Blue day
di Hymeko
Mi hai davvero deluso, sai? Pensavo davvero, di contare qualcosa, per te.
Almeno un po'…che avresti contraccambiato, la felicità che ogni giorno tento di donarti.
In qualsiasi modo…un sorriso, una carezza, un bigliettino con scritto "buongiorno" attaccato al frigo…pensavo mi volessi bene.
Invece no…e l'ho scoperto per caso. Un sabato pomeriggio, limpido come cristallo…anniversario del nostro secondo mese assieme
Andando a comprare il cocco grattugiato, per farti la torta che tanto ami.
Più di me, a quanto pare.
Odio cucinare, lo detesto…e tu lo sai. Prima che ci mettessimo insieme, lo facevo una volta a settimana, riempiendo il congelatore. Il bento lo compravo per strada.
Ma da quando sto con te…è diventato piacevole farlo…perché era per noi.
Un modo per vederti sorridere.
Mi sento male…l'ho scoperto mentre cercavo un ingrediente per farti felice.
Mentre mi dirigevo al minimarket, tu eri nel fast food con la tua armata. A ridere, a scherzare, a prendere in giro i tuoi amici. Anche Yohei.
Mi avevi detto che avresti passato il pomeriggio da lui perché aveva la febbre molto alta…volevi stargli vicino. Mi hai anche chiesto il permesso…e io come uno scemo ti ho detto che non dovevi farlo, per stare con un amico malato.
Ed era una bugia…Yohei è in perfetta salute. E tu mi hai mentito.
Perché, Hana? Io…non capisco. Cosa ho fatto, per meritare questo?
Sento la porta chiudersi, sei rientrato. A casa tua…per questa settimana, avevamo deciso di stare da te.
Accoccolato sul divano, non so cosa fare.
Verrai da me, e…cosa mi dirai? Cosa ti inventerai?
Perché mi hai mentito, per uscire coi tuoi amici? Non ti avrei detto di no se me l'avessi chiesto, lo sai. Sono possessivo, ma non fino a questo punto. Era già successo, e non avevo fatto storie…loro sono importanti per te…mi costringi a invidiarli.
Mi sento l'ultima ruota del carro…non me l'hai detto per non dovermi invitare? Per non rischiare che accettassi…e che venissi con te?
Non mi vuoi…non vuoi passare un pomeriggio anche assieme a me?
Di solito ci alleniamo…domani si studia a casa del Gorilla…oggi sarebbe stato l'unico giorno, per noi due soli.
Ma tu non mi hai voluto…hai preferito mentirmi, e lasciarmi qui…io che pensavo a un modo per farti contento. Perché tu mi baciassi, come le prime volte.
Come non capita più…da quanto non facciamo l'amore?
Abbiamo mai realmente fatto l'amore? A questo punto, non so…
Con puntualità crudele, tutti gli avvertimenti mi tornano in mente.
Sono sempre stato avaro di parole, ma con te mi sono sforzato…e ti confessavo ogni sera, mentre mi stringevi la schiena, quanto fossi importante per me.
E tu sorridevi enigmatico, e mi baciavi, sussurrando qualcosa, forse "stupida volpe", oppure nulla.
A te, ho donato tutto ciò che non ho mai dato ad altri…la mia mente, il mio cuore.
Te li lasciavo nel profondo, mentre venivo, stretto in te, non era solo il mio piacere a invaderti…era la mia anima, il mio amore.
Io ti amo…
Quante volte te l'ho ripetuto, mentre il tuo calore attorno a me sbriciolava le mie difese?
E tu…sempre sorridevi, posandomi un bacio sulle labbra, sospirando mentre mi sentivi uscire da te.
Non mi hai mai detto, a tua volta, che mi ami.
Dunque…che cosa devo pensare, io? Non mi hai mai dato nulla…hai sempre ricevuto, senza offrirmi niente, di te. Non hai mai preso l'iniziativa, per farmi un complimento, accarezzarmi, baciarmi…sono sempre stato io, a dover cominciare. E tu non sempre mi seguivi…
Mi sento defraudato dei miei sentimenti, di me stesso. Non hai mai dato nulla al mio cuore.
Quindi io sono completamente inutile…solo gli oggetti, non hanno un'anima da sfamare.
Cosa c'è tra noi? Amore o sesso? È solo questo che vuoi, Hana? Il Piacere?
Tu non mi ami…ma so che ti piace il modo in cui ti faccio godere. Per questo stai con me?
Per toglierti uno sfizio? Per sapere cosa si prova a essere amati dal più forte di tutti?
Io ti venero, lo sai. Sei tutto, per me. Per la tua approvazione, sono disposto a tutto.
Era questo che volevi? Avermi ai tuoi piedi? Le mie lodi? La gloria, tramite le mie labbra?
Onore, lustro…la compagnia di uno dei Best Five di Kanagawa?
Lo sai che ti ammiro, te lo ripeto ad ogni allenamento. Sei magnifico.
Ma non basta…che cosa, Hana? Cosa devo fare, per avere il tuo amore?
Vero amore…voglio solo questo.
Essere felice con te…perché sono innamorato, di te.
"Che fai, stupido volpino? La tv è spenta…"
La tua voce…mi fa male. Entra ed esce dal mio cuore, come un ago recante filo spinato.
"Hn"
"Sei sempre il solito…"
Scuoti la testa, ti siedi accanto a me, e accendi il televisore. Senza degnarmi di uno sguardo.
Ma io…ho bisogno di te. Della tua pelle profumata, dei tuoi occhi profondi, dei tuoi denti di perla. E soprattutto di quel sorriso che mi spezza il cuore.
Chiudo gli occhi, e mi accoccolo contro la tua spalla, in attesa.
Del nulla.
Non fai nulla, per me. Non mi cingi la vita con un braccio, non mi accarezzi le spalle. Non tendi il viso per rubarmi un bacio…non cancelli il mio dolore.
Prendi, e basta. Ma io non posso andare avanti così, non più dopo ciò che mi hai fatto.
"Yohei sembrava star bene, nel fast food"
Nemmeno ti irrigidisci…spegni semplicemente la tv, e rimani in silenzio.
"Perché mi hai mentito?"
Pensi, per attimo…poi mi stacchi da te, e mi guardi serio. Non scherzerai.
"Vuoi la verità?"
Farà male, lo leggo nella tua smorfia appena accennata. Ma annuisco…tanto vale finirla qui.
"Perché mi andava di farlo"
………
"Non capisco…"
È vero…ancora non comprendo appieno la crudeltà delle tue parole.
Sospiri, e ti metti più comodo sul divano.
"Avevo voglia di mentirti. Lo so che non hai problemi a lasciarmi passare un pomeriggio con loro, però volevo qualcosa di più forte…il gusto speziato della menzogna"
"E…non hai pensato a me, se l'avessi scoperto?"
Mi guardi, e basta. E la verità, che ho sempre saputo, mi ride in faccia.
"Non ti importa nulla di me"
Sbuffi, allontanando quelle parole con un gesto della mano.
"Non essere così categorico…"
"Ma…"
"Ma io non ti amo. E non m'importano i tuoi sentimenti per me"
Dritto in faccia, più forte di tutti i pugni e le testate che mi ha dato. Il dolore è così violento che nemmeno lo sento più.
Solo la necessità di sapere, è sopravvissuta alla strage dei miei sentimenti.
"Perché stiamo assieme, allora?"
Alzi le spalle, grattandoti il mento.
"Quando ti sei dichiarato, bè ammetto che mi ha fatto piacere. Poi…mi piace far sesso con te, sì. Sei appassionato, anche se non sembra. E straordinariamente caldo, per quel cubetto di ghiaccio che sei"
"Non sono ghiaccio…pensavo d'avertelo dimostrato…non solo a letto"
"Sì sì…tutte quelle paroline dolci, confessioni d'amore soffiate sulle mie labbra…le carezze e i baci veloci, sul terrazzo della scuola…mangiare assieme…ecco, sesso e cibo. Quel che voglio da te. Il resto non m'importa, non te l'ho mai chiesto"
"E se…volessi donartelo, di mia iniziativa?"
"Allora sarei, e sono, liberissimo di rifiutarlo"
Il ragazzo che ho davanti…è davvero quello che ha rapito il mio cuore? È spietato, calcolatore, cinico…perché è così?
"Lo so a che pensi…che sono diverso da quello che immaginavi, che conoscevi. Ma anche questo sono io. Posso essere indifferentemente dolce e spietato, donare tutto me stesso e approfittare finché voglio. Sono tutti lati di me"
Questo posso capirlo. Però…
"Perché lo sei…anche con me?"
"Perché non ti amo…sei stato tu a idealizzarmi. E a dirti tutta la verità, mi hai deluso molto"
Sento le mie membra che tremano. Cosa ho fatto, di male?
"Sì, io pensavo di mettermi col ragazzo che tutti conoscono, passare le giornate con lui ma senza angoscia. Stare con una persona indipendente, ecco cosa cercavo. Ma tu sembri solo così. In realtà sei un appiccicoso moccioso che vuole a tutti i costi un po' d'attenzione, sempre e continua…sei asfissiante, insopportabile"
Tutti i miei gesti, i miei comportamenti…è questo che vi hai visto?
"Volevo solo…l'attenzione del ragazzo che amo"
"Che palle!!! Bigliettini carezze mano nella mano coccole luci di stelle! Ma ti sei mai visto? Sono tutte sciocchezze, non farne una tragedia anche se non ne ricevi!"
"Per me è una tragedia…"
È vero…se nemmeno tu capisci, dove troverò rifugio?
"Nessuno mi ha mai dato affetto, esclusi i miei genitori, ma non contano. Io cercavo quello degli estranei, di chi non è tenuto a darmene da vincoli familiari. Le piccole cose di ogni giorno che alleggeriscono la vita. Ma nessuno, per quanto cercassi, mi ha mai…voluto un briciolo di bene.
E mi sono isolato dal mondo, stanco di essere deluso. Finché sei arrivato tu, e io…ho creduto di aver trovato…qualcuno che mi volesse bene davvero…per ciò che sono. Volevo…essere felice"
"Io non sono quello che cerchi"
Senza nemmeno darmi il tempo di riordinare le idee.
"Io non ti amo, e non posso darti ciò che vuoi. Non so in base a che tu ti sia così illuso, ma…è meglio se la finiamo qui, a questo punto "
"M-Mi stai lasciando?"
"Ti ho già lasciato"
Ti alzi, e esci dal salotto, su per le scale. Lasciandomi solo con la tv spenta.
"Perché?"
chiedo all'aria, a me stesso, al mondo.
"Perché mi hai lasciato?"
Mi alzo, e ti seguo di sopra. Credendo ti trovarti a piangere per me.
Invece ti stai preparando per fare i compiti.
"Domani ho un compito in classe"
mi spieghi, come non fosse successo nulla.
Non hai mai voluto che ti aiutassi.
Va bene, Hanamichi, ho capito. Apro l'armadio, e butto tutte le mie cose nella mia sacca, alla rinfusa.
Sento che il tuo sguardo mi segue con disinteresse…non ti importa…non ti importa…di me.
Non sono nulla per te…che dolce crudeltà, la vita. Dall'essere più amabile che abbia mai incontrato, ne deriva la mia sofferenza.
Chiudo la porta della tua camera, senza guardarti. Ciò che ho visto mi è bastato, a spezzarmi ancora il cuore.
Il futon, piegato in un angolo.
Quello stesso futon dove noi dormivamo in due, dopo aver fatto l'amore. Per me lo era...
Stretti stretti, un solo cuscino, due corpi appena slacciatisi…credevo che anche i nostri cuori e le nostre anime fossero una cosa sola.
Credevo mi volessi bene…ora so, cos'è la delusione.
Anche oggi mi sono allenato come un folle, come da una settimana. E mi è venuta fame…mi sono infilato nel primo fast food che ho trovato, sedendomi in alto, accanto alle vetrate.
Ci ricasco sempre…faccio da solo ciò che mi sarebbe piaciuto fare con te.
Mangiare le patatine e guardare i passanti per strada, le luci delle macchine e le insegne dei palazzi. Vederle riflettersi nei tuoi occhi.
Il mio sguardo scorre sulla fiumana che entra nella metro, vedo tanti volti felici.
Tra cui quello di Sendo. E tu accanto a lui, mi dai le spalle.
Scendete uno accanto all'altro le scale, parlando fra di voi.
Povero Sendo, se non ti odiassi verrei ad avvertirti…
Fine
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