Disclaimer: questa fic
è parto delle nostre testoline contorte…. i pg sono noooooooooostrissimi!
guai a chi ce li tocca!è___é Questo capitolo è un po’ di svago….con i nostri cari pg che si divertono parecchio…ma anche loro poverini ne hanno bisogno visto che noi siamo delle terribili aguzzine! ^O^
parte VI di Dragoneyes & Miyuki I fuochi da campo erano accesi da tempo nell’accampamento militare. I soldati erano tutti raggruppati attorno ad essi cercando di riscaldarsi un po’ dalla brezza gelida che regnava perenne nelle loro terre….anche se era ancora estate di notte si potevano raggiungere tranquillamente temperature molto basse per la stagione. Tra gli uomini regnava un’atmosfera di festa, infatti stavano per andare ad unirsi al grosso dell’esercito e finalmente avrebbero potuto mettere a frutto i duri (ed addirittura mortali per alcuni di loro) allenamenti a cui erano stati sottoposti dai due temibili generali…..quindi un po’ per quel motivo, un po’ per il vino che scorreva nelle loro vene e manteneva caldi i loro corpi, c’era decisamente una notevole allegria nell’aria. I suddetti generali stavano anche loro attorno ad uno dei fuochi, circondati da pochi uomini di fiducia, tra cui il povero Nienor, che era stato trascinato lì di mala voglia da Aradnes, il quale non ne voleva proprio sapere di lasciarlo in pace e farlo riposare in uno dei suoi soliti angoli appartati e solitari. Eijin scosse il capo esasperato all'ennesimo tentativo di Aradnes di coinvolgere l'elfo scuro in una qualche conversazione immaginando come dovesse sentirsi Nienor in quel momento: anche lui amava il silenzio, ma purtroppo Aradnes era un casinista nato e cresciuto. Quando vide che ormai Nienor era quasi giunto al limite decise di fare una delle sue poche opere di generosità salvandolo dalla furia bionda. Così con uno sbuffo afferrò Aradnes per un orecchio, come se fosse stato un ragazzino, e glielo tirò con fare tutt'altro che delicato. "Ara, lascia in pace quel povero disgraziato" ordinò con tono vagamente seccato. (*_* Eij, mio eroe NdDragon) Nienor lanciò un’occhiata imperturbabile ad Eijin che in realtà era un tacito ringraziamento per averlo fatto stare zitto anche solo per qualche secondo. “Aww….ma Eijin! – protesta – Non sto facendo nulla di male….sto solo cercando di fare quattro chiacchiere!” allontanando con un gesto della mano quella del compagno dal suo orecchio. "Diciamo che ti stai divertendo a spaccargli i timpani" replicò Eijin sbuffando e scuotendo il capo esasperato mentre dava una bottarella dietro la testa di Aradnes quasi fosse una madre che rimprovera il figlioletto più piccolo. “Sei un guasta feste, te l’ho mai detto?” lanciandogli un’occhiata offesa “Il piccoletto ha bisogno di rilassarsi e lasciarsi un po’ andare, non vedi! Stare troppo tempo solo o in compagnia di Sarhak non gli fa molto bene…” “Io sto benissimo come sto Aradnes, grazie….” pronunciando quell’ultima parola con un tono duro e velenoso, quasi a volergli dire che quello che faceva nel suo tempo libero o con il suo signore non erano fatti suoi, anche se i due generali sapevano benissimo che tipo di rapporto c’era tra loro….per quanto riguardava gli uomini dell’esercito era probabile che qualche voce sul suo conto fosse girata ma a lui non interessava assolutamente quello che pensavano quei miseri umani fino a quando lo temevano e rispettavano. Eijin sospirò fissando con un mezzo sorriso il proprio compagno biondo e gli passò un braccio intorno alle spalle traendolo a sè e avvicinando le labbra al suo orecchio. "Forza, lascialo in pace per cinque minuti" gli sussurrò piano con uno dei suoi più allettanti toni mentre lanciava una rapida occhiata divertita a Nienor. “Mh….solo perché me lo chiedi tu e me lo chiedi in questo modo….” rispose con un ghignetto malizioso mentre avvolgeva la vita dell’altro generale con una delle sue braccia e lo stringeva un po’ contro il suo petto, indifferente agli sguardi di chi li circondava, tanto non era segreto a nessuno che loro due fossero amanti. Nienor sbuffò e roteo gli occhi…possibile che quell’energumeno non sapesse pensare ad altro che a uccidere e fare sesso, doveva decisamente variare le sue abitudini (…….senti chi parla ¬___¬ NdMiyu ùù” eeeehhh, sti quattro si sono nettamente trovati...NdDragon)….in ogni caso era riuscito almeno a farsi lasciare in pace per un po’. Eijin si concesse un momento per ghignare divertito poi lasciò andare le spalle di Aradnes ma si lasciò andare con tutto il peso del corpo contro di lui, come se lo trovasse un comodo cuscino. Si concesse un altro istante per ammiccare con fare cospiratore verso Nienor poi chiuse gli occhi sapendo che il suo compagno era ben lungi dal resistere quando si comportava così. L’elfo scuro distolse lo sguardo da quei due che a suo parere stavano scadendo troppo nello sdolcinato per essere in un luogo pubblico….stavano dando il pessimo esempio al loro esercito, soprattutto a quei soldatuncoli dilettanti che si pensavano già dei super uomini solo per il fatto di essere sopravissuti abbastanza a lungo da combattere sotto il suo signore Sarhak….la metà di loro sarebbe morta presto e solo allora si sarebbero distinti i veri combattenti…..come i veterani che li stavano aspettando all’altro accampamento. Questi a lui sembravano solo un branco di umani smidollati e senza il minimo rispetto dei loro superiori….ma se Aradnes ed Eijin li avevano scelti c’era senza dubbio un motivo, quei due non andavano tanto per il sottile, soprattutto il biondo. Eijin rimase ancora per alcuni istanti con gli occhi chiusi, appoggiato ad Aradnes poi li riaprì lanciandosi un'occhiata intorno e chiedendosi se non stesse esagerando: in fondo far vedere in pubblico le proprie "effusioni" equivaleva a far vedere le proprie debolezze, no? (^^;;; te ne accorgi solo ora, stella? NdDragon ...-.- mi andava di stuzzicare Ara...NdEij) Si divise da Aradnes, rimettendosi seduto senza appoggiarsi a lui, stiracchiandosi un poco, come un felino che, dopo aver dormito, si preparava a una nuova battuta di caccia. Il biondo lo fissò un po’ contrariato, non piacendogli l’idea che si fosse allontanato dal suo abbraccio…però lasciò correre questa volta senza protestare, dopo, una volta al sicuro nella loro tenda, non gli sarebbe scappato. Così per passare il tempo si rimise a conversare con Nienor, o meglio cercò di convincerlo a bere un goccio di liquore con loro, per il puro e semplice principio della solidarietà tra commilitoni…..l’occhiata assassina dell’elfo avrebbe persuaso chiunque dall’insistere ma non Aradnes. Eijin scosse il capo non riuscendo a trattenere un sorriso divertito dalla scena che ormai sembrava diventata di prassi tra il suo compagno biondo e l'elfo scuro. "Ara, di grazia, tu non hai mai avuto fratellini, vero?" domandò l'uomo moro con un ghigno strano. “No infatti…non ne ho mai avuti….a meno che mio padre non abbia avuto qualche figlio illegittimo dalle sue amanti sparse per i vari regni….ma da quello che ne so quelle donne non hanno mai fatto una bella fine…” disse con assoluta tranquillità mentre sorseggiava un bicchiere colmo di liquore. "Allora..." cominciò tranquillamente Eijin sorseggiando anche lui un po' di liquore "...non è che stai cercando di compensare questo fatto considerando Nienor un tuo 'fratellino' e trattandolo come tale?" domandò con l'aria di uno che stava dicendo quella frase solo per vedere che effetto avrebbe avuto. “Mmmhh…tu dici?” Aradnes si voltò a fissare Nienor come a volerlo studiare mentre quest’ultimo gli stava lanciando un’occhiataccia a dirgli “non ci pensare neppure”….ciò non riuscì a far altro che sorridere il biondo con un notevole divertimento. “Beh..chissà…forse…..è così carino che ti viene una gran voglia di strapazzarlo di coccole, non trovi anche tu!?” (*____* io concordo!!! NdDragon_esaltata …….NdNienor *vorrebbe abbracciare Nienor ma rinuncia a un’occhiataccia di Sarhak* >.< cattivo NdDragon .........NdSarhak) “Aradnes….” mormorò con voce gelida l’elfo, odiava essere paragonato ad un ragazzino…..dannazione, aveva più del doppio della sua età se anche l’aspetto non lo dava a vedere! "Temo di non essere portato ad adorare le cose carine e che fanno venire voglia di essere coccolate" replicò tranquillamente Eijin, lasciandosi sfuggire una delle sue risate vellutate "Anche perchè altrimenti non mi piaceresti tu" aggiunse con un luccichio nelle profondità degli occhi verdi da predatore. Aradnes lo fissò con un sorriso malizioso. “Ma infatti…tu non devi preoccuparti di questo….ci penso io a coccolare….” Nienor sospirò sconsolato per l’ennesima volta, come ci era finito in gruppo simile di idioti?! "Stai per caso dicendo che io sono carino e coccoloso?" replicò vagamente sorpreso Eijin mentre fissava un pochino confuso il proprio compagno. “A te non ho affibiato nessun aggettivo del genere mio caro….ho solo detto che mi piace coccolarti…a modo mio….e non mi sembra di aver mai ricevuto obiezioni da parte tua…” ghignando leggermente. "Non c'è mai stato il motivo di obbiettare" replicò più tranquillo sistemandosi meglio sulla fronte l'unica ciocca di capelli candidi che gli ricadeva sul viso, come era solito fare inconsciamente quando non del tutto calmo. Il biondo sembrò soddisfatto di quella risposta e non proseguì ulteriormente su quella linea….in fondo avrebbe approfondito il discorso più tardi…..così prese a conversare allegramente con gli altri uomini che erano seduti con loro attorno al fuoco, graziando Nienor da un altro atroce tentativo di farlo “sciogliere”. Passò ancora un po' di tempo finchè un valletto non si avvicinò a Nienor, in un miscuglio di timore e profondo rispetto. "Mi dispiace disturbarla, generale Nienor" disse mantenendo lo sguardo rispettosamente basso "Ma il generale supremo Sarhak vi ha mandato a chiamare" L’elfo lanciò un’occhiata impassibile al servo, che si sentì raggelare sul posto, poi gli rispose con voce calma. “Sarò subito da lui.” Il messaggero fece un composto inchino e se ne andò di gran fretta per andare a riferire il messaggio al suo padrone, non volendo stare un minuto di più in presenza di quel ragazzino dall’aura inquietante…anche se non era certo in presenza di quale dei due sarebbe stato più al sicuro, se in quella dell’elfo o in quella del crudele generale di tutti gli eserciti. “E così Sarhak ti ha convocato, eh Nienor?” osservò sorridendo divertito Aradnes. “Risparmiati le domande inutili Aradnes…hai sentito benissimo anche tu….” disse gelidamente Nienor alzandosi in piedi. Eijin lanciò un'occhiata seccata ad Aradnes che come al solito sembrava avere per la testa solo una cosa domandandosi come facesse a piacergli un assatanato come quello. (ùù lo so io come...NdDragon) "Va da lui" disse rivolto all'elfo "Ci penso io a trattenere questa specie di lupo affamato" aggiunse considerando che il suo compagno sarebbe stato capace di seguire Nienor per andare come suo solito a rompergli successivamente le scatole. Nienor si limitò a fare un cenno col capo ad Eijin e si incamminò verso la tenda del suo signore, sentendo alle sue spalle le lamentele del biondo sul fatto che il compagno gli togliesse sempre tutto il divertimento.
Attraversò con passo marziale l’accampamento, vestito nella sua divisa di pelle nera, passando accanto ai fuochi dove erano seduti i soldati….stava giusto pensando al motivo di quella convocazione da parte di Sarhak quando si sentì afferrare il braccio da qualcuno. La sua prima reazione fu quella di scaraventare a terra chiunque aveva osato toccarlo oppure di conficcargli nel petto uno dei suoi pugnali….ma poi penso che non poteva fare fuori uno dei loro soldati così su due piedi, perché poteva essere stato solo un soldato a fermarlo….magari aveva qualcosa da riferirgli. Così si fermò ed alzò lo sguardo sull’uomo che gli stava accanto….non gli piacque quello che vide. “Che cosa vuoi?” chiese con voce tagliente fissando quel soldato che aveva un’espressione un po’ troppo spavalda e sorridente per i suoi gusti, soprattutto in sua presenza. “Oh niente…volevo solo appurare se quello che si diceva sul vostro conto era vero…” disse l’uomo impunemente. “Ah si….ovvero cosa si dice sul mio conto?” disse abbozzando un sorriso gelido…quell’uomo doveva essere senza dubbio ubriaco per non rendersi conto del pericolo che stava correndo. “Che eravate un fanciullo di rara bellezza ma molto sfuggevole….perché non venite a tenermi compagnia attorno al fuoco….” Il sorriso sul volto dell’elfo si fece più sottile come la linea dei suoi occhi ma cercò ancora di controllarsi, anche se la tentazione di conficcargli un pugnale nella gola era molto forte….odiava essere toccato da chi non lo meritava. “Spiacente….il generale Sarhak mi ha appena convocato…” disse staccandosi con un gesto brusco la mano dal suo braccio “Fatevi compagnia da solo, penso sia l’unico modo per avere un conversatore con la stessa scarsa intelligenza vostra.” Nienor si voltò e fece per andarsene ma fu nuovamente bloccato da una presa salda sulla sua spalla. Si voltò a fissarlo tremendamente irritato….ora quel misero mortale stava decisamente esagerando. “Ti conviene togliere subito quella mano dalla mia spalla se non vuoi ritrovartene senza.” “Però scommetto che al nostro caro generale permettete di toccarvi liberamente non è vero?” Lo sguardo di Nienor si fece duro come l’acciaio ed emise un ringhio feroce pronto ad attaccare…nessuno poteva insultare il suo signore e padrone. "A lui un po' di compagnia non gliela rifiutate di certo..." disse senza notare il pericolo che stava correndo a causa della sua ubriachezza "...su...in fondo che vi costa un po' di..." si bloccò quando la lama di una spada gli si posò sulla gola. Per un attimo gli occhi del soldato sembrarono estremamente sobri e sgomenti, ma in quello successivo già il metallo aveva tagliato la sua gola facendo schizzare dalla ferita un fiotto di sangue mentre l'uomo crollava a terra, agonizzante dal dolore. Due occhi gelidi si posarono su Nienor fissandolo con furia ghiacciata che sembrava squarciare l'anima, uno nero ed uno bianco nel quale sembrava fluire un'energia innaturale come il suo colore. Sarhak rimase un solo istante a fissare Nienor poi allungò una mano verso la sua testa e gli afferrò i capelli, lo sguardo ancora gelido come l'aura di morte che sembrava circondarlo, e dopo aver lanciato un'ultima occhiata al cadavere dell'uomo ormai morto, lo trascinò via incurante del dolore che stava facendo provare all'elfo. (é.è.....NdDragon_spaventata *___* NdMiyu_ammira_Sarhak arrabbiato ^^;;;; zia...NdDragon) Aradnes, che aveva assistito a tutto l’incidente da lontano, si era a sua volta alzato dal suo focolare invaso dalla furia cieca che mostrava solamente in battaglia per andare in soccorso del suo compagno, anche se una vocina dentro di lui gli diceva che non ce n’era alcun bisogno. Aveva estratto la spada dal suo fodero e si era avvicinato ai due con espressione seria, non più allegra e sorridente, e con uno sguardo folle bramoso di sangue. Purtroppo per lui e fortunatamente per il soldato era arrivato tardi e Sarhak lo aveva già sistemato….ma il biondo non aveva alcuna intenzione di fermarsi, lui non era solito risparmiare neppure i corpi dei morti da una fine poco decorosa. Si fermò quando ebbe il cadavere ai suoi piedi ed allora si chinò afferrandolo per i capelli e sollevandolo da terra. Lo studiò un istante, fissando i suoi occhi privi di vita prima di tagliargli di netto la testa. La sollevò per bene lasciando che questa gocciolasse sangue sul terreno, quasi stesse mostrando un trofeo a coloro che gli stavano attorno….poi la prese e la gettò nel fuoco attorno al quale era stato seduto l’uomo fino a pochi minuti prima. “Nessuno….dico nessuno deve osare mancarci di rispetto…voi vivete perché siamo noi a volerlo!” disse con voce tonante in modo che molti potessero sentirlo “Che questo vi sia di lezioni novellini….se dovesse capitare di nuovo, chiunque sia stato dovrà pregare di finire in mano mia già morto come questo tizio, altrimenti potrebbe desiderare di esserlo molto presto….” Con questo si voltò di scatto e con camminata furiosa si diresse verso la sua tenda….nell’accampamento ora regnava il silenzio.
Sarhak trascinò nella propria tenda Nienor con passo veloce e irato, incurante del male che gli stava facendo. Con uno strattone lo costrinse di fronte a sè, fissandolo con occhi che sembravano tempesta, la mascella serrata e le mani strette a pugno. Non gli diede tempo di parlare, non gli diede tempo di emettere un solo suono - non ne voleva ascoltare in fondo - e con improvvisa spietatezza gli diede un possente calcio allo stomaco. Nienor incassò il colpo senza emettere suono, piegandosi in due per il dolore e sentendosi mancare per alcuni istanti il fiato, indietreggiò ma non crollò sulle ginocchia come ci si sarebbe aspettato….lui non amava mostrarsi debole davanti a Sarhak…ma sapeva che questa punizione se l’era meritata, non avrebbe dovuto permettere a quell’umano di pronunciare quelle parole, avrebbe dovuto ucciderlo subito appena aveva osato toccarlo. Sarhak fissò con fare impassibile il dolore dell'elfo, e, anzi, il suo occhio bianco parve risplendere per un istante, quasi avesse goduto della sua sofferenza. Un altro calcio raggiunse Nienor, questa volta al fianco, e subito dopo, senza dargli modo di riprendersi, un pugno alla tempia. Questa volta l’elfo non riuscì a reggersi in piedi e cadde a terra sulle ginocchia, portandosi una mano sul fianco mentre la tempia iniziava a pulsargli dolorosamente per il colpo subito….ormai sapeva per certo che trascorsa quella serata avrebbe dovuto spendere parecchia energia per guarire le proprie ferite. Sarhak avanzò di un passo e gli diede un nuovo calcio, più forte degli altri, sul costato in modo da farlo cadere a terra di schiena. Gli premette un poco sulle ossa del torace poi salì fino alla gola, schiacciandola appena, come se stesse decidendo se spezzargli il collo o meno. Nienor non fece alcuna resistenza, lo fissò da quella posizione di sottomissione con occhi appannati dal dolore mentre cercava a fatica di respirare sotto quella pressione agonizzante….se il suo signore avesse deciso di prendersi la sua vita non avrebbe protestato, in fondo apparteneva a lui da sempre, e non riusciva a trovare nessuna parola adatta per placare la sua ira…non che lo avrebbe fatto perché non c’erano scuse per il suo comportamento. Sarhak, tuttavia, sembrò ancora non intenzionato ad ucciderlo e sollevò un poco lo stivale per poi dargli un altro calcio sul fianco e costringerlo sullo stomaco. Gli afferrò i capelli con forza tirando indietro di scatto e costringendolo dolorosamente a seguire quel movimento brusco fino a tornare in ginocchio. "Mi hai fatto molto arrabbiare sai?" disse all'orecchio di Nienor, la sua voce gelida era forse più spaventosa di quanto lo sarebbe stato un urlo infuriato. “Lo so…..v-vi chiedo perdono…mio signore….” ansimò dolorante obbedendo alla meno peggio agli ordini fisici di Sarhak. Sarhak scosse il capo con una luce inquietante che gli illuminava l'occhio dall'iride candida, una bagliore surreale e maledetto. "Temo non basti" disse in tono basso e pericoloso mentre la mano che non era tra i suoi capelli scendeva lungo la sua schiena, quasi stesse cercando il momento buono per attaccare. Nienor rabbrividì….oh lo sapeva bene, una cosa del genere non poteva bastare per placare il suo signore, però almeno aveva voluto che sapesse che ne era dispiaciuto, che non lo avrebbe più deluso…..non aggiunse altro a parole ma si preparò inconsciamente al resto della sua punizione. Per qualche istante sembrò che tutto fosse immobile, poi un lampo di furia più grande attraversò lo sguardo di Sarhak, il suo volto si contrasse appena e con un gesto violento trascinò fino al suolo il viso di Nienor, facendolo tuttavia rimanere con il fondoschiena alzato. Con rabbia appena repressa gli calò i pantaloni, quasi strappandoglieli di dosso, le sue unghie graffiarono la pelle morbida dell'elfo nel movimento ma a Sarhak la cosa interessava ben poco: aveva altro in mente e per quello avrebbe urlato eccome! Si abbassò i pantaloni ed entrò in lui con furia fredda e spietata, furia che mostra rabbia dura e gelida. Il suo occhio bianco scintillava come se stesse inalando il dolore dell'elfo mentre l'uomo spingeva dentro di lui senza pietà. Nienor gemette di dolore, un dolore che gli rubò quasi tutto il fiato, si sentì lacerato in due da quella poderosa spinta…chiuse gli occhi e strinse i denti per non urlare, artigliando il terreno con le mani in cerca di un appiglio su cui infliggere e scaricare una parte delle sensazioni che stava provando. Sarhak spinse ancora dentro l'elfo, infierendo ed umiliando, dandogli dolore, squarciando e lacerando la sua carne calda e morbida. L'unica cosa che in quel momento voleva fare era punire l'elfo per non essere stato abbastanza rapido da liberarsi dell'uomo ubriaco, l'unica cosa che voleva fare era fargli capire che era suo e suo soltanto: nessun altro doveva toccarlo. Nienor si morse le labbra a sangue per cercare di trattenere i gemiti e le urla che altrimenti avrebbero invaso quella tenda ed avrebbero raggiunto le orecchie dei soldati che stavano ancora accampati là fuori….ad ogni spinta feroce il suo corpo sussultava e si lamentava per il dolore, probabilmente stava sanguinando ma non aveva importanza, ormai aveva imparato a trarre piacere anche da simili trattamenti….che se lo conosceva come aveva imparato a conoscerlo sarebbero continuati per tutta la notte. Sarhak infatti non aveva intenzione di fermarsi, non aveva neanche intenzione di ricavare piacere in realtà - non dal sesso almeno - voleva solo vedere il suo sangue, vederlo gemere di dolore, vedere la sofferenza sconvolgerlo e il suo viso contrarsi in un grido muto d'angoscia. L’elfo continuò a subire quella violenza senza emettere suono o alcuna protesta, andando inconsciamente e per abitudine incontro alle sue spinte….il viso lo teneva nascosto tra le braccia tra le braccia per celare la sua espressione sofferente. Sarhak continuò ad infierire su di lui, per minuti, ore, continuò senza tregua, e avrebbe continuato ancora, come sempre accadeva quando si infuriava con Nienor, come sempre sarebbe accaduto in futuro se lo avesse ancora irritato.
Aradnes entrò nella propria tenta come una furia, scostando il telone della porta con un gesto secco. Se non fosse stato per il fatto che vedeva la sua spada più come una compagna che come un oggetto si sarebbe messo ad infierire con essa contro tutto ciò che gli capitava a tiro, anche a costo di avere una alloggio completamente distrutto alla fine….il tutto al solo scopo di sfogare il suo desiderio di far scorrere altro sangue. Eijin lo seguì qualche istante dopo dentro la tenda, il viso contratto in una smorfia di rabbia repressa come lo diventava tutte le volte che vedeva Aradnes in quello stato di frenesia omicida: il suo timore era che preso dalla propria furia si facesse del male senza rendersene conto. "Aradnes" lo chiamò con il suo tono basso e calmo che in genere riusciva ad attrarre la sua attenzione. Il biondo si voltò a fissarlo con i suoi occhi verdi dalle pupille dilatate, elemento che caratterizzava quella sua bromosia di uccidere che solitamente mostrava solo in battaglia…la sua spada gocciolante di sangue era ancora stretta nella sua mano. Continuò a studiare il nuovo arrivato senza dire nulla, con un simile sguardo era sempre difficile dire se riconosceva le persone o le vedeva solo come vittime da sacrificare alla sua lama. Eijin non si perdette d'animo, tutt'altro, sapeva che quando Aradnes era in quello stato doveva fare qualsiasi cosa per farlo tornare indietro, per questo il suo volto assunse un'aria determinata mentre si avvicinava a lui di alcuni passi, fissandolo i propri occhi nei suoi. “Ara” lo chiamò ancora sempre con lo stesso tono vellutato. Aradnes continuò a fissarlo come una belva feroce che aveva avvistato la sua preda ma non si mosse di un millimetro per attaccarlo anzi, il suo respiro sembrò calmarsi leggermente mentre si perdeva in quegli occhi verdi così determinati e forse un po’ apprensivi. Eijin avanzò ancora fino a trovarsi a pochi centimetri di distanza da lui, i loro occhi ancora persi gli uni negli altri mentre alzava una mano e l'avvicinava lentamente, con cautela, come se avesse voluto lasciare il tempo a un animale feroce di esaminarla e stabilire che non vi fosse alcun pericolo. Il biondo fissò Eijin e poi la mano, per infine tornare a fissare il suo volto…man mano che si avvicinava sentiva il calore irradiato da quell’arto raggiungere il suo corpo ed un lampo di riconoscimento gli attraversò lo sguardo. “Eijin…?” mormorò con voce profonda. "Sono qui" mormorò l'uomo moro annuendo e avvicinandosi ancora a lui, fino a far aderire i loro corpi. Gli passò le braccia intorno ai fianchi e posò la testa sulla sua spalla. "Sono qui, non preoccuparti" sussurrò ancora. Aradens rimase immobile come una statua all’abbraccio del compagno, poi chiuse lentamente gli occhi ed iniziò a rilassarsi, la presa sulla sua spada si fece meno ferrea…dopo un po’ passò un braccio attorno alla sua vita e lo strinse a sé. “Eijin….” "Va meglio?" domandò dopo alcuni istanti Eijin alzando il viso dalla sua spalla e fissandolo attentamente, come a voler scorgere evenutali segni residue della sua furia. Il biondo sospirò. “Si….meglio….” disse tenendolo sempre stretto nel suo abbraccio. Eijin annuì dandogli un bacio sulle labbra, quasi volesse premiarlo di essersi comportato 'da bravo bambino' ed essersi calmato. L’uomo indugiò in quel contatto alcuni istanti, senza volerlo approfondire, cosa che pochi minuti prima avrebbe desiderato fare all’istante, per poi staccarsi da lui e fissarlo con occhi ora normali e tranquilli, anche se un po’ più scuri e penetranti del solito, segno che dentro di lui le acque non si erano ancora calmate del tutto. “Fammi rinfoderare la spada Eijin…” L'uomo moro lo fissò per alcuni istanti ed annuì, separandosi da lui e concedendogli di rinfoderare le propria arma. Per tutto il tempo rimase a fissarlo con espressione intensa attendendo che fosse lui a fare la prossima mossa. Aradnes si diresse verso un baule su cui era appoggiato il panno che usava solitamente per lucidare le armi e l’armatura e ripulì con esso il sangue dalla sua spada, poi la rimise nel fodero alla cintura e si voltò appena verso Eijin. “Penso che ora ci rispetteranno come dovrebbero…” "Lo immagino anche io" sorrise appena Eijin sentendosi stranamente orgoglioso della reazione che aveva avuto il suo compagno a ciò che era accaduto solo poco prima. Gli si avvicinò nuovamente, circondandogli i fianchi da dietro e poggiando il viso contro la sua schiena. "Sono stanco..." commentò più a sè stesso che ad Aradnes. Il biondo accarezzò con le mani quelle del compagno attorno alla sua vita e se ne portò una alle labbra per baciarla prima di voltarsi a fissarlo del tutto. “Allora andiamo a letto” sorridendo in modo dolce come sapeva diventare solo per Eijin. Eijin si concesse un istante per sorridere dandogli un nuovo bacio sulle labbra. "Detta da te quella frase è molto ambigua, sai?" disse vagamente divertito "In quale dei due sensi possibili la stavi intendendo?" aggiunse poi giocherellando con una ciocca dei suoi capelli biondi. “Mhh….in entrambi…..” sorrise ora con una vena di malizia “A seconda di quello che desideri anche se….beh….non avevo promesso di mostrarti il mio genere di ‘coccole’?” Eijin scosse il capo, divertito, mentre avvicinava il viso al suo con sguardo luccicante, la sua lingua uscì appena oltre le labbra rosse passando appena su quelle del compagno. "Ti sembra un risposta sufficiente?" domandò poi con fare biricchino. “Mhhh….mi sembra una risposta che degna di un adeguato approfondimento…” mormorò con una strana luce nello sguardo, prima di attirare contro il suo petto il moro e baciarlo con passione. Sembrava che il generale fosse finalmente tornato del suo solito umore. Eijin lasciò libero accesso nella propria bocca alla lingua di Aradnes, mentre le sue braccia gli circondavano il collo e si accostava ancora di più a lui in modo da premere i loro corpi tra di loro. Il biondo fu felice di essere così ben assecondato ed intrufolò la lingua in quell’antro caldo per andare alla ricerca della sua compagna….cominciò lentamente a guidare Eijin verso il loro giaciglio ed una volta raggiunto lo fece stendere su di esso senza interrompere il bacio. Eijin assecondò i movimenti del proprio compagno, trascinandolo sopra di sè quando questi lo costrinse a sdraiarsi, la sua lingua impegnata in una danza seducente insieme a quella del compagno. Passò le mani tra i suoi capelli biondi e poi lungo il suo collo fino alla schiena. Allo stesso modo Aradnes iniziò ad accarezzargli il petto e i fianchi con tocchi esperti e provocatori….introdusse una mano sotto la sua casacca ed andò a sfiorargli la pelle morbida del ventre, tastandone la consistenza dei muscoli….poi risalì verso l’alto fino ad andare a prendere tra le dita i suoi capezzoli e stuzzicarli a dovere. Eijin mugolò di apprezzamento e un lampo gli attraversò lo sguardo. Con la lingua diede un'ultima leccata di commiato alle labbra di Aradnes, prima di avvicinarla alla sua guancia destra. Lentamente prese a leccare la cicatrice che gli attraversava il volto in diagonale - quella cicatrice che era stato lui stesso a provocargli - con lentezza, come se stesse assaporando la consistenza della sua pelle. Aradnes sorrise a quel gesto mentre continuava a provocare i suoi capezzoli con le dita e gli sollevava dal petto la casacca….certe volte Eijin sapeva essere davvero dolce in quello che faceva, anche se non lo avrebbe mai ammesso e lui di certo non glielo avrebbe rinfacciato, sapeva quanto era orgoglioso il suo compagno. Eijin continuò nella sua opera fino a percorrere interamente la cicatrice, come se avesse voluto curarla con il suo gesto, poi scese nuovamente sulle sue labbra mentre una delle sue mani scendeva ad accarezzargli i fianchi. Il biondo strusciò il proprio corpo contro il suo con fare provocante mentre gli sfilava in un solo gesto la maglia prima di intrattenersi seriamente con le sue labbra in un bacio profondo e passionale. Le sue mani vagarono sul suo petto ormai completamente scoperto e lo accarezzarono a lungo facendolo sospirare prima di scendere all’allacciatura dei pantaloni ed iniziare a trafficare con essa. Eijin si mosse verso quelle mani senza neppure rendersene conto mentre anche lui faceva scorrere le proprie sul corpo di Aradnes fino a farle entrare sotto la sua casacca, sfiorando appena la pelle, come se lo volesse provocare. Aradnes sorrise nel sentire il compagno rispondere ai suo gesti ed una volta slacciati i pantaloni vi introdusse dentro una mano senza troppi problemi ed andò a massaggiare il suo sesso, staccandosi dalla sua bocca per baciargli il collo e poter così sentire i suoi gemiti. Eijin mugolò di appezzamento a quel contatto intimo, socchiudendo appena gli occhi mentre i suoi occhi verdi luccicavano simili a quelli dei felini. Volendo sentire la pelle di Aradnes contro il proprio corpo lo liberò del tutto della casacca anche se per far ciò dovette rinunciare al contatto della sua mano e delle sue labbra per alcuni istanti. Quando gliel'ebbe sfilata tornò a circondargli il collo con le braccia, traendolo a sè mentre avvicinava il viso al suo volto. "Ara..." mormorò appena poco prima di prendere a stuzzicargli con la lingua un orecchio, con fare provocante e sensuale. Il biondo fu attraversato da un brivido di piacere e sorrise con un ghignetto compiaciuto a quella provocazione, il suo sguardo fu attraversato da una luce ferina e lussuriosa. “Cosa c’è Eijin…? Cosa desideri?” chiese con voce soffice e vellutata mentre continuava a massaggiare il suo sesso lentamente. Eijin si morse un labbro per non dargliela vinta anche se sapeva che come al solito non sarebbe riuscito a resistere...però per il bene del proprio orgoglio un po' di resistenza doveva farla. "Ti piacerebbe, vero?...se te lo...dicessi..." sussurrò piano tra i piccoli ansiti che attraversavano il suo respiro. “Mh si….mi piacerebbe molto…..lo sai che adoro sentire la tua voce distorta dal desiderio senza controllo….” disse tornando a baciargli il collo per poi scivolare ancora più in basso sul petto, prendendo tra i denti uno dei capezzoli ed iniziando a mordicchiarlo e tirarlo. Eijin trattenne a stento un gemito a quel suo gesto mentre affondava con ancora più forza i denti nel proprio labbro. Sapeva di stare per ferirsi da solo ma la cosa in quel momento era del tutto irrilevante. "Te...lo puoi...scordare..." disse con un sibilo ed un bagliore, da pantera pronta ad attaccare il proprio carceriere, che gli attraversava gli occhi verdi. “Peccato…..avevo in mente di fare tante cose carine con te….” sorrise diabolicamente facendo scivolare la mano che stava intrattenendo la sua virilità tra i suoi glutei fino a sfiorare la sua apertura con le dita, il tutto senza però approfondire quel contatto eccessivamente. Il biondo conosceva bene Eijin e sapeva che pulsanti premere per farlo crollare….e lui si divertiva un mondo a giocare quel gioco di dominazione…soprattutto perché la maggior parte delle volte vinceva lui. Questa volta Eijin non riuscì a non mostrare il proprio apprezzamento, lasciandosi sfuggire un basso gemito mentre si mosse verso quelle mani che lo stavano torturando. "Diavolo...maligno...e sensuale..." sussurrò con un sorriso però quasi compiaciuto di come si stava comportando Aradnes. Quest’ultimo ghignò….si, il termine diavolo gli si addiceva proprio. “Vuoi che continui Eijin?” gli sussurrò sul petto premendo appena le dita contro l’anello muscolare ma senza penetrarlo ancora, voleva sentirglielo dire….voleva sentire quella dolce bocca supplicarlo di farlo nuovamente suo. Eijin fece resistenza ancora per alcuni istanti ma infine cedette mormorando un appena accennato "Sì" e chiudendo gli occhi come a donarglisi completamente "Ti prego...Ara..." sussurrò ancora ansimando. Aradnes esultò interiormente a quelle parole ma gli sorrise in modo dolce, facendo scivolare un primo dito nel suo corpo ed iniziando a prepararlo adeguatamente mentre le sue labbra tornavano a perdersi sul suo petto e sul ventre. Esse scivolarono più in basso, fino ad avere a pochi centimetri di distanza la virilità del moro…la fissò con lo sguardo affamato di una tigre a digiuno da troppo tempo…e l’attimo dopo gli si avventò contro prendendola in bocca ed iniziando a succhiarla. Eijin strinse le mani a pugno mentre un suono rauco gli sfuggiva alle labbra, e allargava inconsciamente le gambe per dargli più spazio. Prese a mormorare il nome del proprio compagno, come un mantra, senza rendersene conto, il viso arrossato contratto in un'espressione di piacere. Il biondo aumentò le dita a due ed iniziò a muoverle assieme nel suo corpo, cercando quel punto particolare che avrebbe strappato altri dolci suoni da quelle labbra, il tutto senza smettere di occuparsi del suo sesso….voleva portarlo fino al limite ma non gli avrebbe mai dato la totale soddisfazione, non ancora almeno. Un gemito più forte sfuggì ad Eijin, seguiti da altri quasi della stessa intensità mentre voltava il capo a fissare il viso di Aradnes intento nella sua opera. Sentiva il sangue ribollirgli nelle vene e tutto il corpo tendersi in una dolce e dolorosa tortura sotto i gesti esperti di Aradnes. Quest’ultimo sentendo che il compagno non era poi così distante dal raggiungere l’orgasmo fece scivolare il sesso dalla sua bocca, indugiando a baciargli la punta per poi fissarlo, sorridendo maliziosamente mentre aggiungeva un terzo dito ai primi due. Eijin si fece sfuggire un suono di disappunto quando Aradnes si allontanò dal suo sesso, ma venne subito soffocato da un gemito quando sentì anche il terzo dito dentro di sè. Lasciando che come al solito il proprio orgoglio fosse rinchiuso in una piccola camera della propria mente, si mosse verso la sua mano cercando ulteriore piacere. Il biondo sorrise e lo preparò ancora per lunghi momenti di tortura prima di sfilare le dita dal suo corpo e privarlo completamente dei pantaloni ed i restanti indumenti….in fine fece la stessa cosa per i suoi e si sdraiò su di lui facendo finalmente combaciare i loro corpi nudi. Era un provocatore, vero, ma anche lui come tutti i mortali aveva un limite nella resistenza…ed era difficile resistere per troppo tempo a quel essere tentatore steso sotto di lui. Gli allargò le gambe e se ne portò una sulla spalla, posizionando poi la punta della sua erezione contro la sua apertura….l’attimo dopo, senza più tante parole inutili, lo penetrò con una sola spinta. Eijin aprì la bocca, in un muto grido misto di dolore e piacere, mentre sentiva il cervello perdere ad una ad una tutte le connessioni razionali per lasciarsi trasportare da quelle sensazioni carnali. Si mosse verso di Aradnes con decisione, reclamando ancora ed ancora il proprio amante. L’altro generale non si fece pregare ad un simile invito ed afferrandolo per i fianchi iniziò a spingersi in lui con forza e ferocia, forse stava scaricando in quel gesto un po’ della furia che era ancora rimasta nel suo corpo per gli avvenimenti di quella sera ma soprattutto perché voleva amare il suo compagno con tutto sé stesso, facendogli capire che era solo suo. Capendo bene lo stato d'animo del compagno, Eijin gli andò incontro con ugual passione, cercando di fargli capire che solo a lui voleva appartenere e a nessun altro avrebbe concesso sè stesso. Aradnes si attaccò alla sua bocca e lo baciò con passione, continuando a spingersi dentro di lui con decisione, indirizzando le sue spinte contro la sua prostata per fargli provare il maggior piacere possibile…le sue mani intanto vagavano frenetiche sul suo corpo ed accarezzavano ogni centimetro di pelle, fino a scendere al suo sesso e prenderlo in mano per massaggiarlo allo stesso ritmo delle sue penetrazioni. Eijin gemette più forte a quella stimolazione congiunta, scaricando parte della propria aspettativa di piacere nel bacio. Le sue braccia si strinsero con fare urgente intorno al suo collo mentre si muoveva contro di lui con fare urgente, della belva che non riesce più a resistere ad una tortura ed in un modo o nell'altro deve trovare risoluzione alla situazione. Aradnes gli strinse maggiormente il sesso e cominciò a stuzzicarlo con più decisione mentre affondava nel suo corpo senza sosta…si staccò dalla sua bocca e prese a baciargli e mordicchiargli il collo, risalendo verso l’orecchio. “Lasciati andare amore….vieni per me….” gli sussurra mordicchiandogli un lobo. Sentendo quelle parole, un brivido corse per la schiena di Eijin, facendolo gemere e finalmente sfogarsi tra di loro, spargendo il proprio seme sui loro adomi con un rauco suono di piacere mentre chiudeva gli occhi come a perdersi del tutto in quella fantastica sensazione. Il compagno non resistette molto più a lungo, sentendo i muscoli di Eijin stringersi attorno alla sua virilità, ed affondò in lui con un ultima spinta …lì si riversò marchiandolo come suo per l’ennesima volta. Eijin rimase sdraiato, gli occhi chiusi e il respiro che gli si calmava lentamente. Poi le sue palpebre si aprirono ed i suoi occhi smeraldini si fissarono sul viso di Aradnes con espressione che sarebbe potuta essere interpretata come un sorriso dolce. Il biondo aprì gli occhi a sua volta e lo fissò con espressione colma d’amore e soddisfatta, gli diede un bacio casto sulle labbra prima di scivolare lentamente fuori dal suo corpo e stenderglisi accanto abbracciandolo. Eijin lasciò che il calore delle sue braccia gli avvolgesse il corpo, mentre un sorriso appena accennato gli si disegnava sulle labbra sottili. Strinse la mano con una delle sue, facendo intrecciare le loro dita, e se la portò alle labbra, sfiorandola appena. Aradnes sorrise un poco ed afferrò le pesanti coperte del loro letto per avvolgervi dentro i loro corpi e mantenerli caldi…si sporse verso di lui e gli diede un bacio sulla fronte, per poi scivolare verso il suo orecchio e sussurrargli quelle parole che solo a lui erano state dirette finora e sempre lo sarebbero state. (*_* belli...NdDragon)
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L’allegra compagnia stava continuando il suo viaggio alla ricerca di informazioni e per una volta non avevano trovato altri intoppi lungo la loro strada…erano passati cinque giorni da quando avevano lasciato il villaggio e come stabilito avevano lasciato tutti i beni recuperati dai briganti alla popolazione, in modo che se li spartisse tra loro e li usassero per ricostruire quello che quegli uomini avevano distrutto. Da allora non avevano più incontrato anima viva….avevano sempre dormito all’aperto, accampati, ed ora dopo giorni privi di qualsiasi comodità avevano finalmente trovato un modo per rilassarsi e lasciarsi andare. Infatti erano giunti nelle vicinanze di un piccolo lago e decisero di approfittare di quell’occasione per fare un bel bagno…o meglio, Nia lo decise. "Acqua!" esclamò Niasta entusiasta smontando da cavallo con fare quasi febbrile mentre fissava con fare avido il lago davanti a loro "Qui si IMPONE un bel bagno!" aggiunse poi gioiosamente battendo le mani come una ragazzina che avesse appena visto qualcosa di particolarmente divertente. Namar scosse il capo sospirando con espressione alquanto divertita…la loro compagna non si smentiva mai, aveva sempre un’idea per tutto…però questa volta aveva ragione, dopo aver cavalcato incessantemente per tutti quei giorni, un bel bagno non guastava. “Voi che dite? La proposta è allettante?” disse lanciando un’occhiata agli altri tre. Isha si concesse qualche istante per passare lo sguardo dall'acqua a Niasta che ormai era giunta in riva al lago senza neppure aspettarli. "Reputami un folle, ma temo che una volta tanto sono d'accordo con la furia senza controllo" disse indicando con un cenno del capo la loro amica. Reijnalin si limitò a scuotere le spalle indifferente….non era un tipo che amava compagnia durante i suoi bagni, non era nel suo carattere mescolarsi con altra gente in momenti come quelli…..però doveva concordare con i suoi compagni, quella era un’occasione che poteva non ricapitare per parecchio tempo. Kelua dal canto suo rimane un attimo a fissare l'acqua, i suoi occhi apparivano vagamente più larghi del solito mentre inconsciamente stringeva le maniche della propria casacca con le mani. "Io...preferisco di no...ma se voi volete posso sempre aspettare che abbiate fatto" si affrettò a dire non volendo essere causa di eventuali ripensamenti da parte dei suoi compagni. “Sei sicuro di non voler partecipare?” chiese Namar smontando da cavallo e fissandolo con attenzione “Non dovrebbe essere molto profonda l’acqua se il problema è che non sai nuotare…” "No...davvero...non c'è...problema..." mormorò il ragazzo dai capelli rossi abbassando lo sguardo e fissando il terreno a disagio, le sue mani si strinsero sulla stoffa della propria casacca ancora più strette "...andate pure...io...vi aspetto qui all'ombra" L’uomo notò il suo disagio quindi non insistette oltre. “D’accordo….allora mentre noi entriamo in acqua tu potresti preparare un fuoco per la notte, direi che potremmo trascorrerla qui, visto che ormai non mancano molte ore al calare del sole.” "Va bene" acconsentì un poco più calmo Lua, felice che Namar avesse deciso di cambiare discorso, e senza attendere oltre, per evitare ulteriori discussioni, prese ad allontanarsi cercando un luogo adatto per accendere il fuoco. Namar lo fissò allontanarsi e scosse il capo sospirando, quel ragazzo nascondeva qualcosa, lo sapeva….ma chi era lui per costringere altri a svelare i propri segreti se non lo desideravano? Anche Reijnalin indugiò un attimo a fissare il ragazzo che, dopo aver scelto un posto adatto per accamparsi non molto distante dalla riva, vi aveva posato tutte le sue cose e si era messo a cercare della legna con la quale avrebbe acceso poi il fuoco. "Insomma voi altri!" esplose all'improvviso la voce di Niasta, già libera degli stivali ed immersa con i piedi nell'acqua "Vi volete dare una mossa o preferite fare notte?!" Isha la fissò vagamente divertito mentre lanciava un'occhiata a Namar. "Che dici, ubbidiamo alla lady?" domandò ammiccando. “Lady?” rise leggermente Namar “Mai termine fu usato in modo più inopportuno….comunque si, accontentiamo quella pazza…un bel bagno ci vuole….tu sei dei nostri, vero Reijnalin?” “Si…” si limitò a rispondere l’elfo che era sceso pure lui da cavallo e lo aveva legato ad un albero. Isha seguì il suo esempio legando anche il proprio mentre lanciava un'occhiata e un sorriso a Namar: un po' di riposo se lo meritavano in fondo...specialmente lui visti gli avvenimenti di qualche giorno prima. Stava quasi per sfilarsi la casacca quando sentì un fruscio leggero dietro di sè, fece per girarsi ma la sua prontezza di riflessi non poterono nulla contro l'acqua fredda che Niasta gli aveva fatto cadere sulla testa e facendogli attaccare tutti i capelli contro gli occhi. "Nia!!!" esplose sapendo che solo lei avrebbe potuto fare uno scherzo del genere. (ùù” NdDragon ...<.< NdNia ^^;;;; NdMiyu) Namar fissò la ragazza ridere divertita e tornare di corsa verso la riva, in quel momento sembrava davvero una bambina più che una prode guerriera, poi si voltò a fissare Isha e neppure lui riuscì a trattenere una lieve risata. “Beh….mi sa che ci conviene spogliarci in fretta prima che Niasta decida che è più divertente buttarci in acqua vestiti…” disse iniziando a sua volta a slacciarsi gli abiti. Reijnalin sbuffò. “Le donne della vostra razza sono davvero strane….anche se penso che lei sia una vera eccezione alla regola….” "Purtoppo per noi, lo è" sospirò Isha togliendosi gli ultimi ciuffetti da dentro gli occhi e riprendendo l'opera di svestizione mentre con la coda dell'occhio fissava Namar quasi senza rendersene conto. Il moro si tolse mantello e casacca e li gettò a terra sul prato, poi iniziò a slacciarsi i pantaloni con assoluta tranquillità….in fondo era abituato a condividere i bagni con i suoi compagni e per quanto riguardava Nia, beh, lui non la considerava propriamente una donna….più che altro perché era stata proprio quest’ultima a non voler essere trattata come una di quelle pudiche damigelle di corte o come delle paesane sempliciotte….in fondo le donne che facevano parte degli eserciti erano trattate alla stregua degli uomini. Anche l’elfo aveva cominciato a privarsi dei suoi abiti, del tutto indifferente al fatto di farsi vedere nudo dagli altri….se così doveva essere lui si adattava, c’era ben poco che potesse scuoterlo o imbarazzarlo. Isha si svestì a sua volta, mentre i suoi occhi verdi indugiavano a tratti sulla figura di Namar, si mordicchiò un labbro quando vide il suo corpo completamente nudo rimanendo per alcuni istanti incantato a fissarlo. Poi scuotendo il capo e dandosi del cretino finì di liberarsi dei vestiti. (hihihihi NdDragon_gongolante) Namar si avvicinò lentamente alla riva del lago e vi entrò come Nia soltanto con i piedi, l’acqua era fredda ma non eccessivamente…a suo parere era la temperatura ideale per tuffarcisi dentro. Si voltò e lanciò un’occhiata ai suo compagni per vedere se erano pronti e vide che Reijnalin era alle prese con i pantaloni mentre Isha si era spogliato come lui. Nonostante non fosse la prima volta che lo vedeva nudo non poteva fare a meno di ammirare il suo fisico perfetto ed allenato dalle battaglie. La sua carnagione rosea era così diversa dalla sua, più scura e abbronzata. Mentre i due guerrieri ed il principe elfo si erano liberati dei vestiti e si erano avvicinati alla riva del lago, Kelua aveva trovato un angolino ombroso, non troppo distante, in cui riposare ed era andato alla ricerca di rami secchi per il fuoco. Quando era tornato con il primo carico di legna quasi se le era lasciate sfuggire di mano: i suoi occhi si erano posati sul profilo delicato e tuttavia forte del corpo di Reijnalin. Era così bello, bello e perfetto oltre ogni dire, tanto da fare male agli occhi...e Lua sapeva di volerlo...sapeva di volere essere suo con tutto sè stesso, di donarsi a lui completamente...ma sapeva anche che una creatura come lui non lo avrebbe mai reputato degno di tanto onore...in fondo lui era un diavolo, no? Scosse il capo mentre i suoi occhi si facevano vagamente tristi e posò la legna a terra. Poi con passo veloce andò di nuovo a cercare altri rami, pensando che forse se si fosse distratto non avrebbe sentito ancora il peso della propria inutilità sulle spalle. Alla fine anche Niasta raggiunse i suoi amici ma invece di entrare nell’acqua lentamente, come stavano facendo loro per godersi la sensazione, vi si precipitò dentro di corsa per poi tuffarsi, schizzando tutti in malo modo. Reijnalin le lanciò un’occhiataccia mentre si spostava una ciocca dei suoi lunghi capelli color miele dal viso. “Decisamente non ha nulla di una donna…” sbuffò con aria insofferente. Namar rise. “Già…è molto bambina dispettosa in questo momento….” "Bambina dispettosa in vena di giocare, per di più" sospirò Isha che aveva visto bene di ripararsi dietro a Namar quando con la coda dell'occhio si era accorto del pericoloso avvicinarsi della donna. I suoi occhi indugiarono a fissare il viso bagnato dell'uomo e per un istante il suo labbro inferiore tremò, per poi tornare normale quando il mezz'elfo decise di addentrarsi ancora un po' di più nell’acqua. Namar seguì con lo sguardo Isha ed un sorrisino perfido gli comparve sulle labbra….gli si avvicinò con calma ed indifferenza alle spalle e quando gli fu abbastanza vicino gli diede una piccola spinta con le mani perennemente guantate facendolo finire completamente nell’acqua mentre lui se la rideva…così imparava a usarlo come scudo per non bagnarsi. Reijnalin li fissò e scosse il capo….e quelli dovevano essere i guerrieri migliori del regno di Doraim….se non li avesse visti combattere e non avesse visto di cosa erano capaci avrebbe stentato a crederlo. Isha rialzò la testa, riprendendo fiato, e tossì sputando fuori l'acqua che aveva ingoiato. Quando la tosse si fu calmata i suoi occhi lampeggiarono di sfida mentre balzava in piedi e si gettava su Namar facendo cadere entrambi in acqua. Il moro sorrise divertito e con un barlume di istinto ferino cominciò a ruzzolarsi con Isha nell’acqua bassa per stabilire chi dei due avrebbe avuto la meglio sull’altro. L’elfo decise di ignorarli e quando arrivò ad una cerca distanza dalla riva si tuffò con eleganza sotto la superficie del lago ed iniziò a nuotare, riemergendo poi con i lunghi capelli completamente bagnati che fluttuavano alle sue spalle. Dalla lontananza della propria posizione, Kelua osservò ogni mossa di Reijnalin, desiderando in cuor suo di potersi avvicinare per gustare meglio la sua bellezza, ma non poteva rischiare che lo scoprissero altrimenti anche loro avrebbero finito per trattarlo come un demonio. I suoi occhi color nocciola continuarono a fissare l'elfo mentre una delle sue dita disegnava linee senza senso sulla terra sabbiosa su cui si era seduto. Nel frattempo Niasta, dopo essersi goduta l'acqua come si doveva, aveva deciso di andare a seccare un pochino i suoi due amici quando si accorse che Namar sembrava aver vinto la loro sfida di 'lotta libera in acqua'. "Venite a fare una nuotata con me? Eh? Eh?" aggiunse con occhioni grandi e palesemente falsamente innocenti. Namar lanciò un’occhiata a Nia, con il respiro lievemente affannato per la battaglia appena conclusa, e poi fissò Isha steso sotto di lui, con l’acqua che gli lambiva il corpo….non era male come vista. “Che dici Isha….ci uniamo a lei?” chiese sorridendo. Isha per alcuni istanti non potè rispondere, a corto di fiato com'era, ma il suo sguardo approfittò di quei pochi secondi per fare una bella panoramica di tutto il corpo di Namar sopra di lui. Le sue guance si colorarono appena quando i suoi occhi finirono per puntarsi fatalmente sulle sue labbra, e si girò verso Niasta con fare urgente: DOVEVA liberarsi di quella posizione a qualsiasi costo o sarebbe esploso. (*fa i biglietti d’invito del matrimonio* NdDragon ahahahah ^o^ NdMiyu) "Per me va bene" confermò con voce che sarebbe stata salda se non fosse stato per un piccolo tremito. “Bene…allora andiamo” disse sollevandosi da lui ma nel fare ciò indugiò innocentemente ad accarezzargli il petto con le sue mani ricoperte dal morbido tessuto dei guanti. Isha si irrigidì a quel lieve contatto che gli mandò un brivido su per la spina dorsale, i suoi occhi si sgranarono sorpresi per l'effetto che gli aveva fatto, e la sua bocca si aprì leggermente per farlo respirare un poco più veloce. Niasta dal canto suo, non avendo molta voglia di attendere, afferrò Namar per un braccio traendolo del tutto in piedi e poi fece altrettanto con Isha. "Andiamo andiamo!" esclamò entusiasta. Il moro rise leggermente. “Agli ordini nostra signora e padrona….” e così appoggiò una mano sulla sua spalla dell’amico per spingerlo in avanti ed andare a recuperare quella furia. I tre si addentrarono fino quasi al centro del lago nuotando, raggiungendo Reijnalin, e poi se ne rimasero lì a sguazzare per un po’ spensierati…si erano afflitti troppo in quel periodo, per un motivo o per l’altro, e lasciarsi andare anche solo per una mezza giornata avrebbe giovato ai loro spiriti. Namar ebbe anche la brillante idea di pescare qualche pesce per la cena, così avrebbero potuto assaporare un po’ di cibo fresco per una volta, e con l’aiuto di Isha ne riuscì a catturare otto prima di tornare a riva e consegnarli a Kelua, che nel frattempo aveva acceso un bel fuoco, affinchè cominciasse a cucinarli mentre loro si rivestivano.
Fine 6 capitolo
Namar: finalmente un pò di vacanza.... Miyu: visto che brave....vi abbiamo lasciato riposare u__u Dragon: u_u infatti! E voi che vi lamentate sempre! Isha: -.- ci lamentiamo a buon ragione "cara"... Nia: *sguazza ancora nell'acqua* *_____* Lua: *fissa incantato Reija* *////////* Reija: ……….*si sente un po’ fissato* Miyu: mi domando perché ci siete sempre voi a romperci le scatole alla fine di ogni capitolo….*si guarda attorno* ah vabbè….Ninni è ancora ko u__u”” Nienor: ………*privo di sensi sul letto di Sarhak* Dragon: é.è povero ninni...*prende bende e disinfettante e va a curarlo* Sarhak: *sguardo gelido ancora più del solito*..... Dragon: ...................>.< *si nasconde dietro zia Miyu* aiuto-che-paura-oddio-oddio-quello-mi-ammazza! Miyu: ^^;;;;;;; lascia perdere….ci pensa Sarhak-tesoro a curare un po’ Ninni fino a quando non si sveglia…verooo?^-^ *angelic smile* Sarhak: *non si degna di rispondere* Dragon: <.< sarà...
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