DEDICHE: Aimiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, tanti auguri, tesoro mio!!!!!!! ^_^ me è tanto felice di averti conosciuta, ti voglio tanto bene!!!!!!!!!!!!!!!!! Puccina, puccina mia*_*! NOTE: in teoria potrebbe essere considerato il prequel di NOT VERY EASY TO ASK^^''''… NOTA2: vi prego, commentate, aiuterà tanto la mia morale sottoterraç_ç… Aquarius di Tesla
Chiacchierate tranquilli nel salottino, tu, e lui, e Ru, e Hana. Dalla tua poltroncina hai la perfetta visione della sala accanto, adibita a discoteca familiare, casereccia, due paia di luci psichedeliche ai quattro angoli e un Ryota DJ maestro di festa. Accanto a lui c'è Ayako, gli porge una birra ghiacciata con un sorriso, e lui accetta, la prende e le sfiora le dita
(Un brivido, brivido che gli scorre lungo il corpo, ed è tensione, ed è calore, ed è imbarazzo).
Gli occhi di Miyagi brillano, sfumati di verde, ora di viola, ora di giallo sotto le luci della sala, ma brillano sempre, perché è la visione stessa di Ayako a farli brillare in quel modo. Una sola persona è capace di tanto. Una sola persona può accenderti una nova nelle pupille. Una persona sola… ha questo potere, e tu lo sai. C’è lui accanto a te, anche se non come vorresti, ma porta pazienza, mio caro, porta pazienza. Oggi è l'ultimo dell'anno, poco meno di mezz'ora ai festeggiamenti reali. Può darsi che scappi anche un abbraccio e un bacio sulla guancia, nell'allegria del momento, può darsi che si dimentichi che siete quasi estranei, può darsi che accada il miracolo, sì, e che lui venga da te, e ti stringa la mano, e che ti dica " Buon anno, Sendoh, anche quest anno vi batteremo". E quel sorriso sulle sue labbra, forse più smorfia che sorriso, quelle labbra grandi, e carnose…. Potergliele guardare senza ricorrere a sbirciate maldestre o nascondigli improvvisi, solo tu e lui in quell'istante del saluto, dell'augurio, un solo istante per lui, un'intera eternità per te… il secondo in cui ti stringe la mano, e senti la pelle ruvida e callosa delle vostre mani toccarsi, e il cuore, dentro, dentro di te, che esplode, e l'istante dopo sei tu stesso che strappi la mano dalla sua, e fuggi via, perché il tuo viso è rosso, e non dall'alcool. Se lui si accorgesse di te… di ciò che provi, quando anche vedi solo il modo in cui una folata di vento gli scrolla delicatamente i capelli, o quando si compattano in ciocche dal sudore durante una partita. Per lui, e solo per lui. La tua anima. Il lento che Ryota ha messo volge alle ultime battute, lo senti nella malinconia dell'aria, dai sospiri rammaricati delle coppie che sono scese a ballare, e si sono potute stringere, e ciondolare abbracciate… nel buio perdersi, piene solo del’noi'. Io e te, compagni di questo viaggio, io e te e nessun altro, perché è un regno piccolo, e altra gente non è ammessa. Io e te, sì, nel buio, abbracciati, mentre i bacini strusciano e l'aria si riempie di silenziosi sospiri, di 'ti amo' che rimbombano in testa, e dimmelo se te la senti, o taci, non dir nulla, coccolami nel tuo calore di un altro universo. La canzone finisce, l'aria rimane per pochi istanti satura degli strascichi di musica, riecheggiano nell'aria. C'è da scostarsi dal tuo partner. Con rammarico. Con malinconia. È stato così bello… Tra le coppie vedi Kyota e Maki, si sciolgono dall'abbraccio, Shin sospira un po' seccato… ma no, non è neanche seccato, e più uno sguardo che lancia al suo Nobu, come dire: avrei voluto durasse per sempre. Sarebbe bello, se questo istante stesso durasse per sempre, non è vero, Akira? Abbastanza silenzio da udire il suo respiro, l'aria che entra, l'aria che esce dai suoi polmoni, il desiderio di poter diventare una particella solo per entrare nel suo corpo, in lui, come mai nessuno prima; il calore che emette il suo ginocchio nel punto in cui ti sfiora la coscia, fiamma fredda che ti fa tremare le spalle, i muscoli delle braccia. Poter fermare il tempo nell'attimo in cui ti volti a guardarlo, con la scusa di osservare divertito Ru e Hana che fanno finta di non amarsi. Ecco, sì, fermarsi in quel momento. Se è possibile, congelare il tutto per l'eternità, come una foto tridimensionale. Vedere il suo viso, i suoi lineamenti, immaginare com’è calda la pelle del suo volto al tatto, come l'aria che espira può solleticarti i polpastrelli mentre gli accarezzi le labbra… chinarsi su di lui e posare un bacio sulla sua bocca, sentirlo gemere emozionato sotto di te. Immaginare tutto, non possedere nulla, perché non avrai mai il coraggio di farlo. Per come ti senti tu, per come ti fa sentire lui… non riusciresti. Ryota mette su una chimera di polka irlandese. Le coppiette si guardano sciokkate, un po' smarrite, e allora vedi Nobu che trascina il suo recalcitrante Shin, come può ballare una cosa del genere?!? Basta una risata di Nobu, e tutto passa, ed è la resa dolcissima di Maki. Si buttano nella danza senza passi, improvvisano figure acrobatiche, Kyota scivola, Shin lo recupera, scivola anche lui, sono entrambi a terra. Si accasciano al suolo e ridono come scemi, perché stanno insieme, e quella figuraccia che da solo poteva farti piangere dalla vergogna, in due, e col tuo lui, diventa un'altra avventura da ricordare il sabato sera al pub, serata tutti insieme, e birra offerta ai due eroi che non si sono arresi alla forza di gravità. È tutta qui la magia. Il sapere di non essere più soli, ed è il tempo in cui l'imbarazzo finisca, e il tuo cuore è svelato, e stai bene con te stesso, col mondo, con ogni cosa che ti attraversa la strada. Non essere più soli. Gli spettatori applaudono Maki e Kyota, e lui si alza dal tuo fianco, divertito, per andare a vedere meglio i due che ricevono cerimoniosamente applausi e lanci di monetine premio, e tu lo segui, d'istinto. Lo segui in silenzio, e ti appoggi un po' intimidito alla porta, mentre lui applaude con gli altri, e grida un - Bravi!!-. Hai tutto il tempo per osservarlo, e ti accorgi che per quante volte tu l'abbia fatto, per quanto tu conosca a memoria i suoi lineamenti, non ti stancherai mai di guardarlo, ogni volta davanti a nuovi piccoli particolari. La pelle un po' ruvida là sulla cicatrice del mento, l'alone delle occhiaie di queste notti di festeggiamento. Non sono particolari belli, ma sul suo viso, sulla sua personalità, sono come piccoli gioielli intensi. Ecco, sì, è così che è Mitsui: intenso. Da viverci una vita intera insieme, e sapere che lo amerai fino all'ultimo istante della tua vita. Nonostante sia un po' maldestro, attaccabrighe… nonostante a volte metta il broncio come un bambino… nonostante tutto, non puoi che amarlo. Amarlo. Senza mai rimpianti.
Lo ami.
Sì, è questa la verità. Tu lo ami. Akira, tu lo ami.
Ora basta fissarlo, o se ne accorgerà. Lanci un'occhiata alle tue spalle, e vedi Hana che si massaggia dolorante una spalla, s’impasta il muscolo mentre ruota in ampi giri il braccio piegato. Vedi Rukawa sbuffare qualcosa come - Do'aho di porcellana-. Kaede gli si siede alle spalle e gli inizia a massaggiare i muscoli del collo, delle spalle, Hanamichi lotta un po' all'inizio, ma alla fine si arrende, si rilassa sotto il tocco delle mani bianche. Ora non sai che fare: non puoi rimanere nella sala disco, il tuo sguardo attirato incontrastatamente dal suo viso, dal suo corpo; non puoi tornare nel salottino, perché forse questa è l'unica possibilità per quei due idioti di chiarirsi nei loro sentimenti. Fai l'unica cosa possibile, esci fuori, nel giardino, e osservi le stelle offuscate dalla luce di città, e ti stringi contro le braccia in cerca di calore. In questo momento non c'è alcun pensiero che ti tormenta, senti solo pace. Dentro c'è Hisashi Mitsui, il tuo tormento senza colpa, dentro ci sono Rukawa e Sakuragi, la tua fitta d’invidia soffocata dalla speranza che almeno loro ce la facciano, e siano felici. Tutto questo è dentro la casa, ma ora sei fuori, Akira, ed è il regno della tregua. Guardi le poche stelle visibili, avanzi un po' nell'erba sperando di trovare un posto più oscuro per poterle osservare meglio, metti le mani a coppa intorno agli occhi mentre rovesci il viso al cielo in cerca di una costellazione nota… tante cose senza un senso reale. Non sono queste le vere stelle che vuoi guardare, ma queste sono le uniche che non ti fanno soffrire. O forse no. Forse sono come un surrogato di Mitsui. A volte ti sembrano tanto vicine da farti allungare la mano in alto, certo che le sfiorerai, sono là, a pochi centimetri dai tuoi polpastrelli. Allunghi la mano, sì, ma non arrivi mai ad accarezzarle, mai, perché accartocci le dita su se stesse un secondo prima dal contatto finale, le ritiri contro di te. Sai che non potrai mai toccarle. Sai che non potrai mai raggiungerle. Anche Hisashi è così. Vorresti accarezzarlo, ma ritiri la mano, hai troppa paura che sia tutto un sogno. Hai troppa paura che per quanto tu stenda la mano, sia irraggiungibile. Hai il terrore che sia troppo grande e perfetto per TE. - Ehi, da qui non riuscirai mai a vederle bene, c'è troppa luce. È lui. La sua voce. Ti volti e abbassi le mani di scatto, cercando di trovare una posa meno ridicola. Mitsui è accanto a te, e sorride. Non una smorfia, un sorriso, e ti senti le guance in fiamme, il corpo intero arde, come se non fossi nel giardino di una casa di campagna la sera dell'ultimo dell'anno, ma sferzato dai venti di fuoco divino, Girone dei lussuriosi. Peccatore di un peccato chiamato amore. Fai spallucce e riporti lo sguardo al cielo, tremi, non vuoi che capisca tutto da un paio di occhi traditori. - Lo so, ma sono belle lo stesso. Sì, sono belle le stelle, ma non come te. Non saranno mai come te, Hisa, perché sono solo globuli sanguigni di gas e polveri che scorrono nelle vene delle Galassie, mentre tu sei qui, e sei fatto di carne, e sangue, e cuore. Sei fatto di vita, Hisashi. Sei fatto di amore. Lo senti ridacchiare, ti dà un paio di pacche leggere sulla spalla per attirare la tua attenzione. Quando ti volti, vedi il suo sorriso felice, e segui il suo indice, puntato verso l'interno della casa. Verso il salottino. Seduti nella loro poltrona, Hanamichi e Rukawa si scambiano lunghi baci umidi, abbracciati, guizzi di lingua lenti e sensuali che succhiano lembi di carne bollente e tremante. Sorridi anche tu, e ti senti felice, felice, perché almeno loro ci sono riusciti, almeno loro ce l'hanno fatta. Ridacchi divertito. Si baciano impacciati, un po' goffamente, ancora increduli, si baciano a lungo e poi si scostano, incrociano gli sguardi, come si chiedessero l'un l'altro se è vero ciò che provano, se non è un sogno meraviglioso quello che stanno vivendo, e allora vi prego, non svegliateli. Così teneri, così innamorati, avvolti nelle carezze dei loro volti. Ti senti il cuore scoppiare gonfio d’affetto, per quanto tu non li conosca benissimo, li senti come amici, e loro sono felici, e allora, per qualche momento, nient'altro importa. - Sono belli insieme, vero?- bisbiglia lui. Non puoi far altro che assentire, - Sì, sì, sono bellissimi, e ti senti il volto bollente, perché vorresti imitarli, ma non puoi. Sempre più, la presenza di Hisashi si rivela al tuo corpo. Tremi. Hai voglia di baciarlo, ma non puoi. Hai voglia di abbracciarlo, ma non puoi. Tremi, per lo sforzo di non muoverti da lì. Lancia un'occhiata al suo orologio, lo vedi mordicchiarsi le labbra. - Senti… - Dimmi. - …manca poco alla mezzanotte. Ecco, è finito l'incantesimo. Quel poco di avvicinamento che c'è stato tra voi due spazzato via dalla consapevolezza del tempo. Siete lì per un motivo, siete lì per festeggiare, e per quanto tu non voglia tornare nella massa di gente, separarti da lui… è arrivato il momento. Mitsui è venuto per festeggiare con i suoi amici. Lascialo andare, Akira. Lascialo andare. - Ah, sì, è vero…- mormori in voce atona.- Immagino dovremo tornare dentro… - Veramente… Esita, un'esitazione data dall'imbarazzo, lo sai, la riconosci. - Cosa? - … veramente mi chiedevo se non avessi voglia di andare da un'altra parte… da soli. Volevo farti vedere un posto. Il tuo cuore. Hai perso contatto con il tuo cuore, batte in maniera così furiosa da sembrare un lungo sibilo all'interno del tuo corpo.
(Da un'altra parte, un'altra parte)
- Oh… Molto incoraggiante, Akira, davvero, complimenti... - Sì, immagino che …. - Va bene. - Eh? - Va bene- ripeti, e cerchi di non far tremare la voce, - mi va benissimo. S’illumina, e sorride. - Perfetto! Forse riusciamo anche a tornare in tempo anche per i festeggiamenti, ok? Su, andiamo! - Ma… così? Ti guardi, hai un solo maglione addosso e stai morendo dal freddo, ma lui ride, ti prende per il polso e ti trascina di corsa al parcheggio, e correte, senti la ghiaia scricchiolare sotto il vostro peso, e il vento arrossare di gelo la pelle del viso, ma non importa… Dio, in questo momento non riesci a pensare a nulla, tranne che al calore delle sue dita sul tuo polso. Vi fermate davanti alla sua moto, poi Mitsui si gira e si slaccia la bandana che portava intorno al collo. Fa per portarla ai tuoi occhi, e ti ritiri. - Tranquillo, voglio che sia una sorpresa. Sorride, e ti arrendi al suo sorriso. Senti la stoffa contro le palpebre chiuse, il battere del tuo cuore nelle orecchie. Ti aiuta a salire in moto, e senti la pressione del suo corpo contro il tuo quando si siede davanti a te. Gira la chiave, mette in moto. Poi, all'orecchio: - Ti fidi? - Fidarmi del nemico?- ridacchi, ma è una risata nervosa. - Non abbiamo avuto bisogno di abbatterti per sconfiggere il Ryonan- ghigna lui. - Non mi pare fossi ancora in campo per confermarmelo…- punzecchi ironico. E ancora, la sua risata, e ti senti sollevato, perché si diverte, si diverte con te. Capisci che forse non abitate in universi paralleli come sempre avevi disperato. C'è ancora speranza, Akira, almeno per una bella amicizia. - Allora, ti fidi? - Sì-, e questa è l'unica verità di cui sei certo in questo mondo di oscurità in cui ti sei momentaneamente calato. - Allora stringiti forte. Un attimo dopo, senti la moto sfrecciare verso il vialetto d'ingresso.
***
Avete corso per una decina di minuti, pause ritmiche in attesa del verde di un semaforo che esiste solo nella tua testa. Tutto ciò che senti sono rumori che associ a ricordi. Tutto ciò che vuoi, è che questo viaggio duri per sempre. Mitsui rallenta e spegne la moto, e dall'angolo inferiore della bandana, dove un sottile spiraglio ti rivela più o meno dove cammini, vedi ghiaia e oscurità. Siete lontani dalle luci della città, ma dove, esattamente, non riesci ad intuirlo. Ti prende per mano e ti guida nel buio, e tu lo segui. Ti avverte quando ci sono gradini, ti porta una mano sugli stipiti delle porte da attraversare, sempre annunciate dal rumore di chiavi che girano. Senti la pelle dei muri cambiare sotto le tue mani, da semplice intonaco a carta da parati lanuginosa, soffice; anche sotto le suole, mattonelle dure sono scomparse per una moquette. L'aria è saturata da un leggero ronzio, interrotti a tratti da piccoli tonfi sordi. Non siete più all'aperto, non tira più vento, ma hai le braccia coperte di pelle d'oca, perché non riesci ad intuire neanche lontanamente dove possa averti portato. Ma ti fidi di lui, e avanzi. Avanzi, ti portasse anche all'inferno stesso.
Apre una porta, poi si gira e ti fa camminare al centro del corridoio, senza la guida delle pareti. Hai la sgradevole sensazione di trovarti su una passerella di pirati, un passo falso, e cadi nel vuoto. - Aspettami qui, torno subito. Davvero! E non toglierti la benda, ah, e non muoverti! Immobile! Ecco fatto, ti ha lasciato solo. Il silenzio fischia nelle orecchie, e sobbalzi quando senti un'altra volta quei tonfi soffocati, e non solo da un lato, tutto intorno a te. Ti strofini le mani coperte dal maglione contro le labbra, più per proteggerti da eventuali aggressioni che per riscaldarti. È che in queste condizioni, ogni rumore è amplificato come ondate di tsunami, ogni singolo scricchiolio, ogni piccolo residuo di ghiaia che crocchia sotto le tue suole. Anche solo il singolo battito del tuo cuore, in quell’inerme oscurità, diventa i passi di un mostro oscuro alle tue spalle. Speri che Mitsui torni in fretta, perché tra poco ti toglierai questa dannata benda. - Eccomi, eccomi, ho fatto!!!- esclama lui, senti i suoi passi soffocati dalla moquette, un attimo una pausa, posa qualcosa a terra
(È un'ascia, un'ascia, scappa!)
e ti raggiunge. - Pronto ad essere liberato? Non gli rispondi e fai una smorfia vagamente assomigliante ad un sorriso. Ti tira via la bandana dagli occhi, e vedi. Finalmente, vedi, e capisci. Intorno a te, un'unica parete di vetro semicircolare ti circonda, pesci d’ogni razza e dimensione scorrono nell'acqua della grande vasca in cui siete immersi. Ora capisci dove siete. È il tunnel sottomarino dell'acquario di Kanagawa. Solo… solo è in qualche modo diverso, l'atmosfera è diversa. Il tunnel di vetro è illuminato unicamente dalle luci delle vasche, e la luce ricade su di voi soffusa, ondeggiante, incerta, raccoglie le ombre delle onde e le sparge sui vostri corpi in un nascondino di tenebre. Rimani a bocca aperta dallo stupore. - Beh, che ne pensi? Non è bellissimo?- sorride lui, incantato. - Sì- e non dici null'altro, perché per una volta la natura è riuscita a strapparti lo stesso amore che provi nei confronti di Mitsui. Ogni cosa che fa, ogni cosa che pensa, ogni cosa…in lui… intensa. Mitsui si china e raccoglie ciò che aveva poggiato a terra, due lattine di tè, ne appoggia una nel palmo della tua mano. - Per il Cin Cin, temo. Purtroppo al distributore automatico all'entrata non c'era niente di più alcolico per brindare- si scusa lui con un sorriso, facendo spallucce. Nervosamente, si gratta la nuca. Lo guardi e sorridi. Ma c'è ancora una cosa che devi chiedergli. - Mitsui? - Sì? - Come hai avuto le chiavi di questo posto? - Oh, beh… il padre del Goril…Akagi… - Non me la racconti giusta- bisbigli. - Ok, ok, - sbuffa lui, - gliele ho fregate al custode! Non ci credi. Non è possibile. - Ma questo è reato! Ti lancia un'occhiata torva e leggermente imbarazzata. Mette il broncio. - Oh, accidenti, sei proprio il massimo del romanticismo tu, eh? Romanticismo. Ha detto romanticismo. Tu lo capisci cosa vuol dire in realtà, vero? Cosa vuol dire Romanticismo in certe situazioni? Lo sai, Akira?
(Ti stai sbagliando, Sendoh, hai frainteso, è certamente così, hai capito male, magari lui non ha usato le parole più appropriate!)
- Perché l'hai fatto?- chiedi, e trattieni il respiro. È arrivato il momento dei chiarimenti. È arrivato il momento di rischiare. Mitsui non risponde subito, ti fissa a lungo, incerto. Poi deglutisce e stringe i pugni. La lattina nella sua mano trema leggermente. - Perché tu mi piaci, Akira. Veramente.
La tua mente in questo momento è un foglio bianco. Non c'è scritto nulla del passato, non c'è scritto nulla del futuro, l'unica cosa che vi è dipinta su sono quelle parole, questa frase
(Tu mi piaci, Akira. Veramente) ,
e l'eco rimbomba nella tua testa, rimbomba… Ma non è questo il momento di pensare. È il momento di reagire. Sorridi. - Anche questo è reato- dici. Mitsui ringhia rabbioso. - Cosa? Cosa è reato? Il fatto che mi piaci? - No, idiota, è il fatto che ci hai messo troppo tempo a dirmelo!- bisbigli, e poi non gli lasci tempo per pensare, per rispondere, lo afferri per la felpa e lo trascini a te. Lo baci, teneramente, incredulo. Ripensi al bacio che si sono scambiati Sakuragi e Rukawa, rifletti al bacio che si stanno scambiando le tue labbra con le loro compagne per la vita. Ti senti felice, Akira, così felice… hai voglia di piangere e non lo fai, stringi Hisashi più forte a te e vi perdete nel vostro calore, nella vostra fusione. Lo senti tremare nel tuo abbraccio, e c'è il modo in cui ti guarda, e quella luce nei suoi occhi, quella luce… le ombre della vasca tingono alternate la vostra pelle, ma gli occhi di Hisashi ti fanno da guida, sono caldi, e dolci, come mai avresti creduto. Hai conosciuto un Mitsui fatto solo di sbirciate nervose e sudore durante la partita. Ora è arrivato di conoscere il VERO Hisashi. Lasciati guidare da quegli occhi, Akira. Lasciati guidare dal suo amore.
L'orologio al polso di Mitsui segna le 0: 01, da qualche parte a Kanagawa, Hanamichi e Kaede raggiungono gli altri compagni per festeggiare, Ryota mette un bicchiere pieno di champagne al rosso e un altro al volpino, tutti quanti brindano, si abbracciano, e vengono scambiati baci, e ci sono risate, e divertimenti, e tutto il mondo è felice, perché un anno vecchio è passato via, e uno nuovo si affaccia all'orizzonte. Da qualche altra parte, a Kanagawa, due ragazzi in un tunnel di vetro si baciano incuranti di tutto, del tè abbandonato ai propri piedi, dei pesci che li osservano, del tempo che passa. Abbandonati a se stessi, teneri, si amano.
***
T: Fine!!!!!!*_____* che teneri!!!!! M&S: come mai non si tromba? T: Non sopporto che la gente pensi che voi siete solo animali da accoppiamento, ma vi amate tanto*_*_*_*_*_*!!!! M&S: come mai non si tromba? T: ^^’’’’’…nn ascoltanoç_ç..
AIMI, PUCCINA MIA!!!! I MIEI MIGLIORI AUGURI DI UN FELICISSIMO COMPLEANNO!!!!!!!! TI VOGLIO TANTO BENE, TESORA MIA*_*!
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