Nota
dell’autrice
I personaggi
appartengono agli aventi diritto.
Ringrazio
tutti coloro che mi hanno ispirato nella stesura di questa ff, in
particolar modo Coma, Vege, Sky, Sori e Nat.
Ringrazio
anche coloro che hanno letto questa storia in anteprima e mi hanno dato
dei pareri e consigli.
****Minako****
Black Out
di Minako
-
Hokuto! Sono tornato!- al richiamo del tredicesimo capofamiglia dei
Sumeragi non rispose nessuno.
-
Hokuto? - chiamò di nuovo spostandosi per accendere la luce.
Le
sue dita si mossero fino a toccare l’interruttore della luce e il neon
della cucina s’accese sibilando.
-Hokuto?!-
domandò nuovamente dirigendosi verso il tavolo.
-
E questo cos’è?- si domandò ad alta voce prendendo in mano un
biglietto che era appoggiato al tavolo.
“Ciao
Subby!
Scusami
se non sono in casa, ma sono dovuta uscire per un impegno improvviso.
Dormirò a casa di Meiko, la nostra compagna di classe.
Ho
già avvisato Sei-chan, appena finisce con la clinica arriva.
La
cena è nel forno e mi raccomando…
…
divertiti con Sei! ^_-
Baci
Hokuto”
Subaru
arrossì fino alla punta dei capelli.
-
Possibile che debba sempre scherzare!- esclamò poi aprendo il forno.
-
Mmh! Che profumino! Ha cucinato Hokuto?- domandò una voce
conosciuta alle sue spalle.
-
Seishiro!- lo stupore si dipinse sul volto del ragazzo.
-
Hai lasciato la porta aperta.- spiegò.
-
Oh! Vado a chiudere!
-
Ci penso io! Tu apparecchia la tavola, Hokuto mi ha pregato di
restare a cena a farti compagnia.
-
Sì…sì…- balbettò il giovane ricordando le allusioni della
sorella, poi cominciò ad apparecchiare.
-
Fatto!- esclamò Seishro apparendo nuovamente.
-
Bene, perché è pronto!- disse il Sumeragi sorridendo.
-
Allora… com’è andato il lavoro di oggi?- domandò.
-
Bene…
-
Che caso era?
-
Conosci quella villa enorme accanto al parco?
-
Certamente!
-
Uno dei temporali degli ultimi giorni ha bruciato l'ala Nord. La
figlia dei signori Yamaoto era entrata in coma e il suo cagnolino, morto,
continuava ad abbaiare alla sua disperata ricerca…
-
Uhm…- commentò Sei-chan fingendo di non sapere nulla.
-
Ho riportato la bambina alla coscienza ed il cane, sapendo al
sicuro la sua padroncina, se n’è andato in pace.
-
Ben fatto!- esclamò stringendogli un braccio intorno alle spalle.
-
Sei-chan!- protestò quello.
-
Sei il mio amore, no?- domandò con voce suadente e mandando in
confusione Subaru, poi aggiunse- Ora mangiamo la buona cenetta che
Hokuto-chan ha preparato per noi!
-
Sì.
…
Subaru
guardava Seishiro che mangiava sorridendo.
Gli
tornarono alla mente le parole di sua sorella:
"Hai ragione, possiamo parlare solo di apparenza, nessuno di noi sa
se la sua gentilezza sia sincera o falsa…”
Lì per lì non ci
aveva dato peso, ma ora, guardandolo mangiare e sorridere, s’accorse che
lo faceva un po’ troppo spesso…
-
Ho qualcosa sulla faccia?- domandò Seishiro traendo il Sumeragi
fuori dai suoi pensieri.
-
Eh? No, no!
-
Allora perché mi guardi?
-
Scusa…- mormorò arrossendo- Stavo pensando guardando il vuoto…
No… non l’ho fatto apposta…- stava mentendo, era vero, ma non poteva
certo dirgli a cosa stava pensando.
Seishiro
annuì, ma non sembrava convinto.
Poi
allungò la mano sino a sfiorare quella del Sumeragi.
-
Se c’è qualcosa di cui vuoi parlare… io sono qui.- mormorò
sorridendo.
-
Lo so…- si scambiarono un’occhiata espressiva, poi…
ZOT!
-
Ma cosa?
-
È andata via la luce.- disse Sei-chan con un tono piatto.
-
Ma come mai? Non sta neanche piovendo!- esclamò Subaru alzandosi
di scatto e urtando un mobile della cucina.
-
Stai bene?- domandò Sei-chan avvicinandosi prontamente a Subaru.
-
Sì.- disse quest’ultimo massaggiandosi con una mano la gamba
dolente.
-
Sicuro?
-
Sì.- e così dicendo s’alzò sfiorando il capo di Seishiro-
Scusa!- esclamò chinando il capo, poteva sentire gli occhi del
veterinario fissi su di sé.
-
Non mi hai fatto nulla per cui tu debba scusarti.- rispose-
Comunque è proprio strano, forse c’è stato un sovraccarico
d’energia…
-
Vado a vedere il contatore…- disse Subaru, poi sentì una mano
forte bloccarlo.
-
Non avrai paura del buio…
-
Certo che no! Ma vado a vedere lo stesso.- il poveretto era
completamente rosso.
-
È proprio necessario?- domandò con voce maliziosa.
-
Sei-chan…?
Seishiro
gli baciò il collo con dolcezza.
-
Sei…
-
Shhhhh…- disse lui mettendogli un dito sulle labbra- Non rovinare
questo momento…
Dopo
il collo, la sua lingua dispettosa arrivò a stuzzicare l’orecchio del
Sumeragi.
Per
un attimo alla mente di Subaru tornarono le parole di Hokuto, ma subito
cancellò la sorella dai suoi pensieri.
Un
morso all’incavo del collo tolse a Subaru ogni dubbio.
Con
delicatezza Seishiro lo prese in braccio e continuò a baciarlo: prima le
gote arrossate, poi i grandi occhi verdi, il naso sottile ed infine le
labbra carnose del giovane amante.
Fece
sdraiare Subaru sul divano che era illuminato dalla luna che splendeva
fuori dalla finestra.
Le
loro labbra si staccarono giusto il tempo per riprendere fiato, poi
Seishiro riprese a torturare dolcemente il suo amante…
Spinse
la sua lingua all’interno della bocca del compagno e la costrinse ad
uscire dal suo nascondiglio con moine e carezze.
Nel
frattempo le esperte mani del veterinario aprivano i bottoni della camicia
del ragazzo che presto finì a terra accompagnata dalla giacca e dalla
camicia dell’altro.
-
Seishiro…
-
Lasciami fare Subaru-kun…
Poi
con la solita lingua curiosa iniziò a perlustrare il torace del ragazzo.
Piccoli
morsi che lasciavano il segno si alternavano a dei dolcissimi baci.
Subaru
non faceva che sospirare e gemere di piacere.
Le
mani di Seishiro iniziarono a slacciargli i pantaloni.
Il
giovane si rizzò di scatto con il viso arrossato.
-
Lasciami fare… non ti ho forse fatto godere sino ad ora?
Subaru
annuì.
-
Rilassati e lasciami fare…
Anche
i pantaloni d’entrambi finirono per terra.
La
luna donava delle sfumature argentee alla pelle diafana di Subaru.
Seishiro
sentiva l’erezione del ragazzo gonfiarsi contro la sua gamba.
Iniziò
a giocare con i suoi capezzoli e l’erezione si fece più gonfia…
-
Sei-chan…!- gemeva il Sumeragi mentre la passione lo travolgeva.
Seishiro
prese con la labbra il membro del giovane compagno e mentre ci giocava lui
venne. Il gusto acre del frutto della loro passione invase la sua bocca…
deglutì.
Ora
era il suo turno.
Fino
a quel momento non aveva preteso nulla dall’inesperto Sumeragi (anche se
doveva ammettere che vederlo godere gli dava piacere), ma ora era il suo
turno.
Distese
Subaru a pancia in giù, poi gli massaggiò i glutei…
-
Rilassati…- ripeté nuovamente e lo penetrò.
Subaru
urlò di dolore, ma ben presto s’accorse del crescente piacere che
provava.
Seishirou
si distese su di lui sino a che i loro corpi aderirono completamente, poi
venne.
-
Ti amo Subaru-kun…- mormorò con una dolcezza inaudita per il
Sakurazukamori stesso.
-
Anch’io…- rispose Subaru.
Poi
Sei-chan uscì da lui e si distese al suo fianco, abbracciandolo con il
braccio sinistro, mentre il destro afferrava la coperta appoggiata sul
divano.
Coprì
entrambi e poco dopo poté sentire il respiro regolare di Subaru sul suo
torace.
La
luna brillava dando un che di magico a quella dolce scena d’amore.
Seishirou
schioccò le dita e il contatore tornò a funzionare, ma non accese la
luce: la luce lunare era più che sufficiente ad illuminare il loro amore.
“E
chi pensava che uno scherzetto simile avrebbe fruttato tanto?”.
Guardò
con dolcezza il ragazzino appoggiato a lui e lo strinse maggiormente con
affetto.
FINE!
^O^O^O^O^
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