Nota: La fic Western che ho riesumato grazie a Fiore ... il nome Bannock è preso dai fumetti di Tex (era una città legata al passato di Carson)
Per ora posto il prologo ma sto già lavorando al primo capitolo. Comunque allegherò sotto una piccola descrizione somatica dei protagonisti man mano che appaiono anche se non metterò i loro nomi prima che saltino fuori nella fanfic. Cioè, dovrete accontentarvi di soprannomi e simili. In caso durante la fic saltassero fuori segni particolari o simili aggiornerò man mano. Spero vi interessi

Titolo: Bannock
Autrice: Bryn
Capitolo: Prologo
Rating: ... si vedrà man mano ma ci saranno scene NC17
Disclaimer: I personaggi sono miei e questo era qualcosa che sognavo di dire
Ringraziamenti: Grazie Fiore che me l'hai fatta riesumare
 


Bannock

prologo

di Bryn

 

Dolore. Ma un dolore che diventa piacere. Pelle bollente sopra la propria, ansiti a due che squarciano l’aria. Squarciano l’aria come pallottole.

Pallottole. Come quelle che l’hanno ammazzata, che hanno ammazzato anche quel figlio di puttana e tutti quelli che si sono messi sulla mia strada prima di lui. Pallottole sparate da fedeli Colt che non sono bastate a salvarla.

Salvarla … neanche la grazia del Signore le hanno dato. Rifiutata, rigettata, disprezzata, negata. Menzogne su menzogna, una tela sempre più grande e lui ci sarà caduto.

Lui. Occhi scuri come la notte, capelli chiari come l’alba, pelle scura per il sole, ruvida per il contatto con le armi.

Armi. Hanno comandato tutta la mia vita. Colt e fucili, spari e sangue, urla e fumo, proiettili e canne bollenti da pulire con stracci perché non si senta che hanno sparato. Armi inanimate, gelide amiche ed esecutrici. Nessun sentimento.

Nessun sentimento. Come quella merda di gente, la gente di Bannock nel Montana. Una croce nella dura terra, da dove poteva vedere tutta la città. A Boothill non me l’hanno lasciata mettere ed a quello stronzo un funerale degno di un governatore.

Lo stronzo. Ha avuto quel che si meritava ma lui lo saprà mai? Che importa? Importa veramente, la verità? Che lui la sappia, che lui le scopra tutte? Perché l’ho fatto? Che non era solo sesso per me? Che avevo pregato perché non accadesse? Che ho dovuto farlo perché non si poteva altrimenti? No

No. Una parola che conosco da tutta una vita … ha così tante forme. Il “NO” secco di un rifiuto, il “No, no, no, no!” di una donna che non accetta una perdita, il “No, ti prego non uccidermi” di qualcuno in punto di morte, il “No” interiore di quando ti ribelli a questo mondo duro. E tanti altri, ma anche troppi.

Troppi. Troppi come le menzogne, le bugie, la rete in cui certamente sei caduto Bill. Ma mettici una pietra sopra e scordati di me … non ti servirebbe a niente rimestare in quella brodaglia sanguinolenta che è diventata Bannock mentre tu non c’eri.

Non c’eri e se ci fossi stato magari qualcosa sarebbe cambiato. Forse non avrei dovuto macchiarmi di altro sangue, piantare una croce lontana dalla città e sopra di essa, andarmene nell’odio generale. Io … la feccia. Chris Clyde.


“Dee?”

“Sì Charlie?”

“Non pensarci”


Charlie è mezzo indiano, un ragazzo di poche parole. Si è accodato a me non so quando ed è sempre rimasto al mio fianco. Ha 16 anni … abbastanza per morire da uomo anche se io lo chiamo sempre ragazzo. Io sono un uomo fatto. 28 anni … abbastanza per essere vecchio.

Ma non tanti da farmi sentire stanco di vivere.



“No Charlie, non ci penso”


Ma sappiamo entrambi che mento.

 

 


- Fine Prologo -


Note:
Chris "Dee" Clyde = Capelli rosso tramonto con strani riflessi. Occhi azzurro ghiaccio, pelle bianca (ma abbronzata)
"Bill" = Capelli biondo - bianco, occhi neri, pelle bianca (ma abbronzata)
"Charlie" = Capelli neri, occhi neri, pelle mulatta con riflessi bronzei