Disclaimer: questa fic è parto delle nostre testoline contorte…. i pg sono noooooooooostrissimi! guai a chi ce li tocca!è___é
I personaggi di Niasta, Isha, Lua (Kelùa), Eijin e Sarhak (mio mio mio mio miooooo!!!*___* NdMiyu XDDD! NdDragon) sono gestiti da Dragoneyes mentre Namar, Reijnalin, Aradnes ed il caro pucci Nienor (*-* Ninni-pucci NdDragon), più tutti i personaggi secondari presenti in questo capitolo sono gestiti da Miyuki.




Asha-kelija

parte V

di Dragoneyes & Miyuki


I quattro cavalieri erano di nuovo in viaggio verso, con l’aggiunta al loro gruppo del piccolo Lua. Il ragazzo stava vicino a Niasta, che stranamente quel giorno era stata più allegra e cordiale del solito….Isha e Namar stavano quasi cominciando a preoccuparsi per lei viste le sue scarse lamentele e polemiche quotidiane. Reijnalin invece si era comportato come al solito….proseguiva per la sua strada in rigido silenzio salvo il caso in cui era interpellato o sentiva la necessità di dare la sua opinione…oltre a questo percepiva, ma preferiva ignorare, le occhiatine discrete che il rossino gli lanciava ogni tanto dal fianco di Nia. La cosa non lo toccava minimamente in fondo. (<.< ghiacciolo NdDragon)

Era tardo pomeriggio ormai….ancora qualche ora ed avrebbero dovuto trovare un posto per accamparsi….fortunatamente non erano molto lontani da un piccolo villaggio ed il giorno dopo avrebbero potuto dormire nella piccola locanda che quello aveva da offrire ai viaggiatori che passavano per quella strada secondaria che avevano deciso di seguire.

"Oggi sono proprio felice!" esclamò d'un tratto Niasta sorridendo come Namar ed Isha non l'avevano mai vista fare durante i loro viaggio e lanciando un'occhiata dolce a Kelua che arrossì leggermente.

Il guerriero dai capelli neri lanciò un’occhiata sempre più preoccupata al suo compagno, esigendo quasi una spiegazione che lui non sapeva trovare.

“Che tu sappia Nia ha preso qualche strana botta in testa in questi ultimi giorni?”

"Nessuna di cui io sia a conoscenza" replicò Isha guardando stranito la donna che aveva fatto avvicinare la propria cavalcatura ancora di più a quella di Lua e stava protendendo una mano per scopigliare allegramente i capelli del ragazzino con un'esclamazione di gioia.

"Non è che sta diventando pedofila?!" chiese seriamente preoccupato il mezzelfo girandosi verso il compagno.

“Oddio….speriamo di no!” disse fissando Nia come se fosse chissà quale mostruosa creatura “Anche se si spiegherebbe la sua acidità e riversione verso noi poveri uomini adulti…..possiamo ritenerci salvi in questo caso Isha! Anche se un po’ mi dispiace per il ragazzino….”

Isha sghignazzò alle parole di Namar.

"Vorrà dire che alla prossima sosta lo metteremo in guardia da certe conoscenze di cui non si capisce la natura e dall'umore instabile" replicò con un sorriso.

“Penso sia il caso….non vorrei doverla tenere sotto controllo per evitare che gli salti addosso…” sospirò Namar con fare forse un po’ troppo melodrammatico. Reijnalin, che aveva ascoltato tutto il loro discorso delirante, scosse la testa esasperato….certo che gli umani erano davvero una razza strana ed incomprensibile a volte.

"...uhm...beh, in quel caso possiamo sempre legarla e portarcela appresso di traverso sul suo cavallo..." replicò Isha con fare pensoso mentre ammiccava a Namar con fare complice "...naturalmente le dovremmo mettere pure un bavaglio..."

“Mmhh….non sarebbe una cattiva idea….finalmente potremmo ottenere un po’ di pace!” sogghignò il moro.

"Si e magari una volta che mi avrete slegata vi taglierò la gola ad entrambi!" urlò di rimando Niasta che aveva sentito buona parte del discorso nonostante avesse passato un bel po' di tempo a coccolare Kelua. Fece affrettare il cavallo verso Namar ed Isha e si piantò in mezzo ai due sbuffando.

"Avete finito con i vostri discorsi senza senso o dovete continuare tutto il giorno?" sbottò spazientita. (XD beccati NdDragon – ihihihih^-^ NdMiyu)

“Uff….come sei acida….se ci togli anche questo divertimento noi che facciamo mentre cavalchiamo?” disse annoiato Namar, lanciando un’occhiata a Isha che sorrise e scrollò le spalle come a dire ‘lasciamo perdere per ora’.

Il gruppetto continuò a cavalcare fino al tramonto, questa volta in silenzio per non dare fastidio a Niasta e permetterle di coccolarsi con lo sguardo il piccolo Lua mentre Namar e Isha lo compativano con delle occhiate lanciate nella loro direzione. Reijnalin rimase indifferente a tutto e tutti come ci si sarebbe aspettato da lui.

Alla fine decisero che era arrivato il momento di accamparsi per la notte così si misero a cercare un posto adatto dove sistemarsi….purtroppo per loro la fortuna non sembrava essere dalla loro parte quel giorno….infatti se all’andata verso la città di Leinar erano stati dispensati dall’essere aggrediti da gruppi di briganti, non lo furono adesso, mentre si stavano allontanando da essa.

Reijnalin fu il primo a percepire il pericolo…grazie ai suoi poteri sentì l’aria tendersi attorno a loro man mano che avanzavano….era sul punto di avvertire i suoi compagni ma dalle occhiate che si stavano scambiando capì che anche loro questa volta avevano percepito i nemici in agguato. Namar, Isha e Nia tenevano le mani pronte sull’impugnatura delle loro spade, pronti ad estrarle, mentre Lua si guardava attorno allarmato…..dopo questo non ci fu più tempo per pensare ma solo d’agire.

Una dozzina di uomini si precipitò in strada assalendoli con armi sguainate, alcuni saltando fuori da cespugli, altri giù dagli alberi.

Isha se ne ritrovò uno calarsi proprio da un ramo vicino a lui ed ebbe solo una minima frazione di secondo per domandarsi come avesse fatto a non notarlo, che poi dovette estrarre la spada per parare un fendente dell'avversario, mentre Nia accanto a lui lo imitava ed andava a pararsi tra Kelua, che come unica arma aveva una spada corta, e uno di quegli uomini.

Namar fu buttato giù da cavallo da uno dei banditi, che gli era caduto praticamente addosso, così fra tutti fu quello che si ritrovò a combattere con i piedi per terra. Ancora steso al suolo estrasse un pugnale dalla cintola e lo piazzò dritto nel petto di uno degli aggressori che si stava per scagliare contro di lui, poi si rialzò e sguainò la spada, stringendola saldamente tra le mani ricoperte dai guanti di pelle nera. Imprecò sotto i baffi, sapendo che con tutta quell’azione non avrebbe mai avuto l’opportunità di coprirsi il volto con la sua maschera….avrebbe dovuto stare molto attento a come combatteva. Annotò mentalmente di lasciarla sempre appesa al collo da quel momento in avanti.

Anche Reijnalin fu costretto ad estrarre la sua arma fino ad allora inutilizzata, ovvero una spada molto lunga e dalla lama sottilissima che sfrecciava come un pungiglione tra le armi dei nemici….la magia in un caso come quello non sarebbe servita a molto e ci avrebbe impiegato troppo tempo ad invocarla.

Isha ricacciò indietro uno dei suoi assalitori e vide con la coda dell'occhio Namar cadere da cavallo ed i suoi occhi si spalancarono d'allarme. Sussultò quando vide Namar piantare un pugnale nel petto di un nemico e il sangue schizzare tutt'intorno. Stava per precipitarsi ad aiutarlo quando si accorse di un altro brigante che stava per attaccare il suo amico. Rendendosi conto che non sarebbe arrivato in tempo per aiutarlo, passò la spada nella mano sinistra ed estrasse un pugnale dallo stivale destro per poi lanciarlo verso il brigante reggendosi in sella al cavallo solo con l'ausilio delle gambe.

Namar continuò a combattere, tenendo a bada i suoi nemici mentre con lo sguardo cercava ogni tanto e con rapidità i suoi compagni per assicurarsi che se la stessero cavando bene….e solo allora notò quello a cui i banditi li avevano spinti a fare….li stavano isolando l’uno dall’altro, impedendo così a loro di aiutarsi a vicenda mentre loro lavoravano in gruppo. Vide Reijnalin, Niasta e Kelùa parecchio indietro a dove si trovavano lui ed Isha…la situazione non stava decisamente girando a loro vantaggio, dovevano fare qualcosa e alla svelta. Il suo cavallo intanto era scappato via, ma non se ne preoccupò…quell’animale conosceva queste terre quasi quanto lui ed era molto intelligente, si sarebbe fatto trovare a tempo debito.

Niasta con una specie di ringhio indispettito ricacciò indietro uno dei loro assalitori per poi dare un'occhiata stizzita alla situazione: quei maledetti briganti li avevano fatti separare!

Dal canto suo Isha non aveva avuto tempo a badare a queste cose ed aveva raggiunto Namar con la propria cavalcatura.

"Salta su" gli ordinò con fare urgente mentre controllava che i loro nemici non li accerchiassero.

Il guerriero spinse via uno dei suoi avversari con un calcio nello stomaco e sfruttò quel momento per voltarsi e saltare al volo in sella dietro al suo amico, pronto nuovamente a combattere dall’alto con la spada sguainata, reggendosi a cavallo con le sole gambe.

Da quella posizione ebbe nuovamente una visione totale della situazione, che stava degenerando in fretta…sarebbe stato difficile raggiungere i loro compagni attraverso quel branco di assassini…ed a rendere ancora più difficile la cosa alle sue orecchie giunsero altre urla provenienti da non molto lontano…molto probabilmente stavano per arrivare i rinforzi visto il tempo che i loro colleghi stavano impiegando per eliminare delle prede che avevano considerato facili.

Namar a questo punto giunse all’unica soluzione possibile. Trafisse un uomo che stava cercando di tirarlo nuovamente giù da cavallo e poi si voltò verso Niasta, incrociando il suo sguardo tra la folla.

“Nia! Separiamoci, non abbiamo scelta! Noi andiamo a trovare il buon vecchio Felder!” gli urlò contro.

La ragazza afferrò al volo il significato di quelle parole un po’ strane…dette soprattutto in un momento del genere. Namar gli stava facendo capire, in modo enigmatico, che si sarebbero ritrovati al villaggio dove erano inizialmente diretti…Felder infatti era uno dei suoi abitanti…un ragazzo che aveva una cotta terribile per Nia (povero ragazzo…mi fa pena u__u”” NdMiyu u.u povero disgraziato...NdDragon) ed ogni volta che si fermavano alla locanda durante i loro numerosi viaggi, non rinunciava mai una volta ad andare da loro per fare una corte sfrenata alla ragazza, che ovviamente lo cacciava via malamente senza pensarci troppo.

Niasta diede un colpo con i talloni al cavallo che si diresse verso Kelua e Reija.

"Ghiacciolo, ragazzino, seguitemi" ordinò indicandogli un punto verso il bosco che fiancheggiava la strada che stavano percorrendo prima di essere attaccati. Lua annuì evitando un colpo di spada ed avvicinandosi alla donna con aria affannata e stanca: lui non era abituato a combattimenti troppo lunghi.

Reijnalin guardò con sufficienza la donna, non rispondendo minimamente al nomignolo con cui era stato chiamato…primo perché non era il momento, secondo perché un elemento simile non avrebbe mai cambiato idea testardo com’era. Così spronò il suo cavallo e seguì i suoi compagni…tra tutti sembrava essere il meno spossato…anche dopo un combattimento riusciva a mantenere quella sua aria composta.

Namar li osservò andarsene e poi tornò a fissare Isha che stava combattendo anche al posto suo mentre lui impartiva ordini.

“Filiamocela anche noi Isha! Tra poco avremo compagnia!”

"Sono pienamente d'accordo con te" concordò il mezzelfo tirando le redini con forza e costringendo il proprio cavallo a girarsi verso l'altro lato della strada, che andava giù per un pendio, e farlo partire al galoppo in mezzo a due briganti e facendoli cadere al suolo per il colpo improvviso ricevuto dai fianchi della sua cavalcatura.

Il destriero sfrecciò per il pendio, riuscendo abilmente a mantenere l’equilibrio e senza far cadere i suoi cavalieri…si vede che era abituato a situazioni simili ed era ben addestrato. Dietro a loro si sentirono le urla dei loro assalitori che si stavano precipitando al loro inseguimento, come potevano ben immaginare che altri stavano facendo lo stesso che Nia, Reija e Lua.

Namar si strinse saldamente alla vita di Isha mentre il suo cavallo correva nella zona pianeggiante appena raggiunta, schivando rocce e saltando alberi caduti…era una fortuna che pochi dei loro avversari fossero a cavallo, così sarebbe stato più facile per loro seminarli.

Isha si chinò ancora un poco contro la propria cavalcatura continuando a spronarlo a dare il massimo. Si sentiva il cuore martellare nelle tempie per il nervosismo e l'agitazione, come tutti le volte che lui e Namara si trovavano in situazioni del genere e non riuscì a trattenersi dal lanciare un'occhiata dietro di loro per controllare se fossero riusciti a distanziarli almeno un po'.

I briganti, almeno quelli a cavallo, erano ancora alle loro spalle purtroppo…un paio di loro provarono a colpirli con frecce scagliate da balestre, nel tentativo di colpirli o spaventare il loro animale affinché li disarcionasse…ma nulla di tutto ciò funzionò.

“Addentrati nuovamente nel bosco!” gli suggerì Namar parlando non molto distante dal suo orecchio “Abbiamo più possibilità di rallentarli e seminarli!”

Isha annuì per poi subito impartire alla sua cavalcatura l'ordine di virare nuovamente con un potente strattone alle briglie ed immergersi così nella parte più fitta del bosco. Fortunatamente il loro cavallo era ben addestrato altrimenti non sarebbe stato facile andare così veloci in una zona in cui la boscaglia era tanto alta e fitta.

"Ci sono ancora dietro?" domandò Isha a Namar dopo alcuni minuti che le frecce avevano smesso di sibilare intorno a loro.

“Sento ancora le loro voci ed il rumore dei cavalli ma sono lontani…direi di trovarci un posto dove nasconderci ed aspettare che se ne vadano per poi andare al villaggio.”

Isha sospirò sollevato che almeno il pericolo più imminente era scampato anche se non era del tutto svanita la possibilità che li potessero scovare, quindi diede un colpetto con i talloni sui fianchi della sua cavalcatura che prese a muoversi tranquillamente verso un'insenatura di un colle da loro conosciuta molto bene: ormai aveva perso il conto delle volte in cui si erano rifugiati lì in attesa che un temporale spiovesse o per qualsiasi altra causa esterna.

Namar si rilassò leggermente anche se le sue orecchie erano allerta e pronte a recepire il minimo rumore sospetto, intanto si teneva stretto ad Isha mentre questi lo guidava nel loro nascondiglio segreto. Il suo corpo era premuto contro la schiena del suo amico, le braccia avvolte attorno alla sua vita ed il suo respiro caldo gli solleticava il collo ed i capelli.

Isha non si accorse della posizione in cui si trovavano finchè non foruno al sicuro nell’insenatura e gli venne in mente di smontare da cavallo. Nel preciso istante in cui stava per muoversi infatti, si era reso conto di avere il braccio di Namar intorno alla vita ed il tuo petto attaccato alla schiena. Si ritrovò ad arrossire un poco inconsciamente mentre le sue labbra si aprivano un pochino per chiedergli di la lasciarlo andare ma nessun suono ne usciva: in fondo era bello stare in quel calore.

Namar al contrario non trovò nulla di strano nella loro posizione e non se ne sentì imbarazzato…in fondo non era la prima volta che cavalcavano assieme e poi era sempre stato abituato ad avere una certa intimità col suo amico…era una cosa che gli veniva del tutto naturale comportarsi in quel modo con lui.

In ogni caso si accorse di stare bloccando la possibilità di scendere ad Isha, quindi lo lasciò libero dalla sua presa e si scostò leggermente.

“Scusa, ti sto ostacolando i movimenti.”

Isha quasi emise un verso di disappunto sentendo quel dolce calore abbandonarlo ma si diede mentalmente del cretino attribuendo il proprio strano comportamento al nervosismo appena sopportato (se vabbè...:P NdDragon – toh…una sedia che vola °_° NdMiyu). Scese lentamente da cavallo ed i suoi occhi si fissarono per alcuni istanti su Namar. Arrossì di nuovo: non capiva perchè ma recentemente la sua vicinanza gli faceva un effetto strano.

Namar lo fissò attentamente con quei suoi occhi dal colorito innaturale e poi smontò da cavallo, sempre senza staccargli gli occhi di dosso…aveva notato le strane espressioni che avevano attraversato il volto del mezz’elfo e fu subito assalito da una vena di preoccupazione.

“Isha, stai bene? Non sei ferito vero?” chiese avvicinandosi a lui…in realtà poteva chiaramente vedere che entrambi avevano riportato delle ferite superflue, ma lui voleva sapere se l’amico gli stava nascondendo qualcosa di più serio.

"Io...no, non è nulla..." rispose Isha dopo un attimo di esitazione mentre abbassava un poco lo sguardo: non riusciva a fissarlo negli occhi in quel momento, non ci riusciva proprio.

"Mi sento solo stanco" sospirò poi dicendo la prima scusa che gli era passata per la mente.

Namar non fu molto convinto dalle sue parole, il suo comportamento era strano e lo aveva un po’ insospettito quindi mosse una mano perennemente guantata e gli afferrò dolcemente il mento tra le dita per alzargli il volto e costringerlo a guardarlo.

“Ne sei sicuro? Lo sai che non voglio che tu mi tenga nascosto qualcosa…non devi fingerti forte…” disse con voce colma di premura.

Il mezzelfo fissò gli occhi argentei di Namar per alcuni istanti grato e allo stesso tempo indispettito di poter sentire il calore della sua mano sul proprio mento. Poi un piccolo ed esitante sorriso gli curvò le labbra.

"Sto bene...davvero..." mormorà felice che il suo amico si preoccupasse per lui "...va tutto bene..." sospirò ancora mentre senza neppure rendersene conto si lasciava andare contro il petto di Namar e senza riuscire a rimettersi sulle proprie gambe: forse era davvero stanco nonostante tutto...(*viene investita da un’ondata di cuoricini* NdDragon)

Il guerriero lo prese al volo tra le braccia sorreggendolo e lo fissò con espressione sorpresa e preoccupata…se diceva di non avere ferite gravi gli credeva…però non immaginava che fosse davvero così spossato.

“Sciocco….perchè devi strafare sempre…” disse con voce di dolce rimprovero prima di prenderlo in braccio senza  troppe cerimonie e condurlo più all’interno nell’insenatura, lì potevano essere visti con troppa facilità.

“Mh…sei più leggero di quello che ricordavo…non è che ti sei trascurato durante il tuo precedente incarico vero?”

"Uhm...non credo di essere diminuito di peso" replicò quietamente Isha lasciandosi andare contro il petto del compagno "Forse sei tu che sei diventato più forte" sogghignò piano lanciandogli uno sguardo divertito. Certo che le sue braccia erano davvero comode...

“Mh…sarà…forse è così…anche se conoscendoti non mi stupirei se ti fossi concentrato così tanto sul lavoro da saltare addirittura qualche pranzo…ti conosco mio caro…” disse adagiando infine il mezz’elfo a terra una volta raggiunta la parete interna del loro nascondiglio.

Isha sorrise all'apprensione del compagno e scosse il capo dolcemente mettendosi seduto comodamente con la schiena contro una parete rocciosa.

"Namar" lo chiamò quando un pensiero cupo gli attraversò la mente "Credi che gli altri stiamo bene?" domandò con un sospiro.

Il moro sorrise in modo rassicurante.

“Si, non temere…pensi che Nia se lo perdonerebbe se si facesse mettere i piedi in testa da quei zotici? E poi ci sta il nostro principe con loro…staranno benone vedrai..”

"Già immagino che sia comunque più probabile che Nia stenda quei tizi a chiacchiere molto prima di essere anche solo sfiorata" commentò Isha ridacchiando appena. Chiuse un poco gli occhi muovendosi appena per sdraiarsi un poco di più.

"Ho sonno..." commentò piano.

“Allora riposa…io vado a prendere il cavallo e sono subito da te ok?”

Isha mugolò un debole "sì" troppo stanco anche solo per pensare di offrirsi per andare lui a recuperare la sua cavalcatura, il suo viso era rilassato in un'espressione di pace che gli addolcivano i lineamenti sottili da elfo.

Namar dopo un’ultima occhiata all’amico si voltò ed andò a recuperare l’animale, portando anche lui all’interno dell’insenatura. Quanto tornò Isha era già sprofondato nel mondo dei sogni…a quella vista il guerrieri non poté fare a meno di sorridere.

Gli si andò a sedere accanto, anche perché lo spazio là dentro non abbondava con il loro amico equino presente, e ne approfittò per sollevargli lentamente la testa ed appoggiarsela sulle gambe, così che potesse riposare meglio. Era strano che fosse così stanco…ma forse era davvero come diceva lui…quello sciocco si era un po’ trascurato…e di certo gli ultimi giorni erano stati tutt’altro che tranquilli.

Per istinto e per abitudine, passò una delle sue mani rivestite di pelle nera tra i suoi morbidi capelli ed iniziò ad accarezzarli, come a volerlo cullare durante il sonno…anche quella era una cosa che gli veniva naturale fare con Isha.

Isha mugolò nel sonno sentendo quella mano tra i propri capelli e si rigirò un poco con il volto verso Namar e stringendosi inconsciamente contro il suo stomaco. Un lieve mormorio gli uscì dalle labbra ma si perse nell'aria tanto basso era stato pronunciato.

Il moro ridacchiò leggermente, senza interrompere mai le sue carezze. Certo che Isha era davvero carino quando dormiva, non ci aveva mai fatto caso nonostante tutte le volte che avevano dormito nello stesso letto. Sembrava così indifeso…e lui si sentiva felice nel sapere che l’amico riponeva così tanta fiducia in lui da lasciarsi completamente andare, sapendo bene che lo avrebbe protetto lui da qualunque pericolo. (*muore sotterrata dai cuoricini* NdDragon - *prende un ago e comincia a scoppiare i cuoricini* NdMiyu - X_X Thanks NdDragon)

Decise che lo avrebbe lasciato riposare fino a notte inoltrata e solo allora si sarebbero mossi per raggiungere il villaggio, sfruttando l’oscurità a loro vantaggio in caso quei briganti li stessero ancora cercando, anche se era poco probabile che si impuntassero così su una preda.

 

 

Niasta si lanciò un'occhiata alle spalle: possibile che i briganti dovessero essere sempre così dannatamente cocciuti?! Lanciò un'occhiata di apprensione a Kelua che cavalcava al suo fianco nella fitta boscaglia e uno a Reijnalin poco distante dall'altro lato. Il ragazzino era sudato e pallido e la cosa preoccupava la giovane donna. (é.è il mio puccino...NdDragon)

L’elfo aveva i suoi sensi super-sviluppati sull’attenti, in modo da tenere sotto controllo i suoi inseguitori mentre proseguiva in quella folle corsa e pensava ad un modo rapido ed indolore per liberarsi di quelli scocciatori. Il suo sguardo cadde sui suoi due compagni…Niasta sembrava sapere quello che stava facendo…il moccioso invece, come aveva previsto, si stava rivelando un po’ una palla al piede…con un fisico del genere non poteva reggere combattimenti come quelli.(*tira mazza chiodata verso una foto di Reija* è.é NdDragon - ……….NdReija)

Kelua lanciò uno sguardo verso Reija sentendosi osservato da lui ed incrociando per un istante il suo sguardo seccato e severo. Una stretta gli chiuse lo stomaco mentre una strana sensazione di disagio gli si diffondeva per tutto il corpo. Scosse il capo scacciandola e riportò la propria attenzione sulla strada che stava percorrendo, concentrandosi per resistere alla fatica che stava cominciando ad irrigidirgli i muscoli.

Reija si accorse dello scambio di sguardi e della breve espressione sofferente su quel volto fanciullesco…le cose non andavano bene, pensò…che scocciatura…continuando così sarebbe di sicuro svenuto e caduto da cavallo, comportando così una lotta a terra da parte sua e di Niasta e questo non poteva permetterlo…non se poteva evitarlo. Stupido ragazzino.

“Niasta….cerca di farci arrivare nella parte più folta della foresta!” urlò l’elfo alla ragazza.

La donna annuì, una volta tanto d'accordo con l'elfo, e cominciò a guidarli verso un tratto particolarmente folto della foresta ma che lei conosceva palmo per palmo a causa delle sue frequenti "scorribande" in quei luoghi con Namar e Isha.

Reijnalin lasciò che la compagna li guidasse ancora più in profondità nella foresta…poteva sentire i loro inseguitori arrancare con fatica tra la fitta boscaglia ma questo non era ancora sufficiente per seminarli del tutto…erano dei tipi davvero tenaci doveva ammetterlo. Allora decise di aiutare un pochino la foresta a fermarli definitivamente.

Reggendosi al cavallo, in quella corsa frenetica, con le sole gambe alla sella portò le mani davanti a sé con i palmi rivolti verso l’alto e chiuse gli occhi, fidandosi del suo cavallo a guidarlo e non lasciarlo cadere. In quella posizione cominciò a concentrarsi ed a richiamare il suo potere mentre dalle sue labbra uscivano delle strane parole appena sussurrate, che si perdevano nei rumori della fuga. Poco dopo accadde qualcosa di strano…fu come se la foresta attorno a loro prendesse vita…i rami della boscaglia e degli alberi si allungarono e si protesero verso i loro inseguitori, intricando le loro spire e bloccando completamente ogni loro passaggio, se non addirittura catturandoli nella loro morsa.

L’elfo ringraziò la foresta per l’aiuto concessogli e poi uscì dal suo stato di concentrazione per riprendere le redini del suo animale.

“E’ meglio continuare a correre ancora un po’…meglio distanziarli per bene…”

Niasta si guardò alle spalle scuotendo il capo, ma non dicendo nulla ben conscia del fatto che Reija (nonostante quel carattere schifoso che si ritrovava) era alquanto utile. Kelua dal canto suo ebbe un sospiro di sollievo: aveva quasi temuto che avrebbe dovuto chiedere aiuto a "coloro che sentivano i suoi pensieri" e stancarsi ulteriormente, ma fortunatamente non era dovuto arrivare a quel punto.

I tre continuarono ad addentrarsi nella vegetazione guidati dalla donna che sembrava puntare ad una meta ben precisa…doveva conoscere davvero bene quei territori per riuscire ad andare con passo così sicuro, nonostante il buio della notte aveva cominciato ad avvolgerli ed a rendere quasi impossibile la visuale…visto poi che non potevano usare torce per il pericolo di essere avvistati. Alla fine giunsero in un piccolo spiazzo, nel quale si trovava una casupola in legno probabilmente appartenuta a qualche cacciatore ma ormai abbandonata ed in avanzato stato di decadimento…sembrava fare quasi tutt’uno con il bosco visti i numerosi rampicanti che la ricoprivano.

"Siamo arrivati" proclamò soddisfatta Niasta lanciando un'occhiata verso Kelua. Il ragazzino le sorrise un poco con fare riconoscente sapendo che ben presto avrebbe potuto riposarsi. Trasse un respiro asciugandosi il sudore dalla fronte e lanciandosi un'occhiata intorno: a quanto sembrava quel luogo non era frequentato neppure dagli animali più grandi oltre da altri esseri umanoidi.

“Si…penso che andrà bene come nascondiglio provvisorio…” disse l’elfo con la sua solita espressione indifferente “Direi di nascondere i cavalli sul retro.” e con questo smontò dalla sella e senza aspettare risposta dagli altri iniziò a condurre il suo destriero dietro la casupola.

Niasta alzò gli occhi al cielo ma la sua attenzione si focalizzò ben presto su Kelua che pareva molto sofferente. Scese da cavallo e lo aiutò a fare altrettanto poi gli ordinò di andare a riposarsi dentro la casupola mentre lei legava i cavalli. Il ragazzo annuì piano, il viso arrossato e gli occhi verdi vagamente lucidi mentre respirava irregolarmente.

Reijnalin stava legando le redini del suo cavallo ad un ramo quando fu raggiunto da Niasta, che fece altrettanto con gli altri due animali. Lasciarono legate alla sella le loro borse, visto che sarebbero rimasti poco in quel posto, giusto il tempo per essere sicuri che quei tipacci non li stessero ancora cercando, e tornarono all’entrata della casupola.

Una volta all'interno Niasta notò subito Kelua appoggiato stancamente contro una parete, il viso basso e gli occhi chiusi in espressione sofferente.

"Lua stai bene?" domandò la donna immediatamente allarmata alla sua vista.

"...chiamano...loro chiamano..." lo sentì mormorare talmente basse che quasi pensò di esserselo sognata. Stava per fare un passo verso di lui, quando lo vide gemere e crollare a terra.

"Kelua!!!" esclamò Niasta precipitandosi al suo fianco ed accorgendosi del suo respiro irregolare. Il sudore gli imperlava il viso e le labbra secche si muovevano come a formulare sconnesse parole, la pelle bruciava.

Reijnalin rimase praticamente impassibile di fronte al crollo del ragazzino, in fondo se l’era aspettata una reazione simile…sospirò sconsolato, certe volte odiava avere ragione…ora avrebbero dovuto portarsi dietro quel moccioso tutto il tempo…ed ora era per di più malato…magnifico. (>.< ghiacciolo insensibile!!! NdDragon&Nia)

Senza dire una parola si avvicinò a Niasta che teneva tra le braccia Kelua nel tentativo di farlo riprendere un poco.

Niasta lanciò un'occhiata a Reija che le si era avvicinato e il volto le si contrasse in una smorfia quando vide la sua espressione indifferente. Di nuovo l'istinto di dargli un pugno ebbe quasi il sopravvento, fortunatamente la sua mente era ancora abbastanza razionale da farle notare che doveva pensare a Kelua in quel momento.

"Ti dispiacerebbe non startene lì a fare la bella statuina e aiutarmi a curarlo?" gli sibilò contro con tutta l'aria di una belva pronta ad azzannarlo alla prima mossa falsa.

L’elfo la fissò per nulla intimorito dalla minaccia velata dietro il suo sguardo ma decise comunque di accontentarla…in fondo lei avrebbe potuto fare poco per aiutare il ragazzino in quel momento e se lo lasciavano in quelle condizioni si sarebbe rivelato ancora più una palla al piede. Era meglio che ci pensasse lui.

Con quel pensiero si inginocchiò accanto ai due e tese le braccia in direzione di Lua.

“Lascialo…me ne occupo io…” disse tranquillamente.

Niasta annuì e borbottò una specie di "grazie" molto a bassa voce e diede Lua alle cure di Reija. Dal canto suo il rossino respirava ancora con fare instabile e quando venne lasciato tra le braccia dell'elfo gemette appena e socchiuse un poco gli occhi, fissò con sguardo vitreo Reija ed aprì la bocca con l'intenzione di dire qualcosa ma crollò nuovamente nell'incoscienza.

Reijnalin strinse a sé il ragazzino con una delicatezza che sembrava quasi impossibile associare a quella fredda creatura che era il principe. Gli fece appoggiare la testa contro la sua spalla e gli passò una mano fra i soffici capelli rossi prima di posarla sulla fronte e poi sul collo a sentire i battiti del suo cuore.

“E’ spossato…ha oltrepassato i suoi limiti durante il combattimento ed il suo corpo ne ha risentito facendogli salire la febbre…” disse più a sé stesso che a Niasta, che stava lì accanto a fissarlo come un falco pronto ad attaccare alla prima mossa sbagliata.

Dopo di ciò posò nuovamente la mano sulla fronte del ragazzo e si concentrò, riuscendo a convogliare una piccola parte dei suoi poteri nel suo palmo, che prese a brillare di una tenue luce verde. Man mano che Kelua assorbiva il suo potere lo si vide migliorare enormemente…in fondo il suo era un malessere da nulla, era facile curarlo. Il sue respiro tornò regolare e non sembrò più sofferente come prima.

“Ecco fatto.” si limitò ad annunciare.

Lentamente Lua si riprese dal torpore e tornò al mondo della realtà, tuttavia quando si rese conto di essere tra le braccia di qualcuno si trattenne dall'aprire gli occhi e cercò di capire cosa fosse successo. In pochi secondi gli rivenne in mente come fosse svenuto poco prima. Quasi spalancò gli occhi quando si rese conto di essere tra le braccia di Reija (un corpo del genere non poteva certo essere di Niasta considerando l'assenza di curve femminili). Il cuore gli prese a battere un poco più velocemente ma lui lo trattenne immaginando che se avesse fatto capire che si era svegliato quello stupendo calore sarebbe finito. Quasi casualmente si rigirò un poco in modo da stare sistemato meglio contro di lui e strinse inconsciamente la mani intorno alla stoffa della sua manica e del fianco, quasi temesse che lo potesse lasciare solo senza un motivo preciso.

Reijnalin scostò la mano dalla fronte di Lua e la posò sul suo fianco per reggerlo meglio, visto che si stava movendo nel suo stato di incoscienza (così almeno credeva)….poi scoccò un’occhiata a Niasta come per dire ‘ora che è guarito perché devo tenerlo io?’. Il ragazzino poi si era aggrappato fastidiosamente a lui…chissà chi credeva che fosse…una bambola o un cuscino per caso? (XD più la seconda direi NdDragon – ihihihi^o^ NdMiyu)

Niasta fissò per qualche istante la situazione che si era creata alzando un sopracciglio con fare vagamente divertito da quello stato di quasi disagio di Reija. In realtà la sua parte più protettiva avrebbe voluto strappare il suo cucciolo dalle grinfie del lupo cattivo, ma la sua parte più propensa al divertimento pensò che non era poi una cattiva idea lasciarglielo in braccio ed approfittarne per sghignazzare un poco alle sue spalle.

"Visto che vedo che siete molto uniti, ne approfitto per andare a dare un'occhiata qui intorno e controllare se ci hanno seguito" disse Niasta alzandosi in piedi con tutta l'aria di un diavolo travestito da angelo "E se devi fargli cose strane vedi di non lasciare tracce in giro" aggiunse ancora sghignazzando ed uscendo a passo veloce dalla casupola.

Reijnalin la fulminò con lo sguardo ma non disse nulla, anche se prese nota di vendicarsi della donna in qualche modo…prima o poi….tornò così a fissare Kelua che teneva tra le braccia, che se ne stava beatamente accoccolato contro di lui.

“Ma tu dimmi se ora devo pure fare da balia…” mormorò per nulla contento della situazione.

Tutta questa storia gli avrebbe portato un gran bel mal di testa ne era certo….in più era stanco…far muovere la natura a suo piacimento non era cosa da poco e fosse stato qualsiasi altro mago, elfo o meno, ne avrebbe risentito in modo decisamente più pesante.

Alla fine si lasciò andare con la schiena contro la parete in legno dell’abitazione e cercò di trovare una posizione comoda in cui riposare ed allo stesso tempo poter tenere quel fastidioso ragazzino….potevano crederlo freddo ed indifferente quanto volevano (e lo era in fondo) ma non era così crudele da maltrattare un ragazzino inerme….e le poco velate allusioni di Niasta erano decisamente fuori questione….stupida donna. Sperava solo che questa non diventasse un’abitudine…non voleva quel rossino tra i piedi più di quanto lo aveva già. (...*fa per dire qualcosa ma si limita a sghignazzare* NdDragon)

Sentendo Reija spostarsi in modo da mettere entrambi più comodi e ritrovandosi praticamente semi sdraiato su di lui, Kelua ebbe un impercettibile sorriso di vittoria mentre si rilassava ed accoccolava meglio contro di lui, come un cuccioletto in cerca del calore materno.

L’elfo lo fissò un’ultima volta prima di sospirare e chiudere gli occhi cercando così di riposarsi almeno un po’…di sicuro non sarebbero rimasti a lungo in quella catapecchia quindi meglio approfittarne prima di doversi di nuovo incamminare.

 

 

Isha si mosse nel sonno mentre la sua mente a poco a poco si risvegliava. Si ricordava vagamente di essere fuggito insieme a Namar dai banditi che avevano attaccato il loro gruppo...e poi? Si stiracchiò un poco accorgendosi di essersi addormentato su qualcosa di morbido...morbido...morbido?! Spalancò gli occhi ritrovandosi in quella posizione semi sdraiata su Namar molto, MOLTO equivoca. Il viso gli si fece istantaneamente scarlatto mentre sgranava gli occhi respirando a fatica.

"Namar..." sussurrò senza neppure rendersene conto sentendosi avvolgere da uno strano calore mai provato prima.

Il moro, che era stato sveglio tutto il tempo a vegliare il sonno del suo amico, abbassò il capo per fissarlo e sorridergli dolcemente sentendolo finalmente riprendersi.

“Ben tornato tra noi….come ti senti Isha?” chiese passandogli la solita mano guantata tra i capelli…ormai era davvero un riflesso il suo.

Per un attimo Isha si perse in quella carezza piena di dolcezza e si mordicchiò un pochino il labbro inferiore, poi sorrise come se nulla fosse mettendosi inginocchiato per terra.

"Molto meglio, direi che sono nettamente più in forma di prima" disse avvicinandosi inconsciamente a Namar.

“Ne sono felice…mi hai fatto preoccupare prima sai?” disse allontanando la mano dai suoi capelli per farlo alzare liberamente.

"Mi dispiace" mormorò Isha con un sorrisetto biricchino ed una piccola linguaccia avvicinandosi al viso di Namar.

"Provvederò a non farla più dannare per la mia persona, mio signore" lo prese in giro con un'occhiata divertita.

Namar lo fissò con i suoi penetranti occhi argento ed un’espressione altrettanto divertita sul volto.

“Oh lo spero bene….altrimenti potrei severamente punirla la prossima volta che mi fa sta così in pensiero…” sorrise passando un dito lungo ed affusolato lungo il suo volto.

"Oh...ma davvero?" replicò Isha. Il suo tono era provocante per nascondere la strana sensazione gli stava stringendo la bocca dello stomaco a causa del dito di Namar che gli stava ancora accarezzando la guancia.

“Si, davvero….” sorrise maggiormente con una goccia di sadico divertimento “Lo sai che io mantengo sempre le promesse…vuoi un piccolo assaggio?” gli sussurrò praticamente contro l’orecchio, dopo aver avvicinato i loro volti.

Isha sentì un brivido corrergli lungo la schiena sentendo il suo soffio caldo sull'orecchio sensibile, ma lo soppresse duramente quando la ragione prese per l'ennesima volta il sopravvento.

"Perchè no?" replicò candidamente il mezz'elfo "Sono proprio curioso" aggiunse lanciandogli un'occhiata illuminata da una strana luce.

“Molto bene allora….sei stato tu a chiedermelo…poi non lamentarti….”

Con quelle parole le mani di Namar presero a vagare sul suo corpo in tocchi leggeri, che dapprima potevano sembrare languidi e seducenti….ma quando le mani si posarono sui fianchi di Isha le dita iniziarono a premere con un po’ più di decisione, scatenando così le risa senza controllo del mezz’elfo, che era molto sensibile al solletico.

Isha si era irrigidito quando aveva sentito le mani di Namar toccarlo in quel modo terribilmente sensuale, e i suoi occhi si erano sgranati un poco al pensiero che se avesse continuato la cosa non gli sarebbe dispiaciuta affatto, tuttavia venne preso da una brutta delusione, e da un attacco a tradimento, quando l'uomo prese a fargli il solletico.

"Namar...no...ahah...smettila...Namar!" si contorse Isha tra le sue mani cercando di liberarsi da quella tortura che gli stava facendo mancare l'aria ai polmoni a causa delle troppe risa "Piantala...maledizione Namar!" strillò quasi istericamente aggrappandosi alle sue spalle e stringendo gli occhi per cercare di non continuare a ridere.

“Ma scusa….hai detto tu che potevo farlo….non eri curioso di scoprire la tua punizione?” chiese Namar sorridendo mentre cessava un poco alla volta il solletico e permise così ad Isha di riprendere fiato.

"Scemo" borbottò Isha posando il capo sulla sua spalla esausto. In fondo però lo scemo era lui, lui che aveva pensato...che aveva anche solo sperato...sperato cosa? Chiuse gli occhi con fare stanco mentre un sospiro gli sfuggiva alle labbra: non capiva cosa gli stesse prendendo negli ultimi tempi. (oddio...sti due mi fanno molto harmony...NdDragon -  molto u__u NdMiyu – u_u non è che sono andati a spulciare la collezione di mia nonna? NdDragon)

Sentendolo sospirare ed appoggiarsi stancamente a sé si preoccupò un po’…forse aveva esagerato…in fondo era stato male non molto tempo fa…però non aveva saputo resistere…adorava tormentarlo un poco, era così carino…scosse la testa a quel pensiero e si concentrò su di lui.

“Ehi…stai bene….non ti ho fatto male vero?”

"No, no, figurati" si affrettò a dire Isha continuando tuttavia a stare contro di lui, accarezzato dal suo piacevole calore "Stavo...solamente riflettendo..." sospirò di nuovo spostandosi e sorridendogli con fare rassicurante.         

Namar lo fissò attentamente per vedere se stava mentendo o se poteva inquisire sulla sua ‘meditazione’ con qualche altra domanda ma non lo ritenne opportuno, non voleva sembrare invadente…in quel frangente bastava ed avanzava Niasta.

“Ok….” Mormorò passandogli per l’ultima volta una mano tra i capelli prima di scostarlo un po’ da sé “Pensi di esserti ripreso a sufficienza per addentrarci nuovamente nel bosco? Non vorrei dire ma questo mi sembra il momento opportuno per raggiungere il villaggio….è notte fonda e sono passate alcune ore dall’agguato, ormai quei briganti non dovrebbero essere più in giro.”

"Mi sento benissimo" affermò Isha allegro alzandosi in piedi "E credo che tu abbia ragione: ormai quei briganti non ci staranno più seguendo" concordò guardandosi intorno con aria vagamente pensierosa. Il moro lo imitò e si scosse la terra dai vestiti.

“Spero solo che gli altri non abbiano avuto problemi durante la fuga….” sospirò guardando verso l’entrata dell’insenatura.

"Non preoccuparti, Niasta è capacissima di seminarli" ghignò Isha ammiccando "E poi è per il bene dei banditi che non riescano a prenderla, altrimenti sarebbero veramente nei guai a girare con una furia scatenata come quella appresso" aggiunse scuotendo il capo divertito.

L’altro sorrise a quelle parole…adorava quando riusciva a dissipare i suoi dubbi in quel modo, sapeva sempre come cacciare via i pensieri negativi dalla sua mente…e diciamo che la cosa era reciproca, anche lui sapeva come rassicurare il compagno visto che lo conosceva da parecchi anni e sapeva come prenderlo….solo che lui, certe volte, ne aveva più bisogno degli altri…questo perché era sempre stato inconsciamente proclamato “capo” del loro gruppo ed ogni volta che succedeva qualcosa di grave ai suoi amici se ne sentiva pienamente responsabile.

“Credo tu abbia ragione….una rompiscatole del genere non la vorrebbe nessuno…e poi mi fido che il nostro caro principe la protegga in caso di necessità, nonostante l’animosità che c’è tra i due…” sorrise con voce più rilassata.

"Già, sfortunatamente per Nia è un tipo leale e la salverebbe senza ombra di dubbio nel caso ce ne fosse bisogno...te la immagineresti in debito con lui?" domandò con un piccolo ghigno mentre si immaginava la scena di Niasta divisa tra il voler strangolare il principe e il non poterlo fare per una questione di lealtà.

“Non oso immaginare la situazione…” rise leggermente avvicinandosi al cavallo di Isha, che se n’era stato tranquillo tutto il tempo, ed accarezzandogli la criniera….con i suoi occhi dalle iridi argentate fissò l’oscurità della notte, che sprofondati com’erano nella foresta sembrava un manto insuperabile.

“Che dici Isha….ci dirigiamo al villaggio? Spererei di riuscire a trascorrere il resto della notte e di buona parte della mattina in un comodo e caldo letto.”

Isha annuì avvicinandoglisi.

"Sono perfettamente d'accordo con te" concordò con un sorriso allegro, sentendosi felice per il solo fatto di poter stare accanto a Namar. Si avvicinò al cavallo e si rivolse di nuovo all'uomo.

"A chi il comando?" chiese indicando con un cenno del capo la cavalcatura.

“Il cavallo è tuo…e conosci la strada tanto bene quanto me…quindi ti cedo lo scettro del comando…” sorrise facendogli un mezzo inchino.

Il mezzelfo annuì salendo sul cavallo ed aiutando Namar a fare altrettanto, si diede una rapida occhiata intorno per controllare se avevano recuperato tutto, e condusse il cavallo con passo cauto al di fuori del riparo in cui avevano "alloggiato".

 

I due arrivarono al villaggio un’ora dopo, dopo aver cavalcato ad andatura veloce…tutte le luci delle abitazioni erano spente da parecchio tempo, salvo quelle di un paio di bar e della locanda principale…in fondo quello era un villaggio di origino modeste, non certo un importante centro di viaggio o transizione.

Isha guidò il suo cavallo verso la locanda, da cui proveniva un lieve vociare, segno che c’era gente che si stava ancora divertendo là dentro. Con loro sorpresa, ma neppure troppa, trovarono già il cavallo di Namar sistemato in uno dei cubicoli della stalla…..era vero che i loro animali conoscevano quanto loro le strade che stavano percorrendo, per non dire le loro destinazioni. Le sacche erano ancora saldamente legate alla sella….a quanto pare nessuno aveva avuto il coraggio di derubarlo…forse perché aveva avuto un guardiano d’eccezione….infatti qualche istante dopo, comparve dal cubicolo accanto Felder, il ragazzo innamorato perso di Nia. A guardarlo gli si poteva dare l’età di Kelua, anche se in realtà era di qualche anno più vecchio…aveva un fisico abbastanza muscoloso dalla carnagione scura ed abbronzata, segno che era solito lavorare sotto il sole…i suoi capelli erano neri come lo erano i suoi occhi.

“Lord Namar! Finalmente siete arrivato! Cominciavo seriamente a preoccuparmi!” disse Felder avvicinandosi ai due guerrieri.

“Felder! Cosa ci fai qui a quest’ora?” chiese Namar smontando da cavallo.

“Ho visto arrivare al villaggio il vostro destriero da solo…e così ho pensato che poteste aver incontrato qualche problema durante il viaggio…così mi sono preso il compito di accudirlo fino al vostro arrivo…”

"Sei stato molto gentile Felder" affermò Isha ringraziandolo per Namar "Comunque per la tua felicità Nia dovrebbe arrivare a momenti" aggiunse ammiccando "...sempre che non ci siano altri contrattempi" borbottò poi senza farsi sentire dal ragazzo.

Il volto del ragazzo si illuminò a quelle parole e Namar sorrise quasi intenerito…non capiva come un ragazzo talmente per bene si potesse innamorare di una tipa come Niasta…ok, di lati positivi ne aveva molto anche lei, se non per il fatto che non erano attribuibili normalmente ad una donna.

“Già….quando arrivano ci faresti il favore di dire a lei ed ai nostri amici che siamo già nella locanda a prendere le stanze?”

“Certamente! Contate su di me!!” disse Felder con entusiasmo.    

"Sperando che Niasta non faccia una delle sue solite scenate davanti alle tue effusioni" commentò divertito Isha ammiccando verso Felder "Non vorrei che poi dovessimo venire a salvarti noi"

Il ragazzo non si imbarazzò minimamente a quelle parole, ne si scoraggiò.

“Non temete…la mia cara Niasta non potrà mai intimorirmi…ed un giorno vedrete che riuscirò a farle vedere le mie ragioni!” sorrise convinto delle sue parole.

“Non so se augurarti buona fortuna o meno…” rise leggermente Namar prendendo le sue borse dalla sella “Comunque lasciamo tutto nelle tue mani.” e con questo lanciò un’occhiata ad Isha e si voltò per andare uscire dalle stalle ed andare nella locanda.

Isha fece un cenno di saluto col capo verso Felder e poi si affrettò a seguire Namar ancora piuttosto divertito dalla conversazione avuta. I due si avviarono con passo tranquillo verso la locanda, superando con un sorriso un gruppo di ragazzini sciamanti intenti a fare scherzi alle femmine della loro età.

La taverna era abbastanza popolata, non come lo sarebbe stata alla prime ore della sera…alcuni tavoli erano circondati da altri viaggiatori ed i classici ubriaconi di professione non potevano mancare negli angoli della sala. Un cameriere, che loro conoscevano da parecchio tempo ormai, si avvicinò a loro pulendosi le mani su un grembiule ormai sudicio dopo una serata di ben meritato lavoro.

“Salve Lord Namar, Messer Isha….che piacere avervi di nuovo nella nostra locanda…avete bisogno di stanze per la notte?”

“Si esatto…ed anche di un buon pasto caldo, abbiamo viaggiato a lungo per arrivare qui.” disse Namar.

“Certamente signori….purtroppo devo avvertirvi che abbiamo solo tre stanze a disposizione poiché è appena arrivata una piccola carovana di mercanti che ha occupato le altre…” infatti già sapeva che se c’erano loro due, da qualche parte stava anche la loro compagna, quindi tre camere erano il minimo indispensabile.

“Ce le faremo bastare…” lo rassicurò…questa volta volenti o nolenti avevano trovato solo tre stanza, per lui ed Isha non ci sarebbero stati problemi a condividerne una, tanto ormai era quasi di prassi…sarebbe stato comico però vedere come i loro restanti compagni avrebbero deciso di dividersi le altre.

"Solo tre stanze" commentò Isha mentre anche lui stava tentando di immaginare come avrebbero potuto sistemare gli altri tre: mettere Reija e Niasta era assolutamente fuori discussione se volevano ritrovarli vivi, e lasciare Kelua in mano a Niasta equivaleva ad un tentato omicidio di un povero cuccioletto innocente lasciato nella tana del leone...

"Sai, temo ci sia una sola soluzione" sospirò Isha incamminandosi verso un tavolo vuoto insieme a Namar.

“Dici per quei tre?” sedendosi su una panca.

"Già" confermò Isha sedendosi accanto a lui "Considerando il carattere di ognuno non possiamo di certo mettere Reijnalin con Niasta, e lasciare Lua insieme a lei mi farebbe sentire come un sacerdote durante un atto sacrificale umano" ammise scuotendo il capo.

“Beh…sul primo abbinamento ti do ragione…sul secondo non so….dici che si può morire per essere stati spupazzati eccessivamente da una donna pazza?” abbozzò un sorriso mentre i suoi occhi si muovevano di tanto in tanto verso la porta per vedere se i loro amici si decidevano a fare la loro comparsa o meno.

"Sinceramente penso sarebbe più probabile che morisse perchè Niasta nella foga lo possa strangolare, comunque credi davvero che riuscirebbe a dormire con un vulcano del genere che approfitta di ogni istante per coccolarselo?" replicò Isha.

“No…penso di no….quindi stai proponendo di mettere il nostro principe in camera con il ragazzo?”

Isha si strinse nelle spalle con fare indifferente.

"Credo che nessuno dei due abbia problemi a stare con l'altro, no?"

“Mah…non saprei…lasciamo che siano loro a litigarsi i posti liberi appena arrivano…” disse Namar ringraziando con un cenno del capo il cameriere che aveva portato loro due boccali di birra un po’ annacquata, ma in fondo era sempre meglio di niente.

"Sì, in fondo il problema è loro" ghignò Isha "Noi abbiamo già trovato la soluzione che va a nostro vantaggio" aggiunse con un sorriso innocente non rendendosi conto di quanto potesse essere equivocata quella frase.

“Già…” ricambiò il sorriso continuando a sorseggiare la birra.

Non passarono che pochi istanti dalla loro conversazione quando la porta si aprì di scatto e ne entrò una Niasta alquanto seccata seguita da un timido ed alquanto imbarazzato Lua ed un Reija che come al solito non mostrava alcun sentimento. La donna si guardò intorno fulminando chiunque osasse incrociare lo sguardo con il suo e, una volta individuati Isha e Namar, si diresse verso di loro.

Il moro fu enormemente sollevato di vederli sani e salvi e li accolse con un sorriso mentre osservava con una vena divertita la ragazza, già immaginando cosa aveva potuto renderla di un simile umore nero. Reijnalin si sedette con grazia dall’altro lato del tavolo e li salutò con un cenno del capo.

“Beh….vedo che anche voi ce l’avete fatta…” disse Namar scrutandoli attentamente con i suoi occhi dal colore insolito.

"Figurati, ci vuole ben altro a farmi fuori" replicò Niasta sbuffando e lanciando un'occhiata un poco più dolce a Kelua che si era seduto accanto a lei "Ci abbiamo messo poco a seminarli ma abbiamo dovuto aspettare che sgombrassero la zona per poter arrivare qui, a voi com'è andata?"

“Più o meno come a voi…ci siamo nascosti in una insenatura ed abbiamo aspettato….siamo arrivati da poco anche noi…”

"Ok, ok..." borbottò Niasta con tutta l'aria di un leone in gabbia completamente innervosito dallo sciamare dei bambini che lo fissavano facendo baccano "Per la sistemazione che facciamo? Siamo di nuovo costretti a camere miste?"

Namar ed Isha si scambiarono un’occhiata loquace…erano arrivati al momento delle rivelazioni.

“Beh….ci è stato detto che sono disponibili solo tre stanze…..io ed Isha ci siamo accordati di dividerne una come al solito….ve ne restano due da dividervi tra voi…” annunciò il guerriero, osservando curioso le reazioni dei suoi compagni.

A quelle parole lo sguardo di Niasta si catalizzò istantaneamente su Kelua che, dal canto suo, aveva lanciato un'occhiata a Reija arrossendo un pochino senza farlo vedere agli altri.

"Io farò la guardia al cucciolo!" esclamò la donna con un sorrisone. A quelle parole lo sguardo di Kelua divenne allarmato e ne lanciò uno supplichevole a Namar: in fondo era stato strapazzato abbastanza per quella giornata, no?

Reijnalin rimase assolutamente indifferente alla conversazione…per lui una stanza valeva l’altra, basta che fosse lasciato in pace al suo riposo. Namar invece notò lo sguardo disperato del rossino e provò compassione per lui…e sotto l’occhiata insistente di Isha sospirò rassegnato.

“Nia…so che è emerso in te un lato da mamma chioccia che non sapevo avessi….ma non pensi che sia il caso di lasciarlo un po’ in pace? A mio avviso non faresti altro che spupazzartelo tutta la notte…”

"Ma sarebbe un ottimo orsetto di pezza..." cominciò a replicare Niasta ricevendo un'occhiataccia da Isha a quella sua uscita "...e va bene" borbottò con fare improvvisamente mogio "Però siete cattivi, ecco!"

Sentendo quelle parole Lua ringraziò Namar con un sorriso che illuminò il suo visino da bambino rendendolo se possibile ancora più dolce.

L’uomo ricambiò il sorriso e poi si voltò a fissare il principe elfico.

“Reijnalin….ti dispiacerebbe prendere con te in camera il ragazzo?” chiese tranquillamente, del tutto ignaro del fatto che l’elfo aveva già dovuto badare al rossino poco tempo prima e non era molto entusiasta a ripetere l’esperienza.

D’altro canto non poteva di certo rifiutare….quindi diede già per assicurato l’aumentare del suo già terribile mal di testa….il suo destino era segnato come baby-sitter di quel moccioso. (XD non solo...non solo...NdDragon)

“Se proprio devo…” sospirò.

Il viso di Lua si illuminò immensamente nello scoprire che avrebbe potuto passare la notte con quell'essere angelico, e anche un pochino innervosito perchè aveva il timore di fare qualcosa di sbagliato in sua presenza.

"Direi allora che le sistemazioni sono decise" commentò Isha constatando che la discussione era stata portata a termine con successo.

La cena fu servita poco tempo dopo e tutti e cinque i viaggiatori mangiarono con enorme piacere il cibo caldo che era stato servito loro.

Passata da parecchio tempo la mezzanotte ed essendo praticamente gli unici ancora nella sala, decisero di abbandonare il tavolo e di andare nelle loro stanze per guadagnarsi una sana notte di sonno ristoratore in un comodo letto. Namar ed Isha entrarono nella prima e salutarono i loro amici prima di chiudersi la porta alle spalle. Nia, che si era gentilmente offerta di portare su per le scale la sacca di Kelua, la riconsegnò al suo proprietario quando raggiunsero la stanza che lui e l’elfo avrebbero condiviso.

Fissò per alcuni istanti Lua che riprendeva la proprio sacca e poi assunse un'aria imbronciata.

"Uffiiiiiiiiiiiiii" disse con fare lamentoso "Voglio il mio orsacchiotto di pezza!" disse andando ad abbracciarsi Kelua che aveva tentato invano di sfuggire alla sua morsa.

Reijnalin fissò i due estremamente irritato, gli stavano facendo perdere tempo…così, senza pensarci troppo, si voltò verso la porta e l’aprì, entrando nella stanza che era stata designata loro.

“Quando hai finito con lui lascialo e fallo entrare in camera.” disse senza eccessivo interesse nella voce mentre andava a posare le sue borse sul tavolo.

"Antipatico" borbottò Niasta lasciando andare Kelua che sospirò di sollievo e si affrettò a seguire l'elfo nella loro stanza.

"Non lo sopporto!" sbottò ancora irritata dalla sua freddezza illimitata prima di continuare la sua strada verso il suo alloggio.

L’elfo sentì chiudere la porta con un lieve click ma non si voltò a fissare il ragazzo che era appena entrato, gli parlò mentre era chino su una bacinella d’acqua fresca mentre era intento a sciacquarsi le mani ed il volto.

“Sistema la tua roba dove ti pare.”

Kelua fissò per alcuni istanti l'elfo chino sulla bacinella, mordicchiandosi un labbro ed arrossendo inconsciamente al pensiero di quanto fosse bello e regale. Così bello ed irraggiungibile per un ragazzino inutile come lui...(é.è nu inutile...tu utile orsacchiottin...err...NdDragon&Nia)

Sospirò silenziosamente mentre andava a posare lo zaino sopra uno dei due letti, quello più lontano da Reija, e cominciò a frugarvi dentro alla ricerca di un preciso sacchetto di pelle.

Reijnalin si asciugò il volto con una salvietta pulita, piegata accanto alla bacinella, e solo allora si scomodò a fissare il ragazzino, vedendo che si era già accomodato….era una fortuna che quella stanza fosse munita di due letti, altrimenti ci sarebbero stati ulteriori problemi che non desiderava al momento. Fu un attimo indeciso se applicare sulla stanza lo stesso incantesimo protettivo che aveva applicato precedentemente durante il loro soggiorno a Leinar…quel paese sembrava tranquillo e poi lui era stanco….anche se un simile incantesimo non richiedeva molta energia….sospirando decise di applicarlo, la prudenza non era mai troppa…quindi si mise a fare lo stesso rituale che aveva già fatto molte volte ormai.

Kelua osservò incuriosito i gesti di Reijnalin per poi scrollare le spalle con fare indifferente e tornare alla propria ricerca: in fondo certi suoi conoscenti erano in grado di fare ben altro! Finalmente riuscì a trovare il sacchetto di cui era alla ricerca e lo tirò fuori dallo zaino aprendolo e rivelando al suo interno una grande quantità di bacche tra il viola ed il blu grandi poco più di un mirtillo.

Il principe intanto finì il suo incantesimo e ripose via il sacchettino in pelle che conteneva quella misteriosa polvere…poi si voltò nuovamente verso il suo letto ed iniziò a slacciarsi la lunga casacca verde che aveva addosso.

Lua notò che Reijnalin aveva finito con il proprio incantesimo, e distrattamente prese una delle bacche e se la mise in bocca cominciando a masticarla lentamente. Aveva un sapore asprognolo ma non sgradevole e come al solito dopo averla tenuta qualche istante in bocca la ingoiò. Istantaneamente un brivido gelido gli percorse tutta la spina dorsale costringendolo a stringere gli occhi e gemere piano per quella sensazione improvvisa che tutte le volte lo prendeva alla sprovvista.

Sentendo quel lieve gemito l’elfo voltò il capo verso il ragazzo e lo fissò con quella sua espressione indecifrabile…che i postumi del malessere che lo aveva assalito qualche ora prima si stessero facendo ancora sentire nonostante il suo intervento?

“Che hai?” chiese con la stessa intonazione di quando ci si informa su che tempo avrebbe fatto quel giorno.

Kelua tentò di parlare ma il sapore acidulo che aveva ancora in gola lo costrinse a tossire per alcuni secondi, poi scosse il capo sbattendo le palpebre e si rivolse finalmente all'elfo.

"Bacche di Sha-là" spiegò mostrando il sacchetto in cui erano contenute "Evitano gli incubi" spiegò ben conscio che nel suo caso non evitavano solo quello.

Reijnalin lo fissò alcuni istanti in contemplazione poi fece un cenno col capo come per esprimere un “capisco” senza parole…tornò al suo lavoro di vestizione ed una volta finita di slacciare la casacca la gettò sul letto, restando in una sotto camicia di morbido tessuto avorio. Si sedette sul materasso e si levò anche i calzari.

Kelua fissò per alcuni istanti Reija nella sua opera di svestizione e si strinse le mani intorno alla propria casacca come per assicurarsi che ci fosse ancora: non poteva levarsela, non poteva se non voleva che se accorgesse! Si mordicchiò un poco il labbro decidendo saggiamente che avrebbe dormito vestito, e rimise le bacche nel loro posto all'interno dello zaino.

L’elfo, finito di prepararsi per la notte, scostò le lenzuola ed entrò nel letto, rimanendo però su un gomito a fissare il rossino….lui era stanco e voleva dormire.

“Hai intenzione di startene lì seduto a lungo o posso spegnere la lanterna e coricarmi?” chiese abbastanza seccato.

Sentendo quelle parole il viso di Lua si fece istantaneamente di un vivace color porpora mentre si affrettava a sistemarsi anche lui sotto le coperte e fissando Reija di sottecchi oltre il bordo di queste.

"Puoi spegnere" mormorò con un'aria adorabilmente imbronciata mentre i suoi occhi verde mela luccicavano un pochino alla luce tremolante della lanterna.

“Molto bene…” e senza dire altro allungò una mano verso il comodino tra i due letti, su cui stava la lanterna, e girando la levetta della fiamma ne abbassò l’intensità, fino a quando non fu che un lievissimo bagliore rossastro. Fatto ciò si riadagiò sul letto e chiuse gli occhi, lasciandosi andare ad un sospiro soddisfatto.

Kelua rimase a fissare Reijnalin nella penombra ancora per alcuni istanti, pensando a come sembrasse eterea la sua figura alla luce fioca della fiamma quasi totalmente spenta. Poi con un sorriso che nemmeno lui sapeva da dove provenisse chiuse gli occhi.

"Bello come le fate dei boschi" mormorò senza neppure rendersene conto.

 

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Era mattina inoltrata ormai, quasi l’ora di pranzo. Il sole filtrava dolcemente attraverso il tendaggio che oscurava la finestra ed andava a ricadere su due visi addormentati, ancora avvolti nelle morbide lenzuola di quel letto. Era una fortuna che Namar avesse lasciato detto di non essere disturbati in alcun modo per la colazione….avevano bisogno di riprendere a pieno le forze.

Il guerriero dai capelli neri fu il primo a svegliarsi…ricacciando via il sonno dalle sue membra…e la prima cosa che vide fu una massa soffice di capelli castani, per non parlare di un dolce calore contro il petto. Abbassò appena lo sguardo e si trovò davanti Isha….durante il sonno doveva essersi mosso ed era finito per abbracciare l’amico, tenendolo stretto schiena contro petto….il tutto perché la loro camera aveva un solo letto che avevano finito, come al solito, per condividere.

Isha era ancora beatamente addormentato, coccolato com'era dal calore del corpo di Namar e non pareva intenzionato a svegliarsi. Si mosse un pochino nel sonno ma solo per sistemarsi meglio contro di lui. Nel cambiamento di posizione il suo viso si voltò leggermente verso quello di Namar e le sue orecchie a punta si scoprirono della protezione dei capelli.

Namar si ritrovò inconsciamente a sorridere alla vista e non riuscì a resistere dal passargli una mano tra i capelli per scostarli del tutto dietro le orecchio di cui lui andava tanto fiero ma che invece non sembravano piacere al loro proprietario….lui le trovava adorabili a dir poco. In teoria quel pensiero avrebbe dovuto creargli un certo fastidio…in fondo stava parlando del suo amico, di un ragazzo come lui…e se fosse stato chiunque altro ne sarebbe rimasto assai allarmato….ma in realtà aveva sempre pensato quelle cose del mezzelfo, fin quasi dalla prima volta che si erano incontrati…quindi ormai non ci faceva più molto caso….e poi Isha era Isha.

Un lieve mugolio uscì dalle labbra di Isha quando il sonno cominciò a lasciare libera via al pensiero razionale. Il mezz'elfo si mosse un poco aprendo appena gli occhi i ritrovandosi lo sguardo di Namar a pochi centimetri di distanza. Senza volere arrossì leggermente mentre istintivamente alzava una mano a risistemarsi i capelli sopra le orecchie.

"Buongiorno" mormorò piano.

“Buongiorno a te.” rispose Namar sorridendogli dolcemente mentre fermava quelle mani che volevano nascondere quella peculiarità del suo aspetto che tanto gli piaceva “Dormito bene?”

Isha fissò per un attimo quella mano che lo aveva bloccato per poi riportare il proprio sguardo negli occhi argentati di Namar.

"Molto bene, grazie" replicò con un sorriso gentile "Tu invece?"

“Divinamente…non credo che mi avrebbero svegliato neppure le cannonate questa volta….ed a vedere quanto abbiamo dormito direi pure tu eri parecchio stanco.”

Namar gli lasciò finalmente andare le mani ma non si allontanò da lui, gli rimase sdraiato affianco a fissarlo con quel sorriso particolare che sembrava indirizzare solo a lui.

"Sì, effettivamente ero abbastanza stanco" ammise Isha rigirandosi nel letto in modo da poter guardare Namar senza dover rigirare il collo "Comunque ora mi sento pieno di energia!" aggiunse sorridendo allegramente.

“Ne sono lieto….chissà se anche gli altri si sono già svegliati?” chiese più a sé stesso che al compagno “Bah….per quanto mi riguarda possiamo benissimo prendercela comoda….abbiamo detto di non essere disturbati e poi questa è l’ultima volta che possiamo dormire in una comoda locanda prima di un bel po’ di giorni….perciò è meglio approfittarne….tu che dici?”

"Concordo pienamente" ghignò Isha mettendosi seduto sul letto "Che facciamo, andiamo a vedere se gli altri si sono già alzati?" domandò poi immaginando cosa sarebbe successo se fossero entrati in camera di Nia mentre stava dormendo e l'avessero svegliata per sbaglio.

“Beh… - voltandosi sulla schiena e mettendosi le braccia sotto la testa – Nia è meglio lasciarla perdere….se è già in piedi bene, se non è meglio che si svegli da sola, tengo alla mia vita….potremmo andare dal principe e dal ragazzino volendo…”

"Uhm...va bene" concordò Isha pensando che in fondo non era il caso di svegliare il can - o una qualsiasi Niasta - che dorme. Si alzò dal letto e andò a recuperare la maglietta che si era tolto la sera prima prima di andare a dormire.

Namar lo fissò alcuni istanti dalla sua posizione sul letto prima di alzarsi a sua volta e scendere alla ricerca dei suoi vestiti…lui al contrario di Isha che aveva dormito a petto nudo, aveva tenuto addosso una leggera canotta nera…doveva solo recuperare la sua casacca e gli stivali…magari darsi anche una rinfrescata al volto per cacciare via le ultime tracce del sonno.

Isha finì di prepararsi e si riavvicinò a Namar sorridendo. Si fermò accanto a lui e lo osservò finire di sistemarsi: non sapeva perchè ma gli piaceva molto osservarlo, osservare le sue movenze pacate e fluide, e guardare come cambiavano le sue espressioni con i vari pensieri che si susseguivano nella sua mente.

Il moretto finì di infilarsi gli stivali ed alzò il volto verso di lui, trovandolo a fissarlo…come se non avesse sentito il suo sguardo addosso tutto il tempo.

“Cosa c’è Isha? Qualcosa non va?”

"No no, figurati, va tutto bene" replicò Isha riprendendosi improvvisamente dal suo esame alle parole di Namar "Stavo solo riflettendo" risse arrossendo un poco e girandosi come se volesse uscire dalla stanza.

“Ah si?” inarcando un sopracciglio curioso “E’ qualcosa che mi piacerebbe sapere?”

"Ecco veramente..." mormorò Isha arrossendo senza rendersene conto "...non ne sono sicuro..." ammise con uno sguardo vagamente malinconico e triste: in quel momento aveva la sgradevole sensazione che, se Namar fosse andato avanti con la sua curiosità, sarebbe stato tentato di fuggire via da quella camera.

“Non ne sei sicuro eh? Allora stavi pensando male di me immagino?”

La sua espressione era fintamente offesa e si capiva benissimo che si stava divertendo a prendere un pochino in giro il suo amico….forse perché aveva notato il suo improvviso disagio e stava cercando di rimediare alla cosa.

“Ed io che pensavo di essere un uomo senza difetti…”

"Stupido" borbottò Isha rigirandosi e fissandolo con un sorriso grato per la sua delicatezza "Sappi che hai una gran quantità di difetti!...ma fortunatamente l'indiscrezione non è tra questi" aggiunse riavvicinandosi a lui ed arrossendo un poco "Grazie" mormorò piano.

Namar si limitò a sorridere ed a scompigliare affettuosamente i capelli del mezzelfo con una mano guantata. (*un’altra ondata di cuoricini l’assale* NdDragon - *dimenandosi per allontanare i cuoricini* NdMiyu – nuuuuuuuuuu!!! Ti salvo io zia!!! *naviga nei palloncini per salvarla* NdDragon)

“Allora…vogliamo andare a trovare sua maestà ed il ragazzino?”

"Credo sia proprio il caso" ghignò Isha annuendo perfettamente d'accordo con lui.

I due allora uscirono dalla loro stanza, chiudendosi la porta alle spalle, e si diressero verso quella dei loro compagni, bussando poi per annunciare la loro presenza. Da oltre la massiccia porta in legno ottennero una secca risposta da parte del principe che gli disse di entrare, avendo probabilmente percepito con il suo potere l’identità dei loro visitatori.

Una volta dentro si trovarono davanti un Reijnalin tranquillamente seduto al tavolo con in mano un libro, probabilmente di incantesimi, ed un Kelua ancora pacificamente sdraiato a letto.

“Buongirono.” disse l’elfo scoccando un’occhiata nella loro direzione.

Kelua lanciò un'occhiata ai due venuti, poi rivolse nuovamente lo sguardo verso Reijnalin come aveva fatto fino ad allora e si mise a sedere sul bordo del letto.

"Buongiorno" borbottò distrattamente mentre i suoi occhi marroni osservavano con fare quasi paranoico ogni millimetro del corpo dell'elfo.

Se Reijnalin si era accorto di quello scrutinio non lo diede a vedere, tanto che ignorò tutti tornando alla sua interessante lettura.

“Spero abbiate riposato bene…” disse Namar guardandosi un poco attorno con fare distratto.

"Sì, molto" disse sorridendo Kelua rivolgendosi all'uomo e pensando che non poteva passare nottata migliore di quella intenta a dormire nella stessa camera di Reija.

“Ne sono lieto….per caso avete avuto qualche notizia di Niasta? Per sapere se è già sveglia o meno…”

“Qui fortunatamente non s’è fatta vedere…” rispose l’elfo senza neppure staccare gli occhi dalle pagine.

"Credo sia ancora in camera sua" disse piano Lua guardando Isha e Namar come a chiedere se stesse sbagliando qualcosa "Ma non so se sia sveglia" aggiunse arrossendo un poco.

“Capisco…” disse il moro “Allora è meglio lasciarla dov’è…..noi stavamo meditando di andare a fare ‘colazione’…anche se sarebbe meglio dire pranzare vista l’ora ….siete dei nostri?”

Reijnalin subito non rispose ma alcuni attimi dopo chiuse il libro e lo ripose in una delle sacche….poi si alzò con un fluttuare di morbidi vestiti verde scuro e neri.

“Per me va bene.”

Vedendo l'elfo alzarsi, Kelua annuì a sua volta, assai poco intenzionato a separarsi da lui ed, anzi, avvicinandoglisi il più possibile senza destare sospetti.

“Allora se siete entrambi pronti direi di avviarci…la sala dovrebbe comunque essere vuota a quest’ora…”

Il gruppo scese nel salone della locanda e si sedette attorno ad un tavolo, subito accolti dal cameriere della sera prima che prese prontamente le loro ordinazioni. Non ci fu una grande conversazione tra di loro, salvo qualche annotazione sulle provviste che avrebbero dovuto fare prima di riprendere a viaggiare….il prossimo villaggio era a quasi 5 giorni da dove si trovavano loro, soprattutto in base al percorso che avevano scelto per raggiungere i regni dell’ovest. Loro non sapevano quale di quei regni fosse responsabile degli attacchi a Doraim, visto che i responsabili avrebbero potuto essere tre: il regno di Xelya, quello di Sabrar Dalael e quello di Loryn’gol…..ognuno dei quali non avrebbe avuto un apparente motivo per attaccarli….quindi per ora il loro scopo era quello di avvicinarsi il più possibile a loro e magari essere abbastanza fortunati da scoprire qualcosa nel frattempo.

A metà del pranzo furono raggiunti da Niasta, che aveva ancora un aria assonnata ma sembrava di un umore decisamente migliore della sera precedente, quindi anche lei si sedette a mangiare, ovviamente dopo aver dato un caloroso abbraccio a Lua ed un’occhiataccia verso Reijnalin, quasi non si fosse aspettata di rivedere il suo bimbetto intatto.

Oltre a questo non ci fu un grande movimento…ma proprio quando il cameriere era tornato al loro tavolo per sparecchiare e loro stavano decidendo di andarsene per andare a fare provviste, nella locanda entrarono tre uomini piuttosto mal ridotti, come se fossero stato coinvolti non molto tempo prima in una brutta rissa. I loro sguardi furono ovviamente catalizzati sulle tre figure che non sembravano farsi molti problemi se anche le altre persone ascoltavano i loro discorsi, visto il tono di voce alto con cui stavano parlando.

Dalla conversazione venne fuori che alcune abitazioni dalla parte opposta del villaggio erano state attaccate, saccheggiate e messe quasi a fuoco qualche ora prima dell’alba da un gruppo di banditi, probabilmente lo stesso che li aveva aggrediti la sera prima durante il loro viaggio….e che durante la lotta c’erano state alcune vittime e feriti.

"A quanto pare la banda dell'altro giorno ha colpito ancora" borbottò Isha con fare cupo facendo annuire Niasta. La donna lanciò un'occhiata ad i tre appena entrati e sembrò pensare a qualcosa mentre un luccichio strano le attraversava lo sguardo. Namar aveva notato quello sguardo della ragazza e conoscendola come la conosceva lui capì al volo le sue intenzioni, o almeno quello che avrebbe voluto fare.

“Non ci pensare neanche Nia…” la ammonì.

"Pensare?" replicò Niasta assumendo l'aria più innocente che figurava nel suo repertorio "Ma io non stavo pensando assolutamente a nulla mio caro Namar" disse con due occhioni che non avrebbero intenerito neppure la più generosa delle persone.

“Non me la dai a bere mia cara….ti conosco benissimo e l’ho capito che ti piacerebbe intraprendere una piccola vendetta personale contro quei banditi…ma non possiamo perdere tempo, se ci fermiamo tutte le volte che succedono cose del genere non arriveremo mai a destinazione…e ricordati che abbiamo una missione da portare a termine.”

A quelle parole Isha sghignazzò un poco, mentre un piccolo broncio faceva capolino sul viso tutt'altro che innocente di Niasta.

"Vuol dire che feriresti così questa fragil donzella?" replicò con fare melodrammatico la donna.

“Donzella puoi anche essere…ma non di certo fragile…quindi non tempo di ferire il tuo amor proprio se ti dico chiaro e tondo ‘no’! Non possiamo intrometterci.” disse Namar con voce autoritaria….Reijnalin fissò il piccolo battibecco senza dire nulla anche se mentalmente stava dando ragione al guerriero.

"Nia, ha ragione Namar: se ci impicciassimo di ogni situazione in cui capitiamo, non riusciremo mai a scoprire chi sono i nostri nemici" sospirò Isha sperando che la donna si decidesse a mettere la testa a posto.

"Uffa...quanto siete noiosi!" esclamò Niasta che però sapeva benissimo quanto i suoi due compagni avessero ragione...solo in quel momento le andava di lamentarsi un po', ecco tutto.

Con quello la pace sembrava finalmente essere tornata nella piccola comitiva. I cinque si alzarono dal tavolo, pagando per il pranzo, ed iniziarono ad avviarsi verso l’uscita della locando quando ulteriori parole di quei tre paesani li gelarono sul posto.

“….hai sentito poi del giovane Felder? Povero ragazzo…non so se ritenere la sua azione basata sul coraggio o sulla stupidità….mettersi ad affrontare quel branco di selvaggi…”

“Si ma stava cercando di salvare la figlia di Redea…quella piccina avrebbe fatto una fine terribile se non fosse intervenuto lui a proteggerla…”

“Hai ragione…lei è salva per merito suo….mi spiace per Felder….non meritava di essere trattato in quel modo….bestie! Si sa se ce la farà?”

“Non lo so…il medico ha un gran bel da fare e non ha detto nulla a riguardo….” poi le voci si dispersero ed il resto della conversazione andò perso….ma l’essenziale lo avevano sentito.

Sentendo quelle parole un brivido di gelida rabbia attraversò la spina dorsale di Niasta.

"Sei ancora convinto a non intervenire?" sibilò rivolta a Namar con uno sguardo infuriato da cui si capiva che se uno di quei maledetti fosse passato davanti a lei in quel momento gli avrebbe spaccato l'osso del collo senza troppe remore.

“Non molto sinceramente….” disse il guerriero con voce calma, fin troppo calma, ed uno strano bagliore dei suoi occhi argentati, mentre le mani guantate si serravano a pugno per la rabbia. Voltò lo sguardo verso Isha in cerca di una decisione.

Il mezzelfo dal canto suo era riuscito a mantenere la calma in buona misura, ma sentiva una strana rabbia bruciante concentrarglisi nello stomaco.

"Mettiamola così" disse con voce gelida "La ragione dice di non dare peso alla situzione..." cominciò "...peccato che in questo momento la mia razionalità sia andata in vacanza!" aggiunse facendo annuire Niasta in segno di approvazione.

“In oltre nessuno può pensare di fare del male a dei nostri amici e farla franca….” sibilò il guerriero….Felder era un ragazzo dall’animo buono e gentile, come si era anche potuto capire dal suo sacrificio, loro lo conoscevano da anni ed erano stati aiutati da lui parecchie volte…quei banditi avrebbero pagato amaramente di avergli fatto del male.

“Voi due – rivolto poi a Lua e Reijnalin – potete fare quello che preferite…venire con noi o meno…questa è un’azione privata nostra, non siete tenuti a venirci dietro se non volete, vi capiremmo.”

Kelua soppesò un attimo le sue parole poi gli si avvicinò fissandolo con i propri occhi marroni, così innocenti, eppure così profondi.

"Io verrò con voi: siamo amici, no? E ciò che è di offesa all'uno offende pure l'altro, quindi vi aiuterò contro quei tipi" affermò con uno strano sguardo che pareva assai inadatto ad un ragazzino di appena diciassette anni.

Ora l’unico a dovere dire la sua era Reinjalin. L’elfo fissò con espressione impassibile il ragazzino dai capelli rossi anche se era assai perplesso, visto il precedente combattimento, che sarebbe riuscito a resistere fino alla fine…soprattutto perché era convinto che sarebbe stata una lotta piuttosto dura. Alla fine sospirò e scrollò le spalle con fare indifferente.

“Non ho di meglio da fare…” (<.< ah beh NdDragon)

 

 

I cinque ragazzi a questo punto cambiarono il loro programma ed invece di uscire per fare provviste, tornarono nelle loro stanze a prepararsi per l’imminente battaglia. Isha prese con se l’arco e le frecce oltre alla spada perché in questa situazione avrebbero potuto essergli molto utili essendo per lo più in una foresta….Namar si rifornì di pugnali da lancio, sistemandoli sulla cintura e negli stivali, ed allacciò la mascherina attorno al suo collo così da poterla indossare senza problemi al momento opportuno….Nia si occupò personalmente della preparazione sua e di Kelua, ad enorme disagio di quest’ultimo, mentre Reijnalin recuperava alcuni dei suoi sacchetti dai contenuti misteriosi.

Una volta pronti scesero alle stalle e salirono sui loro destrieri, abbandonando la locanda per andare nella piazza del villaggio….avevano bisogno di informazioni prima di poter partire all’attacco. Prima di tutto dovevano sapere dove si trovava il covo dei banditi, che calcolando la rapidità con cui avevano attaccato loro e poi il centro abitato non doveva essere molto lontano da lì….poi dovevano anche sapere approssimativamente il numero di nemici che avrebbero dovuto affrontare, tanto per farsi un’idea…..sfortunatamente nessuno degli abitanti seppe dare risposta ai loro quesiti. Tutto ciò che sapevano era che da un anno a quella parte quei criminali spuntavano fuori dal nulla per saccheggiarli dei loro beni….erano stati mandati anche dei gruppi di volontari nel bosco a cercarli ma erano sempre tornati senza aver avuto alcun successo….

Namar a quelle notizie sospirò esasperato, passandosi una mano tra i capelli corvini.

“Siamo in un punto morto….”

"Non c'è mai nulla di facile" borbottò Niasta all'ennesima risposta negativa che ricevettero "Tipico, ogni volta che servono informazioni su qualcuno o qualcosa, quel qualcuno o qualcosa risulta essere una totale incognita" sbuffò con la sua solita aria polemica.

“Lamentarsi non serve…questi sono dei semplici paesani, anche i pochi soldati che mantengono l’ordine qui non sono altro che dei campagnoli…non possiamo aspettarci molto dal loro spirito di osservazione…” disse Namar con voce calma e riflessiva…non intendeva alcuna offesa con le sue parole, era solo una corretta osservazione “Cosa possiamo fare…..?”

Isha scrollò le spalle riflettendo anche lui sulla questione, mentre Niasta si dava un'altra occhiata intorno seccata. Kelua dal canto suo fissò per alcuni istanti Namar come se avesse voluto dire qualcosa, ma si limitò a mordicchiarsi il labbro inferiore con fare indeciso senza proferire parola.

“Perché non proviamo ad andare sul luogo dell’incendio….magari riusciamo a trovare tracce della loro ritirata da seguire…” intervenne Reijnalin, proponendo ai compagni l’unica soluzione possibile a quel punto.

“Si, non vedo altra scelta….andiamo e speriamo in bene…”

Con questo il guerriero dai capelli mori spronò il suo cavallo e sfrecciò in direzione delle case saccheggiate la notte prima. Una volta arrivati sul posto si trovarono davanti lo spettacolo desolante di due case abbattute dalle fiamme mentre una terza si reggeva in piedi per miracolo….le altre abitazioni fortunatamente erano state solo lievemente danneggiate.

Namar scese da cavallo, imitato da Reijnalin e dagli altri ed iniziò a guardarsi attorno, le tracce sul terreno erano molte e confuse, della battaglia vera e propria dopo tutte le attività di soccorso ed il paltano che si era formato a causa dell’acqua usata per spegnere le fiamme era rimasto davvero poco.

Niasta borbottò qualcosa di non ben definito mentre si guardava intorno, controllando se magari vi fosse ancora qualche traccia leggibile anche in minima parte.

"Non sarà facile..." mormorò Isha fissando con la coda dell'occhio Namar "Con tutto il caos che c'è stato sarà un miracolo se troviamo qualcosa" aggiunse con un sospiro mentre scuoteva il capo.

Il moro si avvicinò a passo lento verso il limite della foresta….lì le tracce erano un po’ meno rovinate e qualcosa si riusciva a leggere…i banditi erano ovviamente scappati in quella direzione….ma si erano separati per non essere presi…ognuno era andato nella propria direzione che sarebbero converse tutte alla loro destinazione. Se fossero stati in gruppo le tracce sarebbero state più evidenti e facili da seguire….ma in questo caso era impossibile seguire un sentiero senza margine di errore…e loro dovevano risolvere questo problema abbastanza in fretta, erano nel bel mezzo di una missione più importante che non consentiva eccessivi slittamenti.

All’interno della mente di Namar si fece largo con maggiore insistenza una possibilità per uscire da quella situazione di stallo…infatti fin da subito sapeva di poter agire in quel modo ma il fatto che lui non amava quel metodo lo aveva fatto resistere e sperare fino a quel momento….

“A quanto sembra non abbiamo molta scelta….” sospirò afferrando con una mano gli attillati guanti in pelle ed iniziando a sfilarseli.

Isha lo fissò sgranando appena gli occhi e fu quasi tentato di bloccarlo, ma se Namar era convinto che non ci fosse altra soluzione ed era dell'idea che quello era l'unico modo non poteva fermarlo. Deglutì a vuoto mentre si accorgeva appena con la coda dell'occhio di Niasta che si era avvicinata e fissava con sguardo quasi triste il loro amico.

"L'unico metodo..." mormorò Isha più per convincere sè stesso che altro. (é.è povero tesorino Namar...NdDragon - ^____^ NdMiyu scodinzola sadicamente - ^___^ ah, la sadicità...che bella qualità...NdDragon)

Namar si tolse un solo guanto e poi si inginocchiò a terra…fissò con i suoi occhi argentei la sua mano nuda e poi il terreno a pochi centimetri da lui…sospirò chiudendo gli occhi ed appoggiando la mano a terra.

Nel momento in cui i due si toccarono un dolore allucinante gli trapanò il cervello, i nervi sembrarono andargli a fuoco, facendogli sfuggire un gemito dalle labbra e serrare con forza la mano ancora guantata contro la stoffa dei suoi abiti. Era sempre così…ogni volta che lo faceva si sentiva impotente di reagire sotto il flusso di quelle sensazioni…era come un fuscello che si piegava alle raffiche tempestose del vento…una miriade di sentimenti diversi invasero il suo corpo e lo scossero fino nell’intimo…

Rabbia…bramosia di sangue…       

Paura….dolore….

Un sapore di morte gli impastò la bocca facendolo quasi sentire male…però strinse i denti e si obbligò a trarre profondi respiri, cercando di riprendere un minimo controllo su quel flusso travolgente.

Vedendo la sua sofferenza Isha non riuscì a trattenersi e gli si avvicinò inginocchiandoglisi accanto posandogli una mano sulla spalla e cercando di distrarlo almeno in parte da quell'eccesso di sensazioni che sapeva averlo invaso.

"Namar" lo chiamò "Namar guardami" gli ordinò sapendo che se si fosse concentrato su una cosa in particolare avrebbe accusato quella sorta di dolore in maniera più blanda.

Il guerriero percepì quel tocco come qualcosa di estraneo a lui ed agli stati d’animo di numerose persone che lo stavano torturando…senti anche una voce chiamarlo, che però veniva accavallata da quelle dentro nella sua testa….alla fine mossa la mano guantata verso quella del compagno e ve l’appoggiò sopra stringendola con forza…e facendo appiglio a quella presenza accanto a lui riuscì a zittire in parte la confusione che lo avvolgeva.

"Namar" lo chiamò ancora Isha ben conscio del fatto che ora che aveva intaccato una breccia dentro di lui non doveva mollare "Resisti"

Sporse una mano e posandogliela sulla guancia lo costrinse ad alzare il capo verso di lui.

"Namar apri gli occhi e guardami" ordinò ancora con voce lenta e scandita.

Da poco lontano Reijnalin stava fissando la scena affascinato con uno strano sorriso sulle labbra.

‘Meraviglioso…’ pensò l’elfo studiando le reazioni del loro ‘comandante’…aveva davvero visto giusto su di lui…ma non avrebbe mai immaginato che possedesse un potere così forte e sensibile…adorava quando le sue aspettative venivano confermate.

Namar intanto riuscì a sentire con più chiarezza la voce del suo amico e la sua richiesta…così, lentamente, aprì gli occhi. Le sue iridi argentate stavano brillando come quelle di un gatto colpite dalla luce….fissò il punto in cui sapeva stare il volto del suo amico ma lo vide solo come un ombra sfocata, attorno a lui erano altre le figure che avevano attirato la sua attenzione.

Isha quasi trasse un sospiro di sollievo quando lo vide aprire gli occhi, ma si accorse quasi subito che ancora non era tornato del tutto alla realtà, lo confermavano i suoi occhi ancora illuminati da quel bagliore surreale.

"Namar ascoltami" gli disse lentamente costringendolo a posare una delle sue mani sul proprio petto "Ora voglio che tu mi guardi negli occhi, chiaro? Guardami negli occhi e conta i battiti del mio cuore"

L’uomo in altre situazioni lo avrebbe fatto, la voce del mezz’elfo aveva un effetto calmante su di lui e lo riportava con i piedi nella realtà….ma il quel caso doveva proprio restare nello stadio parallelo in cui si trovava. Così fece scivolare la mano dalla sua spalla e la portò alle sue labbra, o almeno dove pensava che fossero le sue labbra, e lo fece zittire.

“Sshhh…..sto bene….non temere…..” mormorò flebilmente guardandosi attorno e seguendo le immagini fantasma che si stavano susseguendo davanti ai suoi occhi.

Stava rivivendo in pieno l’attacco della sera prima, fortunatamente con le sensazioni affievolite dalla presenza di Isha accanto a sé….vide i banditi sbucare fuori dal bosco e precipitarsi verso le abitazioni per saccheggiarle, non erano in molti ma più che sufficienti per non correre il rischio di essere cacciati con facilità…vide la lotta con alcuni degli abitanti….vide anche il gesto eroico di Felder ed a quello dovette serrare la mascella per la rabbia…poi li vide ripiegare nella foresta alla rinfusa come aveva intuito.

Isha avvicinò la mano a quella di Namar le cui dita erano ancora posate sulle sue labbra, la sfiorò appena fissando intensamente il suo amico come a voler captare ogni minimo cambiamento nella sua espressione.

“Isha…fai montare tutti a cavallo e portami il mio, guidalo al posto mio seguendo le mie indicazioni perché sai che non riesco a cavalcare a pieno in questo stato…vi guiderò il al covo dei briganti…” disse dopo alcuni attimi di silenzio alzandosi in piedi e tenendo stretto nel pugno della mano una manciata di terra.

Isha annuì facendo un cenno ai suoi compagni di montare a cavallo e salendo su quello di Namar lo aiutò a fare altrettanto. Quando fu anche lei sulla propria cavalcatura Niasta si avvicinò ai due.

"Ce la fai?" domandò fissando un poco preoccupata Namar.

L’uomo sorrise tenendo lo sguardo fisso davanti a sé come un cieco che non si scomodava neppure a volgere il capo verso il suo interlocutore.

“Si ce la faccio…però muoviamoci…più passa il tempo più le immagini residue possono cominciare ad affievolirsi…ed io non resisterò ancora a lungo…” disse facendo cenno ad Isha di spronare i cavalli nella direzione che gli stava indicando con la mano ancora guantata, le redini del suo destriero giacevano nelle mani del mezzelfo.

Isha lo fissò per alcuni istanti ancora con un po' di apprensione, infine spronò il cavallo nella direzione indicatagli da Namar. Niasta si concesse un istante per scuotere il capo poi parti anche lei dietro di loro insieme a Kelua che aveva fissato la scena con aria stranamente a disagio, come se tutta quella situazione gli avesse ricordato qualcosa di poco piacevole. Reijnalin invece sembrava affascinato dallo strano potere di Namar e senza dubbio, appena ne avesse avuto l’occasione, si sarebbe fatto raccontare tutta la storia…era certo che sarebbe stato un racconto interessante.

I cinque continuarono a cavalcare a lungo, addentrandosi sempre di più nella fitta boscaglia seguendo le indicazioni impartite dal moro, con Isha che faceva strada ai compagni trascinandosi dietro anche il cavallo dell’amico. Più il tempo passava più per Namar era difficile mantenere la concentrazione e seguire il percorso di quegli ‘spettri’, in più stava cominciando a sentire un certo affaticamento.

Ad un certo punto, sapendo di non poter più continuare ordinò ad Isha di fermarsi e lui si lasciò cadere in avanti, appoggiando la testa contro il collo del suo destriero e chiudendo gli occhi per far svanire le illusioni….il suo lavoro in fondo lo aveva portato a termine, li aveva condotti nelle vicinanze del rifugio dei banditi, ora dovevano solo cercarlo un po’.

Isha fissò un poco preoccupato il proprio amico trattenendosi appena dal palesare a parola la propria ansia per l'ennesima volta. Tuttavia Kelua anticipò ogni sua possibile mossa avvicinandosi a Namar e porgendogli la mano con il palmo rivolto verso l'altro, su di essa stavano le piccole bacche che Reijnalin gli aveva visto mangiare la sera prima.

"Prendile..." mormorò piano con il viso leggermente arrossato dall'imbarazzo "...t-ti aiuteranno...contro...le voci...e le immagini..." aggiunse con voce tremante e gli occhi nocciola che parevano intrisi di una sorta di dolore lontano.

Namar alzò il volto dal crine del suo cavallo e fissò Lua con i suoi occhi argentei che però avevano smesso di brillare…abbozzò un sorriso e si tirò lentamente a sedere.

“Ti ringrazio Kelua, sei gentile ma non penso di averne bisogno…sono abituato a questo genere di cose ormai…” e con questo sollevò la mano nuda che non teneva più nel suo pugno la sabbia del villaggio e la ricoprì nuovamente col guanto, poi allungò il braccio e scompigliò affettuosamente i capelli del ragazzino che lo fissava ancora un po’ incerto “Per farti contento però ne prenderò una ok?”

E con questo prese una delle piccole bacche dal suo palmo e se la mise in bocca.

Kelua sorrise vedendolo seguire il suo consiglio e distrattamente se ne mise in bocca una a sua volta.

"Vedrai che ti sentirai meglio" garantì arrossendo un poco mentre il suo viso di bambino si illuminava di nuovo di un sorriso innocente.

L’uomo continuò a masticare quella bacca dal sapore acidognolo senza dire nulla, voltandosi poi nella direzione di Nia quando senti la donna posargli una mano sulla spalla.

“Sto bene Nia….non temere…piuttosto guardiamoci intorno, il loro nascondiglio non dovrebbe essere molto distante da qui da quello che ho visto…”

La donna lo fissò ancora per qualche istante, dubbiosa poi ubbidì senza dire una parola, cominciando a guardarsi intorno e a controllare anche zone un po' più lontane da loro. Isha dal canto suo rimase vicino a Namar, per sicurezza, nonostante i suoi occhi verdi schizzassero in giro alla ricerca di qualche traccia.

Namar sorrise ad Isha rassicurandolo e fece muovere lentamente il cavallo tra i sentieri naturali creati dalla vegetazione in cerca di qualche traccia dei banditi…anche Reijnalin si mise a guardarsi in torno ma più che vedere con gli occhi percepiva qualcosa di strano nell’aria. Corrugando un po’ la fronte cercò di capire che cosa fosse a disturbare i suoi sensi…seguì la direzione da cui quel fastidio aumentava di intensità e ad un certo punto si fermò, studiando con aria scettica da lontano quello che sembrava un piccolo spazio erboso nella foresta.

Qualcosa però non lo convinceva, sentiva che non doveva avvicinarsi troppo imprudentemente a quel luogo…c’era un pericolo nascosto, un pericolo che non era visibile ad occhi umani ma che punzecchiava i sensi sviluppati degli elfi.

Allora provò un piccolo esperimento per vedere se aveva ragione lui…si portò due dita alle labbra ed iniziò a mormorare qualcosa in lingua antica con un filo di voce, poi le scostò e le roteò fino a formare un cerchio delle dimensioni di una palla davanti al suo volto. I contorni di quella specchio invisibile presero forma ed iniziarono a brillare di una luce violetta…Reija vi guardò attraverso ed abbozzò un sorriso.

“Ragazzi….venite qui…” li chiamò con un tono di voce relativamente basso, sapendo che non erano molto distanti da lui e lo avrebbero sentito comunque.

Sentendolo chiamare, Isha si girò verso di lui, scambiando per un istante un'occhiata con Nia che si limitò a scrollare le spalle, infine gli andò vicino seguito dalla donna. Anche Namar e Kelua li raggiunsero poco dopo.

“Che succede Reija…hai visto qualcosa?”

L’elfo si voltò verso il guerriero moro con un sorrisino sulle labbra.

“Guardate qua….” e facendo fluttuare quello ‘specchio’ sul palmo della sua mano lo portò davanti al volto di Namar affinché potesse guardare anche lui con i suoi occhi quello che aveva scoperto. L’uomo fissò quell’oggetto con aria scettica ma appena il suo sguardo gli passò attraverso emise un esclamazione sorpresa.

“Non ci posso credere….”

Perplesso per la sua sorpresa Isha si avvicinò a sua volta guardando anch'egli, sgranando gli occhi per la sorpresa.

"Ecco perchè non sono mai riusciti a trovarli!" esclamò provocando un'occhiata incerta da parte di Niasta che si affrettò anch'ella a vedere che cosa ci fosse di tanto straordinario.

"Magia..." borbottò poi scuotendo il capo.

Attraverso quello specchio magico infatti i cinque avventurieri poterono vedere quello che realmente si trovava nella piccola radura e che era stato sempre celato agli occhi…ovvero una villa abbandonata ed in stato di avanzata decadenza…in passato ci doveva anche essere stata una torre ma di essa ne rimanevano ormai solo le basi.

“Com’è possibile una cosa simile? Può essere che tra di loro vi sia un mago in grado di compiere una simile magia?” chiese Namar mentre prendeva in considerazione le difficoltà che si presentavano loro davanti a quell’ipotesi.

“Può essere ma ne dubito….questa è una magia che sa di antico…se fosse una cosa recente penso che gli abitanti del villaggio avrebbero notato la mancanza di queste rovine, invece non hanno detto una parola…probabilmente neppure i più vecchi tra di loro sanno della presenza di questa struttura…” disse Reijnalin con espressione seria “Chissà da quanto tempo è stata eretta questa protezione…”

“Ed i banditi come hanno fatto a trovarlo…” osservando nuovamente attraverso lo specchio e notando alcune luci accese nell’edificio ed un paio di uomini di guardia seduti davanti al portone scardinato.

“Fortuna…il destino…chissà…il fatto che non si veda non fa sparire quella casa, magari ci sono finiti addosso ed hanno così spezzato l’illusione…” scrollando le spalle.

"Possibile" concordò Isha che stava pensando la stessa cosa, mentre Nia si limitava a scuotere il capo con la sua solita aria tutt'altro che a suo agio: decisamente la magia non le andava a genio, soprattutto considerando che non la capiva...e lei odiava non capire qualcosa.

"E ora noi come facciamo?" replicò sbuffando "Non possiamo certo andare in giro con quell'affare appresso" commentò indicando lo 'specchio' con un cenno del capo.

“No infatti…” disse Reijnalin “Probabilmente appena varcato il limite della barriera torneremo a vedere le cose chiaramente, proprio come per quei banditi….ma per essere più sicuri farò un incantesimo che ci permetterà di vedere senza ‘questo affare’…” imitando le parole di Nia.

La donna sbuffo facendogli una linguacci ed incrociando le braccia al petto con fare di sfida. Isha la fissò per alcuni istanti e sospiro scuotendo il capo, chiedendosi chi gliel'avesse fatto fare a lui e a Namar a stare con quei due.

Il guerriero ignorà la sua compagna e si concentrò sul principe degli elfi.

“Allora procedi….non abbiamo molto tempo da perdere….vediamo di fare un lavoro rapido e pulito, senza eccessivi spargimenti di sangue…..vediamo solo di metterli in fuga e persuaderli a non tornare più ad infastidire questo villaggio.”

Reija si limitò a fare un cenno col capo ed a frugare nelle sue borse che contenevano strane polveri, erbe e chissà che altro….prese così un mano una manciata di polvere grigio perla e se la strofinò sulle mani, inaspettatamente la polvere rimase attaccata al palmo. Poi si avvicinò ad ognuno di loro posando i palmi davanti ai loro occhi e pronunciando le parole di un incantesimo…la polvere brillò e quando tolse le mani i ragazzi poterono vedere chiaramente le rovine senza bisogno dello specchio.

Nia accetto l'incantesimo con quella che lei definiva nella sua mente 'pazienza', e quando potè vedere le rovine scrollò le spalle come suo unico gesto di apprezzamento, mentre Lua la fissava sorridendo divertito dal suo carattere che reputava tanto strano.

“Bene….ora possiamo andare….avviciniamoci un po’ e vediamo di eliminare per prime le due guardie….” disse scendendo agilmente da cavallo e legandolo ad un ramo di un albero “Isha….ci pensi tu?”

Il mezzelfo annuì scendendo di sella a sua volta e sfilando l'arco dalle proprie spalle. Si mise in una posizione da cui aveva una buona visuale delle due guardie, ma a causa della quale queste potevano vederlo solo con molta difficoltà, ed incoccò un freccia. Un sibilo vibrò nell'aria subito seguito da un altro quando lasciò andare la prima freccia e ne scoccò immediatamente una seconda ad una velocità tale che un semplice umano non avrebbe potuto eguagliarla.

Le due guardie caddero a terra con un leggero tonfo, senza avere il tempo di emettere alcun grido, così il gruppetto potè avanzare nella piccola radura senza essere avvistati, a meno che non vi fossero appostate altre guardie di cui non erano a conoscenza. Ma il silenzio che li avvolse quando raggiunsero il massiccio portone fece capire loro di non essere ancora stati scoperti.

Niasta fissò alquanto interdetta il portone.

"Non mi piace questo silenzio..." commentò con la sua solita aria brontolona "...e non credo proprio che siamo diventati fortunati tutto d'un tratto..." aggiunse con un sopracciglio alzato. Isha si limitò a scrollare le spalle andando ad esaminare la serratura dell'entrata, per vedere se fosse aperta o ci fosse bisogno di scassinarla.

"A quanto pare i nostri ladri si sentono alquanto sicuri" commentò aprendola di uno spiraglio "Ho l'impressione che credano un tantino troppo nella magia che circonda questo luogo..."

"Oppure si sono accorti di noi e ci stanno tendendo una trappola" commentò Niasta con una scrollata di spalle indifferente. (pessimista...NdDragon <.< con voi come autrici che pretendi? NdNia)

“In ogni caso entriamo e diamo a loro un caloroso saluto….facciamoci dire dove sta il loro capo e ‘persuadiamoli’ a lasciare questo posto….” disse Namar facendo sengo ad Isha di aprire del tutto la porta ed entrare.

Il mezzelfo annuì, perfettamente d'accordo mentre notava che lo sguardo di Niasta si stava accendendo di una pericolosa luce...omicida. Si concesse un secondo per rabbrividire ed aprì la porta, entrando all'interno mentre sguinava la spada con cautela.

Anche gli altri seguirono l’esempio del mezzelfo ed entrarono nelle rovine. Namar indossò la mascherina a coprirgli il volto e lanciò un’occhiata a Kelua, facendogli capire di restare vicino a Niasta per tutto il tempo, qualcunque cosa accadesse. Poi avanzarono di soppiatto tra i corridoi diroccati e pieni di spifferi, a suo parere era un vero miracolo se quell’edificio si reggeva ancora in piedi…forse anche quello era merito della magia.

Il primo avversario che incontrarono, fortunatamente per loro e purtroppo per lui, era mezzo ubriaco…probabilmente avevano fatto un festino in onore del saccheggio della notte prima…e quindi non fu un gran problema assalirlo e pugnalarlo prima che emettesse suono.

Poco dopo però la fortuna cominciò a girare contro di loro, furono avvistati da un paio di guardie che furono decisamente più rapide a dare l’allarme dei loro predecessori. Così, con enorme gioia di Niasta, si cominciò a menare le mani come piaceva a lei.

La donna infatti diede subito sfogo alla rabbia che aveva trattenuto da quella mattina per la ferita che quei meglio-non-definire-cosa avevano inferto al suo amico Felder. Isha la seguì rimanendo tuttabia a debita distanza, ben conscio del fatto che quando si scatenava Niasta era peggio di una belva feroce che, braccata, si difendeva con tutta sè stessa.

Namar e Reijnalin seguirono l’esempio dei loro compagni e sfoderarono le loro armi per combattere….come al solito loro erano in minoranza numerica, ma la cosa non è che facesse molto la differenza, la loro abilità tecnica era superiore alla loro.

Ad un certo punto dello scontro il moro guerriero si afficinò all’elfo in modo da portergli parlare…non aveva voglia di combattere ancora a lungo e soprattutto non voleva fare una strage quando non era propriamente necessaria, così propose a Reijnalin di usare la sua magia per farli scappare a gambe levate.

Il principe elfico non sembrava molto contento della sua idea, non gli piaceva usare la magia come se fosse un gioco di prestigio di qualche mago dilettante ma in quella situazione non sembrò avere molta scelta. Si separò leggermente dal gruppo, lasciando a loro il compito di coprirlo fino a quando non aveva eseguito l’incantesimo.

Isha annuì nella direzione di Namar quando questi gli lanciò un'occhiata per indicargli di proteggere l'elfo: ormai loro due si capivano senza bisogno di parole tanto erano abituati a stare insieme. Niasta dal canto suo afferrò Lua per un braccio, facendogli segno di stare più vicino a loro mentre anche lei si metteva a difesa di Reija.

L’elfo allargò le braccia con i palmi rivolti verso l’alto, quasi in un gesto di preghiera (anche se in una mano teneva ancora ben salda la presa sulla sua lunga spada), e cominciò a mormorare le solite parole mistiche dei suoi incantesimi. I suoi occhi appena socchiusi avevano preso a brillare come due smeraldi colpiti da una forte luce e poco dopo, tutto attorno a loro, cominciarono a fluttuare dei turbini di fuoco.

I banditi si fermarono di colpo a fissare quell’evidente uso di magia come se fossero stati gelati sul posto….poi cominciarono a sciamare dai corridoio in tutta fretta non appena videro quelle fiamme andare loro incontro con aria minacciosa.

"Ma bene...bene fuggite..." esclamò Niasta tra il seccato e il colpito per l'incantesimo effettuato da Reija "...e casomai vi tornasse la voglia di farvi uccidere noi siamo a vostra disposizione!" aggiunse con un inchino beffardo nella direzione in cui stavano fuggendo i banditi.

Namar sembrò soddisfatto del risultato….ma dovevano ancora sistemare una cosa per far in modo che incidenti simili non capitassero ancora in quel villaggio. Così non appena vide uno dei banditi sfrecciargli accanto per svignarsela, gli fece prontamente lo sgambetto, facendolo ruzzolare a terra come un sacco di patare.

“Non avere tanta fretta amico…” disse puntandogli un piede sulla schiena e premendogli la punta della spada sul collo dietro la nuca “Abbiamo bisogno che tu ci dia un paio di informazioni…”

Un lampo passò per lo sguardo di Niasta a quelle parole, quasi avesse capito cosa volesse fare Namar e ne fosse estremamente compiaciuta.

“C-che cosa volete?” balbettò l’uomo steso a terra “Lasciatemi andare…”

“Ti lascerò andare solo se mi dirai dove sta il tuo capo.”

Il criminale lo fissò con lo sguardo tipico di chi era stato messo in trappola e non sapeva cosa fare.

“Io…non posso…..mi ucciderà se ve lo dico…..”

“Preoccupati piuttosto che non ti uccida io in questo momento…” disse Namar premendo appena la punta della spada contro la pelle del collo “Forse ti conviene rispondermi.”

L’uomo sembrò in conflitto ancora qualche istante, ma poi il suo spirito di sopravvivenza ebbe la meglio sulla fedeltà nei confronti del loro capo.

“Si trova al piano di sopra….nella stanza in fondo al corridoio…..”

“Mh…è meglio per te se non hai mentito…” disse Namar sembrando leggermente soddisfatto della risposta, così lo lasciò andare, poi si voltò verso i suoi compagni con sguardo urgente.

“Muoviamoci….altrimenti se la potrebbe dare a gambe anche lui!”

Reijnalin a quelle parole sbuffò e lasciò cadere lungo i fianchi le braccia…le fiamme di conseguenza iniziarono a sparire lentamente come nuvole di fumo….stupidi umani, non sapevano neppure distinguere fiamme vere da una semplice illusione.

Isha e Niasta annuirono in direzione di Namar, seguendolo verso il nascondiglio del capo dei briganti, mentre anche Kelua era dietro di loro e li seguiva con aria stranemente riposata che tanto era in contrasto con lo stato in cui era versato la prima volta che avevano combattuto contro i banditi.

Corsero su per le scale in decadimento senza trovare alcun ostacolo e raggiunsero la porta della stanza indicatagli dal bandito. Namar la sfondò con un calcio e si precipitò dentro. Lì a loro enorme sorpresa, ma neppure troppa ad essere sinceri, trovaro il capo di quel branco di ladri mentre stava cercando di raggruppare più bottino possibile da portare via con sè.

Niasta fissò disguastata quella scena quasi (ma solo quasi) avendo voglia di lasciar perdere quel tipo ed evitare di sporcarsi le mani per vendetta, mentre Isha scosse il capo non troppo stupito: in fondo era solo il capo di una banda di briganti qualunque...

L’uomo si voltò allarmato verso di loro e sfoderò la sua spada per affrontarli, ma per quanto stupido potesse essere, capì al volo di non avere alcuna chance da solo contro quei cinque.

“Chi siete? Che cosa volete!?”

"Chi siamo sono affari nostri" replicò Niasta sollevando un sopracciglio con una smorfia di disprezzo "Ti basti sapere che il tuo comportamento ci è andato assai poco a genio e siamo propensi a tagliarti la gola, cuor di leone" aggiunse ironicamente. (:D NdDragon)

“Diciamo che siamo venuti ad assicurarci che non andiate più ad infastidire il villaggio ai confini del bosco….sai, avevamo degli amici là e non ci è andato a genio come li avete trattati…” aggiunse Namar con voce dura.

Il capo banda cercò di sembrare sicuro di sé e per nulla intimorito dalla situazione critica in cui si trovava ma la sua recitazione fu pessima, gli tremavano vistosamente le mani.

“S-siete qui per uccidermi?”

“Mh…voi che dite….lo uccidiamo?” chiese divertito ai suoi compagni…..Reijnalin scosse il capo indifferente, il suo lavoro lo aveva già fatto.

"Mah..." replicò Nia con aria alquanto sadica e battendosi la lama della spada sulla mano "...chissà...magari ci possiamo prima divertire un poco?" replicò con un ghigno. Isha, che conosceva bene la donna e sapeva che si stava solo divertendo, non vide perchè non avrebbe dovuto seguire il suo esempio e farsi qualche risata.

"...non hai tutti i torti..." cominciò tranquillamente "...di metodi per passare il tempo ce ne sono tanti..."

Il bandito fissò allarmato i due e poi si voltò verso Namar quasi a domandargli con lo sguardo se stavano dicendo sul serio e lui glielo avrebbe permesso….in risposta il guerriero sorrise, anche se quel sorrido fu celato dalla maschera, però i suoi occhi si assottigliarono in un evidente segno di divertimento.

“Molto bene ragazzi….è tutto vostro….” disse riponendo la spada nel fodero e facendo qualche passo in dietro quasi volesse godersi la scena da lontano.

Nia sorrise nella sua direzione con fare compiaciuto mentre si avvicinava con aria assassina verso il capo dei banditi. Isha avrebbe voluto seguire il suo esempio facendo più scena, ma era troppo impegnato ad evitare di scoppiare a ridere e quindi si limitava ad osservare la situazione con aria truce. L'uomo dal canto suo fissò la 'ragazza-demone' con fare terrorizzato per poi darsi improvvisamente ad una fuga precipitosa verso la porta.

Nessuno di loro fermò la sua fuga e quando ormai era certo che se ne fosse andato molto lontano Namar scoppiò sonoramente a ridere.

“Non credo proprio che quei tipi si faranno ancora vedere in questa zona dopo l’esibizione di Reijnalin e la tua mesa in scena Nia! Mi sa che avremo sulla coscienza i loro incubi per le prossime settimane!”

"Sarebbe il minimo" replicò divertita la donna sentendosi nettamente più sollevata ora che aveva dato una bella lezione (anche se a livello psicologico) al capo di quegli stupidi banditi.

"Probabilmente non si fermano fino alla prossima città" ghignò a sua volta Isha scuotendo il capo tra un risolino e l'altro.

Namar, ancora notevolmente divertito, si diresse verso il mucchio di tesori che era stato accumulato su una vecchia scrivania ed iniziò ad osservare i vari oggetti con attenzione, prendendone alcuni in mano per studiarli meglio. Non tutto quello che c’era in quella stanza proveniva dal villaggio ma di sicuro era là che sarebbe tornato.

“A quanto pare il nostro amico era talmente di fretta che non badava neppure a cosa stava raccogliendo…..” disse indicando alcuni vasi in metallo senza valore oppure libri, che avevano si delle belle copertine rilegate, ma in confronto ai gioielli valevano davvero poco se pensato al peso che avrebbe dovuto portarsi dietro chiunque li avrebbe voluto trasportare.

Namar prese in mano un libriccino dalla semplice copertina nera e lo sfogliò con fare distratto…quello era addirittura un quaderno vuoto….scosse il capo.

“Io direi di raccogliere tutta questa roba e riportarla al villaggio….così gli abitanti se la possono dividere tra loro ed utilizzarla come meglio credono, in fondo a loro servirà del denaro per ricostruire le case distrutte….voi che dite?”

Niasta scrollò le spalle sbuffando.

"Ovviamente il lavoro pesante tutto a noi..." commentò polemica.

"E dai Nia...almeno avrai la riconoscenza di tutti gli abitanti del villaggio" disse Isha divertito dall'occhiata che quest'ultima gli aveva lanciato a quelle parole.

“E poi mia cara non sarai tu a portare questa roba fino al villaggio…ma il tuo povero cavallo…” rise il guerriero raggiungendo Reijnalin e porgendogli il quadernino che aveva in mano “Tieni….visto che a te piacciono tanto i libri e gli incantesimi penso che ci troverai un buon utilizzo….”

L’elfo prese il libretto con aria scettica e lo fissò come a dire ‘avrei fatto volentieri a meno di prenderlo con me’ ma non proferì parola e lo ficcò in una delle sue saccoccie appese in vita.

“Bene….ora dire che è il momento di darci da fare.”

"E va bene..." gemette Niasta con l'aria di un condannato a morte mentre malediceva mentelmente il proprio amico per la sua 'assenza di cavalleria'.

 

 

Fine capitolo 5

 

Miyu: finalmenteeee!!!! questo è un capitolo mastodontico, non finiva più! =___=

Namar: vi lamentate voi che abbiamo sfacchinato noi <___<

Miyu: zitto tu…che ti sei divertito…soprattutto in certe parti!

Dragon: *sghignazza* XD già...certe parti...

Isha: <_< beh, che vuoi? *si sente osservato da Dragon*

Dragon: *angelica* nulla nulla...hihihihi

Lua: ?

Dragon: *_* puccinoooooooooo

Miyu: *_______*

Reija: …………….*pensa: dove sono finito*