NOTE: almeno due personaggi mi appartengono, anche se l'omino del motel lo cederei molto volentieri^^ Alec, invece, me lo tengo, vi dispiace? Il terzo, invece, avrei tanto voluto regalarlo a Carol, che compie oggi gli anni...peccato che non mi abbiano voluto cedere i suoi diritti!!!!

NOTE II: TANTI AUGURI CAROL!!!!!!!!!!!! Questa ff è tutta per te, per festeggiare il tuo compleanno!! Bacioni tesoro!!!!!!!!!!!!!!!!



A special night

di Ashlynx88


Adoro guidare di notte. Sul serio! Molti pensano che farlo sia pericoloso, un'azione degna solo di amanti del rischio e di aspiranti suicida, ma non io. Io adoro il buio, in ogni sua variante. Totale, schiarito dalle stelle, sfumato dalle nuvole, spezzato da giganteschi lampi, colorato dai fuochi d'artificio e persino ridotto in via d'estinzione dalle esagerate luci cittadine. Il mio preferito, però, è quello silenzioso della notte più fitta. Mi sento in paradiso quando posso prendere la macchina, farle un bel pieno di benzina e guidare senza meta per le strade meno frequentate del paese, con il finestrino abbassato ed un bel po' di cibo a portata di mano, per poi frenare davanti ad un motel fino a quel momento sconosciuto e passare lì il resto della nottata, finalmente libero da qualsiasi obbligo.

Perché non faccio come tutti i miei coetanei, ubriacandomi ed ascoltando musica assordante, avendo, come unico chiodo fisso, il sesso con uno sconosciuto? Sono in tanti a chiedermelo e tante sono anche le possibili risposte: odio la folla, odio quel tipo di musica, che poi non è altro che rumore, odio bere fino a non capire più niente e odio fare sesso con sconosciuti, lo trovo squallido. La cosa che più detesto, però, è sentirmi uno come tanti, così, quando ho voglia di passare una notte speciale, sparisco dalla circolazione e, col favore delle tenebre, vago ovunque mi porti la mia fidata macchina.

Quella che sto vivendo è, senza ombra di dubbio, una di quelle notti, altrimenti non sarei sceso dall'auto, che ho parcheggiato davanti al più orrendo motel che la storia ricordi, e non mi starei recando verso quella che sembra essere la reception, già con il portafoglio in mano, mentre i miei compagni di stanza al college si dividono un barile pieno zeppo di birra ad una delle loro solite feste.

Raggiungo la malandata ed ormai opaca porta a vetri d'ingresso ed entro nel piccolo e decisamente soffocante atrio. Non c'è molto da descrivere, tanto è spoglio, sporco e scuro, eccezion fatta per l'aria: calda e viziata, troppo per respirarla per oltre dieci minuti.

Individuo un uomo dietro il piccolo bancone. È un essere talmente basso che si fa fatica a distinguerlo dalla mobilia. Paffuto e con due orrendi baffetti unti, sembra in tutto e per tutto un Umpa Lumpa. Ah, ci fosse almeno Johnny Deep a fargli compagnia!

L'omino mi rivolge un'occhiata a dir poco sospettosa, squadrandomi da capo a piedi, poi, con un vocione preoccupante per la sua stazza, domanda:

<<Ce li hai i soldi, moccioso?>>

Moccioso?! Ma, dico, s'è guardato allo specchio?! Sono alto due volte più di lui! Moccioso...che imbecille!

<<Ovviamente>> rispondo risoluto.

<<Allora sganciali. Sono venti dollari. E non protestare>> continua col suo tono rude, appoggiando sul bancone la chiave di una stanza.

Lo guardo dritto negli occhi, così, per far scena, e gli consegno il denaro che chiede, afferrando la chiave. Non ho problemi di soldi io: anche se non si direbbe sono una creatura ricca. Cioè, lo sono i miei svergognati genitori.

<<Buona notte>> mi augura infine, indicandomi la direzione con un dito.

Caspita! Conosce le buone maniere! Notevole! Dovrebbe vincere un Oscar per questo!

Senza rispondergli mi dirigo verso la camera assegnatami, la numero sette, ignorando la notevole quantità di sporcizia accumulatasi lungo il corridoio. Deve essere passato molto tempo dalle ultime pulizie di primavera effettuate in questo buco.

Entro nella mia stanza senza alcuna esitazione.

L'odore di chiuso mi colpisce con una vampata pietrificante, costringendomi a tossire, leggermente disgustato.

Comincio a pensare che, magari, mi sarei potuto fermare al motel successivo...

Mi chiudo la porta alle spalle ed accendo la luce, trovandomi, così, di fronte ad uno spettacolo decisamente desolante: davanti a me ci sono un letto a due piazze dalle coperte vecchie e dall'aria polverosa, che mi dà l'impressione d'essere comodo quanto una sedia di legno, un piccolo armadio di modesta fattura con un'anta storta, una poltrona risalente presumibilmente al milleottocento con chiari segni di bruciature provocate da qualche mozzicone di sigaretta, un comodino completamente spoglio, eccezion fatta per un vecchio modello di telefono, quasi certamente muto, e due logore tende aperte in tutta la loro bruttezza davanti ad una finestra dal vetro sicuramente sporco. Il tutto illuminato dalla tenue luce gialla di una lampadina penzolante dal soffitto.

Da brividi.

Accanto al letto c'è una porta spalancata che consente l'accesso al piccolo bagno cieco, munito solamente di un lavandino, un water ed una doccia. L'unico lato positivo è rappresentato dagli asciugamani bianchi presenti, che poi sono l'unica cosa a sembrare pulita.

Come può piacermi tutto questo? Bé, il bello deve ancora arrivare!

Mi sfilo velocemente la maglietta scura e la getto sul letto. Rimasto a torso nudo, mi dirigo verso il bagno per una calda e rifocillante doccia. Mentre aspetto che l'acqua si riscaldi, mi spoglio e mi fermo a guardare la mia immagine riflessa allo specchio: capelli neri e ricci, abbastanza lunghi per coprirmi parte del volto, naso dritto e sottile, mascella leggermente squadrata, volto magro, pelle abbronzata, segno che l'estate è finita da poco, e un fisico scolpito da anni di nuoto agonistico. Unica particolarità in tutto questo, i miei occhi: uno verde e l'altro viola. Decisamente fuori dal comune, ma è proprio per questo che mi piacciono.

Mi chiedo se sopporterei di passare l'eternità con questo aspetto, senza alcun cambiamento.

Sospiro.

A certe domande è troppo difficile dare una risposta, così mi infilo, senza più pensarci, sotto il getto fumante della doccia.

Le gocce d'acqua colpiscono il mio corpo con ritmo regolare, in un veloce ed efficace massaggio. La nuca, le spalle, la schiena, le gambe...il mio corpo sembra rinascere. Chiudo gli occhi e lascio che l'acqua scorra indisturbata anche sul mio viso, respirando appena per evitare che mi vada di traverso. Appoggio le mani sulle mattonelle fredde del muro e rabbrividisco al piacevole contrasto che ho creato. Chino il capo ed espongo il mio collo al getto continuo ed ormai bollente. Solo quando il bruciore diventa insopportabile mi decido a spegnere l'acqua. La mia pelle è diventata completamente rossa, ma io mi sento divinamente.

Afferro il sapone e mi lavo con cura, facendo particolare attenzione allo sporco sotto le unghie delle mani, dopodiché l'acqua ricomincia a scorrere, questa volta tiepida, riportando il mio corpo alla sua temperatura ed al suo colorito normali.

Ormai completamente rimesso a nuovo, esco dalla doccia e, ignorando la cortina di fumo che ho creato e l'acqua che bagna il pavimento, mi lego un asciugamano alla vita e ritorno in camera.

Un brivido gelido mi corre lungo la schiena non appena mi siedo sul letto.

Mi blocco. Conosco questa sensazione, questo formicolio alla base del collo: c'è qualcuno dietro di me. Avverto molto chiaramente la sua presenza, come anche percepisco il suo sguardo fisso sulla mia schiena. Rimango immobile, incapace di muovermi, mentre alcune goccioline d'acqua mi scorrono lungo la pelle facendomi il solletico. Tendo le orecchie fino a riuscire a sentire il suo respiro, calmo e regolare, a pochi centimetri da me.

Pochi secondi ed una lieve carezza mi scorre lungo la spalla destra fino a fermarsi sul fianco. Sono lunghe dita bianche quelle che accarezzano la mia pelle nuda in quel punto tanto sensibile. Un soffio leggero mi colpisce il collo, facendomi rabbrividire. Ancora incapace di muovermi, lascio che posi le sue fredde labbra sulla mia giugulare in un flebile bacio.

In un attimo mi sciolgo. Lascio che la sua mano mi guidi e appoggio senza alcuna resistenza la schiena sul suo grande petto.

<<Sei arrivato...>> lo saluto.

<<Ne dubitavi? Non sarei mai potuto mancare>> mi risponde, senza allontanarsi dalla mia gola.

Il suo dolce respiro ed i suoi sottili capelli mi provocano un sensuale fastidio. Lui lo sa e non si sposta. Diavolo...

La sua mano libera scorre sul il mio corpo verso il basso e si ferma, grande e provocante, appena sopra il bordo dell'asciugamano. La sua lingua lecca con lentezza la pelle sopra la mia arteria tesa. Tremendamente eccitante...

<<Hai già mangiato?>> domando in un soffio.

<<No, lo farò più tardi. Prima ci sei te da soddisfare>> risponde con la sua solita voce bassa e roca, sensuale come poche altre <<Ora non ti muovere>> aggiunge poi.

<<Non lo farò>>

Con un movimento lento e deciso, la sua mano sinistra scioglie il nodo che avevo fatto all'asciugamano e mi lascia totalmente nudo sotto i suoi occhi bramosi. Quelle stesse dita si insinuano tra le mie cosce in una dolce carezza e mi aprono, con un gesto deciso, le gambe, esponendomi completamente al loro tocco.

Sospiro quando la sua carezza si fa più intensa. Chiudo gli occhi ed appoggio la testa sulla sua spalla.

Lo sento massaggiarmi i testicoli con movimenti lenti ed attenti ad ogni minimo particolare. Le sue dita mi toccano, prima lievemente, poi sempre più forte, quasi strizzandomi, come se volessero farmi male, ma tutto fa parte della sua sensuale danza.

In poco tempo mi ritrovo senza fiato e con il cuore che batte a mille nel petto. Il sangue mi scorre vorticoso nelle vene, pulsando verso il basso provocandomi quasi dolore, mentre vengo velocemente immerso in un vortice di sensazioni che annebbia ogni mio pensiero

La sua mano non si ferma. Si sposta verso il mio membro ormai duro e, con una calma estenuante, lo percorre dalla base alla punta e ritorno più e più volte.

Gemo, completamente sopraffatto. Il mio corpo, teso, pulsante ed inerte tra le sue braccia, richiede il suo tanto agognato piacere.

In risposta alla mia supplica, mi bacia. Le sue labbra avvolgono le mie e la sua lingua, esperta e seducente, si muove nella mia bocca come fosse fuoco. Mi porta allo stremo. Interrompe il bacio e comincia a muovere la sua mano su di me con più forza e vigore. Quasi urlo, sorpreso ed eccitato qual sono. Il mio respiro si fa più veloce ed irregolare.

Sento che sto per venire.

Pochi secondi e, in un'ultima e potente tensione muscolare, il l'orgasmo esplode. Per un attimo mi sembra di toccare il cielo con un dito.

Mi accascio sul letto e recupero il fiato. Quando riapro gli occhi lo vedo, seduto accanto a me, sorridente.

Adoro il suo sorriso.

<<Era da un bel po' che non lo facevi, vero?>> domanda.

Annuisco.

<<Neanche da solo?>>

Scuoto la testa. È dall'ultima volta che ci siamo visti che non mi masturbo.

<<Tu sei pazzo...>> dice chinandosi su di me.

Mi bacia di nuovo, con lo stesso appassionato vigore di prima.

<<Per questo ti adoro>> continua dopo essersi staccato <<anche se mi hai costretto a venire in un posto tanto squallido>>

Rido.

Mi metto seduto davanti a lui puntellandomi sulle mani.

<<Ti prometto che la prossima volta troverò un posto elegante, intimo e sfacciatamente sfarzoso. Ci toccheremo, ci ameremo, ci scioglieremo l'uno dentro l'altro e, poi, quando avremo raggiunto il massimo della pienezza, tu berrai da me come non mai prima>> dico con voce bassa e sensuale.

Gli occhi gli brillano al solo pensiero.

<<Ci conto, mio piccolo demone tentatore>>

<<Il vampiro che dice "demone" al suo amante...>>

Sorride.

<<Ti si addice>> risponde avvicinandosi.

Le sue labbra sfiorano le mie, ma non è baciarmi la sua vera intenzione. Subito, infatti, quelle stesse labbra incantatrici sfilano veloci verso il basso e, maliziose, accolgono il mio pene già turgido.

Trattengo il fiato, stupito. Non me lo aspettavo proprio, anche se non mi dispiace affatto.

Mi lascio cadere all'indietro sullo scomodo materasso, mentre le mie mani artigliano la coperta. Sento le sue labbra muoversi su e giù su di me e la sua lingua accarezzarmi con maestria. Mi ritrovo in pochissimo tempo al punto di prima, completamente perso nel vortice dei sensi nel quale mi ha appena rigettato, incapace di muovermi e di pensare, mentre il mio corpo ribolle d'eccitazione.

Anche così smarrito, avverto un suo dito farsi strada dentro di me. Entra lentamente e completamente. Mi tendo, sorpreso dall'intrusione e lui, in tutta risposta, pompa con più forza, distraendomi da quel lieve dolore che comincio a sentire. Si muove fuori e dentro il mio corpo senza fretta, assecondando ogni mio movimento, ogni mia spinta, ogni mio gemito o sospiro. Tratta il mio corpo tremante d'eccitazione con il massimo riguardo, facendomi provare una miriade di sensazioni incredibili.

In poco tempo al primo dito se ne aggiunge un secondo e, poi, un terzo. Tre dita infilate completamente in me...

Quando ormai credo di stare per venire, quando ormai sento che sto per esplodere per la seconda volta, si ferma. Allontana la sua magnifica bocca dal mio membro pulsante e le sue dita dentro di me rimangono inesorabilmente immobili. È la prima volta che fa una cosa del genere.

Mi sembra di impazzire.

Mi muovo, in cerca della soddisfazione che tanto desidero, ma lui blocca i miei fianchi ed un sorriso gli si dipinge in volto.

<<Che fai....?>> domando in un gemito strozzato.

<<Mi piace vedere il tuo volto sofferente>> risponde semplicemente.

Le sue dita escono da me e lui, in tutta la sua diabolica bellezza, si mette a cavalcioni sul mio corpo, inserendo un ginocchio tra le mie cosce aperte. Lo struscia, quasi distrattamente, sulla mia erezione. Gemo a voce alta, improvvisamente colpito da un'ondata di piacere. Breve, purtroppo.

Si ferma e avvicina il suo volto al mio orecchio sinistro:

<<Mettiti a quattro zampe>> sussurra.

Un brivido mi percorre tutto il corpo. Penso di sapere cos'ha in mente...e la cosa mi piace!

Si scansa ed io, ancora più eccitato di prima, mi alzo a sedere e, con movimenti ampi e lenti, sotto il suo sguardo incantato, mi metto in posizione, offrendomi completamente a lui.

Lo guardo da sopra la spalla destra montare sul letto e sfilarsi i pantaloni ed i boxer ormai troppo stretti. Il suo membro nudo è a pochi centimetri dalla mia apertura, grosso e dritto.

Mi vuole...

Appoggia entrambe le mani sui miei fianchi ed avvicina il suo pene al mio orifizio.

Ci guardiamo negli occhi, eccitati e sicuri.

<<Scopami>> gli ordino.

Lui lo fa, senza bisogno che gli dica altro.   

Entra dentro di me con un colpo deciso, in profondità. Rimane fermo per alcuni secondi poi, con tutta l'energia che possiede, comincia a muoversi.

Dentro e fuori, dentro e fuori. Veloce e implacabile.

Mi muovo con lui, assecondandolo. Ad ogni colpo siamo un passa più vicini al nostro paradiso personale.

I nostri corpi fremono, vibrano, urlano di eccitazione. Come impazziti, ci muoviamo l'uno per l'altro, sempre con maggior vigore, sempre con maggior forza.

Entra ed esce facendomi vedere le stelle.

I miei gemiti si uniscono ai suoi, tremendamente eccitanti, e riempiono l'aria.

Ogni colpo lo sento più dentro di me, conficcato in profondità, a premere con forza quei punti che possono portarmi all'apice.   

Urla, adesso, ed io con lui. Le nostre voci si mischiano, come i nostri corpi, formando una sola, bellissima melodia

Viene come una furia dentro di me, riempiendomi del suo liquido. In pochi attimi mi svuoto anche io.

Esausto come non mai, crollo sul materasso. Lui fa giusto in tempo ad uscire da me prima di cadermi affianco. Adesso sono i nostri respiri affaticati a rompere il silenzio.

Rimaniamo in silenzio a guardarci, sorridenti, tenendo le mani intrecciate in una stretta rassicurante.

<<Alec...>> mi chiama dopo un po'.

La sua voce è più roca che mai, tanto da farmi venire i brividi. Usando questo tono potrebbe farmi fare qualsiasi cosa...

Lo guardo ancora negli occhi, questa volta brillanti di gioia.

<<Dimmi...>>

Temporeggia un poco prima di riprendere a parlare:

<<Ho tanta sete...>> dice con tono supplichevole, quasi.

<<Uhm...complimenti, davvero romantico>> rispondo sarcastico.

<<Dai, te l'ho detto che non ho bevuto niente prima di venire!>> si giustifica.

<<Sì, sì, lo so>>

Sospiro, fingendomi offeso.

Lentamente avvicino il mio corpo al suo, inserendomi tra le sue forti braccia.

<<Mi pareva che il concetto fosse chiaro: sono tutto tuo>>

Sorride e mi bacia sulle labbra. Con dei movimenti lenti e rassicuranti, mi sdraia supino, senza mai allontanarsi di un millimetro. Le sue labbra si spostano dalla bocca e raggiungono il collo.

Chiudo gli occhi.

<<Grazie amore>> dice.

Sento i suoi affilati canini pungermi ed affondare nella mia pelle.

Il dolore è acuto, ma scompare quasi subito.

Lo sento succhiare con dolcezza il mio sangue, berlo come fosse acqua. Avverto il liquido uscire dal mio corpo ed il cuore battere a poco a poco sempre più piano. Sopraffatto, comincio a respirare a fatica. Mi sento stordito, però mi piace. 

Ora più che mai mi sento vicino al mio vampiro, sento che siamo una cosa sola. Non solo nutrimento, non solo amanti. Due esseri in uno. Un legame indissolubile.

Con le forze che mi rimangono lo abbraccio.

Mi sento debole come non mai e la testa comincia a girarmi. 

Lui smette di succhiare e, con delle lente leccate, mi pulisce la pelle sporca di sangue.

<<Sei buonissimo>> mi assicura.

Annuisco, come un bambino.

Mi bacia sulla nuca e mi abbraccia a sua volta.

Rimaniamo così, fermi e uniti, fino a quando il mio respiro torna alla normalità e la testa smette di girare.

Sono sfinito...riesco a mala pena a tenere aperti gli occhi. Lui lo capisce. Si alza dal letto e, con estrema cura, mi infila sotto le coperte.

Lo vedo rivestirsi con calma, completamente rinvigorito.

<<Dove andrai adesso?>> domando in un soffio.

Scuote le spalle.

<<Da nessuna parte: rimango con te tutta la notte>>

Sorrido, chiudendo gli occhi.

Lo sento distendersi nuovamente accanto a me ed abbracciarmi con dolcezza. Il calore, così raro, del suo corpo mi riempie di gioia.

Mi accarezza il volto e posa le sue labbra sulle mie. Sono talmente esausto che non riesco a rispondergli.

Mi sto addormentando.

<<Buona notte, Alec>> lo sento sussurrarmi all'orecchio.

Prima di cadere tra le braccia di Morfeo riesco a rispondergli, seppur talmente piano che se fosse un umano non potrebbe sentirmi:

<<Buona notte, Spike>>

 

 

 

Fine^^

 

 

 

Allora, che ne dite?? Carol, ti è piaciuta? Non ho potuto mandarti Spikino caro in una torta come avrei tanto voluto, ma spero che la scena ti sia ugualmente piaciuta!!! E se così non fosse...pensa che non scrivo scene spinte da un po' a causa di una sorta di blocco! In altre parole: ho ripreso per te! Considerati mooooolto lusingata^^

 

 

Per non attirarmi addosso l'ira di qualcuno: Spike appartiene ai creatori di "Buffy, the vampyre slayers" e all'attore che l'ha interpretato, James Mastersen (almeno credo si scriva così il suo cognome^^ sorry ç_ç) ed io non ci guadagno assolutamente nulla!!!

 

 

A presto,

un bacione a tutte,

ashly