Disclaimers: Testi e musica dei
Placebo...Tutti i diritti riservati:Hut Records,Virgin per distribuzione
in Italia.
Mi sono limitato solo ad ascoltare questa canzone e immaginarmi un
racconto in versione Shonen Ai
Come saprete benissimo non mi va in tasca nemmeno una lira e quindi vi
prego "NON PERSEGUITEMI LEGALMENTE"
Note:Allora,spero che questa fanfic (che poi non c'entra niente con i
manga! Gomen Nasai!) venga pubblicata e che vi piaccia!
^-^ la dedico a Giovanna che mi ha fatto conoscere i Placebo e alla Ysal
perchè senza di loro ora non potreste leggere questa storia...^-^
Ringrazio Chiunque farà qualcosa per pubblicare questa storia e Chiunque
la leggerà!
Arigatou Gozaimasu!!!!
Burger
Queen
di Micho
Prologo
[L'estate finisce e si porta via una parte dei nostri sogni...
Ogni anno dobbiamo rassegnarci alla perdita della nostra effimera
felicità...
Una volta e un'altra ancora...]
Il sole rosso del tramonto inonda la facciata azzurra del Burger Queen(1)
Mi ricordo che ogni estate ci passavo davanti con la mamma...
Ricordo la sua mano gentile..quel sorriso caldo che mi faceva sentire
bene...
Mi sentivo amato...
E anche quest'anno la luce rosa del sole morente abbracciava i suoi neon
ancora spenti
Si rifletteva pigramente sulle porte di vetro nero.
Giocava con le maniglie di metallo bruno.
Anche oggi passavo di là con mia madre...
Avevo 15 anni appena compiuti...
Davanti al locale spesso c'erano gruppi che suonavano...
Oggi c'era un ragazzo vestito di nero...
Era alto, molto bello...
Aveva un eleganza e una delicatezza che lo rendevano simile ad una
ragazza...
Il suo viso chiaro accarezzato da una luce che lo rendeva celestiale.
Eppure i suoi occhi erano tristi.
Dietro quel trucco nero si notava il suo dolore...
Forse era quella canzone che cantava che lo rendeva triste?
Oppure il fatto di non essere capito da nessuno?
Aveva solo qualche anno più di me,eppure sembrava già un uomo...
In quel momento mi fissò con quel suo sguardo smarrito...
Sentii un gran calore sul viso...
Non capivo se la cosa mi desse fastidio o mi piacesse...
Ad ogni modo,i suoi occhi mi stavano chiamando, era come se lui stesse
invitando ad avvicinarmi...
...Avrei voluto parlargli...
-Dai andiamo,non stare lì impalato!-
Quella voce infranse quel momento così dolce.
-S-si...-
Ma io non volevo andarmene...volevo rimanere lì ad ascoltare...
Non so, ma quel ragazzo mi interessava...
Non capivo il perchè, ma volevo stare con lui...
Avrei voluto parlargli, sentire che cosa pensava...
-M-ma...-
-Dai, non ho tempo da perdere...-
No... volevo rimanere...
Io volevo stare lì...
Eppure non ho mai fatto valere le mie ragioni...
-Arrivo...-
-Muoviti!-
In quel momento il ragazzo staccò il suo sguardo dai miei occhi e si
concentrò sugli accordi della chitarra...
In quell'attimo avrei voluto solo che lui continuasse a guardarmi...
Volevo rivedere i suoi occhi...
Quelle sue labbra velate da un rossetto chiarissimo...
Ma quelle labbra ripresero a cantare...
A dar voce alla sua tristezza...
***
Abitavo in un quartiere abbastanza lontano dal Burger Queen, mentre la
macchina passava per le strade deserte, guardavo fuori dal finestrino con
poca attenzione...
Seduto sul sedile anteriore non mi curavo di tutto quello che mi passava
di fianco
Il motore dell'auto era come un lamento e anche il mio cuore soffriva...
soffriva per quel ragazzo... o meglio, soffriva per la sua mancanza...
Ma cosa mi stava succedendo?
Mi avevano sempre detto che un ragazzo si doveva innamorare solo delle
ragazze...
Ma era davvero amore quello?
No, era solo ammirazione...
... Eppure...
Non ne sono così sicuro...
Possibile che quel dolore fosse proprio amore?
...
Continuai a pensarci tutta la sera stando affacciato alla finestra a
guardare il cielo scuro...
C'erano tante stelle, quella notte...
Ma io non cercavo una stella...
Pensavo solo a lui.
Eppure, non volevo credere che quello fosse amore...
Mi sentivo smarrito...
Era come se tutte le mie (poche) sicurezze si stessero sgretolando sotto i
miei occhi...
Ma cosa volevo veramente?
-Voglio rivederlo- la mia voce spezzò il silenzio notturno...
Mi sentii imprigionato...
La notte sembrava volermi tenere nascosto dal mondo esterno...
Ci sono certe notti in cui speri solo che arrivi la mattina...
La mattina arrivò...
Eppure dovetti aspettare un eternità...
Avevo pensato tutta la notte a lui...
Adesso sapevo cosa desideravo...
Adesso sapevo che quello era amore.
E non mi importava cosa avrebbero pensato gli altri...
Mi importava solo quello che pensava lui.
Mi importava solo lui
Uscii presto e mi diressi verso la fermata dell'autobus...
Le nuvole scure facevano capire che di lì a poco ci sarebbe stato un
temporale...
Quei temporali estivi che di solito durano qualche ora...
Mia madre mi chiese se volevo un passaggio...
Ma volevo stare un po' solo...
Mi stavano sempre tutti attaccati.
Non ne potevo più
...In verità non volevo farle sapere dove andavo...
Di certo non andavo in posti strani, ma era come se io e lui avessimo un
appuntamento...
Chissà se anche lui mi ha pensato questa notte...
Volevo crederci
Avevo bisogno di credere che almeno qualcuno ricambiava il mio amore.
Lui era tutto.
***
-Al diavolo l'autobus-
Non potevo aspettare...
Anche se ci avessi messo ore volevo andare lì.
Se chiudevo gli occhi...
...l'unica cosa che mi rimaneva in mente era il Burger Queen...
Era come se fossi già lì...
Pioveva...
Camminai velocemente sotto la pioggia incessante...
Non ricordo le persone che vidi, le strade che attraversai, le macchine
troppo lente.
Ricordo solo i passi veloci e pesanti.
..E il mio respiro...
In fondo anche se fossi andato da lui... cosa ci avrei guadagnato?
Magari lui non ricambiava i miei sentimenti... magari gli facevo
addirittura schifo...
Perchè proprio adesso che ero così vicino pensavo a queste cose?
-Non capisco...- mormorai silenziosamente sotto le gocce che il cielo
lanciava con furore
Ero arrivato...
Ancora due passi e avrei girato l'angolo...
Lì c'era il Burger Queen...
Lì c'era lui...
Lì avrei scoperto cosa il destino mi aveva riservato
...
Lui non c'era...
...
-Certo,chi vuoi che stia qui come un deficiente sotto la pioggia?...-
-...Il sabato sera?-
-Ad aspettare qualcuno che non arriva mai?-
Lo sapevo...me lo sentivo che non l'avrei trovato...
C'era solo un autobus rosso che aspettava i passeggeri...
Tanta gente che saliva e si riparava dalla pioggia...
Ma dove potevo andare io per ripararmi dal dolore?
...
Sul finestrino posteriore si affacciava una testa scura...
Pelle chiara...occhi chiusi...rossetto...una chitarra faceva capolino...
Era lui!
Come se fosse stato svegliato di colpo si girò verso di me...
Ma come aveva fatto a vedermi?
Come sapeva che io ero lì ad aspettarlo?
Coma mai proprio in quel momento lui si era voltato?
Il destino...
Quel maledetto destino continuava a prendersi gioco di me...
Del mio amore..
Era così divertente vedere una persona che soffriva?
Lui mi guardava con quello sguardo triste...
...Però sembrava diverso...
...Mi sorrise e cominciò a piangere...
...Forse finalmente qualcuno lo aveva capito...
L'autobus partì e iniziai a correre..
Guardavo il suo viso...nient'altro...solo il suo viso...
Anche lui guardava me...
Aveva gli occhi arrossati dal pianto...
Anch'io...
Mi salutò con la mano con delicatezza... e capii che non l'avrei più
rivisto...
-Ti amo...- quelle furono le uniche parole che riuscii a dire,soffocato
dal pianto...
***
Final Chapter
Era passato un anno...
Per un anno avevo pensato solo a lui...
Era tornata l'estate e il Burger Queen era di nuovo abbracciato dalla luce
del tramonto.
Durante l'inverno avevo comprato una chitarra...
Penso che adesso potrei anche far vedere agli altri come sono...
Mi guardai allo specchio...
Anch'io avevo occhi tristi e mi sentivo schiacciato dal peso di ricordi
dolorosi...
Aggiungevo linee scure al contorno degli occhi... un velo di rossetto
nero...
La chitarra chiusa in una custodia di pelle lucida ovviamente nera...
Tutto nero.
Anche il mio cuore era così scuro...
Mentre uscivo da camera mia, mi vide mio padre...
-Ma che cazzo stai facendo,ah? Ti trucchi come una signorina?-
Stava gridando...non mi aspettavo niente del genere...
Non aveva mai usato quel tono con me...
Non si era mai arrabbiato così con me...
-Allora, cosa ti è saltato in mente? Stai impazzendo?-
- E' così che ti ho insegnato io? -
-Dove stai andando conciato così?-
-Ma che cavolo di persone stai frequentando?-
-RISPONDIMI!!!-
Ero ancora sbalordito per lo sfogo anormale di quell'uomo...
Non ascoltavo nemmeno quello che diceva...
Non capivo neanche che cosa avessi fatto...
Ma che cavolo avevo fatto?
Non avevo nessuna colpa...
Non avevo fatto niente...
Scesi le scale senza nemmeno guardarlo...
...Non capivo più niente...
...Era tutto un sogno?...
Mi prese per una spalla e strinse forte...
-DOVE VAI?-
-VATTENE IN CAMERA,PIUTTOSTO,FINOCCHIO!-
Davvero... non capivo...
Come poteva essere così offensivo?
-E' tutta colpa di quel finocchio dell'anno scorso?-
la voce calma di mia madre ebbe più effetto delle urla di quell'uomo
che ancora per poco sarebbe stato mio padre...
-Ho visto come lo guardavi davanti a quel bar di ubriaconi-
-Ma chi siete voi?-
-Chi credete di essere?-
Li guardai con quegli occhi gelidi, pieno d'odio scesi le scale e chiusi
la porta alle mie spalle...
Sentivo che gridavano il mio nome...
Mi ORDINAVANO di tornare indietro...
Sapevo che da quel momento non avrei più varcato quella soglia...
Camminai confuso sino al Burger Queen..
Iniziò a piovere...
Noncurante del tempo, sfilai la chitarra e cantai tutto il mio dolore...
Slightly bemused by the total rejection...Ehi you
Came to this world by cesarean section...Ehy you
Dream of a place with a better selection...Ehy you
Dreams of a face that is pure perfection...Ehy you
Things aren't what they seem...
Luxemburger Queen...
He's a Burger Queen...
Fine
(1) Il Burger Queen è il locale dove Brian Molko e Stefan Olsdal
(rispettivamente voce/chitarra e chitarra/basso) si sono incontrati per la
prima volta... da lì è iniziato il loro sogno...
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions |
|