NOTE: era da un po' che volevo
scriverla, e stasera, non riuscendo a
scrivere il 2 di Love story, m'è venuta fuori sta cosa. ficcina abbastanza
autobiografica, a cui sono particolarmente legata. non credo vi piacerà, ma
io tento. gneck gneck, sono crudele!
DEDICHE: per Urd, che non so quanto gradirà, ma a cui voglio tanto bene; a
Rei, per le sue parole stupende per L'ANTISTRESS e che oltretutto mi sembra
schizzata quanto me^_^. fa schifo, lo so, ma l'intenzione era quella di
ringraziarvi per le vostre parole. Un bacione!
ARCHIVIO:ysal
DISCLAIMERS: i personaggi non mi appartengono, sono di Inoue, anche se ormai
hanno la cittadinanza onoraria del io harem.
At First
Sight
di Tesla
Tu lo guardi.
Lui ti guarda.
Non vi siete mai visti, mai, in tutte quelle tremila volte che avrai preso
la metropolitana, ad orari fissi, sempre gli stessi, vedi sempre lo
stesso
sole, vedi sempre stesse le stelle. Come se il mondo invece di minuti,
fosse
scandito dagli orari della tua università.
Sei salito e l'hai notato subito, troppo carino, appoggiato alla parete
del
vagone, con il suo giaccone lungo e i suoi capelli corvini.
Ma sarà vero? E' incredibile, la metro scorre su binari mezzi dissestati,
facendo curve strette quando meno te l'aspetti. finisci più volte per
calpestare il piede di una povera vecchietta o posare immancabilmente la
mano sulla quinta abbondante di una ragazza abbronzata ( è pieno inverno,
tutti sono bianchi come mozzarelle, come farà ?) che stranamente non
riesce
a scostare gli occhi da un certo punto. Sempre quel punto. Che strano,
Hana,
neanche tu riesci a deviare lo sguardo troppo a lungo, eh? Ti sforzi, ti
spremi, gioisci trionfante, c'è l'ho fatta, non l'ho guardato, ma. magia!
Eri SICURO, STRASICURO di guardare la vecchietta che zoppica vistosamente
dopo che le hai maciullato il piede con i tuoi 80 e passa kili di peso.
.beh, tesoro, spiegami dove ha fatto la tinta quella nonnina zoppicante,
perché i suoi capelli sono neri come lo spazio di una notte. sono morbidi,
sottili. se potessi avvicinarti, potresti sentirne la fragranza che
sprigionano, quando il vagone saltella e impercettibilmente quei fili si
muovono.
Come seta.
Stupendi.
Non trovi, Hana? Ah, già. non mi stai ascoltando, sei troppo. 'impegnato'
adesso.
Per favore! Ma. almeno non sbavare!!!
AH! Beccato!!!
Hana, Hana, guarda!!! Ti ha lanciato un'altra occhiata!. porca miseria,
che
occhi. ma sono veri? Non è che glieli hanno sostituiti con biglie blu?
Dai,
non sono veri, figurati, è impossibile che occhi normali brillino in quel
mondo. Gli occhi non splendono, lo sai, Hana? Nooooo, è inutile che
insisti, non ti credo.
Già ho i miei dubbi sul fatto che sia vero. che sia un'allucinazione
collettiva?
TI HA RIGUARDATO!!! hai voltato il viso per cercare la tua fermata, e lui
ne
ha approfittato per osservarti. giuro, sembrava incantato.
Non ti ha guardato.
Ti ha osservato.
Sta memorizzando i tuoi lineamenti, Hana, sta cercando di imprimersi nella
mente quei tuoi corti ciuffi rossi e i riflessi dorati della tua pelle.
Sta
divorando la tua aurea. Ti fissa, incantato.
Ti volti di scatto e lo cogli in flagrante, i vostri sguardi s'incrociano.
Voltate la testa, subito, e così vi perdete gli aloni rosati che hanno
invaso le vostre guance. sì, esatto, Hana, le VOSTRE . Sarai pure stato
rifiutato da cinquanta ragazze, ma hai un angelo moro che ti osserva in
quell'angolo lì, e i suoi occhi da solo ne valgono un centinaio, di
stupide
superficiali.
Ti piace, eh?
Ti piace tanto. Non devi dirmi nulla, Hana, basta vederti.
Basta vederVI.
Fate i vaghi, anche se ce l'avete scritto in fronte, MI PIACE QUELLO LÌ,
manchi poco che vi mettiate a fischiettare roteando gli occhi in alto,
come se osservaste l'impianto d'aerazione.
In effetti è quello che fai.
Guardi in alto.
Poi lo sguardo sdrucciola. piano piano, mi raccomando, niente mosse
azzardate, lentamente. scivola. dal soffitto. ai finestrini opachi di
scritte. ai sedili sbrecciati, coperti da corpi che per te non hanno né
volto né una sostanza. al pavimento di gomma nero.
. e finalmente.
. arrivi a lui.
I suoi occhi, come biglie.
I suoi occhi, blu, scuri, intensi.
I suoi occhi. su di te.
I vostri occhi s'incrociano, ma tu sei Hanamichi Sakuragi, e questa volta,
fatti coraggio, non distoglierai lo sguardo.
Ti scappa un sorriso, non ce la fai, è più forte di te.
Forse anche lui, in questa vita o in un'altra, si deve chiamare Hanamichi,
perché vi state guardando. Tu sprofondi in lui, lui sprofonda in te, e non
riesci a capir più nulla, non desideri più nulla, che non sia tu, lui, da
soli.
In questo momento, ti accorgi di amarlo
Da quanto?
Da mai, da sempre. Anche se hai gridato per le strade il tuo amore per
quella Haruko Akagi. gridavi di amarla da sempre, gridavi che il tuo amore
per lei avrebbe smosso mari e monti, che le avresti dimostrato quanto
vali,
tu, il Sommo Tensai.
Ma ti accorgi solo ora che non è questo, l'AMORE.
Amore non è dimostrare, amore non è urlare per strada, amore non è per
sempre, l'amore non smuove le montagne.
L'amore.
L'amore É .
Vedi il ragazzo che ti guarda, i vostri occhi discutono come messaggeri
delle vostre anime. vi siete tanto cercati, Hanamichi, non avere timore,
lasciali parlare per te.
A volte, è meglio tacere, le parole sono inutili, sono maligne, sono
ambigue.
Alle volte, è meglio rimanere in silenzio, non parlare.
Alle volte, ci sono sguardi che raccontano intere vite in pochi secondi.
Fatti guardare, guarda a tua volta, e racconta.
E cosa, dimmi, che cosa vuoi dirgli, a quegli occhi di mare?
Beh, gli dirai che in amore non c'è identità, perché si è un unico essere
fuso in due parti ad incastro, e non dovrai mostrar mai nulla all'altro,
perché non bisogna mai dimostrare qualcosa a SE STESSI.
Gli dirai che ogni notte l'hai chiamato, piangevi col suo nome sulle
labbra,
e non sapevi se di felicità o di gioia, perché ormai non capisci più
neanche
te stesso, prima ridi, poi piangi, un attimo dopo sorridi guardando le
lacrime di pioggia, perché ti ricordano quanto brillano i suoi occhi.
Gli dirai che l'eternità non esiste, perché non c'è minuto che sia
iniziato, minuto che tu non abbia vissuto, senza di lui, perché la tua
vita
inizia con lui e finisce in lui. Perché lui è la tua vita, e il suo amore
sono i secondi della nostra esistenza.
Gli dirai che il mondo non esiste, è finito in un limbo incorporeo
disperso
nel tempo, perché lui è il tuo mondo, perché la sua carne è la roccia
della
terra, il suo sangue è l'acqua dei mari, i suoi capelli sono gli alberi
delle foreste, le sue iridi vulcani che bruciano sotto le acque dei laghi.
Gli dirai tante cose e non gliene dirai nessuna, perché per le altre
persone
lì con voi siete solo due ragazzi che si fissano in un vagone della metro
sobbalzante.
Amore.
È questo, non è vero, ragazzo mio?
Chiunque tu sia.
Qualunque sia il tuo destino.
<<STAZIONE DI XXXXXX>> annuncia una voce femminile dagli altoparlanti
<<PROSSIMA FERMATA XXXXX>>
Hana! Hana, è la tua fermata!!! La prossima è la tua fermata!! Guardalo,
sbrigati, vedi se anche lui si muove, spera, oh, ti prego, fa che anche
lui
scenda alla tua fermata!
Non può finire tutto così, non può! Voi vi amate, no? Vi siete innamorati,
anche se solo con uno sguardo, anche se senza parole, ma è amore, Hana,
l'amore vero, non puoi lasciar perdere e fartelo sfuggire dalle mani così!
È
troppo presto, per allontanarvi, come farete, dimmelo Hana, ti prego, come
farete ad abbracciarvi, come vi racconterete la vostra giornata
accoccolati
nel letto, mentre passeggiate per le strade, mentre addenti un toast e lui
ti rimprovera di non parlare con la bocca piena? Come farete, Hana, se
questo schifo di mondo vi separa così presto? Se è amore, e amore è,
lotta!
Non mollare tutto, solo perché quella voce metallica ve l'ha ordinato, non
farlo, ti prego, Hana, ti prego, ti prego.
Il treno rallenta, tu sei assente, vi scambiate occhiate, le vostre ultime
occhiate insieme. se non vuoi lottare, se ti arrendi a ciò che il mondo
ha
deciso per te. allora riempiti gli occhi, perché sai bene che non lo
rivedrai mai più.
Potrebbe essere il tuo amore, tuo marito, il tuo compagno per la vita.
potrebbe essere tante di quelle cose che tu neanche immagini. ma così,
decidi che non sarà nulla di queste. Non sarà nulla, se non un bel ricordo
che ti renderà triste la sera, solo perché tu non hai avuto il coraggio di
dire ciao, solo perché tu non hai trovato coraggio, solo perché tu non hai
tentato.
Solo.
Lo rimpiangerai, lo sai, perché quegli occhi blu ormai sono dentro di te,
si
sono incagliati fin dentro il fulcro della tua anima, e non te ne
libererai
mai più.
Ma forse è meglio così.
Abbandonati al mondo, vivi da vile, soffri.
Soffri, me lo auguro, perché dolore e sofferenza sono le piaghe che il
fato
vomita sull'umanità, per quel malato peccato che si chiama insicurezza.
THE END!
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