di Amy

Parte 2/?


Il cavallo affonda con gli zoccoli nella neve mentre un mulinello più forte ci avvolge coprendoci di fiocchi bianchi come lacrime di perle. SOcchiudo gli occhi rabbrividendo. Sento vagamente Melisendra imprecare per il tempo che c'è in queste regioni mentre sprona il cavallo ad aumentare il apsso con la sua solita delicatezza da rozza umana. iL cavallo nistrisce un disappunto ma aumenta il ritmo rischiando di farla ruzzolare nella neve. Rallento il passo lasciandomi raggiungere solo per lanciarle qualche battutaccia. Mi piace vederla arrabbiarsi anche se mi paice meno quando afferra la balestra e me la punta carica contro.
"Non vorrete mica che ci uccidiamo fra noi?" la rimprovera una voce serena alle nostre spalle anche se si avverte un certo nervosismo in quelle parole. Ammetto che non sia facile sopportare Melisendra ma in fondo ognuno di noi ha le sue croci e lei è la mia. 
Sfioro la pancia di Blizard che senza neppure che dia di tacco capisce subito e cerca di aumentare il passo. Accanto a me i miei cani zampettano felici nella neve. O meglio uno zampetta felice, l'altro ha optato non so come per salire sul bardotto e ora cerca di rimanere seduto in equilibrio sul mezzoasino.
Mi paice la neve e allo stesso tempo mi spaventa. Il mio cuore si spaura davanti a queste disetse bianche che sembrano perdersi all'infinito, fondendosi col cielo. E' come se questo biancore mi avvolgesse con la sua luce ma essa fosse troppo forte per non sopraffarmi.
Siamo partiti da poco da quella città maledettamente nanesca. Ancora mi brucia che mi abbiano aumentato il prezzo delal locanda solo perchè ero un elfo, ma almeno ho avuto un bagno quasi caldo e del cibo buono per quanto caro.
"Maledetti nani..." mugugno affiancando con due falcate di lizard Kendal che si è autoeletto capospedizione evidentemente!
Posso camminargli a fianco, mangiare accanto a lui e dormire nella sua tenda ma non ho alri rapporti con lui. Persino quello di amicizia si sta congelando lentamente. Non sono capace di essergli amico e allora preferisco ritornare scontroso e solitario come ero prima. Voglio che mi odi se non mi può amare. Voglio che mi disprezzi se non mi può apprezzare. Voglio odiarlo senza riuscirci.
Lo osservo di sottecchi, il suo profilo docile si staglia sullo sfondo bianco della neve, inanellato dal bordo di pelliccia del cappuccio. E' dannatamente bello e mentre un afitta al cuore mi avvisa di distogliere lo sgaurdo dal suo viso la sua voce mi da l'occasione per farlo. Parla del tempo. Banale. Gli rispondo altrettanto banale spingendomi in avanti, godendomi l'andatura faticosa di Blizard, carezzandone la criniera chiara. 
Sento i muscoli del suo collo tendersi sotto le ie dita mentre soffia di approvazione per quel gesto.
Un viandante è apochi metri da noi. Inizio a rallentare il passo avvisando gli altri del prossimo incontro.
Tutto mi aspetterei fuorchè un bambino di 15,16 anni che cammina in mezzo alla neve coperto di un semplice e logoro mantello.
Trema per il freddo e le sue labbra sono violacee mentre si presenta e dice che sta andando alla città della nostra ultima sosta in cerca di lavoro e di un posto più caldo che la strada.
Il mio cuore manca un colpo. Credo che sia la visione più celestiaca che abbia mai visto. La sua bellezza trascende qualunque essere che abbia mai visto! Scuote la testa scrollandosi la neve che opprimeva i suoi capelli dorati e la frangia ricade generosamente ai lati delle gote rosse, sfiorando il contorno delicato e nerissimo degli occhi gialli, carezzando le labbra carnose e a cuore che invitano al bacio.
Io mi volto verso Kendal, facendogli capire che il mo cuore piange a lasciare questo ragazzino solo verso una città che di sicuro non avrà un posto per lui. Kendal annuisce in silenzio e porge la mano al ragazzino incitandolo a salire.
Ed ecco un nuovo angelo per questo viaggio.



Continua...

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