I personaggi di Slam Dunk appartengono, purtroppo, a Takehiko Inoue, alla I.T. Planning e a tante altre persone ancora. Questa fic è scritta per puro divertimento personale e non a scopo di lucro, ecc. ecc. ecc.


FROZEN

2. Bugiardo

by Sanae

 

Mura bianche, un unico ingresso, un bel giardinetto di fronte all'entrata

La casa era abbastanza grande, e a colpo d'occhio sembrava che avesse circa tre piani in altezza, oltre ad un discreto numero di finestre

In fondo però non era così diversa dalle altre villette che aveva intorno. Era la tipica casa giapponese: squadrata, regolare, spaziosa...

Decisamente anonima. Posizionata in un punto qualsiasi di una strada qualsiasi di un quartiere qualsiasi.

In effetti si aspettava qualcosa di molto diverso per un tipo come Rukawa.

Una villa superlusso nella zona più costosa della città, magari...

Mica tutti possono avere i soldi che hai tu, signor ricco sfondato!!!

Sendo si sporse leggermente dal cancelletto chiuso di fronte al giardino, cercando di cogliere qualche minimo cenno di vita dalle finestre dell’abitazione.

- Eppure l’indirizzo è questo, ho controllato una decina di volte! -

Era ormai più di un’ora che ronzava attorno a quel campanello, senza riuscire a trovare il coraggio di suonarlo.

A quell’ora assurda del mattino, poi...

Si sentiva proprio un idiota.

- Magari sta ancora dormendo... e poi potrei disturbare i suoi genitori... No, no! Facciamo che torno nel pomeriggio. Anzi, facciamo che torno domani !! -

Girò i tacchi, e per l'ennesima volta provò ad allontanarsi definitivamente da quella casa.

Fermati.

Con passo deciso si diresse verso il semaforo all’angolo.

Torna indietro.

- Diavolo! Perché non scatta il verde? E Muoviti !! -

Vuoi passare un’altra notte insonne come questa?

La luce rossa del semaforo si spense di colpo, dando libero accesso alle strisce pedonali.

Ma il ragazzo non si mosse... .

 

 

Gli era andato a genio sin dal primo momento.

Con quell’aria di superiorità così fredda e distaccata, come se chiunque intorno a lui non avesse nemmeno il diritto di guardargli la punta delle scarpe.

- Chissà se è forte come crede di essere, questo pivellino... - Si era chiesto osservando i suoi nerissimi occhi di ghiaccio.

Sembrava così tranquillo.

Talmente sicuro di se... .

E poi lo aveva visto tenere la palla tra le mani. Sul campo di quell’insulsa amichevole tra il Ryonan e quella squadra di cilecche di cui non ricordava neanche il nome.

E lo aveva capito.

Subito.

- Ecco...

Adesso l'ho trovato. -

L'avversario che aspettava da tanto tempo. Forte.

Decisamente forte.

E caparbio. Ostinato. Serio. Innamorato...

Innamorato del basket esattamente come lui. Forse addirittura più di lui...

Sembrava impossibile.

Eppure era proprio lì davanti, che gli bloccava la via verso il canestro, esaltando alla follia il suo spirito agonistico con quello sguardo raggelante ed infuocato fisso sulla sfera che stringeva tra le mani.

Lo aveva battuto per un soffio.

E da allora non aveva desiderato altro che incontrarlo di nuovo. Per poterlo sconfiggere ancora.

No... .. non solo per quello... ..

C'era qualcos'altro in quegli occhi gelidi. Qualcosa che lo aveva colpito forse anche più del suo gioco fantastico.

Ma era difficile capire cosa...

Per uno come lui, poi! Un farfallone della sua fama!!

Che diavolo avrebbe potuto provare per quel ragazzo oltre all’ammirazione?

E poi lo aveva visto una volta soltanto.

Conosceva a mala pena il suo nome... ..

 

 

Sendo tornò mestamente sui suoi passi, appostandosi di nuovo accanto a quel cancello chiuso e sospirando con rassegnazione.

Era stato un semplice tocco, durato poco più che qualche istante.

Uno scherzo.

Nessuno avrebbe mai preso sul serio un gesto così ridicolo fatto di fronte a centinaia di persone!

E poi Rukawa era un ragazzo... .

 

- E allora?-

Quando ripensava a quel tepore premuto sulla punta delle sue labbra, era proprio l'ultima cosa che gli veniva in mente...

Per questo non aveva mandato giù un boccone la sera precedente, e non era riuscito a chiudere occhio per tutta la notte, ed era corso di fronte a casa sua a quell’ora improbabile del mattino.

Che stupido...

Con un tonfo sordo lasciò poggiare la schiena sul muretto di cemento vicino all’inferriata, fissando malinconicamente la punta delle sue scarpe da basket.

- Di sicuro non aspetta altro... per riempirmi la faccia di quei pugni che non ha potuto darmi ieri di fronte a tutti. -

Una bella scazzottata. Altro che baci.

- Levatelo proprio dalla testa, Akira. -

Però, a pensarci bene... .

Non gli sarebbe dispiaciuto poi tanto che Rukawa gli mettesse le mani addosso... ..

Le labbra si schiusero lentamente in un sorrisetto malizioso, mentre i suoi occhi si sollevavano da terra, tornando a fissare l'ingresso della casa con un’espressione divertita.

Magari ci scappava anche una bella rotolata per terra... ..

Sul viso di Sendo tornò a spendere uno dei suoi smaglianti sorrisi da combattimento.

- Bisogna imparare ad accontentarsi, nella vita. -

Sollevandosi dal muro a cui era appoggiato si posizionò finalmente di fronte a quel dannato pulsante metallico, pronto a premerlo senza più esitazioni.

Il suo dito indice era già sul campanello, quando un movimento improvviso gli fece sollevare lo sguardo verso il portone.

Il quale si stava aprendo lentamente... ..

 

Rukawa richiuse la porta dietro di se con delicatezza, quasi avesse paura di fare rumore. Poi si avviò con passo barcollante ed insonnolito verso il cancello, portandosi una mano davanti alla bocca nel tentativo di mascherare un profondo sbadiglio, mentre con l'altra frugava nella tasca dei pantaloni alla ricerca delle chiavi della bici.

Una voluminosa sacca sportiva pendeva dalla sua spalla sinistra, sbilanciando ulteriormente la sua già malferma camminata.

Sembrava che dovesse cadere al suolo addormentato da un momento all’altro... .

 

Sendo era rimasto immobile a guardarlo da sopra le sbarre, mentre il sangue iniziava a scorrere nelle sue vene ad una velocità decisamente superiore al normale...

Le sue guance presero fuoco in un istante, senza che facesse in tempo a rendersene conto.

Non era preparato a trovarselo di fronte così all’improvviso... ..

Con quei nerissimi capelli tutti arruffati poi, e quell’aria assonnata... . era ancora più-...

E così ti piace perché adora il basket, vero?

- Già... -

E non ha influito neanche un po' il fatto che sia probabilmente il ragazzo più bello sulla faccia della terra?... .

-... Beh. ecco... -

 

Con il cancello aperto ancora tra le mani Rukawa si bloccò di fronte a lui, guardandolo con lieve sorpresa; e Sendo socchiuse istintivamente gli occhi, pronto ad incassare un sonoro sganassone di benvenuto.

Ma il ragazzo si limitò a prolungare il suo sguardo sonnolento e lievemente stupito in quello titubante dell’avversario, quasi stesse ancora cercando di mettere a fuoco i suoi lineamenti.

Il suo volto era così maledettamente vicino...

E quelle labbra... Non riusciva a smettere di fissarle. Irresistibili.

Un’improvvisa ondata di calore gli bloccò il respiro nel petto, e la sua bocca si serrò delicatamente, assaporando ancora una volta il ricordo di quel contatto...

Ma non era lì per commettere altre sciocchezze avventate.

Doveva parlargli.

Anche se in quel momento la sua testa era in completo black-out, totalmente incapace di formulare una frase dal minimo senso logico.

La bocca si aprì da sola, ed uscirono delle parole qualsiasi.

Le prime che gli vennero in mente.

 

"E-eilà! Salve! Che cosa ci fai qui?"

Bravo, bella domanda! Ci abita!!

"..."

Rukawa per tutta risposta lo fulminò con il suo tipico sguardo da "che-diavolo-stai-blaterando-stupido-idiota", senza nemmeno accennare un saluto.

Era ancora troppo addormentato per mettersi a riflettere sul motivo della presenza di quel porcospino di fronte a casa sua.

Quell’occhiataccia riuscì se non altro a placare i bollenti spiriti del suo interlocutore...

Con un profondo sospiro Sendo riprese il pieno possesso delle sue facoltà oratorie, maledicendo se stesso e quella sua dannata boccaccia.

- Accidenti a me!!-... .

"Ahem... volevo dire... . Come mai in piedi così presto?" esclamò tentando di sorridere nel modo più naturale possibile.

Era un’impresa! Con tutta l'emozione che aveva addosso!

Il giocatore dello Shohoku rimase a fissarlo ancora per qualche istante, con l'aria imbambolata di chi ancora non ha capito la domanda. Poi si girò lentamente, dandogli le spalle ed inginocchiandosi ad aprire il lucchetto della bicicletta.

"Assemblea di classe." mormorò con una voce da oltretomba, senza neanche voltarsi.

"Ah... Una bella seccatura non è vero?..."

"..."

Neppure un cenno da parte del ragazzo accovacciato di fronte a lui, come se non lo avesse sentito.

Poco male.

Avrebbe parlato di altro.

Senza avere di fronte agli occhi quelle labbra tentatrici era più facile trovare argomenti di conversazione, e Sendo stava finalmente riacquistando tutta la sua allegra disinvoltura.

"Come sta il tuo gatto?"

Ma che diavolo ne sai tu se ha un gatto?!!

Non lo so, infatti. E' che mi sembra un tipo da gatto... ..-

A quella richiesta Rukawa si voltò verso di lui, lanciandogli un rapido sguardo ancora sonnolento.

Sembrava stranamente interessato alle parole del giocatore del Ryonan..

"... Bene."

Che fortuna sfacciata! Ce l’ha sul serio... .

- Beh, al meno mi ha risposto! -

"E il tuo cane?"

Non potevano andargli sempre tutte bene...

Il ragazzo si limitò a polverizzarlo con uno sguardo del tipo "io-non-ho-nessun-cane-maledetto-imbecille", per poi tornare ad interessarsi esclusivamente della sua bici, volgendogli nuovamente le spalle.

Ti sembrava anche un tipo da cane?...

- ... No... -

Rukawa non pareva minimamente intenzionato a dargli retta, qualsiasi cosa lui dicesse...

Avrebbe dovuto sentirsi offeso, ferito da un comportamento così indifferente da parte sua. Soprattutto dopo ciò che era successo il giorno prima... ..

Ma la verità era che adorava quel carattere taciturno e solitario, tanto diverso dal suo.

Quello sguardo gelido ed insondabile era quanto di più affascinante avesse mai incontrato in tutta la sua vita!

Rukawa era bellissimo, e possedeva un talento straordinario.

Ma la grande forza del suo fascino era racchiusa in quegli occhi scuri sempre severi ed accigliati, in quelle frasi non dette nascoste dietro la sua bocca silenziosa ... .. In quei sorrisi negati nell’immobilità delle sue labbra sottili...

Certo.

A volte faceva male la sua freddezza. Veniva voglia di scuoterlo, di provocarlo, di riuscire in un modo o nell’altro ad espugnare quella fortezza inaccessibile! E di cambiarlo...

Ma se fosse cambiato sul serio... .

Se avesse iniziato a chiacchierare, a scherzare,

a piangere, o a ridere come qualsiasi altro ragazzo... .

Sarebbe stato ancora Rukawa?...

 

Sendo fece due passi avanti, inginocchiandosi accanto a lui e fissandolo col sorriso sulle labbra.

No.

Non voleva cambiarlo. A lui piaceva così com'era.

Voleva solo ottenere la sua stima ed il suo affetto, ed accettare il modo in cui quel ragazzo li avrebbe dimostrati.

Senza sorrisi o parole inutili.

 

"Come si chiama il tuo gatto?"

Rukawa non lo guardò neanche, continuando ad armeggiare con quel dannato lucchetto che non voleva proprio saperne di aprirsi.

"Slam."

Sendo sgranò gli occhi, scuotendo incredulo la testa.

"Come scusa?..."

"...

... Non gli ho dato io un nome così cretino. E’ stato papà. Lui è un patito del basket."

- Ah, ecco! E’ proprio una questione genetica, la tua!

L'amore per la pallacanestro ce l'hai nel sangue... -

"E... anche tuo padre gioca? O giocava?"

Neanche questa volta il suo taciturno interlocutore si degnò di voltarsi a guardarlo.

"E’ alto un metro e 52."

"Ah."

Seguì un lungo silenzio, che Sendo non ebbe più il coraggio di spezzare; forse perché troppo impegnato ad osservare ogni più piccolo movimento di quelle mani magiche, che riuscivano ad incantarlo anche fuori del campo...

 

Finalmente il lucchetto scattò.

Rukawa sollevò la bicicletta dal muro e fece per montare in sella, quando il giocatore del Ryonan gli si parò davanti.

- Non ti lascio andar via così. -

"Aspetta."

Sapeva bene qual’ era l’unico modo per avere la sua completa attenzione. Sfilò rapidamente dallo zaino che aveva in spalla un pallone da basket, mettendolo sotto al naso dell’altro ragazzo.

"Ti sfido! Solo una partitina prima che comincino le lezioni."

Rukawa fissò gelidamente la sfera, poi il viso sorridente del suo avversario, senza pronunciare una parola.

 

"...

... E c era bisogno di farla tanto lunga per chiedermi di giocare? -

 

***

Il campetto era ovviamente deserto a quell’ora del mattino, e i due ragazzi si misero con tutta calma a fare un po’ di riscaldamento prima di cominciare a giocare sul serio. Qualche tiro a canestro tanto per svegliarsi del tutto.

La palla rimbalzò un paio di volte sull’asfalto del campo, prima che Rukawa si sollevasse rapidamente, insaccandola con un lancio impeccabile.

Sendo ormai non riusciva più a togliergli gli occhi di dosso.

Non pensava più a nient'altro... .

 

Quando lo aveva incontrato di nuovo, sul campo delle eliminazioni per l'accesso alle Nazionali, ancora non aveva capito.

Sentiva solo una gioia feroce che lo assaliva ogni volta che quella matricola col numero 11 stampato sul petto gli si parava davanti per bloccare ogni sua mossa.

"Divertente... " diceva.

Era molto più che divertente.

Era entusiasmante! Appassionante come non gli era mai successo!!

 

70 a 66.

Non poteva finire in quel modo.

Avrebbe dovuto aspettare un anno intero prima di poter giocare ancora con lui? Nemmeno per sogno!

"Vediamo se riesci a togliermi la palla, campione!"

"La partita è finita, Sendo."

- Ti sbagli di grosso, Kaede Rukawa.

La partita per me... è appena cominciata. -

 

I suoi prontissimi riflessi gli permisero di bloccare al volo la palla che Rukawa gli aveva lanciato, risvegliandolo dalla specie di trance che per alcuni istanti lo aveva allontanato dal campetto e dalle evoluzioni del suo avversario.

"Avanti, comincia tu."

Un largo sorriso spuntò sulle labbra del giocatore del Ryonan: Le sue due più grandi passioni erano nuovamente riunite.

Il basket... e Rukawa.

In un lampo scartò l'altro ragazzo, che altrettanto velocemente allungò un braccio per togliergli la palla dalle mani.

- Deve ancora nascere, il pivello che riuscirà a farlo! -

Passò di mano la sfera, portandosi in posizione di tiro; ma quel famoso pivello era già nuovamente di fronte a lui, pronto ad intercettare il pallone che l'avversario aveva ormai lanciato verso il canestro.

- Non può arrivarci, è troppo alta! -

Le dita del ragazzo riuscirono a toccare la palla, ma non ad impedire che rimbalzasse sul tabellone per poi centrare il cesto.

- Che elevazione, accidenti a lui ! Quasi mi fregava! -

Rukawa aveva già raccolto la sfera, e palleggiava di fronte a lui fissandolo con occhi di ghiaccio.

All’improvviso scattò in avanti, e Sendo si fiondò come un’aquila sul pallone, bloccandogli ogni possibilità di passarlo nell’altra mano.

- Ti ho già fregato, bello mio! -

- Tu credi? -

Con un movimento rapidissimo Rukawa allargò il braccio all’indietro e passò la palla nell’altra mano dietro la schiena, liberandosi dell’avversario.

- Merda! -

Era già sotto canestro, pronto a saltare.

- Maledetto! -

Si sollevarono insieme da terra. Il muro di Sendo sembrava insuperabile, quando ad un tratto Rukawa lasciò cadere il pallone verso il basso.

- Ma cosa-... ? -

L’afferrò poi rapidamente con l’altra mano sul lato opposto, infilandolo con eleganza nel canestro dietro alle spalle del giocatore del Ryonan.

Atterrarono contemporaneamente.

La palla rotolò ai piedi del ragazzo più giovane, che la raccolse.

"Due a due."

Sendo rimase a guardarlo a bocca aperta, con il respiro corto.

-Sei... fantastico. -

 

Lo aveva pensato anche in quel momento. Con il viso quasi incollato al suo, in quello stadio che aveva appena assistito alla sconfitta del Ryonan.

E poi aveva pensato anche qualcos'altro... Qualcosa di talmente assurdo che non aveva nemmeno avuto il tempo di rifletterci, prima di farlo...

- Voglio baciarti. -

In un istante le loro labbra erano unite, e non aveva proprio più voglia... di pensare...

Che altro c'era da capire?

- Voglio baciarti...

... ancora.

Lasciamelo fare di nuovo... -

Lentamente si avvicinò all’altro ragazzo, con il cuore che ormai se ne andava completamente per conto suo.

Passo dopo passo i battiti non facevano che aumentare, mentre i suoi occhi fissavano con avidità quelle labbra serrate e sottili, di cui già una volta aveva assaporato la morbidezza...

Non gli importava in che modo, ma voleva quella bocca.

Dio... Non aveva fatto altro che pensarci e ripensarci per tutta la notte, a quel contatto. Ed ogni volta era lo stesso brivido lungo la schiena.

La stessa morsa calda e fremente che gli stringeva lo stomaco, come il più insopportabile dei desideri.

Quando giunse finalmente di fronte a lui poggiò una mano sulla sfera che Rukawa stringeva tra le dita, sollevando lo sguardo verso quello del compagno, e fissandolo con un’espressione insolitamente seria, e tesa.

"Devo parlarti..."

Sussurrò con quel filo di voce che gli permetteva l’emozione.

"..."

Rukawa lo guardò con aria interrogativa, aggrottando lievemente le sopracciglia.

E Sendo continuava ad ansimare debolmente, mentre un insolito rossore gli affiorava sulle guance.

"Rukawa, io... "

 

***

- Accidenti ! ACCIDENTI!! Sono in ritardooooo!!!!

Se mi chiudono fuori anche oggi è un macello! Rischio di non poter giocare le prossime partite per cattivo rendimento scolastico! -

Se sei così in ritardo perché hai fatto un giro tanto largo?

-Non è un giro largo! Lo faccio tutte le mattine!! -

Appunto... solo per vederlo mentre si allena in quel campetto...

- Checcosa?!! Guarda che non me ne importa un bel nulla di quella volpe! Passo di qua perché... perché ci sono due semafori in meno, ecco! -

Sì, e due chilometri in più.

- Sta’ zitto!! Fa bene camminare, la mattina! -

Soprattutto dopo una notte insonne come la sua...

In fondo poteva sembrare una cosa normale non riuscire a dormire dopo una giornata come quella di ieri.

C'erano un’infinità di cose a cui pensare e su cui riflettere.

Il fatto che erano approdati finalmente in nazionale. Le mille difficoltà che avevano superato in quell’estenuante partita. Gli innegabili progressi che lui stesso stava facendo di giorno in giorno. Il ritiro imminente.

Sarebbe stato più che logico pensare a tutto questo.

E invece-...

IMBECILLE!!

Quella sua stupida testa non riusciva a pensare che all’unico evento che avrebbe dovuto cancellare completamente dalla sua memoria!!!

- Che schifo!! Avrei dovuto disinfettarmi, dopo aver toccato quella maledetta volpe!!! -

Ci stava provando in tutti i modi a levarsela dalla mente, ma quella sensazione era come impressa a fuoco sulla pelle del suo viso...

Sentiva ancora quei nerissimi capelli sfiorare delicatamente le sue labbra; quel profumo indefinibile penetrargli nelle narici... E confonderlo. Stordirlo come il più subdolo dei veleni.

Il suo sangue si incendiava al ricordo di quel contatto, e tutto il suo corpo era pervaso da un calore così maledettamente piacevole da essere quasi insopportabile.

- Dannazione!! Smettila di tormentarmi !! -

Urlò a se stesso passandosi con rabbia un mano sul volto, nell’inutile tentativo di cancellare l'impronta che quelle ciocche umide vi avevano impresso.

Non dovevi venire qui.

Rallentando un po’ la sua corsa disperata Sakuragi volse la testa, scrutando attentamente attraverso la rete che circondava il campo da basket dall’altra parte della strada, ed intravide una sagoma scura ferma al centro del terreno di gioco.

Di nuovo quell’assurdo formicolio alla bocca dello stomaco, mentre il cuore tornava a battere con forza fin sulle pareti della sua gola secca.

Doveva ignorarle quelle sensazioni...

- Stà calmo Hanamichi... . Non è altro che la solita, stupida volpe. -

- E ti pareva!... Per me ci dorme, in quel posto! -

Pensò nel tentativo di distogliere l'attenzione dal calore sempre più intenso che stava infiammando le sue guance alla semplice vista dell’inconfondibile fisionomia del suo coetaneo compagno di squadra.

Ma...

La sua andatura rallentò fin quasi a fermarsi.

- Ma non è mica solo. -

Si mise ad osservare con attenzione l' alta figura ferma di fronte a Rukawa, e all’improvviso si irrigidì, trattenendo il fiato.

Conosceva una sola persona che avesse la sfacciataggine di andarsene in giro con quei capelli ritti sulla testa come un puntaspilli.

Sendo!

Senza neanche guardare la strada si precipitò verso il campo, incurante della macchina che con una brusca frenata si inchiodò a pochi centimetri dalle sue gambe.

Era troppo impegnato a cercare di capire che cosa diavolo stessero facendo quei due lì impalati come statue.

E così maledettamente vicini !!

Per nulla al mondo avrebbe permesso che accadesse di nuovo.

Non dopo ciò che aveva provato di fronte a quella maledetta scena che per tutta la notte lo aveva tormentato come un incubo.

Quella sensazione d'impotenza, di rabbia, di disperazione...

Quel dolore lancinante al petto che lo aveva trafitto vedendo le labbra di Rukawa imprigionate tra quelle di Sendo... ..

Non sarebbe riuscito a sopportarlo una seconda volta.

 

***

"Rukawa, io... .."

"Tu che cosa?!"

Sbraitò Hanamichi arrivando trafelato alle spalle del ragazzo più grande.

Il giocatore del Ryonan si voltò sorpreso verso di lui, appena in tempo per schivare un bel pugno diretto sul naso.

"Ehi ! Buongiorno Sakuragi!"

Esclamò poi con un sorriso, evitando un altro cazzotto.

"Vedo che ti sei svegliato di buon umore, stamattina!"

"Maledetto!!!"

- Adesso te la spacco! Quella faccina sorridente!!! Brutto bastardo schifoso!!! -

Ma Sendo non sembrava minimamente intenzionato a farsi colpire dai cazzotti sconclusionati che Hanamichi stava scaricando come una furia, senza riuscire quasi a controllarne la direzione.

Per un attimo il suo eterno sorriso si tramutò in una fiammata di odio profondo.

- Possibile che stai sempre nel mezzo al momento sbagliato?!!! -

Stava per rispondere al fuoco, quando pensò che forse non era il caso di azzuffarsi con quella scimmia rossa proprio davanti agli occhi di Rukawa... il quale peraltro era già impegnato a farsi roteare la palla sul dito, osservandoli freddamente da una distanza di sicurezza.

"Ehi, EHI !! Calma! Me ne vado, ok?"

Tanto ormai...

Raccogliendo da terra la sua sacca si avviò verso l’uscita del campetto, senza risparmiarsi di lanciare un’ultima occhiataccia a quel guastafeste.

"Ecco, bravo! Levati dai piedi, che è meglio!!"

Il rossino rimase a fissarlo come se volesse polverizzarlo, fino a quando non sparì definitivamente dalla sua vista.

"E NON FARTI PIU’ VEDERE, SAI?!!!!"

E dal suono della sua voce.

 

Fece un profondo respiro, e si voltò di scatto a guardare Rukawa con occhi di fuoco.

Era completamente fuori di se per la rabbia.

L'altro ragazzo continuava a mantenere la sfera in equilibrio sul suo indice, imperturbabile come al solito.

"Che diavolo ci facevi con quello?!!!!"

"..."

- Dopo ciò che ha fatto, maledizione! Ma allora sei proprio cretino!! -

"Come ti salta in testa di rimanere da solo con lui, volpino?!!!"

"..."

- Accidenti a te! E rispondi al meno!!

Dimmi che ti ha costretto! Che ti ha seguito di nascosto! QUALSIASI COSA!!! -

"Poi non venirti a lamentare se quel bastardo ti salta addosso un’altra volta!"

Non si è lamentato... neanche ieri...

- MALEDIZIONE!!

Stupida volpe!! Ma non lo capisci che quello ti corre dietro?!!

Perché continui a giocare insieme a lui?! Perché diavolo gli permetti di starti così vicino?!!! -

Non si accorgeva neanche più di gridare, completamente accecato dalla gelosia.

"Fa’ pure come credi! Sai quanto me ne importa se continui a stare con quel deficiente !!"

- Neanche a quaranta metri lo faccio avvicinare, quel bastardo! Ma neanche a un chilometro!! -

"Per quanto mi riguarda può starti appiccicato tutte le volte che vuole!"

- Se solo riprova a metterti le mani addosso, io-... !... -

"A me non me ne frega niente, sai?!!... "

Bugiardo,

"... se ti diverte tanto passare il tuo tempo con quel cretino imbecille!!!"

Bugiardo.

Perché quando si tratta di lui finisci sempre col dire il perfetto contrario di quello che pensi?... .

 

Sempre...

Era sempre stato così con Rukawa.

Negare l'evidenza in ogni situazione. Soffocare i pensieri che si affollavano nella sua testa urlandone l'esatto opposto con quanto più fiato aveva in gola...

*Sei solo una schiappa, stupida volpe!! Ed io sono un grande genio del basket!!*

Perché ogni palla che lanciava quel bastardo era buona. Ogni tiro perfetto. Ed ogni suo movimento riusciva semplicemente ad incantarlo, impedendogli di staccare gli occhi da lui anche un solo istante...

*Hai la faccia più insulsa ed inespressiva del pianeta! Ma cosa ci troveranno le donne in uno come te?!!*

Perché in vita sua non aveva mai visto un ragazzo tanto bello.

*Ti odio! Maledetto!!*

Perché-...

 

"Non sei altro che uno stupido volpino insolente! Ti detesto!!"

Bugiardo...

- NO! Non è vero!

Non è così! -

"Non me ne importa nulla!!" sbraitò mentre puntava il dito fremente sul volto del compagno, ansimando senza motivo.

Di colpo quella sensazione. Ancora una volta.

Il tocco di quei capelli sulla sua pelle, di quel viso contro il suo... come se l'avesse addosso in quello stesso istante.

E un fremito caldo ed inconfessabile percorre il suo petto, soffermandosi dolorosamente sul suo ventre in fibrillazione.

"Hai capito?!! NIENTE!!

Non me ne frega niente di te!!"

Si voltò di scatto e si diresse con passo deciso verso l’uscita del campetto. Con un soffocante groppo alla gola che gli impediva di prendere fiato...

Ogni cellula del corpo sconvolta da quel calore inspiegabile.

Da quella smania incontrollabile cui aveva il terrore di dover dare un nome... .

 

***

Rukawa lo guardò allontanarsi con la sua solita espressione glaciale, lievemente stupito, mentre il pallone resisteva ancora gloriosamente, roteando sempre più veloce sulle sue dita esperte.

Oramai ci aveva quasi fatto l'abitudine a quelle valanghe d'insulti privi di qualsiasi spiegazione logica...

- Ma perché si scalda tanto, poi?

Io non ho capito niente. -

E ti pareva...

 

- Stupida volpe!! -

Non doveva pensarci.

Era inutile cercare di dare un senso a quelle assurde sensazioni.

Tanto era impossibile che fosse-...

 

Cristo! Era solo un maledetto bastardo!!

- Perché mi dovrei dare tanta pena per lui?!! E’ mostruosamente egoista! -

Vero.

- Ha sempre un muso lungo un chilometro! Non ride mai!! -

Vero.

- E’ insolente. Si crede di essere chissà chi !! -

Vero anche questo.

- E poi... .. E poi non sa’ nemmeno giocare a basket!! Potrei batterlo anche con una mano sola!

Io lo detesto, quello! -

Bugiardo...


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