Disclaimers: I perwsonaggi appartengono a Rowling
^_^
Note: Questa è una Blaise/Neville ^O^ spero che vi piaccia, e la poesia usata in questa fic è il
sonetto XLIV di Neruda
Be My Valentine
di Saya
11. Febbraio – Martedì Mattina – Sala Grande
Era un martedì come tutti gli altri, l'unica cosa era che si avvicinava San Valentino il che faceva si che le ragazze si preoccupavano come procurarsi un regalo per il proprio innamorato o… per la persona che volevano conquistare… mentre i ragazzi semplicemente ignoravano la cosa, oppure gia sapevano cosa fare.
I Gryffindor erano seduti introno al loro tavolo chiacchierando del più e del meno, tra l'altro anche cosa avrebbero fatto venerdì che era San Valentino.
Harry a quelle parole solo sorrise, lanciando un occhiata fugace verso il compagno che sembrava fissare con insistenza il loro tavolo insieme al amico Zabini. Alzò un sopraciglio confuso cercando di capire chi stavano osservando, quando arrivarono i gufi lasciando cadere le lettere a tutti.
Si girò seguendo i loro sguardi notando che erano puntati su Neville che con sospetto fissava una lettera blu, poi si sentì la voce di Seamus:
”Che c'è Nev, di nuovo una strilettera da parte di tua nonna?”
Il giovane lo fissò:
”Non è della nonna.”
Questo attirò l'attenzione di tutto il settimo anno che lo fissavano.
”Beh, non l'aprì?”
Neville li fissò poi tornò a scrutare la lettera.
”Non lo so…”
Lavanda gliela tirò dalle mani annusandola.
”Cavolo Neville… questa profuma di muschio… molto sensuale.”
”Sarà una lettera d'amore arrivata troppo presto.”
Harry invece tornò a guardare i due Slytherin che li fissavano, e Draco gli fece il segno di liberare la lettera dalle mani delle ragazze, mentre vicino a lui Blaise aveva già la mano sulla fronte… e Potter capì.
”Hey ragazzi lasciatelo, la lettera è sua… se vuole la apre.”
Mentre prendeva la lettera dalle mani di Lavanda passandola al già rosso Neville.
”Grazie Harry.”
”Di niente Nev,… comunque non credo sia pericolosa.”
Il moro alzò lo sguardo.
”Allora l'apro?”
”Come vuoi.”
Il giovane Gryffindor annuì e lentamente aprì la lettera per essere inondato dal profumo di muschio facendolo sentire a quasi tutta la sala.
C'era un foglietto blu con scritto sopra:
Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Questo è il primo verso della poesia che voglio dedicarti, ogni giorno fino a San Valentino ne riceverai una… e poi… se ti vedrò pronto, mi presenterò di fronte a te.
Buona giornata piccolino.
Il tuo ammiratore segreto.
Prontamente il viso di Longbottom divenne di un rosso acceso e cercò di nascondere la lettera, ma troppo tardi, che le ragazze impiccione erano già dietro a lui, leggendola a voce alta, così che l'intera sala grande senti il primo pezzo della poesia. Neville si alzò di scatto, mise la lettera nella tasca e corse fuori imbarazzassimo.
”Brown, dovevi fare questa cosa?”
Chiese Harry leggermente irritato.
”Che c'è adesso non esiste la privacy?”
Chiese fissando tutti gli altri che stavano ridendo e si erano fermati.
”Quella lettera era solo per gli occhi di Neville, non per le orecchie di tutta Sala Grande. Quando lo vedete, meglio scusarsi.”
”Ma Harry, Neville ha ricevuto una lettera d'amore…”
A quel punto si intromise anche Hermione.
”Ti pare strano?”
”No… e che…”
”Allora… zitti… dovete chiedere scusa a Neville, perché l'avete messo in imbarazzo.”
Continuò Harry interrompendo la cosa al nascere.
”Che sai chi l'ha mandata… con il vostro comportamento è possibile che avete ferito i sentimenti di ben due persone, non solo una. E domani quando gli arriva la lettera, se gli arriva e se voi non avete rovinato tutto… lasciatelo in pace.”
Poi si alzò andandosene con le mani nelle tasche.
Intanto al tavolo Slytherin nessuno aveva osato ridere a quello che era successo, visto che Draco gli guardava tutti truce, e visto che avevano dovuto cercare per settimane la poesia adatta. Pansy commento silenziosamente:
”La prossima volta metti meno profumo in quella lettera… stavi per uccidere tutta la sala grande.”
Con Nott che aggiunse:
”Per colpa tua il mio tea ha cambiato sapore.”
Blaise non pote che ridere, alla tentazione di alzargli il morale.
”Non vi preoccupate, Neville ha avuto la reazione che speravo, non ha buttato la lettera… e per i scherzi sappiamo come sono fatti i Gryffindork…”
”Stai insultando la casa, della quale vuoi sedurre un membro.”
”Tu stai con uno di loro e continui a insultarli.”
”Si… ma io sono Draco Malfoy e lui e Harry Potter… sarebbe innaturale se non fosse così.”
Il settimo anno ci pensò un attimo e poi annuirono convinti all'affermazione… sarebbe stato molto agghiacciante vedere Draco e Harry tutti mogimogi che si mandassero bacini e parlassero d'amore.
”Ha ragione Draco… tu Blaise sei molto più romantico e… hai scelto un partner con il quale dovrai essere dolce e gentile tutto il tempo…”
”HEY! Io sono romantico Pans!”
La ragazza si girò a fissarlo e con l'espressione derisoria rispose:
”Scriverò prima io a Herm una lettera d'amore che tu a Harry. Noi due non siamo romantici… noi siamo passionali… anche per questo abbiamo partner del genere… in quanto a Blaise… lui può dare sfogo alla sua creatività e alla sua voglia di proteggere e amare in modo dolce e gentile…”
”Vuoi dire che io non sono passionale?”
Il silenziò calò, mentre cercavano di immaginarsi Zabini e Neville tutti immersi nella passione pura.
”Quando lo sarete, non voglio saperlo.”
Si sentì rispondere Nott che lasciò l'ultimo pezzo di pane che voleva mangiare.
”Comunque… si e fatto tardi… meglio che andiamo, se no, chi la sente la McGonagall.”
12. Febbraio – Mercoledì Mattina – Sala Grande
Il mercoledì mattina Neville arrivò in ritardò a colazione, ma fece in tempo ad arrivare prima dei gufi.
Prese il suo posto vicino a Harry, senza guardare nessuno, si erano scusate era vero, ma Neville continuava a sentirsi molto imbarazzato, quella lettera se l'era letta migliaia di volte quella notte, mentre non riusciva a dormire, cercando di pensare chi poteva mandargliela.
Era quasi sicuro che fosse un maschio, visto che ha firmato l'ammiratore e non ammiratrice segreta.
Aveva due occhiaie grosse e scure, ma non sentiva il peso del sonno mancato, anzi stava quasi tremando al pensiero della nuova lettera.
Sapeva che i suoi compagni di casa lo sostenevano e che non volevano fare niente di male con prenderlo in giro… anzi, anche loro avevano iniziato a fare ipotesi. E anche loro pensavano fosse un maschio.
Nessuno s'era scandalizzato e quando gli chiesero se gli dava fastidio, Neville rosso in viso rispose solo che amore non ha sesso per lui… facendogli capire che forse era bisessuale.
Ipotizzavano che era un Ravenclaw, visto che la lettera era blu e il foglio aveva la cornice nera.
Così iniziarono ad elencare tra gli altri Boot, Corner, Goldstein e Entwhistle, che erano quelli possibili candidati, siccome del settimo anno… ma in quel momento arrivarono i gufi e di fronte a Neville cadde una lettera gialla…
Il silenzio calò sul tavolo e tutti fissavano il giovane Longbottom, che sembrava ancora più rosso di un granchio cotto e prese la lettera con mani tremanti, aprendola lentamente sotto gli occhi incuriositi dei altri.
Tirò fuori un foglio giallo con cornice scura il che fece cadere l'idea che l'ammiratore fosse un Ravenclaw.
Passò lo sguardo sulle righe scritte con una calligrafia ferma ed elegante:
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
Buongiorno piccolo, spero che tu non abbia passato la notte in bianco per colpa mia… non vorrei che perdessi il tuo sonno per uno come me. Siccome ieri hai scelto di mettere la lettera nella tua tasca e non buttarla, ti scrivo di nuovo e come vedi ti mando il secondo pezzo della poesia che ti dedico.
Ah… piccolino, non sai quanto sei carino quando diventi tutto rosso… ti mangerei quando ti vedo imbarazzato… sei bellissimo…
A domani
Il tuo ammiratore segreto
Neville fini di essere ancora più rosso di un pomodoro fresco quando finì di leggere la lettera e iniziò a iperventilare, così che gli altri dovettero aiutarlo:
”NEV RESPIRA!!!!”
Urlò Dean, che gli faceva aria, mentre Ron e Seaums lo tenevano e Harry che alzò un sopraciglio sperando che nessuno avrà un idea del genere per uccidere il povero Longbottom che si era emozionato talmente tanto da finire per svenire.
”Su, portiamolo in infermeria… io sarei svenuto prima per il profumo di ieri… chi sa cosa gli ha scritto oggi…”
commento Harry mentre metteva a posto la lettera e poi la ficcava nella tasca del ragazzo svenuto, la infilò nel momento in cui apparve Pomfrey portando via il ragazzo moro.
I mormorii si alzarono in tutta la Sala Grande e tutti facevano ipotesi di cosa c'era scritto mentre quelli al tavolo dei Slytherin ridevano prendendo in giro Blaise, il quale li stava guardando truce, non era la sua intenzione di far svenire Neville.
”Ma Blaise che cavolo hai scritto???”
Chiese comunque sottovoce Draco, per non farsi sentire da tutti.
”Niente di che…”
”Hey Sepri, smetetela di ridere…”
Arrivò Harry al loro tavolo da solo e mentre li guardava con aria truce chiese con voce divertita.
”Zabini, questa me la dovrai spiegare… e poi, devi conquistarlo, NON ucciderlo.”
A quelle parole tutti si misero a ridere ancora di più.
”Bravo Potter, buttaci del altra polvere ardente sul fuoco.”
”Ah, è andato solo in iperventilazione, pensavo che volevi saperlo. – poi alzò di più la voce – e smettetela di ridere… perché non è niente di divertente.”
Quando si girò, lanciò lo sguardo d'intesa con Draco per poi andare via.
”Blaise, sei unico, la persona che vuoi conquistare… ma che hai scritto? Qualcosa di sconcio?”
Rise ancora Pansy che non riusciva a capacitarsi, era rimasta li a fissare completamente soggetta alla confusione mentale per aver visto la reazione esagerata di Neville.
”No… solo che mi piace quando arrossisce.”
”Spero, che dopo non hai scritto che vorresti fartelo mentre lo fa…”
”No, quella lettera era CASTA e PURA!”
Con questo si alzò e se ne andò irritato, lasciando dietro i compagni di casa che cercavano di non continuare a ridere.
13. Febbraio – Giovedì Mattina – Sala Grande
Neville quella mattina entrò in Sala Grande per primo, si guardò introno e prese posto, sperando di riuscire a mangiare in santa pace e senza che tutta Hogwarts lo osservasse, il giorno prima aveva fatto tardi a lezione di Pozioni per colpa che era svenuto… si vergognava d'averlo fatto per emozione pura.
Ma la lettera rossa aveva preso il suo posto vicino alla lettera blu nella parte del suo baule, dove custodiva le sue cose più preziose.
Non sentì Ron sedersi da una parte e dall'altra Harry, si rese conto solo dopo che Seamus parlò essendosi seduto di fronte a lui:
”Oggi abbiamo i Sali profumati per salvarti.”
”E non farci spaventare in questo modo…”
aggiunse Dean che era seduto accanto a Seamus.
”Oggi non cascherai… ti prendiamo al volo noi…”
Aggiunse Ron che aveva già iniziato a mangiare.
”Mi chiedo cosa ti ha colpito così di quella lettera…”
Si chiese Lavanda, non sperando troppo in una risposta, ma Neville silenzioso rispose.
”Ha… detto che sono carino quando arrossisco.”
Tutti si girarono a fissarlo con sguardo confuso.
”E che… - prese un respiro profondo – sono bellissimo.”
”O MIO DIO… , ma che dolce! Non devi lasciartelo scampare!”
rispose Parvati con le mani sulle labbra e sguardo sognante, mentre Lavanda sospirò estasiata.
Quando Seamus stava per aggiungere qualcosa, arrivarono i gufi e di nuovo di fronte a Neville casco una lettera, questa volta verde con un marchio argentato.
”Oggi siamo Slytherinesci…”
Commentò qualcuno, però Neville questa volta tirò fuori un foglio rosso con il bordo dorato, confondendo tutti tra ne Harry, che sapeva il perché.
”Ha mandato tutti i colori di tutte le case… e ha unito in uno quella dei Slytherin e quella nostra…”
Ma Neville non ascoltava di cosa stavano parlando i compagni ma fissò la lettera e poi con coraggio iniziò a leggerla.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Mi hai spaventato sai ieri piccolino, menomale che l'uccellino mi ha detto che avevi solo iperventilato. Non farmi scherzi del genere, pensavo ti fossi strozzato, spero che quando leggi le lettere non mangi… e spero che non scrivo cose che potrebbero ucciderti… sai… la mia intenzione sarebbe conquistarti… non mandarti al cimitero.
Comunque in questa lettera ti comunico, che se vorrai avere l'ultima parte della poesia, dovrai venire… alla serra, domani mattina prima di colazione… Non ti secca alzarti presto? Se no, fai cenno di no con la testa, così saprò se è inutile presentarsi. E adesso piccolino, sorridi perché il mondo e bello… in qualsiasi modo tu lo prenda… e io ringrazio Merlino di averti conosciuto.
A domani piccolino…
L'ammiratore, che forse tanto segreto più non è
Neville aveva scosso la testa mentre leggeva la lettera, facendo sorridere Blaise che poi ignoro tutti e continuò a mangiare, e a differenza di come tutti si potevano aspettare, il rossore di Neville lentamente scomparì, mentre sulle labbra c'era un sorriso radioso. Rinfilo il foglio al suo posto e si alzò:
”Vado…”
Lasciando tutti di nuovo senza parole che lo fissavano andar via, e allo stesso modo rimaserò anche quelli del tavolo Slytherin che ad un certo punto si miserò a fissare Zabini che mangiava con calma.
”E dimmi, che cosa gli hai scritto oggi, per far si che sorridesse e non si imbarazzasse a morte.”
”Che avrei dovuto dirgli? Gli ho detto di sorridere.”
Draco si sporse sul tavolo verso di lui:
”E che altro gli hai detto per farlo reagire così?”
”Che domani gli do l'ultima parte di poesia di persona.”
Con la bocca piena Nott dovette pure commentare.
”E chi te dici che si presenterà.”
”Ha fatto il segno.”
Pansy, Draco e Theodore si fermarono di colpo fissandolo.
”E che gli dai in mano la frase?”
Chiese curioso Draco, cercando di immaginarsi Blaise pronto a dare il bocca a bocca a Neville svenuto, perché aveva dimenticato di respirare per emozione.
”No, gliela reciterò.”
”Così lo uccidi.”
commentò Pansy che era tornata a bere il suo Earl Gray con il latte pregiato di capra magica delle Ande.
”No… e smettetela, vedrete che domani mattina entrerò con lui in Sala Grande.”
Con questo si alzò andandosene.
”Chi scommette che lo fa veramente e chi scommette contro?”
E così si iniziò un'altra volta il gioco d'azzardo preferito dei Slytherin… scommesse sui compagni di casa… o anche sui altri.
14. Febbraio – San Valentino – Giovedì Mattina – Serra
Neville era nervoso, era uscito dalla sala comune sperando che nessuno l'abbia visto e si diresse verso la serra, e per tutto il tragitto si convinceva di non girarsi e tornare indietro, di avere coraggio come un vero Gryffindor.
Ormai aveva capito di che casa era il suo ammiratore segreto, ci è voluta tutta la notte su quelle lettere, ma se aveva unito i colori della sua casa con quella di Slytherin, doveva per forza essere un membro di essa. Aveva solo paura che potesse essere uno scherzo, ma Harry gli disse di non preoccuparsi che non era uno scherzo… e quando gli chiese se sapeva chi il suo ammiratore segreto era, Harry gli sorrise e gli rispose di si… quella risposta l'aveva rincuorato ed era per quello che aveva deciso di presentarsi alla serra, e poi, voleva sentire sul serio l'ultimo pezzo della poesia, che si era gia trascritto su un foglio a parte.
Finalmente arrivò alla serra e si infilo in essa silenzioso e poi notò qualcuno stare in piedi nel cerchio svuotato sotto i raggi di sole che si infrangevano sui vetri ma comunque riuscivano a illuminarlo come fosse un angelo.
Lo riconobbe subito… era Blaise Zabini.
Per un attimo rimase li a osservarlo…
Era bello, e Neville si chiese, perché qualcuno del genere poteva prendersi una cotta per lui. Poi prese il coraggio e si schiarì la gola, facendo il ragazzo Slytherin girarsi e sorridergli radioso, così che il Gryffindoro dovette abbassare lo sguardo mentre il rossore coprì le sue guance.
Poi la voce gentile gli giunse alle orecchie.
” Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.”
Sentì le dita fredde poggiarsi sotto il suo mento e alzargli il viso, così che i loro sguardi potessero incontrarsi.
”Ciao piccolo… da martedì che ho tanta voglia di parlarti in persona, sai.”
Neville si mordicchiò il labbro inferiore non sapendo o meglio non avendo la forza di parlare.
”Va bene anche se sei in silenzio, credo che la dichiarazione comunque la devo fare io.”
Longbottom cercò di distogliere lo sguardo, ma Blaise glielo impedì.
”Vorrei che mi guardassi nei occhi mentre lo faccio.”
E un'altra vampata di rosso prese possesso del viso del ragazzo più basso.
”Neville, tu mi sei sempre piaciuto, mi ha attirato la tua goffaggine nelle cose che fai, che fai in modo unico, e quello che mi ha fatto innamorare perdutamente di te Neville Longbottom… è il tuo modo così dolce e ingenuo… e il fatto di come arrossisci… e per questo ti chiedo… - passò un braccio introno alla sua vita attirandolo a se – Sii, il mio amore.”
Neville cercò di rispondere, ma si rese conto che la voce l'aveva lasciato al fresco, perciò il ragazzo fece la cosa più coraggiosa che poteva fare. Si alzò sulle punte dei piedi e unì le sue labbra con quelle di Zabini, in un bacio dolce ma goffo.
Per un attimo Blaise rimase come pietrificato, ma non ci volle molto che anche lui reagisse e lo strinse di più a se sorridendo nel bacio.
Quando finalmente si staccarono per mancanza d'aria Zabini sorrise dolcemente poggiando la propria fronte su quella del compagno.
”Sai, sognavo questo momento da parecchio, così decisi che quest'anno per San Valentino di muovermi… o meglio, Draco mi ha costretto a farlo.”
Ancora rosso in viso anche Neville sorrise:
”Non sono perfetto… però cercherò di essere al altezza del tuo amore. Io non sono mai stato in una relazione.”
”Piccolo mio, per me tu sei la perfezione.”
“Non esagerare – rispose il Gryffindor diventando rosso di colpo – e non farmi arrossire solo perché ti piace vedermi arrossire….”
Blaise rise a quelle parole, ci aveva pensato di farlo, ma conoscendolo non serviva a molto, Neville diventava sempre rosso.
”Vogliamo andare a fare colazione?”
”Insieme?”
”beh, se non altro ti accompagno al tuo tavolo.”
Neville lo fissò con occhi sgranati.
”Che c'è? Adesso che sei mio, non voglio che nessuno faccia pensieri su di te… sono possessivo sai. O ti vergogni?”
”No… non… – finalmente sorrise – sarà un onore essere accompagnato da te… Blaise.”
Sentendo pronunciare il suo nome, Zabini non poté fare altro che stringere il suo ragazzo tra le braccia felice.
”Mi piace quando mi chiami per nome.”
Poi si spostò e lo prese per mano portandola alle proprie labbra.
”Allora piccolino, ti accompagno a prendere la colazione.”
E lo tirò dietro di se, rendendosi conto, più che bene, che Neville aveva abbassato già lo sguardo e che le sue guance erano tinte di un adorabile rosso.
14. Febbraio – San Valentino – Giovedì Mattina – Sala Grande
La Sala Grande ormai era piena, sia il tavolo Gryffindor che quello Slytherin si chiedevano dove erano finiti i loro compagni, e se Neville pensava di perdersi la sua lettera di San Valentino.
Mentre al tavolo Gryffindor cadevano le scommesse su chi era l'ammiratore segreto, a quello dei Slytherin invece si scommetteva sul fatto… se Blaise si presenterà da solo, se in compagnia o se proprio non si presenterà.
Quando finalmente la porta si aprì e entrò Blaise che per un attimo si girò in dietro fissando qualcuno ancora nascosto e tenendolo per mano, poi sembrò dire qualcosa alla persona, che sembrò prendere coraggio ed entrò in Sala Grande, cercando di ignorare tutti gli occhi adosso.
Blaise Zabini e Neville Longbottom entrarono mano nella mano nella sala, al che il giovane Slytherin accompagnò al tavolo il proprio ragazzo, sotto gli occhi increduli di tutta la sala, gli diede anche un bacio casto sulle labbra, che sembro ben accettò dal ormai rossissimo Neville e si diresse con testa alta al proprio tavolo prendendo il proprio posto accanto a Draco.
Ma gli occhi continuarono a essere puntati in silenzio su entrambi, mentre i due cercando di ignorare la cosa cominciarono a mangiare… Blaise più facilmente di Neville.
~*E visserò tutti felici e contenti… FINE*~
Saya: ... che dire se non - BUON SAN VALENTINO A TUTTI!!!!
Blaise: ^O^
Neville: ^\\\\\^
Draco: ... non scrivi da secoli su me e Harry
Harry: Vero
Saya: Decido io su chi scrivere...
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