Arancio

Di Mel

 

Pow. Rukawa

 

Ho un ricordo che mi torna sempre più  spesso alla mente, è strano, io che non mi interesso mai a niente , io che ho continuato tutta la vita a seguire il mio unico sogno, ho  rinunciato a tutto quello che viene considerato normale, ho lasciato la famiglia, la scuola, i compagni e tutto per il sogno di una vita.

Il basket americano.

Un giorno sono andato all’ aeroporto , ho acquistato il biglietto, mi sono seduto nella sala d’ aspetto con la mia borsa, dentro qualche abito, soldi , documenti , una palla arancione e una fascetta nera, la mia fascetta ………….

Non sono andato via senza dire proprio niente…..diciamo che avevo accennato qualcosa a qualcuno e così ho lasciato tutto  per il basket e l’ America……

Ma non sono assolutamente pentito, ora ,a distanza di mesi , ne sono ancora più convinto, ho sempre fatto in modo da non avere rimpianti, da non lasciarmi qualcosa o qualcuno alle spalle e il mio carattere mi ha aiutato in questo, eppure quest’ unico ricordo sopravvive nella mia memoria …..indelebile e nitido come quell’ alba del giorno seguente.

Un ricordo che profuma di arancio.

 

 

Un giorno prima di partire mi ero concesso una serata in un bar , un locale dai tavoli in legno pesante, l’ aria irrespirabile, il fumo denso , la musica alta , molta gente , insomma un posto che odiavo , lì ,perso nei miei pensieri ,non rispondevo a nessuno di quelli che mi si avvicinavano, avevo ordinato da bere , avevo ordinato molto e mi chiedevo perché continuassi a rimanere seduto su quel divanetto invece di passare le mie ultime ore in Giappone giocando in un campetto o chiuso  nella mia stanza , il fumo mi irritava gli occhi, la musica e l’ alcol mi avevano stordito , quelle persone intorno che ogni tanto si sentivano in dovere di avvicinarsi a me per la bellezza del mio aspetto mi infastidivano terribilmente , non permettevo a nessuna di loro di avvicinarsi finché non sentii una voce diversa chiamarmi.

 

 

Ancora oggi io non so chi sia ma è lui, quel ragazzo, il mio ricordo…………..

di lui  non ho mai saputo il nome , l’ età, non ricordo neppure il colore dei suoi occhi , il colore dei suoi capelli, io ricordo solo una cosa………………………..il suo profumo sapeva di arancio.

 

 

Questo ricordo mi segue ancora dall’ alba in cui mi svegliai dopo aver bevuto tutta la notte , dopo aver parlato con quel ragazzo, ero ancora su quel divanetto e stordito mi alzai camminando tra gli ubriachi ancora addormentati sul bancone o sulle sedie mentre una barista rimetteva silenziosamente a posto  alcuni bicchieri puliti , uscito fuori nella delicata luce dell’ aurora , il vento mi portò l’ odore di quel ragazzo rimasto addosso  a me .

 

 

 

Arancio.

 

 

 

E da quell’ alba indelebile nella mia mente quel ricordo di quel ragazzo dal profumo d’ arancio.

 

 

 

 

Sono in una camera d’ albergo, domani rientrerò a New York per ricominciare ad allenarmi con la mia squadra , mi sono concesso un viaggio, anche se ne ho approfittato per svolgere del lavoro, la montagna non mi dispiace.

In piedi vicino al vetro della finestra guardo fuori , il paesaggio buio è praticamente irriconoscibile e le nuvole scendendo hanno coperto la cima di quei monti che ,ho scoperto, mi piace  guardare, rappresentano per me un modo di vivere, il mio  forse……………………….arrivare in alto dopo sforzi e sacrifici ,certo, ma aspirando alla vetta e non più in basso solo per mancanza di volontà, andare sempre più su  senza accontentarsi e senza lamentarsi …………………………..

La stanchezza di quest’ ultima giornata comincia a farsi sentire e prima di stendermi decido di programmare la radio sveglia di questa stanza……..rischio di non svegliarmi…………mi è ancora insopportabile  svegliarmi …..certe abitudini non si perdono.

 

 

 

Dopo la doccia scendo velocemente nell’ ingresso del palazzetto ,gli allenamenti appena terminati riprenderanno nel pomeriggio , la squadra vanterà forse qualche nuovo acquisto , domani dovrebbero arrivare dei borsisti dall’ estero , avranno l’ opportunità di venire smistati nelle squadre principali, magari solo come riserve ,ma ciò rappresenta comunque un’ occasione irrinunciabile , un’ opportunità per farsi conoscere e fare esperienza……..se avessi continuato gli studi nella mia patria quest’ opportunità si sarebbe presentata anche a me, ma io ho comunque preferito trasferirmi direttamente , non avrei potuto attendere così a lungo.

I miei compagni siedono inquieti ai tavolini del bar ,i manager  parlano concitati al cellulare, i giovani che arriveranno domani fanno parte delle grandi promesse di tutto il mondo…………….anche il Giappone invierà qualche atleta……….non so davvero chi aspettarmi…..forse Sendo o Maki  o qualche atleta sconosciuto ……..non importa io non temo di perdere il mio posto da titolare con l’ arrivo di una matricola ……ho guadagnato il mio posto strappandolo con tenacia a giocatori esperti nati in questa terra  e certamente non ho paura di perderlo come alcuni di loro…………se temono una cosa del genere è solo perché sanno di non essersi impegnati abbastanza o perché quel posto forse non spetta a loro e lo sanno , io da parte mia non mi arrenderò di fronte a nessuno né ora né in futuro.

 

 

Lentamente mi infilo la mia tuta , sotto la giacca all’ altezza dell’ avambraccio la mia fascetta nera, non ho mai scordato di metterla , agli allenamenti , alle partite, rappresenta l’ unico legame tra quello che ero , nel mio paese e quello che sono oggi ,ma rimango sempre Kaede Rukawa con tutto quello che ho lasciato e quel ricordo.

Mentre scendo le scale sento voci alte provenire dall’ ingresso, devono essere arrivati  i borsisti , la nostra struttura  ha ricevuto dalla Federazione l’ incarico di ospitarli per il periodo necessario alla loro assegnazione , arrivo nell’ atrio e senza un motivo mi sembra  improvvisamente di avvertire, portato dal vento , un vago profumo conosciuto……….arancio…………………….

non so perché sia successo, ma in attimo tutti i flash che possiedo di quel ricordo si mischiano nella mia testa stordendomi per un

istante ……

 

“Are you ok?” mi domanda un compagno.

“Yeah” rispondo sovrappensiero, cercando di riprendermi  del tutto, poso lo sguardo sui nuovi arrivati, tutte le loro valigie ammucchiate in terra , ne avranno almeno due o tre a testa e devono restare solo qualche settimana ……….pensare che io sono partito per  sempre con una sola borsa………….mi tiro in disparte infastidito dal continuo andare avanti indietro degli inservienti e del personale …..lentamente mi soffermo a guardarli uno per uno…. ragazzi ….giovani più o meno..alcuni sguardi determinati ..altri straniti  …li sfioro con lo sguardo senza  indugiare su nessuno e mentre sto per andarmene una volta soddisfatta la mia curiosità  lo vedo.

 

 

Non lo credo possibile .

 

 

Rimango immobile appoggiato al colonnato marmoreo, lui si guarda intorno , si siede sulle sue valigie mentre fissa  intento ogni cosa , mi avvicino  continuando a guardarlo scuotere la sua testa con lo sguardo  a tratti assente , a tratti attento…..i suoi capelli mossi dal vento riflettono il proprio  colore ……rosso.

Un manager delle squadre lo avvicina , posso sentirli parlare.

“Your name , guy?” domanda l’ uomo

Lui tende una mano deciso e sorride cordiale.

“ Hanamichi Sakuragi”

                                                                                                                                                                                                                 

Io mi allontano nervosamente  da loro, non desidero farmi scorgere, certo oggi pomeriggio sarà impossibile non farmi vedere ,avremo una partita d’ allenamento ,comunque per ora se possibile preferisco evitare……….io non posso ancora crederci con tutti i giocatori  giapponesi divenuti famosi nei campionati , di tutti quelli che ho conosciuto …………………………lui.

Non ho più saputo niente dello Shohoku , quando me ne andai il nuovo capitano era stato eletto , Miyagi, e lui , Sakuragi ,  era appena tornato dalla terapia , ero stato via anch’ io , in ritiro con la Nazionale Juniores , al mio ritorno non  avevo trovato lo stesso spirito, nonostante  tutti gli sforzi del capitano e di Ayako , ho sempre pensato che una parte dell’ anima dello Shohoku , quella che ardeva durante il Campionato Nazionale , se ne sia andata con Akagi e gli altri ……eppure  non li ho mai dimenticati , quei giorni, nei quali continuavo ad inseguire la vittoria su ogni atleta per dimostrare di essere il migliore e quelle partite nelle quali ho davvero imparato  a non arrendermi  ed ora lui con la sua presenza mi ha costretto a ricordare tutto , ricordare lui e le nostre liti, le nostre risse, quella parola …….

….do’ hao ….strano non l’ ho mai usata qui in America ,neanche  in lingua americana ….diciamo che non ho trovato nessuno a cui dirla …….di giocatori mitomani e casinisti  non ce ne sono tanti qui………………….solo lui…..ora.

Affacciato al balcone in un istante  ritorno ancora a quel ricordo, non so perché ,ma voltandomi di scatto e tornando dentro  rifiuto di perdermici ancora una volta.

 

 

I miei compagni discutono animatamente mentre finisco di cambiarmi , più che altro commentano circa i nuovi arrivati, li sento parlare anche di Sakuragi, certo la sua altezza non passa inosservata ben sapendo che viene dal Giappone poi e i suoi capelli rossi………….

Non è cambiato molto dall’ ultima volta, i suoi capelli erano già ricresciuti quando andai via e lui non li ha più tagliati…….beh forse non avrà avuto  modo di dover espiare qualcosa………..ma in fondo cosa mi importa, anch’io non sono cambiato……………come giocatore  ovviamente sono maturato ed ora mi chiedo poco prima di affrontarlo in campo se anche lui è migliorato……in effetti è una domanda stupida, per il solo fatto che ora si trova qui  capisco che si sarà dimostrato migliore di altri giocatori proposti lì nelle squadre universitarie ……..anche se mi è difficile conciliare il ricordo di questo do’hao con l’ immagine di un asso del basket universitario………………….

comunque ora che scenderemo in campo  potrò rendermene conto.

 

Esco lentamente dagli spogliatoi  e rimanendo sulla linea del bordo campo osservo ancora i nuovi arrivati riuniti in una squadra mista, si stanno riscaldando , guardandoli credo che non incontrerò giocatori particolarmente forti , ma ho anche imparato a non sottovalutare mai gli avversari………non vedo Sakuragi ……….ad un tratto il nostro manager ci richiama tutti  vicino alle panchine ed anche la squadra nuova smette di prepararsi , mentre ci danno le ultime indicazioni con la coda dell’ occhio lo vedo arrivare dal corridoio degli spogliatoi……….è in ritardo come sempre ……..non è davvero cambiato………lo vedo scusarsi con alcuni giocatori e con qualche allenatore poi alzando lo sguardo mentre io tengo il mio fisso su di lui  mi vede.

I suoi occhi si fanno scuri per un istante , la sua bocca si schiude leggermente, lentamente si fa strada verso di me tra i compagni , io rimango immobile , ma volto il mio corpo verso di lui.

Arrivato davanti a me ci fissiamo per un istante.

 

 

 

“Rukawa” mormora lui

“Hn”

Un attimo di silenzio, poi lui sorride.

“Si,  sei proprio tu” mi dice in giapponese…….è  così tanto che non lo parlo…..

“E’ passato molto tempo” rispondo nella lingua del nostro paese d’origine.

Lui mi guarda quasi soddisfatto

“Si, sembra un eternità – dice quasi più rivolto a sé stesso – e così giochi in questa squadra , oggi ci affronteremo allora”

Ora il suo sguardo riflette la sfida che mi ha anticipato con le sue parole……..mi sembra di ritornare indietro quando  ci scontravamo in one-to-one  dal risultato scontato e quasi ogni volta sfociavano in rissa……..

Ho voglia di giocare.

Ho voglia di giocare contro di lui.

Ora. Adesso.

 

 

I miei compagni, invece, si erano voltati verso di noi quando l’ avevano visto avvicinarsi a me , ho sentito anche qualcuno mormorare scherzosamente “Gli autografi dopo” , se lui lo avesse capito credo che si sarebbe infuriato ………mmh una rissa il primo giorno sul suolo americano…….non sarebbe male…….

Dopo il nostro veloce scambio di frasi  i miei compagni sono stupiti , è la prima volta che mi sentono parlare in giapponese, appena arrivato qui mi ero ripromesso di non usarlo per imparare al più presto l’ inglese parlato…ma ora …con lui …sarebbe inutile e stupido parlare  americano.

Ora lui sta per salutarmi , deve ancora riscaldarsi con i suoi compagni……..

“E’ stato un piacere rincontrarti ,  kitsune”

Lui si volta e allora noto la sua uniforme.

“Do’ hao” lo chiamo istintivamente.

Lui si volta sorridendomi.

“L’ uniforme dello Shohoku…..” sussurro fissando il rosso della sua maglia .

“Già , volevo questa il primo giorno qui” mi risponde poi si allontana.

Mentre mi sto per voltare  lui si gira e guardando me e la mia squadra ci dice in inglese :

“Non ho bisogno del vostro autografo perché vi batterò tutti , capito kitsune?”

 

 

 

La partita è terminata da poco ,ognuno in camera sua attende l’ ora di cena , disteso sul letto ripenso a oggi, al buio.

La nuova squadra si è comportata  bene, ovviamente essendo composta da ragazzi così diversi, che non avevano mai giocato insieme, la coesione e l’ affiatamento erano praticamente inesistenti , se l’ avessero avuti probabilmente ci avrebbero dato molto più filo da torcere, comunque lui è migliorato così tanto , è impossibile credere che sia lo stesso ragazzo che si presentò in palestra quel giorno sfidando  Akagi e tenendo la palla come un giocatore di rugby.

Cominciata la partita , avevo fermato uno dei loro giocatori , ma la palla era sfuggita al compagno a cui l’ avevo passata, lui era lì dietro e afferrato il pallone l’ ho visto lanciarsi in attacco sotto canestro , ha dovuto scansarsi da uno dei miei compagni e appena sotto canestro  ne ha evitato un altro con una finta degna di Miyagi , poi ha saltato ancora più in alto di quanto ricordassi e mi è sembrato che si fosse voltato a guardarmi prima di segnare il suo slam dunk , l’ anello vibrava ancora  mentre lui correva in difesa .

Abbiamo vinto la partita ovviamente e io e lui non abbiamo giocato per più di un paio di minuti insieme, i loro cambi sono stati frequenti per permettersi  di  verificare le capacità di ogni atleta  e destinarlo alla squadra migliore…….ma forse io non sono soddisfatto……..

 

Sceso nell’ atrio osservo i giocatori seduti sui divanetti sparsi,i miei compagni, gli allenatori…….vado al bar per prendere qualcosa da bere e Sakuragi è lì al bancone , ci fissiamo un istante , un saluto con un cenno della testa , presi i nostri bicchieri  ci sediamo anche noi  come di comune accordo in un angolo su due poltrone , uno di fronte all’ altro.

Per una volta parlo io per primo:

“La squadra?” chiedo  con voce atona.

Lui posa il suo bicchiere.

“Ormai non è rimasto nessuno di noi allo Shohoku –si  interrompe, sembra riflettere un attimo –Akagi ha praticamente terminato l’ università come tutti gli altri , Kogure, Maki ……….Mitsui invece si è trovato un impiego credo , Miyagi  gioca nella squadra universitaria, lui e Ayako si sono trasferiti di recente a Osaka credo …ah già …tu non lo sai , ma il caro Ryo-chan  l’ ha conquistata alla fine ………..

anche Yasuda e gli altri militano nelle squadre della prefettura –lui si ferma ancora un istante – e Haruko frequenta dei  corsi professionali ………penso sia tutto …”

Il mio sguardo continua a fissarlo mentre ancora lo sento parlare, avevo chiesto della squadra, ma sapevo che nessuno di noi era rimasto lì, sentirselo dire però ………sembra la fine di un epoca lontanissima eppure non saranno passati che un paio d’ anni in tutto ………..lo ascolto ancora mentre mi parla di ognuno dei miei compagni, il suo tono di voce è calmo , il suo modo di esprimersi è cambiato , più adulto, come il suo comportamento…..eppure è sempre lui in fondo….come oggi  in quella frase sugli autografi…credo che il Sakuragi di un tempo avrebbe sul serio scatenato una rissa  e si sarebbe vantato fino a farsi odiare per il  suo slam dunk, invece ………nonostante tutto ha conservato ancora qualcosa “….io vi batterò tutti, capito kitsune?”….. una frase tipica …………………………….poi mi parla di lei, non so perché , ha esitato anche lui nel farlo , considerarla parte della squadra non avrebbe senso  forse l’ avrà ricordata per aver parlato di suo fratello o perché un tempo…. ma in fondo cosa me ne importa ……………..mi dice che è tutto , ma io non posso dimenticare un’ altra domanda:

“Il signor Anzai?”

Sakuragi mi fissa, conosce il motivo della mia domanda, anche lui in fondo deve quasi tutto al nostro allenatore.

“Il signor Anzai sta abbastanza bene  , ma si è dovuto ritirare dall’ insegnamento….”

Ne sono contento , vorrei riuscire a rivederlo un giorno…………….

Il silenzio ritorna tra noi, ritrovarsi così dopo mesi , per due come noi che non si sono mai parlati  se non per offendersi e litigare è singolare , mi ritrovo a sentire l’ esigenza di prendermi il mio tempo  per abituarmi all’ idea…………..

Mi alzo lentamente , lo fisso ancora .

“Dopo cena – dico senza  smettere di guardarlo – un one-to-one ?”

Riconosco un lampo di sfida nel suo sguardo , si alza, mi sorride.

“Certo kitsune, come ai vecchi tempi”

 

 

 

 

 

 

Siamo in palestra , uno di fronte all’ altro , soli nella parte di campo illuminata dalle  luci che ho acceso.

“Ai 20” dico a tono basso e sento un brivido di piacere…potrei gemerne tanto è forte.

 

La nostra gara ha inizio.

 

Parità.

 

Siamo all’ ultimo tiro. 18 a 18.

 

Il nostro respiro esce veloce e irregolare.

Io ho la palla, cercò di liberarmi  per creare un occasione di tiro, ma lui è davanti a me , si sposta insieme a me  , tenta di rubarmi in ogni istante il pallone, attende una mia distrazione , una qualsiasi, ma io attentamente  mi giro per  fintare e tirare, lui ha capito il mio gioco e si spinge verso di me  per impedirmelo, ma ormai ha saltato una frazione di secondo  troppo tardi e la palla seguendo precisa la sua traiettoria entra nella retina senza alcun rumore.

 

20 a 18

 

Ho vinto ancora una volta, ma  non posso non ammettere quanto sia stato difficile.

Non mi ero sbagliato , i progressi che  avevo intravisto oggi in campo ci sono davvero, non so perché ,ma ora che ci siamo seduti a terra , lo guardo e sono contento….si …quasi …quasi orgoglioso ..di lui……lui, proprio lui, un teppista, che non aveva mai praticato uno sport, che considerava il basket un gioco per  idioti, si era appassionato al punto di sacrificarsi negli allenamenti partendo da zero e in questo momento averlo visto raggiungere questi risultati …………….anche lui non avrebbe problemi ad inserirsi in una squadra di questo paese…………….ma non ho intenzione di dirglielo ………non vorrei sentirlo  cominciare a gridare in questa palestra vuota quanto sia “tensai” ……..anche se da quando è arrivato non ho sentito ancora nessuno proclamo ………sembra in qualche modo mancarmi…………

“Ah che partita, accidenti per un solo tiro…….”

Mi passo la fascetta sulla fronte asciugandomi le gocce di sudore sul viso, il silenzio avvolge tutta la palestra , un mio commento non è necessario.

Girandomi sento il suo sguardo su di me, sorride.

“L’ hai portata con te…..”

Sta parlando della mia fascetta……dopo tutto ha un significato  importante per me, ma non è necessario che gli altri lo sappiano.

“Già”

Ancora il silenzio intorno a noi.

“Cosa fai qui in America…..voglio dire …oltre a giocare  nella squadra?”

Non mi volto , io e lui non abbiamo davvero mai parlato così , la sua curiosità non mi infastidisce particolarmente , eppure sono ancora restio a parlare di me alle persone , forse perché non ho mai intrattenuto rapporti che andassero oltre la limitata conoscenza del nome e dell’ occupazione della  persona di turno….smettendo di pensarci mi decido a rispondergli:

“Mi occupo di gestione aziendale nel tempo  perso”

E’ vero , in una delle società affiliate a quelle della mia famiglia , cercavano personale , una telefonata di mio padre mi ha convinto ad entrarci, nel caso decidessi in un prossimo futuro di abbandonare il basket , così mi disse, ma io non ho nessuna intenzione di  abbandonarlo né ne vedo il motivo , ho accettato solo per  mio padre , lui non si era opposto alla mia partenza , mi aveva visto sicuro delle mie capacità , credo che ,come me, sapesse che potevo farcela , ma la vita di un figlio è preoccupazione di ogni genitore perciò se la mia assunzione avrebbe contribuito a renderlo  più tranquillo e sapevo che era così data la rapidità con la quale mi aveva avvertito di quei posti  di lavoro part-time , perché non  accontentarlo……….il lavoro mi occupa poco tempo e lo posso svolgere  tranquillamente anche nelle mie stanze in questa struttura, i soldi in più mi servono per le vacanze o magari una casa…….

Sakuragi si è voltato  , sembra riflettere sulle mie parole , io di lui non so niente, potrei anche domandargli qualcosa, anche se mi sembra ancora strano parlare così normalmente con lui…..

“Io studio ancora all’ università, lavoro anch’ io nel tempo libero e gioco nella squadra” mi precede raccontandosi  senza  guardarmi.

Silenzio.

“Ne sei il capitano?”chiedo.

Non so perché io abbia fatto una domanda del genere………forse voglio solo provare altro orgoglio per lui……….non so ….

“Si –mi risponde girandosi – poiché sono un genio….”

Mi sorride ed io so che forse non è cambiato tutto da quando me ne sono andato.

 

 

 

Oggi   i borsisti verranno a conoscenza delle loro assegnazioni, mi decido a scendere nell’ atrio per assistere al nuovo reclutamento della mia squadra, in verità poco mi importa , non ho trovato nessun elemento di spicco , neanche un giocatore che potrebbe interessarmi ……….rimane  lui …………. conosco la sua tenacia , la volontà con la quale accetta le sfide  che gli si parano davanti ……………

Ma non importa ……facendo affidamento su di me  sono arrivato qui e da solo proseguirò per il cammino che ho scelto……

Sono nel corridoio , non c’ è più nessuno,queste sono le stanze dei borsisti, anche quella di Sakuragi dovrebbe essere da queste parti, cammino lentamente verso le scale e di nuovo all’ improvviso avverto quel profumo…..

……intenso, dolce …………ancora una volta quel profumo…..come ieri ………anche ieri passando di qua……….mi rendo allora conto che probabilmente qualcuno che alloggia in queste stanze lo usa…………………mi si ferma il respiro per un attimo……

ho sempre portato con me quel ricordo senza pretendere niente, non credevo possibile  poter rincontrare  quel ragazzo……..e se anche lui non fosse rimasto in Giappone e se …………..

No è inutile  , è praticamente impossibile che lui sia qui, ora e che usi ancora quel profumo, è inutile fantasticare………mfh…………mi sono ridotto alle fantasie per questo ricordo………………………………

Ma in fin dei conti ho sempre saputo quanto fosse diventato  importante per me , l’ ho portato con me per tutto questo tempo mantenendone vivida l’ immagine  nei minimi dettagli e se solo  lo volessi potrei risentire ogni giorno quel profumo anche solo con l’ immaginazione ……………………...non lo so……..

Mi affaccio un secondo alla finestra del piano, guardare il cielo e il paesaggio mi piace…………….

E’ davvero possibile che uno come me  porti con sé il ricordo di una persona che non conosce e che lo tenga talmente stretto da non riuscire a dimenticarlo?

E’ davvero possibile che quella notte quel ragazzo e quel profumo così buono, talmente forte da stordirmi, mi siano entrati nell’ anima a tal punto da arrivare a chiedermelo?

Forse  ora dovrei chiedermi davvero tutto………

E’ davvero possibile che io mi sia innamorato di un ricordo?

 

 

 

 

******************

 

 

 

 

 

Sakuragi fa parte della mia squadra, non so come spiegarmelo eppure quando ho sentito il coach chiamare il suo nome tra le nuove reclute, vederlo fare un passo avanti  e  presentarsi mi è sembrato di tornare indietro , al tempo nel quale sia io che lui non eravamo che matricole di un liceo la cui squadra di basket non  contava poi molto ………….oggi invece faccia a faccia , di nuovo nella stessa squadra, io con l’ esperienza e il prestigio che ho qui e lui con quello che sicuramente ha in patria tanto da farsi mandare qui …..di nuovo compagni …..sembra che la distanza  che il tempo era riuscito a creare si annulli solo perché ho ritrovato un compagno….mi chiedo se avrei provato la stessa sensazione se al suo posto  avessero mandato un’ altro dei giocatori che fanno parte del mio passato….non so rispondermi…..ed ora poi non ha importanza …..ho ritrovato un compagno anche se solo per qualche settimana, lui……

Mi volto per andare via dopo il discorso d’ inaugurazione e penso ancora una volta ……….di nuovo compagni….

…..credo proprio che anche qui non gli passerò la palla…………

 

Gli allenamenti estenuanti proseguono senza sosta giorno dopo giorno,alla fine del mese è previsto una specie di torneo interno tra le squadre che hanno accettato dei borsisti….quale migliore occasione del campo stesso per verificare alla fine capacità e miglioramenti….

……la nostra squadra è candidata alla vittoria….eppure i nostri allenatori insistono con esercitazioni continue ed io non posso che pensarla come loro e apprezzarli, non si deve mai dare niente per scontato nella vita a prescindere dai giudizi della gente e ancora di meno si deve ,in uno sport come questo, dare per scontata la vittoria…….l’ ho imparato tanto tempo fa durante un campionato che ci vedeva perdenti fin dall’ inizio, durante partite vinte talmente compromesse da sembrare irrecuperabili, durante partite scontate che si sono rivelate piene di ostacoli……non si possono avere certezze…non si può misurare l’ ambizione o la volontà degli avversari e non si conosce nemmeno a fondo il proprio potenziale…..solo l’ impegno può garantire un limitato margine di sicurezza e la mancanza di rimorsi e io di  rimorsi non voglio più averne….ne ho solo uno e continuo  a portarlo con me ….ovunque…un rimorso che ha a che fare con un ragazzo di un ricordo al profumo di arancio……………………………..

 

Nonostante l’ atmosfera di impegno dilaghi c’ è chi non la sente…..anche oggi Sakuragi è in ritardo…gli allenatori sono vicini alla disperazione credo….svegliarlo la mattina è praticamente impossibile , le battute su di lui divertono  i miei compagni, qualcuno di loro mi ha anche chiesto qualcosa, hanno scoperto che eravamo compagni e vogliono sapere di lui …non è mia abitudine parlare di queste cose né tantomeno condividere ricordi  del mio passato …..ho detto loro di rivolgersi  al diretto interessato …….loro lo hanno fatto e quel…quel do’hao non vedeva  l’ ora di parlargli di sé e persino di me …..qualcuno un giorno ha cominciato a chiamarmi fox……e lui , lui rideva ….….e continua a non svegliarsi di mattina e ad arrivare costantemente in ritardo , non so più nemmeno quante volte l’ hanno sgridato ....eppure quando lui entra in campo  diventa diverso, la sua volontà e il suo impegno  diventano assoluti , ogni volta che si allena sembra competere sempre con tutti , senza fermarsi o stancarsi, ho visto gli sguardi degli allenatori e dei miei compagni, lui vale e loro lo sanno, qualcuno lo guarda anche con sospetto , hanno paura di  perdere il posto, i manager lo fanno giocare sempre più spesso , per allenarlo dicono, ma sanno anche loro che non ce n’ è bisogno, lui si trova dove c’ è il pallone , il suo istinto non è scomparso , si è rafforzato acquisendo tecnica e abilità , fa parte di lui, come la velocità e l’ elevazione…………..lui potrebbe davvero diventare qualcuno……..eppure quando si gira ridendo  allegramente dopo un azione spettacolare sembra non comprendere le proprie potenzialità,  sembra sottovalutarsi senza malizia , innocentemente , sembra riderne come un bambino………………..ed io non capisco perché  continuo a guardarlo, a pensare al suo gioco , al suo comportamento……….in fin dei conti non ho mai prestato attenzione a lui quando eravamo in squadra assieme…..ora invece mi ritrovo a fissarlo sul campo e fuori , a pensare a lui in privato, involontariamente, a come sia migliorato , ai suoi cambiamenti , a quello che è rimasto uguale in lui , nel suo carattere ,  ad ogni partita che gioca ,ripensando alle sue azioni e ai suoi errori, ne commette ancora , ma sono distrazioni più che altro ……….ancora una volta non so………

 

Sono in camera mia , il lavoro che dovrei svolgere ora che ho del tempo mi attende invano sulla scrivania , non ho assolutamente intenzione di lavorare , sono stanco……………….mi alzo per guardare ancora un po’ fuori dalla finestra chiusa …..il sole sta tramontando, il cielo è tinto di un unico colore, in tonalità diverse , ma un unico colore……………..arancio……………….

…..ancora una volta guardo nella mia mente l’ immagine di un ragazzo che non riesco a vedere…….ne potrei sentire il profumo se davvero volessi…..credo che  da quell’ alba in cui  lo sentii addosso a me quel profumo non mi  abbia mai lasciato .    …… … …………..credo davvero che mi sia entrato dentro……..basta una piccola cosa per farmelo ricordare ed ogni volta tutto si ripresenta sempre con la stessa intensità………….appoggio una mano sul vetro…….forse ho provato l’ impulso di arrivare a toccare quel colore dipinto sul cielo ………………il vetro è gelido, siamo in pieno autunno, l’ inverno qui arriverà presto e non è mai mite eppure ogni volta mi inganno, da qui vedere il tramonto  apparire di un colore così caldo mi fa dimenticare quanto in realtà sia fredda l’ aria fuori…….

Mi chiedo se anche quel ragazzo guardi il tramonto come lo guardo io ora….mi chiedo se riesca ad ingannare anche lui……….ancora una cosa…….mi chiedo se lui che portava il profumo di un frutto che richiama alla mente quel colore abbia dentro di sé quel colore ….e ancora ……..

 

Anche lui  era caldo come il tramonto?

 

………Non ho avuto la possibilità di  scoprirlo , io dovevo andare via , dovevo lasciare tutto per il sogno di una vita ed ora rimango qui a farmi queste domande su quello che posso ormai definire come l’ ossessione della mia  vita ………………non me l’ aspettavo da me …………alle volte mi prende qualcosa di simile alla nostalgia ed immagino di tornare indietro quando tutto era ancora stabile e monotono, quando tutto quello che ora ho realizzato era solo  un pensiero…………………..se avessi preso decisioni diverse, se quella mattina mi fossi svegliato con quel ragazzo accanto , sarei rimasto lì?…Se mi avesse fermato , se fossi rimasto con lui, se l’ avessi conosciuto, sarebbe cambiato tutto o sarei sempre qui,  ma senza un rimpianto ad opprimermi?

Questi pensieri mi stanno solo stancando ancora di più, mi allontano dal vetro cercando  di smettere con loro, in fin dei conti sono solo pensieri , io ho già fatto la mia scelta e l’ ho seguita  fino in fondo, non me ne sono mai pentito e lo so e so anche che è impossibile pretendere di non aver rimpianti nell’ arco di una vita intera, sono sempre io e la forza con la quale sono andato avanti da solo fa sempre parte di me , alle volte abbandonarsi ai pensieri è normale, ora è solo questione di accettare questo ricordo come un’ ossessione personale e portarne il peso , le mie scelte non possono essere cambiate e forse anche in circostanze diverse non sarebbero cambiate , a me può andare bene così ora………………mi volto a guardare il lavoro che ancora mi attende sul tavolo, mi stendo sul letto e penso che anche questo mese lo consegnerò in ritardo.

 

Attendo l’ ascensore per scendere nell’ atrio, ho preferito evitare di scendere per i corridoi …mi capita ancora  di avvertire quel profumo e non riesco a spiegarmi il motivo, ho  cercato di capire se qualcuno lo usasse, ma alla fine mi è sembrato più comprensibile credere che qualcuna delle inservienti lo adoperi per gli ambienti e che riordinando le stanze  lo lasci nell’ aria ……sentirlo mi confonde ……preferisco evitarlo…..

….nell’ ingresso Sakuragi è con il resto della squadra …………credo si trovi bene, ha legato con loro , è rimasto allegro e amichevole come un tempo………………nonostante tutto certe cose non cambiano proprio ……io continuo a preferire i luoghi silenziosi e la poca compagnia ……..lui invece è sempre stato circondato dagli amici …………ma anche questo fa parte di noi…….

Interrompendosi un istante lui mi vede, mi fa cenno di avvicinarsi a loro, mi dice di sedermi e conversare con loro, manca poco all’ orario della cena potrei anche sopportare un po’.

La conversazione mi interessa poco , mi ritrovo a guardarlo , quei suoi capelli rossi qui  non hanno destato poi così tanta attenzione , di certo mai come nel nostro paese…nel nostro liceo, qui è  quasi normale, qui un po’ tutto è normale………lui continua a parlare allegramente delle nostre vecchie sfide e delle partite ,ogni tanto mi chiede un cenno d’ assenso, i miei compagni fanno delle domande, qualcuno gli chiede se ha la ragazza , se l’ ha dovuta lasciare in Giappone, lui si imbarazza….anche in questo è rimasto uguale….risponde di no e non so perché ,ma si gira un istante a guardarmi con la coda dell’ occhio, qualcun altro gli chiede  che cosa fa , dove lavora , dove studia …………..lui torna serio e risponde con il nome di un’ università che conosco bene, la stessa università che aveva richiesto Akagi………lui studia lì, lo fisso senza dimostrare la mia sorpresa………lui viene costretto  a proseguire e ci parla del suo lavoro…..

……è un allenatore……insegna basket alle squadre comunali di bambini……………………… si gira a guardarmi imbarazzato prima di spiegarci quanto sia divertente come lavoro……….proprio lui che aveva cominciato da zero , che non aveva mai avuto pazienza , ora insegna i fondamentali……………………………..un mio compagno gli fa scherzosamente notare che un insegnante che arriva sempre in ritardo agli allenamenti come lui non è poi un buon esempio……..lui ride ……ammette che i bambini sanno dei suoi ritardi, ma aggiunge serio che a loro non lo permette altrimenti se ne sentirebbero tutti in diritto …………..i miei compagni ridono , anch’ io sorrido appena ……….in momenti come questi però mi sembra passata davvero una vita intera ……………..un altro compagno ancora interrompe le risa con una domanda più seria, gli chiede dei suoi parenti , come li ha lasciati in Giappone, se loro erano contenti di quest’ opportunità ……………improvvisamente l’ espressione di Sakuragi cambia …….abbassa leggermente la testa e senza più l’ ombra del sorriso di prima risponde a voce bassa che non ha lasciato nessuno in Giappone della sua famiglia ………..non aggiunge altro….sento l’ imbarazzo dei miei compagni………….. ed io lo guardo in silenzio mentre veniamo chiamati per cenare.

 

 

I giorni passano, le prime partite sono cominciate , anche la nostra squadra ne ha affrontata una , abbiamo vinto senza troppi problemi , Sakuragi ha fatto il suo esordio anche se solo qualche minuto  prima della fine , gli allenamenti proseguono insieme alle partite una dopo l’ altra , dopodomani la finale…………………Sakuragi questa sera mi si è avvicinato , mi ha chiesto di fare una partita, ancora noi due …

….ho accettato, ora sono di fronte a lui, si sente solo il rumore dei passi e del rimbalzo della palla, siamo agli ultimi tiri, siamo ancora in parità , mi avvicino per marcarlo più stretto e impedirgli di tirare il pallone che continua a  mantenere con tutte le sue forze per garantirsi l’ ultimo punto…………tra i respiri veloci avverto improvvisamente un odore intenso che conosco bene…ancora quel profumo di arancio…… mi distraggo un attimo , a lui è sufficiente per tirare dopo essersi girato e segnando quel canestro si aggiudica la vittoria.

A me non interessa affatto , in questo momento mi chiedo solo se mi sono sbagliato, se  ho davvero sentito quell’ odore e se davvero era suo………lo guardo e lui ridendo mi dice di non disperarmi , che vista la sua genialità mi concederà una rivincita , ma  io ho ancora in testa quel profumo…………………

 

Non riesco a non pensarci….anche ora , al buio , in camera mia , io non lo credo possibile , fra un giorno giocheremo l’ ultima partita  ed io ho appena perso una sfida e l’ unica cosa che riesco a pensare è ancora quel ricordo e lui , e quel ricordo che sembra volersi mescolare con lui……………….io non credo  sia possibile, sicuramente mi sono sbagliato o l’ ho immaginato, non importa ,ma non lo credo possibile  e poi l’ ho sentito solo per un istante, è davvero probabile che mi sia sbagliato………………………..

 

 

 

Ho appena passato un notte di ricordi, mi sono tornati alla mente, tutti insieme, con la forza delle onde che sbattono sugli scogli mi hanno trascinato nel passato e in tutto quello che c’ era per me prima di arrivare in questa terra , mi sono alzato all’ alba , è inutile restare disteso, loro non andranno via così facilmente…….così a lungo li ho ignorati , concentrato solo su ciò che dovevo realizzare ed ora è bastato lui a farli tornare  tutti alla mia attenzione ………..in fondo penso sia giusto così ………….non potevo continuare ad ignorarli, fanno parte di me ……….

 

  Adesso ho voglia di giocare….

forse per ritrovare le mie certezze dopo questa notte di domande……….scendo in palestra , la mia fascetta nera intorno al braccio, domani la finale……………non c’ è nessuno qui , io e il canestro, io ed il basket, lo sport che insieme a quei ricordi fa  parte di me , non sarebbe sbagliato ammettere di essermene innamorato dalla prima volta in cui ho giocato, eppure  un conto è amare una cosa, potrebbe anche bastarmi per tutta la vita ………..o forse no………e quel ricordo…….si, anche quel ricordo di cui mi sono innamorato non è che qualcosa di inanimato ……………….non  voglio chiedermi se mi basterà così in questa vita……………..

……….non voglio chiedermi più niente………………………………….

 

 

 

 

Le grida dagli spalti, la tensione, il campo lucido davanti a noi , il nostro ingresso e quello degli avversari ………

Una finale ………………….non potrei mai rinunciare a tutto questo…………….

 

 

Il fischio di inizio, il rumore dei passi, le braccia tese ……ed è gioco, gioco e istinto, impulsi del corpo e movimento……….

……..gli avversari ci seguono  nella corsa  verso il punteggio, sarà una partita impegnativa ……………..

……..siamo in parità ,manca qualche minuto …….lui è entrato in campo , io e lui , stiamo giocando insieme, siamo in vantaggio,  i nostri avversari approfittano della distrazione di uno dei miei compagni per  segnare un canestro da tre punti, la partita sembra venire rimessa in discussione , manca poco al termine , davvero poco, io recupero un pallone pericoloso, proseguo verso canestro evitando il mio marcatore, loro prevedevano questa mossa e cercano di bloccarmi ed io allora lo vedo , più che vederlo sento la sua presenza e senza guardarlo  passo la palla  a lui, non l’ avevo ancora fatto in tutti questi giorni e lui  corre , si ferma di scatto ,salta ed è un tiro perfetto dalla linea dei tre , è canestro, al limite del tempo che termina in quell’ istante .

 

 

Abbiamo vinto

 

 

Sono seduto in un angolo, il locale è pieno di  persone, il fumo  denso sale verso l’ alto per poi ridiscendere annebbiando i sensi, bevo ancora qualcosa, non so dove siano i miei compagni, sono usciti tutti per festeggiare nei locali vicini alla nostra struttura , si sono sparsi in posti  diversi , dovevamo festeggiare questa vittoria , oramai saranno quasi tutti ubriachi …….Sakuragi sarà andato con loro in fondo ha contribuito in modo determinante  alla nostra vittoria, dopo il mio passaggio ovviamente……………io preferisco rimanere qui……

…..mi guardo intorno, questo posto un po’ assomiglia  ai miei ricordi di quell’ alba, lo stesso fumo,  la stessa musica , la stessa gente….

…………..ma questa sera non ho voglia di perdermi  ancora  nei ricordi, non voglio più pensare , non voglio più sentire quel profumo….

………………….

 

 

Improvvisamente qualcuno  raggiunge l’ angolo dove sono e si siede accanto a me , lentamente …………………

…..non ho intenzione di avere compagnia e mi giro per renderlo chiaro anche  a parole , ma non riesco a dire niente ……………………e sento solo profumo d’ arancio…..

………………………………

 

 

Una voce calda, morbida

“Ciao”

Non può essere solo un’ illusione, lui ……è il ragazzo del mio ricordo……io non riesco a pensare , questo profumo così intenso mi ha stordito ancora una volta , credo che lui mi stia guardando in silenzio, poi sussurra…

“Come quella volta , tempo fa, no?”

Io non posso rispondergli e lascio il silenzio a parlare per me , lui si gira ancora , io perso in questo mio ricordo reale ancora non riesco a crederci……forse mi sto illudendo davvero….ancora una volta ……..mi sembra quasi doloroso………..non può essere vero , non qui , dopo tutto questo tempo………mi sto illudendo…………………..lui si alza, sembra andare via , io non gli ho parlato , lui andrà via e tutto rimarrà così ……avrò solo un altro debole ricordo da sovrapporre al primo e da …………………………….amare…. …………no..no

No ………afferro la sua mano, lui non andrà via questa volta ……non mi importa se è un illusione, non mi importa di niente, solo che questa volta non avrò il rimpianto di non averlo fermato, di non averlo conosciuto, anche se solo in un’ illusione probabilmente, ma io non voglio avere più rimpianti nemmeno così  ed io non lo lascerò andare……………………………….lo tiro verso di me e senza  preoccuparmi di niente e senza pensare le mie labbra sono sulle sue….a lungo…..separandoci riesco a vederlo , non so più nemmeno quanto l’ ho desiderato di poter vedere e ricordare i suoi occhi, i suoi capelli………………..occhi nocciola che si avvicinano ai miei per poi chiudersi prima di un’ altro bacio………………e capelli morbidi, stretti tra le mie dita ….. rossi.

 

 

Ora so chi sei ..ragazzo di un ricordo…ora so chi sei…………………………..

 

Io lo tengo ancora per mano, ho paura che svanisca, ma lui è immobile accanto a me, risponde alle domande silenziose dei miei occhi con un bacio leggero e dolce, io mi alzo con lui, questo posto è troppo grande per noi, ne vogliamo uno più piccolo, intimo, nostro………ora.

In strada al buio io non lo lascio, non ho intenzione di lasciare la sua mano, lui non andrà via prima dell’ alba, lui stavolta non andrà via….

…arrivati alla struttura non incontriamo nessuno, sono tutti fuori, sono rimaste accese solo le luci basse dell’ ingresso, nella penombra scivoliamo insieme verso le scale come due ombre, lui mi segue e senza lasciarlo lo conduco all’ ultimo piano , alla mia stanza……

entriamo nell’ oscurità più totale, non c’ è bisogno di accendere le luci…..ho passato mesi ad amare un ricordo confuso, oscurato e privo di luce e di certezze, ora, per amare lui fisicamente ,non ho bisogno di luce né di altro, non ho più bisogno di vederlo………

voglio solo sentirlo………………..

 

Lentamente lo guido nell’ ombra portandolo vicino a me sul mio letto, quando si distende mi sposto sopra di lui, lo sento sospirare poi la sua bocca viene catturata dalla mia…….e ci sono solo le mie mani su di lui , sotto quei vestiti che sto togliendo, sulla sua pelle che accarezzo a lungo, senza fermarmi , senza staccarmene nemmeno per un istante, ci sono solo le sue mani che incontrano le mie timidamente e che arrivano a toccarmi, per restituirmi le carezze che gli ho donato, la sua bocca , la sua lingua, il suo corpo caldo sotto il mio………non importa altro ……sulla sua pelle nuda sento il suo profumo, lo stesso profumo che mi ha portato a lui e che ora  rimanendo sulla mia pelle  è diventato anche il mio………………………….

Sposto le mie mani su di lui, lo sento gemere piano, scendo verso il basso e sono gemiti più alti, le mie labbra continuano a cercare le sue incessantemente, i miei fianchi si muovono sui suoi facendolo ansimare e le mie dita scendono  per aiutarlo ad accogliermi ……..

….sono su di lui….non posso più aspettare ……lui lo sa , mi stringe a sé, respirando velocemente….mi aspetta, aspetta di sentirmi……

…lentamente comincio ad entrare , lui soffoca un gemito contro il mio viso , il suo calore mi attira e con un movimento preciso lo penetro completamente fino in fondo, lui si tende tra le mie braccia e lo sento gridare a voce alta prima di stringermi ancora più forte , mi voglio fermare un attimo a rassicurarlo, con un bacio lungo e profondo lo ringrazio del dolore che ha sopportato per me e mentre mi ricambia io inizio a spingere in lui…..sono certo dei miei movimenti, so come dargli piacere e non voglio che questo ora per lui……

le mie spinte da regolari ed uniforme iniziano ad aumentare prendendo un ritmo  veloce , lui inizia quasi a gridare, si agita contro di me , muove la testa tra le lenzuola piegate ed io non riesco a pensare a niente di diverso dal suo corpo nel quale mi muovo e al piacere che sento nel darne anche a lui……..continuo a spingere sempre più forte , più veloce , con le mani sul suo corpo che cerco di tenere fermo, voglio che continui a sentire piacere, più a lungo possibile, lui continua a muovere la testa agitandosi, la reclina all’ indietro e dopo una spinta particolare lo sento gridare, la sua voce calda si leva continua e ancora più alta mentre il suo corpo rovente continua  a lasciarmi entrare………………lo sento tremare ed insieme a lui con un ultimo movimento convulso raggiungo l’ orgasmo.     

 

 

 

 

Mi sveglio lentamente, apro gli occhi in un sospiro e fisso sopra di me il soffitto incolore, le tende pesanti coprono la luce che cerca di entrare nonostante sia solo l’ alba , i miei occhi vedono perfettamente nella penombra………….qualcosa accanto a me si muove appena, mi giro e vedo Sakuragi  , steso vicino a me ,riposare sotto le coperte …………chiudo gli occhi un istante e immagini e parole tornano ad assalire la mia memoria ….…..quando li riapro guardo lui………il ragazzo del mio ricordo………con cautela mi avvicino, sposto leggermente la coperta dalle sue spalle e chino la mia testa sul suo collo, un profumo d’ arancio intenso raggiunge i miei sensi…………lo conosco così  bene ormai…….

…ritraendomi lo avverto anche sulle coperte , sui cuscini, sulle lenzuola…..e su di me……..che stanotte ero su di lui………………….mi sembra di sentirlo impregnare la stanza, sorrido apertamente , come non facevo da tempo e avvicinandomi  di nuovo a lui  lo abbraccio forte inspirando ancora il suo odore…………

………lui mugola , posando le sue mani su di me, apre lentamente gli occhi………………..non volevo svegliarlo……mi dispiace…… ………il suo sguardo ancora velato dal sonno si posa su di me e  mi sorride prendendo fino in fondo il mio cuore con la dolcezza che solo lui possiede nel suo sorriso…….il suo sorriso rivolto a me……………unisco improvvisamente le mie labbra alle sue cercando di catturare quella dolcezza……….e lui si stringe a me per poi posare la sua testa sul mio petto dopo esserci separati……..stringo la sua nuca passandogli una mano tra i capelli dietro la testa….stringendolo a me ……

 

 

“Eri tu…”  gli mormoro felice come mai prima d’ ora in tutta la mia vita.

 

 

 

“Ti ricordavi di me …….” lo sento sussurrare incerto.

“Come avrei potuto dimenticare il ricordo del quale mi sono innamorato?” ammetto parlandogli all’ orecchio.

Lui rimane un attimo in silenzio.

“Ti sei innamorato solo del mio ricordo?” mi chiede quasi tristemente.

Lo stringo più forte.

“Do’hao io mi sono innamorato di te, eri tu quel ricordo”

Lui mi sorride ancora e mi bacia, io gli rispondo,assaporiamo a lungo le nostre labbra unite …..fuori sta rischiarando ormai…..

 

“Perché hai fatto l’ amore con me?”chiedo nel silenzio, senza lasciarlo andare.

 

Lui mi guarda e sorride ancora una volta , come solo lui sa fare…….ora l’ ho capito cosa ho sempre visto in lui….non il ragazzo che si vantava di ogni azione, non il ragazzo che rideva stupidamente di tutto , non il ragazzo che litigava urlando continuamente………

….credo che in lui  io avessi visto, scorto, solo per un attimo, il ragazzo capace di sorridere così , di sorridere a me così ….e in fondo era così il ragazzo del mio ricordo ………così è lui…….

 

“Per lo stesso motivo per il quale tu ti ricordavi di me…..” le sue labbra si incurvano timidamente

Un attimo di silenzio.

“Ti ho fatto male?”

Ancora silenzio…so quello che è successo, conosco la risposta, ma voglio sentire lui.

“Un po’ – ammette  a voce bassissima , poi rialza il viso a guardarmi – ma non è stato niente in confronto al piacere che ho sentito”

Io mi perdo ora nella sua innocenza, l’ imbarazzo con il quale mi ha risposto, è passato del tempo ,siamo cresciuti , eppure lui è solo un ragazzo….e anch’ io in fondo lo sono.

Lo abbraccio tenendolo stretto a me , da quando ci siamo svegliati non l’ ho lasciato nemmeno per un istante e non voglio farlo….

…..ho paura, paura che  all’ improvviso lui scompaia nei miei ricordi annebbiati lasciandomi vuoto e solo in questo letto…………in fondo siamo solo due ragazzi , due ragazzi da soli ….. ora insieme.

Riposiamo in silenzio un altro po’ , poi mi decido a fargli un’ ultima domanda, la pronuncio a voce bassa , vicino a lui e non sono nemmeno sicuro di volerlo fare eppure…….non so …..

 

“Era la prima volta per te?”

 

 Lui scuote la testa, lentamente, ma con decisione……… sospiro impercettibilmente ,non sapevo cosa aspettarmi, non ha importanza in ogni caso…noi ci siamo ritrovati , solo questo importa………..anche se potrebbe darmi fastidio …….è passato del tempo, abbiamo avuto le nostre vite …….

Le nostre vite…

..la sua vita…

..io non so nulla della sua vita …..

Lo scosto leggermente da me pur lasciando deciso una mano sul suo fianco per impedirgli di allontanarsi oltre , lo guardo negli occhi  e ne sento la necessità……….

 

 

“Parlami di te…………dopo quell’ alba……………prima di quell’ alba… io di te so solo quello che non ricordo di quella notte”chiedo.

 

 

E lui non lascia il mio sguardo e con un sospiro inizia, parlandomi di sé.

Dopo quell’ alba ha continuato a giocare, dopo la mia partenza , si è impegnato così tanto da non avere tempo per altro, mi confessa che non voleva avere tempo per altro, non voleva avere tempo per pensare a tutto il resto, poi quando anche Miyagi era andato via si era ritrovato capitano di una squadra quasi sconosciuta per lui , senza più nessuno dei suoi compagni……provo dispiacere…per non essere stato lì con lui……..continua  a parlare degli sforzi che ha fatto per tenere in piedi la squadra, senza nemmeno Ayako, mi dice di esserci riuscito senza però essere stato in grado di conseguire qualche qualificazione importante nelle gare….poi aveva il lavoro e doveva diplomarsi……….lui lavorava alle superiori?…….glielo chiedo notando un lampo scuro nel suo sguardo…..avvicinandosi  un po’ a me e appoggiandosi sopra il mio ventre  mi parla sommessamente di suo padre, della sua morte e poi di sua madre, di come non l’ aveva mai conosciuta …………….. ed io non sapevo nulla , nessuno sapeva nulla…….da solo andava avanti senza nessuno ad aiutarlo….a sapere….

……mi sorride velocemente rassicurandomi che è sempre riuscito ad andare avanti senza problemi………poi riprende e mi parla della chiamata dell’ università , del lavoro di allenatore e di tante altre cose …………alla fine senza più niente da dirmi mi guarda lasciandosi abbracciare ancora da me ………..prende respiro poi mi chiede:

“E tu?”

Dopo averlo baciato rispondo:

“Io ero qui ad inseguire un sogno ed un ricordo”

“Ce l’ hai fatta ? ”

“Sono Kaede Rukawa …. credo proprio di si”

 

 

 

Ancora il silenzio, leggero e quieto su di noi.

“La nostra prima volta insieme “ sussurro più rivolto a me che a lui……potrei anche non crederci ancora ………

Voglio chiedergli  ancora un cosa  su di sè…non ne ho il diritto e non so nemmeno perché lo  voglio fare…..in fondo con questa domanda potrei aprirgli uno spiraglio più che consistente sul mio carattere e su di me………però so solo che da quando è tornato a far parte della mai vita , arrivando qui, mi sono ritrovato a seguire schemi di comportamento così diversi da quelli che credevo di avere……lui rappresenta il mio cambiamento allora……….potrei credere che per aver voluto lui io debba aver rinunciato ad una parte  che credevo avrebbe continuato a caratterizzarmi ………con lui mi sono scoperto…e non so come, ma continuo a farlo ….sento che arriverà  presto il giorno in cui riuscirà a farmi mostrare l’  anima………….e se è il prezzo che devo pagare per la sua  di anima …… …accetto.

Guardami pure.

 

“Se non vuoi rispondermi non farlo ….chi ti ha amato per primo?” ……la mia voce normale e decisa , sembra solo a me che tremi leggermente?

Lui mi stupisce , ridendo sommessamente, poi si solleva dal mio corpo guardandomi attentamente, muove le labbra  per rispondermi ed io non sono più tanto sicuro di volere questa risposta.

“Un ragazzo che conosci bene……”..io non so cosa pensare , a chi pensare…un nostro compagno, uno dei suoi amici, uno dei nostri rivali, credo sollevato che lui non possa leggere nei miei occhi tutti i nomi che stanno passando nelle mia mente….sento fastidio…

Lui si china su di me e prima di raggiungere le mie labbra mi sussurra su di loro:

 

“Tu”

 

Con lo sguardo fisso davanti a me mi arrendo alla sua bocca dolce e decisa…….quando si alza lo afferrò per le spalle.

“Io ..avevi detto stanotte che….”

Lui mi interrompe, ridendo di nuovo

“Quella notte …il tuo ricordo si ferma  a metà …….prima di rivedere il mio corpo sotto il tuo…”

Io capisco e facendolo stendere sul mio corpo  ho solo un’ ultima richiesta da lui prima  che arrivi il giorno.

 

Fissando un vuoto che voglio riempire con le sue parole domando:

 

“Parlami di quella notte”

 

 

 

 

 

“Tu saresti partito…non avevi detto quasi niente…avevi avvertito qualcuno con le tue mezze parole, ma io avevo capito che partivi per venire qui e non sapevo se e quando ti avrei rivisto…..così sono venuto da te …ti ho trovato in quel bar seduto da solo proprio come ieri sera, avevi bevuto  e sapevo che forse la mattina dopo non ti saresti nemmeno ricordato di avermi visto…….eppure dovevo salutarti….

…provavo qualcosa per te…..forse ero ancora troppo inesperto per chiamarlo con il suo nome quel sentimento….ma sapevo che dovevo venire da te e che se tu l’ avessi voluto dovevo lasciarmi prendere, concedermi….saresti partito e io sarei rimasto con il tuo rimpianto….in quella notte ….la più bella di tutta la mia vita….io ho lasciato tutto……… paure, sentimenti nascosti, rimpianti…….al pensiero di quell’ unica notte tornavo in ogni momento di sconforto, nei miei problemi…………………………………………………………….

..e dopo quella notte non ho amato più nessuno e non mi sono più  lasciato amare da nessuno……anch’ io avevo il tuo ricordo …sai”

 

Non l’ ho interrotto e non riesco a dire niente.

Lascio che sia ancora una volta  il silenzio a rispondere per me.

 

Voglio solo amarlo ancora una volta , in quest’ alba irreale….ora.

 

Da quando sei arrivato qui e ti ho sentito parlare e  ho guardato attentamente il tuo volto  e il tuo comportamento , mi sei sembrato così cambiato….adulto….eppure tra la mie braccia prima ed ora  ho potuto ritrovare il ragazzo dagli occhi di bambino  di un tempo , quello che già inconsapevolmente amavo…….

..ed ora importa solo il tuo sguardo in dolce imbarazzo, timidamente emozionato…in fondo è solo la terza volta per te……..

 

Mi stendo su di lui e poi non sento altro che il suo profumo e il suo calore, la sua voce che mi chiama e la mia che chiama lui….

 

 

 

Steso al suo fianco riposo vicino al suo collo, il suo profumo mi invade completamente…….

“Io adoro il tuo profumo d’ arancio….”

Silenzio.

“Mi ha persino ricondotto a te…..”mormoro.

Lui mi bacia.

 

 

 

“Hanamichi……” sussurro.

“..dimmi..”

“Ti amo”confesso infine a lui e a me.

“Kaede” 

“Si?”

“Ti amo”confessa lui a sé e a me.

 

Silenzio.

“Noi….staremo insieme?”chiedo vergognandomi di questa domanda…

 

 

“No” mi risponde , lo stringo forte.

 

 

“Domani devo ripartire…” mi  dice in un soffio.

“E apparteniamo a due mondi diversi ormai…” concludo per lui.

“Si”

 

 

Mi alzo delicatamente e portando in alto una mano colpisco il suo viso con uno schiaffo leggero.

Lui mi guarda.

“Per cosa?” mi chiede.

“Per non avermi richiamato subito dal primo giorno che sei arrivato con il tuo profumo, per non avermi permesso di ricordare subito, per il fatto che continui a donarti a me solo il giorno prima che qualcuno di noi due parta………..”

Lui sorride lasciando libera una lacrima come io involontariamente ho già fatto, ma lui invece ne ha la consapevolezza, vuole piangere con me .

“Per farmi perdonare continuerò ad amarti , anche quando non ci vedremo più”sussurra contro la mai guancia, lo stringo.

Insieme restiamo fermi, senza lasciarci.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi lui è qui davanti a me , sta per andare via e tornare alla sua vita nel nostro paese, il suo soggiorno qui mi sembra, ora, solo un altro ricordo….guardandolo cerco di imprimermi nella mente i suoi tratti, non lo rivedrò e voglio poter custodire per sempre nella mia memoria il viso della persona che probabilmente amerò per tutta la vita…..restando immobile mi ripeto che io gli sto permettendo di andarsene….

…..

Lui mi guarda tristemente , non mi ha mai illuso su questa relazione , credo che non volesse nemmeno riprenderla , solo ieri con il pensiero di doversene andare ha ceduto e si è avvicinato a me , forse per non avere davvero  rimpianti…….noi due siamo simili in fondo, rifuggiamo costantemente il rimpianto e intanto però ci causiamo dolore…….non ha senso.

 

Lentamente mi si avvicina, i nostri compagni sono accanto a noi ,insieme ai manager, parlano con loro, con altri borsisti, prima di lasciarli salire sul pullman che li porterà all’ aeroporto, loro hanno già salutato Sakuragi, hanno anche organizzato un festeggiamento  oggi , si sono affezionati a lui in solo qualche settimana….non mi stupisco che io in un anno me ne sia innamorato…….

Ora lui è vicino a me , sento chiaramente il suo odore….sorrido….è arancio….ancora una volta, in fondo è giusto così, con questo profumo è arrivato da me e con questo stesso profumo riparte lasciandomi solo ricordi, ora più delineati, ma privi di vita e del suo calore.

Mi prende una mano per lasciarci qualcosa dentro…….è un fazzoletto di stoffa piccolo e leggero………..ha il suo odore…..capisco…

“Ricordati di me , ti prego” mi sussurra.

Vorrei baciarlo e abbracciarlo, senza lasciarlo andare via , ma non posso…..non potrò più.

Lui si allontana….devono andare ora.

Mi rivolge le sue ultime parole.

 

“Ti amo” nella nostra lingua.

 

“Ti amo” rispondo.

 

Lo guardo, non sento nemmeno i miei compagni avvicinarsi, mi chiedono cosa ci siamo detti…………….

…..rispondo “..che non ci vedremo più….”

 

 

 Lo stanno salutando ed il suo sorriso rivolto a noi è l’ ultima cosa che ricorderò.

Stringo il pezzo di stoffa che mi ha lasciato, portandolo alla bocca ne aspirò il profumo.

Arancio.

 

 

 

 

 

 

Lui se n’è andato, sono solo e mai mi aveva fatto così male…….è la prima notte dopo il suo addio , se solo penso a dove eravamo solo la notte scorsa sento il dolore soffocarmi….mi chiedo se saranno tutte così le mie notti da ora in poi…….

Prendo ancora una volta il suo fazzoletto e cerco di lenire la mia sofferenza con il suo dolce profumo….ma presto anche quest’ aroma svanirà……con esso se ne andrà anche il dolore?

 

 

 

 

E’ mattina, il sole comincia ad alzarsi, mi piace l’ odore portato dal vento di questo posto, cercò con gli occhi il palazzo indicatomi dai passanti, dovrebbe essere qui, salgo lentamente le scale strette, un condominio circondato da altri palazzi , senza alcuna importanza , ma non per me, non oggi.

Arrivo davanti alla porta che cercavo, non so nemmeno cosa provo, suono il campanello e dopo attimi intensi lui apre.

I suoi occhi mi fissano immobili.

Io sollevo la mia mano offrendo alla sua vista un bouquet  di fiori piccoli e bianchi.

Sono per lui.

 

E hanno il suo odore.

 

Sono fiori d’ arancio.

 

Lui li guarda e guarda me .

“Sai cosa significano ?” chiedo sorridendogli .

Lui , il mio ricordo, si passa una mano sugli occhi asciugandoli ed io lo abbraccio.

Ieri l’ ho lasciato partire ,oggi sono tornato a riprenderlo.

“Li accetterai , con tutto quello che significano?” chiedo ancora stringendolo più forte…avanti aspetto solo la tua risposta

Lui si scosta e unendosi alle mie labbra vuole dirmi di si.

 

I fiori scivolano a terra mentre continuiamo a cercarci reciprocamente, il loro odore sale verso di noi avvolgendoci.

Lentamente senza lasciarci entriamo da lui.

Gli sussurro parole solo per lui mentre stiamo per chiuderci la porta alle spalle.

“Ho passato la notte a risentire il tuo profumo sulla stoffa…come potevo accontentarmi di stringere un fazzoletto….”

Lui ride.

“Almeno a te la notte è sembrato di passarla..”mi risponde.

Perdendoci in un bacio solo nostro che sembra voler unire le nostre vite troppo a lungo divise, non sentiamo nemmeno il rumore  della porta che si chiude, fuori ….a terra.. i fiori regalano all’ aria la loro fragranza candida….come a noi hanno regalato il loro profumo…

Con quel profumo mi hanno chiamato  a lui ed ora con quello stesso profumo mi accompagneranno per tutta la vita insieme a lui.

 

Arancio

 

 

 

 

 

Fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa è una storia  unica senza grandi pretese  semplicemente mi affascinava l’ idea di un ricordo fisso, così l’ ho cominciata eppure mi sono ritrovata a tenerci in modo particolare, vorrei davvero conoscere  il parere di chi l’ ha letta , è una storia che nonostante tutto mi ha presa fino in fondo ……vi ringrazio , ringrazio tutti quelli che la leggeranno e quelli che decideranno di inviarmi un commento.

(La mia mail è sempre sahakiel@katamail.com

Un saluto alla mia amica D e a tutte le ragazze del sito

 

 

Versione alternativa (potevano degenerare)

 “Ho passato la notte a risentire il tuo profumo sulla stoffa…come potevo accontentarmi di stringere un fazzoletto….”

Lui ride.

“Almeno a te la notte è sembrato di passarla..”mi risponde

“Si come un drogato in astinenza”

“Vieni tesoro, facciamoci un tiro”

Si dirigono in camera

Chissà  per che tipo di tiro….!!!^_______________^ ( in realtà Ru comincerà a sniffare sul collo di Hana).

 

 

 

 


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