Titolo: Blue pirates

Autrice: Aimi_fantasy

Genere: yaoi AU piratesco

Pairing: Mitsen Ruhana e poi… si vedrà^_-

Disclaimer: tutti i pers…blablablabla… penso che sappiate che non ci guadagno

niente e robe varie…

Note: questa fic mi è venuta in mente mentre leggevo “you are my blood2” della

unica Naika, mentre descriveva il costume di halloween di Hana… grazie

Najka^_____^ spero che se ti dedico questa ficcina non ti spiaccia, lo stesso vale per la miglior vampira che conosca, a te va bene, Tes?

Buona Lettura! per ogni commento shadow_ladi@yahoo.it



Blue pirates 

di  Aimi_fantasy

parte I

 

-CAPITANO! CAPITANO!!!!- uno degli uomini della ciurma batté violentemente

sulla porta della cabina, sfidando le ire del suo capo

-che c’è???- la voce seccata di uno dei più grandi pirati dei sette mari giunse

spettrale da dentro la camera

-capitano, venga, abbiamo trovato una scialuppa con un bambino a bordo! Avrà

circa dieci anni, non di più…- gridò l’uomo, agitato dal tono irritato del suo

interlocutore

-e che m’importa? Gettatelo a mare e non disturbarmi più…- sbraitò quello in

risposta

-ma… capitano, ha battuto Muto, il nostromo, con la spada!-

-cooosa?- il capitano Maki uscì di corsa dalla sua cabina, quasi investendo

Hanagata, il suo braccio destro –un ragazzino di dieci anni ha battuto il nostro

miglior spadaccino?- chiese scettico e furioso

-due volte…- sbottò mesto l’alto ragazzo, mentre il suo capitano si precipitò

velocemente sul ponte, dove incontrò lo sguardo fiero e deciso di quel moccioso,

che teneva la spada puntata alla gola del nostromo

-voi siete il capitano?- chiese curioso, senza spostar la spada di un millimetro

-esatto… e tu, chi sei? E da dove vieni?-

-la nave su cui viaggiavo clandestino è naufragata…- spiegò, senza che la sua

voce esprimesse il minimo sentimento; era vestito solo con un paio di pantaloni

scoloriti e una maglietta strappata, i capelli neri con dei riflessi blu notte erano

raccolti in un piccolissimo codino dietro la nuca

-capisco… e cerchi forse asilo su una nave di filibustieri?- chiese ironico Maki,

con aria superiore

-no, cerco impiego, sono disposto ad unirmi a voi… dato che il vostro miglior

spadaccino non è poi molto bravo…- fece arricciando il naso e avvicinando

ulteriormente la lama alla gola di Muto

-sei un impertinente moccioso… ma mi piaci… sai menar solo di spada?-

s’informò il capitano seriamente stupito della maestria del bambino, mentre il

resto della ciurma stava in silenzio

-no, ho anche un’ottima mira…- esclamò in un moto d’orgoglio, mentre un ghigno

gli si dipingeva sulle belle labbra

-ebbene…. Sei ancora piccolo… ma starai con noi… mi assumo io l’impegno di

completare la tua formazione… farò di te un buon pirata… sono Shinichi Maki,

capitano di questa nave e uno dei più grandi pirati oggi esistenti…-

-io sono Hisashi Mitsui, ora il mio nome è sconosciuto, ma presto tutti i sette mari

non parleranno che di me!-

 

Da quel giorno trascorsero ben sei anni, Mitsui sotto la guida di Maki era

diventato molto forte e nonostante fosse la mascotte della ciurma, nessuno sulla

nave era in grado di batterlo, tranne, forse, Maki… era ormai un ragazzo di sedici

anni, gli assalti alle navi non avevano più segreti per lui, e il vascello del capitano

Maki era temuto da tutta la marina, solo gli uomini migliori ne facevano parte…

ma in quelle ultime due settimane il capitano si era indebolito, spossato da una

forte febbre, tanto che non usciva più dalla sua cabina, mentre Hanagata lo

assisteva notte e giorno, intanto che Hisashi divideva il suo tempo fra il lavoro

sulla nave, gli allenamenti e le visite al capitano che l’aveva praticamente

allevato; fu in quei giorni che la vedetta avvistò una nave della marina militare che li avvicinava, la prima che ne aveva il coraggio da quattro anni a quella parte…

era la nave dell’ammiraglio Akagi, che aveva acquistato fama nell’ultimo anno per

aver affondato le più grandi navi pirata senza lasciar nemmeno un superstite, gli

uomini di Maki presi dall’agitazione, senza una guida, dato che il capitano era

troppo debole per entrare in battaglia, si lasciarono abbordare facilmente, una

volta che i marines sbarcarono sul ponte saltò all’occhio la loro superiorità

numerica, i pirati erano stati decimati da una recente epidemia e molti erano

ancora convalescenti, la sconfitta era scontata anche agli occhi di Hisashi, che

decise di non arrendersi, come era stato addestrato a fare avrebbe combattuto fino

a che gli fosse rimasta vita in corpo, falciò decine di militari con la sua spada, sulla

cui elsa giaceva addormentato un drago dagli occhi di zaffiro, avvolto da sottili

foglie d’edera; i suoi vestiti erano madidi di sangue e sudore, il suo viso stravolto

dalla stanchezza, ma continuava a combattere non sentendo più le grida intorno a

lui, mentre i suoi compagni, uno per uno, perivano sotto la mano dei militari in

divisa blu. E si trovò solo, solo e disperato, sul ponte su cui giacevano i cadaveri

dei suoi amici e compagni il cui sangue si mescolava a quello dei loro carnefici sul

legno lucido; era stanco, terribilmente stanco... avrebbe voluto chiudere gli occhi e

non riaprirli mai più, ma doveva resistere, doveva farcela, non solo per sé stesso,

anche per gli altri, per il capitano... fu in quel momento che gli si piazzò davanti

un blocco di cinque uomini... forse non ce l'avrebbe fatta anzi, con tutte le

probabilità sarebbe morto, ma non avrebbe dato la vita invano, avrebbe portato

più gente possibile con sè all'inferno e con una nuova rabbia in corpo si lanciò

verso il gruppo e ce la fece,

-venderò cara la pelle...- mormorò ansante, mentre il suo ultimo avversario gli si

parava davanti: era un ragazzo della sua età, forse più piccolo di un anno,

splendido nella sua divisa blu da marine di alto grado, estrasse la spada la cui lama

era ricamata da antiche scritture.... elfiche... dannazione! si trovava davanti un

elfo! Nonostante la sua evidente stanchezza si fece avanti, il ragazzo gli sorrise

mentre le loro spade si toccavano

-hai un gran talento! unisciti alla marina!- esclamò l'elfo mentre eseguiva un

affondo

-zitto! Durante i combattimenti non si parla...- gli ringhiò Hisashi ferendolo ad

una spalla, l'avversario si guardò la ferita da cui il sangue sgorgava copioso e nei

suoi occhi si accese una luce d’astio

-ti avevo dato una possibilità!- e questa volta a colpire fu lui, ferì Mitsui sul lato

sinistro del viso, accanto al mento, il moretto lo guardò sbigottito

-perchè non mi hai colpito alla gola? potevi farlo...- sussurrò ignorando il dolore

della ferita che gli era stata inferta

-per lo stesso motivo per cui tu non mi hai colpito al cuore prima...- e gli sorrise

superbo, ma un rumore sordo attrasse l'attenzione di entrambi, in mezzo al ponte

Maki e Hanagata camminavano lentamente andando incontro all'ammiraglio

Akagi

-Akagi! Hai fatto un ottimo lavoro! Non che fosse difficile, li ho lasciati allo

sbaraglio fingendo di star male e ho fatto in modo che sulla nave scoppiasse

un'epidemia.... ora se non ti spiace vorremmo il nostro compenso!- esclamò Maki,

Mitsui impallidì... ottimo lavoro? compenso? Finta malattia?

-ci...ha... venduti...- sussurrò lasciando cadere a terra la spada, l'elfo lo guardò

dubbioso poi, con un unico fendente, lo passò da parte a parte

-mai distrarsi....- gli disse poggiandogli un piede sullo stomaco per far leva ed

estrarre la sua spada dal torace del pirata

-comunque non meriti di affondare su questa nave, eri un ottimo guerriero...-

borbottò  e prese il corpo di Hisashi e lo buttò su una scialuppa con la sua spada

per poi lasciarlo andare in mare

-addio... sei stato un ottimo avversario... che i flutti marini abbiano cura del tuo

cadavere...- disse, poi si voltò e tornò dal suo capitano, che non aveva visto nulla

-sono tutti morti?- si accertò l'ammiraglio verso il suo più alto ufficiale

-tutti, capitano, nessuno di quei luridi pirati s'è salvato- affermò serio

-bene! Maki, Hanagata, vi presento il mio più grande guerriero, è un elfo... si

chiama Akira Sendoh...-


 

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