Titolo: Buio
Autore: ki_chan
Parte: 25
Pairing: Nessuno
Raiting: r


Buio

Capitolo XXV

(Joël)

E’ tutta la mattina che non combino nulla. E come potrei … non faccio altro che pensare a Michele. Mi sembra di essere una ragazzina alla sua prima cotta. Eppure non riesco a farne a meno. Continuo a sorridere come un ebete. Anche Stefano se n’è accorto e conoscendolo avrà già capito il motivo.
Sto rimuginando sul mio pietoso comportamento quando qualcuno bussa alla porta.

« Avanti »

Quando Michele entra nell’ufficio non riesco a far altro che sorridere felice. Michele sembra sorpreso e io non ne capisco il motivo finché non mi dice:

« E’ la prima volta che mi accogli con un sorriso simile… »

« Un sorriso ebete?! »

« No, un sorriso splendido »

Arrossisco involontariamente mentre mi sento un cretino. Rimaniamo in silenzio per qualche istante. Poi Michele mi appoggia dei documenti sulla scrivania e dice:

« Sono venuto a portarti questi. »

« Ah, quindi sei venuto per lavoro »

Dico senza riuscire a celare la delusione

« La verità è che… volevo chiederti se pranzavamo insieme »

« Oh… io… Ma sì, va bene… »

« Se non vuoi non sei obbligato. »

« Ma si che voglio mangiare con te. Solo avevo già promesso a Francesco di pranzare con lui. Ma lo chiamo e gli dico che non posso. »

« No. Mangia con lui. Con me pranzi domani … e i giorni avvenire! »

« Sei sicuro? »

« Certo! Ora però è meglio se torno al lavoro »

« Perché stasera, dopo mangiato non vieni su da noi? »

« Volentieri »

Michele ha quasi raggiunto la porta quando alzandomi e andando verso di lui dico:

« Michele aspetta »

Si volta sorpreso di trovarmi a pochi passi da lui. Copro velocemente la distanza che ci separa. Ho il viso in fiamme e il cuore in gola quando, afferrandolo per la giacca, lo attiro verso di me e lo bacio con un’inconsueta timidezza.

« E’ da stamattina che non penso ad altro »

Gli dico con un filo di voce. Mi prende per la vita e mi abbraccia baciandomi piano la fronte.

« Anch’io »

*** ***

Francesco è in ritardo come il suo solito ma oggi non sono in grado di arrabbiarmi con lui. Comincia a sbracciarsi per salutarmi quando è ancora dall’altra parte della strada. Come fa a non vergognarsi?
Quando finalmente mi raggiunge mi abbraccia e dice:

« Ciao tesoro »

« Ciao »

« Cosa è successo? »

« Perché? »

« Hai un sorriso ebete »

« Sei sempre molto gentile!! »

« Ho capito: c’entra Michele, vero?!! »

« Shhhhhhhh! Vorrei ricordarti che siamo sul marciapiede davanti alla mia azienda. Se qualche dipendente passasse e ti sentisse? Ne parliamo mentre mangiamo »

« Ohhhhhh! Sei arrossito. Allora è una cosa seria! »

« E piantala! »

Seduti al tavolino del solito bar dove andiamo a mangiare comincio il resoconto degli avvenimenti:

« Ieri, durante la pausa pranzo sono andato nel suo ufficio. Avevo voglia di vederlo. Mi sentivo un idiota e avevo paura che mi cacciasse via ma … è stato così gentile. Ha invitato me e Maximilian a cena, ma Maximilian doveva andare ad un concerto e così ci sono andato da solo. E… »

« E…? »

« E’ stata una serata fantastica. Sembravamo due vecchi amici. C’era un’atmosfera rilassata tra noi… Non è mai stato così. Abbiamo mangiato e ci siamo messi sul divano. »

« E cosa è successo? »

« Mi sono addormentato »

« Cosa?? Ma non ti ho insegnato niente? »

« Lasciami finire!! »

« Scusa »

« Quando mi sono svegliato lui era lì, accanto a me addormentato e… e non ho saputo resistere e l’ho baciato sperando che non si svegliasse. Oddio, una parte di me desiderava che si svegliasse… sai quando desideri una cosa e allo stesso tempo speri che non accada perché se no ti stravolge la vita? »

« Ho presenta la situazione. E cos’è successo? »

« Si è svegliato. »

« Ohh!! »

« Non sapevo più cosa fare. Michele non ha detto nulla, mi ha guardato e poi mi ha baciato. E’ stato qualcosa di… di meraviglioso »

« Ohhhhh! E poi cosa è successo? »

« Mi ha chiesto di andare in camera … L’ho seguito e abbiamo fatto l’amore. Io ho … Beh hai capito, no? »

« Veramente no. Se non mi dai qualche elemento difficilmente riesco a capire cosa è successo. Ma deve essere qualcosa di estremamente imbarazzante dato il colore del tuo viso. »

« Abbiamo invertito i ruoli »

Francesco rimane immobile e in silenzio guardandomi con gli occhi sbarrati. Ripresosi dallo shock, sfoggiando un sorriso, dice:

« Dici sul serio? »

« Si, secondo te potrei scherzare su una cosa simile? »

« Direi di no. Come è stato? »

« E’ stata una sensazione strana. Mi sono sentito completamente … suo. Ed è stato bellissimo! »

« Ti ha fatto male? »

« Un po’ »

« … »

« Perché ora sei tu quello con un sorriso ebete? »

Mi fa la linguaccia e dice:

« Dobbiamo assolutamente festeggiare!! Ti porto in un posto meraviglioso dove fanno delle torte fantastiche piene di panna e cioccolato e qualsiasi altra cosa altamente calorica! »

« Festeggiare cosa? »

« Oh, dai! Per te è stato un passo importante! »

« … »

« Diciamo che andiamo a festeggiare il tuo sederino! »

« Francesco!! »

« Okay, okay … se preferisci festeggiamo il fatto che finalmente ti sei messo con Michele. Perché voi due vi siete messi insieme vero? »

« Non ne abbiamo parlato ma credo di si »

« C’è anche un altro motivo per festeggiare »

« Quale? »

« Vado a vivere da solo. Ho già trovato una casa in affitto. Non sarò proprio solo. Vivrò con il padrone di casa. L’affitto è buono. »

« Come mai hai deciso di lasciare casa dei tuoi genitori? »

« Mia sorella e il bambino hanno bisogno di spazio. Prima o poi avrei dovuto andare a vivere da solo. Ho solo anticipato un po’. Mia madre non è ancora convinta ma secondo me è la cosa migliore per tutti. Fra qualche mese mi laureo e troverò un lavoro, per ora mi aiutano i miei a pagare l’affitto. Con i soldi che prendo al locale posso vivere tranquillamente. »

« E tu sei contento di lasciare casa? »

« Si, certo! Avrò una casa mia anche se dovrò dividerla con il proprietario. »

« Sono davvero felice per te. Se dovessi aver bisogno di soldi sai che… »

« Lo so, lo so! Ma non voglio debiti con te! »

« Meglio con me che con qualche sconosciuto non credi? »

« Direi di si »

Francesco mi porta in un bar pasticceria davvero stupendo. Francesco non ha smesso un attimo di parlarmi della sua futura casa e del suo proprietario che a quanto dice è un uomo molto affascinante. Se non lo conoscessi bene potrei quasi pensare che vada a vivere lì solo perché si è preso una cotta per quell’uomo.
Dopo la seconda fetta di torta e un’abbondante cioccolata calda ho lo stomaco che sembra scoppiare.

« Ma tu non dovevi tornare al lavoro mezz’ora fa? »

« Cosa? Che ore sono? »

« Le due. »

« Porca miseria!! Non riesco nemmeno a correre perché sono pieno come un uovo. E’ tutta colpa tua! »

Francesco ride divertito mentre si alza e va verso la cassa per pagare.

« Francesco non ti azzardare! »

« Tu mi hai offerto il pranzo e io ti offro il dolce. »

« Non voglio che sprechi i tuoi soldi! »

« Mi offendi. Se ti ostini a pagare sempre tu mi fai sentire uno straccione »

« Sai che non è così!! »

« Lo so. Ma fai il bravo e lasciami pagare! »

Francesco mi riaccompagna fino in ufficio dove arrivo con ben un’ora di ritardo. Spero solo che Stefano non mi veda oppure mi impicca con tutti i ritardi che sto facendo. Prima di salutarmi mi abbraccia forte e mi dice:

« Sono davvero contento di vederti così. Sembri un’altra persona. »

« E’ un periodo positivo. Anche con Maximilian le cose vanno molto meglio! Non è molto ma almeno ci parliamo di nuovo. Con il tempo spero riesca a fidarsi di nuovo di me »

« Vedrai che andrà tutto per il meglio! »

« Lo spero! Ora devo proprio scappare, mi dispiace! »

« Fila va! Ci sentiamo presto. »

« Sì! Grazie di tutto »

*** ***

Dopo cena vago per il salotto sperando che Michele si sbrighi ad arrivare. Maximilian è seduto sul divano.

« Maximilian sei pallido, ti senti bene? »

« Si, non preoccuparti! Mi sento solo un po’ debole »

« Mangi talmente poco che non c’è da stupirsi »

« Hai ragione. Mi vado a stendere sul letto »

« Certo »

Dopo circa mezzora Michele suona il campanello. E’ inutile dire che non vedevo l’ora che arrivasse. Lo faccio entrare felice.

« Ciao »

Michele mi avvolge la vita con un braccio e mi attira a se. Mi accarezza piano la schiena mentre mi posa un leggero bacio sulla fronte. Un volta separati mi chiede:

« Dov’è Maximilian? »

« Si è steso sul letto perché si sentiva debole. Sono un po’ preoccupato, ha una brutta cera »

« Ti dispiace se vado a salutarlo? »

« No, figurati. Io ti aspetto qui »

Michele rimane in camera di Maximilian per molto tempo. Lo aspetto impaziente seduto sul divano. Cerco di smetterla di pensare solo a me stesso ma non è semplice non desiderare che si dia una mossa.
Quando esce dalla camera di Maximilian viene a sedersi di fianco a me. Non gli lascio molto tempo e mi siedo cavalcioni sulle gambe. Gli appoggio una mano sul petto e mi sporgo verso di lui dandogli un leggerlo bacio sulle labbra. Comincio a succhiargli piano un labbro prima di leccarlo con desiderio e iniziare un bacio appassionato che Michele ricambia con altrettanto vigore. Mi appoggia le mani sulle cosce e io mi sento andare a fuoco. Gli slaccio il primo bottone della camicia e inizio a baciargli il collo. Gli mordicchio piano la pelle mentre gli slaccio altri due bottoni della camicia. Michele mi allontana e mi sussurra:

« Se Maximilian sentisse… »

« Stamattina gli ho parlato di noi … perché c’è un noi vero? »

« Sì, se tu lo vuoi… »

Gli rispondo ricominciando semplicemente a baciarlo.


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