Disclaimer: questa fic è parto delle nostre testoline contorte…. i pg sono noooooooooostrissimi! guai a chi ce li tocca!è___é

I personaggi di Niasta, Isha ed ora anche del dolce Lua (Kelùa), Eijin e del super cattivane di cui non vi diciamo ancora il nome sono stati gestiti da Dragoneyes (ma il super cattivane è mio mio mio! me lo ha regalato!*ççç* NdMiyu - ^^ certo! È tuo marito ormai! NdDragon) mentre Namar, Reijnalin, Aradnes, il puccioso elfuccio scuro più tutti i personaggi secondari presenti in questo capitolo sono gestiti da Miyuki.




Asha-kelija

parte III

di Dragoneyes & Miyuki


L'oscurità circondava quella città: l'oscurità della natura, la notte, come l'oscurità dell'animo umano, la malvagità. Tutto era buio e silenzioso per la strada, così come nel grande castello che sovrastava la città. Eppure in quell'immenso gigante nero brillava ancora una fioca luce, segno che non tutti i suoi abitanti si erano addormentati.

La luce proveniva da uno studio in una delle torri più alte dell’edificio, dentro vi stavano quattro individui misteriosi. Due di loro stavano seduti su sedie in legno foderate in velluto porpora di fronte ad una scrivania ricoperta di carte, mappe e schemi di battaglia…erano entrambi umani….uno, un uomo dalla carnagione scura, dal fisico alto e possente, dai capelli biondi come l’oro, corti e spettinati sulla testa, tanto da assumere delle posizioni quasi antigravitazionali. I suoi occhi erano verdi ed allegri, come il sorriso che aveva sulle labbra….ma quell’allegria nascondeva una sana follia che non era riconoscibile ad occhio nudo. Sul suo volto spiccava una lunga cicatrice che lo attraversava da parte a parte, dal lato sinistro della fronte alla guancia destra.

L’altro aveva un fisico meno marcato ma che nascondeva dei muscoli ben scolpiti e scattanti. Era meno alto del suo compagno ed aveva corti e scuri capelli neri, salvo per una ciocca bianca come l’avorio che gli ricadeva sul volto davanti agli occhi….occhi anch’essi verdi ma di un verde brillante ed acceso (*-* la mia adorata pantera! NdDragon)

Il terzo era un elfo scuro dal fisico fanciullesco che in altezza raggiungeva al massimo il metro e settanta. I suoi occhi erano neri come la pece mentre i suoi capelli erano bianchi tendenti all’argento che spiccavano parecchio a contrasto con tutto il nero che indossava. Le orecchie a punta erano ben visibili, non cercava minimamente di nascondere il fatto che era di un’altra razza, una razza maledetta….tra cui lui era il più maledetto tra i maledetti.

Il ragazzo, che ragazzo era solo d’aspetto, se ne stava in piedi in rigoroso silenzio e con espressione impassibile, accanto agli altri due guerrieri ed i suoi occhi stavano fissando con intensità il quarto uomo presente nella stanza.

Quest’ultimo era seduto dietro alla scrivania su una sedia di legno scuro finemente intagliato. L’uomo era circondato da un’aura misteriosa e colma di potere che avrebbe messo in soggezione chiunque lo avesse guardato. I suoi capelli erano neri e gli arrivavano a sfiorare le spalle, i suoi occhi erano dello stesso colore scuro ed il suo fisico era alto e possente, che celava una misteriosa forza difficile da decifrare (*fissa zia Miyu* XDDDD sì, ma non sbavare!!! NdDragon - *ççççççççç* NdMiyu che non presta la minima attenzione a nipo - ùù” mi sono giocata mia zia NdDragon).

Da come gli altri tre gli portavano rispetto era facile intuire che fosse lui il più alto in grado tra i presenti…ed il suo sguardo duro e severo non lasciava alcun dubbio su questo.

Fu proprio quest'ultimo a parlare per primo rivolto all'uomo dai capelli biondi. Il suo sguardo era freddo, come quello di una persona conscia del proprio potere e della propria posizione.

"Come procedono le ricerche, ci sono stati sviluppi in quest'ultima settimana?" chiese fissando con i suoi neri occhi penetranti l'uomo di fronte a lui.

“Nessuno purtroppo, ci stiamo imbattendo solo in villaggi privi di alcuna importanza, buoni solo ad essere saccheggiati e distrutti…in ogni caso i nostri uomini stanno continuando a cercare…” rispose in tutta tranquillità il sottoposto.

"Molto bene" convenne il primo uomo annuendo col capo "In fondo non abbiamo alcuna fretta, possiamo agire con calma...e dimmi, con le nuove reclute come procede? Il loro addestramento dà buoni frutti?"

“Non sono da buttare via, stanno migliorando più velocemente di quello che mi sarei aspettato da dei novellini e quelli che non sono in grado di reggere gli addestramenti imposti da me ed Eijin vengono uccisi.” sorrise allegramente “Presto i migliori saranno pronti ad unirsi al tuo invincibile esercito…”

"Naturalmente" commentò l'uomo dagli occhi verdi, seduto accanto a quello biondo "Solo i più forti e più abili sono degni di far parte del nostro esercito" aggiunse scrollando le spalle indifferente.

"Molto bene" commentò l'uomo dagli occhi scuri con un sorriso strano sulle labbra, simile a quello della belva che si divertiva nel veder soffrire la propria preda.

L’elfo scuro intanto era rimasto in rigoroso silenzio ad ascoltare il resoconto dei suoi ‘colleghi’ mentre prendeva mentalmente nota di quello che stavano dicendo…per lui ogni particolare, anche insignificante, poteva rivelarsi utile per le sue ricerche.

Il suo sguardo tornò infine a posarsi sulla figura imponente del suo signore ed i suoi occhi furono attraversati da un lampo indecifrabile mentre attendeva che rivolgesse la parola anche a lui. (....NdDragon che ha uno strano sguardo – ^__^ *grin* NdMiyu)

Quest'ultimo parve riflettere per alcuni istanti, infine si rivolse all'elfo scuro guardandolo appena con la coda dell'occhio.

"Tu invece, sei riuscito a trovare gli altri oggetti?" chiese in tono freddo ma da cui si capiva che se la risposta fosse stata negativa, l'elfo ne avrebbe pagato le conseguenze in maniera molto dolorosa.

Il ragazzo fu attraversato da un brivido gelido a quello sguardo ma resse al meglio che poteva quei penetranti occhi neri con i suoi. Purtroppo sapeva che nulla gli avrebbe impedito di ricevere la punizione che il suo signore gli stava silenziosamente promettendo…non di certo con le scarse, anzi quasi nulle informazioni che aveva da riferirgli.

“No mio signore…la loro localizzazione procede a rilento, le mie fonti non sanno fornirmi altro che dicerie poco affidabili…e tutte le piste che ho seguito fino ad ora mi hanno portato a vicoli ciechi…comunque sto impiegando tutte le mie risorse per trovarli e vi garantisco che ci riuscirò.”

Lo sguardo dell'uomo, a quelle parole, divenne, per quanto possibile, ancora più gelido. Lentamente si alzò in piedi mentre i suoi occhi si fissavano in quelli dell'elfo e li incatenavano ai propri.

"Spero per te che la prossima volta che ti convocherò avrai notizie migliori" sussurrò in tono basso e pericoloso. Lentamente poi gli si avvicinò fino ad essergli di fronte, e una delle sue mani salì fino a posargli un dito sotto il mento. Piano costrinse l'elfo ad alzare il viso e a fissarlo nuovamente nei suoi occhi scuri che in quel momento parevano in grado di uccidere tanto erano gelidi e taglienti.

"Non mi deludere ancora" sibilò piano. Per alcuni attimi rimase a fissarlo senza dire un'altra parola, poi, senza degnarli di uno sguardo, si rivolse ai suoi due sottoposti ancora seduti tranquillamente sulle proprie sedie.

"Voi due potete andare" affermò gelidamente.

Il biondo lanciò un’occhiata saccente e divertita al suo compagno, che alzò le spalle con fare indifferente come per dire ‘non sono fatti nostri’.

“Certamente, come desideri…” rispose infine Aradnes alzandosi dalla sedia mentre fissava il povero elfo sorridendo in modo strano.

Notando quell'occhiata Eijin scosse il capo con un sospiro rassegnato: conosceva bene il proprio compagno e sapeva che uno dei suoi difetti maggiori era quello di essere un'impiccione senza peli sulla lingua. Così, per evitare complicazioni, lo prese per un braccio trascinandolo fuori dalla stanza con fare assolutamente noncurante.

Aradnes si lasciò trascinare fuori da Eijin e non provò neppure a protestare più di tanto perché in fondo sapeva già quello che sarebbe successo….così il giovane elfo e l’oscuro signore rimasero soli nella stanza.

"Bene" cominciò l'uomo guardando il ragazzo con occhi glaciali e continuando a tenergli il mento con due dita "È arrivato il momento di darti la giusta punizione per aver mancato ai miei ordini..."

 

***************************

 

"Perfetto!" esclamò con fare esasperato Niasta "Questa città è esattamente come la ricordavo: piena fino al midollo di ladri e tagliaborse! Ma considerando che ci troviamo in un luogo dove le gilde di ladri sono considerate legali, non ci si può aspettare nient'altro..." aggiunse disgustata.

Namar sospirò esasperato scuotendo il capo e lanciando un’occhiata supplichevole a Isha di farla stare zitta.

Ci avevano impiegato quasi tre giorni per giungere fino a Leinar da Bianak, cavalcando pure ad una discreta andatura, ed ovviamente Nia non aveva fatto altro che polemicare in continuazione lanciando le solite occhiatacce in direzione del più che silenzioso principe elfico. Se non fosse stata per la compagnia di Isha sarebbe impazzito…ed ora che era sera inoltrata ormai il suo spirito di sopportazione stava leggermente finendo.

Leinar era un città che era governata dal caos, per l’ovvio motivo esposto dalla loro compagna. Gli abitanti erano per la maggior parte ladri, mercanti disonesti, cacciatori di taglie ed assassini….in poche parole dovevi avere almeno una dozzina di occhi sulla schiena per evitare di essere pugnalato alle spalle (ùù” ma che bella città! NdDragon - -.- e voi ci avete fatto finire proprio nel mezzo! NdNia - beh…almeno vi divertite un po’ u_u NdMiyu). Certo….di gente onesta ce ne stava ma aveva vita dura in un posto del genere quindi finiva o per andarsene o per adattarsi alle usanze comuni e diventare lei stessa disonesta.

La cosa che lo preoccupava più di tutto il resto era Reijnalin in questo caso…gli unici elfi che si aggiravano in quella città erano quelli che erano stati banditi dalla loro razza e gli altri non erano ben visti da quelle parti. Per questo gli aveva suggerito di indossare un mantello ed approfittando dell’oscurità della notte, evitare di attirare l’attenzione il più possibile….almeno fino alla mattina seguente.

Reijnalin acconsentì a seguire il suo consiglio, anche se non era molto felice di nascondere le proprie sembianze dicendo che “avrebbe saputo cavarsela in ogni caso da solo”….e sinceramente Namar, non sapeva spiegarselo, ma era convinto che quelle parole fossero molto veritiere (ùù tzè! Come no! NdDragon&Nia - …….NdReija – ùù” perché non sono stupita della sua reazione? NdDragon).

“Non disdegnarli troppo Nia….e non attirare eccessivamente l’attenzione…qui siamo in cerca di informazioni e se ti fai troppi nemici credo che questo compito si rivelerà ancora più difficile…” sospirò il guerriero.

"Lo so che non devo farmi nemici, non sono stupida" borbottò Niasta con un meraviglioso broncio da bambina offesa.

"Su su, Niasta, non prendertela per così poco" sospirò Isha cercando di porre fine a quella discussione che rischiava di degenerare a breve.

“Pensiamo a trovare una locanda piuttosto che discutere.” disse infine Reijnalin che si trovò perfettamente d’accordo Namar.

“L’ultima volta che siamo stati qui dove abbiamo alloggiato Isha?” chiese l’uomo voltandosi verso l’amico.

"Mah..." sospirò Isha "...'Lo Spettro Dormiente' forse? Sinceramente ho cercato di cancellare tutti i miei ricordi di questa città molto tempo addietro" sospirò provocando un ghigno da parte di Niasta. Namar sorrise leggermente.

“Io invece ricordo tutte le nostre peripezie fin troppo bene…comunque direi che Lo Spettro Dormiente fa proprio al caso nostro…non è malaccio come posto.”

"Non è malaccio?" cominciò Niasta con l'ovvia intenzione di replicare qualcosa di assai seccante, ma un pizzicotto sul braccio da parte di Isha bastò a frenare il suo istinto ciarliero (uhuhuh! Bravo il mio elfetto! NdDragon che dà bacino ad Isha).

“Grazie Isha…” che aveva visto il gesto dell’amico “E comunque è sempre meglio di una delle qualsiasi bettole che puoi trovare qui in giro…quindi non ti lamentare che se tutto va bene non dovremmo fermarci in questa città troppo a lungo.”

"Speriamo" sospirò il mezzelfo scuotendo il capo con fare stanco.

"Speriamo davvero!" esclmò Niasta rizzando la schiena "Questa città non è per nulla adatta a una come me!"

“Strano…io stavo pensando l’esatto contrario” disse in tutta tranquillità Reijnalin fissando la donna da sotto il cappuccio del suo mantello “In ogni caso vogliamo andare in questa locanda o abbiamo intenzione di stare qui tutta la notte?”

A quelle parole Isha ebbe quasi il dubbio che Niasta si potesse scagliare contro il principe elfo e strappargli la lingua pur di farlo stare zitto, ma la donna si limitò a trarre un profondo respiro e a non degnare Reija di uno sguardo.

"Ha ragione lui, è il caso di andare" mormorò poi poco convinto dalla reazione alquanto strana della donna.

“Si andiamo….io sono esausto, mentalmente più che fisicamente…” sospirò Namar facendo partire il suo cavallo.

Lo Spettro Dormiente si trovava nel cuore della città…e quella era una città che non dormiva mai. Anche alle ore più tarde c’era sempre qualcuno per strada quindi ci misero un po’ ad arrivare a destinazione…ma quando arrivarono misero personalmente i loro destrieri nei vari cubicoli e presero le loro borse per poi entrare nell’edificio.

La locanda non era nulla di eccezionale, al piano terra stava la sala da pranzo dove uomini, per lo più ubriachi, se la stavano spassando per bene, bevendo e mangiando fino a scoppiare e molestando le cameriere. Poche erano le donne presenti e non erano di certo tipe da frequentare. Al piano di sopra ovviamente stavano le camere.

In poche parole era un luogo molto alla buona, l’ideale se ci si voleva confondere con la gente del posto.

Namar avanzò con passo sicuro verso il bancone ed attirò l’attenzione dell’oste, un omaccione alto dalla corporatura massiccia, che si voltò verso i suoi nuovi ospiti e sorrise cordialmente.

“Buona sera viaggiatori, cosa posso fare per voi?”

“Vorremmo tre stanze…non so quanto ci fermeremo ma non credo più di qualche notte…ne avete di disponibili?”

Isha si rilassò nel sentire la voce di Namar dire quelle parole: come al solito avrebbe dormito in stanza con lui, mentre Niasta e Reijnalin avrebbero avuto una camera propria (anche perchè non era il caso di fare stare vicini quei due, e sinceramente nè Namar nè Isha avrebbero avuto ancora la pazienza di sopportare Niasta anche di notte...) (ùù” eeeehhh NdDragon).

“Siete fortunato signore…ho giusto tre camere libere però sono singole…e vedo che voi siete in quattro…” osservò l’oste, puntando il suo sguardo eccessivamente curioso sulla figura incappucciata di Reijnalin.

“Questo è affar nostro.” disse il guerriero ponendo fine alla conversazione (e all’esaminazione) “Ecco tenete – ed appoggiò 5 monete di bronzo sul bancone – questo è un anticipo…ora potere condurci alle nostre stanze? Siamo piuttosto provati dal viaggio…”

“Certo…adesso vi manderò una ragazza, aspettate…” con questo l’oste scomparve dietro la porta che conduceva alla cucina.

Da quella stessa porta comparve qualche istante dopo una ragazzetta magrolina dai capelli ricci e dalle numerose lentiggini, che con un lieve inchino li invitò a seguirla al piano di sopra. Le loro stanze al secondo piano, abbastanza vicine le une alle altre…due stavano di fronte, la terza era due camere più in là.

Dopo averle mostrate ai loro nuovi ospiti se ne andò e tornò a fare il suo lavoro nel salone. Reijnalin prese senza batter ciglio la stanza più isolata e vi entrò con la sua roba mentre Nia, Isha e Namar si divisero le altre due stanze rimanenti.

Isha lanciò prima uno sguardo a Namar, notando come sembrasse stanco e particolarmente insofferente, poi a Niasta che pareva invece vogliosa di scaricare la propria frustrazione su qualcuno, ed infine sospirò scuotendo il capo.

"Nia, tu dormi da sola" dichiarò prendendo per un braccio Namar e trascinandolo verso una delle due stanze.

"Cosa? Perchè devo stare da sola ad annoiarmi???" esclamò la donna fissandolo in cagnesco.

"NON discutere" sibilò Isha "Fila in quella cavolo di stanza e piantala di fare storie come una mocciosa!" e detto questo trascinò Namar in camera chiudendosi la porta alle spalle prima che la guerriera potesse replicare.

Namar si lasciò trascinare senza fare resistenza e fissò Isha abbozzando un sorriso stanco.

“Grazie….lo so che continuo a dirtelo ma non so proprio cosa farei senza di te.” disse gettando le sue borse nel primo posto che gli capitò a tiro.

"Probabilmente moriresti a causa dello stress da eccessivo ascolto di lamentele di Niasta" commentò divertito il mezzelfo seguendo l'esempio del compagno e gettando la zaino in un angolo.

“Più che probabilmente è una certezza assoluta….di solito è più sopportabile…anche se dopo tutti questi anni dovrei averci fatto l’abitudine…” sospirò sedendosi a peso morto sul letto “Ma nonostante tutto non è stato un viaggio spiacevole, non trovi? Non abbiamo neppure trovato ostacoli lungo il nostro cammino….di solito nelle vicinanze di questa città si veniva attaccati almeno un paio di volte da gruppi di banditi.”

"È vero" confermò Isha "Siamo stati fortunati a quanto pare" sorrise girandosi a guardare Namar in viso "Speriamo che la nostra fortuna duri..." sospirò poi memore di ciò che avevano passato la volta precedente che erano stati a Leinar per ottenere un minimo di informazioni.

“Speriamo…perché di sicuro non sarà un lavoro facile il nostro ma almeno non ci sarà da annoiarsi” disse il guerriero tornando a sfoggiare il suo solito sorriso allegro e ottimista.

"Ah, questo è sicuro!" commentò Isha avanzando nella stanza e sedendosi sull'unico letto che c'era "Allora, come ci sistemiamo per stanotte?" chiese poi.

Namar fissò l’amico con espressione tranquilla e parlò senza la minima esitazione e senza pensarci su troppo.

“Tu prendi pure il letto…io mi sistemo qui sul pavimento…tanto sono così stanco che non mi accorgerò neppure della differenza…”

A quelle parole il mezzelfo fissò l'amico allarmato.

"Se sei stanco è un motivo di più per dormire sul letto invece che sul pavimento: ti riposerai senz'altro meglio. Forza, vieni qua che a terra ci dormo io..." cominciò a dire rialzandosi in piedi.

Il guerriero gli afferrò gentilmente un braccio e lo bloccò nei suoi movimenti, facendolo risedere accanto a lui e fissandolo con un sguardo di rimprovero.

“Non posso permetterlo Isha, tu sei stato in viaggio senza sosta per mesi e non penso che tu abbia potuto alloggiare tutti i giorni in una locanda….quindi hai più bisogno tu di me di dormire in un comodo letto..” sorrise “Lascia il pavimento a me, ok?”

"No assolutamente!" replicò l'altro risoluto "Io non avrò dormito in un letto comodo da mesi, ma non ho neppure viaggiato per settimane con Niasta! Lo so che è impossibile dormire quando c'è lei, quindi non provare nemmeno a convincermi del contrario, chiaro?" aggiunse con espressione corrucciata.

Namar sospirò e scosse il capo quasi divertito.

“Sei testardo come al solito vero?” gli passò affettuosamente una mano tra i capelli castani sorridendo “Mi sa che se continuiamo così passeremo tutta la notte a discutere, quindi che ne dici se trovassimo un accordo? Dividiamo il letto? In fondo è abbastanza grande per farci dormire entrambi e poi abbiamo dormito in posto peggiori assieme o sbaglio?” (...*blink* NdDragon - ^-^ NdMiyu faccino innocentino)

Isha lo fissò per alcuni istanti, infine scosse il capo divertito ed annuì.

"E sia" accordò godendo della sensazione di calore che la mano di Namar gli dava tra i capelli castani. Le sue gote si colorarono lievemente di rosa scuro e le sue labbra si schiusero in un dolce sorriso beato.

“Molto bene allora…abbiamo deciso.” disse continuando a giocare con le ciocche di capelli del compagno, senza accorgersi di star prolungando oltre il necessario quella carezza “Che ne dici se adesso ci prepariamo ed andiamo a dormire?”

"Va bene" concordò Isha annuendo con il capo e, sorridendo nuovamente con fare allegro, si diresse verso il proprio zaino rompendo il contatto con la mano di Namar. Una piccola sensazione di freddo sembrò prendere il posto di quel calore che aveva ricevuto fino ad alcuni istanti prima, ma Isha se ne liberò con una scrollata di spalle, indifferente: forse era solo una sua impressione.

Namar lo osservò alcuni istanti mentre riponeva più ordinatamente la propria borsa in un angolo della stanza e cominciava a slacciarsi la casacca, poi si riscosse anche lui ed imitò i suoi movimenti iniziando a spogliarsi, almeno in parte. Alla fine rimase a torso nudo, con l’unica eccezione dei guanti in pelle sempre presenti sulle mani…la sua camicia era stata gettata su una sedia, uno dei pochi mobili che arredavano quella stanza, e gli stivali erano stati sistemati ai piedi del letto.

La cintura a cui era fissata la sua fedele spada era appoggiata al materasso dalla sua parte del letto, pronta ad essere sguainata se necessario, ed uno dei suoi pugnali era stato riposto per precauzione sotto il cuscino.

Namar si sdraiò di schiena con le braccia dietro la testa mentre fissava Isha in attesa che lo raggiungesse.

Toltosi la casacca, e ripostala nello zaino, Isha si diresse verso il letto e vi si sedette sopra con un sospiro liberatore mentre con le mani si toglieva gli stivali e li riponeva accanto a quelli di Namar. In fine si sdraiò anche lui sul letto, di lato, con un braccio sotto la testa oltre al cuscino così da poter fissare Namar che era accanto a lui. Erano vicini…così vicini da poter sentire il calore emanato dal corpo del compagno ma non abbastanza da toccarsi.

Isha chiuse lentamente gli occhi, cullato da quel calore: lo adorava, e non sapeva perchè ma in quel momento lo faceva sentire meglio del solito. Da sempre la vicinanza di Namar gli aveva dato sicurezza e fiducia in sè stesso, ma in quel momento sentiva solamente una grande tranquillità e pace, come se sapesse che nessuno avrebbe potuto fargli male finchè fosse stato accanto a lui. (^o^ NdDragon <.< cosa? NdIsha – *Miyu fischietta saccente*)

Namar fissò Isha e sorrise dolcemente vedendo che si era già totalmente rilassato. Era bello sapere che si fidava di lui in questo modo ma in fondo la loro amicizia durava da quasi undici anni e dopo tutte le battaglie in cui avevano combattuto fianco a fianco avevano imparato a fare affidamento l’uno sull’altro senza neppure scambiarsi una parola.

In quel momento fu tentato di accarezzare nuovamente con la mano i capelli del mezzelfo ma si trattenne…prese invece il lenzuolo e coprì entrambi con esso.

“Buona notte Isha.”

"Buona notte, Namar" mormorò il mezzelfo nel dormiveglia poco prima di cedere completamente al mondo dei sogni.

 

Intanto nelle altre due stanze anche i loro compagni si stavano preparando per la notte. Reijnalin, una volta entrato nella sua camera e dopo averla studiata con espressione di sufficienza, si tolse finalmente di dosso il mantello ed il cappuccio, riponendo ordinatamente l’indumento su un tavolo piuttosto grezzo che stava al centro della stanza.

Che idiozia….perché mai si doveva camuffare a quel modo! Aveva più anni di tutti quei tre messi assieme e credevano che non fosse in gradi di tenere a bada un branco di tagliagole e delinquenti!? Scosse il capo irritato….tanto non avrebbero potuto celare le sue sembianze ancora per molto quindi che senso aveva tutta quella pagliacciata…

Mise le sue borse sul tavolo e prese da una di esse un piccolo sacchetto di pelle, che una volta aperto rivelò una strana polverina verde. Ne prese un pizzico e lo ripose nel palmo destro che teneva aperto davanti a sé, poi chiuse gli occhi e cominciò a recitare una strana formula in una lingua arcaica e sconosciuta.

La polvere prese a brillare di un verde acceso e a turbinare in un piccolo mulinello sulla sua mano. L’elfo alla fine terminò di recitare il suo incantesimo ed aprì gli occhi…il mulinello si bloccò di colpo e la polvere si disperse per la stanza.

Con espressione soddisfatta Reijnalin cominciò a svestirsi per la notte. Quella semplice magia avrebbe reso inaccessibile la sua stanza a chiunque fino a quando lui si fosse trovato al suo interno….a meno che lui non desiderasse che quella persona entrasse. Un piccolo trucchetto per tenere lontani eventuali scocciatori.

“E quei tre pensavano che avessi bisogno di protezione…” scosse il capo con un sospiro.

 

Niasta era entrata come una furia nella propria camera. Era irritata dal comportamento di Isha e Namar, ma, cosa più grave di tutte, era infuriata come non mai con quel malefico principe degli elfi che continuava a fare il superiore "so tutto io". Con quello che si sarebbe potuto definire un ringhio, gettò il proprio zaino al lato del letto e si distese su di esso con una smorfia offesa e particolarmente indisponente: se in quel momento Isha o Namar avessero visto la sua espressione sarebbero corsi ai ripari, ben consci che il giorno dopo per loro sarebbe stato uno dei peggiori della propria vita, associabile solamente a qualche giorno sotto tortura continua.

"Maledetto elfo!" sibilò rigirandosi nel letto "Non lo sopporto! Non lo sopporto! Non lo sopporto!!! Se mi capita troppo sotto mano giuro che gli pianto una daga nello stomaco senza tante remore!" (ùù sempre delicata! NdDragon - GROARGH! NdNia - éè ziaaaa!!!! Nia mi fa paura!!! NdDragon spaventata – ehm…^^;;;; NdMiyu - *si nasconde dietro zia* >.< cattivo pg fai cuccia! NdDragon)

Il suo monologo duro ancora per qualche decina di minuti, ma alla fine pure lei dovette ammettere con sè stessa di essere piuttosto stanca, e, lentamente, cominciò a sentirsi assonnata, finchè non si addormentò...ma non prima di aver sibilato un ultimo "Maledetto elfo" con voce impastata dal sonno.

 

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I quattro si svegliarono di buon ora la mattina seguente e si ritrovarono direttamente nel salone a fare colazione. Gli unici rimasugli del caos che aveva scosso quella stanza la sera precedente erano un paio di ubriaconi ancora addormentati su alcune panche, per il resto la sala a quell’ora era praticamente deserta.

Reijnalin indossava nuovamente il mantello col cappuccio tirato sopra la testa, solo per fare contenti i suoi compagni…non di certo per entusiasmo o perché gli piacesse. Namar era particolarmente riposato e lo stesso sembrava esserlo Isha, che sorrideva contento come al solito. Nia invece era di umore decisamente pessimo e fino a quel momento non aveva pronunciato una sola parola, se non qualche ringhio o borbottio incomprensibile.

“Bene ragazzi…finito di fare colazione ci conviene andare subito alla gilda a chiedere ‘udienza’…conoscendoli impiegheremo un bel po’ per convincerli a darci le informazioni che ci servono.”

"Direi che sarà il minimo" borbottò Niasta sbuffando e girando lo sguardo altrove con fare seccato. Isha sospiro scuotendo il capo, per poi rivolgersi a Namar ignorando il commento dell'amica.

"Sono d'accordo con te, prima andiamo prima usciremo da questa città"

“Secondo te la sede della Gilda è ancora nello stesso luogo?” chiese il guerriero fissando l’amico con i suoi occhi argentati.

"Probabile, in fondo per loro è inutile spostarla visto che le loro attività sono considerate "legali" da tutta la città" sospirò Isha.

“Mmhh…si hai ragione…ma non si sa mai con questa gente, può essere successo di tutto e possono aver avuto la brillante idea di cambiare posto, anche se non sarebbe un problema rintracciare la nuova sede…”

“Per scoprirlo non ci resta altro da fare che andare a vedere se stanno ancora dove voi sapete..” aggiunse con tutta calma Reijnalin.

Isha annuì, pienamente d'accordo: era inutile discutere sui "se" e i "forse", mentre Niasta si limitò a una specie di borbottio non meglio identificato.

“D’accordo…una volta sazi ci incammineremo…” disse Namar scuotendo il capo e continuando a mangiare.

Il gruppetto dei quattro finì di mangiare in una quindicina di minuti e subito uscì dalla locanda per andare nelle stalle a recuperare i loro cavalli. Li sellarono e li montarono, per poi partire al galoppo verso la loro destinazione primaria.

Arrivarono, una mezzora dopo, di fronte al negozio di un calzolaio, la cui insegna era tutta sgangherata e praticamente illeggibile. Il primo pensiero di Reijnalin fu di sorpresa e perplessità, non sapendo come un calzolaio potesse celare una organizzazione complessa come una gilda…ma subito dopo si ricordò che le apparenze spesso ingannano….ed i suoi compagni erano certi di quello che stavano facendo.

Scesero da cavallo e legarono i loro animali ad una palizzata fuori dal vecchio edificio, entrando poi nel negozio. La bottega era formata da una stanza principale, che serviva ad accogliere i clienti ed a mostrare la merce, e da un retro dove gli artigiani lavoravano. Era un luogo piuttosto umido e scarsamente illuminato, forse perché i vetri delle finestre non erano stati ripuliti da chissà quanti anni ed impedivano ai raggi del sole di penetrare nella stanza. In oltre c’era parecchio disordine…ma nessuno di loro sembrò farci caso visto che non erano interessati ad un paio di calzari nuovi.

Namar ed Isha si fecero avanti verso il bancone mentre Niasta e Reijnalin, ancora incappucciato, rimasero leggermente indietro per lasciare i due ‘diplomatici’ parlare con il bottegaio, che era appena comparso da dietro una tenda.

“Salve gentili clienti…che cosa posso fare per voi?” chiese un omaccione grassoccio dal sorriso sdentato.

“Vorrei comprare un paio di stivali in daino dorato.” disse in tutta semplicità Namar mentre quella che si sarebbe tramutata in una banale conversazione in realtà non era altro che la parola d’ordine per accedere alla gilda.

“Certamente signore….e per chi sono da confezionare se posso saperlo?” rispose il padrone del negozio sempre sorridendo ma con uno strano sguardo negli occhi, come se li stesse osservando e misurando attentamente.

"Per Sharan Lieder, signore del deserto di Siara" rispose Isha tranquillamente, ben conscio che in realtà quel deserto non era governato da nessuno, e nessuno lo rivendicava come proprio a causa della sua inospitalità.

L’omaccione a quell’ultima frase non rispose nulla e perdendo il sorriso continuò a fissarli per qualche istante prima di fare un cenno d’assenso col capo.

“Da questa parte prego.” disse infine scostando la tenda che dava nel retro-bottega.

I quattro entrarono senza aggiungere altro e seguirono l’uomo verso una specie di credenza piuttosto vecchia e malandata, con la quale si mise a trafficare fino a quando il mobile non si spostò per mostrare un passaggio segreto.

“Benvenuti nella Gilda di Leinar.” e con questo entrarono…per poi vedere la porta del passaggio segreto chiudersi alle loro spalle.

Il gruppetto si trovava in cima ad una piccola scala in legno che si affacciava su un enorme salone sottostante. C’erano tavoli e sedie sparpagliati qua e là, con qualche tocco di colore conferitogli da logori divani e poltrone oltre che da arazzi dai motivi piuttosto eccentrici appesi alle pareti.

La sala era ghermita di persone, uomini e donne di tutti i tipi ed in apparenza di varie estrazioni sociali, anche se i ladri erano in grado di camuffarsi nei panni di chiunque se lo ritenevano necessario. Parecchi occhi si voltarono nella loro direzione alla loro comparsi ma molti tornarono subito ai propri affari o conversazioni.

“Eccoci arrivati nel regno indiscusso dei ladri…” disse Namar scendendo le scale.

“Posto davvero interessante, non c’è che dire…” aggiunse Reijnalin con la sua solita aria di sufficienza.

Isha sorrise divertito alle parole dell'elfo: stava iniziando a capire come prendere il suo tono e le sue frasi (ùù” almeno uno lo capisce NdDragon - <.< che fai? Insinui? NdNia - :p io? Non potrei mai! NdDragon con aureola – poverino…il mio cicci è incompreso é__è NdMiyu – ùù io l’ho capito anche se preferivo non capirlo! NdDragon). Niasta invece si limitò a sbuffare e a seguirli con l'aria di una che avrebbe volentieri fatto a meno di trovarsi in quel luogo che reputava un insulto alla propria morale.

“Speriamo che Gamesh sia davvero ancora il capo da queste parti…” mormorò pensoso il guerriero mettendo piede sul solido pavimento ed avanzando per la sala in direzione della porta sorvegliata da due tipacci sulla parete opposta.

"Con la sfortuna che ci portiamo appresso lo avranno ucciso da giusto il tempo necessario per trovare un nuovo capo" borbottò Niasta con fare cupo mentre continuava a seguire i suoi tre compagni con un'espressione che è tutto un programma.

Alla fine arrivarono di fronte alle due guardie stazionate accanto alla porta che li fissarono attentamente, quadrandoli dal basso in alto.

“Qui non si può passare, che cosa volete?” chiese uno dei due uomini.

“Vorremmo parlare con il vostro capo….dobbiamo trattare degli affari piuttosto importanti.” rispose Namar.

“Che genere di affari?” domandò l’altro.

"Affari che vi faranno guadagnare parecchio" replicò Isha in maniera criptica "Sappi solo che noi faremo qualcosa per voi, e voi darete qualcosa a noi" continuò tranquillamente mentre puntava i propri occhi verdi a fissare la guardia.

I due uomini ai lati della porta si scambiarono un’occhiata, quasi stessero discutendo silenziosamente sul da farsi, e dopo qualche attimo si voltarono di nuovo verso di loro e fecero un cenno d’assenso col capo.

“Erazah vi riceverà subito…deciderà lui se quello che avete da offrirci varrà il nostro aiuto.” e detto questo aprì la porta per lasciarli passare.

Namar imprecò mentalmente sentendo quel nome sconosciuto e lanciò un’occhiata significativa a Isha e Niasta, che compresero al volo il fulcro del problema….ora erano privi di qualsiasi contatto con la gilda, visto che Gamesh era probabilmente stato ucciso – le successioni tra i ladri non avvenivano mai in modo naturale – per mettere al suo posto questo Erazah.

Ora avrebbero dovuto lavorarselo per bene per riuscire ad ottenere le informazioni di cui avevano bisogno.

Namar e Isha aprirono la fila della comitiva, seguiti da un Reijnalin ancora occultato dal cappuccio ed in fine da Nia, ed entrarono in una stanza arredata con colori ancora più sgargianti e mal assortiti del salone. In fondo stava un trono intagliato grezzamente nel legno, rivestito da un tessuto porpora, sul quale sedeva un uomo. Questo avrà avuto circa una quarantina di anni. Aveva una corporatura robusta e segnata da numerose battaglie…sembrava un tipo che si conquistava quello che voleva senza tanti scrupoli. I suoi capelli erano di un castano molto scuro, lunghi e spettinati, racchiusi in una piccola coda. Il suo volto era severo ed i suoi occhi scuri lo erano altrettanto….in poche parole era il classico calcolatore.

Ai suoi piedi stavano sedute due donne molto attraenti ed assai poco vestite, una dai capelli neri ed una dai capelli rossi. Dietro di lui stavano invece due scagnozzi che gli facevano probabilmente da guardia personale.

“Salve forestieri….che cosa posso mai fare per voi? Se siete riusciti a giungere fin qui vuol dire che siete o molto abili o molto ben informati o avete degli affari interessanti da proporci…o sbaglio?” disse Erazah con un sorrisino saccente.

“Un po’ di tutte e tre le opzioni direi.” disse Namar fissando dritto negli occhi il capo della gilda.

“Molto bene….ma prima di parlare di affari sarebbe educazione presentarsi….e soprattutto – posando lo sguardo su Reijnalin – evitare di nascondere le proprie sembianze.”

"Il mio nome è Isha" cominciò il mezz'elfo avanzando di un passo "E questa è Niasta Seriulan" aggiunse accorgendosi che la donna non era di umore particolarmente buono per poter rispondere diplomaticamente (non che in effetti di solito lo fosse...). Niasta infatti appariva così cupa che quasi intorno a lei si poteva vedere una alone maligno molto inquietante. (o.O NdDragon)

“Io sono Namar Hilmaric.” disse il guerriero facendo un piccolo inchino ma sempre senza togliere gli occhi da Erazah ed i suoi uomini….mai abbassare la guardia con gente di quella risma.

“Reijnalin Gléwen.” rispose in fine l’elfo con la sua solita voce calma, togliendosi con enorme sollievo quel fastidiosissimo cappuccio e mostrando così la sua vera razza.

Erazah non fu sorpreso di trovarsi di fronte un elfo….probabilmente le sue fonti lo avevano già informato di quella particolare presenza nella città, anche se ignorava ancora che appartenesse alla famiglia reale….ed avrebbe continuato ad ignorarlo.

Fu invece particolarmente colpito da Namar, piacevolmente colpito si direbbe, visto che uno strano sorriso di apprezzamento comparve sulle sue labbra.

“Oh….e così voi siete il famosissimo Namar, detto anche ‘La Bestia’….è un vero onore incontrare un personaggio popolare tra i mercenari come voi….anche se ormai vi siete votato ad una sola bandiera.”

Isha si irrigidì nel sentire quel soprannome che era stato ormai da tempo dato al suo amico. Non lo sopportava, e sopportava ancora di meno il motivo per cui gli era stato dato: per tutti loro quello era un merito, qualcosa di positivo che lo rendeva più potente in battaglia, ma Isha sapeva bene che per Namar era una tortura continua...e Isha finiva per irritarsi tutte le volte che qualcuno lo usava,  e ricordava così al suo amico la propria condizione.

Reijnalin non sembrò sorpreso, perché grazie ai suoi poteri aveva percepito qualcosa di insolito nel guerriero fin dal momento in cui aveva posato per la prima volta gli occhi su di lui…ed aveva una vaga idea di cosa potesse essere quella strana sensazione anche se gli mancavano ancora dei tasselli per avere il quadro completo….ma in fondo a lui non interessava chi fosse Namar in realtà. (seeeeeeee, e allora come mai continui a fare osservazioni sul suo conto? :p NdDragon - ………NdReija che fissa Dragon con uno sguardo più gelido del solito - ^^ NdDragon con aureola)

Ognuno aveva i suoi spiriti ed i suoi segreti.

Namar mantenne una facciata impassibile, degna del principe elfico, a quella che lui riteneva una provocazione mentre dentro di sé ribolliva di rabbia e frustrazione….i suoi occhi, occhi argentati, per una volta assunsero una tonalità più scura e sembrarono quasi emanare un bagliore.

Strinse le mani guantate a pugno ed alla fine parlò con voce calma.

“Sono lieto che la mia fama mi preceda ma non credo sia questo l’argomento di discussione….non dovevamo parlare di affari?”

“Certo certo, avete ragione……parliamo di affari.” disse Erazah continuando imperterrito a sorridere “Che cosa possono mai fare degli umili ladri per dei cavalieri così altolocati?”

“Ci servono delle informazioni.” tagliò corto Reijnalin che non amava queste inutili perdite di tempo.

“Ah si…e che genere di informazioni?”

“Vorremmo sapere se a voi sono giunte notizie riguardanti le strane incursioni che si stanno verificando da un po’ di tempo nel regno di Doraim….informazioni che ci possono essere utili ad arrestare questi invasori.” disse Namar con voce seria.

“Sembra che da soli non riusciate a venirne a capo eh?” rise divertito Erazah.

“Fai poco lo spiritoso…..visto che le informazioni che ci darete saranno ben pagate potresti dirci chiaro e tondo se sapete qualcosa oppure no, invece di farci perdere tempo.”

Il capo dei ladri smise subito di ridere e fissò Namar con espressione vagamente irritata….non gli capitava spesso di essere trattato in un modo così poco rispettoso ma decise di lasciar correre visto che se anche la metà delle dicerie su quel guerriero fossero state vere, lo avrebbero marchiato come ‘nemico da evitare a tutti i costi’.

“Si e no……ma cosa avete intenzione di darci in cambio?”

"Saremmo disposti a fare qualcosa per voi, a voi la scelta di come possiamo esservi utili" rispose Isha "Di sicuro vi saremo d'aiuto visto che 'usando' noi, non verrete riconosciuto come nostro mandante dato il nostro stato di stranieri in questa città" aggiunse con calma.

Niasta a quelle parole lanciò un'occhiata cupa al proprio compagno: in quel momento sembrava quasi che la donna fosse propensa a tagliare la gola a chiunque avesse azzardato a rivolgerle la parola...era come una belva che attendeva di scaricare la frustrazione di essere rinchiusa in gabbia contro il primo che passava. (<.< *fissa Niasta e si allontana di un passo* NdDragon - ma che pg hai nipo..un bel guinzaglio no?-__-;;; NdMiyu – ùù ci stavo facendo un pensierino...ma forse sarebbe meglio una gabbia! NdDragon – è.é NdNia - <.< NdDragon)

“Proposta interessante.” ammise il ladro “Si….ci sarebbe qualcosa che potreste fare per noi e sembrereste proprio i tipi adatti al compito che ho per voi….”

“In che cosa consiste sentiamo.” disse Namar.

“Vorrei che voi andaste a recuperare un particolare oggetto che è in possesso di un certo Jona Watt, uno dei più importanti mercanti della città….quest’uomo ha sottratto con l’inganno l’oggetto in questione ad uno dei miei uomini e come voi potete ben immaginare non è una cosa di cui un ladro può andare vantandosene…..ma soprattutto quell’oggetto mi serve e lo rivoglio al più presto.”

“Capisco…..e la fregatura dove sta?”

“Il piccolo problema è che è fin troppo sorvegliato il negozio del caro Watt….e poi come ha detto il tuo arguto amico, non possiamo far capire di essere stati noi a commissionare questo furto o ci renderebbe la vita assai difficile.

‘Capirai che gran dispiacere….’ pensò Reijnalin….ma in fondo nessuno dava mai qualcosa per nulla, come aveva precedentemente detto, quindi per lui una cosa valeva l’altra….gli bastava avere le informazioni che cercavano.

Namar guardò i suoi compagni in cerca di qualche obbiezione a quella missione ma non ne trovò nessuna.

“Va bene….accettiamo l’incarico….ma farete meglio ad avere sul serio le informazioni che ci avete promesso….” intimò Namar con sguardo poco raccomandabile.

“Certo certo….parola d’onore….” disse Erazah portandosi la mano al petto “Manderò qualcuno alla vostra locanda questa sera….vi riferirà tutti i dettagli di cui avrete bisogno, ok?”

"Molto bene" concordò Isha rilassandosi appena, mentre lanciava un'occhiata ai propri compagni "Allora aspetteremo il vostro agente" commentò infine scrollando le spalle.

 

*************************

 

Quella stessa sera, come annunciato da Erazah, giunse alla loro locanda un membro della gilda a consegnare loro le informazioni necessarie per la missione ed una piantina della casa del mercante. L’uomo, che si chiamava Rikter, si diresse automaticamente nella stanza di Namar e Isha, dove i quattro lo stavano aspettando, ed iniziò con le sue spiegazioni, dicendo loro che Jona Watt possedeva un piccolo esercito personale che contava circa una cinquantina di soldati, i quali abitavano nell’enorme palazzo del loro datore di lavoro.

Riferì loro le posizioni di tutte le guardie ed i loro turni, li aiutò ad analizzare la piantina dell’abitazione e a trovare il percorso migliore per giungere nella stanza dove si trovava il libro che dovevano recuperare. Infatti era un libro l’oggetto che era stato sottratto con l’inganno alla gilda, più precisamente un formulario magico, che si trovava in una stanza del terzo piano.

Una volta finito il suo lavoro Rikter se ne andò, lasciando che i quattro guerrieri si arrangiassero da soli ad organizzarsi per la missione.

“Mmhh….non dovrebbe essere molto difficile intrufolarci all’interno del palazzo se le indicazioni sulle guardie sono esatte….ed io preferirei evitare scontri inutili possibilmente…” disse Namar osservando con espressione concentrata la piantina dell’abitazione in cui si sarebbero introdotti da lì a poco tempo.

"Sempre che le indicazioni delle guardie siano esatte..." puntualizzò Isha fissando a sua volta la mappa "Spero solo che quei ladri non stiano tramando qualcosa e non stiano facendo il doppiogioco in qualche modo" sospirò scuotendo il capo.

"Spero per loro di no" borbottò Niasta, il suo umore per nulla migliorato da come lo era stato quel pomeriggio, anzi, sembrava addirittura peggiorato!

“Dovremo essere preparati a tutto…ma non penso che questo la renda differente da una qualsiasi altra missione che abbiamo svolto…c’è stato decisamente di peggio.” disse Namar.

Reijnalin non aveva ancora commentato nulla del piano che era stato formulato dai suoi compagni, che fosse un segno di apprezzamento o meno non lo aveva capito nessuno dei presenti ma erano difficili da decifrare i suoi silenzi. In realtà l’elfo era sì d’accordo con quello che avevano stabilito, stava però prendendo nota di tutti i dettagli fornitigli per formulare idee alternative in caso di bisogno.

"Immagino che a questo punto, non ci rimanga che tentare con questo piano, no?" replicò Isha scrollando le spalle "In fondo non abbiamo molta scelta su cosa fare..."

A queste parole seguì uno sbuffare scocciato di Niasta che però, quando Isha si girò un poco a fissarla, si limitò a guardarsi intorno con fare annoiato.

“Dai Nia…pensa al lato buono della cosa….se il nostro piano va male avrai da menare le mani a volontà!” sorrise il guerriero allegramente. (certo…quello è decisamente un lato buono-__-;;; NdMiyu - per Nia lo è! u_u NdDragon)

"Sarebbe l'unica cosa buona in questa missione..." borbottò la donna scrollando le spalle con fare indifferente. Isha sospirò con un mezzo sorriso divertito sulle labbra: non cambiava mai quella polemica vivente.

Namar rise leggermente mentre Reijnalin li fissò con sguardo imperturbabile.

“Beh…direi che se abbiamo finito di discutere possiamo benissimo andare…Reijnalin, Nia, andate a prendere il necessario nelle vostre stanze e raggiungeteci il prima possibile giù alle stalle ok?”

L’elfo fece un cenno d’assenso col capo e si alzò, uscendo poi dalla stanza.

Niasta lanciò un'occhiata ai suoi due compagni, poi scuotendo il capo come se le fosse venuta in mente una cosa strana, se ne andò anche lei con passo veloce. Non passarono che pochi istanti, quando la testa della donna fece di nuovo capolino attraverso la porta. Niasta rimase a fissare Isha e Namar per alcuni secondi, poi scosse nuovamente il capo e sparì di nuovo oltre la porta. (hihihihihi! NdDragon divertita - ahahah^O^ NdMiyu)

"Ma che le è preso?" chiese Isha piegando il capo di lato con fare incuriosito dallo strano comportamento della donna.

“Lo chiedi a me? Quando mai Nia fa qualcosa di normale?”  rispose il compagno altrettanto perplesso.

"In effetti, non è che sia molto capibile il suo comportamento, specialmente negli ultimi tempi...non ti pare più strana e di cattivo umore del solito? chiese Isha leggermente preoccupato: in effetti i malumori di Niasta in genere non duravano più di un'ora, e loro erano arrivati a quasi una giornata!

“Hai ragione…ma come il cattivo umore le è arrivato le passerà...non possiamo fare molto e lo sai.” scrollò le spalle cercando di non preoccuparsi della cosa, almeno per il momento….aveva altro a cui pensare.

Namar iniziò a girare per la stanza per recuperare la sua roba. Allacciò la propria spada al fianco e mise una serie di pugnali nella fondina alla coscia destra e sulla cintura dietro alla schiena. Poi prese una piccola sacca e se la buttò sopra le spalle…l’uomo era vestito completamente di nero per poter sfruttare al meglio, quella notte, la protezione delle tenebre.

Isha osservò per qualche istante il suo compagno prepararsi, poi anche lui seguì il suo esempio, si allacciò la spada alla cintura, prese un paio di coltelli e se ne mise uno in ogni stivale in modo che fossero facilmente estraibili ma difficilmente visibili ad un osservatore esterno. Il suo sguardo si posò per un attimo sul suo arco e la faretra piena di frecce, ma scuotendo il capo li ignorò entrambi: probabilmente in quel luogo non ci sarebbe stato abbastanza spazio per utilizzarli...

"Uhm...Namar, hai preso la mascherina?" chiese con voce leggermente apprensiva mentre si girava verso l'uomo.

Il guerriero si voltò verso l’amico con espressione seria che un poco alla volta si sciolse in un sorriso dolce alla sua premura.

“Si, non temere…è nella sacca – indicando quella che gli dondolava sulla schiena – la indosserò non appena arriviamo a destinazione onde evitare inutili rischi…non è detto che non ci siano degli scontri.”

Isha annuì anche se la sua espressione rimase leggermente intristita, poi con un sospiro ed una scrollata di spalle si avvicinò a Namar e gli battè una pacca di incoraggiamento sulla spalla.

"Forza, vedrai che riusciremo a levartela prima o poi..." mormorò in maniera criptica.

Namar si limitò a ricambiare il sorriso in modo forse un po’ triste ma non rispose.

“E’ meglio andare adesso…oppure Nia si lamenterà se la facciamo attendere.” disse dirigendosi verso la porta.

 

 

Attorno alla mezzanotte quattro loschi figuri erano appostati non molto lontani da un enorme palazzo a tre piani, che si ergeva nella zona ovest della città. Le strade erano buie e deserte salvo ad alcuni uomini che andavano avanti ed indietro di fronte all’edificio…le guardie bloccavano l’accesso al portone d’entrata ma secondo le informazioni fornitegli dalla gilda da lì a qualche minuto sarebbero scomparse per circa 3 minuti, giusto il tempo di far arrivare le nuove guardie di turno.

Infatti, puntuali come un orologio, eccoli radunarsi ed entrare nel palazzo, chiudendosi la porta alle spalle.

“E’ tempo di muoversi.” mormorò Namar ai suoi compagni.

Isha annuì ed insieme ai compagni si diresse verso la porta con il massimo della circospezione e facendo il maggior silenzio possibile. Arrivati a destinazione Isha estrasse da uno stivale uno dei suoi coltelli e, inginocchiatosi davanti alla porta si mise a lavorare sulla serratura con calma e precisione.

"Il nostro esperto in serrature" commentò Niasta con un mezzo sorriso, il primo da quella mattina: che il suo umore stesse migliorando?

"Fatto" borbottò dopo alcuni istanti Isha quando si sentì un 'click' metallico. La porta si aprì di qualche centimetro ma Isha la trattenne facendo un segno agli altri che annuirono per dirgli che erano pronti.

Isha aprì lentamente la porta e diede un’occhiata all’interno dell’edificio per assicurarsi che non ci fosse nessun in vista….la via era libera quindi tutti e quattro sgusciarono oltre la soglia e si inoltrarono per i corridoi prima che le guardie ritornassero per la sorveglianza.

Secondo la piantina fornitagli c’erano due rampe di scale che portavano ai piani superiori e loro avrebbero preso quelle al lato est della casa, visto che dalla parte opposta stavano gli alloggiamenti dei soldati. In totale in giro per la casa ce ne sarebbero dovuti essere più o meno una quindicina perciò avrebbero dovuto tenere occhi ed orecchie ben aperti se non volevano trovarsi al centro di un putiferio.

Arrivarono alle scale senza troppi problemi ma proprio mentre stavano per riemergere nel corridoio del secondo piano una guardia si parò loro davanti. Questa sembrò sorpresa della loro presenza tanto quanto lo furono gli altri ragazzi….la guardia stava per riprendersi ed urlare l’allarme quando Reijnalin con movimenti rapidi gli si mise di fronte ed appoggiò una mano sul suo volto, pronunciando allo stesso tempo alcune misteriose parole. L’attimo dopo l’uomo si accasciò al suo privo di sensi senza che avesse avuto il tempo di aprire bocca.

L’elfo si ritrovò puntati addosso gli occhi stupiti dei suoi compagni.

“Un piccolo incantesimo del sonno.” spiegò senza tanti problemi prima di avanzare nel corridoio.

Isha lo fissò stupito per qualche istante, infine sorrise scuotendo il capo: a quanto pare il caro principino era utile in fin dei conti! Niasta si limitò a fissare Reija senza nessuna espressione, anche se in cuor suo doveva ammettere che l'elfo se la sapeva cavare.

I quattro si addentrarono nuovamente per il palazzo, evitando un paio di guardie a metà del corridoio intrufolandosi in una stanza adiacente, che altro non era che una delle tante camere degli ospiti vuote. Una volta che furono sicuri che la strada era sgombra, ripresero a camminare salendo fino al terzo piano.

Ora la porta che cercavano stava vicino alle stanze dei padroni ed era sorvegliata da almeno tre guardie di cui si dovevano sbarazzare prima di potersi avvicinare. Sbirciarono oltre l’angolo del corridoio e le videro, armate di tutto punto.

Gli occhi dei presenti si puntarono nuovamente su Reijnalin con fare pieno di aspettativa….l’elfo sbuffò irritato e si affacciò. Mantenendo il contatto visivo formulò le stesse parole di prima con una piccola variante, vista la lontananza, e mosse la mano destra….come visto in precedenza gli uomini si accasciarono al suolo, così i quattro si poterono fare avanti.

Una volta di fronte alla porta Namar fissò Isha e lo incoraggiò a scassinare anche quella porta.

Il mezzelfo annuì in direzione dell'occhiata di Namar e si avvicinò alla porta. Stava per infilare la punta del pugnale dentro la serratura quando questo gli schizzò via dalle mani come se avesse sbattuto improvvisamente contro qualcosa e andò a volare al suolo dietro di lui. Non passarono che pochi istanti che il pugnale si disintegrò diventando una semplice nuvoletta di polvere e cenere.

"...una serratura con trappola magica..." borbottò il mezzelfo guardando il punto dove era volato il suo pugnale prima di dissolversi.

“Così sembrerebbe….” mormorò Reijnalin “Questa stanza deve custodire oggetti davvero preziosi per mettere una barriera magica in loro protezione.”

“Puoi infrangerla?” chiese Namar.

“Certo…non è molto potente…datemi un minuto…” detto questo l’elfo mise mano in una delle sacche che teneva legate in vita e ne estrasse una manciata di polvere argentata, che soffiò poi contro la porta. Questo servì a far comparire la barriera, che aveva un aspetto di pulsante energia rossa.

Proprio mentre Reijnalin si stava mettendo a lavoro delle urla riecheggiarono per il palazzo…urla che divennero sempre maggiori.

Isha alzò la testa allarmato, mentre Niasta già estraeva la spada.

"Ci hanno scoperti" ringhiò il mezzelfo per nulla contento della situazione che ben presto si sarebbero trovati ad affrontare.

"Almeno potremo finalmente menare un poco le mani!" replicò Niasta "E poi ora non possiamo più fare nulla se non aspettarli, no?" (<.< ammettilo, sei felice che vi abbiano beccato! NdDragon - ^_^ che te lo fa pensare? NdNia - <.< NdDragon)

“Già…il punto è chi li ha allertati visto che noi siamo stati più che cauti!?” disse Namar estraendo lui stesso la sua spada e posandosi sul volto una mascherina di metallo, simile a quella di certi elmetti, che fino ad allora aveva giaciuto penzolante attorno al collo e che gli andò a coprire la parte inferiore del volto.

“Qualcuno vada a sbarrare la porta di quelle stanze – indicandone due in fondo a quel pezzo di corridoio – prima che ci ritroviamo mercante e famiglia a presso, ci bastano le guardie!” disse voltandosi poi verso Reijnalin “Non devo precisare che adesso siamo di fretta, vero?”

“No…ho quasi finito…lasciami fare…” rispose l’elfo che aveva i palmi delle mani appoggiati sulla barriera (e restandone incolume) dai quali vibrava un’energia argentata che fluiva in quella della barriera…il tutto mentre pronunciava uno strano mantra.

Isha fissò per un attimo sia Namar che il principe elfo, poi si diresse verso le porte che aveva indicato il suo compagno. Arrivato a destinazione spaccò in entrambe le serrature in modo che fossero bloccate, e che se anche avessero tentato di sfondarle ci avrebbero messo un po’ di tempo. Dopo aver osservato con sguardo critico il proprio operato si affrettò a tornare dagli altri con tutto l'intento di dar loro una mano appena fossero arrivate le guardie.

Non appena il mezzelfo tornò dai compagni Reijnalin infranse la barriera a protezione della stanza, la cui porta di aprì senza più nessuna difficoltà.

“Bene…troviamo il libro e filiamocela!” disse Namar tuffandosi nella stanza alla ricerca dell’oggetto assieme al principe elfico mentre i suoi due compagni rimanevano fuori a tenere sotto controllo la situazione.

Non passarono che pochi istanti da quando Namar ebbe seguito Reijnalin che tre guardie apparvero da un angolo del corridoio e raggiunsero Niasta e Isha in pochi secondi. A causa della disparità di numero il mezzelfo si ritrovò a combattere con due avversari mentre Niasta, sottovalutata dalle guardie per il suo essere donna, venne lasciata ad una sola di loro. Tuttavia per quella povera ed unica guardia non doveva proprio essere il suo giorno fortunato, in quanto Niasta, che era stata di pessimo umore per tutto il giorno, non vedeva l'ora di potersi scaricare su qualcuno, ed infatti ben presto il suo avversario si ritrovò con una ferita alla coscia ed una alla spalla più profonda.

Isha dal canto suo sembrava non aver problemi nonostante i suoi avversari fossero due: la sua agilità di elfo si rivelò determinante per permettergli di tener loro testa e riuscire a limitare i danni al proprio corpo ad un semplice graffio sulla guancia ed uno sull'avambraccio, mentre i suoi avversari erano uno con un braccio ormai inutilizzabile, mentre l'altro con una ferita alla faccia che sanguinava copiosamente.

Ben presto l'abilità e la resistenza di Isha e Niasta si rivelarono nettamente superiori a quelle degli avversari, e Niasta riuscì ad abbattere finalmente il proprio avversario subito seguito da uno dei due avversari di Isha. Il mezzelfo stava per liberarsi anche dell'ultima guardia quando ne vide arrivare altre dal fondo del corridoio.

"E che diamine..." ringhiò a bassa voce "Ehi voi due! Volete darvi una mossa?!" urlò poi rivolto a Namar e Reijnalin ancora dentro la stanza in cui era custodito il formulario di magia.

“Ci stiamo lavorando!” urlò Namar di rimando “Voi tenete duro ancora un po’…questa stanza sembra un magazzino di cimeli….per di più è buio pesto!”

I due guerrieri si stavano infatti aggirando rapidamente tra scaffali e bauli in cerca del formulario che avevano l’incarico di recuperare ma non era un compito facile perché in quella stanza c’era davvero di tutto….e tutti oggetti in apparenza molto preziosi ed antichi.

Reijnalin era tentato di usare la magia per trovare il libro ma non esistevano incantesimi adatti…per svolgere una ricerca magica si doveva avere un elemento da cui partire, qualcosa che fosse collegato all’oggetto o alla persone…e lui non ne aveva quindi era completamente inutile provare….bisognava lavorare alla vecchia maniera.

“Oh dannazione….” mormorò frustato Namar all’ennesimo urlo dei suoi amici che stavano fuori a combattere “Sono stufo di perdere tempo!”

Detto questo Namar si fermò nel mezzo della stanza e chiuse gli occhi, sembrò concentrarsi un attimo e poi li riaprì. Le sue iridi argentate in quel momento stavano brillando di un lieve bagliore, sembravano quasi gli occhi di un gatto o di un animale notturno. Reijnalin che si era pure lui fermato a fissarlo lo studiò affascinato….ed il fantasma di un sorriso gli comparve sulle labbra, ma al buio nessuno avrebbe potuto vederlo. Lo aveva capito fin dall’inizio….ed ora ne aveva avuto la conferma.

Namar iniziò a guardarsi attorno con quegli occhi soprannaturali, sembrava seguire una linea immaginaria fino a quando i suoi occhi non si posarono su un punto preciso di quella stanza….in un paio di rapide falciate raggiunse una scaffalatura e prese tra le mani una scatola rettangolare in legno piuttosto rovinata. La aprì e dentro vi trovò il libro che stavano cercando.

Sorrise trionfante e richiuse il coperchio, poi sbattè le palpebre ed il bagliore degli occhi scomparve poco dopo.

“Lo abbiamo trovato!!” urlò per avvisare i compagni fuori a combattere e poi lanciò scatola e libro all’elfo, che la prese al volo “Tienilo in una delle tue sacche…ho bisogno delle mani libere per combattere e non possiamo rischiare di perderlo.”

Reijnalin asserì col capo e mise via il loro bottino….entrambi poi corsero fuori dalla stanza ad aiutare i loro amici.

Isha diede un ultimo colpo mortale ad un'ennesima guardia che gli si era parata di fronte quando sentì l'urlo di Namar e poco dopo lo vide uscire dalla stanza insieme a Reijnalin.

"Era ora!" commentò Niasta dando un calcio nello stomaco ad un avversario che si era avvicinato un tantino troppo per i suoi gusti.

"Bah, diamoci una mossa ad uscire di qui!" replicò Isha azzittendola e ribattendo un fendente di un avversario.

Namar appena fuori sfoderò la sua spada e si affiancò ad Isha per dargli una mano a sbarazzarsi di alcune guardie….fino a quando quelle erano tra i piedi non avrebbero potuto fuggire. Notando alcuni graffi sul corpo del compagno una vena di apprensione lo invase.

“Isha….non sei ferito vero?”

Il mezzelfo spostò per un istante lo sguardo su di lui mentre allontanava con un colpo di spada una guardia e scosse il capo.

"No, solo qualche graffio...ma ora non è il momento di pensare a questo: andiamocene di qui!" aggiunse ad alta voce mentre evitava di pochi centimetri un nuovo fendente del suo avversario.

A quelle parole da dietro le loro spalle giunse la voce di Reijnalin in avvertimento.

“Chiudete gli occhi…ora!”

Non si sa per quale motivo ma tutti e tre fecero come era stato loro detto, in un gesto di fiducia quasi inaspettato visto che avrebbero potuto rimetterci la pelle a lasciarsi distrarre per anche solo un secondo di fronte a tutti quei soldati.

Fortunatamente nessun colpo di spada li investi ma in compenso si sentì un terribile schiocco.

“Ora apriteli e svignamocela” disse nuovamente la voce dell’elfo.

“Quando i tre riaprirono gli occhi si trovarono davanti tutti i soldati piegati in due da un evidente dolore mentre si tenevano le mani sul volto.

"Perfetto" mormorò Isha con fare di ammirazione mentre un sorrisetto divertito gli attraversava il volto nonostante la situazione in cui si trovavano.

"Magia...magia...tzè trucchetti per ingannare la gente" borbottò intanto Niasta anche se non era molto convinta neppure lei di ciò che stava dicendo.

Reijnalin, che aveva ovviamente sentito le ‘lamentele’ di Nia, la ignorò come al solito e si mise a correre oltre le guardie tramortite, seguito a ruota dai compagni. I quattro incontrarono ancora un po’ di resistenza lungo le scale e di fronte alla porta d’uscita ma riuscirono a sfondare le difese ed uscire dall’abitazione.

Corsero a perdifiato nel luogo in cui avevano lasciato i loro cavalli e montarono in sella al volo, per poi partire senza perdere tempo e farsi raggiungere.

 

************************************************

 

Il giorno successivo i quattro guerrieri si presentarono alla gilda come stabilito e furono fatti subito entrare nella stanza privata del capo dei ladri, che come la volta precedente se ne stava seduto sul suo trono.

“Benvenuti miei cari amici! Sono felice di vedervi sani e salvi….ho sentito che ieri sera c’è stato un bel trambusto qui in città.” disse Erazah sorridendo divertito. (ma vaff...NdNia - ^^;;; NdDragon)

“Si beh….non è andato tutto liscio come pensavamo ma ce l’abbiamo fatta….” disse Namar facendo un cenno a Reijnalin che estrasse la scatola contenente il libro e gliela porse.

“Come puoi vedere noi abbiamo stabilito la nostra parte dell’accordo…ora sta a voi fare altrettanto…”

Con questo Namar si avvicinò ad Erazah e gli passò il libro. Il capo gilda lo prese e lo fissò accuratamente….poi si mise a ridere e lanciò la scatola ad uno dei suoi scagnozzi che stava lì vicino.

Vedendolo così divertito Isha si incupì: quello aveva in mente qualcosa, o se non era così probabilmente c'era qualcosa sotto di cui non aveva fatto loro parola. Niasta dal canto suo prestò ben poca attenzione al capo della gilda preferendo invece darsi un'occhiata intorno in caso fossero sorte complicazioni ed avessero avuto bisogno di defilarsi velocemente da quel luogo.

“Siete stati molto bravi devo ammetterlo….peccato che i vostri sforzi siano stati del tutto inutili…beh…almeno per quanto riguarda il libro che a me non è di alcuna utilità….in compenso siete stati molto bravi a tenere occupate le guardie.”

Namar fissò Erazah con espressione perplessa fino a quando, poco dopo, la realtà di quelle parole non lo colpì in pieno.

“Ci avete usato come esca!” ringhiò il guerriero adirato…odiava quegli sporchi giochetti da quattro soldi e loro ci erano cascati in pieno, probabilmente erano stati loro ad avvertire le guardie.

“Sei un tipo perspicace signor La Bestia…..”

A quella parole dette con fare beffardo Isha strinse i pugni: insopportabile, trovava assolutamente insopportabile quando la gente prendeva in giro Namar in maniera così palese sulla sua situazione tutt'altro che felice...gli avrebbe spaccato volentieri la faccia a quel maledetto se l'azione non avrebbe avuto come conseguenza la loro sicura morte.

Pure il diretto interessato dovette fare uno sforzo sovrumano per trattenersi…a parlare invece fu Reijnalin.

“Questo è il classico comportamento di voi ladri….ingannate le persone e non dite mai le cose come stanno….ci aveste avvertiti che avremmo fatto da diversivo ci saremmo organizzati diversamente…” disse con la sua voce calma e apatica che nascondeva una ovvia ironia “Spero almeno che siate riusciti nel vostro intento.”

Il sorriso di Erazah per un momento si incrinò e fissò l’elfo con sguardo di sfida, che ovviamente lo resse senza scomporsi minimamente….uno strano bagliore degli occhi di Reijnalin però lo fece dissuadere dal provare qualsiasi cosa contro di loro. Gli elfi erano dotati di grandi poteri magici ed indifferentemente dal numero degli avversari avrebbero potuto far passare loro un brutto quarto d’ora. Decise così di fare il superiore ed assunse nuovamente quel sorriso odioso.

“Si….devo dire che abbiamo preso tutto quello che dovevamo dai sotterranei dell’abitazione, grazie….”

“In ogni caso…indifferentemente dallo scopo della nostra missione, abbiamo fatto quello che volevate….ora vogliamo le nostre informazioni!” tagliò corto Namar irritato, voleva lasciare quel posto il prima possibile.

“Molto bene, sia come volete……Kala!” urlò ed uno dei suoi uomini fece alcuni passi avanti “Kala vi porterà dalla persona che ha le informazioni che vi servono….non dovrete preoccuparvi di alcuna forma di pagamento perché è già stato pagato da noi per il suo operato….”

“Perfetto….allora andiamo da questo misterioso informatore.” disse Namar voltandosi e dirigendosi verso la porta, seguito dai compagni e dal ladro.

La voce di Erazah li raggiunse poco prima che uscissero.

“E’ stato un piacere fare affari con voi….tornate presto a trovarci!” e poi scoppiò a ridere.

 

I cinque cavalieri, una volta usciti dalla sede della gilda, montarono a cavallo e seguirono Kala per le strade della città, con il vento che sfiorava i loro volti. Nessuno di loro sapeva bene cosa aspettarsi, in fondo avevano appena scoperti di essere stati ingannati con estrema facilità…chi li assicurava che non stessero per essere ingannati una seconda volta? Così si mantennero attenti e vigili nel caso quel tizio li stesse portando in una trappola o altro.

Kala, a loro sorpresa, li condusse in una piazza secondaria semi-affollata, di certo un luogo non ideale per delle imboscate….forse dopo tutto avrebbero mantenuto la loro parola quei ladri….il membro della gilda saltò giù da cavallo e lo legò ad una staccionata vicino ad un apposito abbeveratoio per animali, imitato dagli altri, e poi si diresse a passo rapido verso un punto ben preciso della piazza….un punto abbastanza isolato e coperto.

Lì non c’era praticamente nessuno, ad eccezione di un ragazzino di circa diciassette anni, non molto alto e dai corti capelli rosso fuoco. Il suo fisico era sottile, quasi esile, ed aveva una carnagione molto chiara. Vestiva una blusa rosso/marrone ed un paio di pantaloni neri con stivali in pelle dello stesso colore. (*-* puccino mioooooooooooooooo!!!! NdDragon)

Namar lo fissò evidentemente sorpreso quando Kala gli si avvicinò e gli fece un cenno in saluto…..quel ragazzo era il loro informatore!?

“Signori, questo è Kelùa Menloch…..è lui che ha le informazioni che vi servono.” disse semplicemente prima di mettersi da parte contro il muro e lasciare che loro discutessero tranquillamente, il suo lavoro lo aveva svolto.

Isha fissò stupito il ragazzino che era di fronte a loro: possible che una persona così giovane potesse, oltre ad avere legami con la gilda, essere loro utile? Non ne era convinto...però aveva imparato molto tempo prima a non fidarsi delle apparenze...specialmente quando ci si trovava a trattare con ladri e loro collaboratori. Niasta invece stava fissando Kelùa con un'aria davvero strana ed impossibile a decifrarsi, sembrava...interessata e curiosa!

Reijnalin, ancora estremamente frustrato per il fatto di dover nascondere la sua natura con quell’odioso mantello, non sembrò reagire in alcun modo alla presenza del ragazzo. Lo fissò con la solita calma indifferenza…era un moccioso e con ciò? Era pur sempre un umano come tanti che poteva svolgere qualsiasi compito.

Quando il gruppo di guerrieri gli si avvicinò Kelùa non parve dare troppo importanza alla cosa limitandosi a fissarli con i suoi occhi marroni che per ora non esprimevano ancora cosa stesse pensando. Annuì in direzione di Kala quando questi lo presentò a loro e un lieve e dolce sorriso gli incurvò leggermente le labbra, un sorriso poco adatto a quello che si supponeva essere collaboratore di una potente gilda di ladri.

Il primo a rompere quel silenzio e quello scambio di sguardi fu Namar.

“E così tu saresti il nostro informatore….” disse con voce tranquilla ed un abbozzo di sorriso “Scusa la nostra sorpresa ed il nostro scetticismo ma non ci aspettavamo qualcuno di così giovane età.

Kelùa annuì per nulla sorpreso della loro meraviglia: in molti rimanevano scioccati del fatto che fosse così giovane.

"Non vi preoccupate, non siete i primi e probabilmente non sarete gli ultimi ad essere stupiti di questo" replicò con calma ed un disarmante sorriso che fece diventare il suo volto vagamente infantile.

Namar fece un cenno col capo, probabilmente aveva ragione.

“Allora Kelùa…..cos’hai scoperto sulla nostra faccenda?”

"Innanzi tutto che coloro che hanno attaccato Doraim vengono dall'ovest" cominciò poggiando la schiena contro il muro dietro di lui "Ed inoltre sembra che stiano cercando qualcosa"

"Per esempio?" replicò Isha lanciandogli un'occhiata.

"Non si riesce a capirlo" spiegò quietamente Kelùa "Sembra che siano a caccia degli oggetti più disparati tuttavia il modo e l'insistenza con cui li cercano fa supporre che sia qualcosa di molto importante ma che abbia un aspetto comune" concluse.

“Capisco….” mormorò Namar “Dall’ovest dici? In teoria i regni di quelle regioni sono tutti o alleati del nostro regno o neutrali ad esso….non vedo il perché di queste improvvise azioni bellicose…ma come hai detto tu quegli oggetti devono avere una particolare importanza per loro.”

“Ora non ci resta che capire quale di quei regni ha architettato tutto questo.” disse Reijnalin con voce impassibile…..in quel momento una folata di vento particolarmente forte li colpì e fece cadere il cappuccio del mantello dal capo dell’elfo, mettendo così in mostra il suo viso e la sua vera natura. Alcune ciocche dei suoi capelli fluttuarono a ritmo del vento ed i suoi occhi verdi, colpiti dai raggi del sole ai quali erano stati privati dall’indumento, brillarono come due gemme preziose.

Namar gli lanciò un’occhiata significativa e l’elfo sbuffò inconsciamente, risistemando il cappuccio sulla sua testa…..che umani fastidiosi.

Lua fissò per qualche istante l'elfo che a causa di quella folata di vento aveva rivelato la propria natura: era la prima volta che ne vedeva uno, lo trovava bello e lucente, etereo come le creature fatata con cui poteva parlare. Un vago sorriso gli illuminò per un istante il volto di bambino mentre i suoi occhi color nocciola si facevano lucidi come di commozione alla vista di tanta bellezza. (ùù Lua, non sbavare please! NdDragon - é/////////è NdLua)

Reijnalin si accorse dello sguardo del ragazzo puntato su di sé ma non disse niente…e neppure gli interessava un granchè.

“Molto bene…..hai altro da dirci?” chiese Namar con espressione ancora pensosa.

Lua distolse di malavoglia lo sguardo da Reija, anche se senza darlo a vedere, e scosse il capo.

"Questo è tutto quello che sono riuscito a sapere. Forse se andate più ad ovest avrete informazioni migliori e di prima mano" affermò con una scrollata di spalle ed un sorriso innocente.

“Penso tu abbia ragione….grazie per il tuo lavoro, ci hai fornito degli indizi davvero molto utili.” disse con un sorriso cordiale….quel ragazzo anche se era un membro della gilda gli sembrava un tipo a posto, un vero peccato che frequentasse gente simile “Noi con questo ci congederemo.” aggiunse lanciando un’occhiata a Kala, che scosse il capo indifferente.

“Io il mio lavoro l’ho fatto e voi il vostro…non abbiamo più nulla da dirci.” e con questo il ladro si scosto dal muro e se ne andò via dopo aver salutato Lua con un cenno della mano.

Kelùa posò tutta la propria attenzione al gruppo di avventurieri che se ne stava andando per conto proprio. Lo incuriosivano, il loro modo di fare, la strana accozzaglia del loro gruppo, lo incuriosiva in maniera irresistibile...e poi c'era l'elfo...ah, sì...lui, fiero e freddo come una statua di ghiaccio, con due occhi simili a smeraldi splendenti...

Osservò mentre i quattro montavano sui propri cavalli e si allontanavano...e fu in quel momento che una piccola lucina si accese nella mente di Kelùa che, nonostante il suo viso di bambino, in quel momento assunse un'aria del monello di strada che avesse appena trovato una nuova e divertente marachella da provare.

 

 

Il gruppo ritornò alla locanda e preparò i propri bagagli…avendo ottenuto quello che volevano non aveva alcun senso trattenersi oltre in quella città di malviventi. Quindi pagarono il resto del conto all’oste e sistemarono la roba sui loro cavalli, per poi partire al galoppo in direzione ovest. Avrebbero impiegato parecchio tempo per arrivare in quelle regioni ma non avevano altra scelta se volevano ottenere altre informazioni…dovevano andare nel territorio nemico.

L’unica fermata che fecero nelle tre ore di viaggio che avevano già intrapreso fu richiesta da Reijnalin, che doveva mandare un messaggio di aggiornamento a re Elachon. Questo messaggio consisteva in un incantesimo che avrebbe creato un uccello magico, il quale si sarebbe materializzato nella camera del re ed gli avrebbe riferito un messaggio telepatico con tutte le informazioni che avevano raccolto fino a quel momento. Poi sarebbe sparito nel nulla.

Per il resto il viaggio proseguì tranquillo….solo verso lo scoccare della quinta ora a cavallo accadde qualcosa, qualcosa di cui solo Reijnalin si accorse, grazie ai poteri e all’udito della razza elfica. Ci avrebbe messo la mano sul fuoco….qualcuno li stava seguendo….ed era molto bravo in questo visto che nessuno dei suoi compagni si era accorto del fatto.

In compenso, l’espressione troppo corrucciata del principe (più corrucciata del solito almeno) sembrò attirare l’attenzione di Namar, che si voltò verso di lui perplesso.

“Che succede Reijnalin? Qualcosa non va?”                                 

“Qualcuno ci sta seguendo….ormai da una buona mezzora….” disse con voce calma mentre fissava il compagno.

Quelle parole sembravano aver attirato l’attenzione anche degli altri due.

“E tu come lo sai? Noi non abbiamo percepito nulla.” disse Niasta tra l’irritato per l’espressione saccente dell’elfo ed il preoccupato se quelle parole erano davvero vero.

“Lo so” si limitò a rispondere scoccandole un’occhiata fredda.

“Va bene…siamo seguiti….chi può essere?” li interruppe Namar prima che la donna lanciasse qualche altra frecciatina.

“Questo non lo so….ma penso lo scopriremo presto.”

 

 

Fine 3 capitolo

 

Dragon (afferra Lua e lo abbraccia contenta): *-* puccino, puccino non sai quanto ti ho aspettato!

Lua: é////////è ma io...

Dragon (sguardo spiritato): *-*

Lua: >.< mi fa paura!!!!

Isha: ùù povero disgraziato...in mano a quella tizia!

Nia (annuendo): ùù già già.

Namar: perché noi in mano sua?-__- *indicando Miyu*

Miyu (è ancora gongolante pensando al super cattivane di inizio capitolo): *ççççç*

Reija: ………*indifferente a Miyu mentre fissa Dragon e Lua*

Dragon: <.< mi sento osservata *molla Lua e si va a nascondere in una trincea*

Reija:  *sbuffa in direzione di Dragon, lancia un’occhiata a Lua e poi torna a fare i fatti suoi*