SERIE: SLAM DUNK NOTE: Questa storia prende spunto dal fumetto omonimo inserito nel numero 9 di Boys Be. La trama mi ha colpito e ho deciso di sfruttarla trasformandola in una Hanaru. Spero che a qualcuno piacerà. Se potete commentate.
Brufoli rivelatori di Ise
Hanamichi varcò il cancello dello Shohoku furtivamente tentando di evitare d’incontrare il gundan. Non voleva essere costretto a fermarsi a parlare con loro perché non voleva che Haruko nel frattempo arrivasse a scuola e lo vedesse in quello stato. Dribblò con grande maestria gli altri studenti che chiacchierando allegramente si dirigevano verso la scuola e s’introdusse nell’istituto. Senza guardare nessuno in faccia andò verso il corridoio delle prime pensando alla sfortuna che gli era capitata tra capo e collo. Perché proprio a lui doveva nascere quel coso proprio in quel posto. Era così enorme da non poter di sicuro passare inosservato e faceva profondamente schifo. Per un po’ di giorni per non perdere le già di per se minime speranze di conquistare la Akagi doveva per forza non incontrarla e, quindi, non sarebbe andato neanche agli allenamenti del club di basket. Si vergognava troppo a farsi vedere ridotto così da lei. Era….. "Hanamichi, come mai sei venuto a scuola così presto?" quella voce stridula fece accapponare la pelle del rossino che istintivamente si girò con sguardo beota ed adorante verso la ragazza che aveva parlato dicendo "Harukina cara" poi però si ricordò del suo problema ed imbarazzato si portò entrambe le mani al mento come a nascondere qualcosa. La ragazza guardò l’amico sorpresa da quel comportamento e innocentemente chiese "Cosa c’è Hanamichi ti senti male?" "No Harukina, non preoccuparti. E’ solo che …vedi io….non so come spiegarmi" farfugliò il rossino arrampicandosi sugli specchi sempre tenendosi le mani al mento, poi però vedendo che non riusciva a trovare una scusa decente si girò ed esclamò "Adesso devo proprio andare Mito mi aspetta". Cominciò a correre ma pochi centimetri dopo girando un angolo sbatté addosso ad un altro studente. Cadde a terra perdendo l’equilibrio e sbattendo il sedere. Haruko gli fu subito accanto e preoccupata chiese "Ti sei fatto male?" Hanamichi si alzò velocemente e per tranquillizzare l’amica cominciò a fare il buffone fingendo di sollevare dei pesi con le mani "Certo che sto bene nessuno può abbattere il tensai" "Bene" sorrise la Akagi guardando in viso il ragazzo dai capelli rossi. Subito il suo sguardo finì sul mento dell’altro e i suoi occhi strabuzzarono dalla sorpresa. Batté le mani allegra e con voce eccitata disse "Che bello Hanamichi hai un brufolo del desiderio" Sakuragi arrossendo, rendendosi conto che lei aveva notato la sua orribile disgrazia, si sentì sprofondare dalla vergogna. Quella sporgenza sul mento gli sfigurava il viso e lo rendeva mostruoso. Poi, però si rese conto sia che l’amica sembrava felice di quel brufolo, sia delle parole che aveva pronunciato e ripeté confuso "Brufolo del desiderio? Cosa intendi?" "Come Hanamichi non lo sai? Ma dove vivi?" fu la prima reazione di Haruko all’atteggiamento incerto del ragazzo, dopo però con l’aria di una maestrina saccente cominciò a spiegare "Vedi il brufolo sotto il mento come nel tuo caso significa che sei desiderato, invece quello sulla fronte" e sollevò la frangetta che portava per fargli vedere "indica che si desidera qualcuno" "Davvero?" chiese il rossino confuso. "Si. Te lo garantisco. Sei fortunato Hanamichi, qualcuno ti desidera". Proprio in quel momento suonò la campanella e Haruko salutò l’amico per raggiungere la sua classe. Il rossino era eccitato, possibile che sul serio avesse ragione la ragazza e finalmente dopo 50 rifiuti qualcuno volesse mettersi con lui. Ma chi poteva essere? Mentre entrava in classe guardò fuori dalla finestra che dava sul cortile d’entrata e notò Rukawa in ritardo addormentato sulla bicicletta e il ricordo di quanto accaduto il giorno prima lo sconvolse.
Flash back
Hanamichi era in farmacia e stava cercando nei vari scaffali una pomata per i brufoli. Gli era nato un foruncolo sotto il mento e voleva farlo sparire il prima possibile. Ad un tratto l’aveva scorta ed aveva notato che ce n’era solo una. Aveva allungato la mano per prenderla quando qualcun altro gliela aveva portata via da sotto il naso. Arrabbiato si era girato in direzione dello scocciatore e si era trovato di fronte due profondi occhi blu che conosceva benissimo "Kitsune che ci fai qui?" aveva ringhiato dalla rabbia. "Hn" aveva risposto Rukawa andando verso la cassa per pagare. Il rossino lo aveva bloccato posandogli una mano sulla spalla "Ehi dove credi di andare con la mia pomata?" Kaede allora si era deciso a parlare "Do’aho non mi risulta che questa crema sia tua. L’ho presa prima io" "Si ma l’avevo vista prima io baka kitsune. Dammela immediatamente. Mi serve" "Non ci penso nemmeno a dartela, serve anche a me" Quelle parole insospettirono Sakuragi, guardò il compagno in viso con attenzione sperando di vedervi un brufolo gigantesco che lo rendesse brutto ma non vi scorse niente "A cosa ti serve? Non mi sembra che tu abbia brufoli" "Si che ce l’ho. Solo che sono stato fortunato e non si vede come il tuo. Sai il tuo è orribile. Hai anche i brufoli da do’aho" "Come osi baka kitsune!!!!!!!!!!! Io ti distruggo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Dammi subito quella crema, la vuoi solo per mettermi nei guai" sbraitò il rossino gettandosi verso il moretto, ma questi lo stupì sollevando la frangia che gli copriva completamente la fronte e al centro Sakuragi notò un gigantesco brufolo. Hanamichi bloccò la sua furia ritornando calmo "Allora ce l’hai sul serio. Però fa lo stesso Kitsune quella crema serve di più a me che a te. Io devo preservare la mia grandiosa bellezza tu invece puoi farne a meno" "Do’aho. Immagino tu intendessi il contrario" sbottò il volpino con fare canzonatorio. "Ehi cosa insinui? Che sono brutto?" "Hn" fu l’ultimo commento del volpino, prima di girarsi verso la vetrata che dava sulla strada e chiedere furbescamente, non voleva infatti attaccar briga con Hanamichi per la pomata, quel tubetto doveva essere suo a tutti i costi, quel brufolo anche se non lo si vedeva gli dava molto fastidio "Ma quello non è il tuo migliore amico?" Il rossino guardò verso il luogo indicato da Rukawa ma non vide niente. "Ma cosa dici? Non c’è nessuno. Non tentare di fare il furbo per portarmi via la pomata" esclamò poi rivoltandosi in direzione di dov’era il volpino pochi istanti prima, ma non vi trovò più nessuno. Sentì la porta della farmacia chiudersi e notò la volpe all’esterno prendere la bicicletta e andarsene. Velocemente Hanamichi fu sulla strada ma troppo tardi. Non poté che urlare al vento "Baka Kitsune"
Fine flash back
Hanamichi si sedette sul banco pensieroso. Kaede aveva un brufolo sulla fronte e significava che desiderava qualcuno, lui invece ce l’aveva sul mento e quindi era desiderato possibile che…….no ma cosa andava a pensare? Lui ed il volpino erano due maschi e, poi, si odiavano reciprocamente. Le parola dette da Haruko dovevano essere solo delle sciocchezze che la ragazza si era inventata per consolarlo. Non c’era altra spiegazione.
Al pomeriggio visto che ormai la Akagi lo aveva visto il rossino andò agli allenamenti. Tutti lo presero in giro per il brufolo ma non ci fece caso. Per tutta la sezione di allenamento Sakuragi si ritrovò più di una volta a fissare Rukawa mentre giocava con occhi diversi dal solito. La storia dei brufoli raccontata da Haruko gli girava ancora in testa e…..lo faceva essere particolarmente sensibile. Tentò di intravedere il brufolo del moretto attraverso i capelli ma non fu fortunato. Guardò il suo portamento mentre tirava a canestro, s’incantò a guardarlo negli occhi e nel viso, si lasciò conquistare dal suo modo di giocare e quando finalmente Akagi decretò che per quel giorno potevano smettere gli allenamenti e si diressero tutti verso gli spogliatoi Sakuragi si mise sulla doccia davanti a quella di Kaede e per tutto il tempo lo contemplò. Dovette ammettere con se stesso che il volpino era davvero bello. Aveva dei lineamenti angelici che rientravano nella bellezza classica, il taglio dei suoi occhi poi lo rendevano affascinante e misterioso. Il suo corpo era un fascio di muscoli senza nemmeno un grammo di grasso e il suo fisico era perfetto ed agile. La sua pelle bianca era luminosa. Si ritrovò a pensare a come sarebbe stato toccarla, se sarebbe stata voluttuosa e si rese conto di essersi eccitato. Velocemente girò la manopola dell’acqua fredda per raffreddare i suoi bollenti spiriti e mollò una craniata sulla parete per ritornare in se. Cosa stava facendo? Solo per quella scemenza sparata da quella cretina di Haruko lui si ritrovava a pensare e a sconvolgersi di fronte al corpo nudo della sua volpe. Stop. Cos’è che aveva detto? Scemenza sparata da quella cretina di Haruko? Da quando Haruko era diventata una cretina se fino a quella mattina era la luce dei suoi occhi? Boh, non capiva. E, poi e soprattutto da quando la volpe era sua. Era sempre più stranito. Cosa stava succedendo? Preso dai suoi pensieri, Hanamichi fu l’ultimo ad uscire dalla doccia. Andò negli spogliatoi per cambiarsi e vi trovò solo Rukawa già completamente vestito che armeggiava con lo specchio del suo armadietto per mettersi la pomata sul brufolo. Quando il moretto ebbe finito si girò verso il rossino che era rimasto bloccato a guardarlo soggiogato dal suo fascino e dalle emozioni che aveva scoperto di provare quel giorno quando si trovava di fronte a lui. "Che hai da guardarmi?" chiese Rukawa sorpreso. Intorno a loro due si respirava una certa tensione che Hanamichi tentò di tagliare dicendo "Niente, pensavo. Come va il brufolo?" "Insomma….e il tuo?" si degnò di rispondere l’altro. "Bhe starebbe meglio se mi avessi lasciato la pomata. Tutti mi hanno preso in giro" "Do’aho. Non serve un brufolo perché tutti ti prendano in giro, sei già un buffone per conto tuo" Il volpino si sarebbe aspettato la solita reazione ovvero che Hanamichi urlasse Baka Kitsune e gli si scagliasse contro, ma invece ciò non accadde. Per tutto il giorno il do’aho era stato strano si era reso conto Rukawa ed ora lo era ancora di più. Sakuragi lo aveva fissato per tutto l’allenamento attentamente e….anche se la cosa non gli era spiaciuta per nulla bhe lo aveva reso nervoso a tal punto che non era riuscito a dare il meglio di se quel giorno nel basket e aveva preferito evitare gli allenamenti supplementari. Cosa era successo al do’aho? Il rossino da parte sua aveva deciso di parlare con il volpino dei brufoli del desiderio, voleva vedere la sua reazione e scoprire se c’era un briciolo di verità in quanto detto da Haruko per cui a bruciapelo chiese "Hai sentito la storia dei brufoli del desiderio?" Il volpino lo scrutò attentamente, Hanamichi era mezzo nudo ed era davvero un bel bocconcino, prima di sorridere maliziosamente "Quale? Quella che dice che se un ragazzo ha un brufolo sotto il mento è desiderato, e se ce l’ha sulla fronte desidera?" "Si quella" arrossì Sakuragi. Rukawa si avvicinò al rossino "E pensi che sia il nostro caso?" Hanamichi abbassò lo sguardo imbarazzato "Certo che no!!!!!!!!!!!! Io ti o…" farfugliò tentando di proteggersi ma una leggera risata lo fermò. Kaede era rimasto fermo in attesa che il rossino si decidesse a dirgli cosa provasse per lui. Quando il do’aho però aveva cominciato a dire la parola odio, Rukawa non ci aveva visto più. Lui si era innamorato di Sakuragi a prima vista e in quei mesi, nei quali il do’aho non aveva fatto altro che picchiarlo decantando il suo odio per lui, per correre dietro alle sottane di una stupida ragazzina, aveva sofferto molto. Lui sapeva di non avere un bel carattere, di non essere in grado di mantenere una conversazione decente con chi gli stava accanto. Di essere burbero ma….nel suo piccolo aveva tentato in tutti i modi di fare capire al suo compagno di squadra del suo interessamento per lui, durante le partite a suo modo lo incoraggiava, gli era sempre stato accanto quando si era trovato in difficoltà tentando di farlo risorgere, ma l’altro aveva sempre continuato con la sua politica di odio profondo nei suoi confronti. Tutti i suoi sforzi erano falliti. In quel momento non era in vena di sentire Hanamichi per l’ennesima volta urlargli contro ti odio, per un attimo aveva sperato che il rossino si fosse deciso a ricambiarlo, a capire che erano fatti l’uno per l’altro ma aveva dovuto disilludersi di nuovo. Fu per questo che ridacchiando esclamò "Sei proprio un do’aho. Sono soltanto stupide credenze di alcune ragazzine che vogliono trovare qualcosa di piacevole anche in una brutta esperienza come avere un brufolo. Come puoi anche solo pensare che io possa essere interessato a te?" Dopo di che, senza aspettare la reazione e la risposta di Sakuragi che aveva sentito il suo cuore incrinarsi a quella frase, se ne andò. Il rossino rimase a fissare la porta da cui Rukawa era uscito per diversi minuti. Non sapeva ancora perché ma quelle parole gli avevano fatto un male cane e si ritrovò a domandarsi se lui odiava sul serio la volpe oppure no. Cosa provava per il suo eterno rivale? Si decise a vestirsi. Stava per andarsene dagli spogliatoi quando notò in bella mostra sulla panchina usata dal volpino la pomata per i brufoli. Rukawa doveva averla dimenticata oppure l’aveva lasciata li per lui? Era più probabile la prima ipotesi dato che solo pochi attimi prima Kaede gli aveva fatto ben capire che non gli importava niente di lui. Si sentì triste ed amareggiato a quella considerazione. Prese il tubetto, se lo mise in tasca e corse a casa. Qui giuntovi cosparse il suo brufolo con la crema e andò subito a letto dove si addormentò di colpo. Rivisse in sogno tutti i momenti significativi che avevano costellato il suo rapporto con Rukawa e quando si svegliò il giorno dopo aveva capito che il volpino con lui si comportava in maniera diversa che con tutti gli altri. A modo suo nel bene e soprattutto nel male gli era sempre stato accanto e solo grazie a lui era sempre riuscito ad uscire dallo sconforto che lo prendeva quando giocava male in una partita. Questo cosa poteva significare? Possibile che …..nonostante quanto gli aveva detto la sera prima in verità la volpe ci tenesse a lui? Queste erano domande a cui non poteva rispondere da solo.
Sospirò e si preparò per andare a scuola. Si rimise la pomata sul brufolo che ancora troneggiava sul suo mento e, poi,mise il tubetto in cartella. Era intenzionato a restituirlo al suo legittimo proprietario. Arrivato alla Shohoku aspettò il volpino nella rastrelliera delle biciclette e appena lo vide il suo cuore che fino a quel momento aveva battuto normalmente cominciò a tamburellare forsennatamente sulla sua cassa toracica. Possibile che in un giorno i suoi sentimenti per Rukawa fossero cambiati così tanto? E tutto per colpa di un brufolo? Non era che in verità per lui il volpino era sempre stato importante e solo ora si stava rendendo conto di questo? Boh era sempre più confuso. Kaede mezzo addormentato non aveva notato la presenza del rosso, sbadigliando aveva appoggiato la bici al suo posto e con passi lenti e malfermi si era diretto all’entrata della scuola. Sakuragi gli si parò davanti e con un sorriso a trenta due denti che esprimeva la sua felicità nel vederlo gli consegnò la pomata. "Questa è tua, te l’eri dimenticata. Non ti dispiace se l’ho usata vero?" Rukawa sorpreso nel trovarselo davanti mugugnò "Potevi restituirmela anche agli allenamenti" e si ritrovò pure a confessare una mezza verità "L’avevo lasciata apposta negli spogliatoi perché tu la usassi". Entrambi i ragazzi si guardarono negli occhi arrossendo. Poi li distolsero perché non erano ancora in grado di sostenere per troppo tempo l’uno lo sguardo intenso dell’altro ed in silenzio andarono in classe. Qualcosa era cambiato tra loro ed in meglio ma nessuno dei due capiva ancora fino a che punto. Per un paio di giorni Hanamichi e Kaede si scambiarono la pomata furtivamente e si aspettavano negli spogliatoi per chiacchierare un pochino del più e del meno. I loro battibecchi durante gli allenamenti e anche dopo erano ancora presenti ma sembravano far parte di un rapporto d’amicizia particolare che li stava unendo. Anche quelle piccole scaramucce che si concludevano con i pugni facevano parte di loro. Adesso erano in ottimi rapporti ed entrambi erano soddisfatti della situazione. E dopo tre giorni quando il brufolo sulla fronte per Rukawa e quello sul mento di Sakuragi sparirono con un tacito accordo i due ragazzi si ritrovarono al mattino davanti al cancello della scuola e festeggiarono abbracciandosi. Quello fu uno strano spettacolo per tutta la scolaresca che non si sarebbe mai aspettata un comportamento del genere fra loro due ma ai due giovani non importava. Kaede era felice, ormai poteva considerare Sakuragi un amico. Era sconvolgente fino a pochi giorni fa, non avrebbe mai immaginato che il suo rapporto con il do’aho si sarebbe evoluto così velocemente in un modo così bello. E se anche il rosso non l’avesse mai amato almeno adesso poteva stargli vicino se non altro come amico. Il rossino d’altra parte era euforico, ormai si era reso conto di essersi innamorato del volpino solo che non sapeva come dichiararsi, non conosceva i sentimenti dell’altro e aveva paura di rovinare il rapporto di amicizia che si era instaurato tra loro. Dopo la sparizione dei brufoli però le cose fra i due ragazzi peggiorarono. Non avendo più la scusa di scambiarsi la pomata gli incontri si diradarono tant’è che riuscivano a malapena a salutarsi agli allenamenti, a litigare come al solito e a scambiarsi due parole mentre si facevano la doccia. Il rossino avrebbe voluto fermarsi ad aspettare l’altro visto che era più veloce a cambiarsi ma….non sapeva come il volpino avrebbe accolto quella sua ingerenza nella sua vita, temeva di rovinare quello che era nato tra loro non rendendosi conto che il loro rapporto stava già andando a rotoli. Il moretto invece era triste, pensava che Sakuragi lo avesse solo usato per avere gratis la pomata e che ora non servendogli più lo avesse gettato via ritornando ai suoi soliti amici.
Fortuna volle che ad aiutarli a chiarire la situazione sopragiunsero due fattori.
Un mattino Hanamichi fece la sua comparsa a scuola con un cerotto che gli copriva gran parte del naso. Era imbarazzato per il nuovo inconveniente che avrebbe dovuto affrontare ovvero un enorme brufolo che gli copriva la punta del naso. In quel periodo non gli andava proprio bene niente. Mentre pensava al brufolo, alla volpe e al gelo che si era creato tra loro negli ultimi giorni finì con lo sbattere contro Haruko. Alla vista della ragazzina arrossì, ormai di lei non gli importava più niente, la considerava solo un’amica ma era frustrante avere la sfortuna d’incontrarla sempre e solo nelle situazioni peggiori. La Akagi guardò il suo amico in volto e lo salutò calorosamente "Buongiorno Hanamichi. Come stai oggi? E’ da un po’ che non riusciamo più a parlare" in effetti il rossino da quando aveva capito di amare la volpe l’aveva un po’ evitata. "Bhe vedi sono stato impegnato negli allenamenti" biascicò una scusa il ragazzo dai capelli rossi portandosi una mano dietro la testa. "Lo so! Stai migliorando moltissimo, fra poco non avrai rivali" disse dolcemente la ragazzina con un bel sorriso, poi però si fece seria "Cosa hai fatto il naso? Non avrai litigato con qualcuno?" "No. Il cerotto mi serve per nascondere un brufolo" rispose Hanamichi istintivamente per poi pentirsene subito dopo. Sapere di quel foruncolo l’avrebbe di sicuro disgustata. Haruko come era già successo per il brufolo sotto il mento invece si agitò tutta euforica "Hanamichi è meraviglioso, hai un altro brufolo del desiderio" "Un altro?" s’arrischiò a dire Sakuragi desideroso di saperne di più. "Ma come Hanamichi mi sembrava di avertelo spiegato l’altra volta. Comunque allora il brufolo sotto il mento è quello dell’essere desiderato, quello sulla fronte è quello del desiderio, quello sulla guancia destra è quello dell’essere lasciati, quello sulla sinistra del lasciare e quello sul naso è il più bello, è quello dell’amore corrisposto. Chi è la fortunata?" esclamò tutto d’un fiato la sorella del capitano. Il rossino la guardò sbigottito. Se era vero quello che Haruko diceva significava che anche Rukawa era innamorato di lui. Ma cosa andava a pensare? Velocemente rispose all’amica proteggendosi "Non c’è nessuna fortunata, si vede che con me i brufoli del desiderio non c’entrano niente". La superò teso salutandola e si diresse verso la sua classe. La mattinata trascorse velocemente con Sakuragi che non faceva che pensare alle parole di Haruko e al fatto che il suo amore potesse essere sul serio corrisposto o meno. Tentò di ripassarsi tutte le reazioni che il volpino aveva avuto con lui in quell’ultimo periodo. Grazie al brufolo si era sciolto ma…era ancora un iceberg e non rivelava un particolare interesse nei suoi confronti anzi era sempre pungente e sfrontato. Sospirando raggiunse la palestra e rimase sconvolto quando vide anche sul volto del volpino un cerotto a coprirgli il naso. Gli si avvicinò e subito a bruciapelo gli chiese "Cos’è è successo?" "Un brufolo" rispose abbassando lo sguardo "E tu?" "Idem" ridacchiò il rossino "Siamo infestatati ultimamente" Anche la volpe si sbottonò e sorrise. Si guardarono negli occhi per qualche istante ridendo insieme prima di ritornare seri. E proprio in quel momento il rossino si decise a mettere in atto una nuova strategia. Durante la partita amichevole che Anzai propose Hanamichi tentò di rimanere il più possibile vicino a Rukawa, tentò di toccarlo più che poteva con dolci carezze ad ogni occasione propizia che riceveva, quando caddero sul pavimento a seguito di un’azione di gioco poi s’intrattenne più del dovuto sopra il compagno facendo entrare in contatto le loro virilità e fu piacevolmente sorpreso quando sentì il volpino gemere. Voleva vedere se a Kaede sarebbero spiaciute le sue premure ed invece l’altro accettò tutti i suoi gesti affettuosi, certo non fece niente per far capire al rossino che gli facevano piacere e può darsi che neanche si fosse reso conto che era manifestazioni d’amore ma….Sakuragi alla fine si decise che tentare non gli sarebbe nuociuto. Era già stato scaricato da molte ragazze, Rukawa poteva essere il primo ragazzo ma doveva dichiararsi. Forse i brufoli del desiderio non esistevano sul serio, ed erano solo un’invenzione da ragazzine ma fra loro due c’erano state troppo coincidenze. I brufoli sul mento e sulla fronte, l’amicizia che era nata tra loro improvvisa grazie alla pomata, la scoperta del rossino di essersi innamorato, il gelo di quegli ultimi giorni come se sia lui che Kaede temessero di scoprirsi troppo, i brufoli sul naso, il comportamento più sciolto che Rukawa aveva con lui, il fatto che durante quegli allenamenti gli aveva permesso di toccarlo, quei particolari avranno pur avuto qualche significato no? Quella sera stessa gli avrebbe detto che gli voleva bene e avrebbe accettato qualunque fosse stata la sua risposta.
Il volpino era tutto in fermento. Sakuragi durante gli allenamenti era stato incredibilmente affettuoso nei suoi confronti. Ogni suo tocco era stato come una carezza dolcissima, aveva scorto più di una volta i suoi occhi rivolti verso di lui con un’espressione tenera stampata in viso, quando poi erano caduti l’uno sull’altro e Hanamichi aveva fregato il suo sesso con il suo aveva quasi perso la testa, solo il fatto che erano insieme con gli altri lo aveva trattenuto da non baciarlo davanti a tutti. Lui aveva tentato di non far capire al rossino quanto per lui erano stati importanti quei gesti., temeva che l’altro avesse scoperto i suoi sentimenti e potesse prendersi gioco di lui. Eppure….il suo cuore continuava a battere forte grazie alla speranza che forse poteva essere ricambiato.
Quando, uscito dalla palestra, Rukawa si trovò davanti Hanamichi nel luogo in cui teneva la bicicletta rimase interdetto. Il suo sguardo era così serio, sembrava volergli parlare, cosa poteva significare? Certo non quello che sperava, forse voleva solo dirgli di stargli lontano. Lo salutò con un "…iao" mentre s’inchinava sulla catena della bici e tentava di aprire il lucchetto che la proteggeva. Il rossino si era fatto una doccia super veloce e aveva deciso di aspettare la volpe li per rivelargli i suoi sentimenti. Si era preparato un discorsetto e dopo aver aperto un paio di volte la bocca senza però riuscire ad emettere alcun suono, tirò un profondo respiro e finalmente si decise a parlare "Senti, Rukawa, tu sai cosa significa il brufolo sul naso?" "Sì. E’ una gran seccatura" rispose l’altro un po’ deluso. Cosa c’entravano in quel momento i brufoli? Lui pensava che il rossino avesse qualcosa da dirgli su loro due. Certo non poteva credere che Hanamichi lo amasse ma forse almeno lo avrebbe voluto come amico. Si era completamente dimenticato dei brufoli del desiderio, dopo tutto lui non aveva mai creduto alle superstizioni. Sakuragi sospirò "Non in quel senso. Ti ricordi i brufoli del desiderio?" Il volpino si girò imbarazzato rendendosi conto in quel momento del vero significato dei loro brufoli o almeno del significato che il rossino forse voleva dargli. Tuttavia non riuscì a trattenere una delle sue solite frecciatine, aveva proprio un caratteraccio "Sì me li ricordo, ma ti ho anche detto che sono solo delle scemenze". Quelle parole ferirono il rossino, dunque si era illuso per niente, il volpino non provava niente per lui. Comunque si decise a parlare lo stesso "Vedi i brufoli sul naso significano amore corrisposto. Ora so che sono un cretino e che tu non provi niente per me ma….volevo che tu sapessi lo stesso che mi piaci, in questa settimana mi sono accorto che non mi sei per nulla indifferente, che non ti odiavo affatto e ho finito con l’innamorarmi di te" Rukawa era sbigottito ma felice. Non trovò subito le parole adatte per rispondere al ragazzo dai capelli rossi, era troppo sconvolto dalla notizia ed Hanamichi finì con il fraintendere il silenzio. Si girò e disse "Bhe non fa niente, fa’ come se non ti avessi mai parlato. Me ne vado" si fermò dopo pochi passi quando finalmente la voce del moretto riuscì a formulare un flebile sussurrò "Anche tu mi piaci". Il rossino si girò di nuovo verso Kaede e guardandolo negli occhi con un’espressione speranzosa in silenzio lo incitò a ripetere quanto aveva sussurrato. Il volpino non si fece pregare molto "Anch’io ti voglio bene, mi piaci da quanto ti ho conosciuto. Tutti questi mesi per me sono stati una autentica sofferenza. Il tuo odio è stata la cosa peggiore che mi sia mai capitata nella vita" "Perdonami" esclamò Sakuragi stringendo fra le sue braccia il moretto. Il volpino ricambiò l’abbraccio mentre nello stesso istante i due ragazzi si dicevano "Ti amo". Poi, i loro volti si sollevarono e come se fosse stata la cosa più naturale di questo mondo, le loro labbra s’incontrarono dando vita ad un bacio dolce ed intenso che sapeva del sapore della primavera. Quando si separarono, il rossino sollevò la frangetta della volpe e depose un bacio dove una volta c’era il brufolo come a ringraziarlo. Lo stesso fece Rukawa sul mento del compagno. Poi, Hanamichi appoggiò la mano sul naso di Kaede e malizioso chiese "Hai ancora un po’ di pomata per i brufoli a casa?" Il volpino fingendo innocenza quando invece aveva capito benissimo le intenzioni di Sakuragi rispose "Scusa ma adesso cosa centra la pomata?" Hanamichi arrossì, non avrebbe voluto dare concrete spiegazioni ma …"Bhe pensavo di passare per casa tua perché vedi il mio brufolo necessiterebbe di alcune attenzioni" "Solo il tuo brufolo necessita di attenzioni?" sussurrò a sua volta maliziosa la volpe sulle labbra del compagno prima di chiudergliele con le proprie e strusciare il suo corpo contro quello dell’altro. Hanamichi ricambiò il bacio con passione, mandando la sua lingua alla scoperta dell’anfratto del moretto, schiacciò la volpe contro la rastrelliera della bicicletta, mentre le sue mani tentavano di scostare i vestiti dell’altro alla ricerca della pelle. Rukawa però gliele bloccò, si separò e a corto di fiato mormorò "Si, credo di avere ancora quella pomata. Ma te la do solo se…." "Se?" chiese l’altro sorpreso. "Se passerai la notte con me. Anch’io e il mio brufolo del desiderio abbiamo bisogno di attenzioni" "Si può fare" esclamò il rossino passando le sue mani sul fondo schiena di Kaede. Non aveva la benché minima idea su come sarebbe potuta finire quella nottata, i suoi gesti erano dettati solo dall’istinto che lo contraddistingueva "Ma pensavo che tu non credessi ai brufoli del desiderio" continuò poi dispettoso. "Bhe…..diciamo che non sono ancora convinto che esistano, spetta a te convincermi del tutto" disse la volpe facendo le fusa nell’abbraccio del compagno. "Vedo che sei sempre un po’ disfattista, ma vedrai ti convincerò costi quel che costi. Ti amo e questi due brufoli rappresentano il nostro amore" "Allora cosa aspetti a convincermi?" "Hai qualche idea su come potrei? "Bhe per iniziare…" il volpino disse alcune cose nell’orecchio di Hanamichi il quale arrossì vistosamente. Dopo però risoluto e carico di desiderio afferrò la mano del moretto, lo fece sedere sul portapacchi della sua bicicletta mentre lui si posizionava davanti e cominciava a pedalare. Sembrava avere fretta di raggiungere l’appartamento del compagno, si era reso conto infatti che quella sarebbe stata una notte molto interessante. Uno strano pensiero si formò sulla sua mente mettendolo di buon umore, chissà se esisteva anche il brufolo del sesso dovuto al completo appagamento dei sensi e in quale parte del corpo poteva crescere. Forse lui e Rukawa data l’opera di convincimento che doveva portare a compimento quella sera lo avrebbero appreso o perché no, sarebbero stati i primi a scoprirlo, dopo tutto lui era un genio e sarebbe stato unico, eccezionale e superlativo anche in quel settore.
FINE- BRUFOLI RIVELATORI
L’ANGOLO DI ISE Lo so la fic non è granché ed il finale fa ribrezzo, ma non mi è venuto in mente niente per concludere questa fic in maniera più decente. Comunque spero che un po’ l’apprezzerete. Eliana questa fic è tutta per te. Ancora BUON COMPLEANNO. Spero che per te sia stata una giornata bellissima. Un bacione dalla tua zia virtuale. Ise Qualsiasi commento è da inviare al seguente indirizzo denise-alessandro@libero.it
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