Bagliori sulla sabbia

Epilogo

di Hymeko


Nessuno lo aveva visto, ritornare silenziosamente nella tenda…i rumori della festa, naturale epilogo del loro trionfale spettacolo, avevano completamente sepolto il suo silenzio, sotto una valanga di note gaie.
Ma lui non aveva intenzione di partecipare, a quei festeggiamenti…si sentiva colpevole.
Era, in effetti, colpevole. La consapevolezza del peccato incorniciava aspra il viso dell'amato.
"Akira…"
mormorò, accoccolandosi nel fondo della fragile struttura…nonostante quel luogo gli ululasse nella mente la sua colpa, era anche l'unico rifugio che era riuscito a trovare…solo lì, poteva sperare che nessuno lo rintracciasse. Soprattutto lui…anzi, loro.
Mentre entrava, aveva sbirciato l'ingresso della tenda…e con un brivido, aveva compreso che era stato ripulito…mentre lui era nell'ofuro, Rukawa doveva aver riordinato l'entrata…non c'era traccia, del loro amplesso.
Un vero rapporto sessuale, che tutti avevano scambiato per finto.
In teoria, almeno…non sapeva quanti, e chi, avessero realmente bevuto quella storia.
Sperava solo che il suo ragazzo fosse tra questi.
"Akira…"
ripeté, lamentandosi…iniziava a fargli un po' male la testa, e lo stomaco cominciava a torcersi.
"Normale reazione, per un traditore…"
si ricordò, passandosi una mano sugli occhi.
Non aveva idea, di cosa fare…Sendo lo amava, ne era certo, e probabilmente sarebbe giunto a perdonarlo, dopo un periodo di riflessione. O forse, pur di averlo con sé, avrebbe finto di dimenticare…si sarebbe tenuto tutto dentro, avrebbe ingoiato quel rospo e sarebbe andato avanti, con lui. Per lui…lo considerava davvero tanto importante?
"Probabilmente sì"
Hanamichi si odiò, per quel moto d'orgoglio, con cui si sottolineava da solo, il suo stesso valore…prima lo tradiva, poi si compiaceva…
"Non sono davvero degno, di stare con te"
Aveva voglia di rimettere…il suo stomaco, sembrava essersi gonfiato di colpa, e incrinato di bile.
Tutto sarebbe stato più facile, se Sendo l'avesse condannato, come meritava. Se lo avesse odiato, senza possibilità d'appello, lui non avrebbe dovuto scegliere…fra il lasciarlo, e non dover più confrontarsi con quei ricordi, o il rimanere con lui, ma invaso dal senso di colpa.
"Come sono meschino…voglio scaricare su di te anche questa responsabilità"
Non aveva la forza, di compiere una scelta…avrebbe significato rischiare di ferirlo, più di quanto avesse già fatto. Non voleva, non aveva mai desiderato, far del male al suo ragazzo. Eppure…
"Akira…"
Il volto dell'asso del Ryonan, fu sostituito da quello della sua squadra, lo Shohoku. Il ragazzo con cui aveva compiuto quel tradimento.
"Ma tanto, che vuoi che gli importi, a Rukawa? Mica ha il ragazzo, lui"
"Idiota"
Hanamichi sobbalzò, gettandosi istintivamente indietro. Una delle persone che non voleva vedere, s'era silenziosamente materializzata di fronte a lui. Jeans neri e maglietta azzurro cupo, Rukawa lo guardava, sul viso un indecifrabile silenzio.
"R-Rukawa…"
Il fondale di legno, contro cui era poggiata la struttura, bloccò la sua fuga. E allora, Hanamichi si rese conto d'essersi cacciato in un vicolo cieco. Per uscire, avrebbe dovuto oltrepassare il volpino, ed era certo, che non ce l'avrebbe fatta.
"Hn"
Senza mostrare una particolare emozione, il moro si avvicinò a lui per sedersi, appoggiando la schiena contro il fondale…Hanamichi non riuscì a staccare gli occhi dal suo volto, quel profilo di gelido marmo che non aveva perso nulla, della propria impassibilità.
Come non fosse accaduto niente, fra loro.
Come quel loro accoppiamento fosse stato davvero una finta.
Rabbrividì, ricacciando indietro le lacrime, a forza. Non poteva, non doveva assolutamente mettersi a piangere…gli aveva già dato il suo corpo, non poteva arrendersi ancora, consegnandogli anche il suo pianto.
Non lo vide muoversi, le sue palpebre erano serrate, per proteggersi…mentre si obbligava a non scoprirsi di nuovo, sentì solamente un tessuto soffice coprirgli le spalle. E lo riconobbe subito, senza bisogno di guardarlo, la sua pelle era stata marchiata, dalla sua leggerezza…quel manto, il mantello color notte che l'aveva spesso abbracciato, quando era Hana-mikos.
Con uno scrollo morbido delle spalle, se lo tolse, facendolo scivolare a terra.
"Che ti prende, idiota?"
Le dita bianche di Rukawa afferrarono un bordo del manto, lisciandolo per sistemarglielo ancora addosso, ma il rossino lo respinse, allontanandosi da lui quasi impercettibilmente, ma abbastanza perché l'altro lo notasse…un chiaro rifiuto.
"Che hai?"
Hanamichi sbatté le palpebre, respirando piano…doveva resistere, non poteva farsi prendere dalle emozioni, non si sarebbe comportato…come durante lo spettacolo. L'avrebbe gelidamente tenuto lontano. Non sarebbe caduto di nuovo.
"Non lo voglio"
rispose, nascondendo una mano dietro di sé, e artigliandosi la maglietta.
"Hn? Quando eri Hana-mikos, ti andava bene"
bisbigliò il moro, sistemandogli una ciocca che gli sfuggiva davanti al volto.
"È proprio questa la differenza…io non sono lui!!!"
Quasi un urlo, al limite della maleducazione…Rukawa rimase un attimo sorpreso, prima di socchiudere gli occhi.
Una lacrima era scesa, lungo la pelle del compagno di squadra.
"Ehi…"
"Io non sono lui!!!"
Hanamichi sbatté un pugno a terra, che fece rimbombare lo spazio vuoto sotto il palco…davanti a un Rukawa incredulo, si premette i palmi sugli occhi, mentre due rivoli luccicanti nell'ombra, scendevano a irrorargli le labbra, a loro volta morse ferocemente dai denti.
"S-Sakuragi…"
Ma il rossino scosse la testa, affondando quei piccoli scalpelli bianchi e seghettati, nella tenera polpa che proteggeva la sua bocca:
"Cosa ho fatto…che cosa ho fatto…Akira…"
Un colpo sordo, come di martello, risuonò dentro Rukawa…il suo cuore si strinse, mentre le sue corde vocali si obbligavano, a parlare:
"Hai solo seguito il tuo cuore…come ha fatto il consigliere Hana-mikos"
"Smettila di confondermi con lui! Io non sono lui!"
Il volpino annuì:
"Vero, ma puoi prendere la sua storia come esempio…oppure come uno specchio limpido, dove essere in grado di vedere riflessa la vita che vorresti, in realtà"
"S-Stai scherzando?"
Il rossino fissò il compagno, gli occhi sgranati che traboccavano di stupore:
"Q-Quella è solo fantasia, è un'opera teatrale…non è la vita!!! Nella realtà non ci si innamora dopo due giorni!!!"
"Ma spesso sono più simili di quanto si creda"
Rukawa sapeva che le sue parole erano vuote, tuttavia non s'era potuto trattenere, dal pronunciarle…ma il rossino sembrava troppo scioccato, per rendersene conto.
"T-Tu pretendi che io…mi metta con te solo perché nell'opera…i nostri personaggi si sono messi assieme?"
Era assurdo, troppo irragionevole…Rukawa scosse il capo, sbuffando:
"No, voglio solo che ricordi quanto sei stato bene, a farti coccolare da me…quanto ti siano piaciuti i miei baci, che non hai mai rifiutato…che ti renda conto, che anche tu sei attratto da me…altrimenti non ti saresti concesso. Eravamo obbligati, ma non a tutto…e grazie a questo, siamo andati oltre. Io voglio che tu riconosca questo"
"N-No…ti stai sbagliando! Non hai capito nulla, di quello che è accaduto prima!"
Quasi in preda a una crisi isterica, il tono della voce di Hanamichi s'alzò pericolosamente.
"Idiota…perché lo neghi?"
"Perché io non sono innamorato di te!!! Io ti odio!!!"
"Smettila!"
Rukawa lo afferrò per i polsi, e lo bloccò contro il fondale dipinto, dove un leggero marroncino chiaro suggeriva una distesa di sabbia, senza limiti …
"Rukawa è stato solo un colpo di testa!!! Ero preso dalla recitazione, le luci, i suoni, lo spettacolo, quello che dovevamo fare, la tua bocca…è stato un colpo di testa, lasciami!!!"
E il moro lo mollò…sapeva come era fatto il compagno, e l'idea che quello che era accaduto fosse solo una sua sbandata, era più che plausibile…anche se molto dolorosa.
"Cosa ho fatto…cosa ho fatto…io non volevo…"
Hanamichi nascose il volto contro le ginocchia, avvolto nel silenzio con cui il compagno lo fissava…non voleva sapere niente di lui, non gli importava se stesse male o meno, o se volesse davvero consolarlo. Voleva che sparisse.
"Di cosa stai parlando?"
Di scatto, Rukawa si voltò verso l'entrata: un'ombra nera si proiettava all'interno, una sagoma scura che apparteneva a un ragazzo alto, reso ancora più slanciato dai capelli a punta.
"Hana…che è successo? Perché sei qui con lui?"
Una domanda, il dubbio…Sendo avanzò nella tenda, spostando gli occhi da una matricola all'altra, iniziando intimamente a tremare per la colpa che aveva intravisto, nello sguardo del suo compagno.
Rukawa si alzò in piedi, avvicinandoglisi di un passo…interrompendo la sua avanzata, impedendogli di avvicinarsi al rossino.
Ma Sendo si limitò ad ignorarlo, inginocchiandosi all'altezza del suo ragazzo, che s'era chiuso a riccio.
"Hana…che cosa c'è?"
Un mugolio, da parte sua. Un ringhio basso, dal moro che sovrastava entrambi.
Avvertendolo, Sendo si rialzò, gonfiando inconsciamente i muscoli. Sapeva, nel profondo di sé, di aver a che fare con un rivale.
"Lascialo in pace"
sibilò l'asso dello Shohoku, precedendolo.
Sendo strinse gli occhi, abbandonandosi all'ira…poteva immaginare, anzi sapeva, che dietro lo stato del suo ragazzo, ci fosse l'altra matricola.
"Che hai fatto a Hanamichi?"
Rukawa non rispose, opponendo alla sua furia latente la propria impassibilità. Qualsiasi cosa gli avesse detto, sapeva che Sendo non gli avrebbe creduto, quindi era meglio ostentare silenzio.
"Hana…cos'è successo?"
L'ala del Ryonan tornò a inginocchiarsi accanto al suo ragazzo, cingendogli il corpo stretto, in un abbraccio caldo…Hanamichi sussultò e girò il viso, quando l'altro tentò di baciarlo, ma non provò a sciogliersi…bramava il tocco di quelle mani, la stretta delle braccia muscolose.
"Tranquillo, amore…va tutto bene"
Rukawa si morse un labbro…quell'idiota del suo compagno non rifiutava l'abbraccio di Sendo. Non lo comprendeva…si erano amati, meno di due ore prima. Non lo aveva respinto, sul palco. Eppure, da quando erano lì, il porcospino era tornato prepotentemente al centro dei suoi pensieri, scavalcandolo di nuovo. Credeva di aver vinto, quando Sakuragi gli si era concesso.
In realtà, una volta sceso dal palco…aveva iniziato a rimpiangere, di essersi lasciato amare da lui.
'Maledizione…'
Non era possibile, che fosse davvero un colpo di testa, come diceva. Non poteva esser andato a letto con lui, solo per…uno sfizio. Un errore…un nulla.
Il suo cuore mancò un battito, quando il rossino rifiutò la bocca di Sendo, che voleva accarezzargli una guancia. Forse era solo senso di colpa, ma non poteva perdere quell'occasione…se voleva davvero conquistare Sakuragi, avrebbe dovuto lottare, per lui.
"Lascialo stare, non vedi che non vuole che lo tocchi?"
sibilò sprezzante, afferrando una spalla di Sendo, e stringendola con forza.
"Toglimi quella mano sudicia di dosso"
ringhiò Sendo, voltando appena lo sguardo.
Rukawa si sentì colpito da un'ondata d'odio, ma non vacillò: con la coda dell'occhio, poteva vedere Hanamichi che lo guardava, meravigliato e un po' lusingato. Era sorpreso…ma gradiva quel gesto.
Rinvigorito, la speranza che gli scorreva nelle vene, iniziò a tirare un po' indietro il senpai…Sendo fu costretto a mollare la presa, per non far del male al rossino.
Una manata veloce…il volpino la schivò senza problemi, balzando indietro. E preparandosi allo scontro…Sendo s'era rialzato, e si stava togliendo la maglietta.
"Sei stato tu a ridurlo così, anche se non so come…ma adesso me la paghi"
La sfida congelò l'aria…Rukawa si sciolse i muscoli, scrocchiandosi le dita, rilassando il corpo…carico d'odio, lo avrebbe distrutto. Non gli avrebbe lasciato il rossino.
"A-Akira no"
I due sussultarono…la voce gentile di Hanamichi, li aveva pietrificati entrambi.
Perché era la prima volta che la sentivano, da quando erano tutti e tre lì.
E perché, soprattutto, aveva fermato Sendo. Aveva difeso Rukawa.
"P-Perché lo proteggi?"
Increduli, gli occhi del senpai del Ryonan annegavano in quelli del compagno, che dal canto suo non osava staccarsi, la paura sormontava la sua volontà. Lì accanto, Rukawa seguiva lo scambio di sguardi fra i due, le semplici parole, con cui Sakuragi aveva fermato l'altro, ancora intessute nei suoi pensieri, in rilievo.
"C-Che cosa ti ha fatto…Hana"
Sendo scivolò a terra, in ginocchio davanti a lui, una muta preghiera perché parlasse, una richiesta di scuse, alla sua insistenza per una risposta…Hanamichi scostò la maglia, lasciando che la fioca luce dei pochi fari accesi rivelasse, dove prima la pelle era coperta dal collare, un grosso succhiotto, macchia della sua colpa, proclama del suo tradimento.
"H-Hanam…"
L'asso del Ryonan non concluse di pronunciare il suo nome…le ultime sillabe, gli erano morte sulle labbra, cancellate dalla consapevolezza.
"N-Non era una finzione…"
Sendo guardò il suo ragazzo, che di nuovo scappava dai suoi occhi, e il silenzioso Rukawa…vacillò colpito dalla rivelazione, dal manifestarsi chiaramente di ciò che aveva immaginato, avuto paura, ma cui non aveva mai voluto dar credito…
"…i tuoi gemiti non mi avevano ingannato, non stavi simulando. T-Tu v-voi…lo avete fatto sul serio"
La vista del ragazzo s'annebbiò, i suoi muscoli vacillarono, costringendolo ad aggrapparsi al tessuto della tenda. Hanamichi, il caldo dolce corpo che gli si era promesso in eterno…era stato violato da Rukawa. Quei mugolii, la bella armonia di voce, non erano più solo un suo privilegio.
Anche il volpino, aveva avuto l'onore di ascoltarla, e soprattutto…di renderla possibile.
Sendo si alzò, come un robot. Non sentiva nulla, non gli importava di nulla.
Voleva solo…spaccare il muso alla volpe.
Rukawa si abbassò di colpo, rifilando una spallata nel ventre del senpai. Rantolando, con un rivolo di bava che gli venava la pelle, il ragazzo si piegò sulle ginocchia, mentre il volpino si scostava i capelli dagli occhi:
"Credi di potermi battere? Sono mesi, che faccio a botte con lui"
gli sputò in faccia, sottolineando che se lo stava battendo, era proprio grazie a Hanamichi.
"B-Bastardo!!!"
Sendo caricò il destro, mirando direttamente alla mascella dell'altro…Rukawa non si mosse di un millimetro, aspettando con superiorità il momento per scansarsi.
"Fermo Akira!!!"
Rukawa spalancò gli occhi, scattando di lato, evitando d'un soffio che Sendo gli franasse addosso. Hanamichi, da terra, l'aveva preso per la maglietta, decapitando il suo slancio, tranciando il suo equilibrio. Ai suoi piedi, due figure…una accovacciata, l'altra stesa, furente…scioccata.
"A-Akira…"
Il rossino si inginocchiò, accarezzando piano i capelli del suo ragazzo.
"…non puoi prendertela con lui…non mi ha fatto nulla, che non desiderassi"
Sendo girò la testa, fissando il legno chiaro, sotto di sé. Era stato…tradito, dal ragazzo che più aveva amato.
"D-Da quando sei innamorato di lui?"
chiese, implorandolo di strappargli del tutto il cuore, perché terminasse di soffrire.
Rukawa strinse i pugni…stava per avere una risposta, grazie al suo rivale. Guardò Hanamichi, che osservava addolorato le lacrime che punteggiavano il parquet sotto il viso del compagno…nella sua espressione, c'era solo stordimento, torpore. Non una risposta limpida.
"I-Io non lo amo…"
Il tempo si cristallizzò, mentre anche il cuore del volpino si frantumava…
"…mi piace, come mi piaci tu. Quello che è successo…è stato solo un colpo di testa, di cui mi pento amaramente"
"U-Un colpo di testa?"
Sendo si girò, poggiandosi contro il fondale:
"Tu mi hai tradito…per una fesseria simile? Perché non hai saputo tener a posto gli ormoni?"
Il silenzio di Hanamichi fu una risposta più che esauriente, mentre Rukawa si mordeva l'interno delle labbra, per non picchiare Sendo.
E, come nulla fosse accaduto, l'altro rise.
Qualcosa di tanto allegro, non era mai stato udito, in quella tenda. Suoni passionali, erotici, tristi sì, ma quella gaiezza era la prima volta, che vi dimorava.
"Sai Rukawa, hai sempre avuto ragione. Sakuragi è proprio un emerito idiota. Il re degli imbecilli"
"Ehi…"
ringhiò il volpino, tendendo i muscoli…non gli piaceva, lo sguardo che s'era spezzato, negli occhi del rossino. Era…odio, per se stesso. Vergogna, e autolesionismo…quasi sapesse di meritare, quel disprezzo.
"…lascialo stare"
Ridacchiando, il porcospino si rialzò, stiracchiandosi:
"Oh, stai tranquillo, non lo voglio più quel rifiuto"
"Sendo!"
Rukawa fece partire un gancio, che l'altro evitò facilmente:
"Perché, come altro lo vuoi definire? Uno che tradisce solo perché ne ha voglia…io lo chiamo così. E sei fortunato, che non abbia voglia d'andare avanti…in fondo, sono contento.
Adesso che ho scoperto la sua schifosissima vera faccia, posso lasciarlo senza tanti problemi"
Muovendo la mano come dovesse scacciare una mosca, oltrepassò il volpino, che immobile fremeva, trattenendosi a malapena…arrivato all'ingresso, Rukawa vide la sua ombra mutare, comprendendo che s'era girato verso di loro, verso di lui…
"Ah…giusto per chiarire…Hanamichi, sei davvero una persona rivoltante. Non vali nulla"
………
"…è finita…mi ha lasciato. Aveva capito…che non abbiamo finto. Ha ragione lui, sono disgustoso"
Le mani di Hanamichi si lasciarono andare, senza più forza né tensione nervosa…silenziosamente, caddero sul pavimento, due arti uccisi dal torpore che segue il dolore.
Il suo capo si posò contro il fondale, il viso rivolto al soffitto della tenda, da dove il tessuto si dipanava…non c'era consolazione, nell'ombra concepita da quelle pieghe morbide.
Rukawa si inginocchiò di fronte a lui, allungando una mano per sfiorare il suo volto…ma il rossino girò la testa di lato, fissando gli occhi vacui sull'angolo più buio.
"Non ora, volpino…la mia speranza è stata esaudita…mi ha lasciato…"
Il moro rimase in silenzio, osservando il profilo forte del compagno, che però da troppo tempo, non emetteva altro che tristezza…una soluzione, l'aveva trascinato lui in quel buco nero, era suo dovere aiutarlo, a tornare a splendere…
"Hn…non rimarrò inerte, standoti accanto senza tentare nulla, per sorreggerti"
Lentamente, Hanamichi girò gli occhi…Rukawa ritrovò un po' di vita, in quelle pupille offuscate. Delicatamente, attento a un suo eventuale rifiuto, prese una mano fra le sue, posando le labbra sul dorso:
"Non gli permetterò di ferirti…non tollererò che tu soffra ancora"
"Rukawa…io non ti amo…se davvero provi qualcosa per me, accetta la realtà. Non mi confondere con Hana-mikos. Io non lo sono"
"Lo so…lo so. Prima ero accecato da te…non commetterò più quest'errore. Scusami…ora la mia attenzione, i miei sentimenti, saranno concentrati solo su di te…Hanamichi"
L'altro inarcò un sopracciglio, nel sentirsi chiamare per nome, ma non replicò…la dolce attrazione che aveva percepito, nei suoi confronti, stava tornando…in fondo, era stato bene con lui, e non c'era nulla, che gli impedisse di essere di nuovo…felice.
"In questo momento, hai bisogno di me…non mi rifiutare. Non importa se non ricambierai mai i miei sentimenti…lasciami solo stare con te"
Hanamichi chiuse gli occhi…era vero, aveva bisogno di qualcuno accanto.
Che fosse Rukawa, era una conseguenza logica…e anche i suoi sensi, se lo auguravano. Il volpino lo amava, lo venerava…e desiderava vederlo felice. Il solo saperlo, gli risollevava il morale.
"Abbracciami, allora…"
mormorò sbilanciandosi, lasciandosi andare in avanti, cadere fra le sue braccia…mentre affondava il viso contro la sua spalla, e il suo profumo lo avvolgeva, il ricordo di Sendo iniziò a svanire, irrimediabilmente…

Fine

avevo l'intenzione di farne una SenHana, ma quando l'ho detto, la Patrizia mi ha risposto, con voce sepolcrale: "Provaci e io non ti porto a casa la dj da Tokyo". Ammetto di aver avuto paura…spero che tu sia contenta!!! n.d.Hymeko



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