a
casa sua passeggiando avanti e indietro, anche
allora, senza trovare pace, prima di gridargli che si era innamorato di un
ragazzo, che quel ragazzo era Rukawa e che si erano baciati.
Tutto
senza prendere fiato.
Rise
al ricordo.
Hanamichi lo guardò cupo.
“Che
c’è da ridere?”
Yohei
scosse a sua volta la testa.
“Niente Hana ripensavo a quando mi hai detto di Rukawa…….senza sapere che me
ne ero già accorto…….. –Sakuragi sorrise timidamente –e ……quanto è diventato
forte quel sentimento…………………………lo ami più di te stesso , vero?”
Hanamichi lo guardò con fierezza , negli occhi.
“Si”
Mito
sorrise soddisfatto e gli disse:
“Allora aspetta e vedrai che tutto si sistemerà , anche lui ti ama e lo
dimostra il fatto che non abbia mai accennato ad un’ eventuale separazione
nonostante i vostri rapporti tesi, no?”
“Si ,
hai ragione ……………..non so come ringraziarti ….sei veramente il migliore..”
“Per
te ci sarò sempre” scherzò lui.
Sakuragi si avvicinò abbracciandolo.
“Grazie ……..come farei senza di te……”
Mito
rise.
Rukawa ridiscese lentamente le scale, che aveva salito per raggiungere il
tetto, accompagnato dalla risata dei due ragazzi.
Li
aveva visti parlare , nella prima frase che era riuscito a udire Mito aveva
assicurato ad Hanamichi la sua disponibilità……
…………..disponibilità
fino a che punto……………………… “per
te ci sarò sempre”……………….
una
morsa dolorosa al petto lo fece fermare…………………………era geloso…non voleva che
nessuno si avvicinasse al suo ragazzo…
…..nemmeno
il suo migliore amico………e poi dopo quella frase quel do’hao l’ aveva pure
abbracciato mentre loro erano settimane che non si cercavano neppure per un
semplice abbraccio………..e ancora quella frase pronunciata dal suo Hana …………..
…………
“come
farei senza di te”………….a
lui invece aveva riservato solo il suo silenzio…. innaturale…. dato il suo
carattere e per questo ancora più doloroso , senza più una sola parola dalla
quale poter capire i suoi sentimenti mentre prima lo sommergeva con tutto
il suo entusiasmo , nemmeno nei suoi occhi espressivi riusciva più a leggere
, perché quegli occhi guardavano sempre in un’ altra direzione ormai,
sfuggendo al suo disperato bisogno di trovare una conferma di quell’ amore
che non sentiva più verso di sé ……………
……………….forse davvero Sakuragi non lo amava più ……………..e mentre lui stava
male per tutto quello …loro ridevano
……………e quella risata lo accompagnò con rabbia mentre veloce scendeva quelle
scale d’ inferno.
Continua……
M:
Ringrazio tutti quelli che hanno letto questo capitolo, era un capitolo un
po’ triste, anzi direi un po’ teso , ma mi è piaciuto scriverlo (anche se
era estate avevo i brividi)….^_^
Ru:
Oh si la tristezza esalta la mia bellezza
Hana:
Si tesoro hai ragione soffrendo possiamo dimostrare la nostra umanità
(si
abbracciano guardando verso un orizzonte che non si vede…)
Ru&Hana:
Si soffriremo solo per amarci…..sigh
M: E
tutto cio?In realtà chi soffre letteralmente è solo Hana Cmq se crederlo vi
fa piacere…^^’
Saluti Mel
PS Se qualcuna delle
ragazze che scrivono è di Firenze o dintorni , me lo potrebbe far sapere?
Potremmo fare amicizia …io non ho mai nessuno con cui confrontarmi
direttamente o parlare di queste storie …mi farebbe piacere…..
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