Desclaimer:I personaggi non son miei (anche se la cosa non mi dispiacerebbe affatto) ma delll’onnipotente Inoue….beato lui!

Note: Non fateci troppo caso al titolo dato che assomiglia di più al nome di un profumo che a una intestaione….

 

 

 

 


Attimi

di Kemen

 

Pochi attimi…

 

 

A volte bastano anche secondi per far si che un momento infinitamente piccolo ci cambi la giornata o addirittura l’intera vita.

 

E mentre siamo indaffarati a seguire le regole di una società che non ci appartiene, il nostro presente scivola inesorabilmente nel passato…in attesa che qualcosa, o qualcuno catturi la nostra attenzione per esser così catapultati in un mondo di speranze e nostalgici pensieri.

 

 

Nonostante questo io sono ancora qui.

 

Nonostante questo io sono ancora mortalmente vivo e legato ad un angelico e proibito amore.

 

Ed è per questo che passo il mio presente a rivangare il passato in cerca di un futuro migliore.

 

 

Chiedo forse troppo? Certo, ma credo che a nessuno non sia permesso di sognare.

 

 

E mi ritrovo così, come ogni sera a pensare a lui.

 

A quei suoi occhi blu come  oceani che sogno spesso si posino sui miei.

 

A quella sua cicatrice, ricordo di un passato al quale io non faccio parte.

 

 

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Ne manca poco di tempo adesso…e la partita finirà.

Come terminerà il tempo a mia disposizione per poterlo vedere.

 

Lo Shohoku e il Ryonan oggi si sono incontrati per una partita amichevole… quanto vorrei dire la stessa cosa del mio stato d’animo ma qualcosa me lo impedisce e…

 

-Akira? Ehi Akira mi stai ascoltano?-

 

-eh?si, mi scusi mister…stava dicendo?-

 

-Stavamo parlando dei placcaggi…e tu come al solito pensa un po’ a tutto. La squadra conta su di te!-

 

-Non si preoccupi mister non la deluderò-dico assumendo un sorriso di circostanza.

 

 

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Vinto.

 

 

Abbiamo vinto.

 

 

Nonostante tutto il basket è ancora una grande soddisfazione.

 

-Akira che ne dici di rimanere a festeggiare con noi?-

 

-Grazie Fukuda ma non ne ho molta voglia oggi-

 

-Ah, ho capito…Ehi, ragazzi! Il nostro capitano non vuole venire a fare baldoria con noi perché deve uscire con una delle sue tante conquiste!-

 

-E bravo il nostro Sendoh! Fatti valere –

 

-Ma non lo sai? Akira è un vero latin-lover! –

 

E iniziammo tutti inevitabilmente a ridere…

 

 

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L’aria fuori dalla palestra era pungente, ma quella sera non avevo voglia di rincasare e decisi di esercitarmi nel campetto vicino alla scuola per migliorare i tiri da tre.

 

Con mia sorpresa notai un’altra figura che si stava muovendo agilmente lungo l’asfalto e mirava il canestro.

 

 

 

 

-Hisashi….-

 

 

 

la mia voce usci flebile, come un richiamo disperato…involontariamente.

 

 

Mitsui si girò e notandomi mi sorrise.

 

-Quale onore! Sentiamo, cosa dovrebbe mai farci il campione di stasera qui? Non sei a festeggiare con una delle tue puttanelle?-

 

 

….pugnalate….

 

 

-Come potrei? La mia sgualdrina preferita sei tu…-

 

 

….sempre più profonde….

 

 

-Ti piacerebbe avermi, vero Akira? Assaporare il mio corpo…fino a diventarne ebbro?-

 

 

….nel mio petto….

 

 

- Sarebbe molto interessante Mitsui. Ma io no vado a letto con chiunque me lo chieda-

 

 

….che lacerano il mio cuore malato….

 

 

-Sbagli. Non sono io a chiederti ma è il tuo stesso corpo che lo desidera…-

 

 

….malato d’amore….

 

 

-…basta che io mi avvicini e il tuo respiro si accorcia. Dimmi Sendoh, non è forse così?-

 

e fece un passo verso di me, avvicinandosi tanto da poter sentire i nostri respiri sfiorarsi, e solo allora mi accorsi che tutti i miei muscoli stavano tremando.

 

-E se fosse? Non credo che cambi qualcosa da parte tua-

 

Quanto mi costava ammetterlo, ma sapevo che era così…

….che per lui non valevo molto.

 

-Ma che spettacolo. Il sorridente Akira Sendoh che ha uno sguardo amareggiato, siamo forse giunti all’Apocalisse?-

 

-Smettila di prenderti gioco di me Hisashi-

 

-Gioco? Quale gioco Sendoh? Io non sto affatto scherzando…-

 

E  dicendo ciò sia avvicinò ancora di più al mio corpo.

 

La sua mano mi prese dolcemente il mento conducendolo verso di se, fin quando la vicinanza era tale da dissolversi fra il contatto della sua lingua calda che scorreva avida lungo il mio labbro inferiore.

Istintivamente cercai di allontanarmi da quel tocco tanto agognato, ma le sue forti braccia me lo impedirono e quando il suo muscolo passò al labbro superiore tutte le mie barriere caddero rovinosamente lasciandogli libero accesso al mio antro.

Quando iniziai finalmente a rispondere al bacio le nostre lingue si accarezzavano in un modo tanto febbrile e disperato, da sembrare non aver mai desiderato altro che questo sfiorarsi ipnotico.

La mancanza d’aria ci divise quasi con forza, facendoci poi specchiare ognuno negli occhi dell’altro.

 

 

Sorrise.

 

 

-Puoi anche dirmi che non ti è piaciuto perché tanto non ti credo. Appartieni a me Akira. E qualsiasi cosa tu faccia non ha importanza ora. Sei mio. Mio soltanto e di nessun’altro. Ricordatelo capitano-

 

Prese la sua palla da basket, e si avviò verso casa lasciandomi affogare nei pensieri della mia mente, e del mio cuore che solo ora aveva ripreso a battere.

 

 

Note2:

Beh…siete arrivati fino in fondo se ora state leggendo qui(mazza che deduzione…) e per diritto dovrei dare un premio a tutti…ma ci impiegherei troppo, e dato che sono una eterna pigrona vi lascio il mio indirizzo così potete insultarmi liberamente lì…basta che vi mettete d’accordo per non intasarmi troppo la posta...

Un beso

Kemen