Disclaimer: questa fic è parto delle nostre testoline contorte…. i pg sono noooooooooostrissimi! guai a chi ce li tocca!è___é
I personaggi di Niasta, Isha, Lua (Kelùa), Eijin e Sarhak (mio mio mio mio miooooo!!!*___* NdMiyu XDDD! NdDragon) sono gestiti da Dragoneyes mentre Namar, Reijnalin, Aradnes ed il caro pucci Nienor (*-* Ninni-pucci NdDragon), più tutti i personaggi secondari presenti in questo capitolo sono gestiti da Miyuki.




Asha-kelija

parte IV

di Dragoneyes & Miyuki


I quattro cavalieri continuarono a cavalcare per ore dopo che Reijnalin li aveva avvertiti di essere seguiti da qualcuno. L’elfo disse di essere certo che il loro misterioso pedinatore era una sola persona, non un gruppo, quindi si presero tutto il tempo che volevano per decidere come agire per il  meglio.

Alla fine, al calare della notte, decisero di accamparsi, in apparenza per prepararsi alla notte, in realtà avevano anche intenzione di tendere un agguato al loro malaugurato scocciatore.

Legarono i loro cavalli ai rami di un albero e sistemarono le loro cose accanto ad un focolare che avevano appena acceso. Essendo agli inizi dell’estate non c’era necessariamente bisogno di accendere un fuoco per riscaldarsi, vista l’aria calda e secca che predominava in quella stagione ed in quelle regioni, più che altro la sua utilità stava nel potersi cuocere un pasto caldo e tenere lontani animali selvatici mentre dormivano, visto che la loro dimora notturna era un bosco.

Niasta era colei che si era incaricata di cucinare per tutti quella sera, visto che non si fidava assolutamente della cucina dei suoi compagni (anche se sia Namar che Isha, per sopravvivenza personale, avevano imparato pure loro a cucinare discretamente) e così stava preparando uno stufato di carne e verdure essiccate grazie alle provviste che avevano fatto in città prima di partire.

Reijnalin invece si stava occupando dei cavalli, abbeverandoli e strigliandoli un po’ per farli rilassare e riposare….gli elfi erano famosi, tra le altre cose, per le loro doti naturali nel saper trattare con gli animali….e mentre faceva ciò, con una parte della mente scansionava la parte di bosco che li circondava per tenere sotto controllo i movimenti del loro ‘ospite’.

Isha e Namar erano stati mandati nella boscaglia a raccogliere altra legna che avrebbe dovuto tenere acceso il fuoco per tutto il resto della notte. Stettero fuori quasi un ora da quando si erano accampati e tornarono, non solo con una buona dose di legname, ma anche con un paio di bei conigli appena uccisi.

Quando il guerriero dai capelli neri vide la loro compagna alle prese con pentole e stoviglie non potè evitare di sorridere divertito e di lanciare una frecciatina nella sua direzione.

“Ma tu guarda che brava donnina di casa che abbiamo qui….” (....XD hihihihi! NdDragon)

A quelle parole Niasta gli lanciò un'occhiataccia mostrandogli la lingua nella propria infantilità.

"La donnina di casa in questione prega i 'signori di casa' di non disturbarla a meno che non vogliono saltare il pasto!" replicò sbuffando.

"Ma come Nia...stavamo solo notando che brava mogliettina saresti...se qualcuno naturalmente avesse talmente poco buon senso da sposarti..." ghignò Isha con fare noncurante.

“Concordo pienamente….le nostre sono solamente delle piccole ed innocenti osservazioni sulla tua abilità in cucina….” sorrise Namar sempre più divertito.

"Sì, sì...innocentissime osservazioni..." borbottò la donna controllando che lo stufato fosse pronto "Ma visto che non avete altro da fare che disturbare la cuoca vi consiglio di posare quella legna e venire qui visto che è quasi pronto" aggiunse con fare vagamente offeso.

“Come vuoi ‘cara’….”

E ridacchiando sotto i baffi sia Namar che Isha si avvicinarono al focolare e vi si sedettero attorno, raggiunti qualche minuto dopo da Reijnalin che aveva finito di trafficare con i loro destrieri.

Vedendo che tutti erano pronti, Nia cominciò a servire lo stufato lanciando un'occhiataccia a Isha quando questi si azzardò a sogghignare. Quando ebbe finito e presero a mangiare pensò che fosse il caso di avvertirli di ciò che aveva visto.

"Il nostro inseguitore è ancora qui intorno" disse tranquillamente ad un tono di voce tale da essere sicura da non venir udita da osservatori esterni "L'ho visto una volta nei cespugli dietro di te, Namar, e un'altra su un albero. Però è bravo a non farsi riconoscere...e mi chiedo come accidenti faccia a scalare alberi senza produrre suoni...non è che si tratta di qualche essere magico?" (....beh....più o meno...NdDragon che ci riflette) aggiunse con l'aria di una assai poco felice della situazione.

“No….non è una creatura magica….è un umano come voi, solo molto abile in quello che fa….” disse Reijnalin tra un boccone e l’altro, mentre mangiava con modi impeccabili e composti “L’ho tenuto sotto controllo tutto il tempo e non ho percepito nulla di strano in lui…..da come si comporta sembra che voglia solo spiarci….oppure aggredirci nel momento esatto in cui abbasseremo la guardia…”

"Dovremmo trovare un modo per catturarlo...però temo che sia troppo abile per farsi cogliere impreparato: in fondo fino ad ora ha evitato che gli ci avvicinassimo abbastanza anche solo da vederlo chiaramente..." commentò Isha che nonostante l'aspetto stava facendo guizzare i propri occhi intorno a loro per vedere se il loro inseguitore fosse troppo vicino.

“Forse Reija ha colto il punto della situazione….non si avvicinerà a noi fino a quando non saremo ‘indifesi’….quindi probabilmente il momento più opportuno sarebbe mentre dormiamo. Non penso che si sia accorto di essere stato scoperto….quindi agirà sicuro della nostra ignoranza….e sarà lì che noi lo coglieremo in fallo…” disse Namar.

"Perfetto, allora non dobbiamo far altro che lui si scopra" sospirò Isha annuendo.

"Peccato" borbottò Niasta che era sempre per la politica del 'attaccare è bello'. Vabbè, una volta tanto non le avrebbe fatto male ripassare le tecniche di difesa, decise anche se con poca convinzione.

"Va bene" acconsentì quindi "Facciamo come dite voi"

“Molto bene allora….questa notte, invece di dormire, terremo un occhio aperto in attesa che il nostro visitatore si mostri…..” Namar mise da parte la sua scodella ormai vuota “Reijnalin…non c’è nulla che puoi fare a riguardo?”

“Sinceramente non saprei cose….potrò immobilizzarlo con la magia se tentasse di scappare una volta scoperto….o se avete suggerimenti vedrò se posso accontentarvi…”

Isha scosse il capo: non sapendo esattamente come funzionasse la magia di Reija e cosa fosse in grado di fare, non aveva idee al riguardo.

"Eccolo di nuovo" borbottò Niasta con gli occhi fissi in un punto oltre Namar ed Isha "Ci sta osservando...ecco, è sparito di nuovo" aggiunse scuotendo il capo.

“Ignoralo Nia…..arriverà presto il momento delle rivelazioni….”

La donna annuì cominciando ad alzarsi per sistemarsi per la notte. Ben presto i quattro si furono sistemati in modo da poter tener d'occhio l'intero luogo senza tuttavia scoprirsi e far capire alla "spia" che gli stavano tendendo un agguato. Passarono ancora alcune decine di minuti prima che colui che li stava tenendo d'occhio, si convincesse che fossero addormentati.

L'ombra si avvicinò con fare cauto e silenzioso, e probabilmente se i quattro avventurieri fossero stati addormentati non si sarebbero accorti della sua presenza. Per alcuni istanti rimase immobile a qualche metro da loro, fissandoli attentamente, poi si diresse lentamente verso Reijnalin con passi sicuri e silenziosi. Arrivato accanto a lui rimase come in contemplazione della sua figura e poi gli  si inginocchio accanto fissandolo attentamente.

Reijnalin seguì i movimenti dello sconosciuto in ogni suo passo grazie ai suoi poteri, sentendolo avvicinarsi a loro sempre di più. Quando poi capì che il suo obiettivo era lui, rimase fermo immobile e rilassato il più possibile, per fingere al meglio di stare dormendo….i suoi pensieri vagarono sul misterioso figuro, forse era un sicario inviato da qualcuno per ucciderlo dopo averlo riconosciuto come il principe primogenito del regno di Veliyu….non sarebbe stata la prima volta che capitava….ed era abituato a cavarsela da solo per quel genere di situazioni.

Non appena lo sentì inginocchiarsi al suolo a portata di mano Reijnalin agì con una velocità invidiabile, degna davvero della sua razza……si voltò ed afferrò il loro inseguitore, cogliendolo di sorpresa, e lo immobilizzò a terra con il peso del suo corpo.

Il ragazzo, perché era un ragazzo, non tentò minimamente di liberarsi da quella presa anzi fissava Reijnalin sorpreso, confuso ed imbarazzato allo stesso tempo.

“Tu!?” disse con un evidente nota di sorpresa nella voce, avendo riconosciuto il loro pedinatore.

Sentendo degli evidenti suoni di lotta anche gli altri si erano alzati e con armi alla mano si erano avvicinati all’elfo ed al loro prigioniero per rimanere altrettanto basiti.

"Che ci fai TU qui?" esclamò sorpreso Isha fissando con occhi sgranati il presunto sconosciuto, che altri non era se non il loro caro informatore Kelua. Il ragazzo dai capelli rossi spostò il proprio sguardo su di lui, poi su Reija per qualche istante, infine arrossì un pochino riportando la propria attenzione al suolo.

"Volevo solo..." cominciò a mormorare appena per poi bloccarsi non sapendo come rispondere a quella domanda: in effetti non sapeva neanche lui perchè li avesse seguiti...

Reijnali lo fissò con espressione impassibile mentre lo teneva ancora immobilizzato al suolo….non sapeva bene come interpretare il comportamento di quel ragazzo, ne tanto meno era certo delle sue intenzioni, quindi per il momento decise di non muoversi dalla sua posizione di vantaggio. (>.< Reijaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Molla il mio cucciolo!!!! NdDragon …..NdReija che ignora Dragon >.< grrrrrrrrrrrrrr NdDragon)

Namar abbassò la sua spada e fissò il rossino con severità…anche se quel ragazzino gli era stato simpatico ciò non significava che doveva abbassare la guardia con lui…almeno per ora.

“Chi ti ha mandato qui? E’ stata la gilda? Ci stanno tenendo sotto controllo per qualche motivo?”

A quelle domande Kelua riportò la propria attenzione su Namar e scosse il capo velocemente.

"No assolutamente!" disse mentre i suoi occhi color nocciola si facevano enormi e risplendettero di tutta la sua innocenza a quell'accusa "Sono venuto per conto mio: io non sono un membro della gilda, semplicemente procuro loro informazioni quando ne hanno bisogno" spiegò con quel suo strano tono di bambino.

Reijnalin fissò attentamente Kelua a quelle parole e poi si voltò verso Namar…i due si scambiarono uno sguardo d’intesa ed il guerriero capì che l’elfo era certo della sincerità del ragazzo, infatti l’attimo dopo lo lasciò andare e si alzò in piedi per unirsi ai compagni.

“Allora perché ci seguivi? Che cosa vuoi da noi?” chiese Namar con voce meno dura rispetto a prima.

Kelua lo fissò per alcuni istanti, spaesato da quelle domande: come poteva rispondere a qualcosa che non sapeva? Non era certo neppure lui perchè fosse andato dietro loro...

"Io..." cominciò "...è solo che le vostre notizie mi avevano preoccupato...sì, insomma, il fatto che stessero attaccando i confini..."

'E poi...lui mi sta chiamando...' aggiunse mentalmente lanciando un'occhiata a Reija '...mi chiama senza rendersene conto...'

“Beh….se questa storia ti preoccupa così tanto per te sarebbe stato più sicuro restartene in città che viaggiare di soppiatto per seguirci, visti i pericoli che ci sono in agguato….” disse il guerriero, riponendo definitivamente la spada nel suo fodero “Cosa pensi di fare ora che sei qui?”

"Aiutarvi" replicò candidamente il ragazzo con il sorriso pure di chi non si rendeva conto di quello che stava dicendo.

“Come se un ragazzino come te ci potesse essere di qualche utilità…” disse Reijnalin impassibile.

Namar gli lanciò un occhiata di rimprovero per la durezza delle sue parole ma in fondo non aveva tutti i torti….non potevano mettere in pericolo la vita di Kelua, anche se era piuttosto in gambe in quello che faceva, e poi lui non rientrava nella loro missione.

“Kelua….Reijnalin può essere stato un po’ brusco ma ha ragione….sei abile, nessuno te lo nega, ma quello che facciamo è molto pericoloso….ti conviene lasciare perdere l’idea di seguirci e tornartene a Leinar.”

A quelle parole il viso dolce ed innocente di Kelua divenne improvvisamente gelido e serio, più simile a quello di un adulto abituato a combattere che a quello di un ragazzo di soli diciassette anni.

"No" replicò gelidamente "Non ne ho alcuna intenzione, a costo di continuare a seguirvi e costringervi ad ammazzarmi per liberarvi di me" disse socchiudendo gli occhi.

Namar lo fissò e poi scosse il capo sospirando….si voltò verso Isha e Niasta per sapere la loro opinione.

Isha scrollò le spalle non trovando come replicare alle parole di Kelua e Niasta invece finì con lo scoppiare a ridere.

"Questo ragazzino mi piace!" affermò divertita "Ha carattere! Secondo me ce lo possiamo portare appresso, in fondo ha dimostrato di saperci fare, come ha giustamente notata Namar" ghignò entusiasta.

Namar si voltò infine verso il principe elfico che in risposta non disse niente e rimase impassibile…la sua opinione l’aveva data prima e non amava ripetersi. Alla fine al guerriero non gli rimase altro da fare che acconsentire.

“D’accordo….verrai con noi….ma se le cose diventeranno troppo pericolose e tu ci fossi in qualche modo tra i piedi, mettiti il cuore in pace che ti molliamo nella prima città sul nostro cammino, anche a costo di imbavagliarti e legarti ok?” disse con voce quasi paterna….non se lo sarebbe perdonato se quel ragazzino si fosse fatto male.

Kelua non potè far altro che sorridere alle parole di Namar ed annuire con foga: intanto era riuscito a convincerli, se poi più avanti avessero fatto storie poteva sempre trovare un altro modo andare con loro!

"Grazie" disse poi rivolto a Niasta che non resistette più alla tentazione e lo abbracciò scompigliandogli i capelli. (*_* io vorrei farlo...NdDragon - tu lo hai sempre a portata di mano^^;;; NdMiyu - *_* shi NdDragon persa in contemplazione)

"Ma come sei carino!!!" esclamò entusiasta.

Namar sospiro e scosse il capo…..in cosa si erano andati a ficcare…..

“Bene ragazzi…visto che siamo ancora nel cuore della notte e domani mattina ci aspetta un altro giorno a cavallo….penso che tornerò a dormire, seriamente questa volta….” poi si voltò verso Lua “Le tue cose dove sono?”

"Le ho lasciate qui vicino" replicò Kelua sorridendo dolcemente "Vado a prenderle, torno in cinque minuti" aggiunse ammiccando in direzione di Niasta avendo capito di avere trovato una sostenitrice senza paragoni.

Detto questo si diresse verso la foresta senza lasciare possibilità di replicare a nessuno e tornando in appena dieci minuti come se fosse già stato pronto ad unirsi a loro fin dal principio.

"Eccomi" disse allegramente ricevendo un sorriso da parte di Niasta.

Gli altri intanto si erano risistemati sui loro giacigli in attesa che tornasse.

“Molto bene….ora sistemati dove vuoi e dormi….domani ci alziamo presto….” disse Namar, stendendosi per prendersi il suo meritato riposo.

Kelua annuì nella sua direzione ubbidendo come un bravo e dolce bimbo, e si sistemò per la notte vicino a Niasta che sembrava molto poco intenzionata a lasciarlo lontano da sè.

 

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A quell’ora della notte, che non era particolarmente tarda, molte luci nel castello erano ancora accese, specialmente nei vari saloni in cui di tenevano piccoli banchetti per i nobili e nelle caserme dove i soldati che non erano di turno stavano facendo la solita baldoria. Anche le luci di alcune stanze erano illuminate, segno che i loro abitanti stavano per coricarsi o per lo meno erano in cerca di riposo.

La torre invece era quasi completamente buia, visto che era una zona del castello non molto frequentata ne abitata, salvo da alcuni generali che amavano la tranquillità e la segretezza…per non dire lavorare nell’ombra.

Solo in una stanza brillava la luce tremula di alcune candele…..la camera da letto era grande e spaziosa, con un arredamento semplice ed elegante che consisteva in un mobilio di legno scuro e svariati drappeggi alle finestre e sulle pareti che variavano dal blu profondo, all’argento e al rosso. Pure l’enorme letto a baldacchino sfoggiava quelle stesse tonalità….sul quale erano sdraiate due figure, sprofondate entrambe nell’immenso mare della lussuria e della passione.

L’elfo scuro dall’aspetto fanciullesco era adagiato sul materasso, completamente nudo e con le mani legate saldamente alla testata del letto. (*.* uhuhuhuh! NdDragon *__* NdMiyu) La sua carnagione scura aveva assunto dei riflessi bronzei sotto la luce rossastra delle candele….il suo corpo era bagnato da piccole goccioline di sudore ed il suo respiro era affannato mentre si contorceva leggermente sotto il corpo del suo signore. Il generale, che addosso aveva solo i pantaloni, era riverso sul petto del suo sottoposto e lo stava accuratamente tormentando, mordendo più o meno dolcemente i suoi capezzoli.

Sarhak adorava sentire il proprio sottoposto gemere ed invocare il suo nome, gli faceva ribollire il sangue, e proprio per questo morse il capezzolo che aveva tra le labbra più violentemente di quanto avesse fatto fino ad allora, mentre passava una mano sull'inguine di Nienor.

L’elfo inarcò la schiena e lanciò un gemito di dolore misto a piacere che lo fece fremere mentre le corde attorno ai suoi polsi gli bloccavano qualsiasi movimento. Avrebbe voluto avere più libertà per poter toccare il corpo del suo signore e ricambiare in qualche modo il piacere che gli stava donando ma non gli era stato concesso di farlo….era Sarhak che decideva quello che poteva fare….era lui che decideva come e quando possederlo….a Nienor non restava altro da fare che assecondare i suoi desideri….gli ubbidiva senza battere ciglio….perché lui non era un semplice sottoposto…una spia al servizio di quel crudele generale…lui apparteneva a Sarhak.

L'uomo rialzò lo sguardo e fissò il proprio elfo con fare famelico, prima di percorrergli lo sterno e lo stomaco con le labbra ed i denti lasciando ogni tanto qualche segno visibile del proprio passaggio, per poi afferrargli i capelli con una mano e costringerlo ad esporre il collo su cui era tornato ad affondare i propri denti e la propria passione. Nienor gemette mordicchiandosi un labbro e reclinò il capo di lato per lasciare a Sarhak ampia vista del suo collo e della sua pelle in modo che potesse fare quello che più preferiva.

Sarhak continuò ancora per alcuni istanti a torturargli il collo, mentre una delle sue mani scivolava dalle natiche ad una gamba per poi rifare il percorso inverso e risalire fino alla carne soda dei suoi glutei con fare lascivo. Preso dall'eccitazione rigirò con fare sbrigativo Nienor senza badare al fatto che così le corde sulle sue mani avrebbero di certo ferito i polsi dell'elfo: non importava , lui era suo, sapeva che non avrebbe comunque protestato...ed in fondo aveva fatto di peggio con lui...

Nienor strinse i denti sentendo le corde sfregare sulla sua pele e si lasciò mettere a pancia in giù sul materasso, automaticamente sollevò il bacino facendo perno sulle ginocchia mentre il suo petto stava contro le lenzuola. La sua testa era reclinata su un braccio, che come il suo compagno era costretto in avanti dalle costrizioni che lo tenevano legato alla testata del letto.....poi rimase in attesa di scoprire cosa il suo signore aveva in servo per lui.

Sarhak si sporse su di lui mordicchiando tutta la sua spina dorsale vertebra per vertebra, mentre una delle sue due mani cominciava a stuzzicare i suoi genitali e l'altra gli torturava i capezzoli in una lenta e gustosa agonia. Nienor a quei tocchi quasi gentili, di sicuro i più gentili che aveva ricevuto fino ad allora, chiuse gli occhi e cercò di soffocare alcuni gemiti contro il suo braccio...il suo corpo intanto cominciava a muoversi verso quello del generale in cerca di maggiori attenzioni o semplicemente per intensificare quelle sensazioni.

L'uomo soffocò appena un gemito rauco contro la schiena di Nienor mentre i suoi occhi scuri si accendevano di un bagliore pericoloso: voleva quell'elfo, quella graziosa creatura tentatrice, quell'angelo decaduto...lo voleva subito. Senza aspettare oltre slacciò i suoi pantaloni, estrasse la sua virilità ed entrò dentro di lui con forza senza perdere tempo a prepararlo. L'elfo sgranò gli occhi per la sorpresa ed il dolore mentre si morse a sangue un labbro per non urlare...i muscoli del suo corpo si tesero come corde di violino, i suoi nervi protestarono a quel violento trattamento....eppure, in un certo modo, avrebbe dovuto essere abituato alle loro attività notturne ma in fondo non ci si poteva mai abituare abbastanza, ogni volta sembrava la prima volta che Sarhak lo aveva posseduto così tanti anni fa.....nonostante il dolore, però, i suoi occhi non versarono lacrime perchè le lacrime per lui erano un segno di debolezza...e lui non era un debole.

Senza dare il tempo al suo corpo di abituarsi a quell'intrusione e con il dolore ancora vivo, iniziò a muoversi contro il suo signore, incitandolo a possederlo come desiderava.

Sarhak non fece caso al dolore di Nienor, prima o poi gliene faceva sempre, ed in parte era proprio quello ad eccitarlo. Prese ad entrare ed uscire dentro di lui con violenza, l'eccitazione che cresceva sempre di più e tutto il corpo teso a sentire il calore della sua carne contro il proprio sesso duro. Nienor iniziò lentamente a gemere andando incontro alle spinte del generale, lasciando scivolare via l'ultimo barlume di sofferenza per farsi travolgere dal piacere che stava provando....le sue mani si strinsero convulsamente attorno alla corda che lo teneva legato e che continuava a tagliargli la pelle dei polsi, probabilmente più tardi avrebbe dovuto usare un piccolo incantesimo per curarsi ma per poter passare la notte col suo signore ne valeva sempre la pena.

Sarhak continuò a spingersi sempre di più dentro a Nienor, soffocando gli ansiti contro la sua spalla e finendo ben presto per morderla a sangue: lui era il cacciatore senz'anima, il demone nero, non poteva permettersi di far vedere quanto effettivamente gli piacesse tutto ciò neanche all'elfo che sapeva essergli fedele più di chiunque altro. Nienor nel frattempo era sempre più vicino al limite, sentiva montare inarrestabile l'eccitazione dentro il suo corpo...avrebbe voluto toccarsi per darsi maggior piacere e maggiori stimoli ma era inabilitato a farlo...e poi gli bastava la presenza dell'uomo nel suo corpo, che spingeva prepotentemente contro la sua prostata, a farlo venire sulle lenzuola con un gemito roco.

Sarhak ebbe un lieve sorriso che venne prontamente nascosto e con un altro paio di spinte di liberò anch’egli dentro Nienor con un gemito roco più forte degli altri. Dopo qualche istante uscì da lui sedendosi sul letto. Per qualche istante fissò l'elfo con sguardo inespressivo, poi i suoi occhi si fecero gelidi mentre prendeva un coltello posato accanto al letto e tagliava la corda che lo teneva bloccato.

"Nienor" lo chiamò con voce fredda come se fino ad allora non fosse successo nulla.

L'elfo, che era semi accasciato sul letto, quasi privo di forze, sentendo quella voce che conosceva fin troppo bene cercò di tirarsi lentamente a sedere o per lo meno in una posizione più composta e cercò di nascondere il leggero tremito dei suoi muscoli ancora scossi dopo l'amplesso.

"Si mio Signore?" chiese con voce calma mentre rimuoveva distrattamente i brandelli di corda attorno ai suoi polsi...i suoi occhi erano incollati all'uomo dai capelli neri.

"Non avevi del lavoro da fare?" disse senza degnarlo di uno sguardo mentre cominciava a rivestirsi. Quando ebbe finito di sistemarsi i pantaloni ed in qualche modo la camicia, si volse constatando che l'elfo era ancora sul letto e lo fissava. Gli occhi di Sarhak si fecero gelidi mentre lo afferrava per un braccio facendolo scendere a terra in malo modo e costringendolo a fissarlo.

"Intendevo dire ORA" precisò sibilando quelle parole a pochi centimetri dal suo volto. (ùù sempre antipatico...NdDragon - ....NdSarhak)

Nienor barcollò un pò sentendosi strattonare in quel modo ma riuscì a restare in piedi, indifferentemente dalle fitte di dolore che provenivano dal suo corpo ma in particolar modo dalla sua anima....un lampo di tristezza gli attraversò lo sguardo ma fu proprio questione di un secondo prima che su quel volto fanciullesco comparve la solita espressione composta....anche quella era una cosa a cui sarebbe dovuto essere abituato....essere cacciato a quel modo dopo aver fatto l'am...sesso era di prassi....erano rare le volte in cui Sarhak gli permetteva di dormire nel suo letto....solo quando lo aveva prosciugato completamente dopo aver giocato con lui per tutta la notte.

Il ragazzo abbassò lo sguardo rispettosamente mentre raccattava da terra i suoi vestiti ed iniziava ad indossarli.

"Avete ragione mio Signore....ho un informatore che mi aspetta....."

"Allora vai" replicò freddamente Sarhak guardandolo con aria assolutamente neutra mentre si rivestiva, come se avesse perso tutto il proprio interesse per lui ora che non lo aveva più nel letto.

"E vedi di tornare presto" aggiunse con tranquillità "Ho ancora bisogno di te per altre faccende" completò finendo di vestirsi.

"Certamente....dovrei essere di ritorno nel giro di qualche ora per fare rapporto...." e dentro di sé sperò che il suo informatore avesse qualche notizia utile per lui altrimenti avrebbe arrecato un'enorme delusione al generale....e lui sarebbe stato nei guai......

Detto questo finì di allacciarsi la casacca e fece un rigoroso inchino a Sarhak prima di dirigersi verso la porta ed uscire dalla sua camera da letto.

 

 

La foresta era completamente deserta….nessuno si sarebbe mai sognato di attraversarla a quell’ora della notte, tanto meno montare un campo nella speranza di trovare riposo….solo dei folli, dei temerari o coloro che sapevano il fatto proprio osavano spingersi così in là. Le foreste dell’ovest non erano di certo il luogo più sicuro del mondo…anzi, semmai era l’esatto contrario.

A discapito di tutto ciò una figura stava tranquillamente appoggiata al tronco di un albero a fumarsi quella che sembrava una rozza pipa incisa a mano nel legno….il suo cavallo stava poco distante a brucare l’erba. L’uomo dai capelli castani era probabilmente nel pieno dei trent’anni, anche se il suo volto segnato dalle difficoltà lo faceva apparire molto più vecchio….i suoi abiti erano un po’ logori ma strettamente fatti in robusto cuoio e tessuti resistenti…sul fianco era allacciata una spada affilata ed un pugnale lungo.

Sembrava in attesa di qualcuno che non era ancora arrivato….ma non era per nulla preoccupato di trovarsi in mezzo a quella natura minacciosa da solo.

Improvvisamente una voce lo fece sussultare ed afferrare di scatto il pugnale.

“Mi deludi Zakàr….sbaglio o i tuoi riflessi stanno peggiorando?”

L’uomo alzò la testa verso l’alto e vide pacificamente appollaiato su uno dei rami dell’albero Nienor, che lo fissava con la sua solita espressione indecifrabile.

Zakàr sospirò lanciandogli un’occhiataccia e riponendo il pugnale nel fodero.

“I miei riflessi sono perfetti ed efficienti come sempre….siete voi elfi ad essere così dannatamente silenziosi! Da quanto tempo sei lassù?”

“Abbastanza….” disse Nienor saltando giù dall’albero ed atterrando senza il minimo rumore accanto al suo informatore. Il suo corpo ora era perfettamente funzionante, grazie anche al piccolo incantesimo curativo che aveva eseguito su sé stesso per sanare le ‘ferite’ infertegli dal suo signore.

“Allora…hai qualcosa da riferirmi?”

“Oh…come siamo sbrigativi questa sera….”

“Ho altro da fare…..ebbene?” tagliò corto l’elfo.

“Ebbene sì, ho qualche informazione che ti potrebbe interessare….sfortunatamente non riguarda il motivo per cui mi hai sguinzagliato.”

Nienor imprecò mentalmente….niente informazioni sugli oggetti significavano grossi guai per lui…Sarhak sarebbe stato assai contrariato quando glielo avrebbe riferito…possibile che non si riuscisse a trovare neanche una minima traccia di quei cosi!?

“Sentiamo….e spero per te che valgano almeno in parte il denaro che ti pago…visto che fin’ora non ho ottenuto molto dai tuoi servizi…” disse con voce fredda e tagliente.

Zakàr rabbrividì a quelle parole….sapeva che se anche quell’elfo aveva l’aspetto di un ragazzino aveva un’età come minimo due volte superiore alla sua e le sue velate minacce potevano essere più letali di una spada conficcata dritta nel cuore se portate a termine.

“Qualcuno sta iniziando a nutrire sospetti sulle vostre azioni militari nel regno di Doraim….non sanno ancora che i responsabili siete voi ma re Elachon sta cominciando a fare domande…ha mobilitato i suoi uomini per avere delle risposte e delle informazioni….due di questi, un uomo ed una donna, sono stati mandati a Vijna da re Eralien per chiedere il suo appoggio…” parlò con voce calma cercando di riferire tutto quello che aveva scoperto nei minimi dettagli “Ora avete un piccolo gruppo di guerrieri,  sulle vostre tracce, pronto a riferire ogni notizia direttamente ad Elachon Rel….non conosco ancora le identità dell’uomo, della donna e del mezz’elfo ma so con certezza che il quarto componente è il figlio primogenito del re di Veliyu….”

Nienor registrò attentamente ogni parola che gli veniva detta, in modo da poterle poi riferire a Sarhak….non gli piaceva affatto la piega che aveva preso quella situazione ma in fondo c’era d’aspettarselo.

“Altro?”

“Si….l’ultima volta che ho avuto notizie su di loro si stavano recando a Leinar….non so per quale motivo….”

L’elfo riflettè alcuni istanti e poi fece un cenno d’assenso col capo.

“Molto bene….queste sono le prime notizie decenti che mi fai avere….cerca di scoprire tutto quello che puoi su di loro e continua a seguire i loro movimenti….” poi alzò lo sguardo e lo fissò dritto negli occhi con le sue penetranti iridi nere “Però ricordati per cosa sei pagato….voglio avere dei progressi anche da quel frangente….”

Zakàr percepì un ‘altrimenti’ sottinteso alla fine di quella frase e si sentì gelare.

“C-certo….”

“Perfetto….” ficcò una mano nella tasca della sua lunga casacca nera e ne estrasse un piccolo borsellino che conteneva alcune monete “Queste sono per le informazioni di oggi…ti contatterò entro una settimana…vedi di farmi avere qualcosa…”

Detto questo si voltò e saltò nuovamente sull’albero da cui era sceso, sparendo completamente nell’ombra.

 

 

Il castello ora era completamente buio....tutti i suoi abitanti si erano ritirati nelle loro stanze per dormire. Solo due figure si stavano aggirando per i corridoi della torre con passo tranquillo in direzione dello studio di Sarhak. Aradnes ed Eijin erano stati convocati da quest'ultimo per una delle solite riunioni, quindi avevano abbandonato le loro stanze per andare da lui. (*-* il leone e la pantera! NdDragon che fissa Ara ed Eij con ammirazione – ciccini nostri!*-* NdMiyu)

"Uff....possibile che Sarhak non abbia il senso del tempo? Ci viene sempre a chiamare in queste ore indecenti...." sbuffò il biondo con le mani affondate nelle tasche.

Eijin mostrò un lieve ed ironico sorriso a quelle parole.

"Saranno indecenti per uno che ha la mente sempre e solo fissata su una cosa e che odia dover rivedere i proprio programmi" replicò lanciandogli un'occhiata esplicita "Ma di certo non lo sono per darci ordini: a quest'ora in giro non c'è nessuno che possa ascoltare ciò che non deve..." commentò continuando a camminare come se nulla fosse.

Aradnes alzò un sopracciglio con fare scettico e divertito allo stesso tempo prima di fermarsi ed afferrare Eijin per un braccio ed attirarlo a sé.

"Oh...tu hai sempre ragione mio caro...." sorrise ambiguamente "La notte è perfetta per i complotti...ma è anche la migliore amica degli amanti.....non dire che non ti sarebbe piaciuto essere nello nostre stanze a rotolarci nel nostro letto senza vestiti....." finì con un sussurro contro l'orecchio.

Un sorrisetto malizioso attraversò per un istante le labbra di Eijin, subito sostituito da un sorriso dolce.

"La notte è lunga" replicò andando a giocherellare con una ciocca di capelli biondi "Sarhak non ci tiene mai occupati troppo..." aggiunse con fare eloquente prima di liberarsi del suo abbraccio con movimento felino "...quindi fino ad allora potrai aspettare" completò con un sorriso biricchino.

Aradnes sospirò.

"Non mi sembra di avere molta scelta...." disse seguendo il suo compagno lungo i corridoi.

I due non impiegarono molto ad arrivare allo studio del loro generale....in fondo in quella zona del castello abitavano solo loro. Una volta di fronte alla porta fu Eijin a bussare per annunciare la loro presenza, anticipando il compagno che se fosse stato per lui sarebbe entrato senza tanti problemi ne avvertimenti.

I due varcarono la soglia quando sentirono il consenso di Sarhak dall'altra parte. L'uomo aveva un'aria stranamente cupa, come se fino ad allora avesse riflettuto su qualcosa che non gli era andato a genio e che rischiava di intaccare i suoi progetti futuri.

"Buona sera Sarhak!" disse Aradnes con la sua solita voce allegra, per nulla intimorito dall'umore del suo superiore, mentre scandagliava con lo sguardo la stanza "Non c'è il piccoletto questa sera?" (<.< come l’hai chiamato???? NdDragon che tira fuori ascia – piccoletto perché?^^ NdAra tranquillo - >.< non chiamarlo così!!!! Al massimo puoi dire che è mingherlino!!! NdDragon – piccoletto è più carino u.u NdAra ……….-___-;;; NdNienor)

Infatti nella stanza non vi era la presenza di Nienor....era strano che il fido cagnolino da guardia e da compagnia del loro signore non ci fosse....solitamente l'elfo era sempre lì, per un motivo o per l'altro.

A quelle parole Eijin sospirò scuotendo il capo, mentre Sarhak si limitò ad alzare lo sguardo su di Aradnes con espressione gelida e tagliente.

"E' in missione" replicò come se la cosa fosse ovvia. Eijin si concesse un istante per alzare gli occhi al cielo con fare esasperato lanciando un'occhiata ad Aradnes per poi rivolgersi al generale.

"Avete ordini per noi?" chiese cortesemente come suo solito.

Sarhak li fissò entrambi per qualche attimo, infine annuì facendo un gesto con la mano segnandogli di accomodarsi, cosa che fece capire ai due che la questione era seria e, probabilmente, lunga.

Aradnes ed Eijin si sedettero sulle solite due poltrone davanti alla scrivania di Sarhak in attesa che questo cominciasse a parlare e spiegasse loro il motivo della loro chiamata….proprio mentre il generale stava per parlare qualcun altro bussò alla porta chiedendo il permesso di entrare.

“Avanti” rispose seccamente il moro…..a quelle parole la porta si aprì e Nienor fece la sua comparsa nello studio.

Sarhak fissò per qualche istante l'elfo scuro facendogli segno di avanzare e chiudere la porta.

"Ascolta pure tu, mi riferirai dopo quello che hai scoperto" ordinò con tono neutro mentre riportava la propria attenzione su Aradnes ed Eijin.

Nienor fece un cenno col capo e si mosse silenziosamente andando ad appoggiarsi al muro dall’altra parte della stanza, come suo solito. Sarhak fissò per qualche istante in silenzio i propri sottoposti mentre gli occhi si accendevano di uno strano e cupo bagliore.

"Domani raggiungeremo le nostre truppe ad est" proclamò senza mezzi termini ricevendo un'occhiata alquanto perplessa da parte di Eijin, che subito si trasformò in un sorrisetto quando capì le sue ovvie intenzioni.

Ad Aradnes si illuminarono gli occhi a quell’affermazione ed il sorriso sempre presente sulle sue labbra si allargò maggiormente.

“Benissimo….finalmente inizia la parte interessante! Stavo cominciando ad annoiarmi con i soli addestramenti….” disse allegramente spostando lo sguardo verso il suo compagno “Eijin ed io abbiamo finito proprio poco tempo fa di preparare i novellini….penso siano pronti per unirsi al resto delle tue truppe”

Sarhak ebbe un sorriso soddisfatto a quelle parole.

"Molto bene" commentò per poi rivolgersi tranquillamente a Nienor.

"Che cos'hai scoperto?" chiese con fredda indifferenza lanciandogli un'occhiata.

L’elfo sentendosi finalmente chiamato in causa fece un paio di passi avanti e si avvicinò alla scrivania…..sulla questione appena esposta lui non aveva nulla da dire, ovunque andava Sarhak andava anche lui….questo era quanto c’era bisogno di sapere. Per quanto riguardava il suo incarico di quella sera, fortunatamente aveva ottenuto delle informazioni interessanti da fornire al generale…..anche se non erano esattamente quelle che avrebbe voluto….per lo meno non era tornato a mani vuote e non avrebbe scatenato la sua ira.

“Mio Signore….il mio informatore mi ha riferito delle notizie…forse un po’ preoccupanti….ma non riguardanti gli oggetti che cerchiamo….” disse cautamente non sapendo in ogni caso come l’avrebbe presa.

A quell'ultima precisazione Sarhak gli lanciò nuovamente un'occhiata di leggero disappunto che venne tuttavia nuovamente sostituita dalla sua maschera di marmo, facendolo limitare da un cenno del capo per dire all'elfo di continuare.

Nienor si rilassò un poco quando non sentì alcun rimprovero e riprese ad esporre le parole che Zakàr gli aveva riferito.

“Secondo il mio informatore il regno di Doraim sta cominciando a nutrire dei sospetti sulle nostre incursioni e ad indagare a riguardo….re Elachon ha inviato due dei suoi cavalieri, un uomo ed una donna, alla corte di re Eralien per chiedere il suo aiuto e consiglio….ora ai due cavalieri si sono aggiunti il principe primogenito di Veliyu ed un mezz’elfo ed assieme hanno lasciato Bianak con lo scopo di scoprire il più possibile sui nostri attacchi….” disse con espressione seria “Le ultime notizie che ha avuto su di loro erano di un possibile viaggio verso Leinar…..Zakàr ha detto che cercherà di scoprire altro e mi farà sapere…su entrambi gli argomenti….”

Sentendo le informazioni che Nienor gli aveva portato Sarhak alzò leggermente un sopracciglio con fare irritato da quella che in quel momento considerava un'inutile seccatura che non poteva permettersi di sottovalutare: re Elachon non era un'idiota, e se aveva mandato proprio quei guerrieri ad indagare dovevano essere almeno pericolosi in misura da non poterli ignorare. Per qualche istante parve riflettere, infine volse leggermente il capo verso Nienor.

"Voglio che tu li sorvegli" proclamò con voce piatta come se fino a quel momento il suo cervello non fosse stato ad elaborare possibili contromosse.

“Come desiderate….me ne occuperò personalmente…” disse l’elfo scuro facendo un piccolo inchino.

Aradnes alle parole della spia uno strano lampo scuro attraversò il suo sguardo ed un ghignetto indecifrabile gli comparve sulle labbra….le cose si stavano facendo davvero molto interessanti, magari presto avrebbe potuto versare un po’ di sangue e saziare la sete della sua spada.

Eijin rimase in silenzio osservando sia Sarhak che Nienor e facendo mente locale della situazione per potersi regolare a dovere in caso di necessità. Non gli sfuggì tuttavia il lampo che passò negli occhi di Aradnes e si concesse un attimo per alzare gli occhi con fare esasperato: possibile che pensasse sempre solo a due cose quello lì?!

"Molto bene...potete andare" disse Sarhak congedandoli ma lanciando un'occhiata a Nienor per fargli capire che lui era l'unico a dover invece rimanere ancora.

L’elfo abbassò un po’ il capo e rimase fermo dov’era mentre gli altri due generali si alzavano dalle poltrone su cui erano seduti e si avviavano verso la porta dello studio….ovviamente il biondo non risparmiò Nienor di una delle sue solite occhiate eloquenti prima di uscire col suo compagno.

Quando i due se ne furono andati Sarhak si voltò verso Nienor con un mezzo sorriso soddisfatto.

"Bravo cucciolo" si complimentò con voce bassa mentre si avvicinava a lui con le sue solite movenze forti ma fluide "Sei stato molto bravo..." gli sussurrò a pochi centimetri dal viso con un sorrisetto strano prima di avvicinarsi all'orecchio destro di Nienor e prenderlo in bocca per mordicchiarlo un poco.

"Ti meriti una bella ricompensa" sussurrò ancora continuando a leccare quella parte sensibile del suo corpo mentre lo costringeva contro la parete.

Nienor si sentì tremare le ginocchia e farsi molli sotto di lui quando sentì Sarhak stuzzicare con i denti una delle sue orecchie a punta, una delle parti erogene più sensibili per gli elfi ma soprattutto per lui….che veniva spesso considerato dal suo signore come una creatura lussuriosa. Fu una fortuna che il suo corpo fu intrappolato contro la parete da quello alto e possente di Sarhak altrimenti era certo che sarebbe crollato a terra in modo assai umiliante.

Sarhak si concesse ancora qualche istante per giocherellare con l'orecchio del suo sottoposto per poi andare a baciarlo con foga sulla bocca, mordendo e leccando quelle invitanti labbra tentatrici. Una delle sue mani scorse fino ad accarezzare il fondoschiena di Nienor attraverso la stoffa dei pantaloni mentre l'altra si infilava sotto la casacca e prendeva ad accarezzargli la pelle.

Nienor gemette lievemente nel bacio mentre lo ricambiava con ugual passione ed allacciava tentativamente le braccia attorno al collo del generale, non sapendo mai con certezza quello che gli era concesso fare con lui. Sarhak si divise dalla sua bocca per poi andare a mordicchiare la pelle scura del suo corpo, la mano che era entrata dentro la casacca ora era scesa nei pantaloni ed accarezzava le natiche dell'elfo senza quell'impedimento, l'altra era risalita a tuffarsi nei capelli argentati di Nienor.

Il ragazzo reclinò automaticamente la testa di lato per permettere a Sarhak di accedere a tutta la pelle che voleva, per marchiarla nuovamente come desiderava ora che era tornata immacolata grazie al suo piccolo incantesimo curativo. Mosse il bacino contro quello del suo padrone in un segno eloquente del suo desiderio mentre le mani avevano preso l’audacia di andare ad accarezzare la sua schiena ed i suoi capelli corvini.

Sarhak si concesse un istante per ghignare divertito dalla voluttà del suo piccolo cuccioletto elfo scuro per poi liberarlo della casacca e poter finalmente prendere a leccare e stuzzicare quel petto sottile che conosceva centimetro per centimetro. Strinse maggiormente la mano sulla rotondità delle natiche di Nienor per poi infilare anche l'altra mano...anche se questa nella parte anteriore dei pantaloni.

Nienor gemette, stringendosi al generale ed inarcandosi per andare incontro a quelle carezze ed a quei tocchi. Rispetto a prima Sarhak era decisamente meno violento, segno che in qualche modo quella sera lo aveva davvero compiaciuto, quindi cercò di godersi a fondo le sensazioni perché non era certo di quando lo avrebbe riavuto di un umore così….quasi normale.

L'uomo continuò ancora per qualche minuto a torturare il petto ed i capezzoli di Nienor per poi scendere a mordicchiargli gli addominali. Le sue mani intanto avevano smesso di giocare ed ora gli stavano sfilando gli ultimi indumenti rimasti.

"Sei un inno alla lussuria" ghignò tornando in alto a mordergli le labbra con voluttuosa sensualità prima di afferrargli saldamente la virilità eretta.

Nienor schiuse le labbra, sotto i morsetti di Sarhak e guizzò con la sua lingua verso quelle dell’uomo in gesti serpentini, incoraggiandolo ad approfondire il contatto. Subito dopo si ritrovò la bocca del generale premuta ferocemente contro la sua mentre la sua lingua si faceva prepotentemente strada al suo interno per andare ad incontrare la propria ed intraprendere un piccola battaglia privata. La sua virilità intanto veniva continuamente stimolata, mandando piccole scosse elettriche lungo la sua schiena.

Quando si accorse che Nienor era arrivato vicino al punto di non ritorno Sarhak ritirò la mano con sommo disappunto dell'elfo.

"Non credere che ti faccia finire così facilmente" ghignò ad un soffio dalle sue labbra "Inginocchiati" ordinò poi sapendo che Nienor avrebbe compreso quello che voleva lui facesse.

L’elfo lo fissò un attimo spaesato, ancora un po’ perso nel bacio passionale che si erano appena scambiati…quando recepì l’ordine lo eseguì senza esitare un solo istante. Si inginocchiò sulla fredda roccia completamente nudo, il suo volto era giusto all’altezza dell’inguine del suo signore ancora intrappolato nei vestiti.

Alzò appena lo sguardo chiedendo silenziosamente se doveva procedere.

Sarhak esibì un sorrisetto notando che il suo elfo stava aspettando solo un suo ordine, e come semplice risposta gli mise una mano sul capo tra i suoi stupendi capelli argentei. Nienor a quell’incitamento non attese oltre, con dita sottili iniziò a slacciare i pantaloni del generale quel tanto che bastava per tirare fuori il centro del suo interesse senza farli cadere al suolo. Una volta estratta la virilità da quelle ormai scomode restrizioni, avvicinò il volto ad essa e ne leccò la punta, ripulendola da alcune goccioline perlate che gli riempirono la bocca del sapore del suo padrone.

Al contatto della lingua di Nienor, Sarhak trattenne appena il respiro e chiuse per un istante gli occhi per poi emettere un piccolo sospiro di apprezzamento e accarezzare la testa del suo adorato animaletto domestico, carezzandogli ogni tanto le orecchie a punta. Nienor si rilassò a quelle carezze ed al sospiro del suo signore…dopo aver continuato per un po’ a stuzzicare il suo sesso con la lingua decise di passare oltre e di prenderlo lentamente in bocca. I muscoli della bocca e della gola erano ormai abituati a quel genere di servizzietti dopo anni ed anni che veniva usato il quel modo, perciò riuscì a prenderlo in bocca interamente, nonostante le sue dimensioni tutt’altro che modeste.

Sarhak gemette appena sentendo la propri eccitazione crescere velocemente allo stimolo di quell'umido ed eccitante calore che dal bassoventre gli si stava propagando per tutto il corpo. La mano che ancora era affondata nei capelli di Nienor li strinse leggermente mentre le sue carezze diventavano più profonde. L’elfo continuò inarrestabile a dare piacere a Sarhak, seguendo i movimenti che gli stava intimando con la mano. Con le dita osò andare a stuzzicare le due sfere perfette alla base del suo sesso mentre continuava a farlo entrare ed uscire dalla sua bocca e ad accarezzarlo con la lingua.

Quando si accorse di essere quasi al limite, Sarhak costrinse Nienor ad alzarsi e lo baciò selvaggiamente sulle labbra per poi fargli voltare la schiena e costringerlo contro il muro. Mosso dall'eccitazione e dal desiderio di possederlo entrò dentro di lui con un'unica spinta piena di passione.

Nienor, colto completamente alla sprovvista dai movimenti violenti e veloci di Sarhak non fece in tempo a capire quello che aveva intenzione di fare fino a quando non sentì un dolore lancinante invadergli il corpo e mozzargli il respiro. Lanciò un urlo roco mentre si aggrappava con le mani alle pietre del muro nel tentativo di trattenersi dall’urlare ancora. Una volta che l’uomo fu completamente immerso nel suo corpo si prese alcuni istanti per abituarsi alla sua presenza, questa volta ne aveva bisogno e sperava che Sarhak fosse così di buon umore da concederglieli.

Sarhak attese mordicchiandosi un labbro che Nienor si fosse almeno in parte abituato alla sua presenza dentro di lui: in fondo gli stava dando una ricompensa...

Quando lo sentì se non rilassato almeno più propenso a riceverlo cominciò a muoversi dentro di lui affondando sempre di più la propria eccitazione in quel corpo caldo che lo faceva impazzire. Il dolore non era ancora del tutto scomparso dal corpo di Nienor anzi, continuava a punzecchiarlo ad ogni spinta del suo padrone….poi,  come sempre, il suo corpo si abituò ed allora oltre al dolore iniziò a provare anche il piacere e ad andare incontro ai movimenti di Sarhak col suo bacino.

Sentendo che Nienor cominciava ad assecondarlo, Sarhak spinse sempre di più dentro il corpo dell'elfo, mentre preso dall'eccitazione gli mordeva un orecchio tirandoglielo tra un morso e l'altro. Le sue mani accarezzavano quella pelle bollente e scura che trova assolutamente deliziosa con movimenti famelici, mentre la mente dell'uomo si protendeva verso l'unico desiderio di essere soddisfatto.

Nienor iniziò a gemere frasi inconsistenti e senza senso preso dall’estasi del momento….sentendosi vicinissimo all’orgasmo tentò di indirizzare le spinte di Sarhak verso quel punto sensibile all’interno del suo corpo e quando vi riuscì fu troppo da sopportare. Si tese e svuotò la sua essenza sul suo ventre, stringendo automaticamente i muscoli attorno al sesso del generale.

Con un altro paio di spinte anche Sarhak si riversò dentro Nienor con un gemito rauco. Lentamente uscì dall'elfo mentre si rilassava a poco a poco. Prese tra le braccia l'elfo quando lo vide stanco ed in procinto di crollare al suolo, poi lo prese in braccio come se non pesasse nulla dirigendosi verso la porta che dava sulla sua camera. Entrò con passo veloce e costante per poi lasciarlo sul letto.

"Dormi" ordinò facendo per ritornare nel proprio studio.

Nienor lo fissò uscire con espressione sorpresa ed assonnata allo stesso tempo, non sapendo cosa pensare se non che il suo signore in quel momento doveva essere davvero di buon umore per avergli dato il permesso di dormire nel suo letto, anche se da solo. Un lieve sorriso gli increspò le labbra, sorriso che nessuno avrebbe visto….prese le lenzuola, ancora scombinate dalle loro precedenti prestazioni di quella sera, e se le avvolse attorno al corpo….e mentre il sonno prendeva possesso di lui pensò che se anche per Sarhak lui non era che un mero giocattolo con trastullarsi, lui non lo avrebbe mai abbandonato….anche per avere momenti come quello.

 

 

Fine capitolo 4

 

 

Miyu: *_________________* <- in assoluta e sublime contemplazione di Sarhak e Nienor]

Nienor: …………..*si guarda attorno sospettoso sentendosi osservato*

Dragon: *___________________________* <-è accanto a zia Miyu in contemplazione]

Sarhak (parecchio seccato): defilatevi!

Dragon: éè...ç.ç ziaaaaaaaaaaaaaaa!!! Tuo marito mi fa paura!!!

Sarhak: O.o io sarei suo cosa??????

Miyu: Sarhakkino caro….non fare il musone….fatti osservare bene *___*

Sarhak: <.<...tzè...*Sarhak si carica Nienor sulle spalle e se lo porta via ignorando le due maniache*

Dragon: *ç* bimbiniiiiiiiiiiiiiii tornate indietrooooooooooooooooooooo!!!!