Hana e Kae non mi appartengono, lo vorrei tanto, ma la fatina dei desideri non ha alcuna intenzione di ascoltarmi ç_ç Note: l’ispirazione è arrivata mentre ascoltavo la canzone omonima dalla quale il titolo prende spunto, ma con essa c’entra poco e niente ^^ Dediche: questa mia ennesima creazione è interamente dedicata ad Alessandra, tutta solo per te ragazza!! È il mio modo per dirti grazie per tutte le mail, per le parole sagge, i consigli e gli scleri del venerdì…^^quasi dimenticavo, Ale…sai che ce la possiamo fare. >.< Note: questa fic nasce nella mia mente come un tutt’uno tra la prima parte e questa seconda, solo che la prima è risultata alla fine così ‘dolciosa’ che ho pensato fosse meglio dividerla in due ecco pertanto come che ciò che segue è diventata la side ^^ Come sempre buona lettura e grazie a tutti coloro che leggeranno
Beautiful Soul - Side Story
di Ichigo
Pov Hanamichi Vorrei tanto sapere cosa mi è saltato in mente. Va bene che ero preoccupato e non potevo lasciarlo tornare a casa da solo. Ve bene che ormai posso dire che stiamo insieme, il bacio che ci siamo scambiati al campetto lo prova. Va bene che ho detto quello che ho detto, la verità intendiamoci ma, qui succede tutto troppo in fretta.
Perché non penso prima di parlare, dando aria alla bocca, ma come potevo rifiutare quando mi ha guardato con quegli occhi profondi, espressione da cucciolo leggermente imbronciata tipica di Kaede e quella voce bassa che mi ha chiesto: - vuoi entrare?- -si!- Ma come sì?! Dopo aver risposto mi sono subito dato dell’idiota per questo. Ed ora eccomi qua a casa di Rukawa seduto sul suo letto che aspetto. Lui è andato in bagno alla ricerca della cassetta del pronto soccorso, però…ci sta mettendo più tempo del previsto. Che si sia addormentato?
Lo raggiungo e busso prima di aprire la porta. Me lo vedo con solo i pantaloncini della divisa da allenamento, che si guarda allo specchio tentando di mettere un piccolo cerotto vicino al labbro che gli ho spaccato. Lo trovo in seria difficoltà e sorrido nell’assistere alla scena, quando mi scorge dal riflesso dello specchio si volta decisamente contrariato. Mi avvicino a lui e gli tolgo dalle mani, l’adesivo e gli e lo applico di traverso sul taglio sorridendogli poi come a dire: “non ci voleva poi molto”. Lui sbuffa ma rimane immobile di fronte a me e incrocia le braccia al petto, alzando un sopracciglio. Comprendo quello sguardo e comincio a prendere gli strumenti del mestiere e spostandogli il viso in modo che possa osservarlo meglio, comincio la mia medicazione. Però, ci sono andato piuttosto pesante rispetto al solito, o è ridotto così perché non si è difeso? Osservo ogni angolo del suo viso come se lo vedessi per la prima volta. Voglio poter imprimere nella mia mente il suo viso e vederlo anche quando chiuderò gli occhi. E lui si lascia medicare tranquillamente non smettendo mai di fissarmi. Quando me ne rendo conto (prima ero troppo preso in contemplazione del suo viso e nel mio lavoro) inevitabilmente arrossisco e con voce più o meno ferma riesco a spiccicare: -bene, ora sei apposto…posso tornare a casa- dico, ma le mie gambe non ne vogliono sapere di cominciare a muoversi mentre la mia mano che prima lo sfiorava gentilmente è ancora sul suo viso. Mi ha afferrato il polso e non accenna a volermi mollare. -Ehm…- arrossisco e non so proprio cosa dire, e lui senza emettere suono, mi tira verso la sua camera e mi ritrovo seduto nuovamente sul letto, con lui cavalcioni sulle mie gambe, le sue braccia intorno al collo con le mani che si muovono in una lenta carezza che va dalla mia nuca, provocandomi mille brividi su per la schiena, ai miei capelli giocando con le ciocche rosse ed i suoi occhi nei miei. Automaticamente le mie mani si posano sui suoi fianchi e posso sentire la pelle calda sotto il palmo, senza smettere di guardarlo negli occhi, come se stessimo facendo un lungo ed intenso discorso fatto di sguardi, comincio distrattamente ad accarezzarlo, muovendo le dita circolarmente sempre sullo stesso punto, per non spaventarlo, una carezza sì particolare, ma non troppo intima a spaventarlo, in fondo non ho mentito al parco, io posso aspettare, per lui. Lui si china su di me e gli sfioro le labbra con le mie, poi mi sposto a baciargli il mento e le guance morbide, la punta del naso e gli sorrido. Salgo a depositargli un bacio sulla fronte, le palpebre, che socchiude al mio passaggio. Scendo nuovamente sulla sua bocca , lascio un piccolo bacio sul cerotto accanto alle labbra, per poi prendere possesso della sua bocca cercando un contatto in più, e sento la sua lingua dolce e morbida cercare la mia, accogliendola e giocando con la sua. Sorrido sulla sua bocca. Sono troppo felice e Kaede è così…così dolce e coccoloso (lo so che non esiste e sarebbe più giusto ‘coccolone’, ma coccoloso è un neologismo che mi piace di più e mi sembra più adatto a rendere meglio l’immagine che nella mia mente si forma di questa scena, passatela come l’ennesima licenza poetica ndIchi), non pensavo avrei mai visto questo lato della sua persona. Lo amo, lo amo sempre di più. Dopo essermi staccato da lui scendo lungo il suo collo per baciarne veloce la pelle delicata e profumata di muschio bianco, e lo sento che si stringe di più a me ed insieme ad un gemito sommesso sento distintamente un piccolo risolino. Che amoooooooore! Potrei abituarmi a tutto questo. Si solleva puntando le ginocchia sul materasso ed impossessandosi nuovamente della mia bocca mi spinge sul letto accomodandosi meglio tra le mie gambe. Ma non gli do il tempo di rilassarsi che ribalto le nostre posizioni ed ora è lui con la schiena contro il materasso. Lo guardo negli occhi e gli accarezzo i capelli e le guance, piccoli baci a fior di labbra. Certo non nego che mi piacerebbe molto se andassimo oltre queste tenere effusioni, ma non voglio che si spaventi. Vorrei che anche lui mi desiderasse come lo desidero io. Mi stendo al suo fianco abbracciandolo, tirandolo più a me riprendendo a baciarlo sul viso, sul collo. E le mie mani vagano rassicuranti su e giù sulla sua schiena. Sento il piacere di Ru contro la coscia quando intreccia le sue gambe con le mie e di certo io non sono da meno, ma…io… Lui deve avere capito questi miei sentimenti contraddittori e fa qualcosa che mi lascia piacevolmente colpito, prima mi aiuta a levarmi la maglietta e poi con quella mano gentile segna le forme del mio petto e quando vedo che la fa sparire oltre la cintura dei pantaloni, lo sento che accarezza piano il mio membro. Sospiro di piacere impedendomi di fermarmi: -aaaahhh..- e mi sta toccando solo da sopra i boxer!! Non resisto e posando le mie mani sul suo sedere me lo spingo contro. Voglio sentire il suo petto contro il mio, il battito del suo cuore contro di me e con questa mia geniale mossa riesco a sentire la sua erezione che sbatte contro la mia. -Nh…- è il suo sospiro soddisfatto. Infilo una mano nei pantaloncini, oltre i boxer attillati e sento i suoi glutei sodi e comincio ad accarezzarlo e non posso resistere, passo le dita tra le sue natiche sfiorando la sua apertura e lui sospira, si stringe a me inarcando il suo corpo contro il mio. Geme direttamente nel mio orecchio ed io lo bacio con urgenza. Quando ci separiamo, ci fissiamo negli occhi ed azzardo a chiedere: -Ru…io se tu non…- porto nuovamente le mie mani sulla sua schiena liscia per essere un tantino coerente con quello che dico e quello che faccio, ma lui mi zittisce posando le labbra sulle mie guardandomi negli occhi e mi prende il labbro inferiore tra i denti sorridendo malizioso: -lo voglio anche io Hanamichi- Sbarro gli occhi, è la prima volta che pronuncia il mio nome e…vuole…vuole fare l’amore con me. Per rendere più chiaro il concetto, infila deciso la mano dentro i miei boxer ed afferra la mia erezione cominciando a massaggiarmi, non posso fare a meno di chiudere gli occhi godendo della sua carezza che mi manda fuori di testa. Con una grande forza di volontà rotolo su di lui, prendo il bordo superiore dei suoi pantaloni e li tirò giù con i boxer. Mi fiondo sul suo collo baciando, succhiando e mordendo mentre lui sempre più veloce muove la mano si di me, stringe un po’ più forte, rallenta la stretta e mi solletica i testicoli con le dita, ma come fa??? Mi da sempre più piacere fino a che vengo con un grido, soffocato contro la sua pelle. Lui tira fuori la mano sporca del mio seme e…Kami Sama… Si porta due dita alle labbra e le fa sparire nella sua bocca assaggiando il mio sapore. Io non riesco a fare altro che guardarlo imbambolato a bocca spalancata e arrossisco miseramente. E così dolce e sensuale mentre come se nulla fosse continua quell’operazione inconsueta. E mentre lo fa sorride divertito della mia faccia sconvolta. Certo che sono proprio un do’hao, riesco ad arrossire ed imbarazzarmi dopo tutte le cose che gli ho detto e insomma dopo quello che è appena successo!!
Poi per riscuotermi da questo torpore riportandomi alla realtà, alza il bacino scontrandosi con il mio e strusciandosi in modo eloquente. Torno più o meno in me, veloce mi sfilo gli ultimi indumenti e torno a congiungere il mio corpo al suo. Ru mi fa spazio tra le sue gambe cingendomi il collo con le braccia. Deve piacergli molto questo gesto, lo fa spesso e a me piace quando lo fa perché è così dolce e affettuoso. Insomma questo ragazzo è un concentrato di tutte le emozioni è dolce e malizioso, tenero e sensuale al contempo, non mi capacito di poter godere io ed io solo di questa fortuna che ho tra le braccia.
Gli bacio il viso scendendo verso le spalle, percorro il suo braccio muscoloso e tonico risalendo nuovamente per poi baciargli il petto giocando con i capezzoli, inumidendoli con la lingua e con essa traccio tutta una serie di fantomatici ghirigori, lasciando una scia umida sul suo petto. Non contento dei suoi sospiri soffio leggero sul suo petto umido della mia saliva calda facendolo rabbrividire ed inarcare ottenendo l’effetto desiderato e sorrido. Lui ovviamente mi riprende con il suo: -do’hao- ed ha un suono roco che mi manda fuori di testa.
Dopo avergli messo un cuscino sotto la schiena per farlo stare più comodo, mi porto le sue gambe sulle spalle e lui si lascia andare arrendevole lasciandomi fare. Mi chino poi tra le sue gambe leccando l’interno coscia mordicchiando quella pelle delicata e sensibilissima risalendo sensuale alla sua virilità. Ne stuzzico la punta rossa, baciandola, ma per quanto lui muova il bacino chiedendo tacitamente di dargli soddisfazione, io devio, scendendo a leccare la sua asta fino ai testicoli ai quali dedico particolare attenzione solleticandoli con le dita stringendoli appena ottenendo l’effetto di vederlo inarcare verso di me ulteriormente. Sparisco ancora di più tra le sue gambe aperte, e riprendo ad inumidire la sua apertura tra le natiche con l’uso della lingua e lo sento gemere. Infilo la lingua in questo anfratto caldo e la muovo circolarmente ad inumidire prima l’esterno di questa pelle delicata per poi tentare di penetrare piano. Lui si tende verso di me ed io mi ritraggo andando però a sostituirla con un primo dito che non sente neanche troppo preso a sospirare e gemere, proseguo quindi con l’introduzione di un secondo e terzo dito per prepararlo maggiormente. Avverto che si irrigidisce un attimo ed attendo fino a che non lo sento tranquillizzarsi e rilassarsi e riprendo a muovere le mie tre falangi al suo interno cercando di fargli dimenticare il dolore e farlo perdere nel piacere, anzi no in un primo sottilissimo piacere simulando l’atto sessuale facendo entrare ed uscire le mie dita da lui distraendolo tornando a concentrarmi sul suo membro teso e duro. Lecco via la prima perla bianca di seme che comincia a far capolino assaggiando il suo sapore acre, ma dolce al contempo, per poi prenderlo tutto in bocca e cominciare a dargli soddisfazione. -mmhh…ah! Aaahh…- lo sento che geme artigliando le lenzuola e si spinge contro le mie dita mentre ormai al limite libera tutto il suo piacere. Risalgo a baciare la sua pancia, il petto, il collo, le labbra trasportandolo in un bacio senza fine distraendolo mentre estraggo le mie dita da lui delicatamente e piano lo aiuto a far scendere le sue gambe dalle mie spalle portandole a cingermi i fianchi.
Lentamente adesso comincio ad entrare in lui, ma a quanto pare il volpino non è del mio stesso avviso e spinge con forza verso di me puntando i gomiti ed accogliendomi in sé d’uno colpo. Io gemo di piacere gettando la testa all’indietro alla ricerca se possibile di più aria come se questo potesse attenuare l’ondata di calore e piacere che mi ha invaso. Come ‘torno in me’ mi chino a guardarlo e vedo che mi scruta con i suoi bellissimi e profondi occhi blu annebbiati dal piacere e mi accorgo di due lacrime che si affacciano agli angoli dei suoi meravigliosi zaffiri. Le raccolgo posando le mie mani sul suo viso, baciandole una ad una, mentre immobile in lui, attendo che si abitui alla mia presenza. -Ti amo- sussurro sulle labbra, prima di baciarlo delicatamente, voglio che lo sappia, gli e l’ho già detto, ma non mi stancherò mai di ripeterglielo. Pian piano, sento che si rilassa cominciando a ricambiare il mio bacio e prende leggero ad accarezzarmi le braccia e la schiena come volesse essere lui a rassicurare me, ed io comincio a spingere piano, un momento stringe gli occhi per il fastidio poi insieme a me comincia a muoversi e ci scambiamo sguardi intensi e sospiriamo e gemiamo insieme confondendo i nostri respiri.
Sento di essere vicino al piacere assoluto e voglio che lui lo raggiunga con me. Gli prendo il sesso nuovamente teso tra le mani ed inizio una stimolazione veloce e forte, la mia è una stretta quasi disperata e possessiva mentre affondo sempre più in lui, sempre più a fondo, sempre più veloce. Nuovamente si lascia andare al piacere sulla mia mano, bagnandomi con il suo sperma caldo ed io invaso di questa nuova sensazione lo raggiungo accolto da una luce fortissima ed intensa.
Mi accascio senza forze sul suo corpo esausto e poso la testa sul suo petto bianco. Sento il suo cuore battere furioso quasi volesse uscirgli fuori dal petto. Vi poso sopra una mano come per impedirglielo e sento la sua che si posa sopra la mia. È calda, tutto il suo corpo è bollente. Mi stringe la mano ed io alzo gli occhi su di lui muovendo appena il capo per osservarlo: è meraviglioso, una creatura eterea, mi guarda con gli occhi socchiusi velati ancora dalla passione che poco fa ci ha travolti, la bocca socchiusa, le guance arrossate, i capelli scomposti sparsi sul cuscino bianco. Sposto la mia mano, tenendo sempre la sua stretta e deposito un bacio sul petto all’altezza del cuore prima di uscire delicatamente da lui. Mi sdraio al suo fianco e lui si volta dandomi la schiena. Io lo abbraccio da dietro, le mani sempre unite e lo attiro a me, contro il mio petto ampio, rispetto alla sua esile figura. Copro entrambi con il lenzuolo ai piedi del letto e dopo avergli posato un bacio tra i capelli, cedo alle avance del signore della notte.
Mi sveglio perché sento qualcosa di dolce e fresco sul mio viso. Apro gli occhi e la prima cosa che vedo sono le bellissime iridi del mio amore. Gli sorrido e lo saluto: -buongiorno…sei sveglio da molto?- -un po’…ti guardavo dormire- risponde accoccolandosi contro di me, posando un piccolo tenero bacio sulla spalla per poi strusciare il suo viso contro il collo. -volpe coccolona- lo stringo più a me voltandomi ed infilando una gamba tra le sue. -per una volta che non straparli, mi godevo il momento- risponde da brava volpetta dispettosa quale è -Sarà, però mi ami lo stesso- dico prima di rendermi veramente conto di cosa voglia intendere questa frase, ma non ho il tempo di stupirmi, né tentare di salvare il salvabile che mi costringe a mettermi supino e dopo essersi sdraiato su di me, posa una mano sul mio petto, in alto a sinistra e facendosi più vicino risponde: -do’hao, io non ho mai detto…- un attimo di suspance che crea in me panico e tristezza, prima che lui concluda – …che ti amo lo stesso…io ti amo anche per questo, perché fa parte di te…perché sei tu!- e mi tappa decisamente la bocca con la sua senza darmi diritto di replica.
Owari ^^
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