b ARABIAN NIGHTS aby Voce del silenzio
Chapter five
c Alone d
Eccolo lì, il tempio. Il tempio di Kanèm, il dio del fuoco. No! non posso credere che tu ti sia lasciato intrappolare tra le fiamme di Kanèm, com’è possibile? Perché l’hai fatto? Tu amavi me! Me! Me l’avevi giurato! Tu mi hai promesso che non mi avresti lasciato! Perché allora… perché…? Ma io non posso permettermi di perderti, non posso. Non posso perché ti voglio, voglio che tu sia mio, voglio essere tuo, anche nel corpo…
Il tempio è come un cubo, un cubo fatto di pietra chiara. Il portale principale è aperto… e ricoperto d’oro. Lo oltrepasso perché voglio trovare l’oro mio! Appena dentro, mi ritrovo in un piccolo stanzino quadrato. Dietro di me ho la luce del sole che viene a battermi sulle spalle. Alla mia destra c’è una porta rossa. È chiusa. Davanti a me c’è un braciere, un braciere in cui fiamme vivono per tutto il giorno. Devo fare un dono al dio per poter entrare. Devo bruciare qualcosa. Non ho nulla se non la disperazione, ma quella non penso la gradirebbe… Mi tolgo la veste sporca di sabbia, l’unico mio bene, e la butto nel braciere. Le fiamme sono restie, ma piano piano iniziano ad avvolgerla. L’abbracciano con calore crescente, fino a divorarla tutta. Ora posso entrare. Spingo la porta rossa e mi ritrovo in un’altra stanza, questa volta più grande della precedente. C’è una grande vasca d’acqua, da cui escono grandi quantità di vapore. Devo immergermi completamente. Entro cominciando dal piede sinistro. L’acqua è caldissima! Caldissima! Devo pulirmi col calore… prendo fiato e m’immergo tutto, completamente nudo, sfiorando l’ustione. Bisogna essere puri e sottomessi per poter accedere al dio.
Supero la vasca e mi asciugo con uno straccio bianco che mi viene dato da un sacerdote vestito in seta rossa. “Ora sei pronto per accedere al tempio. Vuoi confessarti di qualche peccato prima d’entrare?” Lo guardo. È basso e grasso, e l’ambiente scuro e la seta cremisi lo fanno sembrare più rosso del normale. Dovrei confessarmi? E di cosa? È il dio ad avermi rubato Loji! Ma me lo riprenderò! Lo voglio! “Sì, c’è un peccato… ho sperato troppo…” e oltrepasso l’arco che mi porta nel tempio vero e proprio. Lungo tutti i muri ci sono due file di bracieri. La sala è ampia ma un calore penetrante ti rende stanco e lento. Si è lenti in questo tempio. Bisogna essere lenti, davanti al dio. Nella parete che sta davanti a me, s’innalza un grande trono d’oro, e sul trono è seduto un uomo alto e magro. È quasi nudo come me, ma indossa un gonnellino rosso. Un rosso molto acceso. I suoi occhi sono disegnati da una cornice colorata di nero intenso. Io lo guardo, e lo odio con tutto il cuore. Lui è quello che mi ha tolto l’amore, che mi ha tolto la vita. Lui… lui… “Tu!” grido disperato, con le lacrime che si trattengono da sole “Tu mi ha rubato l’amore!” Lui sembra indifferente, ma il suo sguardo è diventato più vivo, il suo fuoco è più devastante ora. “Io?” Si alza ed è ancora più imponente di come avessi immaginato “Sai con chi stai parlando?” “Sìì… e te lo ripeto… tu mi hai rubato il cuore!” “E sentiamo, come io ti avrei derubato?” Si avvicina a me. La sua figura perfetta. “Ti sei preso Loji!” “Loji… Loji… sei in errore, non me lo sono preso, è venuto da solo!” “Bugiardo! Tu menti! Lui sarebbe mai venuto da solo! Lui mi amava! Lui…” “Ne sei sicuro? Perché non lo chiedi… a lui?” Si sposta di lato e allora vedo. Ai piedi del trono, incatenato al trono, è sdraiato Loji, bello come sempre, sudato per il calore, e nudo. “Lo… Loji” corro da lui e mi ci inginocchio accanto. Lui mi guarda, rimanendo sdraiato sui suoi cuscini rossi. La sua pelle è tutta lucida e i suoi capelli sono scompigliati come sempre, gli stanno meglio diceva lui… mi guarda ma non parla. Io che quasi piango. Sento lo sguardo di Kanèm, fisso sulla mia schiena. “Che cosa ti ha fatto?” Singhiozzo io “Che cosa ti ha fattooo?” Lui rimane zitto, poi apre la bocca… “Mi ha dato il potere! Ahahahahah…” no! No! No! ride come fosse un demone corroso dal calore. “No! tu! Tu non sei tu! Non è possibile!” “Oh, sì! Sì, sono proprio io… e sto molto bene!” Si alza. Si alza in tutta la sua bellezza, e mentre da sdraiato sembrava dolorante, ora sembra più vivo che mai. Si porta le mani al collo e si toglie la catena. Va a raggiungere Kanèm, il suo dio “Pensavi che mi avesse preso con la forza? Oh, no… ti sbagliavi di grosso… la catena è per fare impressione ai visitatori, ma io non sono mai stato più libero…” “No… no… non è vero… non può…” “La vita non va sempre come vorremmo che andasse…” è Kanèm che parla “… e questo lo so per certo perché, beh, perché sono stato tra i nove che l’hanno creata!” E tutto si distrugge, come un castello di sabbia, dissolto dal vento del deserto. Come una vita, bruciata dalle lingue di un fuoco eterno. Dai miei occhi escono lacrime salate. “Ma tu me l’avevi promesso… Loji! Tu mi avevi promesso che saresti rimasto con me!” “Sai che io non mantengo mai le promesse… mi dispiace Selaj, ti ho amato… e ti amo ancora… ma amo di più lui…” “Perché? Cos’ha lui di diverso da me? Dimmelo… posso cambiare… per te…” “No, non puoi… lui ha il potere, lui è un dio!” “Quindi…?” “Quindi dimenticami… io non voglio più stare con te.” “Non posso… non posso dimenticarti… io ti amo…” “Cerca di trovare la forza, e il coraggio per farlo, conviene a te… addio!” “No! aspetta! No! Nooo…” E tutti e due spariscono in una sfera di fiamme, e rimango qui, da solo, in questo tempio senza divinità… e senza amore. Lui non può avermi abbandonato… no… non è possibile… lui mi ha giurato, me l’ha promesso… lui mi amava… mi ama ancora… deve essere sotto incantesimo…
Sono fuori dal tempio e sono nudo. Ho bruciato i miei vestiti per potere entrare e vederti… e portarti via con me… non ci sono riuscito, e adesso io sono solo… e la notte è vicina…
C’è la luna questa sera. Sono ritornato dove c’è sabbia in abbondanza. Sono uscito dalla città perché avevo bisogno del deserto. Ora sono senza di te, e non posso rimanere da solo. Il tuo bacio è stato qualcosa di grandioso. Quando l’hai fatto per la prima volta, è stato come sbocciare per me, rinascere sotto spoglie più belle e fragili. Ma c’eri tu a proteggermi. Quando mi possedevi con la tua solita forza io tremavo, e mi piaceva tremare perché poi mi avresti scaldato con un bacio. Quando ero con te ero bellissimo, perché i tuoi raggi m’illuminavano e mi facevano più splendente. I tuoi sorrisi mi facevano sorridere e le tue labbra mi facevano venir voglia di baciarti.
C’è la luna stasera, ma non ci sei tu. Fa freddo, fa freddo come fa freddo ogni notte nel deserto, ma io sono nudo, sono senza di te e nudo… Cerco di aggrapparmi al tuo ricordo, ma è fuggevole, viscido come un serpente e mi sfugge dalle mani. Non riesco ad afferrarlo, e tu non mi stai aiutando. Mi sdraio sulla sabbia. So per certo che ti sognerò… ma se non ti sognassi? Forse dovrei rimanere sveglio, così non correrei il rischio di passare un’altra notte senza il tuo volto a tenermi compagnia…
Il freddo mi sta facendo venir sonno. Mi sa che correrò il rischio di non sognarti… le mie braccia non riescono più a muoversi… le gambe neanche… il cuore batte un tamburo che risuona flebile… sto scivolando oltre il sonno… per dormire in eterno… non mi fa paura morire, perché da vivo non posso averti… e se la morte è come un sonno eterno, allora so che prima o poi riuscirò a sognarti, e allora sarai ancora con me…
È curioso, sto morendo nel gelo… tu mi hai lasciato per il fuoco… forse era destino… mi dispiace solo che la dea Hamesha abbia sprecato il suo tempo con me… Il gelo mi sta abbracciando forte… morirò in un tenero abbraccio, e fingerò che sia il tuo…
Fine
Disclaimer: storia e personaggi sono completamente miei, ribadisco però che la storia è nata ascoltando “Arabian nights”, una canzone di Sarah Brightman contenuta nel cd “Harem”. Non è comunque una song fiction e la storia non centra pressoché niente con la canzone.
Ed eccoci all’ultimo capitolo… beh, finita anche quest’avventura… piaciuta? Pesante? Di seguito ho riportato la famosa canzone che ha dato il via a tutto… grazie di aver letto tutti i capitoli… se volete commentare…
Bye!
Arabian Nights
Part 1: Scimitar moon
Don’t you forget the echo’s of time Won’t you regret the losing of minds In my dream I’m searching across the desert sands for you Scimitar moon is guiding me close to your side
Part 2: Voyage
Voyage Voyage Wilderness to wilderness I travelled from afar On the soft wind of the Nadq came Fragrance of Araar Splendour of a thousand suns shone glory in my path No love more pure and rage more fierce Could still my beating heart Voyage Voyage
Part 3: Promise
So Should I return to trace the shadows of my chases My steps will echo there from sand to stone I Will never let my eyelids close on empty spaces My dreams will fill the void with tales unknown Know the mighty infinite obscures the far horizon The whispered road I take will never bend Alone And will the wind return my story to its promise Or will my story chase me to the end
Part 4: Hamesha
Part 5: Alone
Melodies unspoken Flowing from the lotus of my heart Ending where we start
Promises unbroken Promising a never ending fire Of love beyond desire Ending where we start |