Note: Akito, ha questo splendido nome in omaggio al pc della mia senpai... oltre ad altri motivi eheheh ... per la scena iniziale ringrazio la mia mamma che mi ha fatto notare la discussione in inglese in spiaggia a Principina Mare... e ringrazio il mio papino per l'avermi prestato il suo portatile in vacanza...Thanks parents!!
Dediche: alle solite imbecilli… non devo scrivere di nuovo chi sono, no? Vi voglio bene baka! A Momiji perchè... ci deve essere un perchè sempre? e alla Pecora PE perchè è Lei!!!
Baywatch
di Annola
Per pagarmi le vacanze, più che altro per pagarmi il viaggio che ho in mente di fare con Kaede, ho deciso di lavorare un po' come bagnino... d'altronde sono anche il Tensai del nuoto, e cosa fare di tanta abilità, se non utilizzarla per una nobile causa adatta al mio animo duro & puro se non il guardia spiaggia? Così sono qui insieme con una ragazza, di nome Kaori, sotto un ombrellone rosso, con il tipico costume rosso... umh... da lontano devo sembrare un'enorme macchia rossa, visto anche il colore dei miei capelli... "Hanamichi che ne dici se facciamo un giro per pulire un po' la spiaggia?" "Ok" Mi domando perché diavolo usa il plurale se poi sa benissimo che intende un'unica persona: me! Mi alzo dalla sdraio e inizio a girovagare con una retina fra gli ombrelloni e gli asciugamani dei bagnanti per raccattare un po' di rifiuti. Ci sono tante coppie e gruppi d'amici, oltre che ad un considerevole mucchio di bambini che fanno un rumore incredibile. Mi piacerebbe portare qui la mia Kitsune preferita, ma poi: A) non vorrei che troppa gente lo vedesse con solo il costume addosso... commetterei una strage! B) Kaede non ama, anzi non sopporta, i luoghi affollati. Però è vero che Kaede viene sempre a prendermi poco prima del tramonto quando sa che sto per finire di lavorare e poi capita che rimaniamo in spiaggia a baciarci e a...bhe, questi non sono fatti vostri! Insomma me ne sto qui a dire a dei bimbi come costruire un castello di sabbia, sono un Tensai anche in questo... quando arriva una bionda. Bella, il fatto che io sia omosessuale, non m'impedisce certo di riconoscere la bellezza femminile. Probabilmente straniera. Ehi! Si sta dirigendo verso di me? Ma perché a me? A volte il mio incommensurabile fascino ha dei risvolti negativi... Ah no, è perché sono il bagnino... Kami Sama! Io sono una frana in inglese! Calma Hanamichi... calma. Ricordati che sei un Tensai e che per te nulla è impossibile! E poi magari parla il giapponese. Mi parla. Eeeh? Non era giapponese quello, e nemmeno inglese!! "Do you speak English?" Il Tensai dimostra un'immensa capacità linguistica oltre che una straordinaria prontezza di riflessi... "Yes" e annuisce sorridendo. "Red ombrellone... you ask at quella tipa là sit down under the red ombrellone" e indico Kaori... se ne va verso la mia collega... l'ho detto e lo ripeto sono un Tensai, e da oggi pure poliglotta! Dopo un po' me ne ritorno di fianco a Kaori. Iniziamo a parlare del più e del meno... anche lei è una cui piace chiacchierare e mentre discutiamo buttiamo un'occhiata ai bagnanti in acqua... e poi se sono bagnanti, in altre parole sono bagnati, è logico che stiano in acqua. Però se escono dal mare come si... mi sento tirare il bordo del costume e vengo distratto dai miei pensieri. Un bambino mi guardia con gli occhi un po' tristi... guardo Kaori e lei capisce. "Ciao piccolo, ti sei perso?" chiede al bambino che come risposta inizia a piangere e mi si butta contro... lo scosto dolcemente da me e gli chiedo di nuovo: "Ti sei perso o hai perso qualcosa?" Per fortuna smette di piangere e annuisce. Aspetto che mi dica cosa voglia, ma lui rimane zitto... "Come ti chiami?" chiede Kaori per rompere il silenzio. Nulla... "Noi siamo Hanamichi e Kaori. Non vuoi dirci il tuo nome?" Sono io stavolta a parlare. "Akito" dice con chiarezza. Se gli sguardi potessero uccidere, Akito sarebbe già morto per via della tensione che sento venire da parte di Kaori... il bambino inizia a ricordarmi qualcuno... ma la mia collega perde la pazienza e mi dice con calma nonostante tutto: "Perché non vai in giro con lui? Così magari riesci a scovare cosa vuole o qualcuno che lo sta cercando" "Buon'idea. Vieni piccolo." E gli porgo la mano che lui prontamente mi stringe forte. "Facciamo un giretto per la spiaggia." Camminiamo un po' tra i bambini nella speranza che veda qualche suo amichetto... niente! Questo bimbo sembra tanto tenero, ma non si scompone minimamente... sarò ripetitivo ma questo assomiglia a qualcuno che io conosco fin troppo bene... tutti a me capitano gli scontrosi affetti da afasia cronica? Sigh! Bhe, prima o poi incontrerà qualcuno che conosce... non può essere venuto in spiaggia da solo, no? Oddio, se assomiglia davvero alla Kitsune sì, ne sarebbe capace! ... e se fosse scappato da casa? Che sto dicendo non si scappa da casa con il costume da bagno e non si va in spiaggia; si deve andare a prendere il primo treno per Tokyo e con i soldi che si sono sottratti furtivamente al salvadanaio del fratello maggiore si ... fermi tutti! Questo è quello che ho fatto io con Yohei alle elementari. Torniamo alla piccola peste silenziosa... nulla! Continua a camminare tenendo ben salda la mia mano, senza sembrare interessato a niente. "Ehi! Ti va una fetta d'anguria per merenda?" magari lui non ha fame, ma io inizio ad averla, e poi forse con lo stomaco pieno parla di più. "nh" Aghh! Questo bambino deve essere per forza un parente di Ru... e magari me lo ha spedito qui lui, mentre lui se n'andava beato ad allenarsi al campetto vicino a casa... se è così stasera me la paga cara, ma vi pare possibile una cosa del genere? Prendiamo due fette d'anguria e ci sediamo sul bagnasciuga. Guardo Akito mentre affonda il suo visino contento nell'anguria... è così tenero! Bhe almeno ora sta sorridendo. Quindi non è un Rukawa! Gli sorrido, mentre lui finisce la sua fetta, io la mia l'ho già fatta sparire! Mi pare il momento giusto. "Senti Akito... sei venuto in spiaggia da solo?" "No... sono troppo piccolo" "Quanti anni hai?" bene, continua a parlare così piccolo... "Cinque" "Akito, la persona che ti ha accompagnato qui... occhio ti sta cadendo un pezzo d'anguria.... Dov'è adesso?" Lui per tutta risposta alza le spalle per dirmi che non ne ha una minima idea. "Ma ti ha detto che torna, vero?" Oddio. Non vorrei che lo avessero abbandonato! Ma lui mi toglie ogni dubbio e mi dice di sì con un bel sorriso. "E quando?" Lui si fa pensieroso un momento guarda il mare... poi riprende a mangiare l'anguria e... non mi risponde?!!! Ma piccolo mostro io ti ... oh, ha la faccia cosparsa di semi d'anguria.... Quanto è tenero... "Torniamo da Kaori, magari ti vengono a cercare e noi non siamo li..." e poi, se Kaede viene a prendermi non mi va di farlo aspettare... "Su forza!" C'incamminiamo verso la postazione di noi bagnini e dal sole posso capire che ormai si sta facendo tardi... c'è ancora tanta gente e quindi c'è ancora possibilità che io riesca a sbarazzarmi di lui, mentre facciamo ritorno all'ombrellone rosso. Siamo quasi arrivati e posso vedere che c'è Kaede sdraiato al mio posto all'ombra. Che bello è venuto prima del solito... Perché proprio oggi? E guardo torvamente Akito... perché ti dovevi perdere oggi, un altro giorno, no? "Ma non ti hanno detto dove ti vengono a prendere?" "Dal bagnino con i capelli rossi" "E perché non me lo hai detto prima?" è più esasperante della Kitsune! "Non me lo hai chiesto!" è la sua lapidaria risposta. Siamo arrivati. Guardo Kaori con aria supplichevole e dice ad Akito di andare da lei perché gli deve spalmare un po' di crema solare... Lui sembra reticente ma io gli do un colpetto, più che altro una spintonata vera e propria, e va da lei. La Kitsune ha alzato un sopracciglio e attende spiegazioni, gliele fornisco in poco tempo, anche perché non c'è poi molto da dire... "Che cosa vuoi farne?" Mi chiede Kaede, e io vorrei potergli spiegare la differenza tra ciò che vorrei fargli e ciò che devo farne. Se potessi lo appenderei all'asta della bandiera a testa in giù o magari seppellirlo vivo nella sabbia... ma non posso, e anzi mi toccherà aspettare che qualcuno venga a prenderlo... Ti prega arriva presto chiunque tu sia... "Hana-chan..." Ehi è la prima volta che Akito mi parla di sua iniziativa "Oi..." "Chi è questo?" e indica con la manina il mio amore. "Si chiama Kaede" "hn" la Kitsune è abbastanza scocciata a quanto pare, ma non sa con chi ha a che fare. "nh" la risposta d'Akito. Poi i due iniziano a fissarsi... sembrano due gatti che si studiano prima di uno scontro, il primo che strizza gli occhi perde... e io e Kaori rimaniamo così a guardarli per un momento poi decidiamo alcune cose di lavoro e quando li degniamo di nuovo della nostra attenzione sono ancora lì a fissarsi!!! Kaede con le braccia incrociate al petto e Akito con in pugni strutti lungo i fianchi... cosa avevo detto? Sono o no uguali? Ok, la calma è la virtù dei forti, però qui mi devono fare santo! Accidenti è il tramonto e non c'è più nessuno se non una coppia di fidanzati... che invidio un mondo... "Hana, ormai è il tramonto, portalo a casa e domani vai alla polizia a vedere se qualcuno lo cerca, mi pare inutile restare qui..." Mi dice Kaori "Tanto non lo devi tenere tu, no?" see.... Scarichiamo sempre le responsabilità agli altri. "E cosa vuoi che sia per una notte..." Sto per ribattere con una frase, quando mi convinco che a volte sono meglio i fatti delle parole e le indico quei due che sono rimasti a fissarsi per tutto questo tempo, anche se ora si sono seduto uno di fronte all’altro. Rapisco Kaede dalla lotta con Akito all’ultimo sguardo, e gli chiedo se la soluzione proposta da Kaori gli vada bene…. “…Non che mi aspetto che ti piaccia, ma è l’unica possibile e …” “Va bene” “No, senti Kitsune è… che cosa hai detto che va bene? Ma se da quasi un’ora state lì a…” “E allora?” “Baka kitsune!” “Do’aho!” Lo già detto che adoro il mio volpacchiotto? Nonostante si volga al mondo con quell'espressione eternamente imbronciata e impassibile, dimostra d’essere tollerante... a volte. Decidiamo di prendere qualcosa da mangiare in un locale vicino alla spiaggia, anche nella speranza di incontrare i genitori d’Akito. Ho sempre considerato Kaede una persona matura per la sua età, ma questa sera inizio a ricredermi... lui e Akito sono identici! Non si sopportano e non tentano nemmeno di nasconderlo. Punti in comune ne hanno davvero tanti: i più ovvi sono la taciturnità, la testardaggine e l'apparente apatia per tutto il resto del mondo, anche fisicamente sono simili con la carnagione chiara e i capelli lisci neri. Quelli della volpe sono molto più belli chiaramente, e non è un commento di parte!! La cosa che li accomuna di più penso sia la possessività nei miei confronti e la voglia d’indispettire l'altro... non sto scherzando! Che la Kitsune fosse gelosa e possessiva, non è una novità, magari all'inizio della nostra storia ma ora non più, ma Akito che mi conosce da… mezza giornata mi considera una sua proprietà (?). Per esempio, stavamo andando in rosticceria per comprare per l'appunto la cena, Ru come al suo solito mi si è affiancato, mentre Akito trotterellava davanti. Appena il moccioso si è accorto della nostra vicinanza e del tentativo della Kitsune di prendermi per mano, si è piombato fra di noi, allontanando la mano del mio amore dalla mia... ritorno a dire che anche la Kitsune farebbe lo stesso al posto di Akito. Arrivati in rosticceria abbiamo trovato subito una soluzione su cosa prendere perché Kaede ci ha anticipato e ha comprato da solo, mentre io e Akito lo aspettavamo. Quando è arrivato con un sacchetto caldo in mano, Akito ha borbottato che non avrebbe voluto mangiare qualcosa scelto da 'quel tipo'. Io sono rimasto sorpreso e guardarlo, poi ho alzato gli occhi e ho incrociato lo sguardo (inceneritore) di Ru e con gli occhi ho cercato di dirgli silenziosamente d’essere paziente, in fondo è solo un bambino... Mentre tornavamo a casa tuttavia ho dovuto essere di nuovo soggetto di una battaglia infantile per il mio possesso. Dov'è finita la mia Kitsune impassibile? Ora vi spiego... Comprata la cena, il mio volpacchiotto mi ha afferrato il braccio e mi ha stretto a sé, evitando così intrusioni fra noi due, e la cosa mi piaceva... poi ho teso il braccio libero verso il piccolo moretto che invece di stringermi la mano come aveva fatto in spiaggia mi guarda e mi dice: "In spalla..." "Akito... non mi pare il caso" ribatto io mentre Kaede si limita a freddarlo con lo sguardo. "In spallaaaa..." Dice con tono piagnucoloso. "Oi, non ti pare di esagerare..." E si mette a piangere. Non c'è verso di farlo smettere, finché con mio sommo dispiacere non me lo metto sulle spalle e lo vedo voltarsi verso Kaede con aria trionfante, per tutta risposta ottiene uno sbuffo irritato da parte di quest'ultimo. Per fortuna arriviamo a casa prima che Kaede strappi gli occhi e lingua ad Akito e lo levi dalle mie spalle a forza di pugni. Appena arriviamo in casa forniamo al nostro piccolo ospite una maglietta...in cui praticamente naviga, ma non potevamo mica farlo andare in giro in costume...la maglietta è mia, la volpe non voleva che "insudiciasse una sua proprietà", testuali parole. Logicamente subito dopo mangiamo, perché il mio stomaco non sopporterebbe ancora a lungo. Durante la cena stranamente le ostilità vengono sospese, penso perché anche Akito sia affamato e non ha voglia di distrarsi dal cibo per lanciare frecciatine al mio koi, e Kae come al solito si limita a rispondere alle provocazioni e non ricevendole se ne sta buono. In realtà la situazione mi appare paradossale... io che ho il compito del moderatore? Cerco di immaginare: se io e Kaede adottassimo un figlio sarebbe possibile una scena del genere? No, sarebbe più probabile che fosse la volpe ad avere l'incarico di paciere... forse... Akito ha finito la sua porzione, mentre io e la Kitsune no. "Akito, mentre noi finiamo la cena e laviamo i piatti, puoi andare a vedere la televisione in salotto..." Sembra pensarci su, poi accetta e sgambetta in soggiorno e poco dopo sentiamo il vociare dell'elettrodomestico invadere la stanza.
Finalmente io e il do'aho riusciamo a stare un po' di tempo da soli, lo ha mandato via con la scusa dei piatti... piccola peste, nemmeno si prende il disturbo di ricambiare l'ospitalità offertagli; vabbè per stavolta passi, visto che in questo modo ho l'opportunità di rimanere con Hana... io insapono e il do’aho risciacqua i piatti. Mentre siamo indaffarati sul lavello Hanamichi, mi parla sottovoce: "Scusa Kaede...lo so che ti disturba molto tutta questa situazione..." "Hn" certo che mi da fastidio. Mi da fastidio perché questo bimbo capriccioso ed indisponente ci ruba dell'intimità. Ma so che non avresti avuto il cuore di lasciarlo da qualcuno d'altro. "è vero che ne combina di tutti i colori, ma è solo un bambino, non sa quello che fa. porta pazienza Kitsune." "Hn" lo faccio solo per te, ma non sono convinto. "So bene che è un rompiscatole che si mette sempre fra di noi e che vorrebbe avere l'esclusiva su di me... Ma non è l'unico, eh?... ma penso che sia dovuto al fatto che gli abbiano assicurato che sarebbero venuti a prenderlo da me e..." "Ho capito..."lo interrompo mettendogli un dito sulle labbra e poi lo bacio. Un bacio dolce senza alcuna pretesa almeno all'inizio, ma poi sento la sua lingua scorrere sulla mia bocca, e io non attendo oltre e gli lascio libero accesso. Giusto quando il mio rossino lascia scivolare le sue mani sul mio fondoschiena, ecco che la piccola peste irrompe in cucina e trascina l'oggetto dei miei desideri davanti alla tv. Io quello lo uccido... Moccioso rompiscatole! Possibile che debba essere così invadente ed indiscreto? No! 'in fondo è solo un bambino', eh? 'non sa quello che fa'? Falso. Quel piccolo demonio, lo sa. Lo sa eccome e ci prova gusto nell'intromettersi fra noi! Io non mi sono mai intromesso nella vita sentimentale di mia sorella. Quando portava a casa uno dei suoi ragazzi, io me ne guardavo bene dallo stare nei loro paraggi, e questo qui invece... Devo trovare un modo per togliermelo dai piedi. Vabbè, a parte l'omicidio. Se mi sbattono in galera, non posso andare in America a giocare nella N.B.A.. Ormai sono le nove meno un quarto, fra poco lo mandiamo su di forza a dormire e lo chiudo a doppia mandata nella stanza degli ospiti. Fino a domattina non ne esce. Bene è deciso. "Kitsuneeee! Vieni di qua anche te!!" Arrivo amore... non voglio perdermi per niente al mondo la scena di quando lo trasciniamo al piano di sopra per segregarlo fino all'indomani... Mi aspettavo che la peste si sedesse di fianco al mio, e sottolineo una dozzina di volte MIO, do’aho, ma non mi aspettavo che gli si sedesse in braccio. Furbo il piccolo genio del male. Così anche se sarò vicino a Hana, non potrò nemmeno abbracciarlo perché c'è lui a rompere le scatole... grrr... Sto ancora prendendo in considerazione l'idea di ucciderlo, quando li sento ridere.... Ah, stanno guardando un film comico. Ma è un film vecchissimo... tra l'altro lo conosco a memoria. Se fossimo qui da soli, spegnerei immediatamente la tv e passerei in maniera mooolto divertente la sera senza l'aiuto di scene comiche... Devo comunque aspettare, per mandare a letto il pidocchio lì, per cui vediamo di passare il tempo in maniera non troppo spiacevole...del film non se ne parla, lo sta guardando la bertuccia e io non voglio niente a che fare con lui. Uhm... guarderò il mio Hanamichi. Il suo lavoro alla spiaggia lo sta facendo abbronzare e io al suo confronto sembro ancora più pallido. Il viso è incorniciato da alcune ciocche rosse di capelli che stanno ricrescendo. Bello. Mi piacerebbe vederlo emergere dal mare dopo un tuffo, con il sole che lo illumina e fa brillare di riflessi argentei le gocce d’acqua sparse sulla sua pelle dorata... poi i suoi addominali lasciati scoperti per via del costume, scolpiti dagli allenamenti e dalle risse… sembrerebbe l'opera di un maestro di scultura. La schiena ampia che si appoggia allo schienale del divano adesso, e dove invece mi piace appoggiarmi, come il suo petto, al quale mi stringe e io mi lascio stringere più che volentieri... credo di essermi divagato un po' troppo e di aver condotto oltre a questi pensieri altri meno casti e in qualche modo devono essere traspariti all'esterno perché vedo la mano piccola (e disgustosa) di quell'essere grande come uno gnomo che mi passa davanti agli occhi ripetutamente. “Che vuoi?" "Niente... avevi un'espressione da pesce lesso... non che ora sia migliorata, eh!” Ora gli salto alla gola!! Ma fortunatamente per lui e Sfortunatamente per me, la scimmia rossa interviene in tempo. "Kaede...ti abbiamo chiamato un paio di volte e non ci hai risposto e allora Aki-chan..." Com'è che l'ha chiamato? "...Aki-chan...?” "Bhe, visto che lui mi chiama, Hana-chan... mi pareva carino a te non pare?" Punto primo a me non piace tutto ciò che a che fare con lui; Secondo, come si permette di chiamarti Hana-chan? Non lo permetto nemmeno a Yohei, figurarsi a questo aborto d’uomo. Ma tu mi guardi in attesa di una risposta che ti attendi sia positiva, grugnisco. È il massimo che posso fare. Ora che mi ricordo... in garage i deve essere ancora la vecchia cuccia del mio cane, morto quattro anni fa, il mio Arturo (in omaggio all'assistente d’Office, che io detesto ma che a mio padre piace un sacco e dunque non posso liberarmene...NdA). Direi che l'edera di sembianze umane attaccata al do’aho ci possa stare. Vediamo che ore sono.... Le nove e mezza.... Bene, mia madre e mi diceva che era questa l'ora di andare a letto. (il mio babbo diceva: alle nove a letto e alle nove e mezza si spegne la luce... NdA Posso spedirlo a letto con i calcagni per didietro? NdR Certo NdA) . "Do’aho..." E si girano entrambi, ma puoi star certo piccola pantegana che non ti parlerò. "Dimmi” "Direi che ora di andare a letto per lui.” "Noooo.... Io voglio restare alzato..." Non ti degno la minima attenzione e continuo ad esporre la mia idea al rossino. "Domani, dovete andare alla centrale della pula, no?" "... Si, forse è meglio tu vada a letto piccolo Aki-chan..." Non lo chiamare Aki-chan!! "posso dormire con te Hana-chan?" Aaaagh!! Ma stiamo scherzando? NO!!! Categoricamente no! E non tirare fuori quei due occhi sbrilluccicosi piccolo infame!! Sarà meglio intervenire prima che il do’aho, do’aho com'è risponda di sì. "No." Ecco pericolo scongiurato. "Eh Hana-chan?" Mi ignora?! Piccolo paguro senza cervello, un no mio è un no Assolutistico. Mentre lui guarda Hana con (finti) occhi da cucciolo abbandonato, io mi rivolgo al mio koi con uno sguardo con cui comprende le mie intenzioni. "...emh...no..." Ma il suo tono è insicuro, lo so che gli dispiace, ma glielo farei rimpiangere ancora di più se dicesse di sì. Lo aspetterebbe un lungo periodo d’astinenza e il doppio d’allenamenti. "Solo finché non mi addormento... daiiiii" e ridaglie! Il nostro piccolo mostro Nessy non si arrende! Hana mi guarda ancora per capire le mie intenzioni e per una volta non si dimostra così idiota come gli dico sempre. "No." Ecco più convinto di prima. Inizia a piangere. Ma ormai conosco la tattica, e so bene che la scimmia si lascerà commuovere da queste lacrime di coccodrillo, per cui lo sollevo di peso e me lo porto in bagno. Lui continua a piangere, mentre io apro l'acqua della vasca. La scusa ufficiale per il do’aho: gli sto preparando il bagno prima di metterlo a letto. "guarda che con me non attacca." Gli dico in modo seccato. "Cosaaa?" Mi chiede lui trascinando l'ultima lettera per via del pianto. "Piangere." Non mi pareva difficile da capire. Poi prendo il bagno schiuma e ne metto un po' nella vasca. "Sei cattivo!" Sapessi quanto volte me lo sono sentito dire da Hanamichi. Ormai non ci faccio caso. "hn" "Io voglio dormire con Hana-chan!" per lo meno ha smesso di piangere. Ma rimane un ingombro sgradevole nella nostra casa. Molto sgradevole. "Scordatelo” "Perché non vuoi?" "Mi infastidisci." In realtà ti detesto, ma un conto è essere ipocriti e mentire inventando una scusa e un conto è attenuare la realtà per non essere crudeli. "Perché?" A che gioco stai giocando esserucolo di toporagno? "Perché sei tu." Domanda insulsa che meritava una risposta insulsa. Rimane; in silenzio per un po'. Fissa l'acqua che sale lentamente mentre la schiuma aumenta attorno al getto del rubinetto. Ma non poteva starsene buono da subito, a saperlo glielo avrei fatto prima sto discorsetto. Ma le mie speranze che lui stia zitto sono infrante. "Io voglio bene a Hana-chan. Lui è mio." Ma sentitelo.... Mi sta dando il pretesto per ucciderlo? Perché io adesso gli sbatto la testa sul bordo del lavandino e poi lo concio per le feste. Ma so che non è una soluzione possibile. L'unica è parlare. Un verbo che odio almeno quanto studiare. "Anch'io. E Hana ti vuole bene." Lo vedo illuminarsi tutto "ma, purtroppo per te, l'affetto che unisce me e lui è diverso, ed è molto più forte." Non sono stato tanto cattivo, no? Allora perché riprende a piangere? Ahhhh... Io non ce la faccio più di 'sto rospo umanoide. "Smettila!" gli impartisco. Mi hanno sempre dato fastidio le persone che urlano e che piangono, se sopporto le grida del do’aho è solo perché è lui! Lui incurante della mia espressione e dei miei sguardi pieni d’istinti omicidi urla e piange. Visto che lui non si decide a smettere e l'acqua della vasca è ad un livello abbastanza alto lo sollevo di peso e lo immergo vestito nell'acqua. Almeno ora ha un motivo serio per piangere. Al contrario di ciò che pensavo smette. "Alla buon'ora." Sentenzio. "Sei cattivo"... tho! Un mormorio di fondo... chissà cosa ha detto.... magari mi sono sbagliato e non nemmeno ha aperto bocca. "Cattivo!" di nuovo quel mormorio... "Tieni prendi!" E mi getta addosso dell'acqua. Allora vuoi la guerra!! Lo sollevo dalla vasca e lo risommergo... stavolta col capo sott’acqua, ma solo per qualche secondo. So che NON devo ucciderlo, anche se la tentazione è forte. Quando riemerge e finisce di tossire, visto che ha bevuto (poco, si vede dal fatto che non ha cambiato il livello dell'acqua), mi guarda con aria sconvolta. Davvero pensava che non fossi capace di un gesto simile? Si vede che non conosce Hanamichi, lui sarebbe capace di cose peggiori... magari non nei riguardi di un bambino, ma non è importante. "Vuoi rimanere a mollo con i vestiti?" gli chiedo. E lui senza più obiettare si spoglia e rimane buono buono. Mi sorge un dubbio: che stia meditando qualche feroce vendetta? Ecco che entra in bagno Hanamichi... ma ormai il .. coso... ha capito che non mi deve rompere e se ne sta tranquillo e prende dello shampoo. "Koi, pensi che questa maglietta vada bene ad Aki-chan come pigiama?" No, come tutte le altre sono d’innumerevoli taglie in più... per cui una vale l'altra... "Hn!" "Allora piccolo, come va il bagno? Kaede non ti avrà fatto dei dispetti?" Chiede innocentemente e vedo che il piccolo kappa sta per aprire bocca quando lo fulmino con un'occhiataccia e lui abbassa il capo mormorando un "no" flebile. Bene la battaglia è conclusa.
Dopo essere uscito dal bagno, indossando una mia maglietta che era davvero un po’ troppo grande per lui… Akito sembra più tranquillo e meno battagliero di prima. Non so forse è stato il bagno, forse è solo la stanchezza della giornata che si è fatta (finalmente) sentire, comunque non ha fatto tante storie per andare a letto. Kaede ha deciso che il piccolo starà nella stanza degli ospiti. Secondo me lui avrebbe voluto farlo dormire sul marciapiede, o anche in un luogo più spiacevole, ma non ha fatto niente per farlo intendere, se non sbuffare un paio di volte di più del solito… “Allora Aki-chan, questa sarà la tua stanza per questa sera…” gli dico con un sorriso mentre entriamo nella stanza per gli ospiti. “è molto grande..” è un po’ spaesato, ma poi i suoi occhi sembrano riacquistare la luce di questo pomeriggio. “Hana-chan, posso chiedere a Kaede se mi canta una ninna nanna?” Ohhh, com’è dolce. Aspetta. Aspetta. Kaede e ninna nanna nella stessa frase? Oltre al rischio che la Kitsune si addormenti prima del suo ascoltatore… Lui cantare? Sarebbe la battuta del secolo se non fosse per lo sguardo, come dire cattivo? Malvagio? Terrificante? Che la mia volpe sta lanciando ad Akito… ecco se non fosse per questo piccolo particolare piangerei dal ridere. “Forse però non è capace?” mi chiede con un’innocenza di cui solo i bimbi sono capaci. Però Ru, non è capace di resistere alle sfide… e infatti sentendosi tirato in causa nel modo più appropriato, ecco che borbotta: “No, se vuoi ti canto una ninna nanna…” ma non è che il suo tono sia dolce, sembra più una minaccia. Quindi questa incertezza diventa il mio secondo motivo per restare qui. Come? Qual è il primo? Logico: ascoltare la Kitsune cantare. Non l’ho mai sentita prima d’ora esibirsi in una canzone. Akito si mette sotto le coperte, io gliele rimbocco per bene e mi appoggio al muro di fianco alla finestra, mentre Rukawa si siede sul letto con Akito. “Kitsune ti ricordi come fanno le parole…?” Perché non penso che sua madre gliel’abbia cantata spesso una ninna nanna, siccome era super impegnata con il suo lavoro… “Mpf! Inventerò…” “Sentiamo” esclama Akito un po’ divertito. Ru sembra tentennare poi inizia a cantare con voce bassa e melodiosa: “Ninna nanna ninna oh, questo mostro a chi lo do?” “emh… Ru era ‘questo bimbo’…” “La canzone è mia, quindi decido io.” Mi guarda un po’ di traverso e poi di malavoglia riprende a cantare da capo: “Ninna nanna ninna oh, questo scorfano a chi lo do?… se lo do alla befana lo picchia con una mannaia…” “Ru…..” va bene cambiare, ma qui s’esagera… se continua così gli rispondo per le rime, giuro. “.. se lo do all’uomo nero lo impicca con un pero…” “Se Kaede non la pianta giuro che io gli dico basta!” gli faccio eco io. Ma lui fa sempre di testa sua. “ …se Hana s’intromette io questo lo faccio a fette…” canticchia ironico lui. “ se Ede non ti fermi non potrai più avermi…” gli dico sornione, vediamo un po’ se non la smette. E per un attimo si ferma pensieroso… cercando di dare, a questa frase, tutti i suoi possibili significati. Akito interrompe i suoi pensieri e gli chiede: “Allora non continui?” Kae-chan cambia melodia e inizia: “Fai la ninna, fai la nanna, brutta bertuccia della mamma….” “oh, insomma Kitsune….” Possibile che non riesca ad essere gentile con lui… “puoi cercare d’essere non offensivo per una volta?” oddio… inizio a parlare come mia madre. Non che non le voglia bene, ma… “umpf…. Sei tu che interrompi sempre…do’aho!” “Baka Kitsune! Fai quello che vuoi!” “Allora?” dice Akito. “Ninna nanna ninna oh, questo sgorbio a chi lo do? Se lo do alla befana se lo mangia con una banana, se lo do all’uomo nero lo butta giù da un sentiero… ninna nanna ninna oh, questa fogna a chi la do? La darò alla sua mamma che la porta a far la nanna…” “Io non ho sonno” ci fa notare Akito con un sorriso. “bhe la ninna nanna è finita. Dormi!” incita scocciata la Kitsune. Forse medita di soffocarlo con il cuscino. Meglio evitare. “Se vuoi ti canto la ninna nanna che mi cantava la mia mamma alla sera… l’aveva inventata lei….” Gli propongo. E lui tutto contento mi dice di sì. Prendo fiato e inizio a cantare è una melodia allegra e vivace, per niente adatta a far addormentare, sembra piuttosto una filastrocca: “e questo è l’inno di Akito lesso, lo può mangiare solo chi va a letto presto… se vi stupisce questa ricettina, seguite me che vi porterò in cucina. Per prima cosa lo dovrai spennare, ma fai attenzione a non fargli troppo male. Non rovinare la sua carne fresca con mini-pinner frulla tutta la sua testa… Ed i suoi occhi tu potrai lanciare alle nonnine quando vanno al funerale… Ma ritornando alla ricettina, dovrai passare tutto dentro la farina. Nel pentolone fai bollire il tutto, ma fai attenzione non diventi troppo brutto perché altrimenti ti fa vomitare e la ricetta da capo devi fare…” E con questo si conclude l'opera canora del Tensai. “e questo dovrebbe averlo fatto addormentare?” mi chiede Ru un po’ stizzito. “bhe io mi addormentavo subito dopo…” ci giriamo a guardare Akito che è ancora sveglio, ma è sulla strada del mondo dei sogni. Io e il mio koi, usciamo silenziosamente dalla stanza. Kaede chiude a chiave la stanza. Non ne vedo la necessità. “L’ho sempre detto che non sei del tutto normale…” mi dice. “Baka Kitsune di cosa parli?” “Come ci s’addormenta con una canzone del genere?!” “Anche Akito sta dormendo ora…” “Mai detto che tu sia l’unico anormale di Kanagawa….” Mi rinfaccia lui. Ma adesso io lo prendo e lo gonfio… solo che Kaede mi anticipa e mi butta contro il muro. “Ora mi prendo ciò che il mostriciattolo mi ha impedito per tutta la sera”
“Ora mi prendo ciò che il mostriciattolo mi ha impedito per tutta la sera.” E gli mordo il labbro inferiore, iniziamo un bacio umido e passionale. Il do’aho capisce subito le mie intenzioni. E forse vorrebbe dirmi che non è il luogo, ma evidentemente oltre a qualche mugolio di diniego, non riesce a fare molto per difendersi dal mio attacco, anzi, direi che non è per niente convinto di quello che vuole visto che mi mette le mani sui fianchi e mi tira più a sé. Comunque devo dargli atto che farlo qui non sarebbe il posto più comodo. Avendolo già fatto in corridoio, sia a casa sia a scuola, sappiamo che ci troviamo meglio sul nostro letto matrimoniale per esperienza. “Vieni” gli dico accanto all’orecchio prendendolo per mano e conducendolo nella nostra stanza. Lui mi segue continuando a fissarmi negli occhi. Ecco amore, tu devi guardare solo me. La tua mente deve essere piena di pensieri per me. Nient’altro deve avere importanza per te in questo momento, tanto meno quel cucciolo di oni che dorme nella stanza accanto. Mentre varchiamo la soglia della camera, Hana mi tira il braccio con cui gli tenevo la mano e m’avvicina a sé. I nostri visi a sono a pochi centimetri l’uno dall’altro. Quello due pozze di cioccolato fuso che si ritrova al posto degli occhi, ora sono così vicine, così brucianti e così intense da riempirmi, l’animo solo con una manciata di secondi, ma è una vista della quale non mi priverei per nessuna ragione al mondo. “Ti amo, baka Kitsune!” poi sfiora le mie labbra con le sue, solo un attimo, poi continua a parlare facendo passare il pollice su contorno della mia bocca. “ti amo anche se sei stato insopportabile con quel bambino… anche se sei scorbutico, tutti i giorni, anche se dovrò imparare il linguaggio dei segni per parlare con te visto la tua loquacità… ti amo perché sei tu.” “ti amo anch’io.” e gli mordo quel dito che continuava ad accarezzarmi le labbra. Ma credo che mi saprò far perdonare per oggi…” Mi tuffo su quella bocca che adoro, che è ad un respiro dalla mia. In un attimo inizia una battaglia fra le nostre lingue in cui nessuno è vincitore e nessuno è vinto. Ci trasciniamo fino al letto, mentre ci spogliamo a vicenda. È bellissimo sentire la pelle calda di Hanamichi sotto le mie dita scoprirsi poco alla volta, è bello quanto essere accarezzati da lui mentre mi sfila i miei vestiti. Passo le mie mani sul suo torace, disegnando scarabocchi senza senso con i polpastrelli. Hana col peso del suo corpo mi fa sdraiare sopra di lui, mentre scende a stendersi sul letto. Chiudo gli occhi lo bacio, mentre lui, ne sono sicuro, mi bacia con gli occhi socchiusi, come se non volesse perdersi nulla del nostro rapporto, della nostra intimità. Siamo sdraiati sul nostro letto, in cui l’abbiamo fatto tante volte, eppure è una cosa di cui non mi sazierò mai. L’odore di sesso che si diffonde nell’aria, il calore dei nostri corpi, i fruscii delle lenzuola panna sulle quali siamo sdraiati, il sapore della bocca, della pelle della mia scimmia rossa. In nessun’altro posto potrei stare meglio, con nessun altro potrei, e vorrei, stare così protetto e amato. Le nostre carezze continuano, sensuali alternate a baci focosi. Con la bocca mi stacco da quella di Hana, e scendo sul collo per iniziare a succhiare sul quel punto magico, che lo fa sempre rabbrividire… mmh… gli ho lasciato un bel succhiotto. “Kae…de..” sospira Hana e io alzo lo sguardo per cercare suo ed entrambi ci perdiamo nella riscoperta delle nostre anime, e poi ancora e ancora altri baci, con i quali fondiamo i nostri respiri, le nostre vite, il nostro amore. È lui a prendere l’iniziativa ora, con la lingua inizia a stuzzicare un mio capezzolo, mentre l’altro viene stimolato con una sua mano. Dalle leccate, passa a succhiarmi la piccola aureola scura del mio petto che sotto il suo tocco abile s’inturgidisce. Io cerco di trattenere i gemiti torturandomi con i denti il labbro inferiore. Hana se ne accorge e mi dice: “No, koi… non fare così…” e mentre con le mani scende sui miei fianchi mi bacia soffocando così i miei gemiti. Quando ci allontaniamo un momento per riprendere fiato, ne approfitto per invertire posizioni e nel farlo le nostre virilità ormai tese vengono in contatto. Mille brividi di piacere ci attraversano il corpo ad entrambi e questo non fa che eccitarci ancora di più. Accenno un sorriso al do’aho carico di malizia e con il viso, sempre con lo sguardo incatenato al suo scendo verso il suo ventre, mentre con la lingua segno tutto il mio cammino. Affondo con la lingua nel suo ombelico, continuo ad osservarlo, vedere sul suo volto tutto il piacere che gli posso dare. Che voglio dargli ancora di più. ed è fantastico questo potere che ho su di lui, come lui ha su di me, dall’altra parte. Non ci siamo che noi. Il nostro piacere e il campanello della porta… il campanello della porta? “Kitsune… suonano…” “hn..” ho notato, ma non mi va di aprire, sarà uno scocciatore, andrà via… lo penso ma non glielo dico, come al solito. Il campanello suona di nuovo. “Ede… e se fosse ….qualcosa ….d’importante?” mi dice tra un gemito e l’altro. “hn..” e continuo a torturarlo con la lingua sulla sua pancia, disegnando i contorni dei suoi addominali. “Ka..ede.. ti prego…” “cosa?” mi prega di continuare? Per me va bene, ma ho il sospetto che non è questo che mi stia chiedendo… ancora il campanello. “la porta…” m’infilo i boxer e i pantaloni e vado ad aprire io, così sono sicuro di levarmi dalle scatole immediatamente il disturbatore inopportuno. Scendo le scale e il campanello suona di nuovo, ma stavolta il trillo è lungo, ma si è incollato il dito al tasto? Apro la porta e trovo un Akira Sendo attaccato al mio campanello che mi guarda sorpreso e per un attimo mi pare imbarazzato… ma è solo un attimo. “Non vorrei aver disturbato…” “hm…” se non volevi disturbare non scocciavi così tanto… “E Hana dove l’hai lasciato: sul divano? Sul letto? In cucina sul tavolo? In bagno? …” “Piantala Sendo!” “Giusto. L’importante non è dove, ma come. Allora lo hai legato al letto, oppure è cosparso di panna montata o …” “Sendo! ” ma perché deve essere sempre così…. Non può per una volta comportarsi normalmente e discretamente? Vabbè che dal mio stato si capisce subito che ci ha interrotti… ma … un minimo di decenza... “Cosa vuoi?” “bhe in questo momento, non mi dispiacerebbe continuare con te e Hana ciò che avete interrotto…” Dalle scale spunta il mio do’aho, anche lui con solo i pantaloni addosso e quando lo vede Sendo, non può fare a meno, evidentemente, di commentare la cosa. “allora Hana a te non piacerebbe un bel menage a trois?” “porcospino hentai! Cosa sei venuto a fare qui?” gli risponde Hanamichi. Per nulla interessato alla proposta. “… ah già stavo dimenticando, effettivamente anche volendo non potremmo far molto insieme, con un bambino in casa forse sarebbe meglio evitare certe cose…” un bambino? Ah, il piccolo Gargamella che dorme di sopra… ma.. “come fai a sapere che c’è un bambino” il do’aho mi ruba le parole di bocca…” “allora era davvero qui… bene.” “Sendo chi diavolo te l’ha detto?” “Akito è mio fratello minore….” “…” io e il mio koi siamo senza parole. “Non che me lo portereste qui? Così ce ne torniamo a casa”. Vado a prenderlo io lo gnomo malefico. Apro la porta di camere sua con molta calma per non svegliarlo… adesso. Mi avvicino a lui e lo prendo in braccio… poi lo lascio cadere sul letto. Il piccolo si sveglia di soprassalto. Un po’ spaventato, sia per il suo brusco risveglio sia perché è da solo con me nella stanza e sa bene che gli possono capitare tante cose… ( e se ci mettessi una scena shota? NdA NO!! NdR …peccato…NdA) “è arrivato tuo fratello.” In men che non si dica si cambia e si fionda giù per le scale… e contrariamente ai miei desideri non si sfracella l’osso del collo. “Aki-chan!” dice Sendo “Akiraaaa…”dice il figlio minore della famigli dei Smileman e Sendo lo prende in braccio. Dopo un po’ di piccole effusioni fraterne, Hana chiede all’uomo con i capelli nel gel com’è che suo fratello fosse stato qui con noi senza che lui se ne preocupasse. “oh, beh… ero in spiaggia e ho visto un ragazzo mooolto carino… non ho saputo resistere. Solo che con Aki-chan fra le pal..emh scatole, non sarei riuscito a combinare niente… per cui quando ho visto Hana che faceva da bagnino, ho pensato di poterlo affidare a lui, senza problemi… vero, passerotto?” e si rivolge al fratello minore. “siiiiiii… Aki-chan mi aveva parlato di un suo amico con i capelli rossi che era tanto simpatico e divertente…” “e perché non l’hai detto subito piccolo” chiede di nuovo il do’aho… ma cosa vuoi che m’interessi tutto ciò, mandiamo via questi due impiccioni inutile e continuiamo il discorso di prima!! “Hana-chan non me l’hai chiesto…” “See… è sempre colpa mia… ho capito” che si stia arrendendo anche lui? “Vabbè Akito ora dobbiamo andare che mamma e papà saranno un po’ in pensiero…” “Solo un po’ eh?” chiede Hanamichi. “E poi Kaede e Hanamichi hanno molte cose da fare….” “Appunto” dico io e gli chiudo la porta in faccia… Hana rimane immobile per la sorpresa, mi segue con lo sguardo mentre vado in soggiorno a staccare il telefono, poi mentre è ancora sotto shock, lo afferro per mano e lo conduco su in camera. Tanto so quanto farlo riprendere. E ora nessuno può più disturbarci. Nemmeno un’autrice fastidiosa di fan fiction. Quindi sciò!
Owari
Annola: Cavolo… non ho mai scritto qualcosa di così lungo… E come al solito non mi piace... ... che roba non mi viene nemmeno lo sclero finale, vuol dire che non è piaciuta nemmeno a Ru e Hana... o forse sono troppo impegnati in latre faccende? -_____-;
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