Tutti i personaggi appartengono agli aventi diritto.

I pensieri sono racchiusi tra le virgolette, i ricordi sono anticipati da §§§§§ e sono in corsivo, i dialoghi telepatici anche e sono racchiusi tra le due barre /../

Dedico questa FF a Coma che mi sostiene sempre, mi aiuta e mi fornisce spunti per le mie storie.

Taihen arigatoo gozaimashita (grazie mille ^_-). 

****Minako****

 

 


Are you sure?

parte III

di Minako


Baciandosi ancora, Subaru e Seishiro, entrarono nel salotto dell’appartamento del Sakurazukamori.

-        Bel posticino…- commentò Subaru baciandolo nuovamente.

-        Non è per niente male…- ormai non erano più in grado di contare quanti baci si erano scambiati sino a quel momento.

-        Non mi vuoi mostrare le altre stanze?- domandò il Sumeragi arrossendo.

-        Che ne dici di cominciare dalla camera da letto?

Si sorrisero vicendevolmente e Seishiro afferrò la mano dell’altro con fermezza e lo condusse nella camera da letto.

Il letto era ancora sfatto.

-        Non c’è un altro posto?- domandò Subaru fermandosi di scatto.

Sei-chan lo guardò interrogativamente, ma poi capì.

-        C’è una stanza per gli ospiti… però è più piccola…

-        Sarà anche più intima…- lo baciò sfiorandogli solamente le labbra- E non mi va di farlo in questo letto che ancora porta i segni del tuo tradimento.- gli morse il labbro inferiore leggermente e succhiò le piccole gocce che scendevano sul mento.

-        È una punizione?

-        Sì e no…

-        Sei diventato intraprendente, Su-kun…

-        E non hai ancora visto niente…- gli fece l’occhiolino e si diresse verso la stanza indicatagli precedentemente da Seishiro.

“Uhm… Questi anni lo hanno reso più sicuro di sé… e la cosa non è affatto male!” 

-        Non è meglio se ti togli la giacca?- domandò il Sakurazuka facendogliela scendere.

-        E tu non te la togli?

-        Me la vuoi togliere tu?

-        Certo…- e afferrò con i denti il colletto, mentre con la mano sinistra faceva scendere la manica.

-        Bel metodo… hai altro da insegnarmi?

-        Io che insegno a te? Impossibile.

-        E chi lo sa…- le sue mani sbottonarono la camicia nera di Subaru e anche quella finì a terra da qualche parte accompagnata da quella bianca di Seishiro.

Si scambiarono un bacio profondo e caldo.

“Dio… quanto mi sei mancato! Quanto mi sono mancate queste tue labbra morbide…” pensò Sei passando l’indice sulle labbra del tredicesimo capofamiglia “… e questi tuoi occhi verdi!” baciò le palpebre socchiuse, poi le guance arrossite.

Le sue mani accarezzavano i capelli setosi dell’altro.

-        Su-kun… -mormorò- mi sei mancato…

-        Anche tu!- e così dicendo si scambiarono l’ennesimo bacio e le mani sottili del più giovane persero la loro goffaggine e cominciarono a carezzare sensualmente le larghe spalle dell’assassino.

-        Subaru…

-        Shhh…- gli chiuse la bocca con la propria.

Perché si deve respirare?, si domandavano entrambi ogni volta che erano costretti a separarsi, ma il brivido di piacere che li percorreva appena si riunivano rendevano la tortura della respirazione deliziosamente eccitante.

Subaru cominciò a sentire il tessuto dei pantaloni che tirava.

Era eccitato all’inverosimile!

Finalmente i sogni proibiti che aveva fatto in quegli ultimi otto anni si stava realizzando!

-        Questi sono di troppo.- disse divertito l’amante e gli sfilò i pantaloni con delicatezza.

-        Sei!

-        Shhh…- questa volta fu l’assassino a zittirlo con un bacio, mentre i pantaloni scivolavano via mettendo in mostra la sua eccitazione crescente.

-        Sei…- Subaru iniziava a non capire più niente. Il piacere e l’eccitazione che provava erano veramente troppo forti.

-        Lasciati andare Su-kun… Cosa temi? Se tua nonna e gli eventi non sono riusciti a separarci in tutto questo tempo, non ci riusciranno certo ora! Metti da parte i tuoi sensi di responsabilità!

Così dicendo infilò una mano nei boxer dell’altro e stuzzicò il suo membro turgido.

Subaru urlò dalla sorpresa e dal piacere.

La sua bocca si sostituì alle sue mani, avvolgendo completamente il membro e succhiando con avidità.

Subaru non resse molto a questo trattamento e il suo seme si riversò nella bocca dell’altro, accompagnato da un gemito di puro piacere.

Ora, però, era il suo turno.

Slacciò i pantaloni di Seishiro e li scagliò lontano, poi lo baciò ancora, mentre le sue mani “affamate” percorrevano tutta la sua schiena avanti e indietro.

Poteva sentire i fasci di muscoli agitarsi bramosi sotto il suo tocco.

Fece distendere l’assassino a pancia in giù e si sedette sulla sua schiena, chinandosi a mordicchiargli le spalle, le scapole, la colonna vertebrale.

Ora mai per i due esisteva solo quel piacere in cui si erano tuffati e che si procuravano reciprocamente, non esistevano più né la vergogna né le loro ostilità millenarie.

Solo loro due.

E il piacere.

Ma non era ancora una piacere completo.

-        Subaru…

-        Sì.- fu la risposta del Sumeragi alla domanda sottintesa.

Si distese sul letto mentre il Sakurazuka si posizionava sopra di lui e lo baciava nuovamente.

-        Allarga le gambe…- sussurrò infilando una gamba tra quelle del più giovane.

Si baciarono di nuovo ed un rivolino di saliva scese dall’angolo della bocca di Sei-chan.

L’assassino si portò due dita alla bocca e fece per inumidirle, poi cambiò idea e lasciò che fosse il Sumeragi a farlo; Subaru succhiò con passione quelle dita che gli erano offerte e poi sottratte dal Sakurazukamori.

Tra le gambe del più giovane erano piantate saldamente le spalle di Seishiro.

Lui introdusse le dita bagnate nell’orifizio tra le natiche di Subaru e cominciò a muoversi alla ricerca di quel “bottone magico” che doveva stuzzicare per far ripiombare il Sumeragi nel più assoluto piacere.

Lo trovò e il Sumeragi riprese ad ansimare.

Poi il suo membro iniziò a premere sull’apertura e Subaru non riuscì a trattenere un urlo.

Rallentando, ma senza esitare, il Sakurazuka continuò a penetrarlo e finalmente ritrovò quel bottone magico e lo stuzzicò nuovamente muovendosi dentro e fuori.

La carne si abituò all’intrusione e lo stesso Subaru prese ad assecondare i movimenti dell’altro.

Con un gemito Subaru venne, seguito poco dopo da Seishiro, che crollò sopra di lui.

 

 

Kamui aprì gli occhi lentamente.

-        Ben svegliato! Era ora!

-        Fuma!  

-        Iniziavo a temere che avessi sbattuto la testa troppo forte.

-        Dove siamo?

-        È così importante?

-        Lasciami andare! Devo aiutare Subaru!

-        Allora aveva ragione Seishiro… sei il difensore del Sumeragi! Sei innamorato di lui?

-        Ma che dici!

-        Bene, non sei innamorato di Sei, non sei innamorato di Subaru, Kotori non ti è mai interessata… uhm, direi che non abbiamo impedimenti!

-        ??????

-        Perché mi guardi così? Non hai capito? Io ti voglio, Kamui.

-        Fuma!!!!!

-        E ho saputo che anche tu ti sei dato da fare in attesa del giorno promesso…

-        …- Kamui arrossì.

-        Almeno non smentisci. Ora non credi che tocchi a me?

-        No! Sono solo di Subaru!

-        Lo sapevo… prima tradisci mia sorella e poi me… bell’amico!

-        Tu l’hai uccisa! 

-        È irrilevante, resta che tu non l’hai mai amata veramente! È bastato che arrivasse un bel ragazzo dagli occhi tristi perché tu cadessi subito ai suoi piedi… ma nel frattempo hai trovato il modo di consolarti con il compagno di quest’ultimo. Niente male come mossa. È così che credi d’avere il suo amore?

-        Lui mi amerà! Lui mi capisce e presto capirà che tra noi c’è di più!

-        Ma davvero? Ed è per quello che al momento è nell’appartamento del Sakurazukamori?

-        Che cosa? Tu menti! Seishiro gli ha fatto solo del male!

-        E tu? Tu cosa hai fatto alla gente che ti stava accanto? Pensa a tua madre. A tua zia. A Kotori, a me, a mio padre e a mia madre… devo andare avanti?

-        Non è vero!!!!!!!!!!! Non è stata colpa mia!!!!!!!!!- grosse lacrime scivolarono lungo le gote pallide mentre si stringeva nelle spalle.

-        No… non è colpa tua… ma il tuo unico potere è quello di salvare degli estranei, ai tuoi amici fai solo del male. Immagina cosa faresti alla persona che ami…

-        NOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!

-        O sì invece… - lo schiacciò sul pavimento della stanza- Pensaci…

-        Non è vero non è vero!!!!!- Kamui inarcava il corpo sotto di lui.

-        Allora… finirebbe indemoniato? Come me?- gli baciò le guance- Oppure in mille pezzi come mia madre e mia sorella?- un bacio sul collo- E che ne dici di farlo uccidere dal Sakurazukamori? Nutrendo il Sakura con il suo sangue?- un bacio sul petto, mentre la camicia si apriva delicatamente- Uhm.. che altro potresti fargli? Magari inforcarlo sulla punta della Tokyo Tower a causa di un tuo salvataggio?- un morso ai capezzoli- Che ne dici? Cosa preferisci?

-        No…

-        No cosa? Non ti piacciono queste idee?- la lingua percorse il torace della giovane vittima- Ne hai altre per la mente? Avanti, dimmi qualcosa che non hai ancora sperimentato… potrebbe essere quella giusta…- un caldo bacio su quelle labbra tremanti di disperazione.

-        La… lasciami…

-        Perché dovrei? È talmente divertente…

-        Fuma…

-        E smettila di piagnucolare…- lo azzittì con un lungo bacio umido e caldo.

Lo osservò.

-        Vuoi smetterla di fingere tutti questi scrupoli? Lo sappiamo benissimo entrambi che non abbiamo idea di quanto possiamo vivere ancora e non mi sembra il caso di perdere tempo con simili scenette di terza categoria!

-        Io voglio riavere Fuma…

-        Chi? Quel bamboccio che accorreva ogni volta che frignavi? No grazie. Non ci tengo proprio!

-        Fuma…

-        Invertiamo le parti, Kamui. Che ne dici se inizi a fare tu il bravo schiavetto servizievole che accorre appena lo chiamo e fa tutto ciò che può per rendermi felice? Che so, magari il tuo amico Fuma potrebbe tornare.

-        Menti.

-        Non è vero. Mi diverto solo a fare ipotesi.- dicendo ciò gli tolse definitivamente la casacca e la camicia.

-        Lasciami…

-        Ma guardati! Il grande Kamui che ha tra le mani il destino del Mondo è ridotto ad una bambola piagnucolante… ed incapace di difendersi!- concluse con un sorriso cattivo che increspava le labbra rosee.

-        Fu...ma…- i suoi occhi racchiudevano una tacita domanda.

-        Smettila di chiamarmi così! Io sono Kamui! Il Kamui dei draghi della Terra!

-        Fu…- prima che riuscisse a completare l’ennesima invocazione, le labbra di lui lo avvolsero con il loro tiepido calore.

Spinto dalla voglia di assicurare a sé stesso che era vivo e che nonostante le sofferenze poteva ancora sperare in un futuro, Kamui dischiuse le labbra e ne concesse l’accesso all’altro.

Cominciarono una battaglia, mentre le lingue si danzavano secondo ritmi conosciuti solo da loro, su quel ritmo tribale costituito dai battiti dei loro cuori.

“Subaru! Perdonami! Ti tradisco di nuovo! Lascio a qualcun altro il mio corpo nonostante lo volessi dare a te e te soltanto! Su-kun! Che mi succede? Il mio animo ti reclama a gran voce! Posso sentire il mio cuore gemere mentre mi concedo a colui che un tempo era Fuma… però…! Però non riesco a frenare questo corpo che sembra non appartenermi più! Subaru! Che devo fare?! Come posso porre una barriera a queste ondate che mi travolgono? Non ne ho la forza!!!!! Perdonami Subaru… sono troppo debole…” e con questi ultimi pensieri coerenti, Kamui si concesse al Kamui dei Draghi della Terra.

I baci.

Quanti se ne stavano scambiando?

Mille?

Di più?

Non era importante quanti fossero, ma Kamui fremeva per ognuno di essi.

Li sentiva inumidire la sua pelle bollente, mentre i suoi muscoli sobbalzavano ad ogni tocco dell’altro.

E l’altro Kamui si divertiva nel vedere il suo antagonista così sottomesso e dipendente dalle sue azioni.

C’era un che di comico in quella situazione… bhè! In fondo il suo senso dell’umorismo era sempre stato al quanto particolare!

Fissò per un ultima volta le iridi violacee del suo opposto e poi lo voltò a pancia in giù, solleticando con la lingua i fasci di muscoli delle spalle.

Gli morse le scapole.

Una piccola goccia di sangue si formò sul contorno arrossato della pelle diafana; succhiò la piccola ferita come un assetato, ma essa non seppe dare alcun sollievo alle sue fauci arse.

Baciò i capelli neri arruffati, poi si chinò su di lui e lo baciò di nuovo sulle labbra, lasciando che fosse il più giovane ad umettargli le labbra.

Poi lo costrinse in ginocchio e lo penetrò all’improvviso.

Kamui soffocò un urlo mordendosi le labbra sino a farle sanguinare.

Fuma si muoveva ritmicamente dentro di lui provocandogli un dolore indicibile.

Poi, quando il piacere s’impossessò anche di lui, iniziò ad assecondarlo nei movimenti sino a che non lo sentì venire dentro di se.

 

...

 

/Sei sicuro? Sei sicuro che è così che vuoi che sia? Sei sicuro che è questo che vuoi?! Non preferiresti cambiare...?/

Kamui poteva sentire quella vocina insistente dentro la testa.

"Io...io... vorrei solo essere una persona normale..."

 

...

 

Seishiro guardò il ragazzo assopito tra le sue braccia.

La stanza era avvolta nel buio, ormai doveva essere sera.

Doveva alzarsi e preparare qualcosa da mangiare?

“Ma perché rovinare questo bel momento?” si chiese stringendo maggiormente il ragazzo “Perché sprecare una così bell’occasione di stare con lui e di osservarlo senza che lui eregga un muro di ghiaccio tra noi? Il suo respiro regolare… da quanto tempo non lo osservavo più dormire? Domanda troppo semplice… da otto anni.”.

Un movimento del corpo cui era abbracciato lo avvertì che l’altro si stava svegliando.

-        Buona sera Subaru-kun.

-        Seishiro…- strusciò il dorso contro il petto dell’altro- Temevo fosse stato tutto un sogno…

-        Non lo è stato…

-        È un bene o un male?- una nota di dubbiosa minacciava di rompere l’idillio di quell’istante.

-        Un male credo.- ecco come infrangere uno stupendo momento con la persona amata!

-        Perché?

-        Presto saremo costretti a scontrarci, i tuoi compagni non sono abbastanza forti per pensare di poter sostenere un duello con me… e figuriamoci battermi!- sorrise affabilmente, ma solo l’occhio di vetro forniva la sua vera espressione… nessuna.

-        Non voglio…

-        Allora alleati con noi per distruggere il genere umano.

-        Non lo farei mai… lo sai…

-        Lo so.

-        Ma non possiamo essere semplici spettatori come tutti gli altri?

-        È il nostro destino…

-        Allora era nostro destino che io e te non solo provenissimo da due famiglie nemiche, ma che fossimo addirittura in un altro schieramento? Era destino che c’innamorassimo nonostante tutte le premesse? Non abbiamo avuto libertà in tutti questi anni? Né scelta alcuna?

-        Calmati… neanche io amo particolarmente questa situazione, ma dovresti sapere che il genere umano per me non vale nulla…

-        Lo so… ma io devo proteggere la nonna. E Kamui… non è abbastanza forte per farcela da solo!

-        Non puoi essere meno protettivo almeno per i prossimi minuti? Tra poco dovremo separarci! E forse definitivamente!

-        Non voglio! Non voglio che questo momento finisca! Io… Non voglio assistere al nostro duello! Non voglio che ci sia! Ma chi diavolo ha deciso tutto questo!

-        Magari ci ritroveremo all’Inferno.

-        Che bell’aspettativa! 

-        Non posso assicurarti altro…

-        E allora non assicurarmi niente, solo il tuo amore. - e si baciarono nuovamente con una dolcezza infinita.

 




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