Hello di nuovo.
Questa è una di quelle serate un pò
così...
Dove c'è rancore, e stanchezza e malinconia ed è un buon motivo per uscire e
perdersi oppure restare a casa e ..
Perdersi lo stesso.
Nelle parole.
Eccovi il prodotto del mio "brooding".
AVVISO: Spoiler per la 3 stagione di ATS, in particolare per l'episodio "Billy".
Mi è uscita così ma..non so.
Proprio non so.
Feedback grandemente desiderato nel bene o nel male.
Mozzichi ingrugniti
La Vostra Grumpy Carmilla
Cosa aveva chiesto: Wes e Angel. Nessuna
magia. E ci devo CREDERE.
Per Roberta. Perché le sue Visioni rendono la mia vita più intensa.
Assoluzione
di
Carmilla
I
colpi alla porta erano differenti.
Non la dolcezza esitante di Fred.
Né l’impetuosa decisione di Cordy.
E neppure la spavalda preoccupazione di Gunn.
Colpi pazienti.
Angel.
-Wes?-
L’inglese tentò di ricomporsi per dirgli di andar via, di sforzare la voce
affinchè apparisse che era tutto a posto, tutto normale, che sì era stata
dura ma alla fine se l’erano cavata come SEMPRE, erano sopravvissuti, erano
ritornati alla normalità ed era NORMALE sentirsi giù, NORMALE sentirsi
colpevoli, in fondo Wes, vecchio mio,
le hai dato solo un colpettino e non è che tu volessi farle del male, farla
gridare, farla soffrire…
-Apri la porta, Wesley.- Quella calma inattaccabile, quella serena
consapevolezza e Wes si ritrovò in piedi prima di pensare, prima di
ragionare e stava già sbloccando la serratura e la sagoma del vampiro si
stagliò in controluce.
Protetto dalle ombre Angel, riflettè l’ex-Osservatore, lo era sempre,
l’oscurità lo seguiva, lo avvolgeva come un mantello, lo accarezzava come un
amante o come il velluto di uno scrigno che cela gelosamente la sua gemma
più preziosa.
E Wesley era dolorosamente consapevole che la luce impietosa del corridoio
mostrava al vampiro quello che il suo orgoglio aveva celato agli altri: gli
occhi rossi, la barba incolta, i capelli scomposti.
-Sono tre giorni, Wes.- Il vampiro avanzò chiudendo delicatamente dietro di
sé la porta.- Sono..siamo tutti preoccupati per te. E’ tempo che tu
ritorni.-
-No.- La parola gli uscì roca, per i singhiozzi, per il troppo whisky, per i
continui conati di vomito dal momento che il suo stomaco si era dimenticato
di come fare a trattenere il cibo.
Neanche la voce era più sua.
Angel strusciò i piedi sul pavimento, incurvando lievemente le spalle. E in
quel privato, accogliente, confortevole Inferno che dall’episodio di Billy
era stata la sua vita, Wesley riemerse brevemente per considerare
ironicamente a quali sforzi combinati di Fred e Cordelia, alla Strana Coppia
dell’Hyperion, ora doveva questa visita.
Perché l’imbarazzo del vampiro bruno era quasi palpabile, per uno che aveva
due secoli di storia alle spalle le sue abilità come conversatore erano
praticamente nulle.
E meschinamente questo lo fece sentire meglio.
Angel non era perfetto.
Mmmm… constatare l’ovvio. Ulteriore riprova
della tua incapacità, risuonò sarcastica la voce di suo padre nel
cervello.
In silenzio Wesley si diresse verso il cucinino, da dove prese una bottiglia
e uno…no ripensandoci, due bicchieri.
Bere era la cosa giusta da fare.
Se si beve non si parla.
E se non si parla, non si possono porre domande.
E neppure rispondere.
Sedettero vicini e l’Inglese non lesinò le dosi.
-Lei ti ha perdonato.-
E, cazzo, apparentemente neanche il
bere riusciva a fermare Angel, il Vampiro-parolaio per i suoi standard
una-parola-a-settimana era ora loquacemente inarrestabile e Wes avrebbe
volentieri attuato un incantesimo del silenzio se solo il suo cervello
avesse conservato qualche DANNATA nozione degli ultimi dieci anni di studi
presso il Consiglio, e il Dinamico Duo Fred-Cordy doveva essere stato
VERAMENTE asfissiante, l’avranno minacciato di nascondergli il gel per
capelli o la sua spada preferita o di farlo cantare di nuovo al
Caritas o di fargli vedere
Intervista con il Vampiro, Angel
aveva un vero ODIO per quel Louis, simile chiama simile, ridacchiò
amaramente Wesley.
Ma, nonostante tutto, non riuscì a non sollevare gli occhi.
Lo sguardo di Angel, simile alla pietra lavica che gli piaceva tanto
accarezzare da bambino, osservando la sua
nanny che spolverava la collezione geologica del padre, era liscio ed
impenetrabile all’apparenza.
Wesley si vide riflesso in quelle pupille e pensò, non per la prima volta,
che forse quell’immagine così strana, così distorta fosse il modo in cui
Angel vedeva l’Umanità.
Il modo in cui vedeva LUI.
-So che mi ha perdonato, Angel. Lei è…lei è FRED. Ma io..-, deglutì
versandosi una nuova, generosa dose di whisky, -io…non riesco a perdonare me
stesso. Io..Angel la vedevo. Era
Fred, non qualche immagine distorta della mia mente sovraeccitata. Era la
creatura dolce e speciale che ho..che tutti abbiamo imparato a rispettare.
Ed a amare.
Ma io la volevo sottomettere, Angel.
Volevo farle..cose.
Ed ero sempre IO.
E l’idea che fosse Fred…bè rendeva tutto più
gustoso.- Si fermò, la mano che tremava, il respiro pesante come se
avesse corso una maratona e non fosse seduto nel suo appartamento.
E gli occhi dell’altro non abbandonavano il suo viso.
L’ira era una meravigliosa sensazione.
-Dannazione Angel dì qualcosa! Dimmi che non è vero, dimmi che è stata
esclusivamente colpa di quel maledetto sangue infetto, dimmi che ero
totalmente fuori di me, che non ero Io, che non è colpa MIA, dimmi qualcosa
Angel..DAMMI qualcosa, perdono, assoluzione, benedizione, perché io non ce
la faccio, non riesco e non penso di essere in grado di guardarla nuovamente
in faccia ora che SO, ora che lei SA…..-
La bocca di Angel è fresca, morbida ma non fredda.
Quelle mani che Wesley ha visto schiacciare come noccioline demoni, ora
possiedono il suo volto, lo tengono fermo, una sotto il mento, l’altra nei
capelli, una stretta decisa ma non dolorosa.
Non dolorosa.
Non come è stato doloroso respirare in questi ultimi giorni.
E la lingua, Dio la lingua, sta
tracciando lievemente i contorni del suo labbro inferiore, cercando
ingresso, perché è sempre Angel vampiro con anima e non Angelus (davvero?)
e quindi nessuna forzatura, ma non è importante, niente è più
importante perché ora la lingua ha trovato accesso e sta esplorando la sua
bocca con tocchi esitanti, quasi timidi e….. quest’attesa lo sta uccidendo.
E Wes capisce che in fondo Angel ha ragione, che le parole in questo caso
servono a poco e che le frasi di perdono arriveranno prima o poi, dalla
bocca di Fred e da quella di Cordelia ma che
questo è un altro tipo di conforto,
che non giudica, che non giustifica ma che lo aiuterà di nuovo a
sentire.
-Wesss..…- Un sibilo.
E da quando il mio nome è diventato così
sensuale?
Le mani del vampiro ora sono sulle sue spalle e le stringono delicatamente.
L’ex-osservatore capisce che Angel si sta trattenendo, che non è sicuro se
Wesley sia pronto per questa virata a luci rosse verso gaylandia perché
Angel, e Wes lo realizza in quel momento, tiene VERAMENTE a lui e
probabilmente si sta domandando se oltre a fottere Wes non stia per fottere
anche la loro amicizia.
Ma non è il momento del gioco delle venti domande perché ora Wes vuole
SENTIRE, e non è nello stato d’animo per disquisire con l’ignaro vampiro su
cosa voglia dire SOPRAVVIVERE in una
prep-school inglese (grazie, Papà),
o sul fatto che Wesley Whindam-Price sia sopravvissuto e che, in QUEL campo,
il gentile, timido, impacciato studente si sia rivelato tutto fuorchè
DELICATO .
O forse era arrivato il momento di offrire ad Angel qualche INDIZIO.
Se Wesley voleva- e Dio se VOLEVA-
la cosa più semplice era invitare Angel a prendersi alcune..libertà.
E il modo migliore per farlo, memore delle sue brevi, sporadiche esperienze,
era prenderne a sua volta.
Con un movimento improvviso e piuttosto goffo lo fece alzare in piedi. I due
uomini si guardarono in silenzio per un lungo istante.
-Non ero venuto per questo, devi
credermi.- Le parole semplici, amichevoli però pronunciate cono tono
morbido, sensuale.
Il tono che riservava alle sue vittime,
realizza Wesley.
O alle sue amanti.
Un sottile sorriso increspa le labbra di Wes.- Lo so, Angel. La domanda ora
è: te ne andrai a causa di
“questo”?-
-No.- Sempre con quella voce così intima e Wes è in ginocchio ora, le dita
che armeggiano goffamente con la zip dei pantaloni del vampiro.
In un attimo ha il suo cazzo in mano.
Nell’istante successivo in bocca.
E c’è qualcosa di intrisecamente POTENTE nell’avere il vampiro alla sua
mercè, nel sentirlo gemere, nella mano che ora è un cerchio di ferro alla
nuca e che gli sta dicendo, senza parole, che non ha perso il suo tocco e
che è…. okay.
Più che okay a giudicare dai gemiti.
E antichi ricordi, ispira, inspira,
succhia, lecca, mordicchia, deglutisci, ingoia, mugola ritornano
improvvisamente alla memoria di Wesley, memorie non rimosse ma semplicemente
SEPPELLITE dagli anni, dal ferreo controllo esercitato da suo padre prima,
dal Consiglio poi, e infine da se stesso così sciocco, così folle…
Ma è Angel che torreggia sopra di lui, oscuro Dio Vendicatore in nero e
tutto il corpo del vampiro è percorso da un lungo brivido e le mani ora sono
due che lo guidano, lo imprigionano, ma Wes è un prigioniero più che
conseziente.
Affamato.
Insaziabile.
E quel gusto che non ricordava, metallico, rame e sale e Angel sta
ruggendo ora e i fianchi hanno un
sussulto improvviso, lo sbilanciano e solo la stretta del vampiro gli evita
una ignomignosa caduta, ed all’improvviso sta
volando per la stanza ed il suo
corpo è atterrato sul letto con un solido
pouuff e i vestiti sono strappati dal suo corpo e c’è solo un breve
istante di sanità quando gli occhi d’oro (d’oro?) del demone lo inchiodano
sul materasso.
Una domanda inespressa.
-Fottimi.- Wes ansima, il corpo spalancato simile a quello di una vittima
sacrificale.
-Non ho…-
-Non mi importa. Fottimi.-
La saliva non è un buon lubrificante, mai stato e fa male, cristo se fa male
e fa bene e fa gridare e piangere e mordere e lampi di luce annebbiano la
vista, il cervello, il cuore e Wesley prega, no SUPPLICA Angel di fermarsi,
no di andare più forte, più veloce e la dignità, l’orgoglio, il ritegno sono
un lontano ricordo e c’è solo Angel, le sue mani e le sue spinte sono
brutali e lo portano in Paradiso e l’istante successivo all’Inferno e sui
fianchi le dita stanno lasciando lividi perfetti ma a Wesley non importa più
nulla perché sta urlando e quando il vampiro stringe una mano attorno alla
sua erezione e pompa, pompa, pompa
Wesley emette un suono alto, strangolato e i suoi muscoli interni si
contraggono e sente una fitta, le zanne che affondano nella spalla e nel suo
corpo un fiotto di seme freddo.
Blasfemamente si domanda se lo sperma potrà lavare i suoi peccati.
Sente un’insopprimibile stanchezza mescolata alla vergogna, ora.
Ma Angel non dice nulla, pietosamente gli risparmia la chiacchierata
post-coitale, lo solleva delicatamente questa volta ed avvolge una coperta
attorno al suo corpo esausto.
Non c’è condanna nelle sue parole e di questo Wesley gliene sarà grato per
tutta la vita.
-Ora dormi. Domani andrà meglio.-
-Non sono sicuro di crederti.- Suona molto bambinesco ma è l’unica cosa che
riesce a pensare ora.
-Non preoccuparti Wesley. Per ora, lascia che sia io a credere in te.-
Non ha senso. Nulla ha senso ma Wes è così dannatamente stanco. Per la prima
volta nella sua vita così ordinata, così regolata, così CONTROLLATA,
l’ex-Osservatore decide di lasciar andare, di farsi cullare dal calore che
lo circonda, dal tocco così gentile del suo amico-amante vampiro e
immergersi nell’oblio.
Angel lo osserva scivolare nel sonno prima di chiudere la porta.
*Fine*
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