Titolo: Blue pirates
Autrice: Aimi_fantasy
Genere: yaoi AU piratesco/fantasy
Parte: 3/ ?
Pairing: Senmit e Ruhana^^
Disclaimer: tutti i pers…blablablabla… penso che sappiate che non ci guadagno
niente e robe varie…
archivio: ysal
Note: questa fic mi è venuta in mente mentre leggevo “you are my blood2” della
unica Naika, mentre descriveva il costume di halloween di Hana… ed è appunto dedicata a questa mitica autrice e anche all’altrettanto mitica Tes^^
Warning: dedico questo cap alle dolcissime Tenshi, Ise, Arslan, Eliana, Soffio e alla grande Akane<-quando potrò leggere i nuovi cap delle tue fic su generation????
ATTENZIONE!!!!! I gradi dei pirati e della marina sono frutto si un attento studio del dizionario, che mi forniva tutti i gradi in ordine d’importanza della marina italiana… nonostante il dizionario sia piuttosto vecchio credo di potermi fidare, e soprattutto di non fare errori, se qualcuno ne individuasse mi farebbe un enorme favore segnalandomeli cosicché io possa correggerli… grazie mille!!!!!!!!

Buona Lettura! per ogni commento shadow_ladi@yahoo.it



Blue pirates

di  Aimi_fantasy

parte III

 

-do’hao- il nuovo arrivato fu quasi sicuro che gli occhi di quel rossino sarebbero rotolati fuori dalle orbite, tanto erano sgranati; con un gesto fluido fece scivolare indietro il cappuccio di stoffa blu che gli copriva il viso… sulla pelle di porcellana del viso androgino erano incastonati due scuri zaffiri, seminascosti dai sottili fili di notte dei capelli, dai quali spuntavano due cortissime orecchie leggermente appuntite, ma decisamente più smussate rispetto a quelle d’un elfo.
-e chi saresti tu?- sbottò Mitsui iniziando uno scontro di sguardi con il ragazzo; solo allora Hanamichi parve riprendere contatto con la realtà a lui circostante
-do’hao a chi???- chiese con voce stridula, che non sembrava nemmeno sua
-a te… inetto…- rilanciò il bel moro interrompendo per un istante la battaglia d’occhiate con il capitano del “tuono blu”
-chi sarebbe l’inetto????? Stupida volpe!-
-volpe?!- il ragazzo lo guardò aggrottando le sopracciglia
-sì, sei un’antipaticissima kitsune di ghiaccio!!!!!!!- gridò arrabbiato il rossino
-Hana, taci!!!!! E tu, si può sapere chi cazzo sei?- proruppe Hisashi arrabbiato
-Kaede Rukawa… questo è il mio nome, sono un incantatore della città di Hebi, capitale del Nord, questo vi basti…-
-incantatore? E di che razza saresti?- chiese Kiyota sospettoso
-io non ho razza, stupido mezz’elfo…-
-guarda che non è possibile che tu non abbia razza!!!! Non si nasce incantatori, lo si diventa… devi pur avere un’origine!- Nobu scattò in piedi
-Kiyota, calmati e piantala di fare l’idiota… stai attirando l’attenzione…- lo ammonì Hasegawa, che, ovviamente, subì un buon quarto d’ora di repliche da parte del vivace mozzo
-kitsune… cosa vuoi da noi? Non credo che sia venuto qui solo per bere in compagnia, no?- il rosso manteneva un’espressione fiera e distaccata, Rukawa osservò l’immagine di quel bellissimo ragazzo nella penombra dorata delle fiaccole che illuminavano il locale, che disegnava ombre sulla pelle abbronzata e accendeva gli occhi nocciola di cupe tonalità nere e accese screziature d’oro
-Hisashi Mitsui…- il moro si voltò di scatto per evitarsi di arrossire come una mocciosa davanti ad Hana –la tua fama è pari al tuo talento?- chiese glaciale
-anche se così non fosse, risponderei negativamente?- un sorriso sibillino arricciò le labbra del capitano
-sapresti dimostrarlo?-
-come fai a sapere che sono il vero Hisashi Mitsui?- i due discutevano a domande, senza mai dare risposte… solo indizi e Sakuragi cominciò a indispettirsi… odiava gli indovinelli di logica
-come faccio a saperlo?- Kaede indicò con gli occhi la spada al fianco del moro, con un drago inciso sull’elsa – quella spada può essere utilizzata solo da una persona, è una lama incantata… sceglie un padrone e solo lui la può utilizzare, neanche il mago più potente dei quattro regni può utilizzarla senza essere stato scelto… e la spada elegge un solo padrone per l’eternità… sono un incantatore, queste cose sono il mio pane quotidiano, non stupirti che io lo sappia…- aveva parlato a lungo, ma l suo tono di voce non era mai variato
-capisco, incantatore… ma cosa ti conduce da me? Non credo che sia questa spada… nonostante la sua pregiata fattura non ha poteri magici o particolari potenzialità…- Rukawa, che aveva già parlato troppo, estrasse solamente un rotolo di pergamena da una bisaccia sotto il mantello mostrandolo ai quattro pirati, indicando sulla mappa, con l’indice un punto coperto da una X rossa, battendoci sopra più volte
-Bluish…- sussurrò
-non… è possibile…- mormorò Nobu sgranando gli occhi nocciola
-Bluish? L’isola leggendaria?- chiese scettico Hasegawa inarcando un sopracciglio
-l’isola del tesoro…- confermò solenne Kaede, odiava parlare inutilmente, ma in quel caso spiegazioni e presentazioni erano inevitabili…
-cosa c’è scritto qui?- Hisashi indicò un punto della mappa dove erano riportate delle antiche rune
-“e sarà allora, quando luce e ombra si rincontreranno che a occhi umani il tesoro sarà riproposto…”- lesse lentamente, per assicurarsi che tutto il gruppetto capisse
-cosa vuol dire, Kitsune? E non credere di essere migliore solo perché sai leggere due segnetti… baka!-
-do’hao… vuol dire che se verrete con me potremo conquistare il tesoro leggendario, dobloni d’oro più prezioso di un miliardo dei nostri comuni dobloni, gioielli elfici… i più belli mai creati e… il libro… il libro degli incantesimi perduti, incantesimi potenti scomparsi nel tempo…per questo vi chiedo se volete partecipare a questa missione, mi serve una ciurma e una nave… la mappa è visibile a occhi viventi solo per un breve periodo all’anno e non è possibile copiarla… ve ne sono due esemplari, se arriveremo là il tesoro sarà solo vostro.. io chiedo solo il libro… vi sto offrendo Bluish su un piatto d’argento…-
-chi ci assicura che invece non ci farai fuori una volta là?- chiese incerto Hasegawa
-cosa mi assicura che non sarete voi a uccidermi? Mi spiace ma voi non avete garanzie, così come non ne ho io… vi do dieci minuti…- borbottò rimettendo con estrema cura la mappa nella bisaccia.
Il gruppo si spostò di poco per poter discutere più tranquillamente
-io dico di non fidarci… gli incantatori sono una razza pericolosa!- Kazushi parlava lanciando occhiate di soppiatto a Kaede che aveva chiamato la cameriera riccia con cui aveva parlato prima
-secondo me è un’opportunità d’oro… anche nel piccolo porto da dove vengo si parlava di Bluish… è una leggenda fantastica!!!!- Hana cominciò a sognarsi il giorno in cui avrebbe toccato con mano il più grande tesoro del mondo e anche il viaggio che precedeva quel momento passato con la kitsune… odiosa sì, ma veramente bellissima!!!!
–sappiate che avete tutto il diritto di rifiutare, ma se accetterete passeremo alla storia… è mille anni che quel tesoro attende qualcuno che lo vada a prendere, se lo porteremo via la nostra fama rimarrà alta per millenni! E poi…. Vi immaginate cosa si può fare con quell’oro? Diventeremmo i padroni del mondo!!!!- gli occhi oltremare d’Hisashi brillavano di una luce desiderosa d’avventura
-io ci sto!- affermò Hana con un ampio sorriso
-idem!- borbottò Kiyota
-la maggioranza vince… capitano, sono dei vostri…- mormorò mesto Hase, evidentemente contrariato a intraprendere quel viaggio; Hisashi si alzò e si diresse verso Rukawa, tendendogli la mano
-Kaede Rukawa, la mia ciurma è pronta a salpare…- il moro gli strinse la mano, dopodiché si voltò verso la cameriera
-piacere, mi chiamo Ayako… lieta di conoscervi: sono una guaritrice, vengo dalla stessa città di Ru… ed ecco… io… vorrei entrare nella ciurma, sono un’ottima marinaia e i miei poteri sono molto potenti….inoltre il mio ragazzo è il più bravo ladro di tutta Hakkal…- mentre la mora parlava esprimeva una forte carica energica contagiosa, inoltre il sorriso sicuro sulle sue labbra dava un forte senso di sicurezza
-e come si chiamerebbe il tuo ragazzo?- domandò Hisashi in preda a un’intensa cattiva sensazione
-Ryota Miyagi, perché me lo domandi?- chiese curiosa Ayako
-gh…- il capitano emise un gemito –diciamo che io e quel ladro abbiamo già avuto modo di “conoscerci”, in una rissa che ci vedeva contrapposti…- mormorò massaggiandosi il mento –quello stronzetto! Voleva rubarmi la nave…- sibilò con voce tagliente
-ehm… ecco… capitano… deve capire che Ryota è un po’ scemo ma è un ottimo elemento, soprattutto data la sua sviluppata agilità…- la guaritrice cercò di rimediare
-devo ammettere che non se la cava per niente male… e sia! Siete ufficialmente membri della mia ciurma; sia ben chiaro che se quell’idiota del tuo ragazzo fa sparire anche solo una scheggia del ponte è ufficialmente mangime per squali…-
-scommetto che l’ha battuto…- fece cattivo Kiyota ad Hana, ma uno sguardo incendiario di Hisa lo fece zittire
-ok… capitano!!!! Lo terrò a bada io, promesso!!!!-
-credo che qui non abbiamo più nulla da fare, no?- intervenne Rukawa con voce piatta
-sì, non abbiamo più nulla da fare… possiamo andare via…- concordò Mitsui
-aspettate un attimo! Vado a dare le dimissioni, arrivo subito!- e Ayako corse verso il bancone da un grasso uomo abbandonato fiaccamente su uno sgabello
-bene… ragazzi…- sussurrò Mitchi rivolto alla sua ciurma –ora usciamo con non calanche, facendo finta di niente, vedrete che nessuno si accorgerà che non abbiamo pagato il conto…- assicurò con un sorrisetto tirato
-non hai i soldi per pagare le consumazioni?!- chiese attonito Hasegawa
-oh! No, io non proprio soldi!- e sorrise angelico
-che cosa?! Ma se non hai un centesimo come fai a permetterti la nave che hai ormeggiato in porto???- domandò piuttosto scosso Nobunaga
-quella?! Non è mica mia! L’ho rubata, mi sembra chiaro!!!!- Rukawa a quell’affermazione buttò gli occhi al cielo e lasciò cadere sul tavolo un paio di scellini di rame e avviandosi verso l’uscita, visto che Ayako si era riaggregata al gruppo
-andiamo!- ordinò Hisashi imbarazzato dalla magra figura nei confronti dell’incantatore
-giusto noi potevamo trovarci un capitano squattrinato!!!- borbottò sconsolato Kiyota scuotendo il capo
-già, squattrinato… hihihi…- ridacchiò Hana subito dietro al cugino;
quando Hisashi arrivò ai piedi della scalinata, che fungeva anche da uscita, Akira Sendoh gli si parò davanti
-ehm… scusate… quella spada… dove l’avete trovata?- domandò l’elfo serio, maledicendosi per quel gesto avventato che aveva avuto la malsana idea di compiere
-questa?- chiese Hisashi indicando distrattamente la sua lama –l’ho trovata su una spiaggia insieme ad alcuni relitti di un naufragio un paio d’anni fa… perché me lo chiedete?-
-perché? Ecco… voi… assomigliate a una persona che incontrai qualche anno fa e che ne aveva una uguale…- Sendoh era evidentemente arrossito, sentendosi un idiota
-è evidente che io non sia quella persona, mi sarei ricordato di voi, non credete?- il marine rimase a fissare allibito il profilo destro del ragazzo moro, semi nascosto dall’oscurità del locale, che in quel punto sembrava più fitta
-avete ragione, scusate se vi o importunato inutilmente…- mormorò abbassando gli occhi –era più che logico che voi non foste quella persona… arrivederci…- e tornò a sedersi al tavolo accanto alle due cameriere che l’avevano accolto all’entrata
-sei stato fortunato che non ha visto la tua cicatrice, l’oscurità ti ha salvato…- Mormorò Ru all’orecchio di Hisa, che si voltò di scatto verso il moro
-so bene che sono stato fortunato… ma vedi di non leggere mai più tra i miei ricordi, Rukawa… non mi piace la gente che si intromette nei miei fatti privati…- borbottò poi, aumentando il passo per raggiungere Hana e Ayako in cima al gruppo e che stavano tranquillamente discutendo
-tu sai chi era quel tipo?!- domandò il rossino guardandosi indietro, rivolto alla riccia
-quell’elfo passa spesso da questa locanda… si chiama Akira Sendoh… è un marine qualche anno fa scatenò un putiferio dato che rifiutò l’incarico di capitano degli alabardieri reali per arruolarsi nella ciurma di Akagi… dove sta tutt’ora, si dice sia il pupillo dell’ammiraglio…- la ragazza gesticolò leggermente con le sottili mani, mentre Mitsui ascoltava attentamente ogni parola della guaritrice
-cavolo!!! Allora combatte bene….- mugugnò soprappensiero Hanamichi
-certamente non è avversario del tuo livello…- sibilò tagliente Rukawa
-che cosa intendi dire?!- la rabbia imporporò le guance dorate del rosso
-intendo dire che ora come ora ti batterebbe anche ad occhi chiusi…- sussurrò il moro praticamente sulle labbra del suo interlocutore, per poi scostarsi di colpo dandogli le spalle; Sakuragi fissò inebetito il mantello blu-grigio di Kaede
-ehi!!!VOLPE!!!!!- chiamò correndogli dietro –lo batto come e quando voglio, capito?!- esclamò rabbioso, ma l’altro non lo degnò d’uno sguardo, continuando a camminare tranquillamente
-KITSUNEEEEEEE!!!!!- gridò Sakuragi al colmo della frustrazione
-sei proprio una scimmia urlatrice mancata…- intervenne Nobunaga con aria superiore, arricciando il naso; oramai erano all’aria aperta e mentre l’assortita combriccola camminava per viette strette e vicoli maleodoranti, tutti si voltavano ad osservarli con aria minacciosa, o semplicemente infastidita dal rumore che creavano…
-elfo-babbuino, non osare offendere il re dei pirati!!!!!!!- gridò il nostro rosso preferito [parla per te>_<!!!!ndNobu]
-ehm…. Voi siete davvero una compagnia di pirati?!- chiese una voce titubante; Mitsui imprecò…. Lo sapeva perfettamente che quel rosso e le sue stupidissime grida avrebbero attirato qualcuno… 100 a 1 che questo era un marine…. Fortuitamente le previsioni di Hisashi si rivelarono errate, difatti quello che aveva parlato era un ragazzo dalla corporatura esile, non più alto di 175 cm, con dei lucenti capelli castani che si scontravano con le iridi scure, nascoste dietro ad un paio di occhiali dalla montatura circolare, che esprimevano una sensazione di disagio e timore allo stesso tempo, ma anche di determinazione…
-chi sei quattr’occhi?!- chiese con voce squillante Hanamichi
-ehm… mi chiamo Kiminobu Kogure… piacere d’incontrarvi…- e s’esibì in un leggero inchino e in un sorriso incerto, in effetti la nostra compagnia di pirati, se non fosse stato per Ayako, aveva un aspetto ben poco rassicurante
-oh sì, quattr’occhi, anche io avrei piacere nell’incontrarmi!!!!! E sei fortunato, perché non hai davanti un pirata qualunque… hai di fronte a te il mito vivente, l’immenso, il…-
-ti prego Rukawa zittiscilo tu o io lo faccio a fette!- implorò Mitsui al limite della sopportazione
-va bene.-
-…nonché unico, inarrivabile, fantastico tensai dei pirat…- Sakuragi mosse più volte la bocca come per parlare, ma la sua gola non proferì alcun suono, riprovò ancora, ma di nuovo le parole si rifiutarono di uscire
*che succede?!* comandò muovendo lentamente le labbra e indicando la sua faringe con aria preoccupata, mentre Kogure lo guardava con occhi sgranati all’inverosimile
-ottimo lavoro, Rukawa… sei ufficialmente il mio capitano in seconda…- sghignazzò Hisashi mentre il sole morente del pomeriggio illuminava i suoi occhi di un blu chiarissimo, quasi grigio
-uh-uh…. Uno scimpanzé muto come un pesce….ahahhahhahahhahahah!!!!!- cominciò a ridere Nobunaga
-che…. Che gli avete fatto?!- chiese scioccato Kimi guardando il povero Hanamichi che tentava di lanciare ingiurie al cugino di secondo grado, senza troppi risultati…
-nulla di che… è un incantesimo che durerà al massimo un paio d’ore… vero, Ru?- domandò Aya, il moretto annuì
*sei stata tu, stupida volpe!!!!* sillabò Hanamichi, avventandosi sulla Kitsune scatenando una rissa
-siete davvero pirati?!- s’informò Kogure mentre gli occhi brillavano di speranza
-sì….- borbottò Hasegawa spazientito
-allora, vi prego…. Assumetemi nella vostra ciurma!!!!! Sono uno scrittore… vorrei narrare di avventure piratesche e il metodo migliore per trascriverle è prima viverle sulla propria pelle!!!!!- spiegò entusiasta
-NO!- la voce ferma del capitano fermò il flusso delle sue fantasie –non se ne parla.- scandì –ho già abbastanza buoni a nulla nella mia ciurma, sinceramente per la missione che intraprenderemo, uno scrittore senza alcuna particolare abilità, non ci serve… senza contare che….-
-insieme a me verrebbe anche mio fratello!!!!- lo interruppe il ragazzo con gli occhiali
-e perché questo dovrebbe interessarmi?!- domandò l’ex membro della ciurma di Maki inarcando un sopracciglio
-bè… è alto due metri e tre….-
-in fondo… più siamo meglio è, no???? Uno scrittore che narri la nostra straordinaria impresa sarà utile… non credi, Ayako?!- la mora annuì divertita dal voltafaccia del capitano
-allora lo vado a chiamare!!!!- esclamò lo scrittore entusiasta –tra un’ora al porto!!!!!- e corse via
-due metri e tre?!- ripeté Kiyota scioccato –ma è un gigante!!!!!!-
-già, ed è la nostra vedetta….- aggiunse con un sorriso Mitsui –Ayako, ci porti dal tuo fantomatico ragazzo, dopodiché andremo al porto a prender provviste…-
-come faremo a permettercele se non hai soldi?!- l’apostrofò Hasegawa, guadagnandosi un’occhiataccia dal moro
-non ti fidi?! Conosco un mercante, TaKato, che mi deve ancora moltissimi denari per una certa commissione che gli feci… mi sbarazzai di un paio di idioti che avevano scoperto il suo traffico illecito di schiavi…- chiarì anticipando le richieste di Nobu
-ma è terribile… come può commerciare persone?!- domandò inorridita la guaritrice
-così va il mondo…. O giri nel suo stesso verso o finisci come quello…- e indicò distrattamente il cadavere di un uomo, in avanzato stato di decomposizione, che giaceva sul ciglio della strada di ciottoli
-gh…- Hasegawa trattenne a stento il senso di nausea che gli invase le membra, come faceva il capitano a parlarne con tale disinvoltura?!
Il gruppo riprese il cammino, mentre Hana e Ru rimanevano indietro, ancora impegnati nella rissa che li aveva coinvolti diversi minuti prima
-do’hao… te la cavi con i pugni, vedo…- sghignazzò l’incantatore, evitando per poco un destro diretto al suo naso, e colpendo il rosso su una guancia, ricevendo in cambio una ginocchiata allo stomaco che lo fece piegare in due, cadendo sulle ginocchia
-cough…cough… pagherai di avermi fatto inginocchiare davanti a te…- sibilò collerico, mentre i suoi occhi blu si tingevano del nero delle notti senza Luna e Hana si ritrovò paralizzato, legato da un’energia sconosciuta e terribile, che non gli lasciava nemmeno la possibilità di dimenarsi
-vedi…- sussurrò il moro all’orecchio dell’altro, certo che il resto della compagnia non si sarebbe fermata ad aspettarli –quando stai così zitto e buono ti potrei anche divorare…- il fiato caldo di Kaede fece scorrere mille brividi lungo la spina dorsale del rosso che ansimò impercettibilmente -…non sai…- continuò Rukawa -…quanto tu mi faccia perdere il controllo…- scandì lentamente, mordicchiando il lobo del ragazzo
-…- Hana tentò di parlare
-shh… non affaticarti piccolo… fra un’ora potrai ricominciare a parlare a sproposito, ma ora…- e sfiorò le labbra morbide dell’altro con le sue -…questa bocca… usala per qualcosa di più utile e consono…- detto ciò si allontanò velocemente e, solo quando fu a diversi metri da lui, il rosso s’accorse di essere libero di muoversi, ma non inseguì il volpino per picchiarlo, troppo scosso dall’atteggiamento dell’indiscutibilmente bel moretto, messo sottosopra dalle sensazioni che quel semplice tocco gli aveva preoccupato e dalla sorpresa che il trovarsi a desiderare di nuovo quel contatto gli aveva procurato… camminò lentamente, a ridosso dei compagni d’avventura, perso nei suoi pensieri, guardando ma non vedendo la sagoma scura di Rukawa che marciava decisa davanti a lui….

-ecco, qui abita Ryota!- annunciò allegra Ayako, dando le spalle a un sole sanguigno che andava a morire in mare e al silenzioso corteo funebre di stelle che lente chiamavano la Luna, loro signora, a piangere la luce dorata del suo consorte
-che catapecchia…- si lasciò sfuggire Kiyota, in effetti la casa del ladro non era che una palazzina bi-familiare, il quale piano superiore aveva ceduto al tempo, l’intonaco era scrostato quasi completamente e nei pochi punti in cui persisteva rivelava un terribile grigio/marrone, le persiane verdi, dalle quali proveniva un tenue bagliore di luce, cadevano obliquamente sulle finestre, impedendone l’apertura, le aiuole antistanti alla porta (che era una tavola di legno, probabilmente una vecchia insegna) erano un insieme di erbacce rigogliose e piccole pianticelle seccate da tempo sulle quali si potevano ancora riconoscere le forme non proprio definite di Mheril, fiori simbolo del porto di Hakkal, famosi per il loro bellissimo color arcobaleno e per il dolce profumo, nonché per la resistenza ad intemperie e a lunghi periodi di siccità, ma Ryota con lungo impegno era riuscito a far morire anche quelli….
-i Mheril secchi sono segno di sventura…- ricordò Kazushi
-oh! Miyagi è una sventura, credi a me!!!!!- assicurò Hisashi –Ayako, mi puoi gentilmente ricordare perché lo dovrei far salire sulla mia nave?!-
-mi pare logico: perché è il miglior ladro di Hakkal!!!!-
-cosa odono le mie orecchie?!!!!!! Ayakuccia!!!!!!!!!! Sei venuta a trovarmi!!!!!!!!!!!!!!- così gridando un giovane ragazzo, dai capelli castani e gli occhi dello stesso verde intenso del muschio, vestito con una semplice camicia bianca e dei pantaloni neri, corse fuori di casa
-Ryota!!!!! Non saltarmi addosso!!!!!- gridò la guaritrice, per poi affibbiargli una sonora sventagliata, con un ventaglio tirato fuori da chissà dove, sul capo
-a….Aya….- mormorò il ragazzo, non molto alto, schiacciato a terra dal colpo ricevuto
-tesoro!!!!!- cominciò la ragazza con il tono risoluto di chi non ammette repliche –stasera stessa partiremo sulla nave di questi pirati, non ti sembra magnifico?! Il MIO sogno di partire per sempre da qui si è avverato!!!!! Non sei felice?!- chiese sorridendo
-per… per sempre?! Ma… Aya!!!! Io qui ho una casa, un lavoro sicuro!!!!!! E poi non vivi bene qui???? E poi perché partire con questi tiz… argh!!!! Mitsui!!!!!! Sei qui per uccidermi?! Ti giuro che quella volta non volevo rubarti la nave… cioè…ecco…-
-Ryota, non è qui per ucciderti… è lui che ci arruolerà!!!! E poi… tu non hai né una casa né un lavoro sicuro, perché quella catapecchia che hai dietro le spalle non è una casa e fare il ladro non è un lavoro, ok?! Inoltre no, non vivo bene qui!!!! Lavorare tutto il giorno in quello schifo di bettola per due soldi!!!! Ryota, se non partirai con me significa che non mi ami veramente! Se mi amassi non esiteresti un secondo a portarmi via da quest’orribile città!- decretò con magistrale interpretazione di fanciulla ferita dalla mancanza di sentimenti del suo principe azzurro
-ma noooooooooo…. Ayakuccia!!!!! Io ti amo più della mia vita!!!!! Partirò se è ciò che vuoi, davvero!!!!! E poi hai ragione… che c’è qui che il mare non può darci????- domandò retoricamente quello con le lacrime agli occhi
“che donna terribile… mi fa paura…” si dissero tutti i componenti della ciurma della “Tuono Blu”….

-allora Takato…. Le merci che ti ho chiesto me le porti sulla nave con lo scafo blu che è ormeggiata al porto, vedi di non sbagliare…-
-avanti Mitsui, mi hai mai visto mancare una consegna??? Pensa che ho per le mani un carico di elfe…. Sai quanto le quotano le elfe???- domandò l’uomo seduto su una poltroncina foderata di damasco, mentre diverse ragazze con una catena al collo gli facevano aria per mezzo di grandi ventagli dalle piume colorate
-non m’interessa Takato, non voglio sapere un cazzo dei tuoi schifosi traffici, non pensare che se ti ho aiutato con quei due tizi ti aiuti ancora…- sbottò Hisashi mentre negli occhi si accendeva una fiamma d’ira
-oh! Lo so bene che mi hai aiutato solo perché ti mancavano i soldi… a proposito.. oggi mi hanno chiesto di te, un marine molto affascinante…- mormorò il trafficante di schiavi, il cuore di Mitsui saltò un battito
-e com’era?- chiese, forse troppo velocemente, o con tono troppo interessato, perché l’uomo gli lanciò uno sguardo malizioso, il moro si ricompose subito
-oh… carnagione abbronzata, capelli chiari, un neo sotto l’occhio… alto come te, mi ha chiesto se avevo sentito parlare di Hisashi Mitsui il pirata… ho risposto di no, era il tenente Shinichi Maki, della ciurma di Akagi, lo conosci?-
-no, mai sentito…- face alzando le spalle
-capisco…- il commerciante capì che la conversazione si era conclusa lì, e che non avrebbe più cavato ragno dal buco -fra un’ora la merce sarà sulla “Tuono Blu”, sarete pronti a salpare…-
-grazie…- Mitsui si affrettò ad uscire dalla villa e a raggiungere i suoi compagni riuniti al porto

-e così tu sei Jun Uozumi, fratellastro del quattr’occhi?!- domandò Hanamichi, che aveva riacquistato il dono della parola, osservandolo con una mano poggiata sul mento –mmm…- e cominciò a girargli attorno, mentre Rukawa si chiedeva se non era il caso di rifare un certo incantesimo della parola… -Uozumi, il re delle scimmie!!!!!! Sei proprio uno simmmione!!!!!- gridò il rossino esaltato come suo solito
-uh?!- Jun si portò un dito alle grosse labbra del viso spigoloso, con fare intontito, di chi non capisce cosa gli sta succedendo attorno, cosa che scatenò l’ilarità dei due cugini…
-che succede?!- chiese il mastodontico ragazzo
-niente, Jun, niente…- lo rassicurò Kimi –capitano… non è il caso che ci porti sulla nave a mostrarci i nostri compiti per agevolare la partenza?-
-sì, hai ragione….- così in poco tempo furono organizzati i preparativi alla dipartita ormai prossima: Hanamichi e Nobunaga erano mozzi, adibiti al levar l’ancora, Uozumi era la vedetta e si occupava del dispiegamento delle vele, Ayako era dottoressa, cuoca e assistente cartografo di bordo, Rukawa era cartografo con Kogure, Ryota si occupava del timone alternando Hisashi, mentre Kazushi aiutava chiunque ne avesse bisogno sul grande vascello…
Entro due ore la “Tuono Blu” lasciò il porto di Hakkal, dirigendosi verso est… l’unico dei quattro continenti composto da sole isole, tra le quali una era Bluish, leggendaria isola del tesoro….

Il ragazzo che correva per il ponte della nave salutò con un cenno Koshino, suo sottoposto e migliore amico
-hanno già iniziato?!-
-sì, sapendo che saresti arrivato in ritardo l’ammiraglio ha iniziato a parlare…-
-cazzo… vabbè… dopo ti devo parlare, Kosh… ho scoperto una cosa terribile… avevo ragione, quei sogni avevano un significato, è ancora vivo!!!!- gli occhi azzurri del tenente brillarono nell’oscurità calata da poco
-Akira… è impossibile che sia vivo.. un umano non sopravvive dopo esser stato passato da parte a parte da una spada…-
-ma… ti dico dopo, ora devo correr dentro!!!!- detto ciò l’elfo entrò nella lussuosa cabina in cui l’ammiraglio Akagi teneva le sue riunioni, i colori che spadroneggiavano erano il rosso del damasco e l’oro delle decorazioni e delle cornici dei preziosi quadri marinareschi
-Scusi il ritardo, Ammiraglio….- disse con tono modulato il moro dalla particolare pettinatura, inchinandosi leggermente di fronte ai convenuti della sala, le quali divise blu carico risaltavano sul rosso di fondo della stanza
-tsk… come se di solito foste puntuale, tenente….- l’apostrofò un ragazzo con degli spessi occhiali e i capelli neri, Sendoh lo fulminò con lo sguardo
-devo ricordarvi che siete un mio sottoposto, Hanagata?! O in queste ultime tre ore in sistema è cambiato e un sottotenente può permettersi di darmi ordini?- sibilò il moro
-su, non litigate!- intervenne il guaritore di bordo, un ragazzo dai capelli chiari, il guardiamarina Kenji Fujima
-Senoh, siediti, per favore…- s’impose Akagi, un Thror, un essere abitante le terre dell’Ovest dall’aspetto di un umano, ma molto più grande di stazza –vi ho riuniti per parlarvi di un ritrovamento… signori, il qui presente cuoco Takamiya- e indicò un obeso ragazzo dal cranio rapato, che ingurgitava mele –ha ritrovato in una delle casse nella stiva, che abbiamo preso dall’ultima nave di pirati attaccata… questa…- e srotolò delicatamente una pergamena ingiallita, sulle quali risaltavano i tratti argentei, Takenori indicò la X rossa al centro della mappa –questa è Bluish, e sarà la nostra prossima meta.- sentenziò, affidando poi il documento a Mito Yohei, il mago di bordo per accertarsi della sua autenticità… quella riunione, come tutte quelle precedenti non fu un consiglio, in cui tutti esponevano la propria opinione a pro o contro quest’idea di partire per Bluish, era semplicemente una formale comunicazione dell’imminente dipartita, tutto qui… così funzionava a bordo di una nave della marina… tutti sciamarono velocemente fuori dalla stanza, vi rimasero solo Maki, Akira e Akagi
-mi ritiro anche io… arrivederci ragazzi…- salutò l’ammiraglio raccogliendo le sue carte
-ciao Akagi…- borbottò Shinichi sprofondato in una poltrona
-arrivederla Ammiraglio…- fece solenne l’elfo
-Akira, dopo quattro anni che sei il mio tenente potresti anche essere meno formale!!!!- lo rimproverò bonariamente Takenori dalla porta
-mi è più consono comportarmi con i miei superiori come sono stato addestrato a fare…- si giustificò il moro, mentre il suo superiore usciva scuotendo il capo
-allora, Sendoh, perché non lo fai anche con me?! Mi piacerebbe sentirti fare il bravo soldatino…- ghignò Maki
-Non sei un mio superiore… sei un mio pari, anche se non ti meriti assolutamente la divisa che porti…- sibilò lui –so bene che oggi sei andato a comprarti una schiavetta da TaKato…-
-non sono l’unico a non meritarmi la mia divisa, elfo rinnegato…-
-che intendi dire???-
-che non hai ucciso uno dei pirati che Akagi ti aveva “affidato”, uno dei miei uomini per esattezza…. Hisashi Mitsui…- mormorò divertito il ragazzo dalla pelle dorata
-quel ragazzo è morto, l’ho trapassato con questa stessa spada…- il moro strinse gli occhi azzurri fino a renderli due fessure
-se lo dici tu….- e Maki si congedò portandosi fuori una bottiglia di rum…

al prox capitolo… bax by Aimi_fantasy




 

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