NOTE: I personaggi non sono miei bla bla
bla . . se si escludono Cesare e Lars, ma loro sono solo nominati perchè
sono ancora esauriti dopo il finale di Avalon!
Autori e personaggi
di Dhely
Milano, 28 novembre 2001
Piazza Duomo
ore 15.45
La solita ressa riempiva la piazza, sembravano tutte piccole cavallette
affamate sciamanti intorno alle vetrine ricercate. Aredhel sbuffò seccata
ed arrogante spostando appena il guanto dal polso per vedere l'ora. In
anticipo, come al solito. Non era importante, dopo tutto il lato della
cassetta che le stava suonando nelle orecchie non era ancora finito e poi si
ricordava bene il tono concitato che aveva il ragazzo quando l'aveva
chiamata per fissare quell'appuntamento. Era *ovvio* che lui fosse in
anticipo . .
Il cellulare emise una lieve vibrazione, un messaggio: " Mi sono seduto
al bar XYZ. Sai dov'è? Ti aspetto. S."
All'aperto, immagino, pensò lei con un sorriso rapace che le torse appena
le labbra. Un gesto secco del capo, i capelli biondi le danzavano sulla
schiena e gli occhi le brillarono nel vedere, dentro la borsetta a tracolla,
un quadernetto abbastanza strapazzato. Chissà cosa aveva di tanto
importante da dirle?
Due minuti ed eccolo lì, i tavolini su Corso Vittorio Emanuele, il bar . e
lui . . era anche abbastanza faticoso non notarlo. Biondo, occhi azzurri che
sembravano due fari, un viso perfetto, bellissimo, la pelle che sembrava
d'avorio e un aspetto tanto incredibilmente bellicoso che le ragazze, e i
ragazzi, evitavano di svenirgli proprio davanti ai piedi, ma lo facevano un
po' più in là, semplicemente per non infastidirlo ulteriormente.
"Ciao." Lei gli snocciolò un saluto abbastanza freddino e gli si
sedette al fianco reggendo con un sorriso pallido quello sguardo ghiacciato.
"Dhely . . " Lui sibilò appena il suo nome fra i denti.
La ragazza finse di tossicchiare poi la sua espressione si aprì in un finto
stupore deliziato.
"Seiji, caro, devo dire che il tuo look ha avuto decisamente un
miglioramento da quando sei fra le mie mani!"
Lui grugnì qualcosa di molto poco simpatico tirandosi indietro, sempre più
furioso.
"Io direi che tutto questo è . . osceno! Ho un'immagine da mantenere,
io, se te ne fossi scordata! Ho un dojo da tirare avanti, una famiglia che
si fida di me! Non posso essere diffamato in questo modo!"
"Osceno? - Dhely gli fece scorrere gli occhi addosso, pantaloni di
pelle nera, una camicia antracite di seta, aperta sul petto a mostrare il
piercing sul capezzolo destro . . il fatto che fosse pieno inverno non
pareva infastidire nessuno. Lo indicò al cameriere che gli si era fermato
alle spalle. - Lei lo trova osceno? Io credo che sia bellissimo. Non sta
troppo bene?!"
Il cameriere era arrossito fin sulle orecchie, prese le ordinazioni
sforzandosi di non sbavargli sulle scarpe e quando si allontanò per un pelo
schivò un suo collega che teneva in equilibrio un vassoio stracarico di
roba.
Seiji Date famoso per il suo algido riserbo, per il suo sempiterno
autocontrollo, sbottò incazzatissimo.
"Hai visto! Mi hai fatto anche un . . un piercing! Io con un piercing!
Mio nonno mi disereda!"
"Sono convinta che Touma apprezza."
Un ringhio . . pareva proprio un ringhio "Non parlare di lui ti prego!
Io NON sono gay! Sono fidanzato! Con una ragazz*a* e voglio sposarla! Se
viene a sapere tutto questo . . se gli studenti del dojo di famiglia
venissero a sapere una cosa simile . . Ma tu non ti rendi conto della rovina
in cui stai sprofondando la mia vita, vero? Tu non lo sai! Perché non
faresti mai una cosa simile apposta, vero? Non puoi essere così . .
crudele!"
Lei sollevò appena un sopracciglio.
"Oh . . adesso mi vuoi far credere che tu e Touma siete solo amici, eh?
E che con Ryo c'è solo una sana competizione? E Shin e Shuu . . "
Lui sollevò le mani per farla tacere.
"Smettila smettila smettila! Ok, sei crudele, sei una . . una vipera,
ti diverti a rovinare la mia vita e ti diverti tanto . . cosa vuoi per farti
cambiare idea?"
Dhely sospirò appena.
"Questa sì che è una bella sorpresa, Seiji! Vuoi dire che se io
smettessi di scrivere certe cose di te, tu . . mhm . . faresti tutto quello
che ti chiedo? - davanti ai suoi occhi le sfilarono miriadi di cose
decisamente interessanti da fare con un Seiji in sua completa balia poi il
suo innato senso di responsabilità prese il sopravvento. - Proposta davvero
allettante la tua, lo sai? Solo che . . non posso proprio. C'è qualcuno che
si fida di me. C'è qualcuno che ha *bisogno* che io scriva. C'è qualcuno
che aspetta le mie creazione e non posso assolutamente tradirle! Se tu
leggessi le mail di commento! Se riuscissi a renderti conto di quanto . . di
quanto bene fai al mondo semplicemente lasciandoti scrivere da me!"
Dhely si alzò in piedi sulla sedia.
"Se ti rendessi conto di quanto è fondamentale il mio lavoro! E la tua
bellezza fra le mie mani diventa qualcosa di inenarrabile! Sei un dio, Seiji!
Sei un uke perfetto! Sei un seme perfetto! Stai bene vestito di pelle! Stai
bene ammanettato! Stai bene nudo! Stai bene in qualunque modo e posizione e
ruolo la mia mente perversa mi suggerisce! Ti rendi conto?!"
Quando abbassò gli occhi lo vide con il viso affondato fra le mani.
"Non puoi rovinarmi così . . mio nonno mi lascia su una strada senza
più uno yen in tasca . . ti . . ti preeego!"
Gli si sedette al fianco passandogli una mano sulle spalle.
"Andiamo, andiamo Seiji . . il tuo è un compito duro e ingrato, ma
dopo tutto qualcuno deve pur farlo. E chi meglio di te?!"
I suoi occhi azzurro ghiaccio le si piantarono addosso.
"Shuu?" Azzardò ma come risposta ebbe solo una risata.
"Su, Seiji, non è colpa mia, ma il biondino piace di più . . lo sai,
dal principe azzurro in poi quelli con i tuoi tratti somatici hanno sempre
avuto una certa presa . . "
"I *miei* tratti somatici? Ma sono giapponese! *Giapponese*, capito?!
Non *posso* essere biondo! Non posso avere gli occhi azzurri! C'è un
errore! Un madornale errore!"
Dhely bevve il caffè che aveva ordinato poi gli batté, conciliante, una
mano sulla spalla.
"Non fare il bambino. Questo è un tuo *dovere* e non intendo sprecare
un'altra singola parola sull'argomento, Ok? - si alzò in piedi evitando
accuratamente di anche solo guardare lo scontrino che il cameriere aveva
appoggiato sul tavolino - Paga lui!"
E si allontanò senza più voltarsi indietro.
__________
Base Spaziale Avalon, 29 novembre 2001
ore 10. 27 [orario di Greenwich]
Il telefono squillò a vuoto un paio di volte finchè il ragazzino sollevò
il ricevitore.
"Pronto?"
La voce dall'altro capo era sicura e decisa.
"Sto cercando Pietro Maximoff Lensherr, conosciuto anche come
Quicksilver.
E' importante."
Il ragazzo si passò una mano fra i capelli ramati tossicchiando appena.
"Lord Maximoff in questo momento è impegnato."
"Senti, chiunque tu sia, dammi retta! E' da cinque ore che sto cercando
di parlare con lui! Ho chiamato la base degli Xmen a New York che mi hanno
dato il numero dei Vendicatori che mi hanno detto di chiamare sua moglie che
mi ha consigliato di provare a Genosha da cui hanno trasferito la chiamata
alla Base Segreta Antartica dove mi hanno suggerito di richiamare Xavier,
dirgli che era un pirla e di chiedergli *questo* numero di telefono. La
prossima bolletta sarà da infarto ma non importa! *Devo* parlare con
Pietro! E' questione di vita o di morte! Passamelo e basta!
Baruch corrugò appena la fronte poi sospirò abbastanza affranto.
"PIIIIIIIEEEEEEEEEEEETTTTTTTTRRRRRRRRRRRROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! Il
telefono! Dicono che è urgente!"
Un lampo d'argento solcò l'aria, un movimento pericolosamente vicino alla
velocità del suono che fece volare in aria tutti i fogli e qualunque
oggetto non abbastanza pesante. Baruch si guardò intorno con fare
scocciato. 'Io ero venuto qui per fare il supereroe, mica per mettere a
posto tutto quello che 'sto qui butta per aria! E non mi danno neppure uno
stipendio! Sono proprio un coglione . . '
"Chi DiavoloE'Ancora?"
". . "
"Uff . . ChiDiavoloE'Ancora?"
"Pietro Maximoff?"
"SìSonoIoTiVuoiMuovereHoDaFare?!"
"Ehm . . io non . . "
Pietro si passò una mano fra i capelli cercando di rallentare un po'. Non
era una cosa facile quando era incazzato come una biscia , proprio come
stava capitando in quel momento.
"Sono io. Chi sei? Cosa vuoi? Come hai fatto a . . "
"Mi chiamo Seiji Date e so che non sai chi sono ma devo dirti una cosa
importante."
Pietro prese un profondo respiro.
"Seiji Date? no, non ti conosco proprio . .
EHI!NonSaraiMicaUn'AltroChe-VuoleVendermiUnCicloDiMassaggiRilassanti?OppureUnNuovoSedativo
? "
"Ehm . . non . . non ho capito un paio di cose ma non importa . .
credo. Ti basti un nome: Dhely."
Silenzio. Pietro tacque fissando la superficie metallica che aveva di
fronte. Un paio di lacrime gli si formarono negli occhi.
"Ancora?! Cosa vuole ancora da me quella . . quella PAZZA
PSICOPATICA?!? Io sono stufo di essere trattato come un . . un . . Chiami a
nome suo? Vieni qui che se mi capiti fra le mani
tiRiducoA-BrandelliESpargoLeTueCeneriAlVentoEMangiartiIlCuoreSarebbePoco .
."
"No! Non chiamo a nome suo, chiamo per . . mhm . . sono una vittima
come te . . Ho studiato la cosa e forse è meglio muoversi insieme perché
lei è dannatamente potente. Sei famoso e potresti essere d'accordo a voler
tutelare la tua nomea, no?"
Pietro annuì in silenzio poi sospirò.
"Vuoi dire che c'è un piano . . un qualsiasi piano che potrebbe
evitarle di scrivere ancora?!"
"Direi che a questo punto si potrebbe provare. Conosci altri come . .
come noi?!"
"Certo. Molte creature vessate da Dhely sono venute su Avalon cercando
di sfuggire al suo mefitico potere. Credo di poter organizzare presto uno
shuttle per portarci giù sulla terra. Puoi anticiparmi nulla?"
"Credi di poter convincere anche tuo padre? Sappiamo tutti che ha un
notevole ascendente su di lei . . "
Gli occhi di Pietro si velarono di nuovo, ma questa volta dovette asciugarsi
le lacrime con un fazzoletto e quando riprese a parlare la sua voce era
rotta dai singhiozzi.
"Per la *prima* volta in tutta la mia vita sono affranto dal fatto che
mio padre sia morto. . per una volta che sarebbe stato utile!"
"Morto? Ma è solo una fic! Voglio dire, lei non ha i *nostri* diritti
per cui non può farci morire davvero! Come è potuto succedere?"
"Per prima cosa i diritti miei e di mio padre sono detenuti da dei. .
bhè, lasciamo perdere, quando ho finito con Dhely mi sa che vado a chiamare
Sabrethooth e Wolverine e li sguinzaglio negli uffici della Marvel. Tieni
conto che Magneto muore un mese sì e uno no, se si esclude il crossover
estivo e i 'regali' sotto Natale e per il Giorno del Ringraziamento. Ma
questa volta mi sa che non lo resuscita più nessuno . . non sai che è
successo . . "
"Cosa?!?"
Sgomento e terrore nella voce che proveniva dal telefono. Pietro dovette
fermarsi un attimo e imporsi di non scoppiare a piangere.
"E' stata *lei*! Ha scritto una . . una 'cosa' . . e mi ha fatto
comparire al suo cospetto vestito da SS! La descrizione era talmente
accurata che il cuore di mio padre non ha retto. Sapere che sarebbe bastato
così poco . .
Charles, quando gliel'ho detto, si è quasi spaccato la testa a furia di
sbatterla contro il muro dandosi dell'idiota . . tutta sta storia 25 anni fa
poteva finire! - un paio di singhiozzi penosi - Quello *stronzo* di mio
padre! Non c'è mai quando serve davvero!"
"E' un vero peccato . . sarebbe stata un'arma notevole dalla nostra
parte . . ma comunque ti avrà lasciato un capitale, no?"
"Mhm . . sì, ovvio, era un terrorista ricco . . che la sua anima bruci
all'inferno ma dalla sua aveva un plotone di . . ehi! . . Io *ho* un plotone
di avvocati feroci!"
"Fenomenale! Falli mettere in contatto con i miei e vedremo se loro
possono cavare fuori qualcosa. Poi raduna gli altri che conosci e vedremo di
andare a farle una visita. "
Pietro posò la cornetta la suo posto con un ghigno satanico dipinto sul
volto sottile. Gli veniva stranamente da ridere.
"Baruch! Chiama Cesare e Lars. Questa volta . . questa volta la
vendetta sarà MIA!!!"
__________
Nuova Luxor 30 novembre 2001
Villa Kido
ore 19. 05
Ikki era in piedi appoggiato contro il muro, in una posa che da sempre lo
faceva sentire oh così figo! oh così attraente!; in quel momento, in
effetti non lo stava facendo apposta, la sua mente concentrata su ben altri
problemi oltre a quelli inerenti al modo in cui la sua meravigliosa figura
svettava meglio. Suo fratello piangeva . . come al solito . . però
maledizione era da un po' di tempo che non riusciva proprio più a guardarlo
negli occhi. Tutte le volte che lo faceva gli venivano in mente . . bhè . .
arrossì senza volere.
Aphrodite da parte sua, stava ancora parlando, irritato oltre ogni dire e
tutti gli altri annuivano in silenzio, sempre più corrucciati, sempre più
nervosi. Chi, d'altronde, gli avrebbe mai dato torto?
"Già il nostro creatore mi ha voluto *così*! Che quando esco con una
ragazza passo ore a sentire lei che mi disquisisce di marche di rossetti, di
fondotinta e di ragazzi e di scopare neanche a parlarne, ma da quando la
mania delle fiction si sta diffondendo la mia vita sociale è diventata un
inferno!"
"Non parlarmene! - la voce decisa del Cigno sovrastò la sala - Daisy
mi ha tagliato le gomme della moto quando l'ha saputo, Flare m'ha quasi
ammazzato, per non dire delle altre! Io sono stufo! Secondo loro noi
passiamo tutta la nostra vita a . . mhm . . trastullarci in un letto con
persone del nostro stesso sesso! Io ho un onore da difendere, sono un
cavaliere! E non trovo più una ragazza che me la dia!"
"Questa storia deve assolutamente finire! - Milo Cavaliere d'Oro di
Scorpio intervenne a sua volta. - E se ahimè è pur vero che il Web è
piano di storie su di noi di *quel* genere è anche vero che da qualche
parte bisogna iniziare. "
Shun si asciugò le lacrime col dorso delle mani.
"E io .. io vi giuro che certe cose non sapevo neppure esistessero!!!
Non ho fatto nulla!"
A Ikki sfuggì un sospiro dai denti. E lui che era stato sottoposto all'onta
di essere descritto a letto non solo con una qualsiasi creatura di sesso
maschile, no! Con Saga!
"Sto per mettermi a piangere anch'io."
La porta si spalancò di colpo, Seiya sulla soglia li guardò tutti, uno per
uno a metà fra il curioso e lo stupito.
"Ehi! Ma che sono quelle facce? Che succede qui dentro? Ho appena
saputo di questa 'riunione' . . chi è il nemico?! Per chi devo sputare
sangue, correre, farmi calpestare e morire questa volta?"
Shiryu sollevò appena un sopracciglio.
"E pensare che *lui* non se lo fila proprio nessuno! Però . . potremmo
sacrificarlo per propiziarci la buona riuscita della missione. Se non
servisse ad altro per lo meno ci saremo tolti definitamente dai piedi questo
scassa coglioni!"
__________
Luogo imprecisato 1 dicembre 2001
ore 8. 35.
Dhely si guardò intorno con cipiglio seccato e lievemente battagliero.
"Svegliarmi a quest'ora! Spero per voi che sia una cosa seria, non
sapete a che ora assurda ho dovuto puntare la sveglia per partecipare a
questa . . mhm . . com'è che l'avete chiamata?"
"Riunione degli azionisti."
Camus ripetè scandendo bene le parole mentre si sistemava gli occhiali sul
naso con un aria molto professionale. Lei sbuffò sedendosi sulla poltrona
che era riservata a lei.
"Bene, e allora di che dobbiamo parlare di tanto importante che non si
potesse fare chessò . . dopo le undici di mattina?!"
Pietro Maximoff Lensherr si alzò in piedi col fare più seccato e regale
che seppe trovare gettando sul tavolo un quadernetto sgualcito e un plico di
fogli stampati. Dhely sussultò appena.
"Per *questi*!"
Gli occhi di Dhely iniziarono a scintillare davvero pericolosi.
"Come avete *osato*! La mia ispirazione!"
Touma soffocò appena una parolaccia mentre Pietro rispondeva la posto suo.
"Come osi *tu*! Abbiamo letto sai, che vuoi farci! E chissà quante
altre disgrazie stai pianificando per noi!"
Dhely spalancò gli occhi come folgorata da un'idea, lì su due piedi
"Pietro! Ma lo sai cosa ho letto su internet?! Che tu..."
"Smettila! Lo *so* fin troppo bene! E no, non vado a letto con nessuno,
dannazione! Neppure con mia moglie a dire il vero ma questo è un altro
discorso!"
"Oh, no, no! I nuovi sviluppi raccontano di quando tu, da adolescente
ti drogassi e facessi il prostituto per . . "
"BastaBastaBasta!SieteTuttiMalati!AvevaRagioneMioPadreAVolerDistruggereTuttiIGenezero
. . - Se non fosse stato per l'intervento di Baruch avrebbero tutti
continuato a non capire nulla. - Ehm, intendevo dire . . "
"Ti ricordo - Dhely sollevò appena una mano - Che non sei *tu* il
nuovo capo dei mutanti cattivi in attesa della prossima resurrezione di tuo
padre."
Lui incrociò le braccia.
"Potrebbe andarmi bene Cesare, ma prendere ordini da Lars no! E cazzo
no!"
Questa volta fu Shin a calmare gli animi.
"Non siamo qui a discutere delle singole decisioni prese riguardo a
ognuno di noi ma per un discorso generale . . anche se è vero che è un po'
inquietante il fatto che fai andare in giro per casa Seiji sempre seminudo
in modo che tutti noi vediamo bene il suo piercing e il suo nuovo tatuaggio
. . ma proprio *lì* dovevi farglielo fare? Voglio dire . . è un po'
crudele . ."
Si voltò di tre quarti verso il ragazzo biondo che indossava solo un paio
di slip verdi di strass e una finta coda di coniglio appiccicata sul sedere,
seduto due sedie più in là al fianco di Touma che teneva fra le mani un
pacchetto di fazzoletti di carta e cercava di farlo smettere di piangere.
"Fa male! - disse fra un singhiozzo e l'altro - . . Perché non te lo
sei
fatto tu, 'sto benedetto tatuaggio! E non puoi mandarmi in giro vestito ogni
tanto! Dannazione! Non tanto ma qualche straccio addosso!"
Riprese a piangere disperato e tutti quanti annuirono all'unisono di fronte
al suo dolore. Pietro riprese la parola.
"Il presunto braccio destro del nostro 'capo' va in giro con una t-
shirt fucsia con su scritto FUCK ME; PLEESEEEE!!!! in argento . . capisci
che anche la credibilità di un gruppo terroristico va un po' a puttane . .
"
Shun sbottò a sua volta.
"E perché mai io devo essere sempre quello tenero dolce carino ingenuo
e uke? Uei! Nessuno di voi se ne è accorto ma a volte può essere un
pochino . . scomodo! E perché il 50% delle volte mi accoppiate sempre a
quella piattola di Aphrodite?!"
Il Cavaliere dei Pesci scattò a sedere e la riunione fu sospesa per
quindici minuti in cui si tentò di sedare gli animi e poi per un'altra
mezz'ora per ripulire il pavimento dalle rose sparse dappertutto.
Dhely, dopo tuttoquesto putiferio, si mostrò stranamente conciliante.
"Andiamo ragazzi! io sono solo una goccia nel mare! Se anche decidessi
di accogliere le vostre richieste il mondo sarebbe sempre pieno di fan che
malignerebbero su di voi. Per esempio io non ho *mai* scritto di Andromeda e
Phisces . . dio me ne scampi e liberi . . "
"E in compenso per te io mi sbatto Saga!!!!"
Ikki furibondo scattò in piedi mentre lingue di fuoco iniziavano a danzare
di qui e di là. Dhely prese per mano un estintore e gli schiumò i piedi.
"Tanto le scarpe che ti metti sempre ai piedi fanno così schifo! Dammi
retta! Guarda quanto carisma ha acquistato Seiji mettendo il proprio look
fra le mie mani! Dovrei occuparmi anche di . . "
"NO! SCORDATELO! - Il Cavaliere della Fenice fece un balzo in dietro
spingendo avanti il suo fratellino. - Occupati di lui, piuttosto! Mica può
andare in giro con una salopette a vita!"
Shun rispose in malo modo e Dhely finse di non sentire.
"Non mi occupo di lui! C'è chi è molto più bravo a trattare con
gente del suo calibro, io lo lascio a chi in queste cose mi è superiore. A
proposito di mie creaturine, non c'è Cesare?"
"No. - Baruch rispose educato, perfetto e sufficientemente glaciale -
E' in cura da uno psichiatra per serie tendenze omicide nei tuoi confronti,
non lo sapevi? Il trauma per aver ucciso il nostro compianto Milord Magneto
è stato troppo forte per lui. Ha giurato di farti a pezzi, mangiarti il
cuore e spargere le ceneri nell'universo . . "
"Ma su Avalon siete tutti così monotoni? - Dhely si strinse nelle
spalle - Povero cucciolo! Ma dovrebbe capire, non potevo permettergli di
consumare con Magneto! Alla sua età un orgasmo gli sarebbe stato
fatale."
"Ti prego! - la voce di Pietro era quasi rotta - L'idea di mio padre a
letto con un altro uomo è qualcosa che non riesco proprio a sopportare. Non
si può cambiare discorso? E' morto! Stiamo tutti tanto bene senza di
lui!"
Lei sbuffò annoiata e Hyoga quasi sottovoce si rivolse a Pietro.
"Ma allora chi è che comanda su da te?"
Pietro si strinse nelle spalle.
"Quando non c'è Cesare? Ci sarebbe Lars . . ma te lo devo presentare e
poi capiresti tante cose. Io non posso perchè *qualcuno* ha deciso che non
posso - un'occhiataccia a Dhely attenta alle rimostranze di Shin sul fatto
che era stufo di passare il tempo nelle fic a essere scopato o a pulire la
casa o a cucinare a momenti alterni - Non rimane che il tipo qui."
Indicò Baruch, impeccabile, carino, gentilissimo. Algido stile pezzetto di
ghiaccio e con un sorriso da stronzo che in quel momento a Hyoga venne
improvvisamente il desiderio di prenderlo a schiaffi. Ovviamente non fece
nulla del genere perche sua madre gli aveva insegnato le buone maniere.
Ryo Sanada tirò a sedere Shin. "Tu hai già parlato a sufficienza! In
breve, cara Signora dei miei stivali, ci siamo rotti! Tutti noi ci siamo
rotti!
*Io* mi sono rotto! Tutti quanti si scopano Seiji e io NO!? Perché?! Che
cos'ho che non va?!"
Seiji sollevò il capo di scatto con un'espressione terrorizzata sul volto.
"Oh no . .ti prego . . "
E riprese a piangere. Dhely sospirò ritornando la sua attenzione a Ryo.
"Non hai nulla che non va solo che . . bhè . . magari ci scappa una
PWP . . solo che quando ne ho scritta una nessuno della ML l'ha commentata .
. "
Camus fece un salto tale sulla sedia che fu come se l'avesse punto un . .
ehm . . uno scorpione . .
"Non mettiamo in mezzo faccende personali!"
Shiryu fu pacato e deciso e l'attenzione di tutti si coagulò intorno a lui.
Dhely si rimise a sedere.
"Ok, allora, mettiamola così: voi siete qui per parlare alla pari con
me, no? Come se poteste davvero contrattare col vostro destino."
Shiryu incrociò le braccia.
"Perché no? Abbiamo fra le mani il potere delle stelle, l'armatura,
abbiamo sconfitto poteri al di là di qualsiasi immaginazione, il Male
personificato, divinità reincarnate. Tu sei solo . . una ragazza."
Dhely sorrise sollevando qualcosa tenendola fra due dita.
La Penna del Potere!
La Mitica Biro Creatrice di Mondi!
"Io ho il *potere* e questo mi dà il diritto di fare ciò che
voglio!"
"Questo l'ho già sentito . . "
Pietro fu azzittito da un'occhiataccia.
"Vero, non era una frase originale ma quello è il senso. Pace e gloria
all'anima di Magneto . . Non mi serve carta, non mi servono fogli, posso
scrivere su muri, pezzi di legno, ovunque grazie all'utilizzo di questo
meraviglioso ritrovato della scienza e della tecnica! L'unica cosa che mi
serve è . . - si toccò con due dita una tempia - il mio cervello!"
"E se ti staccassimo la testa dal collo?"!
Dhely si strinse di nuovo nelle spalle in risposta alla pragmatica
osservazione di Touma.
"Dovreste pulire dal sangue tutto il pavimento. Sono una controfigura,
la vera Dhely, oltre a non essere così figa, non si esporrebbe mai a un
pericolo come quello che voi rappresentate! E' un po' bacata e di certo
contorta ma non è scema."
Il fatto fu sottolineato da Seiji che iniziò a piangere con più foga
quando vide comparire sul suo capo un paio di orecchie pelose verdi da
coniglio sostenute da un cerchietto.
"Io credo che questa possa passare per accanimento, però!"
Dhely aprì le braccia scuotendo il capo.
"Non so che farci. Sicuramente ha udito le vostre richieste, fossi in
voi farei la brava a vedere se, magari, fra un po', si scorda di voi . .
sapete, poi magari le passa."
La sconfitta era totale, assoluta, bruciante e su tutta la linea. I ragazzi
si alzarono dalle loro sedie con fare triste e perduto. Non ce l'avrebbero
mai fatta! Dhely li aveva in pugno! Era troppo forte pure per i loro
avvocati! Stavano per uscire dalla Stanza Segreta quando la
Dhely-controfigura li chiamò.
"Ehi! Sapete! Le avete dato un'idea fantastica: siete tutti invitati
alla festa in maschera di Carnevale!"
"Ma mancano ancora tre mesi abbondanti! Non è ancora Natale!"
"Già . . - la ragazza tacque poi rise di nuovo - O magari si fa un
party in costume per il 24 dicembre! Seiji!!! Tieni per bene quel completo
da coniglio! Se non salta fuori un'altra idea . . bhè stai proprio
bene!"
Seiji Date, Mr. Perfezione Assoluta, Signor Onore-Immacolato-O-Morte, le
voltò la schiena mostrando a tutti quella fantastica coda che aveva
appiccicata sul sedere.
"Shin?! Dove hai messo la mia spada dopo le ultime pulizie di
primavera?"
"Sempre sulla rastrelliera in palestra, dove sono da .. una decina
d'anni credo. Perché?"
"Deve prendermi vivo, prima . . "
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